Vorrei parlarvi della mia esperienza

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onlyjuls
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Vorrei parlarvi della mia esperienza

Messaggio da onlyjuls »

Ciao a tutti, sono Juls :) è da qualche giorno che ho scoperto questo forum. È molto bello che ci siano molte persone pronte a confrontarsi su un tema comune, come la pausa di volare. Grazie per avermi accettata tra voi. Vorrei parlarvi della mia esperienza, perché (come anche molti di voi) ho molta paura di volare (e non solo, cercherò di spiegarvi meglio senza annoiarvi troppo :P )

Partiamo dal mio rapporto con i viaggi in aereo: nel corso della mia vita (ho 32 anni) non ho viaggiato moltissimo. I miei non mi hanno mai portata su un aereo, per intenderci. Il primo volo è stato nel 2009 per Londra con la famiglia del mio primo fidanzato. Non ho ricordi nitidi, un po' di "pauretta da cose nuove", ma la sensazione che ricordo era di sicuro di entusiasmo. All'epoca c'era il pericolo dell'influenza aviaria, quindi c'era un po' più di timore per il soggiorno, piuttosto che per il viaggio.

Da adolescente fino al 2018 ho fatto qualche viaggio sempre in Europa: Monaco di Baviera, Berlino, Andalusia. In questi casi non c'era alcuna paura dell'aereo. Mi capitava solo di pensare "Se mi succedesse qualcosa adesso, lascerei la mia famiglia e mia madre". Magari mi venivano le lacrime, ma non andava ad influenzare negativamente il mio viaggio.

Una piccola parentesi: nel 2015/2016 (non ricordo precisamente l'anno), il mio fidanzato dell'epoca (e attuale marito) mi regala un viaggio a Parigi. Pochi giorni prima della nostra partenza ci fu l'attacco al Bataclan. Con la tensione del momento e la mia paura di potermi trovare in un attacco terroristico, decidemmo (per volere mio) di non partire più. Successivamente, per questioni principalmente economiche, abbiamo trascorso le estati in Italia.

Poi, nel 2019, qualcosa è andato storto. Con un gruppo di amici vogliamo organizzare un viaggetto ad Amsterdam, il che mi rendeva entusiasta (anche se ero un po' stressata per il lavoro, avevo iniziato da poco ed era difficile organizzarsi con i turni e i colleghi). Poiché era un viaggio più costoso, tutti (tranne me) vollero cambiare meta: Istanbul.
Non so per quale assurdo motivo, ritenevo quella città poco sicura (anche se non era affatto così) e mi sentivo di fare una cosa che non volevo fare, come se a causa degli altri mi dovessi ritrovare in una situazione di pericolo.

I giorni prima sono piena d'ansia, ma mi decido comunque a partire. Una volta che l'aereo ha decollato, ero sempre in allerta, come se dovessi essere pronta a qualsiasi evento nefasto. A un certo punto, "vuoto d'aria"... La mia paura diventa totalizzante. Piango in silenzio, sto veramente male, fino a quando non tocchiamo terra (ed era un viaggio corto, di 2:45 h circa).
Il soggiorno in città va pressoché bene, anche se faccio sempre attenzione, come se dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro.
Il viaggio del ritorno va anche peggio, come se stessi sul punto di morire, ad ogni rumore o turbolenza.

Inutile dire che da quel momento, fino al 2022, mi sono rifiutata di andare all'estero, litigando diverse volte anche con il mio fidanzato. Ricordo che sempre nel 2019 (prima di laurearmi) mi regalò un viaggio a Cracovia, ma senza avvisarmi. Poiché ero anche prossima alla Laurea, mi rifiutai, perché volevo sentirmi al sicuro. Mi sentivo anche non capita da lui, e lo feci partire con i nostri amici senza di me.

"Mi è andata bene" fino all'estate del 2022 (poiché prima era periodo Covid), quando ho dovuto fare i conti con un viaggio lungo: Roma-New York (circa 9 ore). Oltre a non sentirmi capita in questo mio sentirmi a disagio, avevo una paura folle! Per amore del mio ragazzo, sono partita comunque (una piccolissima parte di me era desiderosa di vedere NYC), ma che ve lo dico a fa.. Una paura per nove ore di fila, sentirsi sempre sul punto di morire, come se mi fossi condotta a morte certa! Quando abbiamo toccato terra, ho pianto per la tensione accumulata. Ovviamente tendo anche a somatizzare con la pancia, una volta arrivata in città (quindi non me ne vedo nemmeno bene!).

L'anno scorso è stato uguale: in Grecia. Volo corto (1:30 più o meno) stessa sensazione orribile, anche se una parte di me si sentiva più tranquilla. O meglio: mi faceva piacere andare, ma il mezzo di trasporto mi fa stare male prima, durante, nel corso della vacanza, e al ritorno!

Quest'anno mi sono sposata (circa un mese fa) e ovviamente il mio non più fidanzato ma marito desiderava andare in Giappone e alle Maldive.
Nel mio stato, avrei voluto non farlo: si tratta del viaggio più lungo che abbia mai intrapreso, e penso di dover prendere 6 voli in totale.

Le mie sensazioni? Sempre che vado incontro al pericolo e alla morte, che l'aereo cadrà, e che magari non possa sentirmi bene una volta volta arrivata.

Ho deciso di condividere con voi la mia esperienza per avere anche diversi punti di vista. Vi ringrazio anche solo per aver dedicato il vostro tempo a leggere le mie parole (che sono tante, scusate!)

Giusto per aiutarvi a capire meglio la situazione
. Proprio nel 2022 (a seguito di frustrazioni sul lavoro e altre dinamiche personali) ho iniziato un percorso terapeutico con una psicologa, online (a causa del lavoro).
Ovviamente sono ancora in terapia, perché c'era e c'è tanto lavoro da fare. Purtroppo, queste mie ansie e "paure di vivere" sostanzialmente ritengo che mi siano state "passate" dal mio papà. Era tutto un "stai attenta perché...", "Non uscire da sola la sera con la macchina perché...", "quel posto di lavoro è lontano fai attenzione con la macchina".. Di sicuro non voglio dargli colpe, perché è stato il suo modo per proteggerci, ma ha condizionato molto il mio modo di vivere (quello dei miei fratelli, un po' meno).

Quindi, anche ragionando con la mia terapeuta, ho sempre guardato la realtà con le "lenti" dei miei genitori. Non mi sento mai al sicuro quando viaggio e sono lontana da casa ( di più all'estero), tant'è vero che in un periodo avevo anche paura di guidare per andare a lavoro.
Ad oggi, quella paura si è risolta in parte, ma purtroppo quella dell'aereo no. Purtroppo ho ancora un brutto rapporto con l'ansia e la gestione delle emozioni. Partirò a breve e non vi dico come mi sento :lol:

Però grazie ancora di cuore per avermi accettata e grazie per avermi dato la possibilità di parlarne. Spero di essere stata abbastanza pertinente.
Buona giornata a tutti!
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Re: Vorrei parlarvi della mia esperienza

Messaggio da flyingbrandon »

Schiaccio un pisolino e poi ti rispondo…se non hai fretta…. :mrgreen:
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Re: Vorrei parlarvi della mia esperienza

Messaggio da onlyjuls »

Assolutamente 😂 Anzi, ho scritto un papiro ci sta!
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Re: Vorrei parlarvi della mia esperienza

Messaggio da flyingbrandon »

onlyjuls ha scritto: 11 luglio 2024, 15:55
I giorni prima sono piena d'ansia, ma mi decido comunque a partire. Una volta che l'aereo ha decollato, ero sempre in allerta, come se dovessi essere pronta a qualsiasi evento nefasto. A un certo punto, "vuoto d'aria"... La mia paura diventa totalizzante. Piango in silenzio, sto veramente male, fino a quando non tocchiamo terra (ed era un viaggio corto, di 2:45 h circa).
Il soggiorno in città va pressoché bene, anche se faccio sempre attenzione, come se dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro.
Il viaggio del ritorno va anche peggio, come se stessi sul punto di morire, ad ogni rumore o turbolenza.

Parto da qui…l’aereo , come in parte mi sembra abbia dedotto anche tu, non è la causa delle tue ansie. La causa delle tue ansie e’ il tuo modo di pensare e percepire la vita e mai occasione e’ stata più ghiotta , come in questo caso, di trasferire il tutto sull’aereo. Il “problema” era la meta e non l’aereo. Poi vedremo in dettaglio perché è così’ semplice scaricare sul volo la tua ansia piuttosto che in altro…o anche no…ma il punto è che se accade qualcosa associato ad una emozione “forte”, come in questo caso il “vuoto d’aria” ( che non esiste)…..tadaaaaa…quel evento diventa dominante e per te diventa il fulcro della tua ansia. L’aereo , i suoi rumori e le turbolenze erano le stesse dei voli precedenti…non lo era il tuo stato d’animo.

onlyjuls ha scritto: 11 luglio 2024, 15:55
Le mie sensazioni? Sempre che vado incontro al pericolo e alla morte, che l'aereo cadrà, e che magari non possa sentirmi bene una volta volta arrivata.
Allora…partiamo dalle buone notizie. Tu vai incontro alla morte da quando sei nata…come tutti. Non sai quando accadrà ma è garantito che accadrà. Detto questo hai due possibilità ….vivere serenamente fino a quel momento….vivere di m***a fino a quel momento. Tu hai scelto la seconda…perché puoi anche decidere di non volare e di non viaggiare…ma la tua ansia non ti lascerà comunque…proprio perché se sei una persona che genera ansia non è togliendo quello che pensi essere l’origine dell’ansia che smetti di generare ansia. Non serve parlare dell’aereo , da qui in poi , proprio perché non è’ l’aereo il problema.
onlyjuls ha scritto: 11 luglio 2024, 15:55
Giusto per aiutarvi a capire meglio la situazione[/b]. Proprio nel 2022 (a seguito di frustrazioni sul lavoro e altre dinamiche personali) ho iniziato un percorso terapeutico con una psicologa, online (a causa del lavoro).
Ovviamente sono ancora in terapia, perché c'era e c'è tanto lavoro da fare. Purtroppo, queste mie ansie e "paure di vivere" sostanzialmente ritengo che mi siano state "passate" dal mio papà. Era tutto un "stai attenta perché...", "Non uscire da sola la sera con la macchina perché...", "quel posto di lavoro è lontano fai attenzione con la macchina".. Di sicuro non voglio dargli colpe, perché è stato il suo modo per proteggerci, ma ha condizionato molto il mio modo di vivere (quello dei miei fratelli, un po' meno).
Ok cerchiamo di capire meglio. Perché dici “ovviamente sono ancora in terapia”? Da cosa deduci che sia un percorso lungo? Io ho quasi l’impressione che , tutto sommato, questa ansia a te così familiare , non sia proprio un qualcosa da cui ti vuoi separare. Paradossale vero? Sono sicuro che in totale buona fede, se qualcuno ti chiede se preferisci essere ansiosa o no tu rispondi NO. Ma non sono cosi certo che , inconsciamente, tu non abbia trovato un ottimo “alibi” nella tua ansia. Sai…pensaci bene…tutti vogliono qualcosa…tu la faresti ma l’ansia ti blocca. Analogamente tu riconosci la tua ansia MA…non ti senti capita. Non ti senti sufficientemente capita da tuo marito …ma esattamente cosa dovrebbe fare tuo marito ? Dovrebbe vivere la tua ansia come una malattia incurabile su cui tu puoi fare poco? C’è qualcosa di grave nel non voler prendere un aereo o temere di stare male anche a destinazione?
Sai un’altra cosa? Sicuramente i meccanismi dell’ansia vengono “insegnati”…quindi tuo padre può essere stato un esempio ma….la buona notizia è che non è una malattia infettiva o una malattia ereditaria….e tu , ormai 32enne, permani in uno stato di ansia per scelta…quindi poco importa l’origine…ma importa il perché tu continui a tenerla stretta a te. Sei stata brava a cogliere e cercare, per altri aspetti, un percorso terapeutico MA…la fine la poni solamente tu. Una persona può elencarti tutti gli elementi che vuoi che su una mente “non ansiosa”…non hanno alcun effetto se non quello di farti prendere coscienza dei possibili pericoli riguardanti un evento…ma niente di più . Poi posso dirti un’ altra cosa in tutta sincerità? Se proprio proprio devo trovare un rapporto che ti ha portato a vivere generando ansia lo vedo più nel rapporto con tua mamma piuttosto che quello con tuo papà’… :roll: Ma, al momento, non ritengo di particolare utilità parlare di cosa in passato ti abbia portato a vivere così’ ma a cosa puoi fare per non vivere più cosi…non ti pare?
onlyjuls ha scritto: 11 luglio 2024, 15:55
Quindi, anche ragionando con la mia terapeuta, ho sempre guardato la realtà con le "lenti" dei miei genitori. Non mi sento mai al sicuro quando viaggio e sono lontana da casa ( di più all'estero), tant'è vero che in un periodo avevo anche paura di guidare per andare a lavoro.
Ad oggi, quella paura si è risolta in parte, ma purtroppo quella dell'aereo no. Purtroppo ho ancora un brutto rapporto con l'ansia e la gestione delle emozioni. Partirò a breve e non vi dico come mi sento :lol:
Posso essere schietto schietto? Si dai… :mrgreen: Non prenderla “male”…sono meccanismi comuni e non c’`una vera e propria “colpa” in ciò che fai….anche perché per lo più si basa su meccanismi inconsci ma…secondo me il tuo punto ora, non è tanto il problema di superare l’ansia ma di trovare un “colpevole” , avvenimento o persona, che giustifichi il tuo essere ansiosa. E’ vero che non ti senti mai al sicuro quando viaggi e sei lontana da casa…ed è proprio in quella fatica a distaccarsi , probabilmente soprattutto a livello emotivo da tua mamma, che si manifesta il tuo pensiero ansiogeno. Non sto dando colpe a tua mamma eh…e di fatto non sto dando neanche colpe a te…il punto centrale è che SE….e dico SE…in passato il tuo essere ansiosa può averti aiutato a richiamare una maggiore sensazione di attenzioni la tua continua ricerca di ansia ogni volta che ti devi allontanare…e’ un mezzo che ti riporta a quella ricerca ed è proprio qui che trovi la mancanza da parte degli altri.
Tu cosa vuoi veramente? Devi arrivare ad avere una onestà assurda…devi risponderti a della domande veramente profonde….devi mettere in discussione ogni tua debolezza per capire esattamente da che cosa trae origine. Non devi rispondere qua…e neanche dalla psicologa…devi rispondere a te stessa nel buio della tua stanza e della tua mente.
Ora , però , veniamo a qualcosa di più pratico e leggero. Ti puoi liberare di tutto questo senza neanche capire da cosa abbia avuto origine, come ti avevo già scritto poco sopra. Come ? Facile….decisamente più facile del tuo modo di vivere… :mrgreen: Il pensiero ansiogeno scatta nel momento in cui lasci vagare la tua mente in un tempo che non esiste….precisamente nel futuro. Vivi, come se fosse reale, qualcosa che nei fatti non lo è . Domani non esiste ancora…ogni pensiero legato al domani e’ una supposizione. La supposizione non è necessariamente reale. Tu, perché la nostra mente funziona cosi, lo vivi come se lo fosse. Presta attenzione a questo…tu hai paura di qualcosa che , oggi, non c’è. E tutte le volte che ti trovi a vivere “ansiosamente”….in realtà non sei affatto immersa in quella situazione…la stai solo immaginando. Devi guardarti come una spettatrice esterna…e OGNI volta che ti ritrovi a vivere “ansia” dovresti dirti “ ehi ma…io sono qua…sto pensando …non sto vivendo quella cosa!” e devi riportare la tua mente nel QUI e ORA. La cosa brutta di questo meccanismo è che ti condiziona il futuro…se pensi male non puoi far altro che vivere male. Se carichi un volo di aspettative così’ negative….il volo non potrà essere niente altro che un disastro….nonostante la realtà ti abbia portato da A a B, fluttuando tra le correnti, ma senza che nulla di pericoloso sia accaduto. E’ come se attaccassi un sacco di post-it con elementi negativi e li cercassi in ciò che stai vivendo. Ritrovi tutto c***o … :mrgreen:
Una cosa davvero vera e profonda l’hai detta….non hai paura di morire ma hai paura di vivere. Il problema è che si vive lo stesso…solo che sopravvivi invece di godere della vita. Ne vale la pena? Io penso di no….io penso che tu abbia tutte le possibilità di vivere molto meglio …allora perché non farlo?
Ci sono un sacco di “trucchi” per riportare la tua mente nel presente…su ciò che stai facendo in quel preciso momento. Uno dei più facili e immediati e’ portare il tuo pensiero alla respirazione. Non a caso qualsiasi esercizio di “presenza” , meditazione , parte proprio dalla respirazione. Questo ha due effetti immediati. Il primo riportare la mente ad un qualcosa che sicuramente stai facendo …il secondo è che nel momento d’ansia la respirazione non è’ più profonda e regolare ed è impossibile permanere in uno stato d’ansia ed avere una respirazione regolare. L’umore regola la respirazione e la respirazione regola l’umore. Quindi agire sulla respirazione ti porta sia ad essere presente che a regolare le tue emozioni…ed è decisamente più facile regolare il respiro che le proprie emozioni. :mrgreen: Poi , se ti interessa, possiamo vedere in che modo puoi agire sulla respirazione.
Ah dimenticavo…non hai nulla di grave…stai buttando la tua vita nel cesso ma hai 32 anni e tanti lo fanno fino ai 90… :mrgreen: Prendi tutto con maggiore leggerezza…tanto i problemi sono gli stessi che tu li veda in chiave tragica o con leggerezza. Ogni tanto , più spesso che puoi, sorridi. Vai pure davanti allo specchio….e forzati di ridere. Non hai idea di che toccasana sia anche un sorriso finto sul cervello. Ma proprio quando ti senti attorcigliata nei tuoi pensieri …vai davanti allo specchio e fa la smorfia della risata….prenditi un po’ per il c**o davanti allo specchio….spezza quel pensiero…trovati ridicola….e vedrai che effetto che avrà . Essere leggeri non significa essere superficiali….anzi. Credimi…e’ una falsa credenza che cambiare questi aspetti richieda tempo….richiede solo volontà’….ma una volontà’ profonda…che ti viene proprio da dentro. Nessuno ti aiuta e nessuno ti può aiutare…nessuno e’ responsabile di come vivi….solo TU. Tu hai tutti i meriti per la tua esistenza ….e tutte le colpe per la tua esistenza. La responsabilità di tutta la tua esistenza….adesso che sei grande…e’ tua. Prenditela ….e goditela! Certo…a volte e’ comodo dirsi “ si ma se X avesse fatto….se Y avesse detto…Si MA non e’ colpa mia Se….”…butta queste frasi nel cesso. Nessuno può avere potere su di te se non sei tu a darlo. A volte non è il torto o la sfiga di un evento il problema…ma come noi reagiamo…e se reagisci cercando il conforto di altri che non ci sono…se cerchi di tornare bambina perche’ non c’erano responsabilità’ ….se cerchi tutto tranne che la tua capacità di risolvere la situazione….beh…ti stai buttando via. Fa piacere avere persone accanto…ma non e’ loro responsabilità’ capire o avere la soluzione ai nostri problemi …ognuno ti offre la sua presenza come può’ …se ti serve coglila…se non ti è di aiuto ringrazia e non cogliere….ma il punto centrale sei tu.
Ora però sei troppo seria….sorridi va.
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Re: Vorrei parlarvi della mia esperienza

Messaggio da flyingbrandon »

onlyjuls ha scritto: 12 luglio 2024, 15:51 Assolutamente 😂 Anzi, ho scritto un papiro ci sta!
Non mi riferivo al tuo scritto…. :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Vorrei parlarvi della mia esperienza

Messaggio da pasubius »

Brandon, secondo me è bellissimo questo passaggio:

Tu vai incontro alla morte da quando sei nata…come tutti. Non sai quando accadrà ma è garantito che accadrà. Detto questo hai due possibilità ….vivere serenamente fino a quel momento….vivere di m***a fino a quel momento. Tu hai scelto la seconda…perché puoi anche decidere di non volare e di non viaggiare…ma la tua ansia non ti lascerà comunque…proprio perché se sei una persona che genera ansia non è togliendo quello che pensi essere l’origine dell’ansia che smetti di generare ansia. Non serve parlare dell’aereo , da qui in poi , proprio perché non è’ l’aereo il problema.

Se un giorno la ragazza in questione deciderà di leggere la tua risposta, forse le sarebbe utile riflettere un po' su questo concetto.
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Re: Vorrei parlarvi della mia esperienza

Messaggio da flyingbrandon »

pasubius ha scritto: 22 luglio 2024, 12:58 Brandon, secondo me è bellissimo questo passaggio:

Tu vai incontro alla morte da quando sei nata…come tutti. Non sai quando accadrà ma è garantito che accadrà. Detto questo hai due possibilità ….vivere serenamente fino a quel momento….vivere di m***a fino a quel momento. Tu hai scelto la seconda…perché puoi anche decidere di non volare e di non viaggiare…ma la tua ansia non ti lascerà comunque…proprio perché se sei una persona che genera ansia non è togliendo quello che pensi essere l’origine dell’ansia che smetti di generare ansia. Non serve parlare dell’aereo , da qui in poi , proprio perché non è’ l’aereo il problema.

Se un giorno la ragazza in questione deciderà di leggere la tua risposta, forse le sarebbe utile riflettere un po' su questo concetto.
Grazie! Penso l’abbia letta ma…non le sia piaciuta…. :mrgreen:
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Re: Vorrei parlarvi della mia esperienza

Messaggio da onlyjuls »

Ciao flyingbrandon (e ciao a tutti!) Innanzitutto grazie per avermi dedicato il tuo tempo e avermi risposta. Scusa se invece io non ho risposto subito, nei giorni scorsi non ho preso il pc, ma ti avevo letto. La risposta non è stata immediata anche perché avevo bisogno di riflettere su diversi aspetti, soprattutto su quello che mi avevi scritto.

Se ti ho dato l'impressione che non mi sia piaciuta la risposta, ti chiedo scusa. Anzi, ho molto apprezzato la sincerità e una chiave di lettura più ampia, che sei riuscito a darmi anche se non mi conosci, fondamentalmente.

Il punto su cui sto cercando di riflettere (e "risolvere") è proprio questo:

"la buona notizia è che non è una malattia infettiva o una malattia ereditaria….e tu , ormai 32enne, permani in uno stato di ansia per scelta…quindi poco importa l’origine…ma importa il perché tu continui a tenerla stretta a te. Sei stata brava a cogliere e cercare, per altri aspetti, un percorso terapeutico MA…la fine la poni solamente tu. Una persona può elencarti tutti gli elementi che vuoi che su una mente “non ansiosa”…non hanno alcun effetto se non quello di farti prendere coscienza dei possibili pericoli riguardanti un evento…ma niente di più"

E su questo:

"E’ vero che non ti senti mai al sicuro quando viaggi e sei lontana da casa…ed è proprio in quella fatica a distaccarsi , probabilmente soprattutto a livello emotivo da tua mamma, che si manifesta il tuo pensiero ansiogeno. Non sto dando colpe a tua mamma eh…e di fatto non sto dando neanche colpe a te…il punto centrale è che SE….e dico SE…in passato il tuo essere ansiosa può averti aiutato a richiamare una maggiore sensazione di attenzioni la tua continua ricerca di ansia ogni volta che ti devi allontanare…e’ un mezzo che ti riporta a quella ricerca ed è proprio qui che trovi la mancanza da parte degli altri.
Tu cosa vuoi veramente? Devi arrivare ad avere una onestà assurda…devi risponderti a della domande veramente profonde….devi mettere in discussione ogni tua debolezza per capire esattamente da che cosa trae origine. Non devi rispondere qua…e neanche dalla psicologa…devi rispondere a te stessa nel buio della tua stanza e della tua mente.
"

Sto proprio cercando di capire questo... se "inconsciamente" la vado cercando, forse perché ci sono abituata? La risposta non l'ho ancora trovata. Ma sono d'accordo sulle cose che mi hai scritto.

Ovvio che ti risponderei: "Sono stanca di vivere in questo modo", soprattutto quando queste sensazioni negative ti portano a non avere stimoli e ad avere paura di uscire da quella zona di comfort. Intanto il viaggio si avvicina e c'è una parte di me che non vorrebbe partire.
Farò tesoro delle tue parole. Spero di trovare prima o poi una soluzione che mi faccia vivere con più leggerezza, anche perché vivo di m***a io, ma condiziono anche chi mi sta affianco.

A presto!
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Re: Vorrei parlarvi della mia esperienza

Messaggio da flyingbrandon »

onlyjuls ha scritto: 24 luglio 2024, 16:25
Sto proprio cercando di capire questo... se "inconsciamente" la vado cercando, forse perché ci sono abituata? La risposta non l'ho ancora trovata. Ma sono d'accordo sulle cose che mi hai scritto.

Ovvio che ti risponderei: "Sono stanca di vivere in questo modo", soprattutto quando queste sensazioni negative ti portano a non avere stimoli e ad avere paura di uscire da quella zona di comfort. Intanto il viaggio si avvicina e c'è una parte di me che non vorrebbe partire.
Farò tesoro delle tue parole. Spero di trovare prima o poi una soluzione che mi faccia vivere con più leggerezza, anche perché vivo di m***a io, ma condiziono anche chi mi sta affianco.

A presto!
Non è che la vai cercando…semplicemente ti fa più paura non averla che averla. Poco importa, spesso, se la coperta di Linus è uno straccio bucato che non serve, ma è più confortante averlo piuttosto che non averlo. Il punto , al di là dell’origine, è che il salto nel vuoto che può rappresentare una nuova percezione della propria esistenza, offre una qualità di vita decisamente migliore…e non serve chissà che sforzo per sperimentarla. Poi , come ti ho detto, l’ansia può essere anche un buon alibi per scelte che non ci vanno. Alla fine….delegare all’ansia un ruolo esterno a noi, ci permette di non mettere in discussione più di tanto la nostra responsabilità nel generarla.
Non devi sperare di trovare una soluzione…la soluzione c’è ed è alla portata per chiunque. Puoi sperare di vincere al Superenalotto…ma qua dipende solo ed esclusivamente da te.
Ok accetta che ci sia una parte di te che non vuole partire e lasciala li…per il resto non dedicare tempo ed energia alla parte di te che non vuole partire e continua a stimolare , attraverso i tuoi pensieri, la parte che vuole partire. Come ? Godendoti la soddisfazione di sentirti già lì…in totale relax…che festeggi la tua buona riuscita …devi proprio festeggiarti per ciò che sei riuscita a fare.
Pensare all’altro non è tua responsabilità. Come vale il discorso sulla tua totale responsabilità riguardo la qualità della tua vita….vale lo stesso anche per gli altri. Cosi’ come la persona intorno non si è fatta un problema esistenziale di metterti il viaggio di nozze a 12 ore e più di volo …non devi fartene tu a immerdare gli altri con il tuo livello di qualità di vita attuale. Ma se non parti dall’accettazione della tua chiara e innegabile responsabilità ( nei tuoi confronti)…e dal desiderio di affrontare la tua vita senza dare alcun ruolo esterno sulla sua perfetta riuscita…non vai da nessuna parte…anzi ci vai ma con risultati ben al di sotto della potenzialità. Bastano piccoli cambiamenti quotidiani per farti apprezzare un deciso miglioramento. Anche quei “banali” esperimenti di respirazione e “ricordarti” di portare la mente al presente quando la senti vagare nei tuoi deliri di morte…sono strumenti potentissimi. Puoi inizialmente metterti un memo …una sveglia…ci sono 1034040 modi in cui puoi sbizzarrirti per questi piccoli cambiamenti. In una sola parola…ciò che devi aumentare a dismisura nella tua vita e’ la consapevolezza. Consapevolezza non e’ essere solo a conoscenza di qualcosa…ma essere totalmente presente in quel qualcosa. Mentre leggi queste parole , molto probabilmente, non hai nessuna catastrofe in mente….e probabilmente sei anche rilassata. La tua attenzione e’ rivolta alle parole, al concetto che sta dietro e tu sei presente. Ogni volta che sei presente a cio che fai…non lasci spazio a immaginare catastrofi. Quando ti vengono in mente catastrofi ….oltre ai consigli dati precedentemente…guardati intorno….non sei li dove pensi di essere ….se li in un altro punto senza nessuna catastrofe. E’ un pensiero. Stop. Un pensiero non e’ la realtà. Ma il cambio di “mentalità” o prospettiva non può essere raggiunto se cerchi di agire quando ormai sei in pieno pensiero nefasto….o perché devi volare….che capita una volta ogni morte di papa rispetto ai meccanismi che metti in moto quotidianamente…ma deve avvenire più’ volte possibili.
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Re: Vorrei parlarvi della mia esperienza

Messaggio da flyingbrandon »

onlyjuls ha scritto: 24 luglio 2024, 16:25 Ciao flyingbrandon (e ciao a tutti!) Innanzitutto grazie per avermi dedicato il tuo tempo e avermi risposta. Scusa se invece io non ho risposto subito, nei giorni scorsi non ho preso il pc, ma ti avevo letto. La risposta non è stata immediata anche perché avevo bisogno di riflettere su diversi aspetti, soprattutto su quello che mi avevi scritto.

Se ti ho dato l'impressione che non mi sia piaciuta la risposta, ti chiedo scusa. Anzi, ho molto apprezzato la sincerità e una chiave di lettura più ampia, che sei riuscito a darmi anche se non mi conosci, fondamentalmente.
Non ti devi scusare…anche se non ti fosse piaciuta la risposta non avresti avuto nulla di cui scusarti.
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