Ruotino anteriore
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Ruotino anteriore
Buonasera a tutti.
Mi piacerebbe sapere come e perchè ad un certo punto si è (quasi del tutto) abbandonata la costruzione di aerei con il ruotino posteriore a favore del ruotino anteriore. E soprattutto quali vantaggi (e svantaggi) questa soluzione ha portato sugli aerei a elica.
Grazie a tutti
Maurizio
Mi piacerebbe sapere come e perchè ad un certo punto si è (quasi del tutto) abbandonata la costruzione di aerei con il ruotino posteriore a favore del ruotino anteriore. E soprattutto quali vantaggi (e svantaggi) questa soluzione ha portato sugli aerei a elica.
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Autorizzo fin da ora gli admin di questo forum a spostare questo topic se postato nell'area sbagliata
Ciao
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- pippo682
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Per la mia personale esperienza, il triciclo anteriore è ESTREMAMENTE più facile da far atterrare, e molto più semplice da gestire in rullaggio. Il bicilo, sporattutto se utilizzato su piste non erbose è più soggetto al rischio di imbardata in atterraggio (una specie di testa-coda) con il rischio di rovesciamento in avanti.
Non sono sicuro, ma credo sia dovuto al fatto che il CG dell'aereo è posizionato dietro al carrello, nel biciclo, e non davanti, come nel caso di aerei con il ruotino in posizione anteriore.
Per contro il biciclo è più leggero (quasi tutti gli acrobatici sono bicicli).
Non sono sicuro, ma credo sia dovuto al fatto che il CG dell'aereo è posizionato dietro al carrello, nel biciclo, e non davanti, come nel caso di aerei con il ruotino in posizione anteriore.
Per contro il biciclo è più leggero (quasi tutti gli acrobatici sono bicicli).
- Flyfree
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- pippo682
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A parte che maggior sicurezza in atterraggio non mi sembra un vantaggio da poco, i piloti sono sempre veri. Altrimenti meglio che stiano per terraFlyfree ha scritto:Credo che ci siano solo vantaggi con il ruotino posteriore: semplicità, aerodinamica, pesi, robustezza. L'unico svantaggio mi pare possa essere quello del pilotaggio soprattutto in atterraggio. Come dice qualcuno bisogna essere "piloti veri"
Sentiamo gli esperti.
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Salvatore

Pilotare aerei con il ruotino posteriore richiede una tecnica di atterraggio differente, anzi due:
- atterraggio sui due punti, ovvero con un po' di motore e l'assetto dell'aereo tale per cui il contatto avviene solo sulle due ruote del carrello. Il vantaggio è dato dalla maggior sensibilità del velivolo ai comandi in quanto il flusso dell'elica investe i timoni di coda. Preferibile in caso di vento al traverso, richiede un po' più di pista.
- atterraggio sui tre punti, ovvero con il contatto contemporaneo sulle due ruote del carrello e sul ruotino posteriore, per cui in un assetto cabrato. Il vantaggio è dato dalla minor velocità con cui avviene il contatto con il suolo e la conseguente minor corsa di atterraggio. La minor velocità, inoltre, rende più difficile che si verifichi il rimbalzo, che su aerei biciclo con carrello molto rigido è un evento alcuanto probabile.
- Flyfree
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- atterraggio sui tre punti, ovvero con il contatto contemporaneo sulle due ruote del carrello e sul ruotino posteriore, per cui in un assetto cabrato. Il vantaggio è dato dalla minor velocità con cui avviene il contatto con il suolo e la conseguente minor corsa di atterraggio. La minor velocità, inoltre, rende più difficile che si verifichi il rimbalzo, che su aerei biciclo con carrello molto rigido è un evento alcuanto probabile
correggimi se sbaglio, l'atterraggio a tre punti è quasi mai praticato. Uno dei pochi era il mitico DC3 che atterrava su tre punti per sue peculiarità.
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Salvatore
correggimi se sbaglio, l'atterraggio a tre punti è quasi mai praticato. Uno dei pochi era il mitico DC3 che atterrava su tre punti per sue peculiarità.
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Salvatore
- pippo682
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Io lo pratico, con il Piper PA18 (il mitico Piper CUB). Comunque mi sembra di ricordare che il DC3 atterrasse su 2 punti, dai vari filmati che vedi in giro. In realtà mi viene da dire che un atterraggio sui tre punti con un aereo di grandi dimensioni sia abbastanza difficile, e più praticabile invece con un piccolo aereo. Per atterrare sui tre punti, secondo me e per la mia esperienza col suddetto PA18, l'atterraggio sui tre punti è relativamente semplice se mantieni la velocità corretta in finale (65 mph per il CUB)Flyfree ha scritto:- atterraggio sui tre punti, ovvero con il contatto contemporaneo sulle due ruote del carrello e sul ruotino posteriore, per cui in un assetto cabrato. Il vantaggio è dato dalla minor velocità con cui avviene il contatto con il suolo e la conseguente minor corsa di atterraggio. La minor velocità, inoltre, rende più difficile che si verifichi il rimbalzo, che su aerei biciclo con carrello molto rigido è un evento alcuanto probabile
correggimi se sbaglio, l'atterraggio a tre punti è quasi mai praticato. Uno dei pochi era il mitico DC3 che atterrava su tre punti per sue peculiarità.
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Salvatore
- Flyfree
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Io lo pratico, con il Piper PA18 (il mitico Piper CUB). Comunque mi sembra di ricordare che il DC3 atterrasse su 2 punti, dai vari filmati che vedi in giro. In realtà mi viene da dire che un atterraggio sui tre punti con un aereo di grandi dimensioni sia abbastanza difficile, e più praticabile invece con un piccolo aereo. Per atterrare sui tre punti, secondo me e per la mia esperienza col suddetto PA18, l'atterraggio sui tre punti è relativamente semplice se mantieni la velocità corretta in finale (65 mph per il CUB)
Si hai ragione ricordavo male, ho rivisto i filmati del DC3 e atterra su 2 punti.
Si hai ragione ricordavo male, ho rivisto i filmati del DC3 e atterra su 2 punti.
Anch`io concordo con pippo682.
Da pilota della domenica, quale sono, trovo il triciclo anteriore molto piu` facile da rullare e da gestire nella corsa di decollo e nell`atterraggio.
Personalmente preferisco atterrare sempre su due punti con il tailweel e il ballonzolamento non me lo faccio mai mancare, anche perche` la lieve richiamata ad evitare che l`elica tocchi l`erba non e` mai facile da calibrare, per me.
Anche al decollo bisogna adottare una tecnica diversa da quella col ruotino anteriore; appena si prende velocita` si da barra avanti per aiutare la coda a sollevarsi, ma non troppo senno`... muso a terra!
Per chi, come me, ci vola raramente non e` un pilotaggio intuitivo.
Cio` non toglie che io adori i tailweels!:D
@> Giulio...zig, zag o ci si spennica fuori dal finestrino aperto per guardare davanti.
Da pilota della domenica, quale sono, trovo il triciclo anteriore molto piu` facile da rullare e da gestire nella corsa di decollo e nell`atterraggio.
Personalmente preferisco atterrare sempre su due punti con il tailweel e il ballonzolamento non me lo faccio mai mancare, anche perche` la lieve richiamata ad evitare che l`elica tocchi l`erba non e` mai facile da calibrare, per me.
Anche al decollo bisogna adottare una tecnica diversa da quella col ruotino anteriore; appena si prende velocita` si da barra avanti per aiutare la coda a sollevarsi, ma non troppo senno`... muso a terra!
Per chi, come me, ci vola raramente non e` un pilotaggio intuitivo.
Cio` non toglie che io adori i tailweels!:D
@> Giulio...zig, zag o ci si spennica fuori dal finestrino aperto per guardare davanti.
- pippo682
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Con il PA18 a me non serve, riesco a vedere davanti molto bene, infatti la capottatura del motore è inclinata verso il bassoi. Discorso diverso per lo Stinson L5, nel quale il motore impedisce completamente la vista in avanti, e quindi sei costretto a rullare a zig, zag, guardando avanti dal finestrino laterale, una volta da uno ed una volta dall'altro. Altro grande vantaggio del carrello triciclo, in effetti.Black Magic ha scritto: @> Giulio...zig, zag o ci si spennica fuori dal finestrino aperto per guardare davanti.
Da queste immagini si capisce bene. Guardate la linea visiva del pilota:
PA18 dell'Aeroclub di Padova

Stinson L5 del Gruppo Volovelistico Patavino
