La sfida

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nostromo
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Re: La sfida

Messaggio da nostromo »

C'è però da dire che quando avevo 38 anni la pensavo grosso modo come te.( a parte la questione..aeronautica ). E ancora di più quando ne avevo venti. Perchè quando si è molto giovani si percepisce il senso dell'immortalità. E lo si vede nel quotidiano. E c'è di più. Quando si è giovani non si sa quasi mai cosa c'è dietro l'angolo. E questa "ignoranza" migliora notevolamente la qualità della vita. Perchè, consordo, questo è il vero obbiettivo. Purtroppo poi le cose cambiano gradualmente . E ad un lento ma inesorabile decadimento fisico si aggiunge anche un decadimento psicologico. Dovuto soprattutto alla memoria del proprio passato.
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flyingbrandon
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Re: La sfida

Messaggio da flyingbrandon »

nostromo ha scritto:C'è però da dire che quando avevo 38 anni la pensavo grosso modo come te.( a parte la questione..aeronautica ). E ancora di più quando ne avevo venti. Perchè quando si è molto giovani si percepisce il senso dell'immortalità. E lo si vede nel quotidiano. E c'è di più. Quando si è giovani non si sa quasi mai cosa c'è dietro l'angolo. E questa "ignoranza" migliora notevolamente la qualità della vita. Perchè, consordo, questo è il vero obbiettivo. Purtroppo poi le cose cambiano gradualmente . E ad un lento ma inesorabile decadimento fisico si aggiunge anche un decadimento psicologico. Dovuto soprattutto alla memoria del proprio passato.
Io "penso" meglio ora che a 20...a quei tempi avevo più incoscienza ...ma ad essere onesto ho avuto anche due episodi, nei primi 30 anni, che mi hanno fatto dire...."ok è stato bello...arrivederci"...poi così non è stato ma mi hanno cambiato sicuramente la visione della vita. Il problema, secondo me, nella tua visione, è proprio che vivi nel passato. Ogni qual volta, giovane o vecchio che tu sia, che vivi in un momento "diverso" da quello che stai vivendo...vivrai male...o comunque sia perderai qualcosa. Se mi metto a vivere nel futuro, leggendo le notizie di oggi su pensioni, crisi c***i e mazzi...come dovrei vivere? Se mi metto a vivere nel passato i momenti presenti, gli unici che esistono per me, mi scorrono uno dietro l'altro e poi...mi ritrovo vecchio. Il decadimento fisico non è decadimento...è invecchiamento...anche se nell'essere vecchio sei nuovo di zecca...quello psicologico....beh...lo decidi proprio tu. È proprio il tuo saper vivere che fa la differenza...perché mentre su performance fisiche rispetto alla gioventù puoi anche vederci un decadimento...dal punto di vista psicologico no. Se lo vedi, non è tanto l'errore che puoi aver fatto nel passato a pesare ma quello che stai facendo ora guardando al passato. E , scusa se te lo dico, ma dovessi vivere in questo modo il mio progredire....la paura di morire dovrebbe proprio scomparire perché, più vado avanti...più degrado mi risparmio. Se non è così....significa che, anche tu, senti che non è così. Ti vedi con un piede nella fossa, con il rimpianto di ciò che non è stato ma, nonostante tutto, pronto a giocarti un'altra vita pur di ritornare al passato, accrescendo sempre più il passato che vedi alle spalle senza poterlo modificare perché è andato...nostromo...girati! La vita è dall'altra parte....o pensi di essere un gambero nel corpo di un uomo? :D
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Re: La sfida

Messaggio da Daniele77 »

flyingbrandon ha scritto:
Daniele77 ha scritto:
Tutto vero. Solo mi chiedo cosa possono aver pensato i passeggeri, con un pensiero non sbagliato, un attimo prima di schiantarsi
Vedi Daniele...lì stai vivendo una situazione, e non la stai immaginando. Non puoi dal divano spaventarti immaginando cosa ti succederebbe se...potresti provare a buttarti nella stazione della metro e vedere cosa pensi quando arriva il treno...ma sono curiosità che mi terrei strette fino al momento in cui capiteranno, se mai dovessero capitare. Il discorso è che non puoi vivere ( in questo caso non vivere) in funzione di un pensiero legato alla morte...anche perché, quella accadrà comunque. Puoi cercare di vivere il meglio possibile quello che hai ora...questo lo puoi fare. Tu sai cosa penseresti in caso di infarto? Vivi con questo pensiero? È più probabile che ti tocchi quello che non morire in un disastro aereo...ma questo, a te, non limita la tua vita. Perché?
Perchè?
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Re: La sfida

Messaggio da flyingbrandon »

Daniele77 ha scritto:
Perchè?
Davvero non lo so
Beh...forse è meglio che inizi a pensarci no? Tanto...hai qualcosa di più importante da fare che migliorare la tua vita?
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Re: La sfida

Messaggio da flyingbrandon »

nostromo ha scritto:E questa "ignoranza" migliora notevolamente la qualità della vita. .
Scusa...volevo fare un'altra precisazione...l'ignoranza può aumentare la spensieratezza...ma siccome la vita, a tutti, presenta episodi che te la tolgono, rimani con la tua ignoranza e senza la spensieratezza. Solitamente poi...la caduta da quella spensieratezza fa male. Quindi sei ignorante e dolorante...oppure nel così detto "venire giù dal pero" intravedi solo un gesto atletico? La consapevolezza invece, ti permette di vivere anche le sofferenze in modo da trarre dei profitti....quando poi non ne hai...beh...vivi proprio bene. L'ignoranza non ti fa neanche assaporare ciò che di bello stai vivendo..la consapevolezza sì....no direi che l'ignoranza non è una soluzione.....
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Re: La sfida

Messaggio da nostromo »

flyingbrandon ha scritto: Se mi metto a vivere nel futuro, leggendo le notizie di oggi su pensioni, crisi c***i e mazzi...come dovrei vivere? Se mi metto a vivere nel passato i momenti presenti, gli unici che esistono per me, mi scorrono uno dietro l'altro e poi...mi ritrovo vecchio. Il decadimento fisico non è decadimento...è invecchiamento...anche se nell'essere vecchio sei nuovo di zecca...quello psicologico....beh...lo decidi proprio tu. :D
C'è una celebre frase di P.Picasso che dice :" ci si mette molto tempo per diventare giovani ". Ma è un riferimento culturale legato in qualche modo alle propie opere.Al proprio lavoro. Quindi circoscritto, e in questo senso può avere una logica. Questo è il senso della frase che non ha valore universale. Nella prassi e andando avanti negli anni si accumulano giocoforza esperienze negative che minano la spontaneità delle proprie azioni. La delusione da un amico, gli amori incompiuti, la noia e il disincanto delle vicende di tutti i giorni, la perdita dei propri cari e così via. Tutte queste cose minano la spontaneità della propria esistenza e , in qualche modo, la condizionano. Sicuramente noi siamo di passaggio ma ciò che ci distingue dagli altri essere viventi, piaccia o meno, è la valenza del ricordo. Per certi versi una fregatura.
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Re: La sfida

Messaggio da nostromo »

flyingbrandon ha scritto:
nostromo ha scritto:E questa "ignoranza" migliora notevolamente la qualità della vita. .
Scusa...volevo fare un'altra precisazione...l'ignoranza può aumentare la spensieratezza...ma siccome la vita, a tutti, presenta episodi che te la tolgono, rimani con la tua ignoranza e senza la spensieratezza. Solitamente poi...la caduta da quella spensieratezza fa male. Quindi sei ignorante e dolorante...oppure nel così detto "venire giù dal pero" intravedi solo un gesto atletico? La consapevolezza invece, ti permette di vivere anche le sofferenze in modo da trarre dei profitti....quando poi non ne hai...beh...vivi proprio bene. L'ignoranza non ti fa neanche assaporare ciò che di bello stai vivendo..la consapevolezza sì....no direi che l'ignoranza non è una soluzione.....
Quando dico "ignoranza" lo dico tra virgolette. Nel senso di "ignorare" giacchè giovani e dunque privi di esperienza di vita . Non in senso assoluto, sulla cui interpretazione concordo.
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Re: La sfida

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nostromo ha scritto:
La delusione da un amico, gli amori incompiuti, la noia e il disincanto delle vicende di tutti i giorni, la perdita dei propri cari e così via. Tutte queste cose minano la spontaneità della propria esistenza e , in qualche modo, la condizionano. Sicuramente noi siamo di passaggio ma ciò che ci distingue dagli altri essere viventi, piaccia o meno, è la valenza del ricordo. Per certi versi una fregatura.
Tutte queste cose che hai elencato...le vivono tutti...perché fanno parte della vita. Ma non tutti arrivano a vivere male la vita...anzi! Il ricordo c'è, così come la capacità di prendere consapevolezza che la nostra vita...è in mano nostra. Così come ti disperi per ca**ate....poi scopri che le cose importanti sono altre....così puoi aumentare il tuo grado di consapevolezza. L'avere un ricordo e vivere di un ricordo sono due cose differenti. E non è la valenza del ricordo a differenziarci dagli altri essere viventi. Bastona un cane...e torna da lui....si ricorderà di te. Come puoi tu decidere che valenza ha , per il cane, quel ricordo? La differenza grossa invece è che il cane fa il cane...vive al presente...ma forse, il suo grado di consapevolezza non è elevato come il nostro e vive la "base". La dimostrazione che , rispetto ad altri animali, abbiamo il potere di crearci la vita è proprio sotto i nostri occhi....anche se spesso in negativo...perché distruggiamo noi stessi e dove siamo. È una fregatura....se usata male....è una benedizione...se usata bene.
Aggiungo anche....che gli episodi che hai citato, lutti,delusioni e quello che vuoi...non sono "negativi" ...lo è il pensiero che noi associamo a determinate cose che le rendono tali. Ma se è un pensiero che ti disincanta....se vuoi c'è anche quello che ti incanta. Questo è innegabile...il resto è una scelta.
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Re: La sfida

Messaggio da Daniele77 »

flyingbrandon ha scritto:
nostromo ha scritto:
La delusione da un amico, gli amori incompiuti, la noia e il disincanto delle vicende di tutti i giorni, la perdita dei propri cari e così via. Tutte queste cose minano la spontaneità della propria esistenza e , in qualche modo, la condizionano. Sicuramente noi siamo di passaggio ma ciò che ci distingue dagli altri essere viventi, piaccia o meno, è la valenza del ricordo. Per certi versi una fregatura.
Tutte queste cose che hai elencato...le vivono tutti...perché fanno parte della vita. Ma non tutti arrivano a vivere male la vita...anzi! Il ricordo c'è, così come la capacità di prendere consapevolezza che la nostra vita...è in mano nostra. Così come ti disperi per ca**ate....poi scopri che le cose importanti sono altre....così puoi aumentare il tuo grado di consapevolezza. L'avere un ricordo e vivere di un ricordo sono due cose differenti. E non è la valenza del ricordo a differenziarci dagli altri essere viventi. Bastona un cane...e torna da lui....si ricorderà di te. Come puoi tu decidere che valenza ha , per il cane, quel ricordo? La differenza grossa invece è che il cane fa il cane...vive al presente...ma forse, il suo grado di consapevolezza non è elevato come il nostro e vive la "base". La dimostrazione che , rispetto ad altri animali, abbiamo il potere di crearci la vita è proprio sotto i nostri occhi....anche se spesso in negativo...perché distruggiamo noi stessi e dove siamo. È una fregatura....se usata male....è una benedizione...se usata bene.
Aggiungo anche....che gli episodi che hai citato, lutti,delusioni e quello che vuoi...non sono "negativi" ...lo è il pensiero che noi associamo a determinate cose che le rendono tali. Ma se è un pensiero che ti disincanta....se vuoi c'è anche quello che ti incanta. Questo è innegabile...il resto è una scelta.
Una caratteristica tipica degli animali è proprio quella che dici tu: vivere al presente, senza il peso condizionante di un passato vissuto tra rimpianti o frustrazioni.
Noi, al contrario, siamo quello che siamo per tutta una serie di fattori, tra cui è d'obbligo citare l'insieme di tutti quegli avvenimenti, di ieri ed oggi, che hanno contribuito a creare la nostra personalità. Basti pensare che entro i 3 anni di vita, l'ambiente in cui cresciamo determina in maniera essenziale quello che diventeremo.
Il punto che mi piacerebbe capire è come mai io, ma molti altri a quanto sembra, concentriamo proprio su questo specifico mezzo di trasporto le nostre ansie e/o puara di morire, invece che, ad esempio, sul treno o sulla macchina
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Re: La sfida

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Perchè abbiamo il complesso di Icaro... :D . Perchè abbiamo la forza di gravità come ambiente naturale e perchè non abbiamo le ali....E perchè precipitare dall'alto è spesso un ricorrente sogno atavico per quasi tutti noi umani.
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Re: La sfida

Messaggio da Daniele77 »

nostromo ha scritto:Perchè abbiamo il complesso di Icaro... :D . Perchè abbiamo la forza di gravità come ambiente naturale e perchè non abbiamo le ali....E perchè precipitare dall'alto è spesso un ricorrente sogno atavico per quasi tutti noi umani.
Più Freud che sicurezza insomma
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Re: La sfida

Messaggio da nostromo »

Daniele77 ha scritto: Una caratteristica tipica degli animali è proprio quella che dici tu: vivere al presente, senza il peso condizionante di un passato vissuto tra rimpianti o frustrazioni.
Noi, al contrario, siamo quello che siamo per tutta una serie di fattori, tra cui è d'obbligo citare l'insieme di tutti quegli avvenimenti, di ieri ed oggi, che hanno contribuito a creare la nostra personalità. Basti pensare che entro i 3 anni di vita, l'ambiente in cui cresciamo determina in maniera essenziale quello che diventeremo.
Il punto che mi piacerebbe capire è come mai io, ma molti altri a quanto sembra, concentriamo proprio su questo specifico mezzo di trasporto le nostre ansie e/o puara di morire, invece che, ad esempio, sul treno o sulla macchina
Proprio così. Nessuno nega l'esistenza di una "memoria" animale. In effetti esiste ma si tratta di una memoria elementare, non elaborata. Una memoria legata geneticamente all'istinto di sopravvivenza. L'animale non ha coscienza di dover morire dunque non si pone il problema della caducità delle nostre vicende esistenziali. L'animale vive per lo più nel presente. Meno che mai nel futuro e sicuramente nel passato ma solamente per quegli episodi che possono condizionare appunto la propria esistenza vegetativa. Il gatto o il cane che ritornano a casa dopo aver percorso centinatia di km. con un incredibile senso dell'orientamento sono un esempio, non l'unico.
Tornando a bomba è indubbio che l'aereo è il mezzo più sicuro in assoluto ma è una valutazione di tipo statistico, non matematico. A giocare un ruolo determinante nei " paurosi" è la percezione della mancanza di una terza via. In treno ed in automobile, mezzi statisticamente meno sicuri, la sensazione, in caso di incidente di "cavarsela" è infinitamente superiore. Parlo di sensazione evidentemente non di un dato di fatto poichè molto spesso non è così. Tutto questo attiene all'elaborazione del pensiero e dunque penalizzante.
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Re: La sfida

Messaggio da mermaid »

nostromo ha scritto: Parlo di sensazione evidentemente non di un dato di fatto poichè molto spesso non è così. Tutto questo attiene all'elaborazione del pensiero e dunque penalizzante.
e invece ti stanno dicendo che, proprio perchè attiene al pensiero, non è affatto penalizzante!! anzi, se cambi il pensiero cambi la sensazione!!
poi non ho capito perchè una valutazione statistica non sarebbe una valutazione matematica.... :roll:
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Re: La sfida

Messaggio da nostromo »

mermaid ha scritto:
nostromo ha scritto:
poi non ho capito perchè una valutazione statistica non sarebbe una valutazione matematica.... :roll:
Perchè la matematica è una scienza esatta mentre la statistica è una metodologia. Almeno così insegnano nelle Università.... :?
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Re: La sfida

Messaggio da flyingbrandon »

Daniele77 ha scritto: Una caratteristica tipica degli animali è proprio quella che dici tu: vivere al presente, senza il peso condizionante di un passato vissuto tra rimpianti o frustrazioni.
Noi, al contrario, siamo quello che siamo per tutta una serie di fattori, tra cui è d'obbligo citare l'insieme di tutti quegli avvenimenti, di ieri ed oggi, che hanno contribuito a creare la nostra personalità. Basti pensare che entro i 3 anni di vita, l'ambiente in cui cresciamo determina in maniera essenziale quello che diventeremo.
Il punto che mi piacerebbe capire è come mai io, ma molti altri a quanto sembra, concentriamo proprio su questo specifico mezzo di trasporto le nostre ansie e/o puara di morire, invece che, ad esempio, sul treno o sulla macchina
Premettendo che , qualsiasi sia la paura (di questo genere), il modo per affrontarla è lo stesso e poco importa l'oggetto ma esclusivamente il soggetto...cioè noi...mi vengono in mente diversi motivi per cui è più facile aver paura dell'aereo piuttosto che della macchina o del treno. Prima di tutto, intorno all'aereo, c'è e soprattutto c'era molta ignoranza e, le uniche notizie date al pubblico, sono di cronaca nera. Quindi una persona disinteressata all'ambiente aeronautico, più o meno consapevolmente, sa che gli aerei cadono...in secondo luogo tu nasci e la macchina fa parte della tua vita...è noto che in macchina puoi morire anche abbastanza facilmente ma rimane comunque un mezzo di uso comune. Penso che qualcosa di non famigliare sia più facilmente assimilabile ed etichettabile come "pericoloso"...e questo pensiero rimane latente fino a quando l'emozione , che potrebbe anche essere piacevole, riavvia in noi quel programma "inconscio" che avevamo impresso in qualche angolo della nostra mente/anima/cometipare. Penso comunque che ci possano essere 1000000 spiegazioni sul perché una persona , o più persone, abbiano questa o quella paura...ma non è di vitale importanza e neanche utile per togliere di mezzo questo pensiero (pauroso) ingombrante e limitante.
Per quanto riguarda il fatto che l'ambiente influenzi e ti costruisca i primi anni di vita...è corretto...ma non si ferma a 3 anni. Non si ferma proprio...l'interazione tra te e l'ambiente esterno è continuo ed è molto più forte di quanto si pensi. Per ambiente intendo tutto....alimentazione....persone...e..ovviamente te stesso...i tuoi pensieri...le tue azioni. Quello che caratterizza i primi 6 anni di vita, da recenti e neanche troppo recenti studi, è il tipo di attività cerebrale. I primi due anni quasi esclusivamente onde delta...che se le volessi riprodurre ora dovresti essere un ottimo meditatore o ipnotizzato (o mentre dormi). Dai 2 ai 6 onde theta...che corrispondono al dormiveglia o sogni ad occhi aperti. Sei vigile...ma la tua realtà è mischiata alla tua fantasia. Poi invece, torni a normali onde alfa (dai 6 in su) che corrispondo alla veglia vigile. Penso tu intuisca che , durante quelle fasi, tu abbia un maggiore imprinting sul tuo lato inconscio...e questo ti fornisce, in quei primi anni di vita, la tua percezione del sè...soprattutto rispetto all'esterno. Tieni presente che la maggior parte dell'attività che svolgi vengono proprio dalla tua parte inconscia e non conscia. La notizia buona, per te, è che puoi continuare a "programmarla". Quando hai imparato a guidare ad esempio, dedicavi tutta la tua parte "conscia"...per guidare...ora....probabilmente puoi fare altre cose mentre le tue mani e i tuoi piedi sanno perfettamente cosa fare. Bene...anche l'imprinting emotivo è possibile da modificare....quindi anche la tua paura dell'aereo. Per concludere....l'avevo già' fatto ma riporto una citazione...di Gandhi....

"le tue convinzioni diventano i tuoi pensieri
I tuoi pensieri diventano le tue parole
Le tue parole diventano le tue azioni
Le tue azioni diventano le tue abitudini
Le tue abitudini diventano i tuoi valori
i tuoi valori diventano il tuo destino"

questo ovviamente nel bene....e nel male...
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Re: La sfida

Messaggio da flyingbrandon »

nostromo ha scritto:Perchè abbiamo il complesso di Icaro... :D . Perchè abbiamo la forza di gravità come ambiente naturale e perchè non abbiamo le ali....E perchè precipitare dall'alto è spesso un ricorrente sogno atavico per quasi tutti noi umani.
mah...la forza di gravita' ce l'hai anche in aereo...non svolazzi per la cabina...quindi e' comunque il tuo ambiente naturale. Il primo ambiente con cui sei in contatto è l'acqua....eppure tanti hanno paura dell'acqua...quindi direi che non è sufficiente come motivo per "aver paura" di qualcosa che non dovrebbe "far paura".
Ciao!
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Re: La sfida

Messaggio da flyingbrandon »

nostromo ha scritto: Una memoria legata geneticamente all'istinto di sopravvivenza.
L'animale non ha coscienza di dover morire dunque non si pone il problema della caducità delle nostre vicende esistenziali.
Eh no..qua non si tratta di istinto di sopravvivenza. Volare non è pericoloso...lo sostieni anche tu. O forse l'istinto di sopravvivenza ti deve far vivere in questo modo? Non penso...
nostromo ha scritto:
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Stasticamente...puoi avere risultati di 0 e 100 % che sono esatti. La fisica, già' da qualche decennio, ha perfettamente accettato di vivere in un mondo fatto di probabilità...la meccanica quantistica ha proprio rotto gli schemi deterministici del passato giungendo e aprendo nuove "frontiere". Si pensava che dovesse riguardare il solo mondo atomico...invece si e' scoperto che così non è. Ma passando al punto della questione...la TUA sensazione è sbagliata! Ci sono inconvenienti e incidenti in aereo che non hanno portato a nessun morto...così come sono capitati disastri in cui i morti ci sono stati. Quindi il tuo pensiero "incidente aereo=morte" è falso. E non ti sto parlando che statisticamente accade meno di altri incidenti...ma proprio di quei pochi in aereo, comunque non sono tutti con morti. Quindi la terza via c'e' eccome. Allora come puoi creare una sensazione da un dato sbagliato? E su quella basare la tua esistenza?
Comunque...il punto centrale....è che stiamo qua a parlare...ma nei tuoi discorsi mi sembra di intravedere la tua "certezza"...che ciò sia normale....cio' sia inevitabile....cio' sia quasi scritto nel DNA....allora mi spieghi cosa ci fai tu qua? Ci terrei mi rispondessi....intanto mi sono fatto due ipotesi.
La prima...sai perfettamente che non e' come lo pensi e lo descrivi...se lo pensassi veramente...questo non lascerebbe via d'uscita....questo sarebbe così per tutti...quindi nella normalità della cosa non cercheresti una alternativa.
La seconda...si capisce che hai una spiccata sensibilità artistica....forse anche un'intelligenza fuori dal comune...vieni in un posto qualunque...ricevi risposte che il tuo ego riconosce "inferiori" alle tue considerazioni....e riesci finalmente a convivere con la tua paura e quella "superiorità" che ti ha contraddistinto in altri campi...legittimando i tuoi pensieri "negativi"....
L'elaborazione del pensiero, ti ripeto, non e' un processo automatico e basta. Lo puoi guidare...lo puoi modificare...quindi tutto ciò che vivi in un modo...lo puoi vivere anche in altro modo. Questo e' evidente...altrimenti saremmo tutti spaventati dall'aereo...no?
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Re: La sfida

Messaggio da Daniele77 »

Pensa che ci sia un forte legame con l'idea del tenere tutto sotto controllo. In macchina, ad esempio, si pensa, erroneamente, di avere il controllo della situazione. Falso.
Per quanto possa stare attento ai limiti, alla distanza di sicurezza, l probabilità di trovare sulla mia strada un fuori di testa è molto più alta che schiantarmi in aereo.
In parte, ma solo in parte, forse non sono troppo rasscicuranti le descrizioni dei vari disastri aereonautici ( compreso md80.it), dove, spesso l'elemento umano è parte se non essenziale, di certo molto importante nella concatenazione degli eventi che hanno determininato il crash
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Re: La sfida

Messaggio da nostromo »

Daniele77 ha scritto:Pensa che ci sia un forte legame con l'idea del tenere tutto sotto controllo. In macchina, ad esempio, si pensa, erroneamente, di avere il controllo della situazione. Falso.

Infatti tutte le mie azioni si basano per lo più sul controllo del rischio. In ogni situazione quotidiana intendo. La pecentuale di imprevisto deve essere marginale, tendente allo zero. E 'un fenomeno da psicoanalizzare probabilmente. Molti miei coetanei dicono che si amplifica con gli anni e credo abbiano ragione . Ma di questo s'è già detto. Naturalmente il prezzo da pagare per avere sempre e comunque " il controllo della situazione" è molto alto. Ed esempio : andare in giro con tre carte di credito piuttosto che una ,per limitare il danno in caso di furto o smarrimento , è decisamente stressante così come portarsi dietro 3 fotocopie, 3 numeri di telefono di rispettive banche e così via..Alla fine sono così carico di appunti e numeri che non ci capisco più nulla. Naturalmente è solo un esempio ma potrei estenderlo a molte altre cose che, per ragioni di spazio, non cito. Tutto ciò amplifica a dismisura la quota parte di ansia che ciascuno di noi possiede. Aumenta lo spread ansiogeno, per usare una terminologia molto in voga.Quindi siamo da capo. Si cerca di combattere un'ansia creandone altre ! :shock: Riguardo l'automobile che tu citi. Posseggo un mezzo di due tonnellate a porva di frontale proprio per avere il controllo della situazione. Di gadgets, prestazioni,optionals più o meno utili non mi importa assolutamente nulla. Si chiama sicurezza passiva a rischio incidente frontale. Pur sapendo che non è risolutivo semmai mi scontrassi con un TIR. Ma rientra comunque nel controllo del rischio. In aereo non controlli nulla....
Ultima modifica di nostromo il 7 dicembre 2011, 14:35, modificato 1 volta in totale.
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Re: La sfida

Messaggio da nostromo »

flyingbrandon ha scritto: Ci sono inconvenienti e incidenti in aereo che non hanno portato a nessun morto...così come sono capitati disastri in cui i morti ci sono stati. Quindi il tuo pensiero "incidente aereo=morte" è falso.
Comunque...il punto centrale....è che stiamo qua a parlare...ma nei tuoi discorsi mi sembra di intravedere la tua "certezza"...che ciò sia normale....cio' sia inevitabile....cio' sia quasi scritto nel DNA....allora mi spieghi cosa ci fai tu qua? Ci terrei mi rispondessi....intanto mi sono fatto due ipotesi.
La prima...sai perfettamente che non e' come lo pensi e lo descrivi...se lo pensassi veramente...questo non lascerebbe via d'uscita....questo sarebbe così per tutti...quindi nella normalità della cosa non cercheresti una alternativa.
La seconda...si capisce che hai una spiccata sensibilità artistica....forse anche un'intelligenza fuori dal comune...vieni in un posto qualunque...ricevi risposte che il tuo ego riconosce "inferiori" alle tue considerazioni....e riesci finalmente a convivere con la tua paura e quella "superiorità" che ti ha contraddistinto in altri campi...legittimando i tuoi pensieri "negativi"....
Ciao!
Più che di "terza via" negli incidenti aerei parlerei di sentiero o di mulattiera. E' vero, è successo. ma è anche successo che qualche aspirante suicida si sia buttato dal terzo piano e sia sopravvissuto : percentuali da prefisso telefonico internazionale...Al mio gatto invece è successo parecchie volte e gode ottima salute ( non che intendesse suicidarsi :D .....). Per una ragione molto semplice. Perchè è un gatto! E quindi le variabili sono differenti.
Allora . Cosa ci faccio qua. Semplicissimo. Dato un problema ( paura di volare ) come fare a risoverlo ? Posto che sia un problema più di "testa" che altro mi sono posto l'obbiettivo di risolverlo. Come ? Con la testa naturalmente. Mi stimola. Viveversa non c'è nessun posto della terra che non si possa raggiungere con altri mezzi...quindi potrei gettare la spugna e dire : chisse ne frega. Posso anche fare a meno di volare. Ma poichè lo fanno milioni di persone tranquillamente tutti i giorni non capisco perchè non possa fare parte anche io della partita....Semplice no? Ciao.
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Re: La sfida

Messaggio da mermaid »

nostromo ha scritto: Ma poichè lo fanno milioni di persone tranquillamente tutti i giorni non capisco perchè non possa fare parte anche io della partita....Semplice no? Ciao.
e allora perchè non iniziare ad eliminare 2 carte di credito, la fotocopia della fotocopia della fotocopia...?
l'origine del problema è sempre lo stesso (per tua ammissione, riduzione del rischio), comincia dalle cose più semplici... ma cambia anche il modo di pensare, se butti via le fotocopie e sei convinto di aver aumentato il rischio, sta pur sicuro che perderai anche l'originale! :wink:
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nostromo ha scritto: Più che di "terza via" negli incidenti aerei parlerei di sentiero o di mulattiera. E' vero, è successo. ma è anche successo che qualche aspirante suicida si sia buttato dal terzo piano e sia sopravvissuto : percentuali da prefisso telefonico internazionale...Al mio gatto invece è successo parecchie volte e gode ottima salute ( non che intendesse suicidarsi :D .....). Per una ragione molto semplice. Perchè è un gatto! E quindi le variabili sono differenti.
Allora . Cosa ci faccio qua. Semplicissimo. Dato un problema ( paura di volare ) come fare a risoverlo ? Posto che sia un problema più di "testa" che altro mi sono posto l'obbiettivo di risolverlo. Come ? Con la testa naturalmente. Mi stimola. Viveversa non c'è nessun posto della terra che non si possa raggiungere con altri mezzi...quindi potrei gettare la spugna e dire : chisse ne frega. Posso anche fare a meno di volare. Ma poichè lo fanno milioni di persone tranquillamente tutti i giorni non capisco perchè non possa fare parte anche io della partita....Semplice no? Ciao.
Le percentuali da prefisso internazionale sono gli incidenti aerei....di questi, ce ne sono diversi a buon fine. Quindi non direi che è un sentiero o una mulattiera.
Certo...solo con la testa puoi risolverlo ma sicuramente non con lo stesso "pensiero" con cui lo crei...il problema.
È semplice in effetti....ma sei tu che non ci riesci...quindi, evidentemente, per te non lo è.
Sorrido ogni qual volta qualcuno sostiene che vuole avere il controllo della situazione circostante e sostiene di non avere questo controllo, da cui, la paura. Bene...come puoi essere in grado di gestire e controllare la situazione esterna se non sei in grado di controllare te in una situazione così semplice e, perfino, con i numeri dalla tua parte?? Se non riconosci che il tuo, in tutto, carte di credito e macchine, non è un controllo della situazione ma una percezione "errata" di avere tutto sotto controllo....difficilmente potrai penare di avere sotto controllo un volo di linea. La tua incapacità a controllarti è manifesta...riconosci almeno che non puoi gestire un controllo se tu stesso sei fuori dal tuo controllo?
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nostromo ha scritto:. Ma rientra comunque nel controllo del rischio. In aereo non controlli nulla....
Anche qui ti sbagli...il settore aeronautico penso sia tra i più "sotto controllo"...ciò non significa infallibilità...ma di certo porta più sicurezza rispetto ad altro. E se ti passasse dalla testa che il tuo controllo sia migliori di altri, possiamo sempre prendere a noleggio un aereo da turismo e fai tutto tu...io sto lì come un sacco. Che dici?
Ciao!
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Daniele77 ha scritto: In parte, ma solo in parte, forse non sono troppo rasscicuranti le descrizioni dei vari disastri aereonautici ( compreso md80.it), dove, spesso l'elemento umano è parte se non essenziale, di certo molto importante nella concatenazione degli eventi che hanno determininato il crash
Ovvio che l'elemento umano sia molto importante nell'incidente. Rappresentiamo , sempre e comunque, l'ultimo anello della catena. Altrettanto ovvio che in qualsiasi cosa riguardante la vita umana, l'elemento umano sia fondamentale...ma anche il tuo pensiero è un elemento umano molto importante per il tuo equilibrio...ma a quello sembri non badare.... :D
Se decidi che non vorrai morire a causa di un incidente aereo nella tua vita al 100%...sei liberissimo di farlo. Non volare...così avrai una certezza in più nella vita. Il peccato sta nel fatto che, considerato che al 100% morirai, quanto sei disposto a limitarti nella tua vita? Potresti decidere di non voler morire al 100% in un incidente in macchina....non usarla....in treno....non prenderlo...annegato....no nave e nuotare....in bici....niente bici....devo andare avanti?
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Che bel post che mi sobo perso, per favore non smettete, vorrei intervenire ma prima me lo voglio leggere tutto e sono un po stanco.
La mia vita è dove mi spendo, non dove mi ingrasso!
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flyingbrandon ha scritto: Se decidi che non vorrai morire a causa di un incidente aereo nella tua vita al 100%...sei liberissimo di farlo. Non volare...così avrai una certezza in più nella vita. Il peccato sta nel fatto che, considerato che al 100% morirai, quanto sei disposto a limitarti nella tua vita? Potresti decidere di non voler morire al 100% in un incidente in macchina....non usarla....in treno....non prenderlo...annegato....no nave e nuotare....in bici....niente bici....devo andare avanti?
Questo mi sembra un ragionamento corretto. E lo dico con sincerità. Ma anche smettere di fumare è un ragionamento corretto. Me lo ripeto tutti i giorni. Se fossimo in grado di sviluppare le nostre azioni in base alla loro correttezza saremmo dei computers programmati allo scopo. Purtroppo ( o per fortuna..) non è così. La mente umana è molto più variegata. L'importante è riuscire a trovare il bandolo della matassa. Non appartengo alla schiera di persone che non salirebbaro mai su di un aereo, perchè se così fosse non sarei interessato alla materia e non sarei qui. Ho preso l'aereo in passato ( non molte volte per la verità..) e lo prenderò in futuro se sarà necessario. A cominciare da lunedì per una quindicina di ore e ,a seguire, altre volte prima del rientro.Tuttavia quel senso di disagio che provo nel salirci sopra per ragioni fin troppe volte qui elencate lo devo ( lo voglio ) rimuovere. I tuoi ragionamenti,e anche quelli di altri frequentatori, molto spesso non fanno una grinza. Hanno lo scopo ( previsto anche dalla dottrina..) di trasformare l'irrazionale in razionale; far emergere le contraddizioni sopite. A volte con argomenti più convincenti a volte meno.E ' la prassi consolidata, l'unica possibile. Il problema sta nell'assorbirli, nel farli propri, nel metabolizzarli profondamente al fuori e al di là di un mero esercizio accademico. Qui sta la soluzione, almeno credo. D'altra parte si tratta di un problema relativamente diffuso. Viceversa non esisterebbe un forum appositamente dedicato. Non mi pare siano reperibili in rete discussioni riguardanti la " paura di guidare la macchina" oppure " la paura di prendere un treno"...
Un'ultima cosa me la devo ancora chiarire. Recentemente, quando mi sveglio al mattino, il primo pensiero appena uscito dal dormiveglia, finisce lì. Pensieri catastrofici naturalmente. Sudori, extrasistole, disturbi intestinali.... Poi nel corso della giornata la tensione si allenta fino a quasi esaurirsi la sera .E normalmente quando sono in aeroporto in mezzo a tanta gente e sto per partire quasi non c'è più...L'ultima volta ero soddisfatto, di quella soddisfazione che si chiama autostima. Ce l'ho fatta, mi sono detto. Poi tutto ricomincia da capo, psicosomatica compresa.. Forse dovrei volare di più...Ciao
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Re: La sfida

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tartan ha scritto:Che bel post che mi sobo perso, per favore non smettete, vorrei intervenire ma prima me lo voglio leggere tutto e sono un po stanco.
Riposati ma fai in fretta :D Mi interessa il punto di vista di un "quasi" coetaneo esperto. Tra l'altro complimenti ,ottimo avatar. Da vero "gattolico", come me.
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nostromo ha scritto: Questo mi sembra un ragionamento corretto. E lo dico con sincerità. Ma anche smettere di fumare è un ragionamento corretto. Me lo ripeto tutti i giorni. Se fossimo in grado di sviluppare le nostre azioni in base alla loro correttezza saremmo dei computers programmati allo scopo. Purtroppo ( o per fortuna..) non è così. La mente umana è molto più variegata.
Qua pero' non si parla di correttezza. La cosa importante è che le nostre azioni si sviluppino in modo conscio, e non con il pilota automatico ( inconscio ). Il concetto di giusto o sbagliato lo lasciamo ai "Professori"...
La mente umana è molto più' variegata di un computer...è vero...ha la capacita' di programmare, cosa che al computer manca. Ma l'inconscio, è una parte dal funzionamento simile al computer. Adotta dei comportamenti, in automatico, riconoscendo degli "schemi" abituali di cui ha la risposta che si manifesta nel modo di agire. Non mi metto a fare esempi perché non penso sia necessario. E fin qui va tutto bene...è un bel aiuto. Ma, rispetto al computer, abbiamo la capacita' di valutare se il nostro comportamento è soddisfacente per noi. In questo caso, la tua parte conscia e inconscia sono in contrasto, altrimenti non sentiresti la necessita' di cambiare alcunché. Tu trascuri o sottovaluti, la capacità di "riprogrammare" la tua parte inconscia, cosa possibile per noi e non per un computer. Pero', come ti scrivevo in altro post sopra, deve necessariamente partire da un cambiamento di pensiero nella tua parte conscia...perche' altrimenti non vai da nessuna parte. L'accettazione, a mio avviso, di tutte le errate percezioni che hai è il primo passo. Non mi hai risposto al post poco sopra su "tutto sotto controllo"...e per quanto riguarda la capacità di "programmare" le tue azioni, la citazione di Gandhi che ho riportato poco sopra a Daniele77 mostra "lo schema"....il diagramma di flusso che ti porta a vivere ciò che credi e ciò che fai.
nostromo ha scritto: I tuoi ragionamenti,e anche quelli di altri frequentatori, molto spesso non fanno una grinza. Hanno lo scopo ( previsto anche dalla dottrina..) di trasformare l'irrazionale in razionale; far emergere le contraddizioni sopite. A volte con argomenti più convincenti a volte meno.E ' la prassi consolidata, l'unica possibile. Il problema sta nell'assorbirli, nel farli propri, nel metabolizzarli profondamente al fuori e al di là di un mero esercizio accademico. Qui sta la soluzione, almeno credo. D'altra parte si tratta di un problema relativamente diffuso. Viceversa non esisterebbe un forum appositamente dedicato. Non mi pare siano reperibili in rete discussioni riguardanti la " paura di guidare la macchina" oppure " la paura di prendere un treno"...
Non so l'intento degli altri...ti posso dire il mio. Non e' trasformare l'irrazionale in razionale ma il processo inconscio in conscio. Non e' la stessa cosa. Essere consci di quello che si sta facendo non significa necessariamente essere "razionali"...significa essere "presenti". Non devi assorbire niente....devi solo cambiare il modo di pensare. Non devi credere che ciò richieda necessariamente tempo o sforzo particolare...e puoi partire proprio dalle piccole azioni quotidiane. Fumi? Ok...le accendi in automatico o ti siedi e te la godi? Riesci ad accenderla e scrivere l'ora su un foglio? A fine giornata guardi quante ne hai fumate e quando. Senza giudicarti ma solo constatando. Prova! Fumi ugualmente..ma in modo conscio. Operi una scelta e non lo fai in automatico. Del perché non esistano sezioni dedicate alla paura della macchina, anche se presenti, ho dato la mia spiegazione in qualche post su....se ti interessa. Vedrai che anche l'aereo avrà la stessa "fortuna"...perche' sta diventando "comune"...
nostromo ha scritto: Un'ultima cosa me la devo ancora chiarire. Recentemente, quando mi sveglio al mattino, il primo pensiero appena uscito dal dormiveglia, finisce lì. Pensieri catastrofici naturalmente. Sudori, extrasistole, disturbi intestinali.... Poi nel corso della giornata la tensione si allenta fino a quasi esaurirsi la sera .E normalmente quando sono in aeroporto in mezzo a tanta gente e sto per partire quasi non c'è più...L'ultima volta ero soddisfatto, di quella soddisfazione che si chiama autostima. Ce l'ho fatta, mi sono detto. Poi tutto ricomincia da capo, psicosomatica compresa.. Forse dovrei volare di più...Ciao
Il fatto che ti risvegli in quel modo, rafforza maggiormente il ragionamento che ti ho fatto nella prima parte del post. Di notte la tua parte "conscia" dorme....quella inconscia no. Il sonno rappresenta proprio l'azione più' evidente dell'inconscio. Quindi non mi stupisce che sia il momento in cui tu accusi maggiormente la tua parte "automatica". Volare di più può servirti ma non e' necessario. L'iterazione di un procedimento è uno dei modi di "programmare l'inconscio"....come ho fatto l'esempio della macchina o di una qualsiasi routine, ma non e' l'unico. Anche il pensare di farlo, nel modo corretto, ha lo stesso effetto. Quindi potresti iniziare da questo. Tutto ricomincia da capo perché rimetti il pilota automatico. Ti basta sconnetterlo per cambiare la tua vita. E, ovviamente, essere conscio di metterlo quando lo metti.
Ciao!
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Re: La sfida

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Prima di tutto ti ringrazio per il tempo che mi hai voluto dedicare. La tua interpretazione del "tenere sotto controllo" mi lascia , nella sua esposizione, abbastanza perplesso, tuttavia ci rifletterò e ti farò sapere, magari al mio ritorno. Ottimo invece, senza se e senza ma , il pensiero di Gandhi. Da considerare.
Ma la questione è un'altra e non c'entra nulla con l'ansia del volo. Mi sa , amico mio, che la stiamo tirando un po' troppo per le lunghe e tutto ciò favorisce delle elementari ironie di pronto inervento. Mi sono iscritto a questo forum nel capitolo " paura di volare" perchè conspevole di avere un problema. E dunque nella speranza di trovare un aiuto per fare maggiore chiarezza dentro me stesso. Tutto questo nella più assoluta umiltà. Prima di iscrivermi ho dato un'occhiata e ho visto, pur con differenti sfumature, di non essere il solo.
L'ottimo sito prevede questo capitolo ma ne prevede pure altri ( aeroporti, compagnie aeree,aviazione storica, costruttori ecc. ecc .) dove i super super super esperti di coordinate e assi cartesiani si possono tranquillamente ritrovare e sfogarsi nella speranza che qualche inesperto ( come me ) rimanga a bocca aperta. Sfortunamente ( per loro ) di fronte a questi argomenti io rimango assolutamente a bocca chiusa. Credo di essermi spiegato. Un vero peccato perchè le tue osservazioni possono magari anche non essere condivise ma sicuramente hanno avuto il merito di farmi riflettere. E per questo ti ringrazio ancora. Ciao.
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Re: La sfida

Messaggio da Daniele77 »

flyingbrandon ha scritto:
Daniele77 ha scritto: In parte, ma solo in parte, forse non sono troppo rasscicuranti le descrizioni dei vari disastri aereonautici ( compreso md80.it), dove, spesso l'elemento umano è parte se non essenziale, di certo molto importante nella concatenazione degli eventi che hanno determininato il crash
Ovvio che l'elemento umano sia molto importante nell'incidente. Rappresentiamo , sempre e comunque, l'ultimo anello della catena. Altrettanto ovvio che in qualsiasi cosa riguardante la vita umana, l'elemento umano sia fondamentale...ma anche il tuo pensiero è un elemento umano molto importante per il tuo equilibrio...ma a quello sembri non badare.... :D
Se decidi che non vorrai morire a causa di un incidente aereo nella tua vita al 100%...sei liberissimo di farlo. Non volare...così avrai una certezza in più nella vita. Il peccato sta nel fatto che, considerato che al 100% morirai, quanto sei disposto a limitarti nella tua vita? Potresti decidere di non voler morire al 100% in un incidente in macchina....non usarla....in treno....non prenderlo...annegato....no nave e nuotare....in bici....niente bici....devo andare avanti?
Questo è un punto fondamentale. Per quanto si possa cercare di limitare al massimo le situazioni di rischio, o che tali ci sembrano, niente e nessuno potrà impedire che moriremo, prima o poi. Il che, per quanto mi riguarda, non significa di certo attravesare la strada ad occhi chiusi o prendere, per essere più in linea con il forum, un aereo di qualche compagnia in black-list. Nell'idea che se è vero che tutti abbiamo una scadenza, la vita, per ora, è ancora interessante da non buttarla via cosi, come se nulla fosse
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Re: La sfida

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Daniele77 ha scritto: Nell'idea che se è vero che tutti abbiamo una scadenza, la vita, per ora, è ancora interessante da non buttarla via cosi, come se nulla fosse
Proprio così. E questo succede sempre, a tutte le età. Si chiama istinto di conservazione. Tuttavia nello specifico del forum non abbiamo molte scelte. Possiamo rinuciare a volare e non se ne parli più ( con tutte le frustrazioni e le rinunce del caso ). Oppure farcene una ragione ed augurarci di non salire sull'aeromobile sbagliato....Tutti sappiamo ormai che gli incidenti gravi sono rarissimi , che il mezzo di trasporto è il più sicuro al mondo. Ma tutti sappiamo anche che se si mette male è difficilissimo ( anche se non impossibile ) cavarsela. E' l'importanza della posta in gioco ( la vita ! ) a fare la differenza.
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Re: La sfida

Messaggio da Daniele77 »

nostromo ha scritto:
Daniele77 ha scritto: Nell'idea che se è vero che tutti abbiamo una scadenza, la vita, per ora, è ancora interessante da non buttarla via cosi, come se nulla fosse
Proprio così. E questo succede sempre, a tutte le età. Si chiama istinto di conservazione. Tuttavia nello specifico del forum non abbiamo molte scelte. Possiamo rinuciare a volare e non se ne parli più ( con tutte le frustrazioni e le rinunce del caso ). Oppure farcene una ragione ed augurarci di non salire sull'aeromobile sbagliato....Tutti sappiamo ormai che gli incidenti gravi sono rarissimi , che il mezzo di trasporto è il più sicuro al mondo. Ma tutti sappiamo anche che se si mette male è difficilissimo ( anche se non impossibile ) cavarsela. E' l'importanza della posta in gioco ( la vita ! ) a fare la differenza.
Certo. Ma il punto è che, se anche mi chiudessi in un bunker con dei macchinari salva-vita, prima o poi, le penne, c'è le rimetto comunque.
Non è fatalità, bensi una pura constatazione obbiettiva
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Re: La sfida

Messaggio da flyingbrandon »

nostromo ha scritto:Tutti sappiamo ormai che gli incidenti gravi sono rarissimi , che il mezzo di trasporto è il più sicuro al mondo. Ma tutti sappiamo anche che se si mette male è difficilissimo ( anche se non impossibile ) cavarsela. E' l'importanza della posta in gioco ( la vita ! ) a fare la differenza.
No Nostromo. I tuoi pensieri partono da un punto di vista "sbagliato".
Prima di tutto....dici che sappiamo che gli incidenti gravi sono rarissimi è che l'aereo rappresenta il mezzo più sicuro...è vero...ma tu non ci credi. Questo e' evidente. Se ti dicessi di andare a prendere della maionese al supermercato, lo faresti senza problema. Ma la probabilità che tu prenda una confezione "preparata" da un "unabomber" qualsiasi è non nulla. Pero' non ci troveresti niente di pericoloso a comprare un tubetto di maionese. Questo perché tu lo ritieni non pericoloso. Quindi, prima accettazione che dovresti fare è che , PER TE, l'aereo non e' un mezzo sicuro a prescindere dal fatto che gli incidenti gravi sono rarissimi. Fino a quando non riconosci che per te l'aereo è pericoloso, a mio avviso, farai poca strada perché , in te, rimarrà sempre una contraddizione e quella inconscia, più emotiva, ti lascerà sempre un senso di disagio. Se tu usassi tutti gli anni l'aereo per andare in vacanza, probabilmente nella tua vita faresti meno voli di me in un mese o poco più...già questo basterebbe a chiudere la conversazione da un punto di vista statistico. Ma l'errore logico di cui parlavo all'inizio è quando affermi che se si mette male è difficilissimo cavarsela. Tu qua confronti cosa? Ti ho già spiegato che di inconvenienti a bordo ce ne sono...piu' o meno seri sono risolvibili. Non è un mondo "perfetto" che ogni tanto cade nella probabilità di cadere. Ma un mondo "controllato" che controlla, quasi sempre, tutte le variabili in gioco. Se per malissimo intendi una situazione "fuori controllo"....beh allora non puoi confrontarmela con una situazione pericolosa in macchina dove hai la terza via, ma dovresti confrontarla con qualcosa che si mette veramente male. Tu "giochi" su questi due piani. L'incidente in macchina che tu probabilmente hai in mente è paragonabile, che so, ad una avaria idraulica o la perdita di spinta di un motore per me....una gran rottura di palle...un lavoro in più....considerazioni che nella routine non devi fare ma...ha un suo percorso e mi porta comunque a terra sano e salvo....analogamente tu hai le tue due tonnellate di macchina che ti garantiscono una bella sicurezza passiva....sfascerai la macchina...si tratterà di una questione più' o meno economica. Quindi se vuoi paragonare due mondi fallo sullo stesso piano. Utilizzo questo post per ricordare, con affetto, un collega Assistente di Volo Responsabile che, andando al lavoro a Fiumicino un mesetto fa, in macchina, ha avuto un guasto alla macchina...ha accostato sulla corsia d'emergenza. E' stato tamponato e la sua macchina a GPL ha preso fuoco con lui dentro. E' morto, non è riuscito ad uscire dalla macchina. Aveva poco più di 30 anni, volava da 10. La vita? Già.
Tornando a noi...qua non e' la posta in gioco che fa la differenza. La fai tu e le tue percezioni. Perché la vita, e la possibilità o rischio di metterla in gioco, ce l'hai da quando sei nato. L'aereo non rappresenta più di altro un modo in cui la tua vita può finire...direi che questo "stress" che non ti scrolli di dosso, così come le tue sigarette, la mettono in gioco di più....ma questo lo sai e ti sembra di conteggiarlo nel modo corretto....allora...non dire "tutti sappiamo che è il mezzo più sicuro"...per te non lo e'.
Ciao!
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Re: La sfida

Messaggio da Daniele77 »

Mi sento di dire che il paragone tra motore rotto di un aereo e ruota bucata regge solo fino ad un certo punto. Da quello che capisco, e di cui cerco di auto convincermi, leggendo i post del forum, non solo sulla sezione "paura di volare", la perdita di un motore non è affatto un problema insuperabile, dato che gli aerei sono certificati per volare anche con uno. Al contrario, penso che se in autostrada, a 130km, mi scoppiasse uno pneumatico, il contatto a pelle con le parti intime sarebbe d'obbligo.
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Re: La sfida

Messaggio da nostromo »

Che dire. L'analisi dal punto di vista logico è corretta. E lo è anche dal punto di vista "diagnostico". Ora però bisogna concentrarsi sulla terapia. E questo mi sembra il passaggio più complesso. Nei disturbi comportamentali ci sono di solito due strade, La prima, risolutiva, è l'analisi. Andare alla radice del problema. Se così non fosse cosa ci starebbero a fare gli psicoanalisti ? La seconda una soluzione tampone. Cioè a dire : me ne faccio una ragione e cerco di non pensarci. Anni fa un mio conoscente era afflitto dalla paura di avere un tumore al cervello. Andò da un luminare neuropsichiatra il quale gli rispose. " io non posso guarirla da un eventuale tumore al cervello, posso però guarirla dalla paura di averlo ". Non so poi come sia andata a finire. Ma mi risulta che sia ancora vivo....
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