Trentino: aliante in difficoltà, pilota illeso
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Trentino: aliante in difficoltà, pilota illeso
Quando i soccorsi sono stati allertati si era temuto che il quadro fosse ben più grave
Quando i soccorsi sono stati allertati si era temuto che il quadro fosse ben più grave. Invece, il pilota a bordo dell'aliante costretto ad un atterraggio di fortuna in val dei Mocheni, è uscito dal velivolo incolume. Protagonista della disavventura - a lieto fine - Roberto Nascimbeni, 52 anni, noto veterinario di Trento e fratello di Massimo Nascimbeni, medico rianimatore. L'allarme è scattato alle 14.30. La centrale operativa del 118 ha allertato subito l'elicottero dei vigili del fuoco, che doveva arrivare sul posto, come pure gli uomini del Soccorso alpino. In realtà Nascimbeni non aveva riportato nessuna ferita e, una volta appurato che il pilota stava bene, l'elisoccorso è tornato alla base vuoto e le squadre del soccorso alpino sono state fermate. Il pilota, infatti, aveva fatto un atterraggio «fuori campo» vicino a malga Cagnon di Sotto, a quota 1.850 metri, su un prato piuttosto sconnesso. L'impatto con il terreno ha causato qualche danno al velivolo - in particolare alla coda - ma il medico veterinario non si è fatto nulla. L'aliante è del Cus, il Centro universitario sportivo, ed il primo a rassicurare sulle condizioni di Nascimbeni è stato Andrea Tomasi, presidente del centro. «Il quadro è per fortuna tranquillizzante - conferma poco dopo - il pilota è atterrato in Val dei Mocheni perché non riusciva ad arrivare a Trento, quindi ha scelto un prato. Si è danneggiata la coda, ma il pilota, che vola da anni ed è piuttosto esperto, è incolume. Nel ritorno, anziché affrontare la parte bassa che era più pericolosa, il pilota ha preferito il prato per un atterraggio fuori campo». Diverso, si spiega, da un atterraggio di emergenza. «È stata una scelta precisa mia - chiarisce lo stesso Nascimbeni - Rientravo dal passo Mangnen, mi sono ritrovato sotto vento: la scelta era di andare verso Telve o andare verso passo Palù. Ho scelto la posizione meno pericolosa. L'atterraggio fuori campo è una prassi consolidata. Era rischioso proseguire, quindi ho fatto la scelta che, a mio avviso, era più sicura per tutti». L'aliante era partito dall'aeroporto Caproni, diretto in val Calamento, alle 12.42: «Alla 14.30 ho fatto l'atterraggio. Poi sono sceso a piedi fino all'incrocio con il Manghen e ho chiamato la torre di controllo per dire quello che era successo». Spaventato? Pare di no. «Si vola sempre con molta attenzione e prudenza, stando attenti a non mettere in pericolo la vita propria o degli altri».
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ho di proposito copiato interamente l'articolo,
ma cosa c'entra il contenuto del pezzo con il titolo .....forse non lo sapranno nemmeno loro
il solito sensazionalismo da quatro soldi ...uff
p.s. Pippo pensaci tu a spiegarlo ai.... giornalai

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Curioso questo fatto.
Uno dei nostri soci, pochi anni fa, era andato a volare in Francia finendo in fuoricampo vicino ad un paesino della Provenza. Non appena messo l'aliante in terra è stato attorniato da centinaia di persone incuriosite e ammirate. Il giorno dopo è finito sui giornali locali ma, diversamente da quanto si legge sui giornali italiani, decantavano le lodi e le gesta di questo aviatore.
E' un'altro mondo
Uno dei nostri soci, pochi anni fa, era andato a volare in Francia finendo in fuoricampo vicino ad un paesino della Provenza. Non appena messo l'aliante in terra è stato attorniato da centinaia di persone incuriosite e ammirate. Il giorno dopo è finito sui giornali locali ma, diversamente da quanto si legge sui giornali italiani, decantavano le lodi e le gesta di questo aviatore.
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Confermo, il fuoricampo non è un incidente se è programmato, calcolato e condotto con criterio dal pilota.Il fuori campo di per sé non è un incidente, l'unico incidente è stato il danno al velivolo...
Un aliante (anche di vecchio tipo) ha una efficienza tale che ti permette tutto il tempo necessario per scegliere il campo giusto e affrontarlo nel migliore di modi. Il fuoricampo si prepara in varie fasi e senza fretta.
Il fuoricampo improvvisato, che avviene per forza di cose quando la quota è davvero ridotta all'osso, può avere conseguenze peggiori.
E' comunque bene precisare che il fuoricampo, anche se condotto con cervello, nasconde sempre delle potenziali insidie soprattutto a livello della "pista" improvvisata. Dall'alto il campo può sembrare perfetto, ma non puoi avere assoluta certezza che non nasconda delle buche o un fossetto di irrigazione che magari vedi solo all'ultimo momento. Con l'aliante, ovviamente non si riattacca, si conclude per forza.
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