Commentate questo articolo tratto da http://www.sole24ore.it
20 dicembre 2006
Maxi-cordata per Alitalia: Banca Intesa assieme a M&C e Air One
di Alessandro Graziani
Finchè non sarà reso pubblico il bando di gara, con le condizioni e i paletti posti dal Governo, nessun pretendente ammetterà mai pubblicamente di essere interessato ad Alitalia.
Ma in attesa che venga alzato il velo sul bando da parte del ministero dell'Economia, d'intesa con l'advisor Merrill Lynch, le banche d'affari stanno già lavorando per tentare di mettere insieme le cordate di imprenditori e investitori per partecipare all'asta. L'interesse per risanare e rilanciare Alitalia da parte dei privati, se cadranno i vincoli all'occupazione immaginati da alcune forze della maggioranza di Governo, esiste ed è concreto. Tanto che a Milano, in ambienti bancari, si sta lavorando all'idea di una maxicordata a maggioranza italiana ma da realizzarsi in associazione con un partner estero. Il dossier, cui sta lavorando in gran segreto una banca d'affari, prevede il raggruppamento in un'unica cordata dei due pool di investitori che finora si erano detti interessati (salvo, poi, escludere un impegno alle attuali condizioni). Da una parte il fondo Management & Capitali che ha come primo azionista Carlo De Benedetti,ma che comprende anche imprenditori come Diego Della Valle e Nerio Alessandri oltre ad alcuni fondi di investimento internazionali. Dall'altra parte, la compagnia aerea Air One e Banca Intesa che da tempo si è detta disponibile ad avere un ruolo per rilanciare la compagnia di bandiera. L'idea,dato anche l'ingente impegno finanziario richiesto, è di unificare le due cordate in una sola. Al knowhow industriale di Air One si aggiungerebbe quindi l'impulso di alcuni grandi imprenditori italiani che, con il supporto finanziario di Intesa,potrebbero favorire il rilancio di Alitalia con l'ausilio di una grande compagnia estera che sia complementare al vettore italiano.
Dai diretti interessati non arriva nessun commento ufficiale. Nè potrebbe essere altrimenti, avendo appena declinato l'interesse per Alitalia — come ha fatto pubblicamente De Benedetti — stanti le attuali rigide condizioni ventilate da parte della maggioranza di Governo. Il Ministro dell'Economia Tommaso PadoaSchioppa, tuttavia, due giorni fa ha corretto la rotta: finora il Governo non ha fissato alcuna condizione, se non quella di cedere il 30,1% obbligando dunque il compratore a lanciare un'Opa sul 100%.Operazione che, a valoridi mercato, comporterebbe un esborso finanziario di 1,3 1,4 miliardi di euro. In realtà, una volta rilevato il 30,1% da parte dei nuovi acquirenti privati, l'Opa potrebbe andare deserta riducendo sensibilmente l'esborso finanziario per l'acquisizione.Tutto dipenderà dalla validità e dall'appeal del piano industriale di rilancio che, se giudicato credibile dal mercato, incentiverà gli azionisti a mantenere i titoli in portafoglio senza aderire all'Opa. Ma ogni piano industriale serio potrà essere impostato solo a patto che il bando di gara lasci libertà di azione a chi intende gestire finalmente la compagnia con un'ottica imprenditoriale.
ANNUNCI GOOGLE
Futuro di alitalia
Moderatore: Staff md80.it