
Premessa importante è che quando la parte emotiva della mia mente non prende l'ansioso sopravvento volare mi piace molto. Non solo perché mi piace viaggiare (in realtà quando ho tempo a disposizione, cosa che crescendo si verifica sempre di meno rispetto ai beati vent'anni

Come capita a molti quello che invece mi spaventa è quel 10^-6 di probabilità di incontrare un'orrida morte precipitando

Questo nella pratica si traduce in un certo disagio durante le turbolenze più forti, e in vera paura durante l'approccio e l'atterraggio che sono le fasi del volo che se potessi sostituirei senza indugio col teletrasporto quantistico a terra

Il decollo invece non mi dà sensazioni spaventose, anche se sono spesso teso per il fatto di essere appena entrato in un mezzo che prima o poi dovrà atterrare (oltre che per la consapevolezza che è una delle fasi 'critiche', ma questa genera appunto solo tensione e non il ben più fastidioso panico irrazionale)
Tutto questa parte fobica del mio rapporto con l'aviazione non è sempre stata presente ma è emersa dopo un "trauma", ovvero dopo un volo particolarmente disagevole (o almeno da me percepito come tale).
Ero su un Airbus 330-300 ed ero seduto proprio nell'ultima fila in coda (posizione che, mi è noto, amplifica le percezioni dei movimenti dell'aereo).
Il decollo è stato diverso da tutti gli altri che ho sperimentato, salita brusca e aereo che ha traballato in continuazione fino all'arrivo in quota. Ero a FCO ma non mi ricordo se ci fosse vento.
All'epoca mi sembrarono tante anche le turbolenze passate in crociera, ma solo perché ero giovane e non conoscevo ancora di cosa è capace l'Atlantico.. a posteriori posso dire di aver avuto voli peggiori da questo punto di vista.
La parte peggiore è stata l'atterraggio (a Philadelphia), durante il quale si sono avvertite numerose perdite di quota e una "riattaccata" (cioé a un certo momento l'aereo ha ripreso quota per correggere l'approccio alla pista); quest'ultima ha spaventato anche l'assistente di volo che era seduta vicino a me, e forse la scena che costituisce il ricordo più brutto è quella di questa signorina che stringe i braccioli con una faccia del genere:

Da allora sono state evidentemente scoperchiate le mie ansie da volo ed è aumentata la percezione soggettiva del rischio.. in ogni caso ho volato altre volte dopo quell'episodio, ma sempre dovendo combattere con la paura degli atterraggi.
Negli ultimi anni i casi della vita hanno voluto che non mi capitasse di volare; tornerò a farlo fra qualche settimana da Pisa a Doncaster con Ryanair.
Contrariamente al passato quando iniziavo ad avvertire disagi solo una volta in aeroporto, questa volta sono già un po' in ansia il pensiero.
Fra l'altro ci sono una serie di prime volte: mai atterrato a Doncaster (né a Pisa), mai volato con una lowcost, mai messo piede su un 737-800...
...se avete particolarità da racccontarmi su queste quattro prime volte (già conosco la storia dei due incidenti sfiorati da Ryan in atterraggio nel 2006, ma magari voi conoscete anche particolarità positive) sono una persona curiosa.