Alitalia, una precaria situazione finanziaria
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Alitalia, una precaria situazione finanziaria
Da http://www.repubblica.it
Dopo la semestrale diffusa ieri, che mostra perdite superiori a quelle dell'intero 2005, crolla stamane il titolo Alitalia a Piazza Affari. La compagnia di bandiera è stata infatti congelata al ribasso poco dopo le 11, dopo che era scivolata a -11,28%. Intensissimi gli scambi che, a poco meno di un'ora dall'inizio delle contrattazioni, avevano interessato già 42,5 milioni di pezzi, pari al 3% circa del capitale.
Ieri Alitalia aveva diffuso una semestrale in rosso per 221 milioni di euro e il cda ha preso atto che non sarà raggiunto l'obiettivo dell'utile netto e operativo per il 2006.
Il risultato dei primi sei mesi del 2006 è in peggioramento di circa 97 milioni rispetto al primo semestre 2005, a causa "dell'aumento del prezzo del carburante, della maggiore pressione competitiva delle compagnie low cost e degli impatti negativi degli scioperi dello scorso gennaio", secondo una nota dell'azienda.
La perdita operativa consolidata del primo semestre 2006, pari a 132 milioni di euro, è salita rispetto agli 83,8 milioni dell'anno prima. Anche il 2006 è atteso pertanto decisamente in rosso, come il 2005. Resta l'attesa per il nuovo piano industriale, che dovrebbe arrivare per l'inizio di ottobre.
Dopo la semestrale diffusa ieri, che mostra perdite superiori a quelle dell'intero 2005, crolla stamane il titolo Alitalia a Piazza Affari. La compagnia di bandiera è stata infatti congelata al ribasso poco dopo le 11, dopo che era scivolata a -11,28%. Intensissimi gli scambi che, a poco meno di un'ora dall'inizio delle contrattazioni, avevano interessato già 42,5 milioni di pezzi, pari al 3% circa del capitale.
Ieri Alitalia aveva diffuso una semestrale in rosso per 221 milioni di euro e il cda ha preso atto che non sarà raggiunto l'obiettivo dell'utile netto e operativo per il 2006.
Il risultato dei primi sei mesi del 2006 è in peggioramento di circa 97 milioni rispetto al primo semestre 2005, a causa "dell'aumento del prezzo del carburante, della maggiore pressione competitiva delle compagnie low cost e degli impatti negativi degli scioperi dello scorso gennaio", secondo una nota dell'azienda.
La perdita operativa consolidata del primo semestre 2006, pari a 132 milioni di euro, è salita rispetto agli 83,8 milioni dell'anno prima. Anche il 2006 è atteso pertanto decisamente in rosso, come il 2005. Resta l'attesa per il nuovo piano industriale, che dovrebbe arrivare per l'inizio di ottobre.
Andrea
Dilige et quod vis fac
Sant'Agostino
La libertà è una forma di disciplina
C.S.I.
Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti
Nanni Moretti (in Palombella rossa)
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Dalle agenzie che ho letto stamattina si direbbe che cimoli è ottimista, mentre i sindacati sono sul piede di guerra.
Chiedono un incontro urgente al governo.
http://www.ansa.it/infrastrutturetraspo ... 56706.html
http://www.ansa.it/infrastrutturetraspo ... 48625.html
Chiedono un incontro urgente al governo.
http://www.ansa.it/infrastrutturetraspo ... 56706.html
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- ras78
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E le brutte notizie non finiscono qui:
http://today.reuters.it/news/newsArticl ... CROLLO.XML
http://www.ansa.it/opencms/export/main/ ... 42751.html
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- francesco.mi
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Ho i brividi...
in 6 mesi si sono bruciati più del 20% dell'aumento di capitale sottoscritto a dicembre.
Io lo chiamerei il risanamento del gambero. Al posto di avanzare (in meglio), si indietreggia sempre di più
E io che difendevo le scelte di schioppa
in 6 mesi si sono bruciati più del 20% dell'aumento di capitale sottoscritto a dicembre.
Io lo chiamerei il risanamento del gambero. Al posto di avanzare (in meglio), si indietreggia sempre di più

E io che difendevo le scelte di schioppa

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza
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- Carlitos71
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Re: Alitalia
Non so, subito mi è venuto da pensare che è avvenuto il contrario per compagnie come Wind Jet e Meridiana sempre nello stesso periodo, facendo il paragone con l'anno passato, qualcosa non và.aeb ha scritto: Ieri Alitalia aveva diffuso una semestrale in rosso per 221 milioni di euro e il cda ha preso atto che non sarà raggiunto l'obiettivo dell'utile netto e operativo per il 2006.
Non è una critica, come detto in qualche altro post la situazione è complicata.
Mi dispiace tantissimo per la nostra compagnia di bandiera, per i dipendenti e per noi appassionati del settore, che magari un giorno speriamo di lavorare proprio in AZ.
Sono comunque sicuro che la situazione migliorerà, guai se non fosse così.

Io ancora non sento niente.Carlitos71 ha scritto:Ormai si sentono i rintocchi delle campane che suonano a morto: che disastro!
Forse hai ragione, ma non so se forse è giusto così, su questo punto davvero non so cosa dire.Nello ha scritto:Non ti preoccupare .... le uniche campane a morto suonano per i nostri portafogli . Siamo tutti azionisti anche senza volerlo , cosi' come enel , rai , eni .Carlitos71 ha scritto:Ormai si sentono i rintocchi delle campane che suonano a morto: che disastro!
Con un pochino di tasse in più vedrai come continuiamo a far volare alitalia e gli stipendi dei vari lecchini di partito .![]()
![]()
Ultima modifica di Ospite il 13 settembre 2006, 13:42, modificato 3 volte in totale.
- Bacione
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Cito una parte della notizia ANSA segnalata da MiamiVice:
Per contro, l'aviolinea rileva che i ricavi del traffico del primo semestre 2006, pari a 2 miliardi di euro, sono risultati in aumento (+2,8%) rispetto al precedente esercizio con un incremento, nel solo secondo trimestre, rispetto al medesimo periodo del 2005 di 54 milioni di euro (+5,0%). Ma i ricavi netti dei primi sei mesi del 2006, pari a 2,2 miliardi di euro, sono stati in calo di circa 36 milioni di euro (-1,6%), principalmente a causa del deconsolidamento dei ricavi di Alitalia Servizi. Sono aumentati anche i passeggeri nel primo semestre di quest'anno (11,7 milioni, +3,1%). Mentre sono diminuiti i dipendenti, passati a 10.052 unita' (-8.963, il 47% circa rispetto al 30 giugno 2005) ''grazie al deconsolidamento di Alitalia Servizi (7.985 unita') ed al percorso di efficienza intrapreso nell'utilizzo delle risorse (-1.110 unita', calcolate senza tener conto delle risorse della controllata Volare non consolidata al 30 giugno 2005)''.
Non sono un'economista; ma se i ricavi e i passeggeri sono in aumento e i dipendenti sono praticamente dimezzati, come diavolo ha fatto la compagnia a registrare in sei mesi perdite superiori a quelle dell'intero anno 2005?
Per contro, l'aviolinea rileva che i ricavi del traffico del primo semestre 2006, pari a 2 miliardi di euro, sono risultati in aumento (+2,8%) rispetto al precedente esercizio con un incremento, nel solo secondo trimestre, rispetto al medesimo periodo del 2005 di 54 milioni di euro (+5,0%). Ma i ricavi netti dei primi sei mesi del 2006, pari a 2,2 miliardi di euro, sono stati in calo di circa 36 milioni di euro (-1,6%), principalmente a causa del deconsolidamento dei ricavi di Alitalia Servizi. Sono aumentati anche i passeggeri nel primo semestre di quest'anno (11,7 milioni, +3,1%). Mentre sono diminuiti i dipendenti, passati a 10.052 unita' (-8.963, il 47% circa rispetto al 30 giugno 2005) ''grazie al deconsolidamento di Alitalia Servizi (7.985 unita') ed al percorso di efficienza intrapreso nell'utilizzo delle risorse (-1.110 unita', calcolate senza tener conto delle risorse della controllata Volare non consolidata al 30 giugno 2005)''.
Non sono un'economista; ma se i ricavi e i passeggeri sono in aumento e i dipendenti sono praticamente dimezzati, come diavolo ha fatto la compagnia a registrare in sei mesi perdite superiori a quelle dell'intero anno 2005?

- francesco.mi
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Oltre ai costi di esercizio, le perdite vanno imputate, secondo AZ, a:Bacione ha scritto:Cito una parte della notizia ANSA segnalata da MiamiVice:
Per contro, l'aviolinea rileva che i ricavi del traffico del primo semestre 2006, pari a 2 miliardi di euro, sono risultati in aumento (+2,8%) rispetto al precedente esercizio con un incremento, nel solo secondo trimestre, rispetto al medesimo periodo del 2005 di 54 milioni di euro (+5,0%). Ma i ricavi netti dei primi sei mesi del 2006, pari a 2,2 miliardi di euro, sono stati in calo di circa 36 milioni di euro (-1,6%), principalmente a causa del deconsolidamento dei ricavi di Alitalia Servizi. Sono aumentati anche i passeggeri nel primo semestre di quest'anno (11,7 milioni, +3,1%). Mentre sono diminuiti i dipendenti, passati a 10.052 unita' (-8.963, il 47% circa rispetto al 30 giugno 2005) ''grazie al deconsolidamento di Alitalia Servizi (7.985 unita') ed al percorso di efficienza intrapreso nell'utilizzo delle risorse (-1.110 unita', calcolate senza tener conto delle risorse della controllata Volare non consolidata al 30 giugno 2005)''.
Non sono un'economista; ma se i ricavi e i passeggeri sono in aumento e i dipendenti sono praticamente dimezzati, come diavolo ha fatto la compagnia a registrare in sei mesi perdite superiori a quelle dell'intero anno 2005?
- Aumento costo carburante
- Scioperi
- Pressione competitiva delle LC
Vorrei capire le altre ompagnie come fanno

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- Bacione
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Infatti, l'ho letto; e proprio per questo mi pongo la domanda di prima, visto che vorrei sapere anche io come fanno le altre compagnie!francesco.mi ha scritto:Oltre ai costi di esercizio, le perdite vanno imputate, secondo AZ, a:
- Aumento costo carburante
- Scioperi
- Pressione competitiva delle LC
Vorrei capire le altre compagnie come fanno
Chissà, forse a loro il carburante lo regalano...
- francesco.mi
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Bha...
...sicuramente il Load factor degli aerei non ha ancora raggiunto il break even point. In pratica un aereo deve raggiungere un tot di passeggeri prima di armotizzare le spese e incominciare a guadagnare (break even point). In genere il LF deve superare il 75%.
Quindi anche se aumentano i passeggeri, diminuiscono i dipendenti ma aumenta per es il costo del petrolio, il ricavato sicuramente aumenterà ma non è detto che diminuiscano le perdite...anzi!
...sicuramente il Load factor degli aerei non ha ancora raggiunto il break even point. In pratica un aereo deve raggiungere un tot di passeggeri prima di armotizzare le spese e incominciare a guadagnare (break even point). In genere il LF deve superare il 75%.
Quindi anche se aumentano i passeggeri, diminuiscono i dipendenti ma aumenta per es il costo del petrolio, il ricavato sicuramente aumenterà ma non è detto che diminuiscano le perdite...anzi!
Quoto!Secondo me l'unico percorso di efficienza sarebbe snellire il managment della compagnia.
Le altre compagnie hanno una dirigenza più snella ( e per certi versi più competente).
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http://corporate.alitalia.it/it/Images/ ... -16174.pdf
Per farsi quattro risate, la fonte ufficiale è quanto meglio ci sia, non hanno nemmeno la dignità di inventarsi scuse nuove, sempre le stesse cose da almeno due anni. Ammissione implicita di incapacità.
Per farsi quattro risate, la fonte ufficiale è quanto meglio ci sia, non hanno nemmeno la dignità di inventarsi scuse nuove, sempre le stesse cose da almeno due anni. Ammissione implicita di incapacità.
Per la maggior parte della gente il cielo è il limite.
Per coloro che amano l'aviazione il cielo è la casa.
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Oltre a questa situazione dobbiamo considerare che in borsa sono riusciti a bruciare milioni e milioni...
Secondo me certi comunicati hanno anche la funzione di "cercare di recuperare" qualcosa in borsa. Oggi il titolo sta crollando.Per farsi quattro risate, la fonte ufficiale è quanto meglio ci sia...
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Il comunicato della semestrale è uscito ieri o l'altro ieri, la caduta in borsa è conseguenza della pubblicazione di tale semestrale, gli investitori sono stufi di perdere soldi e vendono le azioni per recuperare il recuperabile.
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Ho capito che è uscito ieri, la società con il comunicato cerca di tappare i buchi, in modo da salvare il salvabile; credo che si aspettassero un crollo coi dati sul semestrale. Nei mercati finanziari le notizie di stampa ma anche le indiscrezioni hanno un peso importantissimo.Ale - AeroDream Design ha scritto:Il comunicato della semestrale è uscito ieri o l'altro ieri, la caduta in borsa è conseguenza della pubblicazione di tale semestrale, gli investitori sono stufi di perdere soldi e vendono le azioni per recuperare il recuperabile.
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Se oltre ai risultati operativi scadenti aggiungi le voci che girano sul possibile acquirente delle azioni rimaste al Governo venderesti anche tu. Il comunicato stampa da l'ufficialità alle voci, vendevano anche prima, solo non se ne parlava perchè non faceva notizia.
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Oddio, e io invece che avevo postato?Ale - AeroDream Design ha scritto:http://corporate.alitalia.it/it/Images/ ... -16174.pdf
Per farsi quattro risate, la fonte ufficiale è quanto meglio ci sia, non hanno nemmeno la dignità di inventarsi scuse nuove, sempre le stesse cose da almeno due anni. Ammissione implicita di incapacità.

http://www.ansa.it/infrastrutturetraspo ... 48875.html
Sempre peggio, i dati sul semestrale stanno facendo sprofondare il titolo.
Sempre peggio, i dati sul semestrale stanno facendo sprofondare il titolo.
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Re: Alitalia
Ancora non senti nulla????? Dovresti far parte del management Alitalia, solo loro non si rendono conto di quello che sta per succedere!!!collaudatore ha scritto:Io ancora non sento niente.Carlitos71 ha scritto:Ormai si sentono i rintocchi delle campane che suonano a morto: che disastro!
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Errore mio, non avevo guardato il linkGozer ha scritto:Oddio, e io invece che avevo postato?Ale - AeroDream Design ha scritto:http://corporate.alitalia.it/it/Images/ ... -16174.pdf
Per farsi quattro risate, la fonte ufficiale è quanto meglio ci sia, non hanno nemmeno la dignità di inventarsi scuse nuove, sempre le stesse cose da almeno due anni. Ammissione implicita di incapacità.
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Dopo qualche ora, si cominciano a leggere le reazioni. Anche se c'era da aspettarselo, né quelle del personale Alitalia, né quelle dei mercati finanziari promettono niente di buono, purtroppo:
(ANSA) - ROMA, 13 set - "Scelte strategiche sbagliate sotto gli occhi di tutti. Gestione finanziaria fallimentare non più nascondibile. Disastro operativo del tutto evidente. Quotazione in borsa ormai in caduta libera. Retribuzioni e premi elargiti per fantomatici obiettivi mai raggiunti". Sono, in sintesi, i motivi dell'attuale situazione dell'Alitalia che si "evincono dai maggiori quotidiani nazionali" secondo l'Unione Piloti che chiede la rimozione dei vertici della compagnia.
In questo scenario, spiega l'organizzazione professionale dei piloti, "la tensione altissima tra i dipendenti e le iniziative di mobilitazione avviate non garantiscono a partire dalle prossime ore la normale operatività dell'impresa che non rispettando gli impegni presi dà dimostrazione di non avere in alcun conto i soggetti con cui tali impegni sono stati sottoscritti; non rispettano quindi in definitiva le Istituzioni della Repubblica".
L'Up afferma, infine, che "i gravi disagi all'utenza ed il rischio di serie turbative saranno da ritenere totale responsabilità di un management inaffidabile".
(ANSA) - ROMA, 13 set - Il crollo odierno del titolo Alitalia "non fa che confermare che il piano industriale di Cimoli non ha funzionato e non poteva funzionare. Quello che sostiene il Sult da oltre due anni si sta purtroppo materializzando: il piano Cimoli era un progetto esclusivamente finanziario e d'immagine e non un progetto industriale". Lo rileva il sindacato in una nota aggiungendo che "l'unico fattore pesantemente penalizzato è stato il lavoro e ciò non poteva essere sufficiente a rilanciare una società che vive una situazione di estremo disagio da anni".
Secondo il Sult, "serviva e serve un concreto progetto che definisca una missione industriale innovativa. Servono idee nuove che facciano interagire turismo, industria, commercio e trasporto aereo. Serve un impegno del Governo come soggetto di regolazione del mercato. Serve tornare indietro su alcuni aspetti che vanno anche oltre la liberalizzazione e che disegnano uno scenario senza alcuna regola, dove soggetti spesso estranei al trasporto aereo si cimentano in operazioni di pura speculazione. Serve un management che sommi conoscenze specifiche nel settore ad una capacità di relazionarsi positivamente con i lavoratori e le parti sociali. Serve assicurare l'unicità aziendale di uno dei pochi grandi gruppi industriali italiani rimasti".
Ciò che secondo il Sult oggi serve soprattutto è "interrompere la spirale che si è innescata, sospendere qualsiasi atto unilaterale dell'azienda e rimettersi a discutere e decidere, senza perdere tempo, sul futuro di Alitalia. Questo - sottolinea il sindacato - è un impegno che può essere assunto soltanto dal Governo, nel suo doppio ruolo di regolatore istituzionale del settore e di azionista di maggioranza. Lo sciopero dell'intero trasporto aereo del 18 settembre - conclude il Sult - non può che rappresentare, anche in Alitalia, un momento di forte tensione che vuole evidenziare la necessità dei lavoratori di ottenere risposte serie ed immediate dal Governo".
(ANSA) - MILANO, 13 SET - Alitalia crolla in Piazza Affari all'indomani della diffusione dei dati trimestrali che hanno visto, per la compagnia aerea di bandiera, un rosso di 221 milioni di euro. Il titolo, tra scambi intensi per 89,4 milioni di titoli, pari al 6,44% del capitale ordinario, cede anche nel pomeriggio l'8,63% a 0,82 euro, dopo che nella vigilia erano stati comunicati i dati trimestrali, con un rosso di oltre 200 milioni di euro.
"Doveva essere l'anno della svolta - spiega il responsabile di una sala operativa - ma il problema è che la svolta non si vede. Riguardo all'ipotesi di unione con Air France, sembra poi che ci voglia del tempo e questo non aiuta il titolo di una società che perde 200 milioni di euro al trimestre".
Secondo un altro operatore, peraltro, "con questi dati non é escluso che il discorso delle alleanze internazionali possa subire un ulteriore rallentamento". Infine, un altro operatore si dimostra scettico sulla cura Cimoli: "é alla guida da diverso tempo, eppure non si vede ancora nulla nonostante le intese sindacali e le forti aspettative".
(ASCA) - Roma, 13 set - Tonfo in borsa per Alitalia dopo la semestrale diffusa ieri che evidenzia un ampliamento delle perdite. Il risultato operativo e' stato negativo per 132 milioni di euro, poco al di sopra delle indicazioni degli analisti. Il mercato ha reagito con vendite insistenti sul titolo che e' stato anche sospeso per eccesso di ribasso per chiudere con uno scivolone del 10%. Molto elevati gli scambi con 109 milioni di titoli passati di mano pari a quasi l'8% del capitale. Deutsche bank ha tagliato il rating operativo su Alitalia da Buy a Hold ed ha abbassato il target price da 1,13 a 0,85 euro riducendo anche le stime che per il 2006 sono ora una perdita netta di 120 milioni di euro rispetto alla precedente di 19 milioni mentre per il 2007 il broker prevede un risultato netto positivo di 10 milioni.
(ANSA) - ROMA, 13 set - "Scelte strategiche sbagliate sotto gli occhi di tutti. Gestione finanziaria fallimentare non più nascondibile. Disastro operativo del tutto evidente. Quotazione in borsa ormai in caduta libera. Retribuzioni e premi elargiti per fantomatici obiettivi mai raggiunti". Sono, in sintesi, i motivi dell'attuale situazione dell'Alitalia che si "evincono dai maggiori quotidiani nazionali" secondo l'Unione Piloti che chiede la rimozione dei vertici della compagnia.
In questo scenario, spiega l'organizzazione professionale dei piloti, "la tensione altissima tra i dipendenti e le iniziative di mobilitazione avviate non garantiscono a partire dalle prossime ore la normale operatività dell'impresa che non rispettando gli impegni presi dà dimostrazione di non avere in alcun conto i soggetti con cui tali impegni sono stati sottoscritti; non rispettano quindi in definitiva le Istituzioni della Repubblica".
L'Up afferma, infine, che "i gravi disagi all'utenza ed il rischio di serie turbative saranno da ritenere totale responsabilità di un management inaffidabile".
(ANSA) - ROMA, 13 set - Il crollo odierno del titolo Alitalia "non fa che confermare che il piano industriale di Cimoli non ha funzionato e non poteva funzionare. Quello che sostiene il Sult da oltre due anni si sta purtroppo materializzando: il piano Cimoli era un progetto esclusivamente finanziario e d'immagine e non un progetto industriale". Lo rileva il sindacato in una nota aggiungendo che "l'unico fattore pesantemente penalizzato è stato il lavoro e ciò non poteva essere sufficiente a rilanciare una società che vive una situazione di estremo disagio da anni".
Secondo il Sult, "serviva e serve un concreto progetto che definisca una missione industriale innovativa. Servono idee nuove che facciano interagire turismo, industria, commercio e trasporto aereo. Serve un impegno del Governo come soggetto di regolazione del mercato. Serve tornare indietro su alcuni aspetti che vanno anche oltre la liberalizzazione e che disegnano uno scenario senza alcuna regola, dove soggetti spesso estranei al trasporto aereo si cimentano in operazioni di pura speculazione. Serve un management che sommi conoscenze specifiche nel settore ad una capacità di relazionarsi positivamente con i lavoratori e le parti sociali. Serve assicurare l'unicità aziendale di uno dei pochi grandi gruppi industriali italiani rimasti".
Ciò che secondo il Sult oggi serve soprattutto è "interrompere la spirale che si è innescata, sospendere qualsiasi atto unilaterale dell'azienda e rimettersi a discutere e decidere, senza perdere tempo, sul futuro di Alitalia. Questo - sottolinea il sindacato - è un impegno che può essere assunto soltanto dal Governo, nel suo doppio ruolo di regolatore istituzionale del settore e di azionista di maggioranza. Lo sciopero dell'intero trasporto aereo del 18 settembre - conclude il Sult - non può che rappresentare, anche in Alitalia, un momento di forte tensione che vuole evidenziare la necessità dei lavoratori di ottenere risposte serie ed immediate dal Governo".
(ANSA) - MILANO, 13 SET - Alitalia crolla in Piazza Affari all'indomani della diffusione dei dati trimestrali che hanno visto, per la compagnia aerea di bandiera, un rosso di 221 milioni di euro. Il titolo, tra scambi intensi per 89,4 milioni di titoli, pari al 6,44% del capitale ordinario, cede anche nel pomeriggio l'8,63% a 0,82 euro, dopo che nella vigilia erano stati comunicati i dati trimestrali, con un rosso di oltre 200 milioni di euro.
"Doveva essere l'anno della svolta - spiega il responsabile di una sala operativa - ma il problema è che la svolta non si vede. Riguardo all'ipotesi di unione con Air France, sembra poi che ci voglia del tempo e questo non aiuta il titolo di una società che perde 200 milioni di euro al trimestre".
Secondo un altro operatore, peraltro, "con questi dati non é escluso che il discorso delle alleanze internazionali possa subire un ulteriore rallentamento". Infine, un altro operatore si dimostra scettico sulla cura Cimoli: "é alla guida da diverso tempo, eppure non si vede ancora nulla nonostante le intese sindacali e le forti aspettative".
(ASCA) - Roma, 13 set - Tonfo in borsa per Alitalia dopo la semestrale diffusa ieri che evidenzia un ampliamento delle perdite. Il risultato operativo e' stato negativo per 132 milioni di euro, poco al di sopra delle indicazioni degli analisti. Il mercato ha reagito con vendite insistenti sul titolo che e' stato anche sospeso per eccesso di ribasso per chiudere con uno scivolone del 10%. Molto elevati gli scambi con 109 milioni di titoli passati di mano pari a quasi l'8% del capitale. Deutsche bank ha tagliato il rating operativo su Alitalia da Buy a Hold ed ha abbassato il target price da 1,13 a 0,85 euro riducendo anche le stime che per il 2006 sono ora una perdita netta di 120 milioni di euro rispetto alla precedente di 19 milioni mentre per il 2007 il broker prevede un risultato netto positivo di 10 milioni.
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Bacione ha scritto:Infatti, l'ho letto; e proprio per questo mi pongo la domanda di prima, visto che vorrei sapere anche io come fanno le altre compagnie!francesco.mi ha scritto:Oltre ai costi di esercizio, le perdite vanno imputate, secondo AZ, a:
- Aumento costo carburante
- Scioperi
- Pressione competitiva delle LC
Vorrei capire le altre compagnie come fanno
Chissà, forse a loro il carburante lo regalano...
E i soldi del Fuel surcharge che NOI paghiamo quando acquistiamo il biglietto che fine hanno fatto?Basta non ci si può più nascondere dietro a un dito,e ora per questa "azienda" di una profonda riorganizzazione a partire dai vertici.
Recentemente gira una voce da noi "ma sè non ci sono i soldi come mai il signor Cimoli si è aumentato del 20% lo stipendio?"
Ora dico le altre compagnie si sono riprese e noi siamo l'unica ancora che boccheggia,se certa gente voleva farci fallire e ci stà riuscendo ha trovato in Cimoli la persona giusta
Ah ma noi che scioperiamo per una certa persona siamo solo dei Comunisti da schiacciare con i carri armati meno male che se ne è andato comunque mi fermo qui altrimenti vado fuori topic.
Scusate lo sfogo ma quando vedi che i tuoi sacrifici vengono buttati al vento mi rode decisamente.
Ora dico le altre compagnie si sono riprese e noi siamo l'unica ancora che boccheggia,se certa gente voleva farci fallire e ci stà riuscendo ha trovato in Cimoli la persona giusta
Ah ma noi che scioperiamo per una certa persona siamo solo dei Comunisti da schiacciare con i carri armati meno male che se ne è andato comunque mi fermo qui altrimenti vado fuori topic.
Scusate lo sfogo ma quando vedi che i tuoi sacrifici vengono buttati al vento mi rode decisamente.
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- Iscritto il: 11 luglio 2006, 1:43
Purtroppo per le tasche degli italiani (azionisti di maggioranza della compagnia di bandiera) non la vedo rosea.
Già nel passato gli italiani si sono trovati ad essere azionisti di aziende cosiddette "decotte" (Alfa Romeo, alimentari vari come Cirio, Perugina ecc..., Acciaio, Chimica, Telecom) un demiurgo dell'economia (sempre lo stesso) li ha poi "liberati" da tale incombenza regalando le aziende di loro proprietà ad "amici degli amici".
Una volta il giochetto non gli è riuscito e la cosa è finita in tribunale, ancora si trascina.
I nuovi proprietari hanno poi quasi sempre guadagnato con ciò che il popolo italiano pensava fosse solo un peso.
Le reazioni della stampa e della gente comune anche in quei casi somigliavano molto alle grida di dolore che si sentono oggi a proposito di AZ.
Tutti accolsero con soddisfazione lo scippo perpetrato ai loro danni.
Oggi il demiurgo ricopre una importante carica istituzionale, quindi non ho molte speranze che il percorso sarà molto diverso dal passato.
Come dipendente mi cambierà ben poco, come cittadino italiano mi dispiacerà che un altro pezzo di proprietà pubblica diventi proprietà privata senza una giusta contropartita, ma tant'è le cose hanno sempre girato così.
Già nel passato gli italiani si sono trovati ad essere azionisti di aziende cosiddette "decotte" (Alfa Romeo, alimentari vari come Cirio, Perugina ecc..., Acciaio, Chimica, Telecom) un demiurgo dell'economia (sempre lo stesso) li ha poi "liberati" da tale incombenza regalando le aziende di loro proprietà ad "amici degli amici".
Una volta il giochetto non gli è riuscito e la cosa è finita in tribunale, ancora si trascina.
I nuovi proprietari hanno poi quasi sempre guadagnato con ciò che il popolo italiano pensava fosse solo un peso.
Le reazioni della stampa e della gente comune anche in quei casi somigliavano molto alle grida di dolore che si sentono oggi a proposito di AZ.
Tutti accolsero con soddisfazione lo scippo perpetrato ai loro danni.
Oggi il demiurgo ricopre una importante carica istituzionale, quindi non ho molte speranze che il percorso sarà molto diverso dal passato.
Come dipendente mi cambierà ben poco, come cittadino italiano mi dispiacerà che un altro pezzo di proprietà pubblica diventi proprietà privata senza una giusta contropartita, ma tant'è le cose hanno sempre girato così.
Questo è il punto di inizio giornata per oggi, si delineano proteste.
http://www.ansa.it/infrastrutturetraspo ... 49929.html
http://www.ansa.it/infrastrutturetraspo ... 49929.html
Dichiarazioni di Cimoli.
MILANO (Reuters) - Quando Alitalia avrà completato il risanamento sarà pronta a valutare eventuali ipotesi di alleanza industriale, che potrebbero seguire il modello esistente tra Air France e Klm o Lufthansa e Swiss.
Lo dice in un'intervista a Repubblica il presidente Giancarlo Cimoli, secondo cui un'eventuale alleanza con partner esteri "non deve essere vista negativamente se serve a creare valore, per l'azienda e per il Paese", mentre "opzioni legate a imprese italiane al momento non sembrano praticabili".
"Se enti regolatori, aeroporti e governo faranno la loro parte, e noi ovviamente la nostra, e se miglioreranno le condizioni congiunturali, Alitalia ce la potrà fare", afferma Cimoli.
Martedì la compagnia ha annunciato una semestrale in rosso e ha previsto una perdita anche per l'intero esercizio.
A decidere su eventuali alleanze industriali "sarà l'azionista, ma secondo me il modello di partnership simile a quello che c'è tra Air France e Klm o Lufthansa e Swiss è quello che funzionerebbe meglio, perché rispetta le identità nazionali e i diritti delle singole compagnie".
Altro nel link che segue: http://www.ansa.it/infrastrutturetraspo ... 56864.html
MILANO (Reuters) - Quando Alitalia avrà completato il risanamento sarà pronta a valutare eventuali ipotesi di alleanza industriale, che potrebbero seguire il modello esistente tra Air France e Klm o Lufthansa e Swiss.
Lo dice in un'intervista a Repubblica il presidente Giancarlo Cimoli, secondo cui un'eventuale alleanza con partner esteri "non deve essere vista negativamente se serve a creare valore, per l'azienda e per il Paese", mentre "opzioni legate a imprese italiane al momento non sembrano praticabili".
"Se enti regolatori, aeroporti e governo faranno la loro parte, e noi ovviamente la nostra, e se miglioreranno le condizioni congiunturali, Alitalia ce la potrà fare", afferma Cimoli.
Martedì la compagnia ha annunciato una semestrale in rosso e ha previsto una perdita anche per l'intero esercizio.
A decidere su eventuali alleanze industriali "sarà l'azionista, ma secondo me il modello di partnership simile a quello che c'è tra Air France e Klm o Lufthansa e Swiss è quello che funzionerebbe meglio, perché rispetta le identità nazionali e i diritti delle singole compagnie".
Altro nel link che segue: http://www.ansa.it/infrastrutturetraspo ... 56864.html
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- 01000 ft
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...ancora parla???
La verità è che, purtroppo, Alitalia è in svendita e gestita da persone totalmente incapaci di fare trasporto aereo e tantomeno di guidare una compagnia aerea.
L'assalto delle low cost e il caro carburante? Perchè, gli altri non hanno avuto gli stessi problemi? E il mercato selvaggio delle low cost non è causa dei vari micro-campanilismi italici e del menefreghismo del Governo? Come mai in Francia le low cost non hanno attecchito quanto da noi? Di certo non perchè AF sia migliore di noi (...anzi...).
Ancora con la storia che per quei 3 o 4 giorni di sciopero selvaggio (deprecabile, per carità!) perdiamo miliardi su miliardi? E non ci ricordiamo della nevicata a MXP (vagamente accennata sul bilancio) dove furono costretti a chiudere l'aeroporto per 2 giorni perchè nel grande hub di Alitalia non hanno le attrezzature adatte a fronteggiare la neve (...d'altronde, siamo nei Caraibi!).
Il problema non sono i dipendenti bensì, a mio parere, un managment insipiente ed impreparato e dei sindacati assolutamente incapaci (o non volenterosi) nel ricoprire il loro ruolo.
E mentre noi chiudiamo IAD, DUB e MAN, le altre compagnie tradizionali aprono nuove tratte!
Mi fermo qui. Mi scuso se ho offeso o annoiato qualcuno ma l'amarezza e la rabbia sono veramente tante



La verità è che, purtroppo, Alitalia è in svendita e gestita da persone totalmente incapaci di fare trasporto aereo e tantomeno di guidare una compagnia aerea.
L'assalto delle low cost e il caro carburante? Perchè, gli altri non hanno avuto gli stessi problemi? E il mercato selvaggio delle low cost non è causa dei vari micro-campanilismi italici e del menefreghismo del Governo? Come mai in Francia le low cost non hanno attecchito quanto da noi? Di certo non perchè AF sia migliore di noi (...anzi...).
Ancora con la storia che per quei 3 o 4 giorni di sciopero selvaggio (deprecabile, per carità!) perdiamo miliardi su miliardi? E non ci ricordiamo della nevicata a MXP (vagamente accennata sul bilancio) dove furono costretti a chiudere l'aeroporto per 2 giorni perchè nel grande hub di Alitalia non hanno le attrezzature adatte a fronteggiare la neve (...d'altronde, siamo nei Caraibi!).
Il problema non sono i dipendenti bensì, a mio parere, un managment insipiente ed impreparato e dei sindacati assolutamente incapaci (o non volenterosi) nel ricoprire il loro ruolo.
E mentre noi chiudiamo IAD, DUB e MAN, le altre compagnie tradizionali aprono nuove tratte!
Mi fermo qui. Mi scuso se ho offeso o annoiato qualcuno ma l'amarezza e la rabbia sono veramente tante