C'è anche la soluzione di spostarsi solo con la macchina. Pneumatici permettendo. E ci risiamonostromo ha scritto:Che dire. L'analisi dal punto di vista logico è corretta. E lo è anche dal punto di vista "diagnostico". Ora però bisogna concentrarsi sulla terapia. E questo mi sembra il passaggio più complesso. Nei disturbi comportamentali ci sono di solito due strade, La prima, risolutiva, è l'analisi. Andare alla radice del problema. Se così non fosse cosa ci starebbero a fare gli psicoanalisti ? La seconda una soluzione tampone. Cioè a dire : me ne faccio una ragione e cerco di non pensarci. Anni fa un mio conoscente era afflitto dalla paura di avere un tumore al cervello. Andò da un luminare neuropsichiatra il quale gli rispose. " io non posso guarirla da un eventuale tumore al cervello, posso però guarirla dalla paura di averlo ". Non so poi come sia andata a finire. Ma mi risulta che sia ancora vivo....
La sfida
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Re: La sfida
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Re: La sfida
quindi non è una soluzione....Daniele77 ha scritto:C'è anche la soluzione di spostarsi solo con la macchina. Pneumatici permettendo. E ci risiamonostromo ha scritto:Che dire. L'analisi dal punto di vista logico è corretta. E lo è anche dal punto di vista "diagnostico". Ora però bisogna concentrarsi sulla terapia. E questo mi sembra il passaggio più complesso. Nei disturbi comportamentali ci sono di solito due strade, La prima, risolutiva, è l'analisi. Andare alla radice del problema. Se così non fosse cosa ci starebbero a fare gli psicoanalisti ? La seconda una soluzione tampone. Cioè a dire : me ne faccio una ragione e cerco di non pensarci. Anni fa un mio conoscente era afflitto dalla paura di avere un tumore al cervello. Andò da un luminare neuropsichiatra il quale gli rispose. " io non posso guarirla da un eventuale tumore al cervello, posso però guarirla dalla paura di averlo ". Non so poi come sia andata a finire. Ma mi risulta che sia ancora vivo....
il problema non è l'aereo, ma come lui lo affronta, non farebbe differenza se fossimo su un forum di funivie, ascensori, 'cose verdi'..... la soluzione non sta mai nell'evitare l'oggetto della paura, perchè non è lì la causa....
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Re: La sfida
Il che non vuol dire, dico io, non avere le giuste accortezze. Tipo, ad esempio e ripetendomi, prendere una delle compagnie in black-list. Anche se, leggendo il final report, del bird strke ad Ams con la compagnia marocchina, sembra che in termini di attinenza alle procedure, quelle provate e straprovate al simulatore, non sempre c'è quello scrupolo che si aspetebbe da dei professionisti del volomermaid ha scritto:quindi non è una soluzione....Daniele77 ha scritto:C'è anche la soluzione di spostarsi solo con la macchina. Pneumatici permettendo. E ci risiamonostromo ha scritto:Che dire. L'analisi dal punto di vista logico è corretta. E lo è anche dal punto di vista "diagnostico". Ora però bisogna concentrarsi sulla terapia. E questo mi sembra il passaggio più complesso. Nei disturbi comportamentali ci sono di solito due strade, La prima, risolutiva, è l'analisi. Andare alla radice del problema. Se così non fosse cosa ci starebbero a fare gli psicoanalisti ? La seconda una soluzione tampone. Cioè a dire : me ne faccio una ragione e cerco di non pensarci. Anni fa un mio conoscente era afflitto dalla paura di avere un tumore al cervello. Andò da un luminare neuropsichiatra il quale gli rispose. " io non posso guarirla da un eventuale tumore al cervello, posso però guarirla dalla paura di averlo ". Non so poi come sia andata a finire. Ma mi risulta che sia ancora vivo....
il problema non è l'aereo, ma come lui lo affronta, non farebbe differenza se fossimo su un forum di funivie, ascensori, 'cose verdi'..... la soluzione non sta mai nell'evitare l'oggetto della paura, perchè non è lì la causa....
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Re: La sfida
certo, questo è ovvio! io rispondevo alla frase quotata ''c'è anche la soluzione di spostarsi solo con la macchina''Daniele77 ha scritto:Il che non vuol dire, dico io, non avere le giuste accortezze. Tipo, ad esempio e ripetendomi, prendere una delle compagnie in black-list. Anche se, leggendo il final report, del bird strke ad Ams con la compagnia marocchina, sembra che in termini di attinenza alle procedure, quelle provate e straprovate al simulatore, non sempre c'è quello scrupolo che si aspetebbe da dei professionisti del volomermaid ha scritto:quindi non è una soluzione....Daniele77 ha scritto:C'è anche la soluzione di spostarsi solo con la macchina. Pneumatici permettendo. E ci risiamonostromo ha scritto:Che dire. L'analisi dal punto di vista logico è corretta. E lo è anche dal punto di vista "diagnostico". Ora però bisogna concentrarsi sulla terapia. E questo mi sembra il passaggio più complesso. Nei disturbi comportamentali ci sono di solito due strade, La prima, risolutiva, è l'analisi. Andare alla radice del problema. Se così non fosse cosa ci starebbero a fare gli psicoanalisti ? La seconda una soluzione tampone. Cioè a dire : me ne faccio una ragione e cerco di non pensarci. Anni fa un mio conoscente era afflitto dalla paura di avere un tumore al cervello. Andò da un luminare neuropsichiatra il quale gli rispose. " io non posso guarirla da un eventuale tumore al cervello, posso però guarirla dalla paura di averlo ". Non so poi come sia andata a finire. Ma mi risulta che sia ancora vivo....
il problema non è l'aereo, ma come lui lo affronta, non farebbe differenza se fossimo su un forum di funivie, ascensori, 'cose verdi'..... la soluzione non sta mai nell'evitare l'oggetto della paura, perchè non è lì la causa....
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Re: La sfida
E' una soluzione monca. Non una vera soluzione. Se non fai parte del gruppo Overland la vedo difficile raggiungere l'Alaska in auto....Daniele77 ha scritto:
C'è anche la soluzione di spostarsi solo con la macchina. Pneumatici permettendo. E ci risiamo

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Re: La sfida
Anche questo non e' del tutto corretto. Le strade si sono ampliate nel corso degli anni. Ci sono diverse teorie e, nessuna, per quanto ne sappia io è infallibile ma neanche inutile. La cosa che ho accertato è che il fatto che ci voglia "tempo" per effettuare dei cambiamenti, anche radicali, nella nostra vita non e' corretta....o per meglio dire è corretta se anche tu sei convinto che ci voglia tempo. Torniamo al punto che le tue convinzioni sono quello che contano. Hai provato, per curiosità, a fare l'esperimento delle sigarette che ti avevo fatto in qualche post sopra? Sei in grado di respirare in modo corretto? Hai mai praticato qualche forma di meditazione? Sono tutti esercizi di "consapevolezza", alcuni dei quali portano proprio a ritrovare un equilibrio tra psiche e corpo. Anche questo richiede del tempo per essere appreso ma, forse, ti evita un periodo di tempo più o meno lungo per cercare la "causa" di questa tua fobia. Non e' importante conoscerne l'origine, è importante cambiare le fondamenta su cui si basa. E le fondamenta da cui trae origine è il tuo pensiero. Qualunque sia quello che ha dato origine al tuo pensiero, che richiederebbe tempo per scoprirlo, diventa ininfluente nel momento stesso in cui il tuo pensiero cambia. E quello può' avvenire anche ora...in questo momento. Tu dai forza ai tuoi pensieri e i tuoi pensieri danno forza alle tue sensazioni. Ma tu puoi coscientemente dar forza ad altri pensieri che troveranno a loro volta forza nelle tue sensazioni. Questo, se ne hai la convinzione, è immediato. Lo studio di sé stessi penso , e spero, duri una vita intera. Il percorso che tu decidi che prenda la tua vita, invece, è immediato. Richiede il tempo necessario a cambiare il solo pensiero. C'e' gente che per cambiare un pensiero deve passare da una esperienza traumatica, c'e' gente che per cambiare un pensiero deve aspettare che il 90% della popolazione la pensi come lui....c'è gente che cambia il proprio pensiero perché un giorno, un momento, in un istante capisce di avere in mano il proprio "destino". Accettare le tue incongruenze, i tuoi pensieri illogici, senza giudicarti è un buon inizio. Non usare questi pensieri per convincerti di qualcosa...guardali e basta. Vedrai in modo subitaneo che questi pensieri non sono diversi da tutti i pensieri che ti passano per la mente...a quel punto scegliere il pensiero "positivo" non e' uno sforzo....diventa naturale. Per fare tutto questo ti basta essere "presente"...in ogni cosa tu faccia....che sia fumare, che sia aver paura, che sia essere felice e sereno. Provaci no? E' gratis! La terapia te la fai , prima di tutto, tu. Alla fine...quando una analisi è efficace...è che ti "convince"! Puoi iniziare a convincerti. Pensare di non riuscire....o "sperare di non"...sono punti di partenza che contengono già un errore di fondo. Sapere che la vita ti mostra ciò che hai in mente è oggettivo. Compri una macchina e inizi a vedere che tanti hanno fatto la tua scelta. Ti sembra di vederla ovunque....ma c'era anche prima...solo che non la notavi. Il mondo, la vita, si presentano in tutta la loro interezza...se sei pessimista ti soffermi sugli aspetti negativi per confermarti che la vita e' come la vedi tu...se sei ottimista vedi gli aspetti positivi che ti confermano che la vita è come la vedi tu. Al pessimista e all'ottimista , penso, capitino più o meno gli stessi numeri di eventi da cui prendere spunto per rafforzare le loro idee.Poi pero' scopri anche che le tue idee modificano di fatto la tua realtà. Fosse solo per il fatto di come tu "vivi" quei momenti. Mi fermo qua....nostromo ha scritto: E questo mi sembra il passaggio più complesso. Nei disturbi comportamentali ci sono di solito due strade, La prima, risolutiva, è l'analisi. Andare alla radice del problema. Se così non fosse cosa ci starebbero a fare gli psicoanalisti ?
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Re: La sfida
che tu creda di farcela o di non farcela, avrai comunque ragioneflyingbrandon ha scritto: .se sei pessimista ti soffermi sugli aspetti negativi per confermarti che la vita e' come la vedi tu...se sei ottimista vedi gli aspetti positivi che ti confermano che la vita è come la vedi tu. Al pessimista e all'ottimista , penso, capitino più o meno gli stessi numeri di eventi da cui prendere spunto per rafforzare le loro idee.
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Re: La sfida
Sto preparando le valige. Quindi ho avuto poco tempo da dedicare al forum. Ringrazio in ogni caso soprattutto Flyingbrandon ( azz..ma non potevi trovare un nick più semplice.....
) e tutti gli altri per i preziosi consigli di cui terrò naturalmente conto. Domani darò ancora un'occhiata e sicuramente mi rifarò vivo al ritorno ( ritorno ?!
) per relazionarvi sulle mie sensazioni. Ho anche dei voli interni con Gol, vi saprò dire... Da lunedì alle 17.00 fino a martedì alle 09.00 ora italiana sarò...per aria 



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Re: La sfida
Che dire....divertiti! Sarò per aria anche io...nostromo ha scritto:Sto preparando le valige. Quindi ho avuto poco tempo da dedicare al forum. Ringrazio in ogni caso soprattutto Flyingbrandon ( azz..ma non potevi trovare un nick più semplice.....) e tutti gli altri per i preziosi consigli di cui terrò naturalmente conto. Domani darò ancora un'occhiata e sicuramente mi rifarò vivo al ritorno ( ritorno ?!
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Se poi ti scappa di portare qualcosa di bello dal Brasile...ti aspettiamo in aeroporto!

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Re: La sfida
il plurale non era a caso vero?flyingbrandon ha scritto:Che dire....divertiti! Sarò per aria anche io...nostromo ha scritto:Sto preparando le valige. Quindi ho avuto poco tempo da dedicare al forum. Ringrazio in ogni caso soprattutto Flyingbrandon ( azz..ma non potevi trovare un nick più semplice.....) e tutti gli altri per i preziosi consigli di cui terrò naturalmente conto. Domani darò ancora un'occhiata e sicuramente mi rifarò vivo al ritorno ( ritorno ?!
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comitato d'accoglienza???
quando torni?

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Re: La sfida
salvo imprevisti ( di ogni genere....
) rientro il 27/12. Ci vado con mia moglie quindi non aspettatevi un granchè 


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Re: La sfida
siamo noi che festeggeremo il tuo rientro!!nostromo ha scritto:salvo imprevisti ( di ogni genere....) rientro il 27/12. Ci vado con mia moglie quindi non aspettatevi un granchè

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Re: La sfida
Ieri sono rientrato dal Brasile. Ottimo viaggio di una ventina di giorni in un paese cosiddetto " in via di sviluppo". Già perchè su questo paese di luoghi comuni se ne sentono molti ( a cominciare dalle "bellezze di Ipanema" ) ma siamo di fronte alla 5 o 6 potenza mondiale mentre di sederoni enormi e poco attraenti a Copacabana se ne vedono tantissimi...ma non siamo qui per ragioni sociologiche bensì per la " paura di volare".
Dopo questo viaggio le mie considerazioni al riguardo sono dunque le seguenti.
- La paura si vince con l'abitudine. Più si vola e più si riduce lo stress da volo. Un To-Mnc di un'ora e mezza su di un turboelica Air Dolimiti abbastanza " inquietante", poco meno di tredici ore su di un LH Airbus 340/600 Mnc- Gru e così dicasi per il ritorno. Oltre ad un paio di ore per un Iguaçu- Rio su di un Boeing 737 - 800 della Gol e un Gru - Iguaçu di un'ora e mezza sullo stesso stesso aereo . Ieri quando sono sceso era come scendere dalla bicicletta .
- La paura si vince con la conoscenza. Che non deve essere necessariamente super tecnica ma frutto dell'esperienza personale acquisita strada facendo. Mi spiego meglio. Molti disagi sono originati dall'ignoranza sui comportamenti del mezzo. ( E a questo proposito il contributo del forum può essere determinante ). Si acquisisce la capacità di interpretare quelle che all'inizio si giudicano erroneamente "anomalie" come situazioni del tutto normali.
Non aggiungerei altro se non che il turboelica Air Dolomiti forse dovrebbe andare in pensione ( anche a giudicare dagli interni...) e che la peggior turbolenza nel viaggio di ritorno me la sono trovata esattamente dove è precipitato l'Air France Rio -Parigi nel 2009..... Una mezz'ora di cinture allacciate e poca voglia di dormire ma poi evidentemente tutto è andato per il meglio. Sono ancora qui
Dopo questo viaggio le mie considerazioni al riguardo sono dunque le seguenti.
- La paura si vince con l'abitudine. Più si vola e più si riduce lo stress da volo. Un To-Mnc di un'ora e mezza su di un turboelica Air Dolimiti abbastanza " inquietante", poco meno di tredici ore su di un LH Airbus 340/600 Mnc- Gru e così dicasi per il ritorno. Oltre ad un paio di ore per un Iguaçu- Rio su di un Boeing 737 - 800 della Gol e un Gru - Iguaçu di un'ora e mezza sullo stesso stesso aereo . Ieri quando sono sceso era come scendere dalla bicicletta .
- La paura si vince con la conoscenza. Che non deve essere necessariamente super tecnica ma frutto dell'esperienza personale acquisita strada facendo. Mi spiego meglio. Molti disagi sono originati dall'ignoranza sui comportamenti del mezzo. ( E a questo proposito il contributo del forum può essere determinante ). Si acquisisce la capacità di interpretare quelle che all'inizio si giudicano erroneamente "anomalie" come situazioni del tutto normali.
Non aggiungerei altro se non che il turboelica Air Dolomiti forse dovrebbe andare in pensione ( anche a giudicare dagli interni...) e che la peggior turbolenza nel viaggio di ritorno me la sono trovata esattamente dove è precipitato l'Air France Rio -Parigi nel 2009..... Una mezz'ora di cinture allacciate e poca voglia di dormire ma poi evidentemente tutto è andato per il meglio. Sono ancora qui

Ultima modifica di nostromo il 29 dicembre 2011, 14:07, modificato 1 volta in totale.
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Re: La sfida
Mah..l'età della pensione prima o poi arriva per tutti...Mi ha dato l'impressione di un mezzo adatto più come " scuola guida" per aspiranti piloti che altro. Ma è solo un impressione, non ho altri elementi per giudicare. Se non che certi aeromobili si vedono per lo più nei cartoni animati.
E poi sembra di viaggiare dentro un loculo 


- m.forna
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Re: La sfida
Ma assolutamente no!
Sono aerei di linea come tutti gli altri, e i piloti ci si addestrano esattamente come fanno per un Boeing 737 o un Airbus A320.
Qui puoi leggere l'età di ogni loro ATR, e come vedi non sono cosí vecchi. Lo stato degli interni é poi una cosa completamente diversa. http://www.airfleets.net/flottecie/Air% ... ve-atr.htm
È uno dei migliori aerei, se non il migliore, della sua categoria.
Ciao!

Sono aerei di linea come tutti gli altri, e i piloti ci si addestrano esattamente come fanno per un Boeing 737 o un Airbus A320.
Qui puoi leggere l'età di ogni loro ATR, e come vedi non sono cosí vecchi. Lo stato degli interni é poi una cosa completamente diversa. http://www.airfleets.net/flottecie/Air% ... ve-atr.htm
È uno dei migliori aerei, se non il migliore, della sua categoria.
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Marco
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Re: La sfida
Assolutamente no !!! L'ATR, come gli altri TurboProp di pari classe, è un velivolo molto efficiente e naturalmente sicurissimo. Come avionica e sistemi è moderno come un Jet più grande, e per le tratte brevi è più efficiente e conveniente di un Jet (ed infatti secondo me andrebbe rivalutato e aumentato l'uso dei TurboProp per le tratte brevi, dato che rappresentano la soluzione migliore).nostromo ha scritto:Mah..l'età della pensione prima o poi arriva per tutti...Mi ha dato l'impressione di un mezzo adatto più come " scuola guida" per aspiranti piloti che altro. Ma è solo un impressione, non ho altri elementi per giudicare. Se non che certi aeromobili si vedono per lo più nei cartoni animati.E poi sembra di viaggiare dentro un loculo
Non è un velivolo da scuola piloti, ma un liner, adattissimo alla mission che deve svolgere. Naturalmente è più piccolo ad esempio di un 737, e in alcune persone ciò può causare un piccolo disagio. Tra l'altro non sono per nulla vecchi (come dato effettivo, poi sappiamo tutti che l'età per un aereo ha scarsa rilevanza, e anche un aereo con anni alle spalle è sicuro come uno nuovo).
Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)

