Con piglio tutto suo Giuseppina Gualtieri, relatrice molto determinata ha spiegato come è stato costruito il piano, riassunto in 20 slides. Il nuovo top management in carica da 4 mesi ha voluto anche dimostrare come e cosa ha portato alla stilatura di detto documento. Partendo da un analisi dell’attuale posizionamento dello del Marconi, un lavoro di squadra all’interno dell’Azienda, una visione di lungo periodo. Ma sopratutto con previsioni basate su valutazioni ponderate e non astratte sull’andamento del mercato, su specificità del territorio di Bologna e dell’Azienda.
Gli obiettivi del piano sono: un impresa competitiva che crea valore per gli azionisti, uno sviluppo dell’infrastruttura che guarda al futuro. Sostenibilità ambientale ed innovazione, alta qualità del servizio. Sviluppo del traffico per migliorare i servizi al territorio e per contribuire allo sviluppo locale. Aeroporto protagonista del valore creato.
La strategia di Bologna gateway business & leisure fà leva sul territorio, come la sua ricchezza e del sistema impresa. Poi la centralità geografica e nodo primario intermodale tra Nord e Sud. Welcome city, accogliente, aperta e culturalmente vivace. La strategia è quindi quella di fare leva sull’eccellenza dell’area per attuare uno sviluppo compatibile, creando valore per tutti gli stakeholder e assumendo un ruolo guida dello sviluppo del polo funzionale aeroportuale.
Dall’analisi si scopre che Bologna è un aeroporto regionale a duplice vocazione: dove c’è il point to point su mercato nazionale ed internazionale. Ma anche alimentatore di traffico verso hubs nazionali ed internazionali.
Il passeggero che vola da Bologna è ad elevata componente business di traffico da consolidare/difendere. C’è un segmento leisure da sviluppare in particolar modo per l’incoming mentre sull’outgoing vi sono già buoni risultati sul charter vacanze e migliorabili sul city break.
Il Marconi ha quindi un traffico business e repeater, cioè che vola spesso e frequentemente nell’arco dell’anno. Sull’incoming è debole, se l’Emilia Romagna è quinta in Italia, Bologna è 17esima tra le province italiane con 3,3 milioni di presenze contro le 36.2 della regione.
Nel 2001 il traffico low cost incideva in Europa per il 4%, nel 2006 è al 24. Se oggi si trasportano nel mondo 150 milioni di passeggeri, nel 2012 si stima che saranno 280.
Al Marconi il traffico low cost è cresciuto del +11% rispetto ad una crescita totale del +9, ma la quota di low cost a Bologna è ancora bassa riferita alla media nazionale. Come si farà a sviluppare questo traffico, questo attraverso la scelta di vettori che abbiano una strategia generale compatibile, ma che uniscano ad una attrattiva del territorio in termini di bacino di utenza e/o destinazione.
Detto ciò le linee generali saranno:
- sviluppo di infrastrutture per poter avere una capacità finale di oltre 10 milioni di passeggeri/anno.
- consolidare il traffico business e sviluppare il low cost che oggi si attesta al 10% della quota.
- ridisegnare la presenza del business dell’handling e incrementare il business non aeronautico
- migliorare la qualità del servizio, efficienza e produttività.
Per questo da quì al 2012 sarà una corsa contro il tempo per vincere queste sfide e saranno spesi 200 milioni di € per:
- riqualificazione del terminal e la costruzione di un molo,
- ampliamento piazzali aeromobili e parcheggi auto,
- stazione people mover,
- realizzazione del nuovo sistema smistamento bagagli automatizzato.
La riqualificazione del terminal avverrà per mezzo di un ampliamento in varie aree dell’attuale aerostazione, dal rendering si vede un avancorpo al livello primo piano, oggi accesso e parcheggio. Domani sarà un area ulteriore di terminal. Questo permetterà un miglioramento dell’ambiente del terminal, maggiore confort sull’area imbarchi, incremento dell’area commerciale e ottimizzazione dei flussi.
Al Piano Terra ci sarà un ottimizzazione della viabilità come circolazione, anche pedonale. Una miglior efficienza delle attività operative (operazioni di imbarco). Nuovi spazi dedicati all’airport community. L’accesso al primo piano sarà a mezzo di nuove rampe.
Il nuovo molo che crescerà parallelo alla pista, verso occidente, sarà l’elemento congiungente a quello che poi prenderà la forma globale del nuovo terminal che sarà realizzato più avanti. In questo nuovo molo saranno posizonati tre jetways.
Nuovi parcheggi auto verranno realizzati grazie a quattro elementi multipiano posizionati dove ora c’è il deposito carburanti.
Sulla grande rotatoria, l’area verde sarà soppiantata da un grande cilindro collegato con passaggi pensili al terminal ed agli altri parcheggi.
Questi sforzi aumenteranno la customer satisfaction, già alta, oltre alla media nazionale. Se il bench è dell’88,5% come soglia, dai dati rilevati da una società esterna che lo fa per molti altri aeroporti italiani, Bologna oggi è al 93,5% ed aspira al 95% nel 2012.
Ma uno sviluppo vede anche i numeri fare la parte del leone di questa cosa. Le previsioni oggi disponibili nel segmento del traffico tradizionale (escluso il low cost) parlano di una crescita stimata nel 4,2%. Se oggi tra linea regolare, charter siamo a 4,3 milioni, domani nel 2012 potremo arrivare a 5,3 questo come best case. Se nella best case aggiungiamo una componente no frills molto significativa si potrebbe arrivare a quasi 7 milioni nel 2012.
Questi indicatori danno che oltre alla valutazione passeggeri fatta con l’elemento della crescita standard europea, come ricavi si può passare da 54,3 milioni di € di oggi ai 72 milioni del 2012. L’EBITDA (margine operativo lordo) passa da 18,5 milioni di oggi (quota 34%) al 39% del 2012 con un valore di 27,9 milioni di €. L’aeroporto Marconi comunque è, ma sarà ancora nel futuro un azienda in salute, senza debiti e che potrà pensare di investire il 50% dei 200 milioni di € necessari nei prossimi 5 anni grazie a mezzi propri, il resto proveniente da reperimento che sarà effettuato nelle modalità scelte.
Quello che si vuole fare quindi è un rilevante piano di sviluppo sostenibile che porti ad una capacità dello scalo di oltre 10 milioni di €. Una maggior attenzione alle low cost per accellerare la crescita del traffico ed una puntuale verifica delle possibilità di sviluppo del cargo. Spostamento del business mix verso in non Avio con ridefinizione della strategia nel business dell’handling, già messa anche in atto con la vendita delle quote in BAS.
Poi si va alla continua attenzione alla qualità del servizio con interventi a breve per la riqualificazione del terminal, efficientamento della gestione e motivazione del personale. Redditività operativa in continuo miglioramento.
Si passa al 2022, cosa sarà il Marconi in quel periodo. L’orizzonte vedrà un nuovo terminal, che porterà ad uno spostamento del baricentro ed arretramento del sistema aerostazione.
Sarà un elemento centrale open space a tre livelli caratterizzato da pareti vetrate.
Poi a partire dal molo costruito con l’espansione 2008-2012 ci sarà uno sviluppo lineare che occuperà l’intero fronte piazzale attuale, oltre 1 Km di airside con molti fingers. Tre parcheggi multi piano ed altro a corredo.
Sarà uno stravolgimento di quella che è oggi l’area, ma doterà Bologna di un qualcosa di ottimale ed avvenieristico.
Giuseppina Gualtieri ha illustrato con dovizia il tutto in circa due ore dove ha anche chiaramente sottolineato che continueranno le partecipazioni su Torino, ma dove verrà fatta un analisi su quel che è Forlì, ed in tema di low cost ha precisato che il piano è per l’aeroporto di Bologna, senza nessuna ottica di visione larga con altri scali.
Alcuni schizzi del progetto a breve termine



E il nuovo terminal, geograficamente posto a ovest dell'attuale



Fonte: http://www.volabologna.it