Rifondazione: interrogazione su contratti Ryanair

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wing05
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Rifondazione: interrogazione su contratti Ryanair

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** dedalonews**
I contratti Ryanair rispettano la normativa italiana sul lavoro? Quale potrebbe essere l’impatto sulla sicurezza del trasporto aereo delle modalità di impiego, dei limiti e del ciclo attività/riposo del personale che pare essere adottato dalla low cost irlandese? Sono queste, in sintesi, le domande poste ieri da tre deputati di Rifondazione a sei ministri. L’interrogazione 4-02256, presentata da Mario Ricci, Ezio Locatelli e Sergio Olivieri, muove dalla lettera-denuncia inviata in novembre dal SULT (oggi SDL) agli stessi ministeri per sensibilizzarli e richiedere un intervento diretto su punti quali la tutela della maternità, le imposte sul reddito, le ritenute previdenziali e sanitarie e la normativa d’impiego. Secondo gli interroganti, ad esempio, il personale risulterebbe «percepire la retribuzione in un Paese terzo, cioè non in Italia e non in Irlanda» e l’importo «non prevede tassazione, né ritenute previdenziali, né sanitarie». Così, scrivono i tre deputati, i lavoratori risulterebbero senza alcun reddito, potrebbero usufruire del servizio sanitario solo con una «falsa condizione di disoccupati» e non potranno godere in futuro neppure di pensione «in quanto non pagano i relativi contributi».
Secondo il sindacato, l’INPS avrebbe confermato nel dicembre 2006 l’inesistenza di posizioni pensionistiche relative a lavoratori Ryanair, mentre il Servizio Sanitario Nazionale del Personale Navigante (SASN) avrebbe comunicato l’estrema rarità dell’apertura di pratiche di malattia per gli assistenti di volo di compagnie low cost. Ciò sarebbe in contrasto, ha specificato a Dedalonews il coordinatore nazionale del SDL Fabrizio Tomaselli, con la prassi di compagnie tradizionali quali Lufthansa, British Airways ed Air France, per le quali risulterebbero presso l’INPS numerose posizioni previdenziali. Secondo Tomasello anche il SASN avrebbe confermato di non essere a conoscenza dell’effettuazione delle visite mediche prescritte per il personale navigante per la riammissione al lavoro dopo un’eventuale malattia.
«Presto denunceremo in modo più specifico le condizioni alle quali sono soggetti questi lavoratori ma - scrive il SDL nel rilanciare l’interrogazione - visto il silenzio delle istituzioni, sarà forse più opportuno rivolgersi direttamente alla magistratura».
I-SMTN. Mauro

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