Quoto...brutta abitudine la traslitterazione, chiedo scusa!N757GF ha scritto: Mi pare saggio, e aggiungerei anche l'italiano: si dice angolo di incidenza, non di attacco (anche se in molti traslitterano dall'inglese e non traducono)
Stallo aerodinamico
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Perchè sennò l'aeroplano non vola, semplice!raoul80 ha scritto:Dai spiegami un po il perche di cio'..Tixio ha scritto:Sì, l'ala dell'EFA, grosso modo, essendo tra l'altro un'ala a delta, permette AoA più elevati.
No, il peso non c'entra molto perchè la portanza eguaglia sempre il peso dello specifico velivolo, quindi è indipendente.
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Scusate ma non mi mostra tutti i messaggi di risposta che ho dato dalle 14 in poi....lo fa solo a me? Perchè in anteprima li mostra ma sul topic no.
Datemi risposta, prima di raddoppiare i post che ho scritto
Thanx
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Figuriamoci: un dubbio non è mai una bestialità!Maxx ha scritto:Se ho scritto qualche bestialità chiedo scusa, ma qui non siamo tutti piloti di 777.
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Black Magic
Maxx ha scritto:Io non so una beneamata mazza di fisica, aerodinamica, meccanica dei fluidi, ingegneria aerospaziale. Però mi piacciono gli aerei e mi interessa capire come volano. Se ho scritto qualche bestialità chiedo scusa, ma qui non siamo tutti piloti di 777.
tu fai le domande e chi lo sa ti rispondera`.
non ti preoccupare se ti sembrano banali.
le domande non sono mai stupide; a volte le risposte possono esserlo
ciao
ps perche`i piloti di 777 dovebbero essere grandi aerodinamici??
a ognuno il suo!
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maksim
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A parità di assetto, in generale, la portanza aumenta con la velocità rispetto all'aria (e, quindi, se la airspeed aumenta, anche l' altitudine aumenta. Sto trascurando il peso dell' aereo che diminuisce man mano che il carburante nei serbatoi diminuisce).
Tanto è vero che, per fare un volo livellato e, contemporaneamente, aumentare la velocità rispetto all'aria, occorre variare l'assetto (ipotizzando che SLAT e flaps rimangano nella stessa posizione).
Tanto è vero che, per fare un volo livellato e, contemporaneamente, aumentare la velocità rispetto all'aria, occorre variare l'assetto (ipotizzando che SLAT e flaps rimangano nella stessa posizione).
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vorrei anche aggiungere che la portanza dipende anche da un preciso fattore che è la densità dell'aria. Più l'aria è densa, maggiore è la portanza (e in relazione anche la resistenza) mentre con densità minori (come ad alta quota) la portanza si riduce. Per questo motivo un grosso liner a pieno carico di passeggeri e carburante non può salire repentinamente ad alta quota a livello di crociera. Semplicemente perchè ha bisogno di smaltire un pò di carburante per alleggerisi e salire via via a livelli sempre più alti dove l'aria rarefatta non lo sosterrebbe a pieno carico.
Vorrei anche aggiungere una cosa fondamentale, e con questo ritorno all'inizio di questa interessante discussione, lo stallo di un ala dipende in prima istanza dall'angolo di incidenza elevato. E' sbagliato definire lo stallo conseguente ad eccessivo AOA come "stallo a bassa velocità". Un'ala è concepita per portare fino ad un preciso angolo di incidenza critico. Superato tale angolo di incidenza (cioè angolo di stallo) i filetti fluidi si staccano violentemente e l'ala cade in stallo. Ciò avviene però a qualsiasi velocità. E'assolutamente errato (e anche letale) pensare che lo stallo si provocato esclusivamente dalla bassa velocità. Un aeromobile può andare in stallo anche con velocità abbondante (stallo accelerato) ovviamente eseguendo in maniera brusca una cabrata che aumenti improvvisamente l'angolo di incidenza facendo stallare l'ala.
Sono successi molti incidenti mortali perchè alcuni pensavano di divertirsi a fare le picchiate richiamando l'aeroplano a poche decine di metri dal suolo con una brusca tirata della barra alla pancia.
Vorrei anche aggiungere una cosa fondamentale, e con questo ritorno all'inizio di questa interessante discussione, lo stallo di un ala dipende in prima istanza dall'angolo di incidenza elevato. E' sbagliato definire lo stallo conseguente ad eccessivo AOA come "stallo a bassa velocità". Un'ala è concepita per portare fino ad un preciso angolo di incidenza critico. Superato tale angolo di incidenza (cioè angolo di stallo) i filetti fluidi si staccano violentemente e l'ala cade in stallo. Ciò avviene però a qualsiasi velocità. E'assolutamente errato (e anche letale) pensare che lo stallo si provocato esclusivamente dalla bassa velocità. Un aeromobile può andare in stallo anche con velocità abbondante (stallo accelerato) ovviamente eseguendo in maniera brusca una cabrata che aumenti improvvisamente l'angolo di incidenza facendo stallare l'ala.
Sono successi molti incidenti mortali perchè alcuni pensavano di divertirsi a fare le picchiate richiamando l'aeroplano a poche decine di metri dal suolo con una brusca tirata della barra alla pancia.
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Tuttavia è una affermazione divenuta oramai generica, un po' come "cliccare" o "resettare".Tixio ha scritto:Quoto...brutta abitudine (anche mia) di "tradurre" angle of attack con angolo di attacco, che in italiano non se po' sentì!N757GF ha scritto: Mi pare saggio, e aggiungerei anche l'italiano: si dice angolo di incidenza, non di attacco (anche se in molti traslitterano dall'inglese e non traducono)
Numerose riviste di aeronautica mostrano foto di aerei, soprattutto da caccia, che effettuano manovre "ad alto angolo di attacco" (questo è il loro commento).
Dato che sono molti anni anni che leggo queste riviste, ritengo che quella affermazione sia diventata convenzionale e non errata.
Anzi per la verità mi capita sempre di meno di leggere "...nella foto xxx potete vedere l'aereo xxxx mentre effettua una manovra ad alto angolo di incidenza".
Boh, l'importante è non leggere mai su riviste dedicate, cose del tipo "...l'aereo xxxx ha incontrato un VUOTO D'ARIA!"
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N757GF
La lingua evolve, ovviamente. Anch'io uso il verbo scannareAldus ha scritto: Tuttavia è una affermazione divenuta oramai generica, un po' come "cliccare" o "resettare".![]()
Numerose riviste di aeronautica mostrano foto di aerei, soprattutto da caccia, che effettuano manovre "ad alto angolo di attacco" (questo è il loro commento).
Dato che sono molti anni anni che leggo queste riviste, ritengo che quella affermazione sia diventata convenzionale e non errata.
Anzi per la verità mi capita sempre di meno di leggere "...nella foto xxx potete vedere l'aereo xxxx mentre effettua una manovra ad alto angolo di incidenza".
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Boh, l'importante è non leggere mai su riviste dedicate, cose del tipo "...l'aereo xxxx ha incontrato un VUOTO D'ARIA!"
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Anche il mitico vuoto d'aria puo` essere visto come una evoluzione linguistica. I tecnici non lo usano, ma se la maggioranza dei parlanti lo utilizza, perche' non accettarlo?
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tito
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MOLTO OT:Tixio ha scritto:Quoto...brutta abitudine la traslitterazione, chiedo scusa!N757GF ha scritto: Mi pare saggio, e aggiungerei anche l'italiano: si dice angolo di incidenza, non di attacco (anche se in molti traslitterano dall'inglese e non traducono)
bhe tixio, dovresti chiedere scusa ancora una volta... quotare in italiano significa "determinare il prezzo", to quote sarebbe più corretto tradurlo con "citare".
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TKO
libelle ha scritto:vorrei anche aggiungere che la portanza dipende anche da un preciso fattore che è la densità dell'aria. Più l'aria è densa, maggiore è la portanza (e in relazione anche la resistenza) mentre con densità minori (come ad alta quota) la portanza si riduce. Per questo motivo un grosso liner a pieno carico di passeggeri e carburante non può salire repentinamente ad alta quota a livello di crociera. Semplicemente perchè ha bisogno di smaltire un pò di carburante per alleggerisi e salire via via a livelli sempre più alti dove l'aria rarefatta non lo sosterrebbe a pieno carico.
Vorrei anche aggiungere una cosa fondamentale, e con questo ritorno all'inizio di questa interessante discussione, lo stallo di un ala dipende in prima istanza dall'angolo di incidenza elevato. E' sbagliato definire lo stallo conseguente ad eccessivo AOA come "stallo a bassa velocità". Un'ala è concepita per portare fino ad un preciso angolo di incidenza critico. Superato tale angolo di incidenza (cioè angolo di stallo) i filetti fluidi si staccano violentemente e l'ala cade in stallo. Ciò avviene però a qualsiasi velocità. E'assolutamente errato (e anche letale) pensare che lo stallo si provocato esclusivamente dalla bassa velocità. Un aeromobile può andare in stallo anche con velocità abbondante (stallo accelerato) ovviamente eseguendo in maniera brusca una cabrata che aumenti improvvisamente l'angolo di incidenza facendo stallare l'ala.
Sono successi molti incidenti mortali perchè alcuni pensavano di divertirsi a fare le picchiate richiamando l'aeroplano a poche decine di metri dal suolo con una brusca tirata della barra alla pancia.
si si ... piuttosto giusto ma....
quella storia dei liners è un frescaccia !!! non si aspetta di salire per aspettare il cosumo di carburante e quindi un minore peso per poter permettere alla portanza di sostenere l'aereo ... qualcuno ti ha mai parlato della spinta dei motori ???
i liners salgono alla quota di crocera prima possibile ed eventualmente si sale ancora un po ( step climb ) in seguito solo per motivi di consumi.
sono pochissimi gli aeromobili che hanno la tangenza aerodinamica così bassa da costringerli più in basso della quota ottima di volo legata ai consumi.
...
lo stallodi alto angolo di incidenza ( felici tutti ) viene spesso denominato di stallo di bassa velocità per distinguerlo da quello di alta velocità.
l'angolo di incidenza critico, o di stallo può essere raggiunto anche a velocità maggiori della Vs riportata nel manuale e questo è lo stallo accelerato. Ma ricordiamo che l'angolo di incidenza critico varia se entramo nel campo compressibile del subsonico o addirittura del transonico dove il famoso distacco dello strato limite avviene anche a bassissime incidenze.
ciao