MD82_Lover ha scritto:
Ciao Mauro,
tu ritieni plausibile pensare che prima di pubblicare l'articolo in cui si è data diffusione e ridondanza al blog di Aviator ci sia stata una qualche forma di contatto tra l'autore del pezzo e lo stesso Aviator?
Parli di risalire alla fonte.Pensi che in quest'occasione sia stato fatto?
Ancora, non credi che, come ho scritto più indietro, ci sarebbero stati, nel blog, parecchi e diversi spunti per creare articoli degni di nota che si occupassero di dare risalto a problemi reali ed effettivamente esistenti?
Non ritieni che un blog, per sua natura, possa essere un contenitore del tutto privo di informazioni veritiere e che necessitino prima di essere quantomeno verificate contattando chi tali informazioni le ha scritte?
Ci sono milioni di blog su internet.
Perchè è stato dato risalto proprio a quello di Aviator e con quale intento?
Perdona le domande, ma visto che te ne intendi è solo per capirci un pò di più...
Ciao
Non c'è niente da perdonare. Le domande sono sempre ben accette. Sono le risposte che nons empre si rivelano soddisfacenti.
Io ritengo plausibile che il giornalista abbia contattato prima l'autore del blog, perchè questo è ciò che io avrei fatto. Ma è anche probabile che non l'abbia fatto, e ormai credo che sia andata così, ma questo potrebbe dircelo direttamente lo stesso Aviator. Comunque, non esiste l'obbligo, nemmeno morale se vogliamo, di contattare l'autore, così come chi scrive la recensione di un libro o di un film non contatta prima lo scrittore o il regista. Ripeto che se l'informazione dovesse essere condizionata all'approvazione dell'oggetto della stessa informazione, sarebbe di fatto impossibile fare i giornalisti. E in una democrazia, la presenza dei giornalisti - di giornalisti indipendenti, si intende - è importante come poche altre cose.
Dopo tutto, il giornalista non è che abbia aggiunto molto a quanto riportato nel blog. Anzi. Di fatto non ricordo nulla di quanto scritto dal giornalista, solo che grazie a quell'articolo ho saputo del blog e ci sono entrato, leggendolo. Ricordo solo quanto scritto nel blog, non nell'articolo. Quindi, le mie opinioni su questa faccenda sono dovute al blog, non all'azione del giornalista. La colpa del giornalista è allora quella di aver segnalato l'esistenza del blog? Ma allora è il blog la cosa negativa? Non bisognava segnalarlo? Ma allora a che serviva il blog? Cioè, se io espongo della merce in una bancarella, ha senso poi se dico che non è in vendita? Allora perchè la espongo? Se io scrivo qualcosa in un contesto pubblico come un blog, ha senso poi non volere che gli altri ne leggano i contenuti? Il giornalista ha fatto non molto di più di chi in questo forum ha segnalato per primo l'articolo. Chi, nel forum, ha segnalato la presenza dell'articolo su Repubblica, che a sua volta segnalava il blog, non ha a tutti gli effetti dato voce al blog? Ce la prendiamo anche con chi ha aperto questo thread? Anche questo forum è pubblico. Non è la stessa cosa?
Risalire alla fonte. Ma la fonte di un blog non è il suo autore? E al giornalista è stato sufficiente - lo sarebbe stato anche per me - sapere che si trattava di un dipendente Alitalia, che scriveva da anni su un blog pubblico, con delle fotografie... bisognava rintracciarne l'intera storia anagrafica? Bisognava risalire a nome, cognome, stato civile e indirizzo dell'autore del blog? Sarebbe persino vietato svolgere indagini simili, in ogni caso, al lettore non interessa. Interessa sapere che esiste un blog. Ci entra (sarebbe potuto entrarci anche su segnalazione di un amico, di un conoscente, anche per puro caso...) e poi valuta quanto legge.
Nel blog c'erano diversi spunti per parecchie discussioni... ma guarda è proprio quello che io ho cercato di fare qui sul forum, proprio prendendo spunto da questa vicenda. Indipendentemente da quanto scritto sul blog, ho chiesto informazioni aggiuntive, e notizie sul dispositivo antispruzzi... ti sembra che ho avuto risposte? NOn si continua invece ancora a parlare solo e soltanto della colpa del giornalista che si è limitato a farci conoscere l'esistenza del blog? Gli spunti ci sono, ma vengono lasciati cadere. Avrei voluto sentire da chi lavora in AZ cosa c'è di vero, e di falso, o di equivocabile, sul blog (non sull'articolo, che non riporta informazioni), come stanno le cose in realtà, ma come vedi nessuno risponde.
So come raccogliere informazioni... è il mio lavoro. Ma se attorno a un argomento si costruisce un muro di gomma, come si fa a fare informazione? Come si può approfondire un argomento se chi conosce le cose come stanno NON ne vuole parlare? E non vuole che ne parlino gli altri?
Il giornalista non ha scelto un periodo particolare, e non aveva una motivazione particolare, per scrivere l'articolo di segnalazione del blog ora e in quel modo. Soltanto, ha ritenuto di scrivere qualcosa di interessante per i lettori, ed è così. A me è interessato, e così probabilmente a decine di migliaia di altri lettori. Non c'è alcun complotto contro Alitalia, o un qualche disegno pro-Alitalia. Certo, a volte le conseguenze di un articolo pubblicato su un giornale vanno molto al di là delle intenzioni del giornalista. Ma l'alternativa è la mancanza di informazione. Non possiamo pretendere che l'informazione sia libera e indipendente A PARTE ciò che fa comodo a noi!!!
Rileggetevi il caso Watergate che portò alle dimissioni di Nixon. Pensate cosa sarebbe accaduto se Woodward e gli altri giornalisti del Washington Post avessero informato e chiesto informazioni agli uomini vicini al presidente, prima di pubblicare i risultatid ella loro inchiesta. E certo, in seguito a quanto accadde poi, Nixon doveva pensarla proprio come voi, sull'inopportunità della Stampa!!! Vabbè, altri livelli. Ma la stampa libera è una necessità in una democrazia e non se ne può fare a meno, e non può essere libera solo quando non ci disturba. E nel nostro caso la stampa non ha fatto che da amplificatore, non ha scritto niente, ha solo detto: andate là e leggete cosa ha scritto un tale!!!!
Il giornalista ha scritto di questo blog perchè parla di una compagnia in gravi difficoltà, ed era il momento cinicamente più corretto per andare incontro a quanto la gente vuole leggere. Ci stupiamo di questo? Non è più grave che ci si trovi a un passo da una nuova guerra fredda e in prima pagina si parli solo dei risultati delle olimpiadi? Sulle sponde del mar Nero sono in corso eventi il cui sviluppo potrebbe portare a conseguenze disastrose per tutto il pianeta, e parliamo della medaglia d'oro della Cainero e peggio, dei compensi esentasse degli atleti. E magari tra qualche mese saremo in guerra con la Russia. Esagero, ma è questo casomai ciò che mi preoccupa della stampa: il modo pedissequo con cui va incontro a quanto la gente vuole sapere. La gente non vuole sapere, se non di sfuggita, che ci sono villaggi che bruciano, persone che muoiono e che perdono la casa, giornalisti minacciati con la pistola ai check-point cui viene sequestrata la videocamera e il mezzo di trasporto... il popolino vuole sentire se Bernard ha nuotato più veloce di Sullivan, se Federer ha giocato bene a tennis... ma che comunque sia giusto fornire informazioni, non ci piove. Anche per i giornalisti, insomma, vale il detto "ambasciator non porta pena...".
Poi, che sui blog ci sia un sacco di spazzatura, guarda... potrei dirti tante di quelle cose... non sono i blog, che sono notoriamente scritti da una persona, insomma una dorta di diario pubblico, il problema... ma le informazioni presenti su siti internet che parlano di scienza, di medicina, di politica, di storia, senza alcun controllo, anche minimo. Se ti interessa possiamo approfondire l'argomento, di fatto costituisce buona parte dei miei interessi, anche se non è il caso di dilungarci troppo in questo thread, che sta già diventando forse immeritatamente lungo, anche per colpa mia...
ciao
Mauro