DA 7 anni non volo più -terrore-
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DA 7 anni non volo più -terrore-
Ciao a tutti, sono Massimo. Prima volta che mi decido a scrivere, perchè prima di farlo ho dovuto affrontare tutti i teerori interiori per ogni lettura che davo e ridavo in questo forum su gente che ha vissuto esperienze traumatiche e altri invece esperienze emozionali positive.
Vengo al dunque, nella speranza che qualche consiglio (che non sia sulla sicurezza degli aerei) possa aiutarmi perchè o il 9 o il 23 marzo mi sto riscommettendo.
Nell'anno 1993 prendo per la prima volta l'aereo (per Londra), da quel momento ne avrò preso un centinaio perchè scoprii il divertimento del volo. Insomma quando c'era qualcuno che partiva e studi permettendo facevo il biglietto assieme alla persona in questione, poi chi di turno faceva le proprie cose ed io ne approfittavo per visitare città e culture nuove nei frammenti i tempo che avevo (2/3 giorni di solito). Tutto bene fino al 19 Agosto dell'anno 2000.
Proseguo...
19 Agosto 2000 devo recarmi a Torino, come faccio ogni 15 giorni, per andare a trovare la mia nuova compagna (lei altrettanto fa lo stesso affinchè con cadenza settimanale ci si vede). Io sono di Catania e parto da Fontanarossa, lei è di Torino e parte da Caselle. Sempre ho viaggiato in questa tratta con ALITALIA (prezzo speciale per studenti con tessera CTS). Il 19.8.2000 non trovo il solito aereo che fa scalo a Napoli e poi riparte per Torino. Trovo invece un volo Meridiana (preso altre volte tra il 93 e il 2000 ma mai per Torino) diretto per Torino. Durante in viaggio in macchina che da casa mia mi porta all'aeroporto avverto una sensazione mai provata prima, la definisco "tensione". Torno un attimo indietro e apro una parentesi sentimentale: la tensione è legata a ciò che mi accadde il giorno prima 18.8.2000. La mia ex compagna (catanese) mi dice che ha avuto relazione per vendetta (dato che io con la torinese ci sto tramite tradimento) nei miei confronti con altra persona e che non vuol saperne più di me "Massi che ti cerchi ?..te ne sei andato a Torino,con la scusa di seminari di psicologia -facoltà da me frequentata in quegl'anni - mi hai tradito inventanomi scuse e adesso piangi?" .... bene riprendo quanto dicevo prima... avveto tensione. Mi saluto con mi padre che mi ha accompagnato, faccio ceck-in, attendo fin quando mi dirigo dalla scala anteriore dell'aereo, mi fanno tornare indietro perchè ho dei posti al centro/dietro e devo salire dalla scale posteriore, non devo passare sotto l'ala etc. etc. salgo, si attende circa 20 minuti per un ritardo di un volo che deve atterrare, nel menttre viene annunciato che il volo non sarà più diretto e farà scalo a Pisa, mi irrigidisco e penso "chissà a che ora arrivo a Torino". Si accendono i motori. E' lì in quel momento che mi si mettono in mente immaggini di un viaggio fatto in macchina un mese prima (17 luglio 2000) a Genova dove per la prima volta affronto la Sopraelevata, una sorta di pezzo di strada sospeso sul mare, ebbi paura quella volta, ma nulla di più. Dicevo si accendono i motori... mi sento malissimo, ne fitte al cuore, ne mancanza di respiro... so solo di stare male, un male mai provato prima. Lo dico alla mia vicina di posto e mi dice di calmarmi e stare zitto che tutto passa, mi chiede se è la prima volta che volo e nemmeno rispondo... continuo a ripetere che sto male, malissimo. Poi ad un certo punto alzo il braccio e dico: "AIUTO AIUTO" un'hostess si avvicina, mi chiede cosa è che non va... tento di spiegarle tutto. La stessa corre verso la cabina e si spengono i motori. Dopo circa 15 minuti arriva l'ambulanza mi prelevano e mi portano in infermeria. Ricordo il sentir momrmorare di altri passeggeri contro questo mio sentirmi male. Diagnosi: attacco di panico, particamente lo avevo soltanto studiato. Ma poi passa tutto, ma no riprendo aerei, al sol pensiero mi sudano le mani e mi si annebbia la vista (non è un modo di dire, è la verità).
Va bene cosi. Adesso vi dico cosa è accaduto da quel giorno. Il 1° maggio 2001 mentre passeggio il mio cane... mi ritrovano a terra. Gente del vicinato mi porta a casa, subito ambulanz pronto soccorso. Diagnosi: attacco di panico. A quel punto, contatto tutti i centri possibili di neurologia per farmi tutti accertamenti possibili alla testolina: non c'è nulla. Mi consigliano però uno psichiatra che mi dia dei farmaci ansiolitici e degli antidepressivi che riattivino la seratonina. Congiunta psicoterapia. nel mentre interrompo i miei studi per 8 mesi, poi li riprendo mi laurerò con un anno di ritardo (nel 29 luglio 2002). Faccio tutte le psico terapie dovute, anche qyuelle di overe post laurea. Oggi a distanza di sette anni il resoconto è il seguente: vita regredita, infelicità. terrore a prendere l'aereo e terrore ad essere rimasto imprigionato nei treni per ore ed ore. Appena il 29 gennaio per raggiungere Barcellona, ho fatto Catania Genova col teno e poi genova Bar<cellona con la nave. Totale 34 ore, contro le 2 ore che con un volo la Wind Jet garantisce nel suo link.
L'ipnologo al quale mi sono rivolto, è anche un collega, mi dice che si è pronti... e per la prima vlta trovo qualcuno che la compangnia la fa a me: lui stesso. Credevo di aver risolto. fare il biglietto per il 9 marzo o per il 23, devo decidere... mi ha fatto ripiombare nel terrore.
Concludo: non è paura di volare, è paura di non controllare il fisico (negli anni qualche crisi di panico si è presentata ed è come se il corpo si muova autonomamente e non lo controllo). Ho letto pure VOGLIA DI VOLARE... mi è piaciuto fino ad un certo punto. il punto che non ho gradito è: "il volo reale -non il simulatore- non è obbligatorio".
Oggi prendo solo aniolitici al bisogno... mi frega la paura che potrei ripiombare in uno stato simile a quegl'anni di terrore.
Mi vergogno a pensare di non controllarmi in volo, che qualcuno mi riconosca (sia un mio paziente) e mi crolla tuttto anche il lavoro.
Ragazzi, esperti, Luca.... che devo fare? Vi prego di non rispondermi ironicamente come più volte ho sentito da colleghi che mi dicevano "massi, le nostre risorse interne...".... Non ce la faccio, non ce la faccio ne a volare ne ad affrontare lunghi viaggi in treno....
Un parere che sia pure "lascia stare l'aereo".... dettomi da esperti tecnici forse mi può far cedere e rendere onore alle armi.
Scoprire comunque che da viaggiatore, e viandante, sui cieli ti sei ridotto a programmare viaggi eterni... mi mette angoscia.
Vi prego di non considerare la mia professione e di valutarmi come semplice persona che ha vissuto il piacere del volo sempre e che come se si fposse imprigionato e non trova la chiave. A tal proposito metto in gioco anche tutta l'utilità dei miei studi.
Grazie anticipatamente.
Vostro max.
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Nell'anno 1993 prendo per la prima volta l'aereo (per Londra), da quel momento ne avrò preso un centinaio perchè scoprii il divertimento del volo. Insomma quando c'era qualcuno che partiva e studi permettendo facevo il biglietto assieme alla persona in questione, poi chi di turno faceva le proprie cose ed io ne approfittavo per visitare città e culture nuove nei frammenti i tempo che avevo (2/3 giorni di solito). Tutto bene fino al 19 Agosto dell'anno 2000.
Proseguo...
19 Agosto 2000 devo recarmi a Torino, come faccio ogni 15 giorni, per andare a trovare la mia nuova compagna (lei altrettanto fa lo stesso affinchè con cadenza settimanale ci si vede). Io sono di Catania e parto da Fontanarossa, lei è di Torino e parte da Caselle. Sempre ho viaggiato in questa tratta con ALITALIA (prezzo speciale per studenti con tessera CTS). Il 19.8.2000 non trovo il solito aereo che fa scalo a Napoli e poi riparte per Torino. Trovo invece un volo Meridiana (preso altre volte tra il 93 e il 2000 ma mai per Torino) diretto per Torino. Durante in viaggio in macchina che da casa mia mi porta all'aeroporto avverto una sensazione mai provata prima, la definisco "tensione". Torno un attimo indietro e apro una parentesi sentimentale: la tensione è legata a ciò che mi accadde il giorno prima 18.8.2000. La mia ex compagna (catanese) mi dice che ha avuto relazione per vendetta (dato che io con la torinese ci sto tramite tradimento) nei miei confronti con altra persona e che non vuol saperne più di me "Massi che ti cerchi ?..te ne sei andato a Torino,con la scusa di seminari di psicologia -facoltà da me frequentata in quegl'anni - mi hai tradito inventanomi scuse e adesso piangi?" .... bene riprendo quanto dicevo prima... avveto tensione. Mi saluto con mi padre che mi ha accompagnato, faccio ceck-in, attendo fin quando mi dirigo dalla scala anteriore dell'aereo, mi fanno tornare indietro perchè ho dei posti al centro/dietro e devo salire dalla scale posteriore, non devo passare sotto l'ala etc. etc. salgo, si attende circa 20 minuti per un ritardo di un volo che deve atterrare, nel menttre viene annunciato che il volo non sarà più diretto e farà scalo a Pisa, mi irrigidisco e penso "chissà a che ora arrivo a Torino". Si accendono i motori. E' lì in quel momento che mi si mettono in mente immaggini di un viaggio fatto in macchina un mese prima (17 luglio 2000) a Genova dove per la prima volta affronto la Sopraelevata, una sorta di pezzo di strada sospeso sul mare, ebbi paura quella volta, ma nulla di più. Dicevo si accendono i motori... mi sento malissimo, ne fitte al cuore, ne mancanza di respiro... so solo di stare male, un male mai provato prima. Lo dico alla mia vicina di posto e mi dice di calmarmi e stare zitto che tutto passa, mi chiede se è la prima volta che volo e nemmeno rispondo... continuo a ripetere che sto male, malissimo. Poi ad un certo punto alzo il braccio e dico: "AIUTO AIUTO" un'hostess si avvicina, mi chiede cosa è che non va... tento di spiegarle tutto. La stessa corre verso la cabina e si spengono i motori. Dopo circa 15 minuti arriva l'ambulanza mi prelevano e mi portano in infermeria. Ricordo il sentir momrmorare di altri passeggeri contro questo mio sentirmi male. Diagnosi: attacco di panico, particamente lo avevo soltanto studiato. Ma poi passa tutto, ma no riprendo aerei, al sol pensiero mi sudano le mani e mi si annebbia la vista (non è un modo di dire, è la verità).
Va bene cosi. Adesso vi dico cosa è accaduto da quel giorno. Il 1° maggio 2001 mentre passeggio il mio cane... mi ritrovano a terra. Gente del vicinato mi porta a casa, subito ambulanz pronto soccorso. Diagnosi: attacco di panico. A quel punto, contatto tutti i centri possibili di neurologia per farmi tutti accertamenti possibili alla testolina: non c'è nulla. Mi consigliano però uno psichiatra che mi dia dei farmaci ansiolitici e degli antidepressivi che riattivino la seratonina. Congiunta psicoterapia. nel mentre interrompo i miei studi per 8 mesi, poi li riprendo mi laurerò con un anno di ritardo (nel 29 luglio 2002). Faccio tutte le psico terapie dovute, anche qyuelle di overe post laurea. Oggi a distanza di sette anni il resoconto è il seguente: vita regredita, infelicità. terrore a prendere l'aereo e terrore ad essere rimasto imprigionato nei treni per ore ed ore. Appena il 29 gennaio per raggiungere Barcellona, ho fatto Catania Genova col teno e poi genova Bar<cellona con la nave. Totale 34 ore, contro le 2 ore che con un volo la Wind Jet garantisce nel suo link.
L'ipnologo al quale mi sono rivolto, è anche un collega, mi dice che si è pronti... e per la prima vlta trovo qualcuno che la compangnia la fa a me: lui stesso. Credevo di aver risolto. fare il biglietto per il 9 marzo o per il 23, devo decidere... mi ha fatto ripiombare nel terrore.
Concludo: non è paura di volare, è paura di non controllare il fisico (negli anni qualche crisi di panico si è presentata ed è come se il corpo si muova autonomamente e non lo controllo). Ho letto pure VOGLIA DI VOLARE... mi è piaciuto fino ad un certo punto. il punto che non ho gradito è: "il volo reale -non il simulatore- non è obbligatorio".
Oggi prendo solo aniolitici al bisogno... mi frega la paura che potrei ripiombare in uno stato simile a quegl'anni di terrore.
Mi vergogno a pensare di non controllarmi in volo, che qualcuno mi riconosca (sia un mio paziente) e mi crolla tuttto anche il lavoro.
Ragazzi, esperti, Luca.... che devo fare? Vi prego di non rispondermi ironicamente come più volte ho sentito da colleghi che mi dicevano "massi, le nostre risorse interne...".... Non ce la faccio, non ce la faccio ne a volare ne ad affrontare lunghi viaggi in treno....
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Grazie anticipatamente.
Vostro max.
- Slowly
- Administrator
- Messaggi: 26108
- Iscritto il: 28 settembre 2004, 12:43
- Località: ...nei pensieri di chi mi vuole bene!
- Contatta:
Ciao Max, intanto benvenuto.


SLOWLY
MD80.it Admin
e-mail: slowly@interfree.it
MSN: slowly@md80.it
Skype: slo.ita
Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!
MD80.it Admin
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- Dany80
- 05000 ft
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- Iscritto il: 29 luglio 2006, 16:36
- Località: Palazzolo sull'Oglio (BS)
- Contatta:
innanzitutto benvenuto, non credo di poterti aiutare, qui c'entra poco o nulla l'aereo, è una situazione molto più complessa che deve essere trattata in modo professionale da persone che conoscono bene queste situazioni...
Credo che un grande aiuto e consigli te li possa dare Luca Evangelisti, aspetta e vedrai che ti risponderà.
Intanto, Benvenuto!
Credo che un grande aiuto e consigli te li possa dare Luca Evangelisti, aspetta e vedrai che ti risponderà.
Intanto, Benvenuto!
Daniele
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- Fearless flyer
- FL 400
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- Iscritto il: 19 maggio 2006, 11:43
- Località: Roma - Milano - Catania - Venezia
Ciao Max, benvenuto!
Non ti nascondo che mi trovo un po' in difficoltà. Per vari motivi.
Sei un collega ed i colleghi sono sempre molto più esigenti (vero Frasper?
).
Sei un collega, dunque sai che, praticamente, siamo off topic.
Nel senso che nelle fobie, come negli attacchi di panico "l'oggetto fobico" o "l'oggetto panico" non ha tanta importanza. Infatti, dopo l'aereo, hai avuto un attacco di panico mentre uscivi con il cane
Hai fatto varie esperienze terapeutiche (delle quali mi piacerebbe approfondire gli obiettivi, gli esiti, gli orientamenti).
Stai facendo ipnosi (che io utilizzo non molto spesso, non penso quindi di potermi definire un esperto).
Sintesi della sintesi: ti fidi del tuo terapeuta (e so che il tema della fiducia per chi soffre di disturbi d'ansia scotta soltanto a pensare di pronunciarlo)? Se lui pensa che sei pronto....sei pronto ed il tuo timore di regredire ad anni fa è paragonabile SOLTANTO ad uno starnuto di una persona che ha sofferto di broncopolmonite. Se ti capita di starnutire di nuovo molto probabilmente c'è una corrente d'aria o un po' di polline ti è finito dentro il naso....rendo l'idea?
Se ti fidi del tuo terapeuta e lui ti accompagna......vai!
Se dovessero esserci dei probemi li affronterai (insieme a lui).
Luca
ps1: se vuoi mi trovi in privato (tastino MP in fondo)
ps2: non c'è nessunissimo motivo di controllare il corpo perchè è proprio questa aspettativa velleitaria ed irrealizzabile che probabilmente ha scatenato gli attacchi di panico.
ps3: la vergogna lasciala stare per ora, mi sembra che hai altre cose di cui occuparti
Non ti nascondo che mi trovo un po' in difficoltà. Per vari motivi.
Sei un collega ed i colleghi sono sempre molto più esigenti (vero Frasper?

Sei un collega, dunque sai che, praticamente, siamo off topic.
Nel senso che nelle fobie, come negli attacchi di panico "l'oggetto fobico" o "l'oggetto panico" non ha tanta importanza. Infatti, dopo l'aereo, hai avuto un attacco di panico mentre uscivi con il cane

Hai fatto varie esperienze terapeutiche (delle quali mi piacerebbe approfondire gli obiettivi, gli esiti, gli orientamenti).
Stai facendo ipnosi (che io utilizzo non molto spesso, non penso quindi di potermi definire un esperto).
Sintesi della sintesi: ti fidi del tuo terapeuta (e so che il tema della fiducia per chi soffre di disturbi d'ansia scotta soltanto a pensare di pronunciarlo)? Se lui pensa che sei pronto....sei pronto ed il tuo timore di regredire ad anni fa è paragonabile SOLTANTO ad uno starnuto di una persona che ha sofferto di broncopolmonite. Se ti capita di starnutire di nuovo molto probabilmente c'è una corrente d'aria o un po' di polline ti è finito dentro il naso....rendo l'idea?

Se ti fidi del tuo terapeuta e lui ti accompagna......vai!
Se dovessero esserci dei probemi li affronterai (insieme a lui).
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Luca Evangelisti
Responsabile "Voglia di Volare"
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evangelisti.luca@alitalia.it
Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa.
Proverbio africano
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Proverbio africano
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- Località: padova
La paura del volo è una paura irrazionale che la razionalità di qualsiasi spiegazione non può vincere. Per questo non saprei proprio come aiutarti, infatti mi verrebbe stupidamente da scrivere che semplicemente non ti devi preoccupare di nulla quando sei in aereo, ma evidentemente non sarei il primo. Tuttavia leggo tra le righe che sei molto impegnato a superare questa tua difficoltà, la prendi come una scommesa con te stesso, e sono sicuro che ci riuscirai perchè è evidente che ci vuoi riuscire. Vai e riprenditi la libertà di volare, poi torna qui e di a tutti che ci sei riuscito.
ciao!
ciao!
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- 00500 ft
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- Iscritto il: 22 gennaio 2007, 17:02
Ciao Max,
io da pauroso del volo posso dirti che frequentando questo forum,
sono passato dal terrore o fobia dell'aereo a conviverci con un po di paura.
Per me è stato un grande passo.
Io non sono uno psic clinico, bensì del lavoro, posso dirti però che ti consiglio di contattare in privato Luca.
A me prima di decollare mi basta una sua parola per darmi coraggio.
Posso dirti che è una persona molto competente, scrupolosa e quindi non farti problemi a contattarlo.
Ok???
Ps: sull'aereo purtoppo non sono in grado di darti consigli, pechè ancora vivo con un po di paura.
io da pauroso del volo posso dirti che frequentando questo forum,
sono passato dal terrore o fobia dell'aereo a conviverci con un po di paura.
Per me è stato un grande passo.
Io non sono uno psic clinico, bensì del lavoro, posso dirti però che ti consiglio di contattare in privato Luca.
A me prima di decollare mi basta una sua parola per darmi coraggio.
Posso dirti che è una persona molto competente, scrupolosa e quindi non farti problemi a contattarlo.
Ok???
Ps: sull'aereo purtoppo non sono in grado di darti consigli, pechè ancora vivo con un po di paura.
- FAS
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- Iscritto il: 12 maggio 2006, 7:20
Ciao Luca,Fearless flyer ha scritto: Sintesi della sintesi: ti fidi del tuo terapeuta (e so che il tema della fiducia per chi soffre di disturbi d'ansia scotta soltanto a pensare di pronunciarlo)?
ho un piccolo pensiero personale, magari puó servire a qualcuno! non resisto!
"ti fidi del tuo terapeuta?"
una domanda del genere mi potrebbe far crollare di nuovo il mondo addosso!
per questo motivo non me la pongo!
Secondo te cosa vuol dire? (Che comunque l´attuale equilibrio non ha solide basi?)
Capisci quale messaggio voglio trasmetterti?
scusate la nebbia!

"Il buon senso c'era; ma se ne stava nascosto, per paura del senso comune" (Alessandro Manzoni)
- Fearless flyer
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- Iscritto il: 19 maggio 2006, 11:43
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Marcello, non sono sicuro di aver capito bene....e credo che sia importante capire tutto.FAS ha scritto:Ciao Luca,Fearless flyer ha scritto: Sintesi della sintesi: ti fidi del tuo terapeuta (e so che il tema della fiducia per chi soffre di disturbi d'ansia scotta soltanto a pensare di pronunciarlo)?
ho un piccolo pensiero personale, magari puó servire a qualcuno! non resisto!
"ti fidi del tuo terapeuta?"
una domanda del genere mi potrebbe far crollare di nuovo il mondo addosso!
per questo motivo non me la pongo!
Secondo te cosa vuol dire? (Che comunque l´attuale equilibrio non ha solide basi?)
Capisci quale messaggio voglio trasmetterti?
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Prova a spiegare facile, qui o in mp
Luca
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- FAS
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- Iscritto il: 12 maggio 2006, 7:20
Grazie per l´attenzione caro Luca.Fearless flyer ha scritto:Marcello, non sono sicuro di aver capito bene....e credo che sia importante capire tutto.FAS ha scritto:Ciao Luca,Fearless flyer ha scritto: Sintesi della sintesi: ti fidi del tuo terapeuta (e so che il tema della fiducia per chi soffre di disturbi d'ansia scotta soltanto a pensare di pronunciarlo)?
ho un piccolo pensiero personale, magari puó servire a qualcuno! non resisto!
"ti fidi del tuo terapeuta?"
una domanda del genere mi potrebbe far crollare di nuovo il mondo addosso!
per questo motivo non me la pongo!
Secondo te cosa vuol dire? (Che comunque l´attuale equilibrio non ha solide basi?)
Capisci quale messaggio voglio trasmetterti?
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Luca
ti rispondo qui sul forum! forse puó servire anche ad altre persone....
dopo aver letto quanto hai scritto a MaxPr0f3 mi sono posto la domanda:
ma io, marcello, mi fido /fidavo del mio psicoterapeuta???
Devo dire che é stato il mio giubbotto di salvataggio e adesso sono sano e salvo sulla terra ferma.
Sono guarito perché ho creduto nel mio psicoterapeuta. Lui mi ha preso per mano e mi ha portato fuori dal male nero.
Ma torniamo indietro nel tempo! Se tu mi avessi fatto questa domanda durante il mio periodo di crisi, quando gli attacchi di panico mi venivano anche vedendo un bicchiere di acqua fresca sul tavolo, cosa sarebbe successo?
In quelle condizioni il non fidarsi delle persone per me era normale! Mi fidavo solo del mio psicoterapeuta e dei suoi consigli.
Ma se non avessi avuto fiducia in lui, se minimamente avessi pensato che i comportamenti che mi raccomandava erano sbagliati di sicuro non ne sarei uscito.
Magari avrei avuto comportamenti contrari a quelli da lui proposti in caso di panico, ponendomi in situazioni di pericolo.
In quei momenti se ti rendi conto che non hai fiducia nell´unica persona che ti tende la mano, la situazione diventa critica.
In quei momenti era lui che mi dava stabilitá; se avessi iniziato a pensare su quanta fiducia meritava sarei di sicuro scoppiato!
Adesso a distanza di anni, ho le mie cetezze in tema di attacchi di panico (anche se saltuariamente ho bisogno di una seduta di psicoterapia per fare il punto della situazione). Non sono andati via del tutto, ma li posso gestire, li so riconoscere e riesco a controllarli (o almeno credo), grazie ai consigli e alle "procedure" imparate grazie al mio terapeuta!
Se adesso (oggi) la fiducia nel mio psicoterapeuta venisse a mancare per un certo motivo, cosa succederebbe ai miei attacchi di panico? potrebbero ritornare a rendermi un timorato della vita?
spero di esserestato piú chiaro!
ps non mi crea imbarazzo parlare dell´aergomento, anzi la societá dovrebbe essere piú sensibile nei confronti di tale tema. Ma sinceramente ho difficoltá ad esternare in maniera sintetica e chiara il feeling che ho sull´argomento.
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- Iscritto il: 19 maggio 2006, 11:43
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Ok, ora ho capito meglio. Siamo in un terreno parzialmente Off Topic ma sono d'accordo con te che il tema della fiducia è talmente trasversale che vale sicuramente la pena approfondire un po'.FAS ha scritto:Grazie per l´attenzione caro Luca.Fearless flyer ha scritto:Marcello, non sono sicuro di aver capito bene....e credo che sia importante capire tutto.FAS ha scritto:Ciao Luca,Fearless flyer ha scritto: Sintesi della sintesi: ti fidi del tuo terapeuta (e so che il tema della fiducia per chi soffre di disturbi d'ansia scotta soltanto a pensare di pronunciarlo)?
ho un piccolo pensiero personale, magari puó servire a qualcuno! non resisto!
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per questo motivo non me la pongo!
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dopo aver letto quanto hai scritto a MaxPr0f3 mi sono posto la domanda:
ma io, marcello, mi fido /fidavo del mio psicoterapeuta???
Devo dire che é stato il mio giubbotto di salvataggio e adesso sono sano e salvo sulla terra ferma.
Sono guarito perché ho creduto nel mio psicoterapeuta. Lui mi ha preso per mano e mi ha portato fuori dal male nero.
Ma torniamo indietro nel tempo! Se tu mi avessi fatto questa domanda durante il mio periodo di crisi, quando gli attacchi di panico mi venivano anche vedendo un bicchiere di acqua fresca sul tavolo, cosa sarebbe successo?
In quelle condizioni il non fidarsi delle persone per me era normale! Mi fidavo solo del mio psicoterapeuta e dei suoi consigli.
Ma se non avessi avuto fiducia in lui, se minimamente avessi pensato che i comportamenti che mi raccomandava erano sbagliati di sicuro non ne sarei uscito.
Magari avrei avuto comportamenti contrari a quelli da lui proposti in caso di panico, ponendomi in situazioni di pericolo.
In quei momenti se ti rendi conto che non hai fiducia nell´unica persona che ti tende la mano, la situazione diventa critica.
In quei momenti era lui che mi dava stabilitá; se avessi iniziato a pensare su quanta fiducia meritava sarei di sicuro scoppiato!
Adesso a distanza di anni, ho le mie cetezze in tema di attacchi di panico (anche se saltuariamente ho bisogno di una seduta di psicoterapia per fare il punto della situazione). Non sono andati via del tutto, ma li posso gestire, li so riconoscere e riesco a controllarli (o almeno credo), grazie ai consigli e alle "procedure" imparate grazie al mio terapeuta!
Se adesso (oggi) la fiducia nel mio psicoterapeuta venisse a mancare per un certo motivo, cosa succederebbe ai miei attacchi di panico? potrebbero ritornare a rendermi un timorato della vita?
spero di esserestato piú chiaro!
ps non mi crea imbarazzo parlare dell´aergomento, anzi la societá dovrebbe essere piú sensibile nei confronti di tale tema. Ma sinceramente ho difficoltá ad esternare in maniera sintetica e chiara il feeling che ho sull´argomento.
Credo (se mi posso permettere) che il problema sia male impostato; il nocciolo della discussione non è scoprire/non scoprire, a distanza di tempo, se il tuo terapeuta meritava fiducia o no. Perchè da come lo imposti tu sembra quasi che se scoprissi anche a distanza di anni che il tuo psicologo non meritava fiducia, tutto quello che hai/avete costruito insieme rischierebbe di essere compromesso. Giusto? E' questo il tuo timore?
Ok se così questo è un falso problema. Tutto quello che è stato costruito, è stato costruito, ha funzionato benone e funzionerà benissimo anche in futuro, indipendentemente dal fatto che tu, ORA, attribuisca o meno fiducia al tuo terapeuta.
La mia sottolineatura del problema sulla fiducia ("se ti fidi del tuo terapeuta e lui dice che sei pronto....vai") fa riferimento ad una situazione "in progress" e mira ad attribuire ancora maggiore fiducia alla persona dalla quale si sta ricevendo aiuto. Era il mio modo di dire "lui ti conosce meglio di chiunque altro, se pensa che ora ci siano le risorse per fare una cosa vuol dire che è proprio così, dunque cosa aspetti?"
Spero di aver chiarito. Altrimenti sono qui.
Luca
Luca Evangelisti
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Si!Fearless flyer ha scritto:
Ok, ora ho capito meglio. Siamo in un terreno parzialmente Off Topic ma sono d'accordo con te che il tema della fiducia è talmente trasversale che vale sicuramente la pena approfondire un po'.
Credo (se mi posso permettere) che il problema sia male impostato; il nocciolo della discussione non è scoprire/non scoprire, a distanza di tempo, se il tuo terapeuta meritava fiducia o no. Perchè da come lo imposti tu sembra quasi che se scoprissi anche a distanza di anni che il tuo psicologo non meritava fiducia, tutto quello che hai/avete costruito insieme rischierebbe di essere compromesso. Giusto? E' questo il tuo timore?
Grande timore!
Perfetto! ti ringrazio per la risposta! e mi scuso per l´OTFearless flyer ha scritto: Ok se così questo è un falso problema. Tutto quello che è stato costruito, è stato costruito, ha funzionato benone e funzionerà benissimo anche in futuro, indipendentemente dal fatto che tu, ORA, attribuisca o meno fiducia al tuo terapeuta.
La mia sottolineatura del problema sulla fiducia ("se ti fidi del tuo terapeuta e lui dice che sei pronto....vai") fa riferimento ad una situazione "in progress" e mira ad attribuire ancora maggiore fiducia alla persona dalla quale si sta ricevendo aiuto. Era il mio modo di dire "lui ti conosce meglio di chiunque altro, se pensa che ora ci siano le risorse per fare una cosa vuol dire che è proprio così, dunque cosa aspetti?"
Spero di aver chiarito. Altrimenti sono qui.
Luca
Comunque la questione ha fatto accendere qualche campanello di allarme nella mia testa. La mia sensibile psiche trova sempre qualcosa di nuovo per stupirmi... per darmi quella scossa che poi porta all´attacco di panico...(remark per tutti i forumisti: ovviamente parlo del mio caso specifico)
grazie!
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