L'importante è sentire l'aereo e applicare la procedura nella tempistica richiesta dalla macchina, dalla sua agilità, dalla sua potenza e prontezza, dalle condizioni di vento e da un sacco di altre cose
Perdonatemi se quoto le affermazione che io stesso ho scritto, ma vedo che dagli ultimi interventi scritti vedo che la questione si è decisamente impostata sul buon senso e in linea con quanto cercavo di dire in precedenza, forse con poca chiarezza.
I manuali e le procedure sono senz'altro Vangelo che deve essere imparato e seguito alla lettera.
Tuttavia, ripeto, lasciamo da parte gli aerei da trasporto o qualsiasi altra cosa che è ben più grande di un semplice aereo di aviazione generale. Credo che più un aereo è complesso e grande, tanto più il rispetto delle innumerevoli procedure prescritte dai manuali sia fondamentale.
Su un aereo di aviazione generale il manuale ti dice giusto quelle tre cose da fare, per il resto veditela te.
Ecco perchè io dò sempre importanza sul sentire la macchina: che velocità ha, l'assetto, la velocità con cui perdi quota etc. Tutto deve essere valutato prontamente senza inchiodarsi su procedure che sono standard ma che alla fine ci si trova a metterle in pratica sempre in condizioni tutt'altro che standard.
In aviazione generale non possiamo prendere certe cose come oro colato. Fare una riattaccata con un Tampico e credere di avere per le mani un A 320 credo sia concettualmente sbagliato.
Per come la vedo io dare pontenza è la prima cosa da fare, ma se sei veloce in finale allora puoi anche tirare su prima. E' tutto da vedere e valutare.
Essere convinti che si fa così punto e basta e se non succede allora si sta sbagliando tutto è una verità che non metto in dubbio, ma neppure la considero legge inossidabile.
Francamente io dai "vecchietti" degli aeroclub ho sempre imparato tantissimo e ho visto anche insegnare a tanti comandanti o piloti militari che di qualifiche ne avevano da vendere.
Io sono per il buon senso: studiamoci bene le procedure, conoscere la macchina è fondamentale, conociamo e assimiliamo le (buone) esperienze di chi vola da una vita e soprattutto eseguiamo per ogni evenienza la giusta manovra. Il bravo pilota, quello che vola in sicurezza, non è tanto colui che sa a menadito i manuali, le procedure, i settaggi, fa delle splendide chiamate radio e poi va nel pallone quando capita il primo imprevisto.