gaiettatrento ha scritto: 19 febbraio 2020, 14:27
Quando dico che ho una bella vita non è uno slogan: ho un compagno da tanto tempo di cui sono profondamente innamorata, conviviamo e abbiamo un rapporto che mi appaga in tutto e per tutto, ho pochi e buoni amici, quelli di sempre, ho una famiglia lontana ma con cui vado d'accordissimo e che mi appoggia in ogni mia scelta e mi supporta (anche materialmente). Ho anche un lavoro che mi gratifica, anche se richiede molto impegno e una buona fonte di sacrificio. Economicamente mi posso permettere anche qualche agio che mi fa stare bene: andare a cena fuori (cosa che adoro), e fare qualche viaggio (nostra grande passione).
Io sono davvero contento che tu abbia una famiglia e un intorno che potrebbe mandare in pensione la famiglia del Mulino Bianco anche adesso. Non devi mica convincermi....io non ho nessun disagio legato alla tua emotività. Sei tu che hai esordito con l’ipocondria....con ansia e panico....e con sensi di colpa. Ora....evidentemente , visto quello che hai intorno dovresti, semmai, convincere te perchè questo tipo di disturbi difficilmente affondano in un contesto come quello che descrivi. Se la tua famiglia , lontana, ti ama e ti appoggia in ogni scelta, potresti avere una sana gratitudine e non un senso di colpa...che, di norma, è indotto e non spontaneo....soprattutto quando non si sta facendo nulla di male...anzi....e si è perfino appoggiati a farlo. Quindi verso chi dovresti avere sensi di colpa? Colpa per cosa? Comunque non c’è bisogno che tu risponda...era solo per dirti che tu hai descritto dei disagi e di quello stavamo parlando e non ero certamente io a cercarti per farmi i c***i tuoi....
gaiettatrento ha scritto: 19 febbraio 2020, 14:27
Detto questo negli ultimi anni so di essere diventata una persona per certi versi un po' ansiosa (per altri per nulla, anzi) e quest'ansia - mi ripeto - riguarda sopratutto le malattie e la morte. La paura dell'areo rientra in questo discorso...non arrivo a non prendere l'aereo o a vivere male tutti i voli che faccio (come purtroppo leggo di altre esperienze). Volevo solo capire se c'è qualche accorgimento (oltre a quelli che uso solitamente) che mi si poteva consigliare visto che tra qualche mese dovrò prendere un volo e che attraversare l'oceano non mi fa sentire la persona più tranquilla del mondo.
Poi ci arrivo al fatto che la paura dell'aereo è figlia di paure ben più grandi...ma volevo solo qualche consiglio pratico. Per il resto quando me la sentirò mi troverò uno psicoterapeuta...
Ti chiedo scusa...a saperlo che cercavi solo qualche consiglio pratico, oltre alle strategie che gia attui , ti avrei subito detto che non sarei stato in grado di suggerirti niente e non ti avrei fatto perdere del tempo. Non sono riuscito a configurare una situazione, qua sul forum, tipo “buongiorno...dovrei fare un volo transoceanico ed, esclusa l’ipocondria e l’ansia , vorrei qualche consiglio pratico”....ah certo “ prenda il posto 13F e metta per 3 volte le dita dalla narice destra alla sinistra...dovrebbe essere tutto”....

Non è possibile perchè non conosco i tuoi abituali accorgimenti....perchè , oltre alla testa e alla percezione di chi viaggia, non saprei proprio in che modo suggerire qualche accorgimento senza trovare un punto di aggancio. Di solito qua si parla...e, magari, salta fuori anche qualche consiglio pratico. Senza parlare di niente che non sia il volo non sono in grado.
Dai per scontato che ci si arrivi che la paura di volare sia figlia di qualcosa di più grande....bene...ma non conoscendoti non l’ho dato per scontato visto che, per la maggior parte delle persone, non è così.
Per il resto....ti auguro un buon viaggio!
Ciao!