Area dedicata alla discussione sulle compagnie aeree. Si parla di Alitalia, Air One, Air Dolomiti, Meridiana e tutte le altre compagnie aeree italiane e straniere
RR_Trent ha scritto:Certo...ma non c'è nesso logico scusa: licenziare Ap per tenere in vita Az...è proprio un altro paio di maniche...una "Porcata" con la P bella grossa...
Il problema l'ha generato Alitalia, è Alitalia che fino a prova contraria sta in crisi...quindi...
forse non hai capito che non licenziano in ap per tenere in vita AZ,licenziano entrambi per tenere in vita entrambi
ma lo hai capito o no che toto si sta sfilando dalla situazione,che passera gli sta facendo un bel favore a far confluire si uoi debiti nel calderone chiamato newco
ripeto forse non hai capito che le stanno salvando entrambe mettendole insieme e creando il monopolio per farle vivere
questo lo avevi letto?
Scajola ha escluso che al Consiglio dei ministri di domani venga varata una modifica della Marzano. «Ritengo di no», ha risposto, osservando però che «gli strumenti devono essere definiti, e quando qualcuno lavora bisogna lasciarlo lavorare in silenzio e rispettando il suo lavoro». Anche sui nomi dei partecipanti alla nuova società restano incertezze. Toto non conferirebbe liquidità ma Air One, una compagnia indebitata e con ordini per 60 jet Airbus 320. Dovrebbero entrare nella società Salvatore Ligresti e i concessionari autostradali Benetton-Atlantia e Gavio, premiati dalla recente legge che regala aumenti tariffari annuali pressoché automatici. Il veicolo per l'ingresso dovrebbe essere Igli, la società che controlla il 29% di Impregilo (a cui il Governo peraltro intende restituire l'appalto per il ponte di Messina) e riunisce, con quote paritetiche, Atlantia-Autostrade, Gavio, l'Immobiliare Lombarda di Ligresti. Ma questi soci non bastano. E sugli altri papabili ci sono ancora diverse incertezze
ALITALIA:BERLUSCONI, BISOGNA PER FORZA TAGLIARE IL PERSONALE
(ANSA) - ROMA - Per il caso Alitalia, comunque, la soluzione e' vicina, ha ribadito il premier, perche' si sta mettendo a punto un meccanismo per tenere insieme tutti gli imprenditori che si sono fatti avanti per salvare la compagnia di bandiera, anche se alcuni rimarranno fuori perche' sono troppo numerosi quelli che hanno risposto all'appello. L'obiettivo e' quello di avere una nuova Alitalia, ma non sara' raggiunto senza sacrifici. Per questo il premier si e' augurato che anche i sindacati si rendano conto delle difficolta' e agiscano con responsabilita'. (ANSA).
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ALITALIA: ANGELETTI, PRIMA DI ESUBERI INTERESSA NUMERO AEREI
(ANSA) - ROMA- ''E' piu' importante sapere quanti aerei ci sono, piu' che discutere astrattamente di esuberi''. Lo ha sottolineato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che, intervenendo sulla questione Alitalia, ha puntualizzato che il sindacato si aspetta che ''ci propongano un piano razionale dal punto di vista dello sviluppo dell'Azienda''. ''Noi siamo interessati soprattutto al numero di aerei che volano, perche' non volano da soli'', ha detto Angeletti a margine della presentazione del Rapporto 2007 del Gestore dei Servizi elettrici. Sullo specifico del piano per il salvataggio di Alitalia, il leader della Uil ha detto che dara' un parere una volta che il piano sara' pronto, considerato che ''nell'ultima settimana abbiamo visto gia' 5-6 piani''. Angeletti ha anche detto che la data di presentazione del piano ''non ce l'hanno comunicata. Noi abbiamo spiegato - ha aggiunto - che prima si fa, meglio e' e che vorremo essere messi a conoscenza dei termini industriali e occupazionali del piano''. Sul tempo che e' trascorso per il salvataggio della compagnia di bandiera, infine, Angeletti ha rilevato che ''i mesi passano solo per conseguenza della difficolta' di approntare un piano e non per farlo digerire ai sindacati''. Il leader della Cisl ha anche detto che non c'e' nessun pentimento per non aver accettato il piano Air France: ''Per quanto riguarda la Uil, no'' non siamo pentiti, ha detto Angeletti, ricordando che c'erano due questioni rimaste senza risposta, ''l'accordo sottoposto al giudizio del futuro governo e il fatto di non essere d'accordo sull'abbattimento di un terzo della flotta''. KXV/SAF
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ALITALIA: PENATI, MILANO RISCHIA DI PAGARE PREZZO ALTISSIMO
(ANSA) - MILANO, 25 LUG - "Per il salvataggio di Alitalia Milano rischia di pagare un prezzo altissimo". Lo ha affermato, in un comunicato, il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati. "Intanto - afferma Penati - pare certo l'abbandono di Malpensa al suo destino. Nel piano industriale presentato dalla cordata di imprenditori italiani non ci sarebbero infatti riferimenti al rilancio dell'hub varesino, se non la generica promessa di qualche volo in più. I vertici di Sea, inoltre, e il Comune di Milano non fanno più riferimento alla richiesta di risarcimento danni all'Alitalia, danni per un valore complessivo quantificato dalla stessa Sea in un miliardo di euro, quasi a voler presupporre una volontà di rinunciare a tale richiesta". "Se quel risarcimento - continua Penati - non era un'azione tesa a contribuire ad affossare la trattativa con Air France ma un 'atto dovuto', come aveva dichiarato il sindaco di Milano, Letizia Moratti il 1 febbraio scorso, devono essere perseguite tutte le azioni perché a Sea venga riconosciuto l'indennizzo del danno subito". "Vigilerò sull'esito di questa vicenda - assicura Penati - anche come azionista di Sea, per salvaguardare gli interessi della Provincia e dei suoi cittadini". (ANSA).
ALITALIA: FORMIGONI, CREDO SEMPRE IN MALPENSA COME HUB
(ANSA) - MILANO - ''Difficile commentare le indiscrezioni, attendiamo che emergano le notizie vere. Io ho sempre creduto nel ruolo di Malpensa come hub e anche l'interessamento di altre compagnie lo dimostrano''. Lo ha affermato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commentando le indiscrezioni secondo le quali nel piano di rilancio di Alitalia, Malpensa non avrebbe il ruolo di hub. ''D'altra parte - ha aggiunto - ho sempre creduto che Alitalia risorgera' veramente se sara' capace di avere in Malpensa una propria base fortissima. Io ho sempre creduto in una Malpensa che cresce perche' ha un vettore di trascinamento che e' Alitalia e una compagnia di bandiera che rinasce perche' ha un posizionamento forte nell'area piu' forte che e' la Lombardia'. All'osservazione che potrebbe rinascere un mini-Alitalia, Formigoni ha replicato: ''Sono ottimista anche se sappiamo che far risorgere Alitalia in un momento difficile dal punto di vista economico come questo non e' un'impresa facile. L'impegno di quanti si stanno dedicando pero' permette di guardare con serenita'''.(ANSA). BAB
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ALITALIA: TAMBURI (M&C), NESSUNA FILA PER LA CORDATA
(ANSA) - MILANO, 24 LUG - "Non c'é nessuna fila dietro la porta di Alitalia per la famosa cordata italiana". Così il vicepresidente esecutivo di Management & Capitali, Giovanni Tamburi, a margine della cerimonia per il debutto in Borsa della matricola Enervit, di cui è azionista con il 3,55% del capitale. Il top-manager della boutique finanziaria fondata dall'ingegnere Carlo De Benedetti ha così ribadito ancora una volta il disinteresse di M&C per la questione Alitalia: "Staremo a vedere cosa accadrà, noi non ci siamo", ha concluso.(ANSA).
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Alitalia: premier, ipotesi infondate
(ANSA) - ROMA, 25 LUG - 'E' una ipotesi assolutamente infondata', Berlusconi smentisce voci su un commissariamento dell'Alitalia entro ferragosto. 'Stiamo lavorando, siamo tranquilli - afferma - e convinti di poter trovare una soluzione ma l'ipotesi del commissariamento e' assolutamente infondata'.
ALITALIA: DI PIETRO A BERLUSCONI,FAI FALLIRE E FAI LICENZIARE
(ANSA) - ROMA - ''Avevamo trovato un compratore che salvava l'azienda e le persone. Voi fate fallire l'azienda e fate licenziamenti. Lei, presidente del Consiglio che non c'e', sarebbe un grande imprenditore? Coi soldi degli altri...''. Cosi' il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, su Alitalia, si rivolge al premier Silvio Berlusconi, non presente nell'Aula di Montecitorio, nella sua dichiarazione di voto sulla manovra.(ANSA). LIN
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Alitalia, grande forza in Italia e partner estero:
ecco il "core business" del piano Fenice
di Umberto Mancini
ROMA (26 luglio) - «Nuova Alitalia ha tutti i requisiti necessari per competere con successo sul mercato domestico ed internazionale del trasporto aereo anche in periodi di forte tensione come quelli attuali. Infatti nasce da una forte discontinuità con il passato - dal punto di vista societario, strategico, operativo, manageriale e di assetto proprietario - mediante l’integrazione della parte sana di Alitalia con AirOne». L’incipit del piano Fenice di Intesa-Sanpaolo, che il Messaggero ha potuto visionare e che è ovviamente non definitivo, non potrebbe essere più ambizioso. Del resto gli uomini di Corrado Passera e Gaetano Miccichè - che hanno messo a punto il progetto preliminare per convincere nuovi investitori - avevano il compito di disegnare la svolta. E di farlo in fretta. Facendo ben intendere a tutti i soggetti che non c’è futuro senza la creazione di una Nuova Alitalia e di una ”bad company” dove far confluire debiti ed esuberi. A pagina 17 del Piano si legge: il polo di aggregazione delle attività valorizzabili di Alitalia ed AirOne, può nascere «enucleando con un percorso legislativo innovativo e costruito ad hoc» la parte sana da quella malata. Che di fatto ”liberi” i nuovi azionisti dagli impegni della ”vecchia Alitalia”, con una cesura netta. Senza questo passaggio - che è basilare - tutto resta sospeso perchè sia i nuovi soci che il presidente Police vogliono garanzie certe di non incorrere in azioni di responsabilità o nelle ire dei creditori. Un decreto ad hoc sarebbe sulla rampa di lancia per dirimere la questione. Di certo, pare di capire, senza modifiche alla Marzano non si procede.
Oggi il cda di Alitalia, che resta convocato, avrebbe dovuto cominciare l’esame del piano dopo che Rocco Sabelli, futuro amministratore delegato, lo ha illustrato al pool dei possibili e principali soci: Benetton, Ligresti, Gavio, Marcegaglia, Aponte. Alla finestra rimane Colaninno, così come Mediobanca che, a sentire i rumors, alla fine non dovrebbe far mancare il proprio appoggio, proprio nell’ottica di una operazione di sistema. Definito lo scenario e la possibile dotazione finanziaria (tra 800 e 1,2 mld), Intesa ha messo nero su bianco le cifre in attesa del quadro normativo definitivo e delle valutazioni dei soggetti in campo.
Punto di forza. «Nuova Alitalia - si legge a pagina 20 - inizierà la propria attività partendo dalle quote di mercato di Az e Air One, pari a ad un aggregato superiore al 60%». Un «punto di forza considerevole in termini di difendibilità del mercato e di massa critica necessaria per gestire in modo efficace le attività operative». Radici forti quindi in Italia, per sfruttare il flusso turistico e dare nuovo sprint. Ma essere un campione nazionale ovviamente non basta.
Partner estero. Passera e Miccichè sanno bene che ci vuole una alleanza. E infatti scrivono: dopo la «rifocalizzazione ed il consolidamento sul mercato naturale del breve-medio raggio» ci deve essere un «forte accordo con uno dei tre mega carrier europei». E sondaggi con Lufthansa sarebbero già avviati.
Struttura societaria. L’advisor propone la creazione di una nuova società con le «attività valorizzabili di Alitalia che verranno enucleate dal resto a seguito di un percorso legislativo innovativo e costruito ad hoc, e di Air One». Tradotto: la parte sana da una parte (slot, rotte, flotta, marchio), la ”bad company“ dall’altra.
Operatività. Modello di network punto-punto sul breve-medio raggio «con quote dominanti nei principali aeroporti serviti mediante un decentramento delle attività su 6 basi operative. Copertura del lungo raggio anche con l’accordo forte con un partner internazionale».
Management. Ci saranno nuovi dirigenti - si legge a pagina 17 dell’information memorandum - «credibili e affidabili, con track record provato nel campo delle ristrutturazioni e rilancio delle aziende». Insomma, l’identikit di Rocco Sabelli.
Esuberi. La gestione degli esuberi sarà molto attenta e condivisa con le organizzazioni sindacali. Berlusconi ha spiegato che verranno attivate tutte una serie di ammortizzatori sociali per rendere per quanto possibile ”indolori“ i tagli necessari.
Tempi. Il progetto è naturalmente una base di lavoro, aperta alle valutazioni di Alitalia, soci, Governo e suscettibile di modifiche e integrazioni.
intanto su pprune i piloti airone si rispondono....
ne parleremo tra un pò quando salteranno fuori gli esuberi...
adesso ci odieranno a noi di az....come se poi di sposarsi con airone lo avessimo deciso noi...
airbusfamilydriver ha scritto:Partner estero. Passera e Miccichè sanno bene che ci vuole una alleanza. E infatti scrivono: dopo la «rifocalizzazione ed il consolidamento sul mercato naturale del breve-medio raggio» ci deve essere un «forte accordo con uno dei tre mega carrier europei». E sondaggi con Lufthansa sarebbero già avviati.
qualche post fa leggevo che ci sarebbe stata una specie di asta per decidere in quale alleanza globale entrare. secondo voi che senso ha lascire Sky Team per Star Alliance?
Air One è nell orbita Lufthansa, ma non fa parte di Star Alliance, anche se piu voci la danno come prossima compagnie che vi entrerà. Alitalia fa parte di Sky Team, invece.
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airbusfamilydriver ha scritto:Partner estero. Passera e Miccichè sanno bene che ci vuole una alleanza. E infatti scrivono: dopo la «rifocalizzazione ed il consolidamento sul mercato naturale del breve-medio raggio» ci deve essere un «forte accordo con uno dei tre mega carrier europei». E sondaggi con Lufthansa sarebbero già avviati.
qualche post fa leggevo che ci sarebbe stata una specie di asta per decidere in quale alleanza globale entrare. secondo voi che senso ha lascire Sky Team per Star Alliance?
Air One è nell orbita Lufthansa, ma non fa parte di Star Alliance, anche se piu voci la danno come prossima compagnie che vi entrerà. Alitalia fa parte di Sky Team, invece.
le alleanze sono secondarie ora,comunque credo che rimarremo in skyteam per ora
Il Tesoro spinge, Palazzo Chigi frena.
I tecnici lavorano a un decreto ad hoc
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
Ieri mattina il premier annunciava sicuro: «Abbiamo i capitali per la nuova compagnia. Oggi ne parlerò con Tremonti». Poche ore dopo, nella sua residenza romana, a Palazzo Grazioli, i due si sono visti accompagnati dai rispettivi bracci destri, Gianni Letta e Vittorio Grilli. Oggetto: quando e come cavare al governo quella brutta carie chiamata Alitalia.
La battuta mattiniera del premier e quel riferimento alla «nuova» Alitalia lasciava capire che si andrà verso qualcosa che assomiglia molto al commissariamento e alla liquidazione della vecchia compagnia. I tecnici dei ministeri stanno mettendo a punto un decreto ad hoc come si fece per la crisi di Volare. «Una via di mezzo fra la Marzano e il concordato preventivo», sottolinea una fonte vicina al Cavaliere. «Ma qualcosa che assomigli il meno possibile ad un fallimento. Anche perché questo tipo di scelte le si può ammettere solo a cose fatte».
Tecnicamente sarà una procedura fallimentare, ritagliata su misura per Alitalia, che tenterà di rispondere ad ogni esigenza: non costare troppo alle casse dello Stato, non pregiudicare gli interessi di troppi creditori, che permetta di trovare un accordo con i sindacati e allo stesso tempo di far rinascere la compagnia in tempi rapidi. Ci sarebbe ormai l’accordo anche sul nome del capoazienda - sarebbe l’ex Piaggio Rocco Sabelli - che succederebbe allo scomodo Aristide Police, apertamente contrario a dichiarare l’insolvenza di Alitalia senza che ve ne siano ancora i presupposti e che oggi, in consiglio di amministrazione, potrebbe chiedere all’azionista statale lumi proprio su questo. Il problema emerso al vertice - a tratti «piuttosto acceso», secondo alcune fonti - è semmai sui tempi entro i quali far partire la cura. Cura che a questo punto dovrebbe slittare a settembre.
Il ministro dell’Economia, ormai stufo di trovarsi di fronte alla solita tela di Penelope, vuole che il problema si risolva una volta per tutte e il più rapidamente possibile. Il premier, dopo aver detto con leggerezza sì a Intesa sulla liquidazione-lampo della vecchia Alitalia, ora teme la reazione dei sindacati ad un duro piano di esuberi (dai cinquemila in sù, il doppio del piano Air France-Klm) e di pagare per questo un prezzo politico troppo alto. Insomma, pur essendo consapevole della necessità di una discontinuità, chiede tempo. Non a caso ieri sera, dopo che alcune agenzie avevano dato per certo il commissariamento entro agosto, Palazzo Chigi l’ha seccamente smentito con una nota ufficiale: «Le ventilate ipotesi di commissariamento sono destituite di ogni fondamento». Il premier non avrebbe gradito le indiscrezioni che, fra l’altro, hanno scatenato l’opposizione. Una su tutte, quella puntuta dell’ex sottosegretario Enrico Letta: «Il commissariamento sarebbe il fallimento di Berlusconi e della sua scelta dissennata di far scappare Air France-Klm».
Tutto sommato a IntesaSanpaolo l’idea di avere più di tempo a disposizione non dispiace. Il suo mandato scade il 10 di agosto, ma non ha ancora messo insieme tutti i pezzi del mosaico. Roberto Colaninno, ad esempio. Il patron della Piaggio si sarebbe fatto convincere a investire pur in assenza di un partner internazionale, ma vuole garanzie sulla governance della nuova Alitalia. Il problema si chiama Carlo Toto: il proprietario della promessa sposa ad Alitalia, Air One, non solo vuole vendere a prezzi superiori a quelli prospettati da Intesa, ma chiede di avere un ruolo nella gestione della futura azienda. Se non per lui, per i due figli che oggi stanno ai piani alti della sua azienda. Colaninno - e con lui Intesa - puntano invece su una guida forte che eviti pasticci come quelli che stanno emergendo sulla governance della Telecom italo-spagnola. Da qui la scelta, concordata con Tremonti, di concentrare solo attorno ad alcuni nomi il nocciolo duro della nuova AliAirOne.
se toto sta facendo problemi per avere un ruolo è perchè in questo momento non ce l'ha....
airbusfamilydriver ha scritto:se toto sta facendo problemi per avere un ruolo è perchè in questo momento non ce l'ha
però è stato l unico ad essere sempre disposto ad acquisire Alitalia, anche quando era in corso la trattativa con Air France. quindi un posticino potrebbero anche trovarglielo..
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airbusfamilydriver ha scritto:se toto sta facendo problemi per avere un ruolo è perchè in questo momento non ce l'ha
però è stato l unico ad essere sempre disposto ad acquisire Alitalia, anche quando era in corso la trattativa con Air France. quindi un posticino potrebbero anche trovarglielo..
gli stanno già facendo un gran favore a mettere insieme ap e az,in intesa non sono fessi,sanno benissimo che gli stanno levando un pò di grane e glid anno la possibilità di uscire senza debiti,e pure lui lo sa
Alitalia, si avvicina chiusura dossier Intesa da finanzainchiaro.it
Il termine ultimo resta fissato per domenica 10 agosto: è formalmente entro quella data che l'advisor Intesa Sanpaolo dovrà presentare il piano di salvataggio che ha elaborato per Alitalia e che in queste ore viene messo a punto nella sua stesura definitiva.
Intanto per sabato è stato convocato un cda di Alitalia. Forse solo per un aggiornamento, o per un primo esame delle possibili soluzioni, nell'attesa che l'advisor chiuda definitivamente il dossier, nei prossimi giorni, quando sarà anche più chiara la posizione del Governo sulla possibilità di una riforma della Legge Marzano.
Intanto resta da mettere a punto anche la cordata di imprenditori che deve sostenere il progetto.
Intesa Sanpaolo avrebbe in mano adesioni certe (Ligresti, Tronchetti), ma anche disponibilità ad aderire che dovranno essere confermate sulla base del piano finale (sarebbe il caso di Roberto Colaninno).
Si lavora sul sostegno di banche e fondi. E sul ruolo di Air One. Ieri sera il presidente Carlo Toto è andato a Palazzo Chigi dal sottosegretario all Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Il Governo mantiene ancora uno stretto riserbo. Di sicuro c’è che all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di oggi non è previsto un decreto per modificare la Marzano. Piuttosto si vocifera della possibilità di inserire una norma ad hoc nel testo della manovra economica che deve essere approvata in seconda lettura dal Senato
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ALITALIA: CONCLUSO CDA
(ANSA) - ROMA, 26 LUG - Si è conclusa da pochi minuti la riunione del consiglio di amministrazione di Alitalia, in corso da stamattina. Presieduto da Aristide Police il cda, a quanto si apprende, avrebbe fatto il punto sugli ultimi sviluppi, sullo stato di avanzamento del piano di salvataggio dell' advisor Intesa, anche in vista della prossima riunione, prevista per l'8 agosto, quando il board dovrebbe esaminare la situazione dei conti del semestre. (ANSA).
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Crisi Alitalia, il premier dice no al commissario da ilgiornale.it
Dopo la visita di mercoledì a Palazzo Chigi del presidente dell’Alitalia, Aristide Police, ieri una lunga riunione sulle misure con cui intervenire per il risanamento della compagnia ha coinvolto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta. Dopo la riunione, le indiscrezioni d’agenzia: per Alitalia si va al commissariamento prima di Ferragosto.Dopo alcuni minuti, la smentita dello stesso Berlusconi all’Ansa, seguita da una nota di Palazzo Chigi: «È un’ipotesi assolutamente infondata ». Commissario o non commissario significano discontinuità o continuità aziendale. Sulla continuità - che è la prospettiva di una società di operare in autonomia e in condizioni economiche sostenibili - si è fortemente impegnato il presidente Police: con la firma sul bilancio 2007, con decisioni operative, e con chiare dichiarazioni ufficiali. Su strumenti di discontinuità si basa il piano industriale che Intesa Sanpaolo sta mettendo a punto. Un braccio di ferro; sulla continuità - valore essenziale per una società - il presidente ha responsabilità a vari livelli, con risvolti penali. Police ha chiesto atti volti a riconfermare tale continuità. Il giallo del commissariamento trae origine proprio da questa tensione, correlata a una minaccia: quella - nel caso di discontinuità - di avviare una procedura fallimentare, portando subito i libri in tribunale, e scombinando così le carte del piano di Intesa. Berlusconi ha immediatamente stemperato: nessun commissariamento. Per questa mattina, alle 9,30, è convocato un consiglio di Alitalia il cui ordine del giorno non è stato reso noto. Del tutto improbabili in questo momento, specie dopo la rassicurazione del presidente del Consiglio, le dimissioni di Police, che apparirebbero un gesto spettacolare,mamolto ardito. Una delle richiesta fatte dal presidente di Alitalia al governo riguarderebbe una sorta di «manleva» per gli attuali amministratori nel caso in cui si imboccasse una strada diversa da quella della continuità. Un cambio al vertice della compagnia è verosimile che avvenga solo dopo l’acquisizione del nuovo piano industriale; in questo caso sarebbe già pronto a prendere i comandi con pieni poteri Rocco Sabelli, ex top manager di Telecom e di Piaggio. Modifiche alla legge Marzano per il salvataggio delle aziende in crisi sembrano in questo momento allontanarsi, almeno temporalmente. Piuttosto, pare delinearsi un provvedimento ad hoc per Alitalia; uno strumento legislativo che integri le norme sulla privatizzazione, attualizzandole alla situazione, e che recepisca i metodi del risanamento individuati da Intesa. Quello che è certo è che l’advisor, nel suo lavoro, non ha mai scritto la parola «commissario »; nel piano sono indicate le soluzioni tecniche per ottenere il risultato di un risanamento in tempi brevi. Con quali mezzi legislativi attuarle, è compito, appunto, del governo, che dovrà adottare per la procedura i contenuti di urgenza richiesti dalla situazione. Il cda di oggi, la semestrale da approvare l’8 agosto, la scadenza del mandato di Intesa (prorogabile di 30 giorni) fissato al 10 agosto, più uno o due consigli dei ministri prima di ferragosto, sono altrettante tappe ravvicinate di una vicenda che sembra ormai prossima alle decisioni più radicali. Sullo sfondo, l’incognita sindacale. Ragionevolmente, pensando a una flotta con 50 aerei in meno, i tagli al personale potrebbero essere di 7-8mila unità, e colpirebbero tutti: volo, terra, servizi. Una minaccia in grado di compattare un fronte ampio di lavoratori in ogni comparto, che potrebbe far esplodere la sua protesta proprio nel momento più caldo dell’estate
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Alitalia: cda, soluzione non a breve
(ANSA) - ROMA, 26 LUG - La soluzione Alitalia potrebbe avere tempi lunghi. Emerge dal Cda della compagnia sulla situazione e sul piano dell'advisor Intesa Sanpaolo. Piano che, seppur in fase ormai ultimativa (il mandato dell' advisor scade il 10 agosto), dovrebbe conoscere l' ufficialita' i primi di agosto. Ma, sgombrato il campo all' ipotesi del commissariamento stando a Berlusconi, il governo resta alle prese con il fattore tempo. Il premier, dopo un colloquio con Tremonti, sembra avviato sulla linea 'attendista'
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worf359 ha scritto:Proposito avete saputo che er Sor Toto ha messo sul mercato L'Eas? strano vero?
La fonte?
Visto che ci sono dentro... E' da un po che sentiamo questa voce ma vorrei sapere se hai un sito qualcosa di piu concreto da impugnare visto che i nostri sindacalisti sono con la bocca cucita e continuano solo a dire "non è vero niente" se ce l'hai ti prego dimmi qualcosa di piu e giuro che gli sbatto in faccia quel foglio.... a quei mangiapane di sindacalisti....
thnks for coop.
BSTRGRDS
Hai pm ora vado che devo fare l'arrivo della 681(Bue) a dopo.
airbusfamilydriver ha scritto:Il Tesoro spinge, Palazzo Chigi frena.
I tecnici lavorano a un decreto ad hoc
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
Ieri mattina il premier annunciava sicuro: «Abbiamo i capitali per la nuova compagnia. Oggi ne parlerò con Tremonti». Poche ore dopo, nella sua residenza romana, a Palazzo Grazioli, i due si sono visti accompagnati dai rispettivi bracci destri, Gianni Letta e Vittorio Grilli. Oggetto: quando e come cavare al governo quella brutta carie chiamata Alitalia.
La battuta mattiniera del premier e quel riferimento alla «nuova» Alitalia lasciava capire che si andrà verso qualcosa che assomiglia molto al commissariamento e alla liquidazione della vecchia compagnia. I tecnici dei ministeri stanno mettendo a punto un decreto ad hoc come si fece per la crisi di Volare. «Una via di mezzo fra la Marzano e il concordato preventivo», sottolinea una fonte vicina al Cavaliere. «Ma qualcosa che assomigli il meno possibile ad un fallimento. Anche perché questo tipo di scelte le si può ammettere solo a cose fatte».
Tecnicamente sarà una procedura fallimentare, ritagliata su misura per Alitalia, che tenterà di rispondere ad ogni esigenza: non costare troppo alle casse dello Stato, non pregiudicare gli interessi di troppi creditori, che permetta di trovare un accordo con i sindacati e allo stesso tempo di far rinascere la compagnia in tempi rapidi. Ci sarebbe ormai l’accordo anche sul nome del capoazienda - sarebbe l’ex Piaggio Rocco Sabelli - che succederebbe allo scomodo Aristide Police, apertamente contrario a dichiarare l’insolvenza di Alitalia senza che ve ne siano ancora i presupposti e che oggi, in consiglio di amministrazione, potrebbe chiedere all’azionista statale lumi proprio su questo. Il problema emerso al vertice - a tratti «piuttosto acceso», secondo alcune fonti - è semmai sui tempi entro i quali far partire la cura. Cura che a questo punto dovrebbe slittare a settembre.
Il ministro dell’Economia, ormai stufo di trovarsi di fronte alla solita tela di Penelope, vuole che il problema si risolva una volta per tutte e il più rapidamente possibile. Il premier, dopo aver detto con leggerezza sì a Intesa sulla liquidazione-lampo della vecchia Alitalia, ora teme la reazione dei sindacati ad un duro piano di esuberi (dai cinquemila in sù, il doppio del piano Air France-Klm) e di pagare per questo un prezzo politico troppo alto. Insomma, pur essendo consapevole della necessità di una discontinuità, chiede tempo. Non a caso ieri sera, dopo che alcune agenzie avevano dato per certo il commissariamento entro agosto, Palazzo Chigi l’ha seccamente smentito con una nota ufficiale: «Le ventilate ipotesi di commissariamento sono destituite di ogni fondamento». Il premier non avrebbe gradito le indiscrezioni che, fra l’altro, hanno scatenato l’opposizione. Una su tutte, quella puntuta dell’ex sottosegretario Enrico Letta: «Il commissariamento sarebbe il fallimento di Berlusconi e della sua scelta dissennata di far scappare Air France-Klm».
Tutto sommato a IntesaSanpaolo l’idea di avere più di tempo a disposizione non dispiace. Il suo mandato scade il 10 di agosto, ma non ha ancora messo insieme tutti i pezzi del mosaico. Roberto Colaninno, ad esempio. Il patron della Piaggio si sarebbe fatto convincere a investire pur in assenza di un partner internazionale, ma vuole garanzie sulla governance della nuova Alitalia. Il problema si chiama Carlo Toto: il proprietario della promessa sposa ad Alitalia, Air One, non solo vuole vendere a prezzi superiori a quelli prospettati da Intesa, ma chiede di avere un ruolo nella gestione della futura azienda. Se non per lui, per i due figli che oggi stanno ai piani alti della sua azienda. Colaninno - e con lui Intesa - puntano invece su una guida forte che eviti pasticci come quelli che stanno emergendo sulla governance della Telecom italo-spagnola. Da qui la scelta, concordata con Tremonti, di concentrare solo attorno ad alcuni nomi il nocciolo duro della nuova AliAirOne.
se toto sta facendo problemi per avere un ruolo è perchè in questo momento non ce l'ha....
Credo che batta i piedi come un bambino capriccioso ... Dietro tutti questi comportamenti (se comprovate le indiscrezioni giornalistche) ci sarebbe la convinzione di volersi fare regalare dalla politica la compagnia di bandiera... Io vedo solo oscurità in questa privatizzazione. Dietro ci sono le stesse trame che hanno fatto le sfortune della compagnia di bandiera ovvero i favori politici... Ma se il puzzle Alitalia riuscirà ad essere finito beh io credo che il bello verrà dopo... quando i vari azionisti inizieranno a litigare .... se litigano ora per il potere figuriamoci fra qualche mese. Beh alla faccia del liberismo e delle regole di mercato.....
air4you ha scritto:Dietro ci sono le stesse trame che hanno fatto le sfortune della compagnia di bandiera ovvero i favori politici... Ma se il puzzle Alitalia riuscirà ad essere finito beh io credo che il bello verrà dopo... quando i vari azionisti inizieranno a litigare .... se litigano ora per il potere figuriamoci fra qualche mese
credo che questo 'lato' non lo stiano prendendo in considerazione, per il momento
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Il premier ha basato sulla questione Alitalia come sui rifiuti di napoli la campagna delle elezioni. Per quanto riguarda i rifiuti la situazione sembra che l'abbia risolta... per Alitalia a lui non interessa a chi la si vende ma a lui interessa presentare il conto e dire a tutti gli italiani avete visto ho salvato la compagnia di bandiera.... Non gli interessa minimamente cosa comporterà per i cittadini una simile privatizzazione.. Solo disservizi e poca concorrenza ....solo monopolio e isolamento dell'italia dal resto del mondo... Alla faccia del liberismo e delle regole del mercato....
Sarebbe allora vero dire più che "Io amo l'Italia e volo Alitalia" Io amo l'Italia e paga l'ITALIA.....
i_disa ha scritto:
su questa affermazione, che ha detto gia in campagna elettorale, può crederci solo chi non sa che ha un A319-115X ex Eurofly per i suoi spostamenti..
Ti risulta che i vari premier di Francia, Germania, Inghilterra e così via usino i voli di linea per spostarsi?
L'aereo privato ce l'ha anche il presidente del Gabon, eh!
i_disa ha scritto:
su questa affermazione, che ha detto gia in campagna elettorale, può crederci solo chi non sa che ha un A319-115X ex Eurofly per i suoi spostamenti..
Ti risulta che i vari premier di Francia, Germania, Inghilterra e così via usino i voli di linea per spostarsi?
L'aereo privato ce l'ha anche il presidente del Gabon, eh!
Su dai...
sarà anche come dici tu, ma almeno hanno il buonsenso di non dire stupidaggini visto che i loro spostamenti li fanno con jet privati o con quelli dello Stato!
la hostess ideale? quella che vi chiede: caffè, the o me
All’esame del Parlamento, quanto prima arriverà la questione Alitalia. Per quanto si sa anche questa volta continueremo a pagare in barba al detto berlusconiano che "non mette le mani in tasca degli italiani".
I conti, c’informa l’Aduc, un’associazione dei consumatori, sono presto fatti: negli ultimi 10 anni, tra ricapitalizzazioni e prestiti, l’Alitalia ha risucchiato qualcosa come 5 miliardi e 187 milioni di euro (3,332 miliardi dal 2002 al 2005, con il governo Berlusconi), negli ultimi 20 anni di bilanci Alitalia ne ha avuti 19 in perdita, l’ultimo, quello del 2007 registra un rosso di 495 milioni di euro. "
Ora siamo giunti al redde rationem, del quale sono responsabili i governi, e i partiti, che nei passati 20 anni hanno governato l’Alitalia. Ora si vuole lo spezzatino dell’Alitalia, con la parte buona assegnata ai concessionari autostradali, già premiati dalla legge che regala aumenti tariffari automatici, e la parte cattiva trasferita a Fintecna, società interamente controllata dal Ministero dell’Economia, cioè dallo Stato, cioè dai contribuenti.
Doppia bufala per i cittadini italiani: per gli aumenti autostradali automatici e per l’accollo degli esuberi in società pubblica, in più ci mettiamo il regalo della parte attiva della compagnia a imprenditori più o meno noti.
Il tutto secondo una prassi decennale: privatizzare i profitti, socializzare le perdite. Ha ragione Ryanair: il dito di Bossi va dritto dritto in quel del cittadino italiano".
la hostess ideale? quella che vi chiede: caffè, the o me
i_disa ha scritto:
sarà anche come dici tu, ma almeno hanno il buonsenso di non dire stupidaggini visto che i loro spostamenti li fanno con jet privati o con quelli dello Stato!
Scusa non capisco, i loro spostamenti li faranno con jet privati per i voli privati e con jet di stato per i voli di stato.
Il 319 ex Eurofly è di Fininvest mica dello stato, per i voli governativi l'AM dispone di altri 2 319.
che non dicono che amano il loro paese e volano con la compagnia di bandiera!
Porta pazienza ma quello è uno slogan non è un'affermazione valida solo per chi l'ha fatta.
Poi per carità possiamo criticare tutto ma se chiunque decide di coniare uno slogan dovesse necessariamente applicarlo solo a sé stesso non esisterebbe la pubblicità.
Quello che ha detto "le tasse sono bellissime" intendeva quelle che pagava lui?
una settimana di Berlusconi di quanti giorni é fatta???
Einstein:"Tutti sanno che una cosa é impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa."
Einstein:"Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima."
Einstein:"Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore."
Sono una goccia... Plic Plic Plic http://www.taize.fr
PRESIDENTE DI BIRRA POINT- IL PUNTO DI INCONTRO MASCHILE DI MD80.IT