Mi arrabbio molto quando sento i media (specialmente le tv ed i nostri telegiornali che sono il massimo della disiformazione o spesso, peggio, il trionfo del populismo più bieco oltre che dell'ignoranza fatta giornalismo) che subito si inalberano a cercare l'errore umano.
I piloti di un aereo, per quanto possano essere stanchi o malpagati o "incompetenti", sono comunque dei professionisti e sanno quello che fanno.
Il discorso è più complesso per quel che riguarda la macchina. L'aereo è fatto di talmente tante cose e tante parti che è veramente difficile trovare una responsabilità sicura quando succede un disastro.
Tutti abbiamo un'auto e tutti sappiamo quanto le auto siano delicate (ancora oggi) a fronte di un costo spropositato.
L'aereo è progettato per avere un range di sicurezza più che accettabile. Ma nonostante ciò, essendo una "cosa", può dare dei problemi.
Mi sono sempre più convinto che, sebbene la nostra società sia "obbligata" a trovare responsabilità giuridiche per gli incidenti aerei (navali, ferroviari e quant'altro), purtroppo nella totalità dei casi le cose "accadono".
Da piccolo vidi un film degli anni '50 che manco mi ricordo come si intitola, che narrava l'odissea di un pilota a terra il quale si trovava a difendere il pilota (suo amico peraltro) dell'aereo che nel film all'inizio ha un'incidente in cui muoiono praticamente tutti tranne una hostess. Viene riprodotto l'incidente varie volte e alla fine il protagonista ha "l'illuminazione": il fato.
Un insieme di fattori si unisce e la tragedia, semplicemente, accade (il caffè versato accidentalmente su un congegno di rotta e altre cose).
Allo stesso modo la penso per la maggiorparte degli incidenti aerei (almeno che non si tratti di bombe o di missili come nel caso di Ustica).
Il succo del discorso è semplicemente che la fatalità è qualcosa che va al di la delle responsabilità. Certe cose semplicemente accadono e basta, e questo lo potete sperimentare quotidianamente voi stessi vivendo.
