Un pilota Alitalia racconta i segreti dell'alta quota
A partire dal perché non bisogna spaventarsi se le ali 'sussultano'
Rientro a casa dopo un volo a Miami: da Malpensa prendo un volo per Firenze, per poi raggiungere Siena, dove vivo. Accanto a me, un'anziana signora che i capelli, bianchissimi con sfumature azzurre, identificano subito come americana. Il suo sguardo teso fuori dal finestrino e la mano nervosamente stretta sul bracciolo denunciano la sua paura. Una volta in aria, si tranquillizza un po', si guarda attorno e pare accorgersi per la prima volta della divisa da pilota che indosso.
"Sa - mi sorride imbarazzata - io ho cominciato a volare subito dopo la guerra. Mio marito, allora eravamo fidanzati, aveva la passione del volo e quando arrivò il momento di portarmi a conoscere i suoi mi venne a prendere con un Piper Cub... sa cos'è?" Il Piper Cub, il Cucciolo, minuscolo monomotore biposto. "Il volo durò quasi due ore, e io ero terrorizzata, terrorizzata e felice. Mi pareva di stare aggrappata alle spalle di un angelo. Da allora ho volato centinaia di volte, pensi che io vivo in Florida e mia figlia in Toscana: la vengo a trovare anche due volte l'anno, ma la paura è sempre la stessa".
Quando la interrompo per dirle che ero stato il suo pilota da Miami a Malpensa, mi prende una mano nelle sue. "Allora a lei posso chiederlo: perché le ali si muovono così tanto?" Do un'occhiata fuori e vedo che sì, c'è un po' di turbolenza, e l'estremità dell'ala sussulta e vibra. E' normale, se non fosse elastica si spezzerebbe, ma non posso dirlo così brutalmente alla mia candida compagna di viaggio. Le ali di un aereo commerciale non sono, come tanti pensano con timore, "attaccate" alla fusoliera, ma fanno parte integrante della struttura, e sono tanto elastiche da arrivare a "piegarsi" verso l'alto di diversi metri prima di rompersi. Durante i collaudi vengono addirittura sottoposte ad un peso che arriva ad essere quattro volte quello dell'aereo stesso. Esiste un filmato in cui i tecnici addetti al collaudo salutano ogni incremento di carico con urla e applausi da stadio: alla fine della prova, un attimo prima di raggiungere il punto di rottura definitivo, le due ali sono talmente incurvate verso l'alto da somigliare a una mezzaluna.
Quel filmato è nel portatile che ho in borsa, e quasi quasi lo mostro alla signora... ma forse è meglio di no, magari, vedendo l'ala che alla fine si spezza le viene un attacco di panico. Intanto abbiamo iniziato la discesa e volando bassi sull'Appennino la turbolenza ricomincia. La signora dai capelli azzurrati torna a guardare fuori e ora la sua mano, anziché il bracciolo della poltrona, stringe la mia. Se ne rende conto solo dopo l'atterraggio, arrossisce, e fa: "Mi scusi, lo so che tutto quello che mi ha detto è la pura verità, ma non ci posso fare niente: io ho paura."
Pietro Pallini, Comandante dell'Alitalia
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Se l'ala vibra
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