

Partiamo dal mio rapporto con i viaggi in aereo: nel corso della mia vita (ho 32 anni) non ho viaggiato moltissimo. I miei non mi hanno mai portata su un aereo, per intenderci. Il primo volo è stato nel 2009 per Londra con la famiglia del mio primo fidanzato. Non ho ricordi nitidi, un po' di "pauretta da cose nuove", ma la sensazione che ricordo era di sicuro di entusiasmo. All'epoca c'era il pericolo dell'influenza aviaria, quindi c'era un po' più di timore per il soggiorno, piuttosto che per il viaggio.
Da adolescente fino al 2018 ho fatto qualche viaggio sempre in Europa: Monaco di Baviera, Berlino, Andalusia. In questi casi non c'era alcuna paura dell'aereo. Mi capitava solo di pensare "Se mi succedesse qualcosa adesso, lascerei la mia famiglia e mia madre". Magari mi venivano le lacrime, ma non andava ad influenzare negativamente il mio viaggio.
Una piccola parentesi: nel 2015/2016 (non ricordo precisamente l'anno), il mio fidanzato dell'epoca (e attuale marito) mi regala un viaggio a Parigi. Pochi giorni prima della nostra partenza ci fu l'attacco al Bataclan. Con la tensione del momento e la mia paura di potermi trovare in un attacco terroristico, decidemmo (per volere mio) di non partire più. Successivamente, per questioni principalmente economiche, abbiamo trascorso le estati in Italia.
Poi, nel 2019, qualcosa è andato storto. Con un gruppo di amici vogliamo organizzare un viaggetto ad Amsterdam, il che mi rendeva entusiasta (anche se ero un po' stressata per il lavoro, avevo iniziato da poco ed era difficile organizzarsi con i turni e i colleghi). Poiché era un viaggio più costoso, tutti (tranne me) vollero cambiare meta: Istanbul.
Non so per quale assurdo motivo, ritenevo quella città poco sicura (anche se non era affatto così) e mi sentivo di fare una cosa che non volevo fare, come se a causa degli altri mi dovessi ritrovare in una situazione di pericolo.
I giorni prima sono piena d'ansia, ma mi decido comunque a partire. Una volta che l'aereo ha decollato, ero sempre in allerta, come se dovessi essere pronta a qualsiasi evento nefasto. A un certo punto, "vuoto d'aria"... La mia paura diventa totalizzante. Piango in silenzio, sto veramente male, fino a quando non tocchiamo terra (ed era un viaggio corto, di 2:45 h circa).
Il soggiorno in città va pressoché bene, anche se faccio sempre attenzione, come se dovesse succedere qualcosa da un momento all'altro.
Il viaggio del ritorno va anche peggio, come se stessi sul punto di morire, ad ogni rumore o turbolenza.
Inutile dire che da quel momento, fino al 2022, mi sono rifiutata di andare all'estero, litigando diverse volte anche con il mio fidanzato. Ricordo che sempre nel 2019 (prima di laurearmi) mi regalò un viaggio a Cracovia, ma senza avvisarmi. Poiché ero anche prossima alla Laurea, mi rifiutai, perché volevo sentirmi al sicuro. Mi sentivo anche non capita da lui, e lo feci partire con i nostri amici senza di me.
"Mi è andata bene" fino all'estate del 2022 (poiché prima era periodo Covid), quando ho dovuto fare i conti con un viaggio lungo: Roma-New York (circa 9 ore). Oltre a non sentirmi capita in questo mio sentirmi a disagio, avevo una paura folle! Per amore del mio ragazzo, sono partita comunque (una piccolissima parte di me era desiderosa di vedere NYC), ma che ve lo dico a fa.. Una paura per nove ore di fila, sentirsi sempre sul punto di morire, come se mi fossi condotta a morte certa! Quando abbiamo toccato terra, ho pianto per la tensione accumulata. Ovviamente tendo anche a somatizzare con la pancia, una volta arrivata in città (quindi non me ne vedo nemmeno bene!).
L'anno scorso è stato uguale: in Grecia. Volo corto (1:30 più o meno) stessa sensazione orribile, anche se una parte di me si sentiva più tranquilla. O meglio: mi faceva piacere andare, ma il mezzo di trasporto mi fa stare male prima, durante, nel corso della vacanza, e al ritorno!
Quest'anno mi sono sposata (circa un mese fa) e ovviamente il mio non più fidanzato ma marito desiderava andare in Giappone e alle Maldive.
Nel mio stato, avrei voluto non farlo: si tratta del viaggio più lungo che abbia mai intrapreso, e penso di dover prendere 6 voli in totale.
Le mie sensazioni? Sempre che vado incontro al pericolo e alla morte, che l'aereo cadrà, e che magari non possa sentirmi bene una volta volta arrivata.
Ho deciso di condividere con voi la mia esperienza per avere anche diversi punti di vista. Vi ringrazio anche solo per aver dedicato il vostro tempo a leggere le mie parole (che sono tante, scusate!)
Giusto per aiutarvi a capire meglio la situazione. Proprio nel 2022 (a seguito di frustrazioni sul lavoro e altre dinamiche personali) ho iniziato un percorso terapeutico con una psicologa, online (a causa del lavoro).
Ovviamente sono ancora in terapia, perché c'era e c'è tanto lavoro da fare. Purtroppo, queste mie ansie e "paure di vivere" sostanzialmente ritengo che mi siano state "passate" dal mio papà. Era tutto un "stai attenta perché...", "Non uscire da sola la sera con la macchina perché...", "quel posto di lavoro è lontano fai attenzione con la macchina".. Di sicuro non voglio dargli colpe, perché è stato il suo modo per proteggerci, ma ha condizionato molto il mio modo di vivere (quello dei miei fratelli, un po' meno).
Quindi, anche ragionando con la mia terapeuta, ho sempre guardato la realtà con le "lenti" dei miei genitori. Non mi sento mai al sicuro quando viaggio e sono lontana da casa ( di più all'estero), tant'è vero che in un periodo avevo anche paura di guidare per andare a lavoro.
Ad oggi, quella paura si è risolta in parte, ma purtroppo quella dell'aereo no. Purtroppo ho ancora un brutto rapporto con l'ansia e la gestione delle emozioni. Partirò a breve e non vi dico come mi sento

Però grazie ancora di cuore per avermi accettata e grazie per avermi dato la possibilità di parlarne. Spero di essere stata abbastanza pertinente.
Buona giornata a tutti!