Treno o Alitalia?

[Sissi]

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Sissi, cosa è successo un anno fa?
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Un beso a todos
Paolami

ciao, non è successo niente, solo che per anni non ho preso l'aereo perchè avevo il terrore totale, poi ho dovuto fare alcuni viaggi di lavoro e ho cambiato idea...gli ultimi voli me li sono goduti, e sto per farne altri e non vedo l'ora di "testare" se la fifa è passata veramente....non sono d'accordo con te sul fatto che la paura non passa volando, ma è un giudizio personale, ognuno affronta le sue paure e le vince o meno in modo diverso. A me sta venendo il terrore dell'autostrada, ho più paura che in aereo,..,...

ciao

[Slowly]

la paura del volo passa dividendo il lavoro, non necessariamente fifty fifty, tra psicologico (Luca) e pratica, (volo).

Per forza di cose non si può "smettere" la paura del volo "non" volando. Anche se questa è l'ultima catena di un lavoro psicologico precedente.

Bisogna familiarizzare con "l'ambiente aereo" e l'unico modo è volarci insieme.

NOn si impara, per esempio, a non temere i cani se non se ne accarezza mai uno!

Ciò che a mio parere è soggettivo, non è tanto l'utilità di un volo di prova, che trovo sia fuori discussione, quanto i tempi di effettuazione che dividono la seduta psiclogica da quella pratica. Quello sì, è soggettivo. Ma nessun "candidato" può ritenersi "guarito" senza una prova sul campo. E' semplicemente impossibile.
Alla peggio, come nel caso di Paola, i tempi sono semplicemente più lunghi ma dovranno per forza di cosa concludersi con una prova sul campo.

In caso contrario, parlerei di volontà e quanto a ognuno interessi realmente volare. Un candidato realmente interessato "sa" che prima o poi dovrà provare a volare. In caso contrario, invalida il lavoro di Luca; sia se i tempi sono troppo lunghi, sia se non volerà affatto.

Ci vuole teoria e pratica. TUTTO è fatto di teoria e pratica, non si scappa.