La punta la raggiungo la sera prima del volo o dei voli. Spengo la TV alle 21.30, come un bravo bambinone di quasi 30anni, e attendo impazientissimamente di dormire. VOGLIO addormentarmi, così che il domani fuoriesca dalla mia mente e le figure che già creava per pregustare il tutto diventino realtà.
In quei frangenti, non odio la sveglia. Mi alzo tutt'ora volentieri quando lo faccio per volare.
E poi non potrei mai odiare la MIA sveglia.
La comprai un paio d'anni fa alla Bancarella Aeronautica (ciao!) di Milano. Doveva essere un regalo, ma saltò tutto, (donne..........) e me la tenni. In pratica raffigura una valigia di pochi centimetri, aprendola, compare l'orologio decorato come la strumentazione degli aeroplanetti dei bei tempi andati. E' dedicato alla traversata di Lindbergh. La sveglia la da molto discretamente, inizia piano, poi sale di tono, fino a incazzarsi. Talvolta mi sveglio prima di lei, allora la disattivo, la chiudo, e la adagio al suo posto, accanto alla mia foto della quinta elementare. Non avete idea di che faccia da pirla ho in quella foto. Me la scattarono controvoglia, ricordo come fosse ieri che stavo costruendo un aquilone col maestro, quando arrivò il fotografo.
NOn sapevo perchè gli aerei volano, forse non ci avevo ancora fatto caso. In realtà, non sapevo nemmeno come costruire un aquilone, ma tant'è, dopotutto chissenefrega, io sono quello che con Pepsi in una mano e un sacchetto di Dixi nell'altra, costruiva le astronavi con i rami degli alberi, procurava le mappe delle costellazioni prese dai libri sulla Luna del fratello; poi piangeva nello scoprire che l'astronave di decollare non ne aveva la minima intenzione. Porca paletta, promisi, al diavolo il manuale delle giovani marmotte..............

Quel manuale e il film Discovery hanno fatto un pò di danni nella mia iniziale competenza. Ma non preoccupatevi, mi mancava il pezzo di asteroide marziano che desse energia alla navetta di legno, fogliame e cartoni di pizza e torte.
Si, cartoni di pizza come fusoliera e confezioni delle torte come oblò.
Non ero un buon pilota ma le casette (le capanne) le sapevo costruire! Eccheccavolo.
Infatti sono diventato geometra? No.

Tutto quello per il quale mostravo talento è tutto quello che non ho MAI fatto. Chissà perché me ne vanto. Ma ho sempre sentito in cuor mio di non fare nulla che mi piacesse per soldi.
Comunque, al di là delle mie passioni giovanili, non so per quale gioco mi piaccia volare, francamente non ne ho idea. Mi piacciono le ali. Mi piace vederle da vicino, allungarsi ai lati della fusoliera. Grandi e impacciate, mostrano una direzione, e mostrano nello stesso tempo quella esattamente contraria. Se vogliamo è un'ottima metafora di libertà. Una volta scrissi in un tema che se diventavo capo di una compagnia aerea, il suo emblema sarebbe stato un aereo con due mani a dieci dita al posto delle ali, tutte indicanti una direzione diversa, con lo slogan "scegli dove andare, al resto ci pensiamo noi!". Ero abbastanza convinto di fondare una compagnia aerea. Ma ero anche convinto, pochi anni prima, di andare su Andromeda in sella a un ramo e una fusoliera di resti di pizza...............
Da qualche parte devo avere quell'emblema disegnato a mano da un amico, me lo feci fare così che potessi "darlo ai pittori quando gli dirò come fare i colori".

Dicevo delle ali. In volo se posso mi faccio dare le file adiacenti le ali. Di solito lo chiedo espressamente. Se liberi, non mi fanno mai problemi. Oltretutto sul Bongolotto c'è anche l'uscita d'emergenza e le gambe respirano meglio. Sull'80 è un pò diverso, generalmente peggio in comodità. Sui flipper, così così. Bo, io sono estimatore del Bongolotto, non è mai stato un segreto.
Provate a fissarle le ali, anche in una foto o una schermata di questo sito.
Il segreto più o meno è tutto lì.
Hanno fascino.
Come due dita che mostrano direzioni uguali ma contrarie, (ma senza unghie...

"Scegli dove andare, al resto ci pensiamo noi!"
Bene.
Vi va di vedere a cosa pensano “loro”, presa un pò larga e a grandi spanne?
OK, benissimo! (Te pareva, ce n'è da scrivere sapete???

Preoccupatevi innanzitutto di prenotare il biglietto.
E qui vale sin da subito vedere qualche dettaglio.
Tenete presente la possibilità di prenotazione via elettronica. Personalmente non ho mai avuto problemi e se la Compagnia lo consente, usate la prenotazione on line. Vi verrà “consegnata” una mail contente una sorta di password. Unitamente al consueto documento d’identità, è tutto quello che vi serve per presentarvi al check-in. In sostanza, stampate la mail e portatevela dietro. Quella è il vostro biglietto.
E comunque navigate alla ricerca delle Compagnie che coprono la tratta che vi interessa, spesso ci sono gradite sorprese.
Perfetto, avete il biglietto in tasca? Ottimo. E’ già qualcosa. Ogni volo aereo, se non fate parte dell’Equipaggio, inizia dall’avere un biglietto in tasca!

Ma questo è un segreto che ho deciso di confidarvi, non fatene parola con nessuno.

Probabilmente, se leggete questo thread in quest’area del forum, a questo punto avete anche un po’ di timore. Non mentitemi, lo avete comprato per dimostrare a voi stessi che potete farcela, che “a comprare un biglietto aereo, sono capaci tutti!”.
Già. Vero.
Ma ora? Ora che bisogna controllare di aver chiuso il gas, che la Play sia accesa e non in tilt, (avete per l’ennesima volta raggiunto il mostro finale…………ma vi siete dimenticati la memory card a casa dell’amico…..


Avete un pochino ansia di volare, dite la verità. Non è una colpa. Non è una vergogna. Se vogliamo, non è poi così strano. Ma non ditemi “l’uomo non è fatto per volare”, lo so già. Potrei rispondervi che l’uomo non è fatto per giocare a calcio, eppure esistono i Maldini, i Pirlo e i Ronaldo.

Dunque? Dunque, siccome l’uomo è colto, si prende quello che la natura non gli ha dato.
Quello che la Natura non gli ha dato, non significa non gli sia possibile, semplicemente, la Natura se n’è dimenticata, o ha pensato che tanto sarebbe arrivata RyanAir a far volare tutto e tutti per pochi euro. Eccerto, ma gli aerei di RyanAir? Natura, hai toppato. Per fortuna però un certo Da Vinci, osservando i fringuelli, le fronde degli alberi al vento e la RyanAir (non fate domande, ma credo esistesse già….), si pose una domanda banale e legittima.
“ma se vola il fringuello, io che sono Da Vinci non volo? Sicché inventiamo il volo!”
Primo errore, il volo non si inventa, caro Leonardo, si padroneggia. Ed è un bene credetemi. Contate le invenzioni inutili e futili. Ve ne dico io una su tutte: la bomba atomica.
Perfetto.
Ora contiamo le conquiste, e la svolta che hanno dato all’Umanità, (si, RyanAir compresa…):
il fuoco, la ruota, la Nutella, la Vespa………MD80.IT……….
Alcune cose sono lì, in faccia all’Uomo. Non vanno inventate, vanno apprese.
L’Uomo è meglio che apprenda dalla Natura, piuttosto che inventare di suo. Potrei ricitare la Bomba Atomica, ma credo che il concetto sia passato.
Dicevo, la Natura. E Leonardo, (giusto per prenderla breve eh?

Intanto non so voi, ma citando Leonardo mi viene in mente uno dei capolavori della cinematografia italiana: “Non ci resta che piangere!” Comunque ora non centra nulla. Anxhe se so che è uno dei pensieri in questi momenti.
Dunque dunque dunque, torniamo a noi. Il gas è chiuso, la Play senza memory card è in pausa (e qui applauso a chi ha inventato le ventole!), il biglietto in tasca………….ANDIAMO! L’aeroporto ci aspetta. “Aerostazione” mi piace meno. Mi rimanda a film strani, non so nemmeno io perché. Bo.
Andiamo in aeroporto. Respirate tranquilli, può darsi che scampiate ai matti in tangenziale e ci arriviate sani e salvi. Non posso però garantirvelo.

Se sarete abbastanza fortunati, arriverete in aeroporto scampando al traffico automobilistico con ancora una bocca, dei denti, due orecchie se possibile ai lati della testa e un volante, che se ci è andata non solo bene, ma proprio di c**o è ancora al suo posto.
Gioite, la parte pericolosa del viaggio è terminata, (il prezzo del parcheggio lo lasciamo al ritorno, ora non preoccupatevene…godetevi il volo ormai prossimo).
VOLO ORMAI PROSSIMO???

Lo ripeto, il volo è ORMAI PROSSIMO (

OK. In aeroporto ci siamo, il biglietto è sempre in tasca, la vostra Play è accesa e in pausa. Il gas è chiuso. Forse. Se ve ne viene il dubbio ora, è tutto previsto. Il dubbio del GAS viene SEMPRE dinanzi i banchi check-in della propria Compagnia. Non posso ancora dimostrarlo, ma credo dipenda da qualche baco del Service Pack 2 di Windows………

State pensando a tutto, bravi, peccato che vi siete dimenticati le mutande……..ma lo scoprirete in albergo, la sera stessa. Io sono ba**ardo per cui ve lo dico ora.

Tutto quello che c’è in mezzo alla vostra faccia pensante dinanzi un banco check-in e relativa bellissima ragazza mora e la vostra faccia meravigliata in un albergo chissà dove, è un VOLO AEREO DI LINEA.

Urca! Quale provocazione! (Frasper, ci sei???)
Ma spettate un momento, se già vi vedo con la faccia beota in camera al Tiffany (o così avete detto agli amici…) scoprendo che vi siete portati il doposole in inverno in Puglia, le manette ma siete senza partner, avete portato patente, i bolli scaduti dell’auto, e la collezione completa dei libri di Fabio Volo credendo che fossero incentrati sui segreti dei Boeing, scoprendo poi che narrano TUTTI le vicende di giovani panettieri bresciani (ciao Fabio!) e che comunque avete volato con un Airbus, ( questa me la segno, anche se l’ho scritta io), TRANNE CHE LE MUTANDE………..significa che:
- Il giorno dopo avrete pruriti nelle parte intime.
- Ma soprattutto che……………IL VOLO E’ ANDATO BENONE!!!!!!
Propendo per entrambe. E analizziamo la seconda. La prima, scusate, ma sono fattacci vostri. Comunque, forse vi sarà comodo sapere che in questi casi io uso la federa del cuscino, con due graffette.


Torniamo indietro nel tempo, (un po’ come Windows ad ogni blocco del sistema….), e raffiguriamoci di nuovo dinanzi la morettina niente male del banco check-in della Slollo Airlines.
Finestrino o corridoio, la scelta è vostra e va a gusti. Io francamente scelgo sempre finestrino.
La morettina della Slollo Airlines vi dirà a che ora presentarvi a quale gate. Aggiungete dieci minuti per i controlli di sicurezza, quindi presentatevi.
Qui fate poche storie, il bagaglio a mano DEVE passare sul nastro trasportatore, altrimenti è troppo grosso e NON PUO’ essere imbarcato a mano. Svuotate le tasche, TUTTE, passate il varco e mostrate la carta d’imbarco.
Cercate una poltroncina vuota e affacciatevi al vetro, (il volo sarà puntuale, la Slollo è SEMPRE puntuale!Alla peggio i vostri orologi sono avanti….



Scherzo dai!


Lo so, lo so. Non serve a nulla che prendo in giro l’ormai stempiatissimo conduttore di radio DeeJay, (

OK. E’ momento di essere seri, la morettina chiama l’imbarco. Preparate carta e documento, esibitelo. Frasper non salirà comunque, (

Mi pare ovvio.
Siccome la Compagnia è mia, l’aereo vi dico subito essere un B737-400.

Se siete sulla fila dalla 1 al 10, per favore, imbarcatevi dalla scaletta anteriore, altrimenti da quella posteriore. Frasper, tu aspetta qui, ti chiamiamo noi dopo.

Annalisa, puoi pure entrare dal tubo di Pitot. Tu puoi!
Ma tieni presente che se arriva La Franci all’ultimo momento, tu stai giù. Mi spiace, overbooking.

Siccome la Slollo è una piccola Comapgnia appena nata, il suo parcheggio è praticamente l’ultimo, oltre i tombini. E’ così lontano che se passa il Vigile guarda se c’è il gratta e parcheggia. Infatti il Comandante (tale Com. Sloppalaus), ha trovato la multa attaccata al tergicristallo. Unica nota, il tergicristallo è in alto di tre metri……….Va bè. Tanto è ovvio, la paga Gozer!
Ora noi facciamo i bravi passeggeri, e imbarchiamoci a bordo del Bongolotto della Slollo. Marche I-DIOT.
Il resto, alla seconda e ultima puntata, (ora vado a vedere LOST!).
