JT8D ha scritto:Il rapporto dice chiaramente che il fuel era normale e l'acqua in esso contenuto (e sempre il fuel contiene un pò d'acqua, è inevitabile) era perfettamente a norma ed entro i limiti regolari. (...omissis...)
C'è stata questa riduzione del fuel flow, causata da una strozzatura molto probabilmente causata da ghiaccio. Le cause per cui questo ghiaccio si sia formato durante quel volo sono ancora sconosciute, e l'inchiesta infatti va avanti, ma nel frattempo sono state emesse le raccomandazioni contenute nel report. Paolo
Allora la formazione di ghiaccio è semplicemente un passaggio di stato. E durante il passaggio da liquido a solido la sostanza che gela cede all'ambiente circostante il calore latente di fusione (che assorbe invece quando si scoglie e da ghiaccio passa a liquido). Questo è il motivo per cui in una miscela acqua-ghiaccio, sinché è presente acqua e non è gelata tutta, il termometro segna 0°C anche se l'abbiamo messa nel surgelatore. Una volta finita di congelare tutta, la massa risultante inizia di nuovo a scendere di temperatura man mano che il "frigorifero" o in generale la sorgente fredda la raffredda.
Il contrario avviene quando si scoglie.
Leggo che un dato livello (molto basso) di contaminazione è inevitabile e "fisiologico" (riesco a immaginarlo persino io). Ora, nel momento in cui un fluido è una miscela costituita da N componenti di cui 1 ha un punto di congelamento molto più alto degli altri (attorno a 0° nel caso dell'acqua), anche se è molto diluito passerà attraverso tutto un complesso circuito di pompe e tubazioni prima di arrivare ad alimentare i motori. Se in un punto del circuito per qualche ragione la temperatura sulla superficie esterna del condotto è più bassa della media, teoricamente lì dovrebbe iniziare a formarsi ghiaccio, congelando in quel punto "l'acqua che passa".
La cosa però che non mi funziona bene è che questo processo sarebbe avvenuto non a motori fermi, ma in moto e da molte ore: un flusso di carburante imponente, non lo stillicidio di un contagocce; dovrebbe somigliare a un rubinetto tutto aperto, e anche bello grossetto. L'ordine di grandezza sarà forse, per ogni motore, superiore in un 777 a un litro al secondo, per dare un ordine di grandezza. Sarebbero 3600 l/h; dal momento che leggo altrove cifre dell'ordine di 1.100 - 1.300 l/h per un 737 o un md80... su questo naturalmente chi sa mi corregga senza ritegno.
E mi pare difficile realizzare nella mia mente come possa attaccarsi ghiaccio in un tubo in cui passa oltre 1 l/sec. - tantopiù che se la fonte del "surraffreddamento" è esterna, man mano che ghiaccio si forma questo costituisce sia pur poco un isolante termico rispetto alla superficie interna del tubo, a suo modo lo coibenta. Il ghiaccio è un buon isolante, e infatti gli eskimesi lo utilizzano per i loro igloo (anche se in effetti loro utilizzano un ghiaccio molto poroso, derivante dal consolidamento di neve fresca).
Mi sbaglierò, ma c'è dell'altro da sapere prima di sbilanciarsi troppo, anche se - se dicono che si è formato ghiaccio - naturalmente sarà stato certamente così. Fosse stato un fluido gassoso, avrei capito di più: l'espansione adiabatica dopo una qualsiasi "strettoia", che avrebbe funzionato da Venturi, avrebbe localmente fatto crollare la temperatura del fluido. Ma i liquidi sono pressocché incomprimibili e inespandibili, perciò questo effetto non si pone. Diamogli tempo, vedrete che andranno avanti a ragionarci parecchio.