sono uno dei tanti che si affacciano a questo forum perchè terrorizzati dal volo. Eppure una volta volavo. E mi piaceva pure tantissimo. Poi, piano piano, ho cominciato a sentirmi sempre meno tranquillo e ad usare sempre di più mezzi alternativi e decisamente più terrestri: auto, treno, nave, bici, cavallo. Insomma, qualsiasi mezzo andava (va) bene purchè solidamente appoggiato alla crosta terrestre.
Gli ultimi voli: Milano-Berlino-Milano e Roma-Djerba-Milano nel maggio '98.

Entrambi fatti in condizioni pietose e con una preparazione tanto laboriosa quanto inutile: notte in bianco, 20 gocce di valium e 1 sonnifero senza avere alcun tipo di rilassamento (non pretendevo di dormire, ma almeno di rilassarmi).
Da allora non sono più salito su un aereo. E neppure su funivie, teleferiche, skilift. Ultimamente ho problemi persino con l'ascensore.
Credo che non riuscirò mai più a prendere un aereo. Anche se mi piace vederli decollare e vorrei davvero ricominciare a volare. Mi è addirittura successo di comprere dei biglietti e poi di non utilizzarli. Un cretino! Al cubo!
Però l'ansia e il terrore sono troppo forti.
E' evidentente che sono consapevole della bontà costruttiva degli aerei, della capacità dei piloti nel pilotarli, delle leggi fisiche che governano il volo e che permettono a "sti cosi" metallici di volare malgrado non siano leggeri come una piume...in breve di tutte le motivazioni che dovrebbero farmi "naturalmente" scegliere l'aereo come mezzo per spostarmi tra un luogo e l'altro. Malgrado questa consapevolezza continuo ad avere una "fifa blu".
La paura naturalmente è che l'areo cada.
In più soffro di vertigini, sono un po' claustrofobico, ho crisi di panico, sono cardiopatico, credo di essere leggermente ipocondriaco, somatizzo qualsiasi cosa e mi dà fastidio non aver vie di fuga .............................. (i puntini servono nel caso voleste aggiungere altre "paure" o problematiche: le ho di sicuro).
Che fare?
