No...avevo la benda "banzai" sulla fronte...nessuna armatura...AirGek ha scritto: Il nostro cavaliere... La spada, l'armatura e lo scudo li avevi?


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No...avevo la benda "banzai" sulla fronte...nessuna armatura...AirGek ha scritto: Il nostro cavaliere... La spada, l'armatura e lo scudo li avevi?
MOL non e' d'accordo...Ponch ha scritto: . Manco un AAVV saprebbe da dove iniziare. Giustamente. Sempre se riesce a rispondere alla radio poi. Da FL 340 dovrebbe iniziare la discesa, rallentare, flappare. Abbassare il carrello, continuare a decelerare.
Eri mica il 320 da Parigi che ha circuitato per un'ora nei pressi di Voghera?flyingbrandon ha scritto:Penso di essere stato uno degli ultimi...se non l'ultimo ad atterrare a Lin a quell'ora...c'erano davvero dei "mostri"...Maxx ha scritto:E per fortuna che chi è seduto davanti ai liner che stanno cercando di atterrare in questo momento a Linate è un pilota!!! Parecchie holding e prima ho visto anche un go around per un temporalone da paura, qua è tutto nero.
Ciao!
beh, io me lo sono beccato in pieno a Montichiari, in macchina naturalmenteflyingbrandon ha scritto:
Penso di essere stato uno degli ultimi...se non l'ultimo ad atterrare a Lin a quell'ora...c'erano davvero dei "mostri"...
Ciao!
No...arrivavo da Comiso.Maxx ha scritto: Eri mica il 320 da Parigi che ha circuitato per un'ora nei pressi di Voghera?
Non ho visto il video ma da come lo descrivi dev'essere il take off configuration warning. Facendo touch&go può capitare che suoni mentre stai riconfigurando l'aereo per il decollo con le manette che vanno oltre una certa angolazione.musicaldoc ha scritto:Cos'è quell'allarme che suona dopo il secondo hard touch and go ad Oostende?
Ieri i CB avevano la forma del fungo atomico....da sotto si aveva una migliore prospettiva della loro disposizione e si vedeva il terreno e i possibili "buchi" in cui infilarsi con quel enorme simbolo fallico rappresentato dall'aereo. Non mi stupisce, quindi, che si fosse messo in holding così basso...Maxx ha scritto:Che condizioni c'erano? Turbolenza? Ho notato che il 320 da Parigi circuitava a 3.000 piedi, che non mi sembra molto visto che si parla di cumulonembi (immagino). Pensavo che fosse meglio stare un pò più alti, oppure era fuori dalla "mischia"?
Povero ghiaccio, sempre a chiedere della turbolenza e a lui nessuno se lo fila mai...Maxx ha scritto:Che condizioni c'erano? Turbolenza?
E dai, parliamone!AirGek ha scritto:Povero ghiaccio, sempre a chiedere della turbolenza e a lui nessuno se lo fila mai...Maxx ha scritto:Che condizioni c'erano? Turbolenza?
Parliamone e parliamo anche di istruttori/controllori cojoni.Maxx ha scritto:E dai, parliamone!AirGek ha scritto:Povero ghiaccio, sempre a chiedere della turbolenza e a lui nessuno se lo fila mai...Maxx ha scritto:Che condizioni c'erano? Turbolenza?
Era un ex militare pure lui?Lampo 13 ha scritto:"Tu non mi piaci, ma l'aereo lo sai portare"
Ne approfitto per una curiosità che ho ma che ho sempre pensato assurda...ci sono veramente "stili" di atterraggi tipici di una compagnia?Lampo 13 ha scritto:[ (...) in stile ATI, tutto a 320 IAS fino al Glide con atterraggio con reverse in volo ed uscita al primo raccordo (...)
Si.77W ha scritto:Era un ex militare pure lui?Lampo 13 ha scritto:"Tu non mi piaci, ma l'aereo lo sai portare"
In stile ATI significava APP in visual ogni volta che era possibile, sempre a 320 kts, più tagli possibile, transiti brevi, ed in volo, sui charter turistici c'erano anche degli AAVV che cantavano!musicaldoc ha scritto:Ne approfitto per una curiosità che ho ma che ho sempre pensato assurda...ci sono veramente "stili" di atterraggi tipici di una compagnia?Lampo 13 ha scritto:[ (...) in stile ATI, tutto a 320 IAS fino al Glide con atterraggio con reverse in volo ed uscita al primo raccordo (...)
Ogni santa volta che tornavo dalla Sardegna con Meridiana, l'atterraggio a Linate sembrava un rodeo con frenatone finale quasi da "freno a mano" al raccordo.
Con AZ ricordo sempre buoni atterraggi, con LH nella media, con SAS sempre atterraggi sul velluto con ammorbidente.
Insomma dipende dalla luna del PF (ovviamente escluso il fattore meteo) o ci sono, passami il termine, caratteristiche di Compagnia?
E' quello che dico sempre anch'io...Lampo 13 ha scritto: Comunque gli atterraggi "vellutati" [...] sono atterraggi tecnicamente sbagliati.
Perdonami, ma non è (una parte di) quello che fa una Compagnia aerea irlandese che per tal motivo è denigrata e attaccata ad ogni angolo di strada?Lampo 13 ha scritto:In stile ATI significava APP in visual ogni volta che era possibile, sempre a 320 kts, più tagli possibile, transiti brevi, ed in volo, sui charter turistici c'erano anche degli AAVV che cantavano!
Roma Napoli in 25' o meno, Roma Reggio in 35', Roma Palermo in 35', Roma Cagliari in 30'...
Tante tratte e poche ore di volo! Tipica frase: "Volare è pericoloso, meno stai per aria e meglio è!"
No...lo stile ATI è molto diverso...Maxx ha scritto: Perdonami, ma non è (una parte di) quello che fa una Compagnia aerea irlandese che per tal motivo è denigrata e attaccata ad ogni angolo di strada?
In AZ era cosi'. Lo e' stato anche per me e per gli altri. Il corso comando durava un anno (e anche qualcosa in piu' a volte) tra ambientamento , periodi, check al sim, check di inizio funzioni e altro check intermedio fino al check finale. Il tutto comportava sudore e sangue, mortificazioni e tanta m***a da raccogliere nel cappello . Si cercava di mettere alla prova il soggetto propinando situazioni assurde al limite della farsa alla faccia del LOFT (al mio ck di fine funzioni al sim mi hanno chiuso in atterraggio tutta la pianura padana con un one engine out e il carrello fuori, il 1 uff per fortuna mi ha preso per un braccio mentre stavo andandomene) . Il decision making ,che nessuno ti aveva insegnato, lo dovevi inventare al momento. Qualcuno non gliela faceva a reggere,i controllori "illuminati" erano pochi, forse nessuno e se non avevi nervi piu' che saldi ti trombavano e arrivederci alla prossima..Maxx ha scritto:A me già uno che dice "ma che c***o fai??", per di più davanti ad altra gente, mi sta sulle cosiddette. Può essere Chuck Yeager e può avere immensamente ragione, ma non va mai detto. A meno che l'intento non sia quello di far saltare i nervi, cosa che, trattandosi di un corso comando, non dovrebbe esistere. I nervi puoi volerli far saltare ad uno sull'SF-260, perchè deve accumulare pelo sullo stomaco, convinzione ed umiltà, non ad un F/O che diventa comandante.
Lo diceva pure un pilota che in 4 atterraggi mi ha dato 5 pacche... mi pare un po come quello che dice che le dimensioni non contano...Lampo 13 ha scritto: Comunque gli atterraggi "vellutati" li sanno fare tutti e sono atterraggi tecnicamente sbagliati.
G.S. lo ha detto anche a me . Ero ignorante come una capra (venivo dal 30 e avevo fatto solo il diff . course e 2 settimane di linea ) ma gli ho portato per terra l'aereo con la C6L bloccata di traverso (col breaker) e il libro delle cartine sul windshield...Lampo 13 ha scritto: ...Tornati a Roma mi disse "Tu non mi piaci, ma l'aereo lo sai portare"...
.. Ferie assicurate per tuttol'anno, cambi turni al volo e pasti caldi (magari seduti anche a tavola !) a pranzo e cena..Lampo 13 ha scritto: In stile ATI significava APP in visual ogni volta che era possibile, sempre a 320 kts, più tagli possibile, transiti brevi, ed in volo, sui charter turistici c'erano anche degli AAVV che cantavano!
D'altronde, è la Compagnia che ha preso il nome dall'omonimo tè!Lampo 13 ha scritto:in ATI si stava da Dio...pasti caldi a bordo
Pezze rende bene l'idea, finchè va bene...finchè qualcuno non fa due botti in un giorno ed ecco che l'EASA cambia un po' di regole e mette dei requisiti minimi obbligatori. Mi viene in mente un episodio dove non so come sarebbe andata a finire se la persona in questione avesse avuto a fianco un primo ufficiale appena rilasciato e alle prime armi. Gente come te e Lampo manca all'aviazione!!!sigmet ha scritto:Vecchia scuola, vecchi principi. Oggi al comandante e' richiesto molto meno; l'organizzazione mette molte pezze, gli aerei sono piu' sicuri e al primo master warning che si accende si rientra e punto. L'addestramento oggi e' un costo per la compagnia e meno dura e meglio e'.
sigmet ha scritto:
Dai che diventate amicilampo 13 ha scritto:
E non mi sorprende. Tradotto credo corrisponda a un "ci sai fare, e parecchio pure, ma non posso né voglio dirtelo apertamente"Lampo 13 ha scritto:Si.77W ha scritto:Era un ex militare pure lui?Lampo 13 ha scritto:"Tu non mi piaci, ma l'aereo lo sai portare"
Guarda ,ce ne sono almeno altri 2-300 anche piu' bravi di noi che sono a spasso. Non hai che da scegliere...Alberto.c ha scritto:
Due capitani con carattere diametralmente opposto
ma con un esperienza enorme come voi dove li troviamo))))
La tua osservazione Ponch merita una riflessione che e' stata anche oggetto di dibattito ad uno degli ultimi workshop di SV cui ho partecipato. Da un punto di vista del CRM e' molto piu' difficile per un primo ufficiale "gestire" un comandante inesperto che il contrario. Questo e' uno dei motivi che regola gli avanzamenti al corso comando basando sull'anzianita' (anche di compagnia) il requisito necessario all'attribuzione . Ricordo ancora quell'ignorante di Vespa che a portapporta parlando con Berti (.) ai tempi della porcata CAI trovava strano ed immotivato il fatto che se lo "Schumaker dei piloti" (sic) fossse venuto in AZ non sarebbe potuto entrare da comandante ma avrebbe dovuto mettersi in fila con gi altri. Ma per lui un pilota e un giornalista fanno piu' o meno lo stesso lavoro..Ponch ha scritto:
Pezze rende bene l'idea, finchè va bene...finchè qualcuno non fa due botti in un giorno ed ecco che l'EASA cambia un po' di regole e mette dei requisiti minimi obbligatori. Mi viene in mente un episodio dove non so come sarebbe andata a finire se la persona in questione avesse avuto a fianco un primo ufficiale appena rilasciato e alle prime armi. Gente come te e Lampo manca all'aviazione!!!
Va bene mettere su di un 737 un giovane con 200 ore di volo ma non va bene mettere a sinistra un giovane con 2000 ore di volo. E questo lo dico a mio discapito. Punti di vista, certo.