Sì... forse i primi 6 mesi... poi col c***o che faresti tutto questo aggratis per la passione.Filip_92 ha scritto: ↑6 marzo 2021, 21:34gente che ha una passione enorme, e se non fossero necessari i soldi di cui tu sei ossessionato, farebbe questo lavoro gratis, lavorerebbe per questa compagnia solo per la passione di volare, si sveglierebbe alle 4 di mattina ogni giorno solo per questa maledetta passione, lavorerebbe la vigilia di Natale, il Natale, Pasqua, Capodanno, Ferragosto, ecc, solo perchè innamorati del proprio lavoro.barth ha scritto: ↑21 febbraio 2021, 14:36quale sarebbe il tuo problema?
Alitalia - Società Aerea Italiana
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Mi stavo riferendo in un mondo utopico dove non serve denaro per fare la spesa o mantenere la terza moglie
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Dopotutto non siete poi così diversi tu e barth, siete entrambi sognatori
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
MaddechèFilip_92 ha scritto: ↑6 marzo 2021, 21:34Tu sei venuto in un forum ad istigare e denigrare gente che ha una passione enorme, e se non fossero necessari i soldi di cui tu sei ossessionato, farebbe questo lavoro gratis, lavorerebbe per questa compagnia solo per la passione di volare, si sveglierebbe alle 4 di mattina ogni giorno solo per questa maledetta passione, lavorerebbe la vigilia di Natale, il Natale, Pasqua, Capodanno, Ferragosto, ecc, solo perchè innamorati del proprio lavoro.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Solo a titolo di informazione - ma secondo voi la quantità di denaro che deve essere tratta dalla fiscalità generale per mantenere una realtà in costante perdita a momenti da quando avevo ancora tutti i capelli, è illimitata, indefinita e senza limiti né quantitativi né temporali?
Non è chiaro a tutti che a questo prestito ponte seguirebbe un altro prestito ponte cui seguirebbe un rifinanziamento di emergenza cui...
Qualcuno ritiene che una compagnia che ad ogni progetto viene ridimensionata come numero di a/m e prospettive di traffico gestibile possa risollevarsi? Ossia: per affetto (assolutamente comprensibile e altamente condivisibile in sé) verso un brand, la sua storia, il suo passato di efficienza tecnica e operativa, si riesce anche a superare dalle basi persino il principio dell'economia di scala? 40 aerei se l'estate va bene... 20 aerei se si riparte in autunno? Ma che è, una compagnia charter di quelle che fanno feeding dei centri turistici alle Maldive?
Se è un'intrapresa privata, è un'intrapresa privata. Se ce la fa, ce la fa. E se no arriva un punto in cui si tira una riga.
Non si può pretendere che abbia all'infinito tutti i difetti del privato, ad iniziare dalla tendenza a "prendersela" col personale ogni volta che i conti non tornano, e tutti i difetti di inefficienza gestionale del pubblico, e tutti i difetti di interfaccia con le intromissioni politiche e sindacali anche a livello regionale del parastatale, senza ormai averne neppure i pregi. No, dico, non esistono più Swissair, PanAmerican, TWA, Varig, dei nostrani Ati, Itavia, Alisarda... Jet Airways, Aigle Azur, pure le piccole, figuriamoci... l'elenco è lungo.
Lockheed non produce più aerei di linea a turbogetto o turbofan, Convair nemmeno... De Havilland anche... non è storia quella? Non esiste più il "brand" McDonnell Douglas... non è storia, quella? Lancia (la Y è un pro forma, un brand per un modello senza futuro), Autobianchi, Panhard, Saab, Rover, Matra, Innocenti, Morris, Leyland BMC, De Tomaso, addirittura Isotta Fraschini, Iso, Osca, OM, nell'automotive sono solo storia...
L'Alitalia no, quella deve essere finanziata in perdita all'infinito pure se ci costasse annualmente più della corruzione nella Giunta regionale siciliana?
Via. Ci vuole non dico equidistanza - l'affetto verso una lunga storia è un valore assolutamente positivo - ma senso del limite.
Io in perdita all'infinito manterrei gli Uffizi, il Prado, l'Ermitage, il Louvre e il British Museum, questo genere di cose qua... perse quelle, persa la nostra identità collettiva. Ma una compagnia aerea su oltre 800 in attività (forse erro per difetto) non è depositaria di una identità collettiva.
Non è chiaro a tutti che a questo prestito ponte seguirebbe un altro prestito ponte cui seguirebbe un rifinanziamento di emergenza cui...
Qualcuno ritiene che una compagnia che ad ogni progetto viene ridimensionata come numero di a/m e prospettive di traffico gestibile possa risollevarsi? Ossia: per affetto (assolutamente comprensibile e altamente condivisibile in sé) verso un brand, la sua storia, il suo passato di efficienza tecnica e operativa, si riesce anche a superare dalle basi persino il principio dell'economia di scala? 40 aerei se l'estate va bene... 20 aerei se si riparte in autunno? Ma che è, una compagnia charter di quelle che fanno feeding dei centri turistici alle Maldive?
Se è un'intrapresa privata, è un'intrapresa privata. Se ce la fa, ce la fa. E se no arriva un punto in cui si tira una riga.
Non si può pretendere che abbia all'infinito tutti i difetti del privato, ad iniziare dalla tendenza a "prendersela" col personale ogni volta che i conti non tornano, e tutti i difetti di inefficienza gestionale del pubblico, e tutti i difetti di interfaccia con le intromissioni politiche e sindacali anche a livello regionale del parastatale, senza ormai averne neppure i pregi. No, dico, non esistono più Swissair, PanAmerican, TWA, Varig, dei nostrani Ati, Itavia, Alisarda... Jet Airways, Aigle Azur, pure le piccole, figuriamoci... l'elenco è lungo.
Lockheed non produce più aerei di linea a turbogetto o turbofan, Convair nemmeno... De Havilland anche... non è storia quella? Non esiste più il "brand" McDonnell Douglas... non è storia, quella? Lancia (la Y è un pro forma, un brand per un modello senza futuro), Autobianchi, Panhard, Saab, Rover, Matra, Innocenti, Morris, Leyland BMC, De Tomaso, addirittura Isotta Fraschini, Iso, Osca, OM, nell'automotive sono solo storia...
L'Alitalia no, quella deve essere finanziata in perdita all'infinito pure se ci costasse annualmente più della corruzione nella Giunta regionale siciliana?
Via. Ci vuole non dico equidistanza - l'affetto verso una lunga storia è un valore assolutamente positivo - ma senso del limite.
Io in perdita all'infinito manterrei gli Uffizi, il Prado, l'Ermitage, il Louvre e il British Museum, questo genere di cose qua... perse quelle, persa la nostra identità collettiva. Ma una compagnia aerea su oltre 800 in attività (forse erro per difetto) non è depositaria di una identità collettiva.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Alitalia rinnova la sua offerta di voli in Continuità Territoriale da Roma e Milano verso Alghero, Cagliari e Olbia e viceversa, per volare fino al 28 ottobre 2021:
https://www.md80.it/2021/03/15/alitalia ... ritoriale/
Paolo
https://www.md80.it/2021/03/15/alitalia ... ritoriale/
Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)
Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Un'interessante articolo sugli introiti generati da AZ per lo Stato italiano nel triennio 2017-2019, anche a fronte dei prestiti statali andati perduti, che dovrebbe far capire meglio a chi non mastica economia che non è affatto detto che chiudere AZ sia economicamente conveniente per lo Stato
https://www.corriere.it/economia/aziend ... 6bc0.shtml
https://www.corriere.it/economia/aziend ... 6bc0.shtml
Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
i dati della Gabanelli differiscono. Chi avrà ragione?
Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Non è proprio così... i dati della Gabanelli riguardano AZ in sé e che la compagnia atomisticamente considerata sia sempre in perdita è evidente. Qui il discorso è diverso riguarda l'indotto.
Ad esempio l'Expo di Milano è costato 2,4 miliardi di euro di soldi pubblici: 1,3 miliardi per la costruzione del sito e 960 milioni per la gestione dell'evento e i ricavi da biglietti e sponsorizzazioni sono stati circa 700 milioni (fonte https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edi ... %20milioni.)
Però i riflessi sull'economia di Milano (trasporti, hotel, negozi, leisure) sono stati eccezionali e considerando la tassazione degli introiti dell'indotto e delle persone assunte l'esperienza non è stata affatto in perdita anzi!
L'economia è circolare, a volte eliminare un'azienda in perdita può costare (in termini di minori tasse e maggiori spese per ammortizzatori sociali anche dell'indotto) più di quello che si risparmia
Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
si ma se uno afferma che le perdite siano 1.3 miliardi e 600 milioni di introiti e l'altro segnala 8 miliardi di perdite hai voglia a considerare l'indotto. O le cifre son chiare o è inutile discutere...
Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
sì è vero, sono discussioni che valgono solo se le cifre assunte sono veritiere
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
La differenza qui credo stia nel fatto che AZ non fornisce un servizio che solo lei è in grado di fornire.
Con indotto si intendono ad esempio gli introiti degli hotel in cui sostano gli equipaggi? Considerando che molte compagnie basano i loro aerei un po’ qua e un po’ la con la gioia di gran parte dei suoi equipaggi che possono dormire a casa propria ogni notte non vedo perché AZ non faccia altrettanto almeno per le destinazioni di fine giornata sul territorio nazionale.
Se per indotto intendiamo il magnamagna perché tanto paga la collettività allora capisco l’interesse a che continui il più possibile. D’altronde l’AZ di oggi è vittima proprio della sua incapacità ad evolversi seguendo i tempi e le esigenze del mercato.
Con indotto si intendono ad esempio gli introiti degli hotel in cui sostano gli equipaggi? Considerando che molte compagnie basano i loro aerei un po’ qua e un po’ la con la gioia di gran parte dei suoi equipaggi che possono dormire a casa propria ogni notte non vedo perché AZ non faccia altrettanto almeno per le destinazioni di fine giornata sul territorio nazionale.
Se per indotto intendiamo il magnamagna perché tanto paga la collettività allora capisco l’interesse a che continui il più possibile. D’altronde l’AZ di oggi è vittima proprio della sua incapacità ad evolversi seguendo i tempi e le esigenze del mercato.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Non la farei così semplice.AirGek ha scritto: ↑16 marzo 2021, 12:36La differenza qui credo stia nel fatto che AZ non fornisce un servizio che solo lei è in grado di fornire.
Con indotto si intendono ad esempio gli introiti degli hotel in cui sostano gli equipaggi? Considerando che molte compagnie basano i loro aerei un po’ qua e un po’ la con la gioia di gran parte dei suoi equipaggi che possono dormire a casa propria ogni notte non vedo perché AZ non faccia altrettanto almeno per le destinazioni di fine giornata sul territorio nazionale.
Se per indotto intendiamo il magnamagna perché tanto paga la collettività allora capisco l’interesse a che continui il più possibile. D’altronde l’AZ di oggi è vittima proprio della sua incapacità ad evolversi seguendo i tempi e le esigenze del mercato.
Il nostro bravo imprenditore catanese deve andare per lavoro a Milano o a Roma, vuole arrivare la mattina presto per poter rientrare la sera a casa senza andare in albergo... ecco che vuole un volo per Milano ed uno per Roma alle 7 di mattina ed i voli equivalenti per Catania nel tardo pomeriggio o la sera. Come farli? L'unico modo è far dormire due equipaggi a Catania che arrivano il pomeriggio e ripartono la mattina dopo e due equipaggi che arrivano la sera alle 22 e ripartono il giorno dopo nella tarda mattinata (ci sono òe ore di stacco da rispettare).
Questo è solo un esempio che mostra la differenza tra Alitalia e Ryanair che, occupandosi solo di turismo può programmare il giro macchina in modo da risparmiare diarie, alberghi e trasporti. Si chiama "servizio pubblico", di cui ce se ne può fregare, ma è un altro discorso rispetto alla mala gestione.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Ok l’aereo arriva a Catania alle 22 per il businessman e rimane lì tutta la notte fino alla ripartenza della mattina dopo (come se AZ fosse l’unica ad avere orari simili, ma sorvoliamo). Perché non basare degli equipaggi a Catania e dintorni, che magari sarebbero anche più felici di dormire regolarmente a casa propria piuttosto che dover pendolare continuamente con Roma e Milano, anziché pagare gli hotel per le soste degli equipaggi?
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
A parte che l'aereo di notte può venire usato per fare i postali, tu mi parli di multibase che è una rivoluzione totale per impiego degli equipaggi, carriere, manutenzione, addestramento, eccetera. Io non credo che i problemi di Alitalia siano risolvibili con un multibase estremo, dico estremo perchè ci vorrebbero una ventina di basi solo in Italia.AirGek ha scritto: ↑16 marzo 2021, 18:56Ok l’aereo arriva a Catania alle 22 per il businessman e rimane lì tutta la notte fino alla ripartenza della mattina dopo (come se AZ fosse l’unica ad avere orari simili, ma sorvoliamo). Perché non basare degli equipaggi a Catania e dintorni, che magari sarebbero anche più felici di dormire regolarmente a casa propria piuttosto che dover pendolare continuamente con Roma e Milano, anziché pagare gli hotel per le soste degli equipaggi?
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Certo, il problema di Alitalia non è questo, non è quest’altro e neppure quell’altro... cvd
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Questo è il fulcro di tutto... quando sentii Berlusconi sostenere che "andava mantenuta l'italianità della Compagnia di Bandiera" (trad. andava garantito che non diventasse ospite vitto e alloggio dello Stato il patron di Toto Costruzioni Generali SpA, gettando tutti i suoi irrisarcibili debiti in un mucchio indistinto in parte finanziato dallo Stato) perché se fosse finito in mano AirFrance loro avrebbero ostacolato i flussi turistici verso l'Italia... mi son messo le mani in faccia.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
eh già perché i francesi queste cose non le fanno... basti vedere cos'è successo nell'industria dell'acciaio e nelle telecom con vivendi... loro giocano pulito pulito e airfrance non è mica dello Stato! No!Valerio Ricciardi ha scritto: ↑18 marzo 2021, 9:31Questo è il fulcro di tutto... quando sentii Berlusconi sostenere che "andava mantenuta l'italianità della Compagnia di Bandiera" (trad. andava garantito che non diventasse ospite vitto e alloggio dello Stato il patron di Toto Costruzioni Generali SpA, gettando tutti i suoi irrisarcibili debiti in un mucchio indistinto in parte finanziato dallo Stato) perché se fosse finito in mano AirFrance loro avrebbero ostacolato i flussi turistici verso l'Italia... mi son messo le mani in faccia.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Applausi.
Spiridione.
Ho volato su un MD80 così vecchio, che sulla porta di una toilette c'era scritto ORVILLE
e sulla porta dell'altra WILBUR....
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
che ci possano essere situazioni poco chiare per altre compagnie di bandiera è scontato ma la differenza è che per le altre il goal è comunque ottenere risultati positivi, con alitalia si cerca di mungere come se non ci fosse un domani distruggendo ogni possibilità di crescita. Sbaglio?
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Lo avevano già fatto. Catania, Torino,Venezia, Roma e Milano. Un bagno di sangue, come di consueto.AirGek ha scritto: ↑16 marzo 2021, 18:56Ok l’aereo arriva a Catania alle 22 per il businessman e rimane lì tutta la notte fino alla ripartenza della mattina dopo (come se AZ fosse l’unica ad avere orari simili, ma sorvoliamo). Perché non basare degli equipaggi a Catania e dintorni, che magari sarebbero anche più felici di dormire regolarmente a casa propria piuttosto che dover pendolare continuamente con Roma e Milano, anziché pagare gli hotel per le soste degli equipaggi?
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Se la paura fosse stata questa, allo stato sarebbe bastato lasciarci un piedino dentro, come del resto fece con CAI dando un 18% dell’ azionariato circa a Poste. Più del 15% della quota dello stato Francese in AF, n ogni caso. Ma magari (dico cosi per dire eh?) lo scopo non era quello di difendere AZ dai malefici cugini d’oltralpe... In ogni caso, peggio di quello che è stato fatto (quante saranno? 48 macchine?), era difficile fare.
Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Lungo ma esaustivo..
Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati.
Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Da Il Sole 24 Ore di ieri.
https://www.ilsole24ore.com/art/alitali ... e-ADw83lUB
La situazione è veramente drammatica. Al netto di tutti i discorsi critici, sento di esprimere la mia solidarietà a tutti i dipendenti Alitalia.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Grazie!charter ha scritto: ↑3 aprile 2021, 18:45Da Il Sole 24 Ore di ieri.
https://www.ilsole24ore.com/art/alitali ... e-ADw83lUB
La situazione è veramente drammatica. Al netto di tutti i discorsi critici, sento di esprimere la mia solidarietà a tutti i dipendenti Alitalia.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Sembra si stia pianificando di abbandonare il nome/brand « Alitalia ».
https://www.ilmessaggero.it/economia/ne ... 88000.html
Non mi riesce di valutare, anche cercando di mantenere la massima neutralità scevra da qualsiasi componente anche blandamente "affettiva", la ratio di questa eventuale decisione. Rimarcare anche visivamente una discontinuità?
La Compagnia ha una consolidata tradizione, ormai, di perdite, di malagestione, di inefficienza economica.
E' uno dei simboli nazionali di "carrozzone che costa solo soldi al contribuente perché non si sa come scrollarsela elegantemente di dosso" - sul piano dei CONTI ECONOMICI.
Ma non di cattivo servizio all'utente finale.
Assolutamente.
Una scelta del genere - se non è solo una ipotesi - mi sembra irrispettosa verso chi in Alitalia ci lavora, e non ha responsabilità se altri hanno diversificato troppo la flotta aumentandone i costi di gestione, o svenduto slot, o puntato a target di mercato in realtà in declino eccetera, o provato a competere proprio dove la battaglia non era neppure da tentare, e così via.
https://www.ilmessaggero.it/economia/ne ... 88000.html
Non mi riesce di valutare, anche cercando di mantenere la massima neutralità scevra da qualsiasi componente anche blandamente "affettiva", la ratio di questa eventuale decisione. Rimarcare anche visivamente una discontinuità?
La Compagnia ha una consolidata tradizione, ormai, di perdite, di malagestione, di inefficienza economica.
E' uno dei simboli nazionali di "carrozzone che costa solo soldi al contribuente perché non si sa come scrollarsela elegantemente di dosso" - sul piano dei CONTI ECONOMICI.
Ma non di cattivo servizio all'utente finale.
Assolutamente.
Una scelta del genere - se non è solo una ipotesi - mi sembra irrispettosa verso chi in Alitalia ci lavora, e non ha responsabilità se altri hanno diversificato troppo la flotta aumentandone i costi di gestione, o svenduto slot, o puntato a target di mercato in realtà in declino eccetera, o provato a competere proprio dove la battaglia non era neppure da tentare, e così via.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
A livello nostalgico/storico sarebbe bellissimo, anche se non so dirti se possa essere fattibile...
Ale
Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Credo che ATI appartenga ancora ad Alitalia.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Non me lo fa leggere. Non sono abbonato.Valerio Ricciardi ha scritto: ↑10 aprile 2021, 8:54Sembra si stia pianificando di abbandonare il nome/brand « Alitalia ».
https://www.ilmessaggero.it/economia/ne ... 88000.html
Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Non penso sia una buona idea. E' un nome storico e concordo con il fatto che, da cliente, mi sono sempre trovato bene. Per esempio, nel periodo Covid, sono stati gli unici a darmi sempre il rimborso con una richiesta molto semplice. Poi è vero che non ho mai usato altre compagnie "major", quindi la mia esperienza conta per quel che può essere.
Fabrizio
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Un nuovo brand partirebbe da zero, come una delle tante Compagnie che cicciano come funghi e spesso durano quattro stagioni.
Mi sembra una cosa fori posto, come quando durante il periodo della comproprietà Etihad hanno rifatto gli interni di molti velivoli con i sedili rivestiti in rosso e crema, qualcosa di alieno all'immagine coordinata della Compagnia.
Mi sembra una cosa fori posto, come quando durante il periodo della comproprietà Etihad hanno rifatto gli interni di molti velivoli con i sedili rivestiti in rosso e crema, qualcosa di alieno all'immagine coordinata della Compagnia.
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Re: Alitalia - Società Aerea Italiana
Ita abbandona il marchio Alitalia, ma salva molti degli slot a Linate: pronto un logo «I»
10 Aprile 2021
di Umberto Mancini
(Lettura 3 minuti)

Scomparirà la “A” tricolore di Alitalia dalla coda degli aerei di Ita. Ma la nuova compagnia guidata da Fabio Lazzerini manterrà una buona fetta di slot a Milano-Linate, potrà contare su 3 miliardi di risorse finanziarie e su 60 aerei, almeno in questa prima fase. Il taglio degli slot, la linfa vitale dei permessi per volare, sarà infatti solo del 7-9 per cento. Sono i primi punti fermi nella trattativa con Bruxelles che si stanno delineano in queste ore e che consentiranno al vettore nazionale di decollare ufficialmente, come chiesto dal premier Mario Draghi, il primo luglio.
Alitalia-Ita, Draghi in campo per il decollo subito. Braccio di ferro su riduzione di slot
Lo schema dell’intesa in itinere, che il Messaggero ha potuto ricostruire grazie a fonti ufficiali, prevede la rinuncia non certo indolore allo storico brand che dalla fondazione caratterizza aerei, divise e identifica una delle più antiche compagnie europee. Sul punto la commissaria Margrethe Vestager non ha voluto sentire ragioni e, come già accaduto per Sabena e German Wings, ha chiesto e ottenuto una forte discontinuità con il passato. Una richiesta, va detto, che non ha preso in contropiede Ita che dispone di un piano B pronto da tempo, con un nuovo logo «I» e i colori tradizionali della bandiera italiana, da proporre al mercato. Il passo indietro sul brand, ma un piccolo spiraglio per mantenerlo ancora esiste finche l’accordo non sarà chiuso, ha messo la trattativa su un binario più scorrevole. Anche perché dopo il pressing del presidente del Consiglio su Bruxelles - numerose le telefonate anche con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen - è stato sciolto il nodo principale. Ovvero una riduzione dei diritti di volo e atterraggio su Linate grosso modo in linea con i tagli imposti sia ad AirFrance che a Lufthansa: in soldoni meno, del 10%. Una strada tutto sommato percorribile rispetto alla prima richiesta che prevedeva un taglio del 50%. Un sacrificio ingiustificato, secondo il ministro Giancarlo Giorgetti, e che Draghi aveva bocciato senza mezzi termini, invocando la parità di trattamento rispetto alle altre grandi compagnie europee.
GLI ORGANICI
Sul fronte del personale, l’altro tema caldo in discussione, si sta trattando per partire con circa 4.500-5.000 dipendenti e, come detto, 60 aerei. Prima di passare a Ita, il personale ex Alitalia transiterà in una sorta di società terza, di servizi, che valuterà i curricula e le competenze. Chi invece resterà nella società in amministrazione straordinaria avrà tutta una serie di tutele: dalla proroga della Cig di 5 anni allo scivolo per andare in pensione. Di fatto, proprio come vuole Bruxelles, non ci sarà un passaggio diretto del personale, ma una selezione, sebbene mirata alle riconosciute professionalità degli 11 mila dipendenti di Az. Anche per i servizi di terra è prevista una quota per l’autoproduzione che verrà svolta dalla newco, il resto del personale dovrebbe invece avere un destino diverso, con l’assorbimento presso società esterne. Si parla con insistenza di Adr.
Per quanto riguarda la manutenzione (oltre 1.000 dipendenti) non ci sono preclusioni ad avere una quota di minoranza nell’assetto societario, ma qui la situazione è ancora fluida. Di certo non ci saranno esuberi. Forte impulso, infine, al settore cargo, che verrà implementato anche a fronte della crescente richiesta del mercato. Gli aerei, sempre secondo lo schema in via di approvazione, saranno all’inizio presi in leasing da Alitalia e poi, come previsto dal piano industriale messo a punto da Lazzerini e condiviso dal Tesoro, gradualmente acquistati. Infine, ma non rientra nei negoziati europei, sarebbe scattata da parte dei commissari straordinari la richiesta per avere 220 milioni da Etihad per i contenziosi legati alla passata gestione.
https://www.ilmessaggero.it/economia/ne ... 88000.html
10 Aprile 2021
di Umberto Mancini
(Lettura 3 minuti)

Scomparirà la “A” tricolore di Alitalia dalla coda degli aerei di Ita. Ma la nuova compagnia guidata da Fabio Lazzerini manterrà una buona fetta di slot a Milano-Linate, potrà contare su 3 miliardi di risorse finanziarie e su 60 aerei, almeno in questa prima fase. Il taglio degli slot, la linfa vitale dei permessi per volare, sarà infatti solo del 7-9 per cento. Sono i primi punti fermi nella trattativa con Bruxelles che si stanno delineano in queste ore e che consentiranno al vettore nazionale di decollare ufficialmente, come chiesto dal premier Mario Draghi, il primo luglio.
Alitalia-Ita, Draghi in campo per il decollo subito. Braccio di ferro su riduzione di slot
Lo schema dell’intesa in itinere, che il Messaggero ha potuto ricostruire grazie a fonti ufficiali, prevede la rinuncia non certo indolore allo storico brand che dalla fondazione caratterizza aerei, divise e identifica una delle più antiche compagnie europee. Sul punto la commissaria Margrethe Vestager non ha voluto sentire ragioni e, come già accaduto per Sabena e German Wings, ha chiesto e ottenuto una forte discontinuità con il passato. Una richiesta, va detto, che non ha preso in contropiede Ita che dispone di un piano B pronto da tempo, con un nuovo logo «I» e i colori tradizionali della bandiera italiana, da proporre al mercato. Il passo indietro sul brand, ma un piccolo spiraglio per mantenerlo ancora esiste finche l’accordo non sarà chiuso, ha messo la trattativa su un binario più scorrevole. Anche perché dopo il pressing del presidente del Consiglio su Bruxelles - numerose le telefonate anche con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen - è stato sciolto il nodo principale. Ovvero una riduzione dei diritti di volo e atterraggio su Linate grosso modo in linea con i tagli imposti sia ad AirFrance che a Lufthansa: in soldoni meno, del 10%. Una strada tutto sommato percorribile rispetto alla prima richiesta che prevedeva un taglio del 50%. Un sacrificio ingiustificato, secondo il ministro Giancarlo Giorgetti, e che Draghi aveva bocciato senza mezzi termini, invocando la parità di trattamento rispetto alle altre grandi compagnie europee.
GLI ORGANICI
Sul fronte del personale, l’altro tema caldo in discussione, si sta trattando per partire con circa 4.500-5.000 dipendenti e, come detto, 60 aerei. Prima di passare a Ita, il personale ex Alitalia transiterà in una sorta di società terza, di servizi, che valuterà i curricula e le competenze. Chi invece resterà nella società in amministrazione straordinaria avrà tutta una serie di tutele: dalla proroga della Cig di 5 anni allo scivolo per andare in pensione. Di fatto, proprio come vuole Bruxelles, non ci sarà un passaggio diretto del personale, ma una selezione, sebbene mirata alle riconosciute professionalità degli 11 mila dipendenti di Az. Anche per i servizi di terra è prevista una quota per l’autoproduzione che verrà svolta dalla newco, il resto del personale dovrebbe invece avere un destino diverso, con l’assorbimento presso società esterne. Si parla con insistenza di Adr.
Per quanto riguarda la manutenzione (oltre 1.000 dipendenti) non ci sono preclusioni ad avere una quota di minoranza nell’assetto societario, ma qui la situazione è ancora fluida. Di certo non ci saranno esuberi. Forte impulso, infine, al settore cargo, che verrà implementato anche a fronte della crescente richiesta del mercato. Gli aerei, sempre secondo lo schema in via di approvazione, saranno all’inizio presi in leasing da Alitalia e poi, come previsto dal piano industriale messo a punto da Lazzerini e condiviso dal Tesoro, gradualmente acquistati. Infine, ma non rientra nei negoziati europei, sarebbe scattata da parte dei commissari straordinari la richiesta per avere 220 milioni da Etihad per i contenziosi legati alla passata gestione.
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