Riposi e ferie dei piloti
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Riposi e ferie dei piloti
salve a tutti!
volevo sapere come funziona il sistema dei riposi e delle ferie di un pilota sia nel lungo raggio che nel breve raggio..
volevo sapere come funziona il sistema dei riposi e delle ferie di un pilota sia nel lungo raggio che nel breve raggio..
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Re: Riposi e ferie dei piloti
Dipende dalla compagnia.Pier Giovanni ha scritto:salve a tutti!
volevo sapere come funziona il sistema dei riposi e delle ferie di un pilota sia nel lungo raggio che nel breve raggio..
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Re: Riposi e ferie dei piloti
in AZ come funziona più o meno?darth.miyomo ha scritto:Dipende dalla compagnia.Pier Giovanni ha scritto:salve a tutti!
volevo sapere come funziona il sistema dei riposi e delle ferie di un pilota sia nel lungo raggio che nel breve raggio..
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Re: Riposi e ferie dei piloti
Male!Pier Giovanni ha scritto: salve a tutti!
volevo sapere come funziona il sistema dei riposi e delle ferie di un pilota sia nel lungo raggio che nel breve raggio
in AZ come funziona più o meno?

- Pier Giovanni
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I riposi da contratto sono 11.
Le soste per il lungo raggio, ma che IFORD mi corregga se sbaglio, sono oramai quasi tutte di 24/26 ore. Magari qualcuna ha ancora un giorno di sosta.
Comunque l'avvicendamento medio è di 3 gg e il 767 ne fa 4/5 al mese quindi i lungoraggisti, per ovvi motivi, avranno qualche riposo in piu'.
Le soste per il lungo raggio, ma che IFORD mi corregga se sbaglio, sono oramai quasi tutte di 24/26 ore. Magari qualcuna ha ancora un giorno di sosta.
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ho letto un articolo, uscito su vari giornali, riportato sul sito http://www.pilotiairone.net... lo allego qui di seguito (con permesso a "pilotiairone")grazie:
I piloti di linea sono dei «privilegiati» che «lavorano due giorni alla settimana»? Per il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa sì, come si evince dalla loro inclusione nell’attacco contro «l’Italia della rendita» pubblicato ieri dal Corriere della Sera con la Repubblica, la Stampa e l’Unità. Diverso il punto di vista dei piloti, uno dei quali ha preso tastiera e mouse ed ha scritto ai quotidiani ed al ministro al quale, precisa per sgomberare il campo da eventuali strumentalizzazioni politiche, «ho dato il mio voto».
«Io lavoro solo otto giorni al mese», esordisce dunque Pietro Pallini, primo ufficiale di Boeing 777 Alitalia con 18 anni di servizio e 13.000 ore di volo.
«Io lavoro solo otto giorni al mese», dice Pallini, che vola su rotte che hanno una durata dalle nove ore per la Roma- New York alle 14 per la Milano-Buenos Aires, passando per le 12 e mezzo dei voli da e per il Giappone o verso il Brasile, con una media di 12 ore. Proprio per questo il calcolo da fare è un altro. «Faccio solo otto voli al mese i quali, moltiplicati per una durata media di dodici ore, fanno novantasei (96) ore di volo… e qui casca l’asino (o meglio, il ministro) perché esiste una norma internazionale che pone un limite all’attività mensile dei piloti d’aereo: non si può volare per più di cento ore nei ventotto giorni consecutivi e, come abbiamo appena visto, io sono già arrivato a novantasei.»
«Tale limite», aggiunge il pilota, noto nell’ambiente anche come animatore della mailing list Gear Up alla quale aderiscono oltre 150 piloti, «non è solo italiano (spero che il ministro abbia sentito parlare di ICAO, JAA, FAA: se non sa cosa siano, può informarsi presso il suo collega Bianchi).»
La norma, spiega Pallini, «non nasce per garantire privilegi odiosi al sottoscritto, ma per garantire la sicurezza a coloro i quali a questo odioso privilegiato affidano le loro vite». Perché, ironizza da buon senese, «pare che un pilota stanco non sia in grado di pilotare al meglio… che strano eh, signor ministro? E pare anche che i ripetuti cambi di fuso orario, le notti insonni, i rapidi cambiamenti climatici non aiutino il riposo del pilota».
«Gli esperti lo sanno, e hanno posto dei limiti all’attività di pilotaggio… lo sa tutto questo il ministro?», chiede retoricamente Pallini. Che incalza poi Padoa Schioppa: «Sa il ministro quali siano i problemi di jet-lag che si incontrano quando si parte per Tokyo lunedì a mezzogiorno e si fa rientro a casa mercoledì sera? Si rende conto il ministro di cosa significhi perdere due notti di sonno su tre quando si parte per San Paolo il venerdì notte e si rientra a Milano lunedì all’alba e magari, come è successo proprio a me il 30 dicembre, la visibilità è di solo cento metri?»
Scontata, a questo punto, la risposta. «Non credo. Il signor ministro si limita a starsene seduto insieme ai passeggeri: per lui il viaggio è stato calmo, rilassante… è persino riuscito a dormire per quattro o cinque ore… dell’odioso privilegiato che gli ha consentito di dormire sonni tranquilli non gliene importa proprio niente.»
«E pensare - conclude la lettera di Pallini - che gli ho dato il mio voto…»
ciao a tutti
Matteo
I piloti di linea sono dei «privilegiati» che «lavorano due giorni alla settimana»? Per il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa sì, come si evince dalla loro inclusione nell’attacco contro «l’Italia della rendita» pubblicato ieri dal Corriere della Sera con la Repubblica, la Stampa e l’Unità. Diverso il punto di vista dei piloti, uno dei quali ha preso tastiera e mouse ed ha scritto ai quotidiani ed al ministro al quale, precisa per sgomberare il campo da eventuali strumentalizzazioni politiche, «ho dato il mio voto».
«Io lavoro solo otto giorni al mese», esordisce dunque Pietro Pallini, primo ufficiale di Boeing 777 Alitalia con 18 anni di servizio e 13.000 ore di volo.
«Io lavoro solo otto giorni al mese», dice Pallini, che vola su rotte che hanno una durata dalle nove ore per la Roma- New York alle 14 per la Milano-Buenos Aires, passando per le 12 e mezzo dei voli da e per il Giappone o verso il Brasile, con una media di 12 ore. Proprio per questo il calcolo da fare è un altro. «Faccio solo otto voli al mese i quali, moltiplicati per una durata media di dodici ore, fanno novantasei (96) ore di volo… e qui casca l’asino (o meglio, il ministro) perché esiste una norma internazionale che pone un limite all’attività mensile dei piloti d’aereo: non si può volare per più di cento ore nei ventotto giorni consecutivi e, come abbiamo appena visto, io sono già arrivato a novantasei.»
«Tale limite», aggiunge il pilota, noto nell’ambiente anche come animatore della mailing list Gear Up alla quale aderiscono oltre 150 piloti, «non è solo italiano (spero che il ministro abbia sentito parlare di ICAO, JAA, FAA: se non sa cosa siano, può informarsi presso il suo collega Bianchi).»
La norma, spiega Pallini, «non nasce per garantire privilegi odiosi al sottoscritto, ma per garantire la sicurezza a coloro i quali a questo odioso privilegiato affidano le loro vite». Perché, ironizza da buon senese, «pare che un pilota stanco non sia in grado di pilotare al meglio… che strano eh, signor ministro? E pare anche che i ripetuti cambi di fuso orario, le notti insonni, i rapidi cambiamenti climatici non aiutino il riposo del pilota».
«Gli esperti lo sanno, e hanno posto dei limiti all’attività di pilotaggio… lo sa tutto questo il ministro?», chiede retoricamente Pallini. Che incalza poi Padoa Schioppa: «Sa il ministro quali siano i problemi di jet-lag che si incontrano quando si parte per Tokyo lunedì a mezzogiorno e si fa rientro a casa mercoledì sera? Si rende conto il ministro di cosa significhi perdere due notti di sonno su tre quando si parte per San Paolo il venerdì notte e si rientra a Milano lunedì all’alba e magari, come è successo proprio a me il 30 dicembre, la visibilità è di solo cento metri?»
Scontata, a questo punto, la risposta. «Non credo. Il signor ministro si limita a starsene seduto insieme ai passeggeri: per lui il viaggio è stato calmo, rilassante… è persino riuscito a dormire per quattro o cinque ore… dell’odioso privilegiato che gli ha consentito di dormire sonni tranquilli non gliene importa proprio niente.»
«E pensare - conclude la lettera di Pallini - che gli ho dato il mio voto…»
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Mi paicerebbe sapere quanto invece lavora lui
E quanto prende, in proporzione.
Anche se già immagino. ECCOME se lo immagino!
Giusto per potergli rispondere che "prima di parlare, bisognerebbe guardare in casa propria, ai propri sprechi e alle proprie manchevolezze".
Altriementi si passa per babbei.
E quanto prende, in proporzione.
Anche se già immagino. ECCOME se lo immagino!
Giusto per potergli rispondere che "prima di parlare, bisognerebbe guardare in casa propria, ai propri sprechi e alle proprie manchevolezze".
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Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!
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a chi ti riferisci?Slowly ha scritto:Mi paicerebbe sapere quanto invece lavora lui
E quanto prende, in proporzione.
Anche se già immagino. ECCOME se lo immagino!
Giusto per potergli rispondere che "prima di parlare, bisognerebbe guardare in casa propria, ai propri sprechi e alle proprie manchevolezze".
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Poi ci sono i piloti dell'80 che di giorni ne lavorano almeno 20 al mese!Matteonarzisi ha scritto: I piloti di linea sono dei «privilegiati» che «lavorano due giorni alla settimana»? Per il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa sì, come si evince dalla loro inclusione nell’attacco contro «l’Italia della rendita» pubblicato ieri dal Corriere della Sera con la Repubblica, la Stampa e l’Unità. Diverso il punto di vista dei piloti, uno dei quali ha preso tastiera e mouse ed ha scritto ai quotidiani ed al ministro al quale, precisa per sgomberare il campo da eventuali strumentalizzazioni politiche, «ho dato il mio voto».
«Io lavoro solo otto giorni al mese», esordisce dunque Pietro Pallini, primo ufficiale di Boeing 777 Alitalia con 18 anni di servizio e 13.000 ore di volo.
«Io lavoro solo otto giorni al mese», dice Pallini, che vola su rotte che hanno una durata dalle nove ore per la Roma- New York alle 14 per la Milano-Buenos Aires, passando per le 12 e mezzo dei voli da e per il Giappone o verso il Brasile, con una media di 12 ore. Proprio per questo il calcolo da fare è un altro. «Faccio solo otto voli al mese i quali, moltiplicati per una durata media di dodici ore, fanno novantasei (96) ore di volo… e qui casca l’asino (o meglio, il ministro) perché esiste una norma internazionale che pone un limite all’attività mensile dei piloti d’aereo: non si può volare per più di cento ore nei ventotto giorni consecutivi e, come abbiamo appena visto, io sono già arrivato a novantasei.»
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Sul portale abbiamo pubblicato un comunicato unitario delle associazioni sindacali dei piloti Alitalia che replicano alle dichiarazioni del ministro.Matteonarzisi ha scritto:ho letto un articolo, uscito su vari giornali, riportato sul sito http://www.pilotiairone.net... lo allego qui di seguito (con permesso a "pilotiairone")grazie:
I piloti di linea sono dei «privilegiati» che «lavorano due giorni alla settimana»? Per il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa sì, come si evince dalla loro inclusione nell’attacco contro «l’Italia della rendita» pubblicato ieri dal Corriere della Sera con la Repubblica, la Stampa e l’Unità. Diverso il punto di vista dei piloti, uno dei quali ha preso tastiera e mouse ed ha scritto ai quotidiani ed al ministro al quale, precisa per sgomberare il campo da eventuali strumentalizzazioni politiche, «ho dato il mio voto».
«Io lavoro solo otto giorni al mese», esordisce dunque Pietro Pallini, primo ufficiale di Boeing 777 Alitalia con 18 anni di servizio e 13.000 ore di volo.
«Io lavoro solo otto giorni al mese», dice Pallini, che vola su rotte che hanno una durata dalle nove ore per la Roma- New York alle 14 per la Milano-Buenos Aires, passando per le 12 e mezzo dei voli da e per il Giappone o verso il Brasile, con una media di 12 ore. Proprio per questo il calcolo da fare è un altro. «Faccio solo otto voli al mese i quali, moltiplicati per una durata media di dodici ore, fanno novantasei (96) ore di volo… e qui casca l’asino (o meglio, il ministro) perché esiste una norma internazionale che pone un limite all’attività mensile dei piloti d’aereo: non si può volare per più di cento ore nei ventotto giorni consecutivi e, come abbiamo appena visto, io sono già arrivato a novantasei.»
«Tale limite», aggiunge il pilota, noto nell’ambiente anche come animatore della mailing list Gear Up alla quale aderiscono oltre 150 piloti, «non è solo italiano (spero che il ministro abbia sentito parlare di ICAO, JAA, FAA: se non sa cosa siano, può informarsi presso il suo collega Bianchi).»
La norma, spiega Pallini, «non nasce per garantire privilegi odiosi al sottoscritto, ma per garantire la sicurezza a coloro i quali a questo odioso privilegiato affidano le loro vite». Perché, ironizza da buon senese, «pare che un pilota stanco non sia in grado di pilotare al meglio… che strano eh, signor ministro? E pare anche che i ripetuti cambi di fuso orario, le notti insonni, i rapidi cambiamenti climatici non aiutino il riposo del pilota».
«Gli esperti lo sanno, e hanno posto dei limiti all’attività di pilotaggio… lo sa tutto questo il ministro?», chiede retoricamente Pallini. Che incalza poi Padoa Schioppa: «Sa il ministro quali siano i problemi di jet-lag che si incontrano quando si parte per Tokyo lunedì a mezzogiorno e si fa rientro a casa mercoledì sera? Si rende conto il ministro di cosa significhi perdere due notti di sonno su tre quando si parte per San Paolo il venerdì notte e si rientra a Milano lunedì all’alba e magari, come è successo proprio a me il 30 dicembre, la visibilità è di solo cento metri?»
Scontata, a questo punto, la risposta. «Non credo. Il signor ministro si limita a starsene seduto insieme ai passeggeri: per lui il viaggio è stato calmo, rilassante… è persino riuscito a dormire per quattro o cinque ore… dell’odioso privilegiato che gli ha consentito di dormire sonni tranquilli non gliene importa proprio niente.»
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L'ho sempre detto... tutti "bboni" a sparare sentenze.... chi tira fuori queste inesattezze con tale leggerezza può essere solo che un poveraccio per quello che mi riguarda...
mah...
comunque parlando di riposi per me ora variano tra gli 11 e 8 al mese grazie alla tutela di un contratto onesto, ma in altre realtà sono arrivato anche a 6 "tutelato" esclusivamente da regolamentazione nazionale... neanche commento.
Che tristezza... vi prego ditemi però che le boiate dei 2gg a settimana non l'ha dette uno che "governa"...
poveraccio...
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comunque parlando di riposi per me ora variano tra gli 11 e 8 al mese grazie alla tutela di un contratto onesto, ma in altre realtà sono arrivato anche a 6 "tutelato" esclusivamente da regolamentazione nazionale... neanche commento.
Che tristezza... vi prego ditemi però che le boiate dei 2gg a settimana non l'ha dette uno che "governa"...
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"We shall go on to the end, we shall fight in France, we shall fight on the seas and oceans, we shall fight with growing confidence and growing strength in the air, we shall defend our Island, whatever the cost may be, we shall fight on the beaches, we shall fight on the landing grounds, we shall fight in the fields and in the streets, we shall fight in the hills; we shall never surrender..."
ASOS su MySpace

"We shall go on to the end, we shall fight in France, we shall fight on the seas and oceans, we shall fight with growing confidence and growing strength in the air, we shall defend our Island, whatever the cost may be, we shall fight on the beaches, we shall fight on the landing grounds, we shall fight in the fields and in the streets, we shall fight in the hills; we shall never surrender..."
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Su Repubblica di ieri è apparsa la lettera di un pilota Alitalia di lungo raggio. Ve la riporto passo passo...
Sono uno dei privilegiati che il ministro Padoa Schioppa ha recentemente accusato di rallentare il rilancio dell'Italia. Sono un pilota Alitalia e lavoro solo otto giorni al mese. Volo su B777 (lungo raggio), ognuno dei miei voli dura mediamente 12 ore ed in un mese faccio quattro voli di andata e ritorno per un totale di 96 ore medie di volo. Tenuto conto del Jet-lag, delle nottate perse ai comandi e dei rapidi cambiamenti climatici ai quali sono sottoposto, la regolamentazione internazionale vigente pone un limite (nell'interesse della sicurezza dei passeggeri) di 100 ore di volo ogni 28 giorni: anche volendo, non potrei volare di più.
Cosa dovrei fare per contribuire al rilancio dell'Italia? Volare in "nero"? Cambiare mestiere?
Sono uno dei privilegiati che il ministro Padoa Schioppa ha recentemente accusato di rallentare il rilancio dell'Italia. Sono un pilota Alitalia e lavoro solo otto giorni al mese. Volo su B777 (lungo raggio), ognuno dei miei voli dura mediamente 12 ore ed in un mese faccio quattro voli di andata e ritorno per un totale di 96 ore medie di volo. Tenuto conto del Jet-lag, delle nottate perse ai comandi e dei rapidi cambiamenti climatici ai quali sono sottoposto, la regolamentazione internazionale vigente pone un limite (nell'interesse della sicurezza dei passeggeri) di 100 ore di volo ogni 28 giorni: anche volendo, non potrei volare di più.
Cosa dovrei fare per contribuire al rilancio dell'Italia? Volare in "nero"? Cambiare mestiere?
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Non puoi voler l'applauso se contestualmente alla volontà di aumentare la sicurezza aerea, arrivi tu, scemo, e vuoi mettere "sotto" i piloti.
Ma sei scemo?
Secondo me si.
Ma non temete, è la classica uscita tipica del "esisto anch'io", come quella infelicissima della Menapace.
Purtroppo, più sei idiota, più sei al vertice. (Questo forum fa eccezione!
)
Ma sei scemo?
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Ma non temete, è la classica uscita tipica del "esisto anch'io", come quella infelicissima della Menapace.
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