Peccato che per le capriole non va bene!Flyfree ha scritto:aurum ha scritto:Ma a tutt'oggi da 80 CV in su ,non c'e' alternativa valida ai ROTAX!(parlo di motori da meno di 100 kg di peso)
La Solar T62-T32 da 150 shp

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nelsonwilbury, costruito cosi peserebbe tantissimo, immagino fosse un progetto di Bagalini. Ma chi è tuo zio, è di sestu??nelsonwilbury ha scritto:Agli albori del volo ultraleggero, quando i trabiccoli - perché non d'altro si trattava! - erano costituiti da un traliccio di tubi con ala a delta e ruote di carriola, la prestante elica in legno - che spesso si rompeva costringendo mi zio ad atterraggi di emergenza in terreni, per esempio, di sindaci o assessori - era mossa nientemeno che dal mitico 100 Fiat, cioè l'arcinoto "aste e bilancieri" nato 633 per la "600" del '55 e poi riaggiornato fino ai giorni nostri; poi lì ognuno vedeva un po' come organizzarsi, in linea di massima l'elica non era direttamente calettata all'albero, ma si utilizzava un rinvio a cinghia; per ciò che riguardava l'alimentazione non c'erano particolari problemi ad utilizzare il carburatore di serie, viste sia le quote raggiungibili - anche per ragioni di buon senso! - che gli assetti di esercizio.
Il radiatore era "uno qualsiasi" anche piccolo e collocato in alto, senza vaschetta di espansione, e si rabboccava ad ogni "viaggio", mentre la frenata era quasi sempre aerodinamica, anche se qualcuno stava iniziando a recuperare ceppi, tamburi, pompa e relativo pedale sempre dalla Panda
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Oggi, che noto che gli ultraleggeri somigliano in tutto e per tutto agli aeroplanini da turismo, non credo sia più così, ma a quei tempi ci si divertiva parecchio![]()
L'idea del Rotax - che oggi è più che altro un concetto universale, mi pare ottima nella sua semplicità; bisognerebbe capire in dettaglio quanto un due tempi possa soffrire la quota.
Potresti darmi qualche esempio di motore aeronautico che utilizzi alimentazione e accensione totalmente elettronica?Nicolino ha scritto:Scusami dov'è la domanda? Ti chiedi come mai la centralina elettronica non è installata? Sui motori moderni lo è.....su quelli obsoleti no ma proprio perchè obsoleti....
Questo qui (Thielert Centurion 2.0) è gestito elettronicamente:Hanmar ha scritto:Potresti darmi qualche esempio di motore aeronautico che utilizzi alimentazione e accensione totalmente elettronica?
Al di là di tante disquisizioni fatte fino ad ora la risposta è semplice: no non si può fare. Perlomeno non nell'ottica di poche modifiche.Per motorizzare un ultraleggero o un aereo di piccole-medie dimensioni, tipo in Cesnino, si potrebbe impeigare un motore automobilistico?
Che modifche dovrei fare?
Togliere l'iniezione e rimpiazzarla con carburatori con correttore altmietrico?
In realtà non è uno per bancata, dato che ogni magnete aziona una candela per ogni cilindro, l'altro magnete aziona l'altra candela, in questo modo se ti molla un magnete non ti pianta un intera bancata...ma perdi alcuni giri motore perchè la combustione non è perfetta ma almeno il motore gira, anche se dopo ti sei corretto volevo ribadire questo aspetto, altrimenti qualcuno potrebbe pensare che ti pianta un'intera bancata se ti pianta un magnete. Sull'aspetto del boxer ti seguo sino ad un certo punto, nel senso che può tranquillamente avere cilindri in linea, la scelta sta nel ricercare il motore in grado di aiutarti con il suo baricentro a bilanciare bene il velivolo ed in questo il boxer aiuta ma se non si hanno troppe grane anche un motore con i cilindri in linea va bene.libelle ha scritto: Il motore deve essere un boxer con innesco a magnete (due magneti, uno per bancata) che comandano due candele per cilindro.
Esattolibelle ha scritto: Il magnete deve azionare le candele secondo l'accoppiamento ad impulso, ovvero ogni magnete è in grado, da solo, di attivare l'innesco in tutti quanti i cilindri.
Bhè in realtà ci sarebbero da alimentare gli impianti elettroavionici..libelle ha scritto: La batteria serve solo per l'avviamento con lo starter, poi la puoi anche lasciare a terra.
Il thielert è di derivazione automobilistica con tutti i limiti ed i vantaggi del caso, è raffreddato a liquido e dopo istanti dall'accensione sei ready to go...quindi svantaggi ma anche vantaggi...non devi stare troppo a giocare con cowl flap etc etclibelle ha scritto: Il motore automobilistico gira troppo veloce per calettarci sopra un elica aeronautica che non rende ad alte velocità di rotazione. Serve quindi un riduttore.
Il raffreddamento deve essere ad aria e un motore automobilistico ha bisogno del refrigerante con conseguente necessità di serbatoio, rabbocchi periodici, impianti, rischi di perdite etc. Insomma una complicazione che incide sulla sicurezza.
Concordo, tutto si può fare ma perchè non sfruttare qualcosa che già esiste...libelle ha scritto: Altra cosa: il castello motore di un aereo non può accogliere l'ingrombro di un motore automobilistico, anche solo per la differenza dei punti di aggancio.
In parole povere tutto si ottiene e tutto si modifica se si è abili e maghi della meccanica, ma perchè lambiccarsi tanto il cervello quando sul mercato esistono già ottimi motori di derivazione automobilistica (puoi quindi fare il pieno al distributore sotto casa, naturalmente non portandoci l'aereo intero) che sono sicuri, efficienti e molto performanti.
Abbiamo citato come sempre il Rotax, bel prodotto, ma a mio avviso ne esiste un'altro di gran lunga superiore: il Jabiru australiano.
Nicolino ha scritto:Anche se il 2T viene scelto per le navi anche per motivazioni tecnologiche...te voglio vedè a costruire delle valvole per quei cilindri...
Black Magic ha scritto:![]()
.......... raffreddati a sodio liquido grandi come una mia gamba.
urca......grazie milleBlack Magic ha scritto:No, no..vero.
Calcola che questi motori sono monocilindrici (o formati da tanti monocilindri messi in serie sullo stesso albero)
Hanno alesaggio di circa 1m e corsa anche di 2m.
dato che nell'espressione della potenza, a parità degli altri fattori, pesano velocità stantuffo, corsa e alesaggio allo stesso moodo; lo stantuffo è lento per problemi fluidodinamici e di combustione e allora si aumentano corsa e alesaggio.
La miscela entra, spinta da una pompa, dalle luci alla base del cilindro che vengono scoperte quando lo stantuffo è al punto morto inferiore.
I gas di scarico, invece, escono da una normale valvola a fungo che sta in testa al cilindro. Ma visto che le dimensioni di tutto sono molto grandi e i fumi da far uscire in notevole quantità le valvole sono grandi di conseguenza. (se non una gamba, davvero come un braccio di una persona)
All'interno della valvola a fungo c'è un circuito di sodio liquido che serve a raffreddarla.
Ho cercato qualche immagine esplicativa, ma nn l'ho trovata...sorry.
Davvero molto interessante!filippo1974 ha scritto:Grazie a tutti per le interessanti spiegazioni!
Tuttavia, qualche pazzoide ci sta provando a portare il Diesel 2T sugli aerei... qualche giorno fa, dopo avervi postato la mia domanda, ho trovato questo:
http://www.greencarcongress.com/2006/05 ... ght_v.html
sembrerebbe interessante... che ne pensate?
Ciao
Filippo