Daniela75 ha scritto: 7 gennaio 2020, 14:22
molto interessante... fai lo psicologo? una risposta bella diretta, dopo un attimo di confusione mi sono soffermata su ciò che hai scritto. E' vero quello che dici sono maniaca del controllo nel mio lavoro dove sono costantemente sotto scadenza ogni 3 giorni questo mi ha aiutato molto, certo non salvo vite umane ma faccio in modo che l'azienda nn paghi inutili e costossime penali. Ed è vero che penso che se nn ci penso io va male, l'unica volta che nn ho seguito le mie sottoposte per motivi che nn sto a spiegare me ne hanno combinate di tutti i coloti, poi sò che nn posso essere onnipresente e onnipotente e mi tocca delegare. Per quanto riguarda la rompitura di co****ni ti posso assicurare che è assolutamente personale nel senso che me le rompo da me stessa, per carattere non faccio pesare nulla a nessuno, malumori e menate me le gestisco da me.
Pensare che non essere “ossessivi” sui controlli al lavoro significhi sbattersene , e quindi lavorare peggio, è un concetto di derivazione “culturale”....ma è falso. Lavorare in quel modo, a meno e che non ci siano eventi particolari, in modo costante , non è neanche salutare...anche se fosse più produttivo. Sarebbe comunque un ambito limitato della tua vita, sebbene il lavoro porti via la maggior parte del tempo nell’età in cui si è più produttivi....ma se uno schema mentale, o un modo di fare, fosse anche utile al lavoro ciò non significa che si debba estendere all’intera esistenza. Sono comunque convinto , dall’esperienza e dall’osservazione, che anche in ambito lavorativo ci siano meccanismi mentali più funzionali , a partià di risultato sul lavoro e , sicuramente , a livello esistenziale.
Ecco...l’unica volta che non hai seguito è andata male. Ma se è l’unica volta che non l’hai fatto non lo puoi considerare neanche un campione statistico significativo. Come ti poni “quotidianamente” si riflette anche sugli altri. Come tu interagisci con gli altri ha un impatto, ovviamente, anche sugli altri. In positivo e in negativo....è normale che se fai sempre tu qualcosa...fosse anche solo essere “la mente”....nessuno , probabilmente, sarà in grado di colmare il vuoto la volta che non ci sei. La capacità di trasmettere fiducia è direttamente proporzionale a quella che hai tu. Tu puoi serenamente gestire senza avere il controllo. E’ vero...può essere più difficile all’inizio....ma da notevoli risultati sul lungo periodo. Quindi...a meno che tu non sia in mezzo ad un gruppo di deficienti ...ma in quel caso mi chiederei perchè sei lì....gran parte della tua attenzione potrebbe trasmettersi su come “dirigere l’orchestra”...la tua...nel modo migliore....per te e per gli altri.
Si beh...la prima a cui non devi rompere i co****ni, per vivere bene, sei proprio te...
No...il mio mestiere non è lo psicologo!
Daniela75 ha scritto: 7 gennaio 2020, 14:22
Devo lavorare su questo passaggio molto interessante: smetti di voler forzare la realtà ad aderire al tuo pensiero ma, semmai, adatta il tuo pensiero alla realtà che ti circonda. Sembra una cosa banale ma per me non lo è.
In realtà, credimi, è proprio la funzione della tua mente. E’ molto più naturale, e quindi facile, vivere in quel modo che non nel tuo. Il tuo ha richiesto anni anni di “condizionamenti” culturali...dalla scuola...dalla società in cui sei immersa....dalla famiglia...ma non è che questi aspetti siano infallibili....o migliori per forza di cose...anzi...per molti versi hanno infilato la società in direzioni “disumane”....e snaturarsi non fa mai bene. Il punto è che assumiamo questi condizionamenti come dogmi...nel tempo impariamo a reprimere quelli che sono , invece, comportamenti naturali...neghiamo delle emozioni , perchè non sono “opportune”....altre volte le soffochiamo perchè chissà cosa possono pensare gli altri....altre ancora perchè c’è una scadenza....ma poi non è una...è una ogni 3 giorni....e piano piano ti “inabissi”. Il tuo malessere è la spia...ed esattamente come nella macchina, quando si accende la spia delle benzina fai il pieno e non tagli il filo per spegnerla, così nella vita devi prendere i tuoi “avvisi” come un qualcosa di fondamentale da risolvere...per risolvere non si reprime ma si cercano le cause. Non puoi lavorare sul passato....e per lavorare sul futuro devi necessariamente agire sul presente....e , proprio per questo, più la tua mente è nel presente meglio stai. Puoi liberare la tua creatività anche solo decidendo di uscire o cosa mangiare nel momento in cui ti va di farlo e non perchè c’è un orario o una lista o un momento che si dice essere “opportuno”. Hai già tanti impegni dal punto di vista lavorativo che il tuo impegno, nel tempo libero, deve essere proprio quello di non averne se non perchè ti vanno in quel momento. Quando hai smesso di viaggiare perchè ciò ti richiedeva troppa attenzione e lavoro...hai soppresso il tuo segnale....tagliando il filo e non rimuovendo la causa. Avresti potuto improvvisare dei viaggi totalmente disorganizzati per vedere cosa sarebbe successo....e invece hai tolto i viaggi mantenendo il tuo atteggiamento mentale....perchè quello, tu, lo dai per scontato , funzionale e , secondo me, perfino pratico. Ma il tuo NON benessere non racconta la stessa storia.
Daniela75 ha scritto: 7 gennaio 2020, 14:22
Ho girato parecchio e fatto numerosi viaggi quindi va da sè che ho avuto decine e decine di inprevisti, alcuni li ricordo anche con piacere, altri sono stati un incubo. A Zanzibar ho beccato una settimana di pioggia psichedelica, pioveva e smetteva, pioveva e smetteva, ma se ci ripenso è stata una bellissima vacanza una delle più belle eppure mi rimane quel senso di incompiuta, di ciò che avrei voluto fare e vedere e nn ho potuto, un senso di frustrazione che nn mi abbandona.
p.s. la brioche possibilmente vegana o al più vuota, nessuna ideologia particolare (sono assolutamente carnivora) ma ahimè sono altamente intollerante alle proteine del latte.
Ciao.
La frustrazione è l’esatto opposto dell’ansia...ma ha la sua natura nell’affondare nel passato al posto del futuro. Quindi tu balli tra due tempi su cui non puoi fare niente, perchè inesistenti, invece di danzare nel tuo presente. Fatica sprecata....in questo modo non troverai mai consapevolezza...ma sarai sempre in balia degli eventi e delle tue emozioni...e rimanere in equilibrio sarà sempre molto faticoso. Ci riesci....ci sei riuscita anche nel lavoro....ma perchè vivere così faticosamente?
Ciao!