GPS e Inerziale, ovvio!cabronte ha scritto: 21 agosto 2020, 7:13 Ma Lindbergh nel 1927 su cosa faceva affidamento per fare la trasvolata in solitaria tra NY e Parigi?

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GPS e Inerziale, ovvio!cabronte ha scritto: 21 agosto 2020, 7:13 Ma Lindbergh nel 1927 su cosa faceva affidamento per fare la trasvolata in solitaria tra NY e Parigi?
Azzardo?cabronte ha scritto: 21 agosto 2020, 7:13 Ma Lindbergh nel 1927 su cosa faceva affidamento per fare la trasvolata in solitaria tra NY e Parigi?
https://timeandnavigation.si.edu/multim ... or-compasscabronte ha scritto: 21 agosto 2020, 7:13 Ma Lindbergh nel 1927 su cosa faceva affidamento per fare la trasvolata in solitaria tra NY e Parigi?
Aveva le palle!cabronte ha scritto: 21 agosto 2020, 7:13 Ma Lindbergh nel 1927 su cosa faceva affidamento per fare la trasvolata in solitaria tra NY e Parigi?
Tanta robba!air.surfer ha scritto: 21 agosto 2020, 15:32https://timeandnavigation.si.edu/multim ... or-compasscabronte ha scritto: 21 agosto 2020, 7:13 Ma Lindbergh nel 1927 su cosa faceva affidamento per fare la trasvolata in solitaria tra NY e Parigi?
... e gli stava per costare la vita!sardinian aviator ha scritto: 22 agosto 2020, 8:51 Veramente Lindbergh fu solo il primo ad attraversare l'Atlantico in solitaria. In due l'avevano già fatto Alcock e Brown nel 1919
Se ti interessano le questioni sulla navigazione, potresti trovare interessante la storia della longitudine. Sebbene fosse relativamente facile calcolare la latitudine, fino ai primi anni del 1700 era impossibile calcolare la longitudine. I comandanti di allora navigavano sotto costa oppure facendo affidamento all'ultima posizione a loro nota (Dead Reckoning). Ciò ovviamente fu causa di tanti naufragi. Sebbene fosse noto che la terra compie 360°gradi di rotazione in 24 ore, ovvero 15°/H, era impossibile per i marinai dell'epoca stabilire con precisione l'ora a Londra, la cui differenza con l'ora di bordo avrebbe permesso di calcolare esattamente la posizione della nave rispetto al meridiano di Greenwich. Per questo il parlamento inglese nel 1714, indisse una specie di gara con una ricompensa pari a 10 milioni di euro di oggi a chi avesse trovato una soluzione pratica per calcolare la longitudine. Una pletora di ciarlatani cercò di convincere la commissione che fosse possibile calcolare la long con i più strampalati metodi. Tipo la polvere di Sir Digby, una polvere miracolosa e magica che sarebbe dovuta servire a guarire le ferite ma che faceva saltare i pazienti dal dolore. L'idea era quella di ferire un povero cane e curarlo con bende imbevute di questa polvere e poi imbarcarlo. Ogni giorno a mezzogiorno a greenwich un tizio avrebbe dovuto immergere le bende di questo sventurato cane in una soluzione di questa polvere che avrebbe latrato dal dolore a migliaia di chilometri di distanza dando un indizio al comandante dell'ora precisa a Londra. Fino a quando uno sconosciuto orologiaio autodidatta, John Harrison inventò un orologio molto preciso, cambiando la storia. Anche oggi, ho letto, al tempo dei satelliti nessuna nave parte senza un orologio con il GMT.cabronte ha scritto: 21 agosto 2020, 21:04Tanta robba!air.surfer ha scritto: 21 agosto 2020, 15:32https://timeandnavigation.si.edu/multim ... or-compasscabronte ha scritto: 21 agosto 2020, 7:13 Ma Lindbergh nel 1927 su cosa faceva affidamento per fare la trasvolata in solitaria tra NY e Parigi?![]()
Grande Surferair.surfer ha scritto: 22 agosto 2020, 14:20 Ah, ovviamente per ritornare in tema, Linderbergh per trasvolare fece uso di quella bussola e della tecnica del Dead Reckoning.
Il problema non è fare la navigazione stimata, con bussola ed orologio, il problema è azzerare gli errori.
La navigazione stimata fatta in Atlantico è una estremizzazione, noi la facevamo in AMI preparandola sulla carta di navigazione e si creavano delle spezzate della durata di circa 3 minuti (30-40 km), le rotte erano tracciate tra punti riconoscibili, ponti, viadotti, incroci di ferrovie, insomma qualsiasi cosa "puntiforme" e riconoscibile con certezza. Ho girato l'Italia in lungo e largo in questo modo e l'errore era praticamente inesistente, considera che anche la rotta di attacco finale, quella chi ti portava sul target da bombardare o fotografare, era preparata con questo metodo... a bordo non avevamo nessun ausilio che non fossero cartina, bussola e orologio.AirGek ha scritto: 23 agosto 2020, 18:25 Ah ok, a questo punto più che di navigazione stimata parlerei di “punta di là e dove sbuchi sbuchi”.
Sull'acqua per lunghi tratti.AirGek ha scritto: 23 agosto 2020, 18:54 Certo, sù terra la navigazione stimata la fai al PPL e lì capisco, ma sull’acqua senza punti di riferimento no.
Con i punti di riferimento non si chiamerebbe dead reckoning navigation. Volò per ortodromia dividendo la rotta in segmenti e cambiando la prua ogni volta. Per la cronaca, sbagliò il landfall di sole tre miglia, complice anche l’assenza di vento durante la traversata.AirGek ha scritto: 23 agosto 2020, 18:54 Certo, sù terra la navigazione stimata la fai al PPL e lì capisco, ma sull’acqua senza punti di riferimento no.
Dicasi spaccata lossodromica.air.surfer ha scritto: 23 agosto 2020, 20:56 Volò per ortodromia dividendo la rotta in segmenti e cambiando la prua ogni volta