Una Mojave nel bel mezzo della Sardegna?
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Una Mojave nel bel mezzo della Sardegna?
Oggi un quotidiano sardo parla dell'eventualità della realizzazione di un "cimitero per aerei" (a quanto pare il primo in Europa) sulla piana di Ottana, in provincia di Nuoro; questa aerea è una zona pianeggiante che per anni e anni ha visto una massiccia presenza di industrie chimiche (soprattutto Enichem e Montedison) che ormai versano in crisi irreversibile o che hanno già chiuso i battenti.
Sono un pò scettico, ma qualora fosse potrebbe essere una manna dal cielo per una zona in cui la disoccupazione ha picchi altissimi.
Voi che ne pensate? Come vengono classificati questi aeroporti?
Che tipo di professionalità sarebbero richieste in un aeroporto del genere?
Ecco l'articolo:
http://www.md80.it/2007/01/16/un-cimite ... -sardegna/
Sono un pò scettico, ma qualora fosse potrebbe essere una manna dal cielo per una zona in cui la disoccupazione ha picchi altissimi.
Voi che ne pensate? Come vengono classificati questi aeroporti?
Che tipo di professionalità sarebbero richieste in un aeroporto del genere?
Ecco l'articolo:
http://www.md80.it/2007/01/16/un-cimite ... -sardegna/
- jackiebrown
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Da quel che so io dovrebbero essere circa 150 posti di lavoro per un'area che sta rischiando il tracollo, con la crisi industriale che subisce ultimamente (vedi legler, montefibbre, calzificio Ros Mary). Credo poi che Soru valuterà anche seriamente l'impatto ambientale... aspetto curiosissima sviluppi!
Laura

« Non sono ebreo - non ho questo onore » (Charlie Chaplin)
La ricchezza e' un metallo, la gloria un'eco e l'amore un'ombra. [Fernando Pessoa]


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- Giulio88
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Oltretutto uno stabilimento del genere potrebbe essere un toccasana per la centrale elettrica, che al momento è a rischio chiusura.
Insomma si creerebbe un indotto non indifferente; l'ambiente gioverebbe di più di una seria bonifica dalle schifezze del polo chimico che del divieto di fare un aeroporto..... Spero che il governatore nel suo controverso ambientalismo senza se e senza ma tenga conto di ciò.
Insomma si creerebbe un indotto non indifferente; l'ambiente gioverebbe di più di una seria bonifica dalle schifezze del polo chimico che del divieto di fare un aeroporto..... Spero che il governatore nel suo controverso ambientalismo senza se e senza ma tenga conto di ciò.
Ho trovato quest'articolo della nuova Sardegna:
http://www.paradisola.it/rassegna_stamp ... ewsID=1831
http://www.paradisola.it/rassegna_stamp ... ewsID=1831
- jackiebrown
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a mio parere siamo arrivati ad un punto tale che dobbiamo calcolare l'impatto ambientale di ogni nostra azione, anche la più scema che compiamo ogni giorno, farcelo entrare bene nel nostro sistema nervoso come legge universale, figuriamoci nel prendere iniziative del genere. siamo stati fin poco lungimiranti nei confronti dell'ambiente ed è sotto gli occhi di tutti il risutlato... qua a cagliari a gennaio tra un po' andiamo al poetto in costume e capellino! Il mio discorso è generale, non riguarda Soru nello specifico, voglio solo dire che preferisco un amministratore che calcola sempre il peso che le nostre orme avranno per le generazioni future che uno che continua a ritenere l'ambiente una questione di secondo ordine. non ce lo possiamo più permettere!MiamiVice ha scritto:Spero che il governatore nel suo controverso ambientalismo senza se e senza ma tenga conto di ciò.
Laura

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D'accordissimo con te!jackiebrown ha scritto:a mio parere siamo arrivati ad un punto tale che dobbiamo calcolare l'impatto ambientale di ogni nostra azione, anche la più scema che compiamo ogni giorno, farcelo entrare bene nel nostro sistema nervoso come legge universale, figuriamoci nel prendere iniziative del genere. siamo stati fin poco lungimiranti nei confronti dell'ambiente ed è sotto gli occhi di tutti il risutlato... qua a cagliari a gennaio tra un po' andiamo al poetto in costume e capellino!
Preferirei anche io un amministratore attento alle questioni ambientali, ma purtroppo non credo che ne abbiamo avuto mai in Italia; mi fa stizza che la salvaguardia ambientale sia una sorta di pretesto per delle scelte politico/amministrative, quando invece i problemi dell'ambiente in Sardegna sono ben altri. Ad esempio Porto Torres, Porto Vesme i vari stabilimenti Eni dismessi qua e là...
La mia valutazione è questa: anziche impedire la realizzazione di uno stabilimento potenzialmente interessante, che potrebbe creare delle condizioni di sviluppo in un'area depressa da 15 anni, sarebbe il caso di intervenire nelle vere emergenze ambientali, come quelle che ho elencato prima ad esempio. Poi sono punti di vista.
- jackiebrown
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certo hai ragione, è ormai un problema talmente urgente che non bastano piccole iniziative, anche se ripeto, ognuno di noi dovrebbe imparare a compiere ogni singola azione in maniera ragionata dal punto di vista dell'ambiente, ma da parte degli ammnistratori servono scelte radicali e il coraggio di mettere mano a situazioni ormai fossilizzate, come quelle che citi tu.MiamiVice ha scritto:
La mia valutazione è questa: anziche impedire la realizzazione di uno stabilimento potenzialmente interessante, che potrebbe creare delle condizioni di sviluppo in un'area depressa da 15 anni, sarebbe il caso di intervenire nelle vere emergenze ambientali, come quelle che ho elencato prima ad esempio. Poi sono punti di vista.
Laura

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- jackiebrown
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Apprendo giusto ora..
CAGLIARI. La Giunta regionale ha approvato una delibera per gli «Acquisti Pubblici Ecologici». Gli "acquisti verdi" impongono che nella procedura di acquisto di un costo o di un servizio non si tenga conto solo del valore monetario ma anche degli impatti ambientali che questo può avere nel corso del suo ciclo di vita.
Via libera, dunque, agli acquisti verdi nelle future procedure di articoli di cancelleria, carta, fotocopiatori, stampanti, cartucce toner e servizi, quali quello di pulizie. Entro il 2007 almeno il 50% della carta acquistata dovrà essere carta riciclata e presso tutti gli uffici regionali sarà attivato il sistema di raccolta differenziata.
Non male.... anche questo serve, almeno dal punto di vista dell'educazione degli amministratori locali al rispetto dell'ambiente.
CAGLIARI. La Giunta regionale ha approvato una delibera per gli «Acquisti Pubblici Ecologici». Gli "acquisti verdi" impongono che nella procedura di acquisto di un costo o di un servizio non si tenga conto solo del valore monetario ma anche degli impatti ambientali che questo può avere nel corso del suo ciclo di vita.
Via libera, dunque, agli acquisti verdi nelle future procedure di articoli di cancelleria, carta, fotocopiatori, stampanti, cartucce toner e servizi, quali quello di pulizie. Entro il 2007 almeno il 50% della carta acquistata dovrà essere carta riciclata e presso tutti gli uffici regionali sarà attivato il sistema di raccolta differenziata.
Non male.... anche questo serve, almeno dal punto di vista dell'educazione degli amministratori locali al rispetto dell'ambiente.
Laura

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- Flyfree
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- Iscritto il: 17 gennaio 2007, 18:41
L'argomento del "cimitero per aerei" da situare in Sardegna sull'aerea di Ottana lo apprendo con interesse essendo anch'io Sardo e appassionato di aerei, approfittandone anche per presentarmi.
In effetti da appassionato la cosa mi affascina, ma mi chiedo:
quante persone effettivamente occuperebbe a fronte del problema ecologico che non sono in grado di valutare. Come il materiale (molto ingombrante) sarebbe trasportato in quella zona relativamente lontana dal mare. A meno che non si faccia una pista dove gli uccelli di metallo compiano il loro ultimo volo... altrimenti sarebbe veramente un cimitero di carcasse sminuzzate e il valore aggiunto di occupazione in Sardegna presumo sarebbe veramente poco.
Saluti
In effetti da appassionato la cosa mi affascina, ma mi chiedo:
quante persone effettivamente occuperebbe a fronte del problema ecologico che non sono in grado di valutare. Come il materiale (molto ingombrante) sarebbe trasportato in quella zona relativamente lontana dal mare. A meno che non si faccia una pista dove gli uccelli di metallo compiano il loro ultimo volo... altrimenti sarebbe veramente un cimitero di carcasse sminuzzate e il valore aggiunto di occupazione in Sardegna presumo sarebbe veramente poco.
Saluti
- Flyfree
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- Iscritto il: 17 gennaio 2007, 18:41
Quella parte è un commento di un lettore, non appartiene all'articolo. E' una affermazione quantomeno discutibile, i nostri tecnici possono darci qualche risposta in più in proposito.Flyfree ha scritto:si ho letto l'articolo, 1500 kg di uranio impoverito... non immaginavo che ci fosse cosi tanto uranio in un 747.
Comunque a prescindere da ogni facile demagogia speriamo che si sviluppi concretamente qualcosa di buono.
I primi 747 avevano i contrappesi di uranio impoverito, poi li hanno fatti in tungsteno. 1500kg mi sembrano tanti, qualche centinaio di kg mi suona meglio, ma e` solo un gut feeling.MiamiVice ha scritto: Quella parte è un commento di un lettore, non appartiene all'articolo. E' una affermazione quantomeno discutibile, i nostri tecnici possono darci qualche risposta in più in proposito.
- esoso82
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- Iscritto il: 26 giugno 2006, 22:44
ho apero per sbaglio lo stesso argomento in una sezione sbagliata mi scuso!!!!
son daccordo con le parole di jackiebrown!!!L'impatto ambientale è da valutare!!Miami vice mi spiace ma spero la centrale elettrica ad ottana chiuda e non si faccia neanche il temovalorizzatore!!Di centali elettriche in sardegna ne abbiamo abbastanza e ci bastano!!!Inzomma basta decisioni non ponderate altrimenti il cimitero serve per noi e non per gli aerei!!!!
son daccordo con le parole di jackiebrown!!!L'impatto ambientale è da valutare!!Miami vice mi spiace ma spero la centrale elettrica ad ottana chiuda e non si faccia neanche il temovalorizzatore!!Di centali elettriche in sardegna ne abbiamo abbastanza e ci bastano!!!Inzomma basta decisioni non ponderate altrimenti il cimitero serve per noi e non per gli aerei!!!!
- esoso82
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- Iscritto il: 26 giugno 2006, 22:44
Ottana. Il progetto della AiRecovery, partner la Provincia, trascurerebbe il pericolo uranio impoverito
Sogno industriale da rottamare
Deriu (Verdi): cimitero degli aerei? Piano-bufala
Qualcosa da rottamare arriverà di sicuro e, a questo punto, speriamo non tocchi di nuovo agli operai. Tra calcoli francamente bislacchi (non tornano neanche le addizioni) e l'evocazione di meravigliosi partner tipo Rolls Royce, la AiRecovery - che ha presentato il progetto su un'area di demolizione degli aerei a Ottana, con un centro per il recupero dei motori e di tutte le parti di ricambio - pretende 350 ettari e capannoni a gratis, e chiarisce che la metà dell'investimento di 55 milioni di euro sarebbe a carico della Provincia e della Regione. Un progetto di otto pagine che, pronosticando l'entusiastico arrivo di tutti gli aerei malconci d'Europa, ha riportato il buonumore dentro il palazzo della Provincia di Nuoro visto che il piano prevede l'assunzione di 140 operai. La protestaPeccato però che l'idea di una discarica per Boeing e Airbus non piaccia al più vasto movimento di opinione venuto su nel Nuorese dai tempi del tramonto del Parco del Gennargentu. In prima fila, (questa volta per il no), ci sono tutte le associazioni ambientaliste e il comitato territoriale di cittadini nato sabato scorso a Sarule. «Ottana rischia di diventare una discarica per l'uranio impoverito. Ma sapete - spiega Tonino Deriu, segretario provinciale dei Verdi - che un Boeing 707 ne contiene una tonnellata e mezzo?». Nel progetto, alla voce "Proiezioni e Strategie di marketing", è scritto: "le analisi svolte indicano la capacità di attrarre sull'area una quantità stimata tra i 50 e i 60 aerei dal settore civile al primo anno, per la maggior parte di produzione americana (B 727, 737, 747) e una buona parte di Airbus A300 prima serie; almeno il doppio del settore militare". Secondo le previsioni in tre anni si demoliranno 97 aerei e 171 motori. «Purtroppo Ottana - avverte Vincenzo Migaleddu, medico sassarese e consulente del Wwf - è stata scelta per le operazioni più sporche». L'allarmeTonino Deriu è ancora più duro. «È un progetto-bufala con un solo obiettivo: prendere i soldi della Progettazione integrata. Ma i sardi non saranno disponibili ad accettare che tanti ettari finiscano per diventare una pattumiera di rifiuti pericolosi». Nel progetto, alla voce "Obiezioni": "A chi non conosce l'attività di smantellamento di un aeromobile potrebbe facilmente sorgere l'idea che anche la sola attività di parcheggio sia inquinante. Obiezioni infondate. Lo smantellamento è un processo ecologicamente pulito, in quanto durante il periodo di stazionamento un aeromobile inquina ancora meno di un'auto nel parcheggio di un supermercato". Amen, nessun riferimento a neanche un grammo di uranio impoverito. Vengono spiegate le fasi dello smantellamento: svuotamento delle acque nere delle toilettes, dell'olio motori, dei liquidi di raffreddamento ("avviati a processo di rigenerazione o di smaltimento definitivo"; smontaggio di apparecchi radio, dei sedili e dei pannelli di plastica; recupero dei motori; "taglio a cesoia" del metallo di rivestimento della fusoliera da avviare alla fusione. Operazione, questa, "che potrà essere effettuata anche negli impianti di Portovesme". Piera Serusi
23/01/2007
AiRecovery, ideatrice del piano, è la società composta da Alfatrade (attività milanese di sviluppo d'impresa) con partner la Provincia.
23/01/2007
Sogno industriale da rottamare
Deriu (Verdi): cimitero degli aerei? Piano-bufala
Qualcosa da rottamare arriverà di sicuro e, a questo punto, speriamo non tocchi di nuovo agli operai. Tra calcoli francamente bislacchi (non tornano neanche le addizioni) e l'evocazione di meravigliosi partner tipo Rolls Royce, la AiRecovery - che ha presentato il progetto su un'area di demolizione degli aerei a Ottana, con un centro per il recupero dei motori e di tutte le parti di ricambio - pretende 350 ettari e capannoni a gratis, e chiarisce che la metà dell'investimento di 55 milioni di euro sarebbe a carico della Provincia e della Regione. Un progetto di otto pagine che, pronosticando l'entusiastico arrivo di tutti gli aerei malconci d'Europa, ha riportato il buonumore dentro il palazzo della Provincia di Nuoro visto che il piano prevede l'assunzione di 140 operai. La protestaPeccato però che l'idea di una discarica per Boeing e Airbus non piaccia al più vasto movimento di opinione venuto su nel Nuorese dai tempi del tramonto del Parco del Gennargentu. In prima fila, (questa volta per il no), ci sono tutte le associazioni ambientaliste e il comitato territoriale di cittadini nato sabato scorso a Sarule. «Ottana rischia di diventare una discarica per l'uranio impoverito. Ma sapete - spiega Tonino Deriu, segretario provinciale dei Verdi - che un Boeing 707 ne contiene una tonnellata e mezzo?». Nel progetto, alla voce "Proiezioni e Strategie di marketing", è scritto: "le analisi svolte indicano la capacità di attrarre sull'area una quantità stimata tra i 50 e i 60 aerei dal settore civile al primo anno, per la maggior parte di produzione americana (B 727, 737, 747) e una buona parte di Airbus A300 prima serie; almeno il doppio del settore militare". Secondo le previsioni in tre anni si demoliranno 97 aerei e 171 motori. «Purtroppo Ottana - avverte Vincenzo Migaleddu, medico sassarese e consulente del Wwf - è stata scelta per le operazioni più sporche». L'allarmeTonino Deriu è ancora più duro. «È un progetto-bufala con un solo obiettivo: prendere i soldi della Progettazione integrata. Ma i sardi non saranno disponibili ad accettare che tanti ettari finiscano per diventare una pattumiera di rifiuti pericolosi». Nel progetto, alla voce "Obiezioni": "A chi non conosce l'attività di smantellamento di un aeromobile potrebbe facilmente sorgere l'idea che anche la sola attività di parcheggio sia inquinante. Obiezioni infondate. Lo smantellamento è un processo ecologicamente pulito, in quanto durante il periodo di stazionamento un aeromobile inquina ancora meno di un'auto nel parcheggio di un supermercato". Amen, nessun riferimento a neanche un grammo di uranio impoverito. Vengono spiegate le fasi dello smantellamento: svuotamento delle acque nere delle toilettes, dell'olio motori, dei liquidi di raffreddamento ("avviati a processo di rigenerazione o di smaltimento definitivo"; smontaggio di apparecchi radio, dei sedili e dei pannelli di plastica; recupero dei motori; "taglio a cesoia" del metallo di rivestimento della fusoliera da avviare alla fusione. Operazione, questa, "che potrà essere effettuata anche negli impianti di Portovesme". Piera Serusi
23/01/2007
AiRecovery, ideatrice del piano, è la società composta da Alfatrade (attività milanese di sviluppo d'impresa) con partner la Provincia.
23/01/2007
- pippo682
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- Iscritto il: 21 ottobre 2005, 16:25
- Località: Padova (LIPU)
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Chiaramente abbiamo opinioni discordanti.esoso82 ha scritto:ho apero per sbaglio lo stesso argomento in una sezione sbagliata mi scuso!!!!
son daccordo con le parole di jackiebrown!!!L'impatto ambientale è da valutare!!Miami vice mi spiace ma spero la centrale elettrica ad ottana chiuda e non si faccia neanche il temovalorizzatore!!Di centali elettriche in sardegna ne abbiamo abbastanza e ci bastano!!!Inzomma basta decisioni non ponderate altrimenti il cimitero serve per noi e non per gli aerei!!!!
Ribadisco il mio pensiero, d'accordissimo alla tutela seria dell'ambiente, ma altrettanta serietà nella valutazione delle opportunità che alcuni progetti possono portare con se all'economia isolana e al problema molto grave dell'occupazione in una zona depressa.
Sono il primo che dice di verificare l'impatto ambientale di un progetto del genere, ma voglio davvero conoscere cosa succederà e quali saranno le ricadute ambientali e occupazionali, sai bene che spesso i nostri quotidiani peccano in entusiami precoci, non vorrei che, la Nuova nel pubblicare l'idea del progetto o l'Unione nel parlare di uranio, avessero preso un granchio...
La centrale di Ottana esiste da almeno una trenitina d'anni, non è nè il primo nè l'ultimo problema dell'ambiente sardo. Da lavoro, a mio giudizio è una scusa sufficiente per tenerla aperta.
- Flyfree
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Mi spiace sentire basta con questo basta con quel'altro senza però trovare soluzioni. Neanche accettare tutto purche si creino posti di lavoro mi pare sbagliato. Il problema dell'uranio non esiste, o meglio esiste come esiste nell'industria, negli ospedali e persino in casa nostra. Ogni sostanza è potenzialmente pericolosa. A ben capire credo esistano ben altre contaminazioni.
___________________
Salvatore
___________________
Salvatore
- esoso82
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- Iscritto il: 26 giugno 2006, 22:44
???
infatti i problemi in sardegna sono diversi!!!Moratti, portovesme, portotorres, ottana!!!A dimenticavo salto di quirra...ecco cio che ci consegnano un isola senza prospettive!!!!L'idea dell'airecovey sembra bella!!vediamo un po.....
- Aldus
- FL 350
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- Iscritto il: 25 luglio 2005, 22:06
- Località: Varese
L'uranio impoverito è stato usato come zavorra contrappeso solo nelle prime versioni del B747-200, e poi abbandonato.
Per quanto il nome "uranio" possa mettere paura non bisogna fare confusione tra uranio e uranio.
L'uranio impoverito è un prodotto di scarto industriale che non presenta praticamente più radiazioni nocive.
Le minuscole radiazione emesse da questo materiale sono addirittura inferiori alle radiazione emesse da un normale monitor per computer a tubo catodico, quindi rientrano tra i materiali non pericolosi ed idonei all'uso industriale civile.
Ne è conferma che proprio l'uranio impoverito è stato usato per far i contrappesi di un aereo passeggeri, ed è assolutamente insensato supporre che i progettisti di aerei utilizzino un materiale potenzialmente pericoloso alla salute (leggi radioattivo) da applicare sopra le teste dei passeggeri!
Viene a questo punto spontaneo però farsi una domanda:
"Ma se l'uranio impoverito non è pericoloso, perchè ad un certo punto hanno deciso di abbandonarlo?"
Questa domanda è molto frequente, e tende ad incutere al lettore la teoria del sospetto.
In realtà non esiste nessun sospetto, e c'è una spiegazione molto semplice.
I progettisti della Boeing hanno sempre saputo che il miglior materiale con cui fare i contrappesi (i quali devono essere piccoli, compatti, e pesanti) era il tungsteno.
Tuttavia il tungsteno era un materiale decisamente costoso, mentre l'uranio impoverito no.
Essendo un prodotto di scarto, era un materiale decisamente economico, il che era perfetto per ridurre i costi di produzione mantenendo al contempo il peso idoneo all'uso contrappeso.
Il perchè è stato poi in seguito abbandonato risiede tutto nella eventualità di un incidente aereo.
L'uranio impoverito infatti risulta innoquo in forma solida (es un contrappeso), ma diviene tossico qualora viene polverizzato tramite un impatto e/o combustione.
Avete mai sentito parlare dei "proiettili con ogiva di uranio impoverito"?
Questi proiettili, usati soprattutto dal cannone GAU-8/A Avenger da 30 mm, montato sotto il muso del caccia A10 Thunderbolt II, hanno l'ogiva rivestita in uranio impoverito che gli consentono di essere altamente pesanti e penetranti verso mezzi corrazzati anche di grossa blindatura.
Nel momento in cui il proiettile colpisce la corrazza la fora per fusione come fosse burro, ma nel farlo trasforma tutta l'energia in calore.
Questo calore fa letteralmente vaporizzare l'uranio impoverito che quindi si disperde nell'aria come polvere finissima.
Ebbene se questa polvere viene respirata o entra nel circolo sanguigno (magari attraverso una ferita) possono essere guai per l'organismo.
Per cui si parla di malattie tumorali a lungo termine (ripeto, a lungo termine) tipiche da metalli pesanti.
Tali patologie colpiscono soprattutto le ossa e i reni.
Non il sangue!
Chi afferma che l'uranio impoverito causa leucemie, mente.
Non c'è nessun nesso tra tumori del sangue e patologie cancerogene tipiche dall'assunzione da metalli pesanti quali il piombo, il tungsteno, l'uranio impoverito, i quali si concentrano solo nei reni e nelle ossa portando a lungo termine a patologie cancerogene anche gravi.
Partendo da questa analisi di fondo (impatto, calore, vaporizzazione) ecco spiegato il perchè l'uranio impoverito è stato presto abbandonato per fare i contrappesi dei primi B747-200.
In caso di incidente infatti tale materiale può venire a trovarsi proprio nella condizione descritta, ossia polverizzarsi.
Il pericolo non è tanto per chi siede sull'aereo - il quale probabilmente è già morto a causa dello schianto - bensì per chi va sul luogo della sciagura ad investigare e a raccoglierne i rottami, magari senza usare maschere antigas e/o protezioni specifiche antiradiazioni.
Tra fumo, polvere, e macerie, è possibile che in quella zona ci siano tracce di uranio impoverito in sospensione, e questo non è certo un bene.
Faccio presente che tutti i metalli in sospensione sono dannosi alla salute, per cui è bene non respirarli comunque.
Ma se oltre all'alluminio, al carbonio, etc etc, ci mettiamo pure l'uranio impoverito....beh se si può evitare è sicuramente meglio!!
L'uranio impoverito quindi è stato presto abbandonato, ed è stato sostituito dal più costoso tungsteno che, in caso di incidente, non implica le stesse misure precauzionali dell'uranio impoverito.
Infatti le precauzioni non si fermano solamente al "luogo del disastro", bensì anche a ciò che avviene dopo. L'uranio impoverito in sospensione penetra nel terreno, nelle falde acquifere, e nella alimentazione degli animali. Per cui anche a disastro aereo avvenuto, l'uranio impoverito può tornare a "colpire" inaspettatamente attraverso altri sistemi.
Tutto ciò non avviene se al posto dell'uranio impoverito si utilizza il tungsteno, ed è ciò che poi è stato fatto e che tutt'ora avviene nella costruzione degli aeroplani.
Per chi ancora è scettico nei riguardi dell'uranio impoverito, basti pensare alla facilità col quale venivano realizzati i contrappesi dei B747-200.
Questi componenti venivano assemblati e montati da normali operai. Nessuno di essi indossava tute antiradiazioni o chissà cosa, e neppure lavoravano dentro ambienti specifici piombati a prova di radiazioni.
Non è mai morto nessuno e neppure ammalato per aver manipolato o toccato un contrappeso di un B747-200!
Questo perchè l'uranio impoverito è praticamente "scarico", ossia non ha proprio più nulla della potente radiazione originaria.
E anche se un minimo di radioattività è presente, è talmente bassa da non fare nulla (altrimenti io dovrei essere già morto solo per aver toccato il mio monitor CRT, che di fatto, emette più radiazioni dell'uranio impoverito).
Oppure pensate agli addetti di armamento che caricano i nastri di proiettili ad uranio impoverito per il caccia A10.
Se quel materiale fosse radioattivo dovrebbero essere morti tutti quanti da un pezzo.
Pilota compreso, che di fatto, è seduto sopra quei nastri!
Ebbene nessuno è mai morto, nè si è mai ammalato di cancro.
In conclusione, l'uranio impoverito è innoquo.
Diviene pericoloso SOLO se viene vaporizzato e lasciato in sospensione nell'aria (quindi ingerito o respirato).
Ma la stessa cosa la si può dire del piombo.
Anch'esso (nella identica condizione) diviene tossico e cancerogeno, solo che si chiama "piombo" anzichè "uranio".
E dire "uranio", si sa, incute sempre più paura.
P.S.
1) I contrappesi del B747-200 pesavano 282 kg, non 1500 kg!
2) L'uranio impoverito utilizzato era di tipo U 238, quindi praticamente scarico (solo l'U235 è fortemente radioattivo).
3) Per minimizzare il rischio di contaminazione, tutti i contrappesi in uranio impoverito erano rivestiti al 100% di cadmio durante il processo di fabbricazione. Il cadmio provvedeva ad una totale schermatura anche dalle più piccole quantità di radiazioni rimaste.
4) L'uso di materiali radioattivi in molte situazioni quotidiane non è così straordinario. Per esempio il Trizio, una forma radioattiva dell'idrogeno, viene usato nelle insegne fosforescenti, come i cartelli indicatori, e negli orologi.
Il Torio, che possiede un livello di attività radioattiva comparabile a quella dell'uranio impoverito, viene usato nell'industria elettronica e per costruire lenti ottiche di alta qualità.
Inoltre, i rilevatori di incendi contengono Americio 241, un materiale radioattivo.
Ciao
Per quanto il nome "uranio" possa mettere paura non bisogna fare confusione tra uranio e uranio.
L'uranio impoverito è un prodotto di scarto industriale che non presenta praticamente più radiazioni nocive.
Le minuscole radiazione emesse da questo materiale sono addirittura inferiori alle radiazione emesse da un normale monitor per computer a tubo catodico, quindi rientrano tra i materiali non pericolosi ed idonei all'uso industriale civile.
Ne è conferma che proprio l'uranio impoverito è stato usato per far i contrappesi di un aereo passeggeri, ed è assolutamente insensato supporre che i progettisti di aerei utilizzino un materiale potenzialmente pericoloso alla salute (leggi radioattivo) da applicare sopra le teste dei passeggeri!
Viene a questo punto spontaneo però farsi una domanda:
"Ma se l'uranio impoverito non è pericoloso, perchè ad un certo punto hanno deciso di abbandonarlo?"

Questa domanda è molto frequente, e tende ad incutere al lettore la teoria del sospetto.
In realtà non esiste nessun sospetto, e c'è una spiegazione molto semplice.
I progettisti della Boeing hanno sempre saputo che il miglior materiale con cui fare i contrappesi (i quali devono essere piccoli, compatti, e pesanti) era il tungsteno.
Tuttavia il tungsteno era un materiale decisamente costoso, mentre l'uranio impoverito no.
Essendo un prodotto di scarto, era un materiale decisamente economico, il che era perfetto per ridurre i costi di produzione mantenendo al contempo il peso idoneo all'uso contrappeso.
Il perchè è stato poi in seguito abbandonato risiede tutto nella eventualità di un incidente aereo.
L'uranio impoverito infatti risulta innoquo in forma solida (es un contrappeso), ma diviene tossico qualora viene polverizzato tramite un impatto e/o combustione.
Avete mai sentito parlare dei "proiettili con ogiva di uranio impoverito"?
Questi proiettili, usati soprattutto dal cannone GAU-8/A Avenger da 30 mm, montato sotto il muso del caccia A10 Thunderbolt II, hanno l'ogiva rivestita in uranio impoverito che gli consentono di essere altamente pesanti e penetranti verso mezzi corrazzati anche di grossa blindatura.
Nel momento in cui il proiettile colpisce la corrazza la fora per fusione come fosse burro, ma nel farlo trasforma tutta l'energia in calore.
Questo calore fa letteralmente vaporizzare l'uranio impoverito che quindi si disperde nell'aria come polvere finissima.
Ebbene se questa polvere viene respirata o entra nel circolo sanguigno (magari attraverso una ferita) possono essere guai per l'organismo.
Per cui si parla di malattie tumorali a lungo termine (ripeto, a lungo termine) tipiche da metalli pesanti.
Tali patologie colpiscono soprattutto le ossa e i reni.
Non il sangue!
Chi afferma che l'uranio impoverito causa leucemie, mente.
Non c'è nessun nesso tra tumori del sangue e patologie cancerogene tipiche dall'assunzione da metalli pesanti quali il piombo, il tungsteno, l'uranio impoverito, i quali si concentrano solo nei reni e nelle ossa portando a lungo termine a patologie cancerogene anche gravi.
Partendo da questa analisi di fondo (impatto, calore, vaporizzazione) ecco spiegato il perchè l'uranio impoverito è stato presto abbandonato per fare i contrappesi dei primi B747-200.
In caso di incidente infatti tale materiale può venire a trovarsi proprio nella condizione descritta, ossia polverizzarsi.
Il pericolo non è tanto per chi siede sull'aereo - il quale probabilmente è già morto a causa dello schianto - bensì per chi va sul luogo della sciagura ad investigare e a raccoglierne i rottami, magari senza usare maschere antigas e/o protezioni specifiche antiradiazioni.
Tra fumo, polvere, e macerie, è possibile che in quella zona ci siano tracce di uranio impoverito in sospensione, e questo non è certo un bene.
Faccio presente che tutti i metalli in sospensione sono dannosi alla salute, per cui è bene non respirarli comunque.
Ma se oltre all'alluminio, al carbonio, etc etc, ci mettiamo pure l'uranio impoverito....beh se si può evitare è sicuramente meglio!!
L'uranio impoverito quindi è stato presto abbandonato, ed è stato sostituito dal più costoso tungsteno che, in caso di incidente, non implica le stesse misure precauzionali dell'uranio impoverito.
Infatti le precauzioni non si fermano solamente al "luogo del disastro", bensì anche a ciò che avviene dopo. L'uranio impoverito in sospensione penetra nel terreno, nelle falde acquifere, e nella alimentazione degli animali. Per cui anche a disastro aereo avvenuto, l'uranio impoverito può tornare a "colpire" inaspettatamente attraverso altri sistemi.
Tutto ciò non avviene se al posto dell'uranio impoverito si utilizza il tungsteno, ed è ciò che poi è stato fatto e che tutt'ora avviene nella costruzione degli aeroplani.
Per chi ancora è scettico nei riguardi dell'uranio impoverito, basti pensare alla facilità col quale venivano realizzati i contrappesi dei B747-200.
Questi componenti venivano assemblati e montati da normali operai. Nessuno di essi indossava tute antiradiazioni o chissà cosa, e neppure lavoravano dentro ambienti specifici piombati a prova di radiazioni.
Non è mai morto nessuno e neppure ammalato per aver manipolato o toccato un contrappeso di un B747-200!
Questo perchè l'uranio impoverito è praticamente "scarico", ossia non ha proprio più nulla della potente radiazione originaria.
E anche se un minimo di radioattività è presente, è talmente bassa da non fare nulla (altrimenti io dovrei essere già morto solo per aver toccato il mio monitor CRT, che di fatto, emette più radiazioni dell'uranio impoverito).
Oppure pensate agli addetti di armamento che caricano i nastri di proiettili ad uranio impoverito per il caccia A10.
Se quel materiale fosse radioattivo dovrebbero essere morti tutti quanti da un pezzo.
Pilota compreso, che di fatto, è seduto sopra quei nastri!
Ebbene nessuno è mai morto, nè si è mai ammalato di cancro.
In conclusione, l'uranio impoverito è innoquo.
Diviene pericoloso SOLO se viene vaporizzato e lasciato in sospensione nell'aria (quindi ingerito o respirato).
Ma la stessa cosa la si può dire del piombo.
Anch'esso (nella identica condizione) diviene tossico e cancerogeno, solo che si chiama "piombo" anzichè "uranio".
E dire "uranio", si sa, incute sempre più paura.
P.S.
1) I contrappesi del B747-200 pesavano 282 kg, non 1500 kg!
2) L'uranio impoverito utilizzato era di tipo U 238, quindi praticamente scarico (solo l'U235 è fortemente radioattivo).
3) Per minimizzare il rischio di contaminazione, tutti i contrappesi in uranio impoverito erano rivestiti al 100% di cadmio durante il processo di fabbricazione. Il cadmio provvedeva ad una totale schermatura anche dalle più piccole quantità di radiazioni rimaste.
4) L'uso di materiali radioattivi in molte situazioni quotidiane non è così straordinario. Per esempio il Trizio, una forma radioattiva dell'idrogeno, viene usato nelle insegne fosforescenti, come i cartelli indicatori, e negli orologi.
Il Torio, che possiede un livello di attività radioattiva comparabile a quella dell'uranio impoverito, viene usato nell'industria elettronica e per costruire lenti ottiche di alta qualità.
Inoltre, i rilevatori di incendi contengono Americio 241, un materiale radioattivo.
Ciao

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questa si che è una ottima spiegazione, grazie mille mi hai chiarito numerosi dubbi. quello che come al solito non capisco è perchè in italia c'è sempre confusione su tutto. alcuni Signori sono autorizzati a costruire raffinerie e termoutilizzatori ultrainquinanti mentre invece quando si parla di un progetto interessante e a quanto sembra poco inquinante subito si scatenano le masse verdi. non so se i verdi si ricordano dello schifo dei rifiuti a napoli l'anno scorso. dove sono finiti tutti quei rifiuti? nei termoutilizzatori del nord, io che vivo a brescia mi sono dovuto respirare i fumi di tonnellate di rifiuti di napoli...ma si può????boh grazie verdi che ci fate vivere in un mondo più pulito....si fa per dire
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Taglialuca concordo in pieno!!!!soprattutto sulla raffineria!!!!!!!!!taglialuca ha scritto:questa si che è una ottima spiegazione, grazie mille mi hai chiarito numerosi dubbi. quello che come al solito non capisco è perchè in italia c'è sempre confusione su tutto. alcuni Signori sono autorizzati a costruire raffinerie e termoutilizzatori ultrainquinanti mentre invece quando si parla di un progetto interessante e a quanto sembra poco inquinante subito si scatenano le masse verdi. non so se i verdi si ricordano dello schifo dei rifiuti a napoli l'anno scorso. dove sono finiti tutti quei rifiuti? nei termoutilizzatori del nord, io che vivo a brescia mi sono dovuto respirare i fumi di tonnellate di rifiuti di napoli...ma si può????boh grazie verdi che ci fate vivere in un mondo più pulito....si fa per dire
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Hai qualche fonte che afferma che sui poligoni sardi vengano fatte esercitazioni usando proiettili e bombe di uranio impoverito, anzichè usare materiale bellico convenzionale non rivestito in uranio impoverito (com'è più semplice suppore)?ddaquila ha scritto:E di tutto l'uranio impoverito che c'è e che continua ad essere depositato sui poligoni sardi che facciamo?
E anche se ciò sia vero stiamo parlando di "poligoni militari", ossia di aree isolate e interdette a qualunque civile, animali compresi.
Stiamo attenti a non farci prendere troppo la mano dalla parola "uranio impoverito".
Che fa male, lo sappiamo, ma non è certo l'unico materiale a far male.
Ci sono fabbriche di detersivi e composti chimici di varia natura sparsi su tutto il territorio (spesso vicino a case di civili) che non possono certo definirsi "salutari". Fabbriche che trattano composti del petrolio e solventi (vedi il benzene, responsabile di leucemie) che scaricano nell'aria e nell'acqua rifuiti di fabbricazione che, per quanto filtrati e depurati, non mi metterei certo a respirarli o a berli!
Abbiamo migliaia di automezzi che scaricano ogni giorno nell'aria tonnellate di polveri sottili che a seconda dello stato metereologico si spandono dappertutto su vasta area oppure ristagnano solo sull'area interessata causando grossi pericoli alla salute.
La nostra industria già da sola causa produce migliaia di volte più pericoli e sostanze tossiche rispetto a un poligono militare, per cui personalmente non mi preoccuperei più di tanto. Mi mette più ansia quando vedo passare un treno merci carico di batterie al piombo o di diossina (se dovesse deragliare?), che non un A10 che trasporta un nastro di proiettili rivestiti in uranio impoverito.
Discorso diverso invece se nel tal poligono si fa uso di armamenti volutamente radioattivi, quali bombe nucleari a fissione o a fusione, ma oramai sono 50 anni che tali armamenti non si fanno più esplodere (e meno male).