[miniRecensione] IH870 Il volo spezzato
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[miniRecensione] IH870 Il volo spezzato
IH870 Il volo spezzato (Editori Riuniti)
Ho terminato di leggere esattamente oggi (destino?, beh, diciamo che nell’ultima settimana, realizzata la coincidenza, ho fatto un piccolo sforzo per "tenere l'andatura", ma ci stavo abbastanza dentro... e alla fine sono “arrivato tardi” anch’io, di un giorno, quanto gli inutili soccorsi, molto meno della verità, visto che la stiamo ancora aspettando...) questo libro, collaborazione fra Erminio Amelio, uno dei Pubblici Ministeri, e Alessandro Benedetti, un avvocato di Parte Civile nel processo terminato nel 2003.
Direi che questo libro contiene praticamente tutto quello che c’è da sapere sulla vicenda; in primo luogo perché è interamente basato su testimonianze e documenti, pur presentati da persone ovviamente orientate a favore delle tesi accusatorie, i quali costituiscono tuttavia citazioni sempre ben contestualizzate degli atti processuali, quindi sono per se stesse incontrovertibilmente autentiche nella loro natura, molto spesso ben meno attendibili, talvolta ingannevoli, con coscienza e determinazione, nel loro contenuto; ulteriormente perché il processo, anche senza avere per oggetto i colpevoli della strage, in quanto rimasti (effettivamente) ignoti, non ha potuto però prescindere dall’indagine capillare su tutti gli elementi che potevano concorrere a palesare cosa fosse effettivamente accaduto quella maledetta sera sul Tirreno.
Questo processo, imputati quattro generali dell’Aeronautica per Alto tradimento e Attentato agli Organi Costituzionali, ovvero, in sintesi, per aver impedito, nella fattispecie, a questi ultimi (ad esempio al Governo) di svolgere le loro funzioni (ad esempio indagini presso gli Alleati caricate di “peso politico”) trasmettendo deliberatamente informazioni errate e fuorvianti, si è concluso nel 2003 ed è stato già superato dalla sentenza di appello del dicembre 2005, ove gli unici due imputati verso cui si riteneva vi fosse luogo a procedere sono stati assolti.
Ma non importa, a mio parere. Tutto quello che vogliamo sapere è in questo libro.
Perdonatemi, ma con la Verità Giudiziaria, che dovrebbe essere incontestabile e assoluta, questa sera mi trovo irrimediabilmente fuori sintonia. Perché ho letto questo libro. Perché ho letto le registrazioni delle telefonate, ho letto le dichiarazioni degli imputati, le spiegazioni contorte e ridicole, le tesi grottesche... e le perizie, conclusioni incredibili e incoerenti a fronte di rilievi tecnico-scientifici, se non sufficienti a stabilire definitivamente lo svolgimento dei fatti, comunque estremamente più chiari e lineari dei contorti castelli edificati su di essi.
Questo libro ci racconta di persone che vedono A e dicono B, quasi sfacciatamente, davanti ai nostri occhi, con l’autorità conferitagli di modellare e certificare una verità a partire da fatti che ne configurano un’altra. Lo fanno gli imputati, lo fanno alcuni periti, lo hanno fatto tante altre persone che questo racconto può solo sorvolare...
Assolti? Bene, ma noi possiamo vedere ugualmente cos’hanno fatto, e guadagnare la certezza che 81 persone non sono morte per caso, per il maltempo, per un cedimento strutturale, no, niente di più lontano dalla verità, quel bellissimo salsicciotto bianco e rosso non li ha traditi... siamo stati noi a tradirli, ma senza saperlo, nella nostra cecità di popolo ignaro, mentre gli esecutori materiali, loro sì che lo sanno, di averli traditi, di averli prima lasciati soli e indifesi contro uomini e ordigni molto più forti di loro, e poi di averne offeso la memoria e vanificato la morte, cosicché, dopo di loro, ci siamo ricaduti ancora, e poi ancora...
Ma torniamo al libro : la narrazione è coinvolgente, puntuale, organica, a tratti brillante, ci dice tutto quello che vogliamo sapere, e anche quello che non vogliamo sentire (le modalità del “tradimento”) e quello che non avremmo mai voluto leggere, ma che alla fine è anche nostro “dovere”, leggere (le testimonianze dei parenti delle vittime, le “voci” di Ustica – le trascrizioni dei contatti radio e del Cockpit Voice Recorder)... e tutto è presentato dal “nostro” punto di vista, non di colpevolisti ciechi e rabbiosi, ma di persone che si sentono idealmente accanto alle vittime e ai loro parenti, nel volere Giustizia, e soprattutto Verità...
Mi permetto di concludere, oltre che richiamando l’emozione che traspare dal passo, di cui ho parlato in un altro thread (quello sul ritorno a casa di I-TIGI), relativo alla visita all’hangar di Pratica di Mare, riportando un intero capitoletto :
“La versione degli imputati
Riepiloghiamo la versione dei fatti fornita dagli imputati : la sera del 27 giugno 1980 l’allora colonnello Arpino oppure gli uomini del Cop chiamano il generale Bartolucci il quale ordina una verifica sugli aerei italiani. Arpino chiama il colonnello Giangrande e dispone il suddetto accertamento. I due ufficiali si sentono più di tre volte fino a notte fonda, ma gli esiti della verifica non vengono comunicati al capo di Stato Maggiore. Durante la notte, il maresciallo Berardi, sottufficiale di turno al Cop, apprende della possibile presenza di aerei americani vicino al DC9 ma non riferisce nulla al suo superiore che gli siede accanto.
La mattina successiva l’allora colonnello Arpino non incontra, come fa ogni mattina, l’ufficiale smontante al Cop. Si limita solo a leggere il brogliaccio e nonostante esso sia assolutamente privo di notizie e non contenga l’annotazione della verifica effettuata, non chiede spiegazioni né relazioni suppletive. Non incontra come accade quotidianamente il generale Melillo e neppure il generale Bartolucci con cui era stato in contatto la sera prima. Si imbatte, invece, nel generale Ferri ma non gli riferisce quanto accaduto durante la notte. Il generale Melillo ha un breve colloquio col colonnello Giangrande, ufficiale di turno al Cop, il quale, però, gli dice che non ci sono novità. Il generale Bartolucci, capo assoluto dell’Aeronautica militare, dopo aver chiesto la sera prima di sapere se fossero coinvolti nell’incidente velivoli militari italiani – un’operazione che richiede solo pochi minuti – arriva in ufficio senza ancora avere avuto una risposta. E’ costretto, pertanto, a chiedere una seconda verifica. Durante il briefing mattutino, al quale non partecipa il sottufficiale di turno al Cop perché impegnato a tornare a Capua, non vi è alcun significativo scambio di informazioni. Il terzo Roc e cioè il sito radar di Martina Franca, che durante la notte ha effettuato una verifica all’italiana (due telefonate) dall’esito negativo circa la presenza di aerei Usa, non comunica tale risultato allo Stato Maggiore, che, pertanto, è costretto autonomamente a contattare le forze alleate.
A Ciampino, nel frattempo, nonostante sia in servizio personale competente, si trascorre la notte aspettando che il colonnello Russo, il cui sonno è sacro, si svegli naturalmente. Quando questi, con tutta calma e tranquillità, raggiunge l’ufficio, gli viene ordinato d’impegnarsi per scoprire, attraverso i tracciati radar, dove sia finito il DC9. Lo scopo è portare, dopo 12 ore di bagnomaria, soccorso ai passeggeri. Prima ancora che gli venga impartito tale compito, però, l’aereo è stato già rinvenuto ma nessuno glielo dice. E così il colonnello Russo, isolato nella sua stanzetta come il giapponese nella giungla e affiancato dal povero capitano Martino sveglio dalla sera precedente, s’impegna e fa le cose per bene. Non va a cercare, come pure potrebbe, gli ultimi segnali inviati dal DC9. Impiegherebbe solo pochi minuti. Parte invece da Bologna e plot dopo plot ripercorre tutto il tracciato dell’aereo precipitato. Impiega alcune ore. Non è ancora soddisfatto. La scala della cartina da lui realizzata è troppo ridotta. Ne fa un’altra più ampia. Passano altre ore. In tutto saranno 12 ma in questo lasso di tempo nessuno gli comunica che l’aereo è stato rinvenuto dalle 7 di mattina e che, pertanto, il suo lavoro è inutile allo scopo. Neppure gli uomini del soccorso, i quali teoricamente avrebbero bisogno della sua opera per indirizzare gli elicotteri, lo contattano. L’unico che va a trovarlo nella sua stanzetta e lo sprona a terminare è il colonnello Guidi capo dell’intero sito di Ciampino. Sfortunatamente anche a lui nessuno ha detto nulla del ritrovamento del DC9. Peccato perché a quell’ora lo sanno tutti non solo all’interno dell’Aeronautica militare ma anche all’esterno. La televisione ha già mostrato i primi cadaveri.
Il generale Fazzino, amico del generale Melillo e Bartolucci quotidianamente in visita allo Stato Maggiore, improvvisamente interrompe ogni contatto e sceglie la strada dell’isolamento e dell’ascesi. Anche il generale Mangani tenta codesta soluzione ma viene “fulminato sulla via del giudice Priore” dalle telefonate con la sua voce registrata. Almeno lui sapeva e ha riferito tutto.
La versione degli accadimenti offerta dagli imputati e dai loro amici e colleghi sembra uscita di un racconto di Pirandello o dalla sceneggiatura di un film di Totò. E’ una commedia degli equivoci, fatta di fraintendimenti, mancati colloqui e comunicazioni. Ognuno agisce per conto suo, senza coordinamento e raziocinio, senza logica e intelligenza. Si va dal DC9 atterrato sulla portaerei, alla collisione con una montagna in mezzo al mare, dalla telefonata all’ambasciata Usa per fare uno scherzo, alla ricerca del punto di caduta dell’aereo 10 ore dopo il suo ritrovamento. Improvvisamente spariscono profeti, scompaiono colleghi, non si compilano registri, non si riconoscono le proprie voci.
Purtroppo non si stava girando una fiction : era la realtà, una realtà di morte.”
Ho terminato di leggere esattamente oggi (destino?, beh, diciamo che nell’ultima settimana, realizzata la coincidenza, ho fatto un piccolo sforzo per "tenere l'andatura", ma ci stavo abbastanza dentro... e alla fine sono “arrivato tardi” anch’io, di un giorno, quanto gli inutili soccorsi, molto meno della verità, visto che la stiamo ancora aspettando...) questo libro, collaborazione fra Erminio Amelio, uno dei Pubblici Ministeri, e Alessandro Benedetti, un avvocato di Parte Civile nel processo terminato nel 2003.
Direi che questo libro contiene praticamente tutto quello che c’è da sapere sulla vicenda; in primo luogo perché è interamente basato su testimonianze e documenti, pur presentati da persone ovviamente orientate a favore delle tesi accusatorie, i quali costituiscono tuttavia citazioni sempre ben contestualizzate degli atti processuali, quindi sono per se stesse incontrovertibilmente autentiche nella loro natura, molto spesso ben meno attendibili, talvolta ingannevoli, con coscienza e determinazione, nel loro contenuto; ulteriormente perché il processo, anche senza avere per oggetto i colpevoli della strage, in quanto rimasti (effettivamente) ignoti, non ha potuto però prescindere dall’indagine capillare su tutti gli elementi che potevano concorrere a palesare cosa fosse effettivamente accaduto quella maledetta sera sul Tirreno.
Questo processo, imputati quattro generali dell’Aeronautica per Alto tradimento e Attentato agli Organi Costituzionali, ovvero, in sintesi, per aver impedito, nella fattispecie, a questi ultimi (ad esempio al Governo) di svolgere le loro funzioni (ad esempio indagini presso gli Alleati caricate di “peso politico”) trasmettendo deliberatamente informazioni errate e fuorvianti, si è concluso nel 2003 ed è stato già superato dalla sentenza di appello del dicembre 2005, ove gli unici due imputati verso cui si riteneva vi fosse luogo a procedere sono stati assolti.
Ma non importa, a mio parere. Tutto quello che vogliamo sapere è in questo libro.
Perdonatemi, ma con la Verità Giudiziaria, che dovrebbe essere incontestabile e assoluta, questa sera mi trovo irrimediabilmente fuori sintonia. Perché ho letto questo libro. Perché ho letto le registrazioni delle telefonate, ho letto le dichiarazioni degli imputati, le spiegazioni contorte e ridicole, le tesi grottesche... e le perizie, conclusioni incredibili e incoerenti a fronte di rilievi tecnico-scientifici, se non sufficienti a stabilire definitivamente lo svolgimento dei fatti, comunque estremamente più chiari e lineari dei contorti castelli edificati su di essi.
Questo libro ci racconta di persone che vedono A e dicono B, quasi sfacciatamente, davanti ai nostri occhi, con l’autorità conferitagli di modellare e certificare una verità a partire da fatti che ne configurano un’altra. Lo fanno gli imputati, lo fanno alcuni periti, lo hanno fatto tante altre persone che questo racconto può solo sorvolare...
Assolti? Bene, ma noi possiamo vedere ugualmente cos’hanno fatto, e guadagnare la certezza che 81 persone non sono morte per caso, per il maltempo, per un cedimento strutturale, no, niente di più lontano dalla verità, quel bellissimo salsicciotto bianco e rosso non li ha traditi... siamo stati noi a tradirli, ma senza saperlo, nella nostra cecità di popolo ignaro, mentre gli esecutori materiali, loro sì che lo sanno, di averli traditi, di averli prima lasciati soli e indifesi contro uomini e ordigni molto più forti di loro, e poi di averne offeso la memoria e vanificato la morte, cosicché, dopo di loro, ci siamo ricaduti ancora, e poi ancora...
Ma torniamo al libro : la narrazione è coinvolgente, puntuale, organica, a tratti brillante, ci dice tutto quello che vogliamo sapere, e anche quello che non vogliamo sentire (le modalità del “tradimento”) e quello che non avremmo mai voluto leggere, ma che alla fine è anche nostro “dovere”, leggere (le testimonianze dei parenti delle vittime, le “voci” di Ustica – le trascrizioni dei contatti radio e del Cockpit Voice Recorder)... e tutto è presentato dal “nostro” punto di vista, non di colpevolisti ciechi e rabbiosi, ma di persone che si sentono idealmente accanto alle vittime e ai loro parenti, nel volere Giustizia, e soprattutto Verità...
Mi permetto di concludere, oltre che richiamando l’emozione che traspare dal passo, di cui ho parlato in un altro thread (quello sul ritorno a casa di I-TIGI), relativo alla visita all’hangar di Pratica di Mare, riportando un intero capitoletto :
“La versione degli imputati
Riepiloghiamo la versione dei fatti fornita dagli imputati : la sera del 27 giugno 1980 l’allora colonnello Arpino oppure gli uomini del Cop chiamano il generale Bartolucci il quale ordina una verifica sugli aerei italiani. Arpino chiama il colonnello Giangrande e dispone il suddetto accertamento. I due ufficiali si sentono più di tre volte fino a notte fonda, ma gli esiti della verifica non vengono comunicati al capo di Stato Maggiore. Durante la notte, il maresciallo Berardi, sottufficiale di turno al Cop, apprende della possibile presenza di aerei americani vicino al DC9 ma non riferisce nulla al suo superiore che gli siede accanto.
La mattina successiva l’allora colonnello Arpino non incontra, come fa ogni mattina, l’ufficiale smontante al Cop. Si limita solo a leggere il brogliaccio e nonostante esso sia assolutamente privo di notizie e non contenga l’annotazione della verifica effettuata, non chiede spiegazioni né relazioni suppletive. Non incontra come accade quotidianamente il generale Melillo e neppure il generale Bartolucci con cui era stato in contatto la sera prima. Si imbatte, invece, nel generale Ferri ma non gli riferisce quanto accaduto durante la notte. Il generale Melillo ha un breve colloquio col colonnello Giangrande, ufficiale di turno al Cop, il quale, però, gli dice che non ci sono novità. Il generale Bartolucci, capo assoluto dell’Aeronautica militare, dopo aver chiesto la sera prima di sapere se fossero coinvolti nell’incidente velivoli militari italiani – un’operazione che richiede solo pochi minuti – arriva in ufficio senza ancora avere avuto una risposta. E’ costretto, pertanto, a chiedere una seconda verifica. Durante il briefing mattutino, al quale non partecipa il sottufficiale di turno al Cop perché impegnato a tornare a Capua, non vi è alcun significativo scambio di informazioni. Il terzo Roc e cioè il sito radar di Martina Franca, che durante la notte ha effettuato una verifica all’italiana (due telefonate) dall’esito negativo circa la presenza di aerei Usa, non comunica tale risultato allo Stato Maggiore, che, pertanto, è costretto autonomamente a contattare le forze alleate.
A Ciampino, nel frattempo, nonostante sia in servizio personale competente, si trascorre la notte aspettando che il colonnello Russo, il cui sonno è sacro, si svegli naturalmente. Quando questi, con tutta calma e tranquillità, raggiunge l’ufficio, gli viene ordinato d’impegnarsi per scoprire, attraverso i tracciati radar, dove sia finito il DC9. Lo scopo è portare, dopo 12 ore di bagnomaria, soccorso ai passeggeri. Prima ancora che gli venga impartito tale compito, però, l’aereo è stato già rinvenuto ma nessuno glielo dice. E così il colonnello Russo, isolato nella sua stanzetta come il giapponese nella giungla e affiancato dal povero capitano Martino sveglio dalla sera precedente, s’impegna e fa le cose per bene. Non va a cercare, come pure potrebbe, gli ultimi segnali inviati dal DC9. Impiegherebbe solo pochi minuti. Parte invece da Bologna e plot dopo plot ripercorre tutto il tracciato dell’aereo precipitato. Impiega alcune ore. Non è ancora soddisfatto. La scala della cartina da lui realizzata è troppo ridotta. Ne fa un’altra più ampia. Passano altre ore. In tutto saranno 12 ma in questo lasso di tempo nessuno gli comunica che l’aereo è stato rinvenuto dalle 7 di mattina e che, pertanto, il suo lavoro è inutile allo scopo. Neppure gli uomini del soccorso, i quali teoricamente avrebbero bisogno della sua opera per indirizzare gli elicotteri, lo contattano. L’unico che va a trovarlo nella sua stanzetta e lo sprona a terminare è il colonnello Guidi capo dell’intero sito di Ciampino. Sfortunatamente anche a lui nessuno ha detto nulla del ritrovamento del DC9. Peccato perché a quell’ora lo sanno tutti non solo all’interno dell’Aeronautica militare ma anche all’esterno. La televisione ha già mostrato i primi cadaveri.
Il generale Fazzino, amico del generale Melillo e Bartolucci quotidianamente in visita allo Stato Maggiore, improvvisamente interrompe ogni contatto e sceglie la strada dell’isolamento e dell’ascesi. Anche il generale Mangani tenta codesta soluzione ma viene “fulminato sulla via del giudice Priore” dalle telefonate con la sua voce registrata. Almeno lui sapeva e ha riferito tutto.
La versione degli accadimenti offerta dagli imputati e dai loro amici e colleghi sembra uscita di un racconto di Pirandello o dalla sceneggiatura di un film di Totò. E’ una commedia degli equivoci, fatta di fraintendimenti, mancati colloqui e comunicazioni. Ognuno agisce per conto suo, senza coordinamento e raziocinio, senza logica e intelligenza. Si va dal DC9 atterrato sulla portaerei, alla collisione con una montagna in mezzo al mare, dalla telefonata all’ambasciata Usa per fare uno scherzo, alla ricerca del punto di caduta dell’aereo 10 ore dopo il suo ritrovamento. Improvvisamente spariscono profeti, scompaiono colleghi, non si compilano registri, non si riconoscono le proprie voci.
Purtroppo non si stava girando una fiction : era la realtà, una realtà di morte.”
- N176CM
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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
Ho letto anch'io il libro tempo fa insieme a molta altra documentazione ufficiale e concordo sostanzialmente con la tua esposizione.
Per quanto riguarda la vicenda giudiziaria i fatti si sono svolti come segue (si tratta di atti giudiziari pubblici facilmente reperibili):
Dopo anni di indagini e di istruttorie preliminari, il Giudice Istruttore ha disposto il rinvio a giudizio dei generali Bartolucci, Ferri, Melillo e Tascio perchè "in concorso tra loro e con più azioni di un medesimo disegno criminoso, impedivano l'esercizio delle attribuzioni del Governo della Repubblica, nelle parti relative alle determinazioni di politica interna ed estera concernenti il disastro aereo del DC9 ITAVIA".
La Corte di Assise di Roma, il 30 aprile 2004, (I° grado di giudizio):
- ha dichiaratodi non doversi procedere nei confronti dei gen. Bartolucci e Ferri per l'estinzione del delitto loro ascritto di alto tradimento per intervenuta prescrizione;
- ha assolto i gen. Ferri, Melillo e Tascio dalla contestazione di omesso riferimento alle autorità politiche dei risultati dei tracciati radar di Fiumicino/Ciampino per non aver commesso il fatto;
- ha assolto i gen. Melillo e Tascio dalla contestazione di aver fornito informazioni errate alle autorità politiche escludendo il possibile coinvolgimento di altri aerei perchè il fatto non costituisce reato;
- ha assolto i gen. Bartolucci, Ferri, Melillo e Tascio relativamente a tutte le residue imputazioni perchè il fatto non sussiste.
La Corte di Assise di Appello di Roma, il 15 dicembre 2005 (II° grado di giudizio) ha assolto i gen. Bartolucci e Ferri dall'imputazione loro ascritta perchè il fatto non sussiste.
Il 10 maggio 2006 la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma ha proposto ricorso alla Corte di Cassazione affinchè la stessa dichiari che il fatto (per i quali i gen. Bartolucci e Ferri sono stati assolti in II° grado con la formula "non sussiste") non è più previsto dalla legge come reato.
Per quanto riguarda la vicenda giudiziaria i fatti si sono svolti come segue (si tratta di atti giudiziari pubblici facilmente reperibili):
Dopo anni di indagini e di istruttorie preliminari, il Giudice Istruttore ha disposto il rinvio a giudizio dei generali Bartolucci, Ferri, Melillo e Tascio perchè "in concorso tra loro e con più azioni di un medesimo disegno criminoso, impedivano l'esercizio delle attribuzioni del Governo della Repubblica, nelle parti relative alle determinazioni di politica interna ed estera concernenti il disastro aereo del DC9 ITAVIA".
La Corte di Assise di Roma, il 30 aprile 2004, (I° grado di giudizio):
- ha dichiaratodi non doversi procedere nei confronti dei gen. Bartolucci e Ferri per l'estinzione del delitto loro ascritto di alto tradimento per intervenuta prescrizione;
- ha assolto i gen. Ferri, Melillo e Tascio dalla contestazione di omesso riferimento alle autorità politiche dei risultati dei tracciati radar di Fiumicino/Ciampino per non aver commesso il fatto;
- ha assolto i gen. Melillo e Tascio dalla contestazione di aver fornito informazioni errate alle autorità politiche escludendo il possibile coinvolgimento di altri aerei perchè il fatto non costituisce reato;
- ha assolto i gen. Bartolucci, Ferri, Melillo e Tascio relativamente a tutte le residue imputazioni perchè il fatto non sussiste.
La Corte di Assise di Appello di Roma, il 15 dicembre 2005 (II° grado di giudizio) ha assolto i gen. Bartolucci e Ferri dall'imputazione loro ascritta perchè il fatto non sussiste.
Il 10 maggio 2006 la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma ha proposto ricorso alla Corte di Cassazione affinchè la stessa dichiari che il fatto (per i quali i gen. Bartolucci e Ferri sono stati assolti in II° grado con la formula "non sussiste") non è più previsto dalla legge come reato.
- mcgyver79
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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
Io mi sono guardato ieri mezza registrazione dello spettacolo teatrale di Paolini su I-TIGI (di cui si era già accennato qui anche l'anno scorso)... veramente interessante. Certo che nemmeno in tutti i libri di Agatha Christie ci sono così tanti misteri
Ciaooooo.


Ciaooooo.
McGyver
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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
Anch'io ho letto "IH870 Il Volo spezzato", veramente fatto bene. Inoltre l'ha presentato proprio Benedetti qui ad Alghero mi sembra verso settembre scorso e mi l'ha firmato con dedica (non che ci sia niente di esaltante con una vicenda del genere).
Molto molto interessante. Lo consiglio a chi vuole saperne molto di più e farsi le proprie idee sulla vicenda.
Saluti
Davide
Molto molto interessante. Lo consiglio a chi vuole saperne molto di più e farsi le proprie idee sulla vicenda.
Saluti
Davide
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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
La mia idea sulla vicenda...
Quella sera c'erano cinque aerei che viaggiavano senza autorizzazione...Tre F111 USA partiti da Ramstein e diretti a Grazzanise e due MIG partiti da Banja Luka, (Yugoslavia) dove avevano fatto manutenzione e diretti a Tripoli.
Qulacuno avvisa i MIG della presenza non autorizzata dei 111 e quelli fanno la bella pensata...Tiriamoli giù!! Ma qualcosa và storto i 111 dirottano su Aviano, gli americani chiedono aiuto ai Francesi...Dalla portaaerei Clemanceau parono due Super Etendard che intercettano i MIG ma...ma qualcosa va storto e va giù il DC9 oltre al MIG ritrovato sulla Sila il 18 luglio...
Il MIG non poteva cadere il 18 luglio perchè quel giorno c'era una esercitazione aero-navale nel canale di sicilia e quindi come faceva il MIG a partire da tripoli e arrivare in Sila senza che nessuno l'avesse notato.
E poi (e corregetemi se sbaglio) l'atonomia di un MIG non è sufficente per andare da Tripoli alla Sila, senza serbatoi ausiari...
E poi...e poi c'è la Saratoga, la portaerei USA ferem (siamo sicuri?) a Napoli che aveva i radar spenti( siamo sicuri?) per non distrubare le radio locali( ma per favore!)
Come disse Andrea Purgatori, una sola doamdna può riassumere tutta la vicenda...
Perchè?
Quella sera c'erano cinque aerei che viaggiavano senza autorizzazione...Tre F111 USA partiti da Ramstein e diretti a Grazzanise e due MIG partiti da Banja Luka, (Yugoslavia) dove avevano fatto manutenzione e diretti a Tripoli.
Qulacuno avvisa i MIG della presenza non autorizzata dei 111 e quelli fanno la bella pensata...Tiriamoli giù!! Ma qualcosa và storto i 111 dirottano su Aviano, gli americani chiedono aiuto ai Francesi...Dalla portaaerei Clemanceau parono due Super Etendard che intercettano i MIG ma...ma qualcosa va storto e va giù il DC9 oltre al MIG ritrovato sulla Sila il 18 luglio...
Il MIG non poteva cadere il 18 luglio perchè quel giorno c'era una esercitazione aero-navale nel canale di sicilia e quindi come faceva il MIG a partire da tripoli e arrivare in Sila senza che nessuno l'avesse notato.
E poi (e corregetemi se sbaglio) l'atonomia di un MIG non è sufficente per andare da Tripoli alla Sila, senza serbatoi ausiari...
E poi...e poi c'è la Saratoga, la portaerei USA ferem (siamo sicuri?) a Napoli che aveva i radar spenti( siamo sicuri?) per non distrubare le radio locali( ma per favore!)
Come disse Andrea Purgatori, una sola doamdna può riassumere tutta la vicenda...
Perchè?
Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
Non è male come idea...hai solo dimenticato i nostri aerei. quelli italiani...Sonny ha scritto:La mia idea sulla vicenda...
Quella sera c'erano cinque aerei che viaggiavano senza autorizzazione...Tre F111 USA partiti da Ramstein e diretti a Grazzanise e due MIG partiti da Banja Luka, (Yugoslavia) dove avevano fatto manutenzione e diretti a Tripoli.
Qulacuno avvisa i MIG della presenza non autorizzata dei 111 e quelli fanno la bella pensata...Tiriamoli giù!! Ma qualcosa và storto i 111 dirottano su Aviano, gli americani chiedono aiuto ai Francesi...Dalla portaaerei Clemanceau parono due Super Etendard che intercettano i MIG ma...ma qualcosa va storto e va giù il DC9 oltre al MIG ritrovato sulla Sila il 18 luglio...
Il MIG non poteva cadere il 18 luglio perchè quel giorno c'era una esercitazione aero-navale nel canale di sicilia e quindi come faceva il MIG a partire da tripoli e arrivare in Sila senza che nessuno l'avesse notato.
E poi (e corregetemi se sbaglio) l'atonomia di un MIG non è sufficente per andare da Tripoli alla Sila, senza serbatoi ausiari...
E poi...e poi c'è la Saratoga, la portaerei USA ferem (siamo sicuri?) a Napoli che aveva i radar spenti( siamo sicuri?) per non distrubare le radio locali( ma per favore!)
Come disse Andrea Purgatori, una sola doamdna può riassumere tutta la vicenda...
Perchè?
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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
Intendi il 104 Tf di Nalnini e Nutarelli che "sqoaccano" "7300", cioè emergenza generale alla difesa aerea? Quello è atterrato troppo presto per aver visto l'abbattimento... Forse ha visto quello che è successo prima...
Ps Naldini e Nutarelli sono morti nell'86 con la PAN a Remstein
Ps Naldini e Nutarelli sono morti nell'86 con la PAN a Remstein
Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
Si...e bisognerebbe capire quando sono andati da prontezza a scramble cosa andavano ad intercettare...i 111 o i Mig?Sonny ha scritto:Intendi il 104 Tf di Nalnini e Nutarelli che "sqoaccano" "7300", cioè emergenza generale alla difesa aerea? Quello è atterrato troppo presto per aver visto l'abbattimento... Forse ha visto quello che è successo prima...
Si...ma nulla a che vedere con le leggende metropilitane che girano su questa tragica coincidenza...Ps Naldini e Nutarelli sono morti nell'86 con la PAN a Remstein
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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
si è parlato di F111 e Super Entendard.....non li vedo a far un dogfight con un MiG-23(?)...perchè si tratta di due caccia bombardieri.....meglio un F-8 Corsair della Marina Francese....comunque confermo che quando si facevao scramble reali contro bombardieri sovietici(ma venivano a curiosare sull'adriatico anche avioni da guerra elettronica e MiG-25!!!)......quando si incontrava il bogey i gesti "fraterni" alla Maverick in Top Gun si sprecavano.
....altra cosa: non dimenticate che molte volte i servizi segreti già sanno che......



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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
Su Ramstein nessuna leggenda: incidente. Sono altre le morti sospette...Maresciallo Parisi del 32° Gram di otranto per esempio
Per il TF...Non sono esperto come te. La missione era la 433...Grosseto-Grosseto via Firenze, Bologna,
Villafranca. A Villafranca si sarebbe eseguita una ‘penetrazione veloce sull’aereoporto’ C'erano altri due spilli, due monoposto: alla cloche due tenenti Bergamini e Moretti. Ed è qui, il mistero. Il biposto di Nutarelli e Naldini, poco prima di rientrare segnala a terra il codice di allarme squocca" 7300 con e poi virando tre volte consecutive a triangolo.
Però rientrano quasi subito...Non hanno visto i 111 perchè quelli sono tornati ad Aviano...Forse li hanno scorti con il radar ma non sò...Per me hanno visto i MIG ma sono rientrati, o megli , gli è stato ordinato di farlo.
Per il TF...Non sono esperto come te. La missione era la 433...Grosseto-Grosseto via Firenze, Bologna,
Villafranca. A Villafranca si sarebbe eseguita una ‘penetrazione veloce sull’aereoporto’ C'erano altri due spilli, due monoposto: alla cloche due tenenti Bergamini e Moretti. Ed è qui, il mistero. Il biposto di Nutarelli e Naldini, poco prima di rientrare segnala a terra il codice di allarme squocca" 7300 con e poi virando tre volte consecutive a triangolo.
Però rientrano quasi subito...Non hanno visto i 111 perchè quelli sono tornati ad Aviano...Forse li hanno scorti con il radar ma non sò...Per me hanno visto i MIG ma sono rientrati, o megli , gli è stato ordinato di farlo.
- Sonny
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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
Si ma gli avioni che dici tu, i francesi intendo, non mi sembra facessero parte dell'effettivo della Clemenceau...Forse lo erano a Solenzara...Quanto al fatto che fossero bombardieri, i 111 sono stati la causa scatenante...GLi americani sono arrivati sul punto Condor da Sigonella, con i Phantom...Così si dice almeno...
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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
se non ricordo male quando si fa il "triangolo per 3 volte", è quando si hanno problemi alla radio o agli strumenti di navigazione, e si chiede di essere intercettati dal Tugrit Service (dovrei rileggere il PIV I, tipeto non sono sicuro).Sonny ha scritto: biposto di Nutarelli e Naldini, poco prima di rientrare segnala a terra il codice di allarme squocca" 7300 con e poi virando tre volte consecutive a triangolo.
La "Clem" x l'attacco imbarcava Super Ent. e F8 per la difesa aerea.....ricordo che gli F8 della marina francese son stati anche a Grazzanise.....1 di questi si "ruppe", e i francesi non lo riparavano mai perchè così avevavno una scusa per star in campania ed andar a Napoli, Sorrento, Capri, Pompei etc...Sonny ha scritto:Si ma gli avioni che dici tu, i francesi intendo, non mi sembra facessero parte dell'effettivo della Clemenceau...

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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
una ultima "annotazione" sulle portaerei USA a Napoli....non sempre le portaerei attracavano, ma spesso stavano in rada,.....ed erano così "intoccabili"che i contrabbandieri di sigarette gli si avvicinavano per non essere inseguite dalla Guardia di Finanza....
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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
Da tempo ho una certa "disistma" dei militari in genere (ufficiali superiori in particolare), queste faccende non fanno altro che aumentare il mio senso d'insofferenza nei confronti di certi elementi
Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare... navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire...
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Ho letto il libro, grazie della segnalazione Gozer. Interessante e, come sempre quando si parla di Ustica, inquietante e avvilente...
ciao
P.
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"Ladies and Gentlemen, this is your Captain speaking. We have a small problem. All four engines have stopped. We are doing our damnedest to get them going again. I trust you are not in too much distress."
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Re: [miniRecensione] IH870 Il Volo Spezzato
APPUNTO !Sonny ha scritto: La mia idea sulla vicenda...Il MIG non poteva cadere il 18 luglio perchè quel giorno c'era una esercitazione aero-navale nel canale di sicilia
INOLTRE : in medicina legale è detto chiaramente che , congelando un cadavere, si arresta il suo processo di decomposizione.
MA, esso risprende , ed in modo accellerato, al momento del suo decongelamento.
Questo spiegherebbe perche' il cadavere del pilota del mig, trovato in Sila il 18 luglio, presentasse un avanzatissimo stato di decomposizione.
DOMANDA : qualcuno di voi ha letto il libro "FUNERALE DOPO USTICA" ??
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No il libro non l'ho letto... ho visto il film "Muro di gomma" di Risi, ho visto anche lo spettacolo di
Paolini "I-TIGI Canto per ustica", ho letto qualche articolo su internet...
E ho scritto un romanzo con la mia idea sulla faccenda.
Il libro che dici tu è di un famoso giallista italiano (Loriano Macchiavelli) che però in quel caso ha usato uno pseudonimo (Jules Quicher)
Eccoti la sinossi
Funerale dopo Ustica
(1989) romanzo di (J. Quicher) Loriano Macchiavelli - Rizzoli
Terroristi rossi e neri che seminano la morte e sono pronti a morire per le proprie idee; servizi segreti infiltrati, corrotti e corruttori, i cui agenti non esitano a praticare il doppio o il triplo gioco; un «Vertice» formato da personaggi eccellenti e insospettabili che vogliono destabilizzare lo Stato italiano per impadronirsi del potere; un killer internazionale, infallibile e spietato, che agisce al riparo di coperture perfette, e la sua vittima designata: il presidente della Repubblica; un’arma micidiale, avveniristica e tecnicamente perfetta, costruita pezzo per pezzo; Victorhugo, il grande burattinaio, un misterioso personaggio che muove a suo piacimento le fila di stragi e assassinii; Stefano Degiorgi, un agente «pulito» dei servizi segreti italiani braccato dai servizi segreti «sporchi» (italiani e non) e perfino da quei killer ai quali dovrebbe invece essere lui a dare la caccia; Mila Santini, una donna appassionata che gioca la sua partita sino all’estremo; un lungo, accanito inseguimento condotto senza pietà e senza esclusione di colpi, che si svolge in Italia e in Europa dal 1974 al 1981. Ecco soltanto alcuni degli ingredienti e dei protagonisti di questa inquietante e incredibile vicenda che avrà il suo sorprendente e inatteso epilogo sul DC9 Itavia abbattuto nel cielo di Ustica. Un vero labirinto di intrighi e di trame, fatti e avvenimenti raccontati secondo il principio romanzesco che l’aderenza alla realtà è sempre di gran lunga più fantastica di qualsiasi fantasia romanzesca. Cinismo, odio, amore, sesso, violenza, lealtà, fedeltà, senso del dovere, avidità, ambizioni sfrenate: ecco i fattori che fanno agire, uccidere, vendicarsi i protagonisti (molto spesso, però, semplici pedine di un gioco più grande di loro) di questo fortissimo romanzo d’azione, di questa formidabile spy story, di questo grande libro d’azione e di avventure scritto da un uomo che sa molte cose.
Paolini "I-TIGI Canto per ustica", ho letto qualche articolo su internet...
E ho scritto un romanzo con la mia idea sulla faccenda.
Il libro che dici tu è di un famoso giallista italiano (Loriano Macchiavelli) che però in quel caso ha usato uno pseudonimo (Jules Quicher)
Eccoti la sinossi
Funerale dopo Ustica
(1989) romanzo di (J. Quicher) Loriano Macchiavelli - Rizzoli
Terroristi rossi e neri che seminano la morte e sono pronti a morire per le proprie idee; servizi segreti infiltrati, corrotti e corruttori, i cui agenti non esitano a praticare il doppio o il triplo gioco; un «Vertice» formato da personaggi eccellenti e insospettabili che vogliono destabilizzare lo Stato italiano per impadronirsi del potere; un killer internazionale, infallibile e spietato, che agisce al riparo di coperture perfette, e la sua vittima designata: il presidente della Repubblica; un’arma micidiale, avveniristica e tecnicamente perfetta, costruita pezzo per pezzo; Victorhugo, il grande burattinaio, un misterioso personaggio che muove a suo piacimento le fila di stragi e assassinii; Stefano Degiorgi, un agente «pulito» dei servizi segreti italiani braccato dai servizi segreti «sporchi» (italiani e non) e perfino da quei killer ai quali dovrebbe invece essere lui a dare la caccia; Mila Santini, una donna appassionata che gioca la sua partita sino all’estremo; un lungo, accanito inseguimento condotto senza pietà e senza esclusione di colpi, che si svolge in Italia e in Europa dal 1974 al 1981. Ecco soltanto alcuni degli ingredienti e dei protagonisti di questa inquietante e incredibile vicenda che avrà il suo sorprendente e inatteso epilogo sul DC9 Itavia abbattuto nel cielo di Ustica. Un vero labirinto di intrighi e di trame, fatti e avvenimenti raccontati secondo il principio romanzesco che l’aderenza alla realtà è sempre di gran lunga più fantastica di qualsiasi fantasia romanzesca. Cinismo, odio, amore, sesso, violenza, lealtà, fedeltà, senso del dovere, avidità, ambizioni sfrenate: ecco i fattori che fanno agire, uccidere, vendicarsi i protagonisti (molto spesso, però, semplici pedine di un gioco più grande di loro) di questo fortissimo romanzo d’azione, di questa formidabile spy story, di questo grande libro d’azione e di avventure scritto da un uomo che sa molte cose.
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Anch'io ho letto il volo spezzato,molto bello (e per una volta i fatti vengono raccontati da qualcuno "dentro" il processo..).
Su airliners.net esiste anche una foto del suo ponte,datata estate 1980,con sullo sfondo l'isola di....Stromboli.
Per quanto riguarda il 104,in quel punto l'unica cosa che possono aver "visto" è il presunto velivolo che già all'altezza di FRZ forse volava sotto il DC9...quello che dal controllo di Roma Nord viene visto "rientrare" ("adesso vedo che sta rientrando..." "noi non ci siamo mossi eh..") sotto la traccia di IH870.
In quel momento i 104 erano in volo in quella zona diretti a VRN.
Si sa che la clemanceau era in navigazione.meglio un F-8 Corsair della Marina Francese.
Su airliners.net esiste anche una foto del suo ponte,datata estate 1980,con sullo sfondo l'isola di....Stromboli.

Per quanto riguarda il 104,in quel punto l'unica cosa che possono aver "visto" è il presunto velivolo che già all'altezza di FRZ forse volava sotto il DC9...quello che dal controllo di Roma Nord viene visto "rientrare" ("adesso vedo che sta rientrando..." "noi non ci siamo mossi eh..") sotto la traccia di IH870.
In quel momento i 104 erano in volo in quella zona diretti a VRN.
- I-ITGI
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Quel libro ce l'ho anche io ; non volevo la sinossi. Intendevo solo richiamare la tua attenzione su :Sonny ha scritto: ....Il libro che dici tu è di un famoso giallista italiano (Loriano Macchiavelli) che però in quel caso ha usato uno pseudonimo (Jules Quicher)
Funerale dopo Ustica (1989) romanzo di (J. Quicher) Loriano Macchiavelli - Rizzoli
......inquietante e incredibile vicenda che avrà il suo sorprendente e inatteso epilogo sul DC9 Itavia abbattuto nel cielo di Ustica..... Un grande libro d’azione e di avventure scritto da un uomo che sa molte cose.
1) Colonnello Standish Husky e su come riesce ad arrivare ad incrociare il DC 9 in volo ;
2) su ciò che cade , DOPO, in mare ..... una carrozzina che non sarebbe mai piu' servita al suo proprietario.
3) ed all'Ammiraglio DICKTE ...
CHE NE PENSI ???
- Sonny
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Mah...il libro non l'ho letto.
Non credo che ci sia stata un'operazione successiva all'abbattimento, perlomeno nelle ore immediatamente successive.
Furono trovati una sonda meterologica e un giubbetto di nazionalità USA:
Qualcuno se mai ha operato in fondo al mare per togliere qualcosa che non doveva essere trovato.
Quando la INFREMER, incaricata del recupero del relitto di I-TIGI, fece le prime immagini, si notatno evidenti segni di qualcosa che avrebbe effettuato una sorta di aratura del fondo del mare.
E se vogliamo essere maliziosi la INFREMER era legata ai Servizi francesi e spesso nelle varie ipotesi salta fuori un missile francese...
Per quanto riguarda intercettazioni il casino cominciò tra i radiofari di FIREnze e Ponza con tracce radar confuse tanto che c'è una famosa conversazione tra il controllo di Roma e I-TIGI, alle 20:26:
870 identifichi
Arriva
Ok, è sotto radar, vediamo che sta andando verso Grosseto, che prua ha?
La 870 è perfettamente allineata sulla radiale di Firenze,abbiamo 153 in prua.Ci dobbiamo ricredere sulla funzionalità del VOR di Firenze
Sì, in effetti non è che vada molto bene
Allora ha ragione il collega
Sì, sì pienamente
Ci dica cosa dobbiamo fare
Adesso vedo che sta rientrando, quindi, praticamente, diciamo che è allineato, mantenga questa prua.
Noi non ci siamo mossi, eh?
--------
Chi si era mosso probabilmente era il parassita nascosto sotto la pancia del dc9...
Ma chi era?
Io se potessi farei la domanda a Duane Clarridge, capo dell'ufficio Italiano della CIA...
Non credo che ci sia stata un'operazione successiva all'abbattimento, perlomeno nelle ore immediatamente successive.
Furono trovati una sonda meterologica e un giubbetto di nazionalità USA:
Qualcuno se mai ha operato in fondo al mare per togliere qualcosa che non doveva essere trovato.
Quando la INFREMER, incaricata del recupero del relitto di I-TIGI, fece le prime immagini, si notatno evidenti segni di qualcosa che avrebbe effettuato una sorta di aratura del fondo del mare.
E se vogliamo essere maliziosi la INFREMER era legata ai Servizi francesi e spesso nelle varie ipotesi salta fuori un missile francese...
Per quanto riguarda intercettazioni il casino cominciò tra i radiofari di FIREnze e Ponza con tracce radar confuse tanto che c'è una famosa conversazione tra il controllo di Roma e I-TIGI, alle 20:26:
870 identifichi
Arriva
Ok, è sotto radar, vediamo che sta andando verso Grosseto, che prua ha?
La 870 è perfettamente allineata sulla radiale di Firenze,abbiamo 153 in prua.Ci dobbiamo ricredere sulla funzionalità del VOR di Firenze
Sì, in effetti non è che vada molto bene
Allora ha ragione il collega
Sì, sì pienamente
Ci dica cosa dobbiamo fare
Adesso vedo che sta rientrando, quindi, praticamente, diciamo che è allineato, mantenga questa prua.
Noi non ci siamo mossi, eh?
--------
Chi si era mosso probabilmente era il parassita nascosto sotto la pancia del dc9...
Ma chi era?
Io se potessi farei la domanda a Duane Clarridge, capo dell'ufficio Italiano della CIA...
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Sul punto COndor ossie dove è avvenuta la deflegrazione si possono osservare dei plot del radar che non appartengono al volo IH 870. In partoclare ci sono tre tracce che testimoniano la manovra di un caccia che si separe dalla scia del dc9 passa a regime supersonico vira a est e attraversa perpendicoalrmente la rotta del IH 870 proprio qulache secondo prima della defragrazione
Guardate l'allegato oppure andate qui:
http://www.stragi80.it/documenti/tracciato/radar.html
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Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
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il che ovviamente collima con il riscontro, sulla carlinga del dc 9 di striature neraste (PARTICELLE DI DEPOSITO DEI GAS DI SCARICO)Sonny ha scritto:Sul punto COndor ossie dove è avvenuta la deflegrazione si possono osservare dei plot del radar che non appartengono al volo IH 870. In partoclare ci sono tre tracce che testimoniano la manovra di un caccia...
PRIMA CONCLUSIONE : c'era un jet sotto il dc 9
- Sonny
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C'era almeno un jet sotto la pancia di IH 870.
E due jet decollati dalla zona corsica che seguono parallelemante la rotta di IH 870 e dei suoi parassiti.
Questi due jet partirono o da Solenzara o dalla portarerei Clemenceau e uno di loro non fece ritorno alla base tento che furono trovati resti di giubbetti di dasalvataggio in dotazione alla marina francese...
Comunque la faccenda è assai delicata, coinvolge servizi segreti ed areonautiche di più paesi, anche al di fuori della NATO (libia).
Il fatto che noi si possa discutere della facccenda fornendo ciascuno particolari differenti ma tutti questi particolari ci dicono cosa NON s è verificato.
1) cedimento strutturale
2) bomba a bordo
3) collisione
1) il ced strutturale avviene progressivamente mentre la defragrazione del DC9 fu improvvisa (c'è la famosa frase del pilota interrotta Gua...)
2) la bomba a bordo non ha senso perche quale bomba esplode nella toilette e lascia intatta il wc e il lavandino? Anche le tracce di residui di materiele sui cadaveri escludono l'ipotesi Bomba
Anche i l confronto con i tracciati radar di un incidente dovuto a bomba (Lokerbie) negano la tesi bomba
3) quasi collisione...è uimprobabile perchè i danni sulla struttura sono concentrati nella parte anterioe destra della struttura e si sarebbero dovuti riscontrare tracce del secondo aereo, cosa che non si è verificata...
E poi una collisione non avrebbe fatto eslodere l'aereo, gli avrebbe lasciato un minimo di portanza per poter planare e magari tentare una monovra disperata... cosa che non si è verificata.
Quindi MISSILE.
Francese? per me: 90%
Americano per me: 5%
Libico per me: 5%
Se fosse stato italiano lo avremmo saputo...
E due jet decollati dalla zona corsica che seguono parallelemante la rotta di IH 870 e dei suoi parassiti.
Questi due jet partirono o da Solenzara o dalla portarerei Clemenceau e uno di loro non fece ritorno alla base tento che furono trovati resti di giubbetti di dasalvataggio in dotazione alla marina francese...
Comunque la faccenda è assai delicata, coinvolge servizi segreti ed areonautiche di più paesi, anche al di fuori della NATO (libia).
Il fatto che noi si possa discutere della facccenda fornendo ciascuno particolari differenti ma tutti questi particolari ci dicono cosa NON s è verificato.
1) cedimento strutturale
2) bomba a bordo
3) collisione
1) il ced strutturale avviene progressivamente mentre la defragrazione del DC9 fu improvvisa (c'è la famosa frase del pilota interrotta Gua...)
2) la bomba a bordo non ha senso perche quale bomba esplode nella toilette e lascia intatta il wc e il lavandino? Anche le tracce di residui di materiele sui cadaveri escludono l'ipotesi Bomba
Anche i l confronto con i tracciati radar di un incidente dovuto a bomba (Lokerbie) negano la tesi bomba
3) quasi collisione...è uimprobabile perchè i danni sulla struttura sono concentrati nella parte anterioe destra della struttura e si sarebbero dovuti riscontrare tracce del secondo aereo, cosa che non si è verificata...
E poi una collisione non avrebbe fatto eslodere l'aereo, gli avrebbe lasciato un minimo di portanza per poter planare e magari tentare una monovra disperata... cosa che non si è verificata.
Quindi MISSILE.
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Sonny ha scritto:C'era almeno un jet sotto la pancia di IH 870.
E due jet decollati dalla zona corsica che seguono parallelemante la rotta di IH 870 e dei suoi parassiti.
Questi due jet partirono o da Solenzara ....... o dalla portarerei Clemenceau e uno di loro non fece ritorno alla base tento che furono trovati resti di giubbetti di dasalvataggio in dotazione alla marina francese...
1) il ced strutturale avviene progressivamente mentre la defragrazione del DC9 fu improvvisa (c'è la famosa frase del pilota interrotta Gua...)
Quindi MISSILE.
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Libico per me: 5%
Se fosse stato italiano lo avremmo saputo...
ALLORA :
1) SOLENZARA : infatti c'è una precisa testimonianza di un alto ufficiale dei carabinieri in vacanza col suo camper nel camping vicino all'aeroporto di Solenzare che vide " decollare i jet" da quella pista.
2) i francesi, descritti cosi' magnificamente da Paolo Conte nella canzone Bartali , guarda caso sono quelli che sono riusciti a recuperare i rottami dell'aeromobile (ma tu guarda le circostanze ...)
E quanto al fatto che "se fosse stato italiano" .... allora, a parte il fatto che noi italiani, in politica estera, SEMPRE, abbiamo cose da contarle al Signore, come si dice qui in Sicilia, beh, in questo caso, non credo che si sarebbe stato il muro di gomma che c'e' stato., Si sarebbe certo sbriciolato dopo quello di Berlino.
PERCHE' QUESTO E' IL PUNTO : NOI POSSIAMO DISCUTERE QUI , ORA, PERCHE' E' FINITA LA GUERRA FREDDA. NON DIMENTICHIAMOLO.
C'e' poi un altro particolare : se non era Gheddafi il bersaglio, non e' che poi si viene a scoprire che c'era qualcos'altro da intercettare (ad esempio velivolo con a bordo materiale nucleare (o con tecnologia per la sua gestione) diretto in Libia o altrove ????
GUARDATE CHE NON LO DICO IO , ma la stampa dedicata del tempo.
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Ti ringrazio per il link, molto interessante, ho letto per tutto il pomeriggio ieri, e sono sempre piu' convinto di quanto appena scritto da I-BRX.
Ciao Steve
Se scrivo una min***ta, evitate la flagellazione.
MD80.IT: SE NON CI FOSSE BISOGNEREBBE INVENTARLO
La teoria è quando si sa tutto ma non funziona niente.
La pratica è quando funziona tutto ma non si sa il perchè.
In ogni caso si finisce sempre a coniugare la teoria con la pratica:
Non funziona niente e non si sa il perchè.
Albert Einstein
MD80.IT: SE NON CI FOSSE BISOGNEREBBE INVENTARLO
La teoria è quando si sa tutto ma non funziona niente.
La pratica è quando funziona tutto ma non si sa il perchè.
In ogni caso si finisce sempre a coniugare la teoria con la pratica:
Non funziona niente e non si sa il perchè.
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