Paura... non di volare ma che gli altri volino!
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Paura... non di volare ma che gli altri volino!
Ciao ragazzi, avrei proprio bisogno della vostra opinione!
Parlando con mio fratello e' saltata fuori un cosa di cui non ero a conoscenza, vi spiego:lui prende l'aereo con estrema tranquillita', anzi, avendo volato assieme a lui molte volte posso testimoniare, si diverte pure.
Ama il decollo, in crociera non smette di guardare fuori...etc.
Insomma, non ha nessun problema di paura per il volo; i problemi arrivano quando qualcuno di caro prende l'aereo, allora inizia l'ansia.
La paura che possa succede qualcosa a me, mio padre, mia madre, la sua ragazza o a un suo amico lo rende ansioso al punto di controllare il meteo, seguire il volo dalla partenza all'atterraggio e preoccuparsi in caso di ritardi.
La settimana scorsa mi ha confessato di non essere andato a lezione perche' mio padre era in volo da Francoforte a Milano e si sentiva meglio controllando il volo su internet sul sito di Malpensa.
La mia domanda e': e' possibile che una persona che si diverte a volare abbia paura che gli altri lo facciano?? che gli altri prendano lo stesso mezzo che a lui non fa paura per nulla?
Io per esempio, fidandomi dell'aereo per riflesso mi fido anche quando qualcuno di caro lo prende.
Spero di essermi spiegato bene, qual e' la vostra opinione?
Parlando con mio fratello e' saltata fuori un cosa di cui non ero a conoscenza, vi spiego:lui prende l'aereo con estrema tranquillita', anzi, avendo volato assieme a lui molte volte posso testimoniare, si diverte pure.
Ama il decollo, in crociera non smette di guardare fuori...etc.
Insomma, non ha nessun problema di paura per il volo; i problemi arrivano quando qualcuno di caro prende l'aereo, allora inizia l'ansia.
La paura che possa succede qualcosa a me, mio padre, mia madre, la sua ragazza o a un suo amico lo rende ansioso al punto di controllare il meteo, seguire il volo dalla partenza all'atterraggio e preoccuparsi in caso di ritardi.
La settimana scorsa mi ha confessato di non essere andato a lezione perche' mio padre era in volo da Francoforte a Milano e si sentiva meglio controllando il volo su internet sul sito di Malpensa.
La mia domanda e': e' possibile che una persona che si diverte a volare abbia paura che gli altri lo facciano?? che gli altri prendano lo stesso mezzo che a lui non fa paura per nulla?
Io per esempio, fidandomi dell'aereo per riflesso mi fido anche quando qualcuno di caro lo prende.
Spero di essermi spiegato bene, qual e' la vostra opinione?
- ostinelli
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Io non ho paura di volare, ma quando mia moglie deve andare via, mi agito, che sia in macchina, in aereo o in treno.
Perché?
Perché per quanto sia improbabile che succeda qualcosa, poco più di zero in aereo, molto di più in auto, ho paura solo perché lei non c'è, è fuori, è sola.
E se succedesse qualcosa non mi perdonerei mai di non esserci stato in quel momento, anche se magari non avrei potuto fare nulla.
L'ultima volta che è stata via in aereo, io ero fuori in giardino, perché in casa la radio non prende, sotto l'ombrello, con lo scanner in mano e quando ho sentito il suo volo chiamare il radar per l'avvicinamento, mi è venuto il magone e ho dovuto violentarmi per non premere io il pulsante transmit e dirglielo io al collega pilota lassù che non solo era autorizzato all'avvicinamento, ma che era il benvenuto, che mi riportava una cosa preziosa.
Tornava a casa e io ero lì sotto e sono stato il primo a sentirla.
Sono scemo? Può darsi; felice di esserlo. Me ne vanto pure.
La risposta alla tua domanda, Salvo, io la concentrerei in una parola sola: amore.
Che non è un sentimento razionale e quindi ti fa fare cose irrazionali.
Perché?
Perché per quanto sia improbabile che succeda qualcosa, poco più di zero in aereo, molto di più in auto, ho paura solo perché lei non c'è, è fuori, è sola.
E se succedesse qualcosa non mi perdonerei mai di non esserci stato in quel momento, anche se magari non avrei potuto fare nulla.
L'ultima volta che è stata via in aereo, io ero fuori in giardino, perché in casa la radio non prende, sotto l'ombrello, con lo scanner in mano e quando ho sentito il suo volo chiamare il radar per l'avvicinamento, mi è venuto il magone e ho dovuto violentarmi per non premere io il pulsante transmit e dirglielo io al collega pilota lassù che non solo era autorizzato all'avvicinamento, ma che era il benvenuto, che mi riportava una cosa preziosa.
Tornava a casa e io ero lì sotto e sono stato il primo a sentirla.
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Ti straquoto Delta.Io non ho paura di volare, ma quando mia moglie deve andare via, mi agito, che sia in macchina, in aereo o in treno.
Perché?
Perché per quanto sia improbabile che succeda qualcosa, poco più di zero in aereo, molto di più in auto, ho paura solo perché lei non c'è, è fuori, è sola.
E se succedesse qualcosa non mi perdonerei mai di non esserci stato in quel momento, anche se magari non avrei potuto fare nulla.
L'ultima volta che è stata via in aereo, io ero fuori in giardino, perché in casa la radio non prende, sotto l'ombrello, con lo scanner in mano e quando ho sentito il suo volo chiamare il radar per l'avvicinamento, mi è venuto il magone e ho dovuto violentarmi per non premere io il pulsante transmit e dirglielo io al collega pilota lassù che non solo era autorizzato all'avvicinamento, ma che era il benvenuto, che mi riportava una cosa preziosa.
Tornava a casa e io ero lì sotto e sono stato il primo a sentirla.
Sono scemo? Può darsi; felice di esserlo. Me ne vanto pure.
La risposta alla tua domanda, Salvo, io la concentrerei in una parola sola: amore.
Che non è un sentimento razionale e quindi ti fa fare cose irrazionali.
Questa cosa la avverto in qualsiasi cosa possa mettere in pericolo i miei cari, non me. Perchè? Perchè se (toccando tutto il materiale ferroso e non, del mondo) dovesse capitarmi qualcosa, dopo non potrei dire "ah, non ci sono più" (non soffrirei) mentre i miei cari sì.
Devo preoccuparmi per il fatto che la mia ragazza non ha mai avuto paura o nervoso per il mio lavoro?



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Si, ok, però se fosse così, tutte le persone che amano qualcun'altro, dovrebbero aver paura mentre le persone care volano.
Io amo le persone che mi sono vicine ma non sono in apprensione quando volano in aereo.
Quindi l'amore è una spiegazione parziale (molto parziale); ok quando si ama qualcuno si cerca di proteggerlo. Perfetto, mi sta bene.
Ma se si fa un passo in avanti ci si trova di nuovo davanti al medesimo interrogativo che ci facciamo quando qualcuno ha paura di volare: perchè quando le persone vicine sono a casa (ricordo per quei pochi che ancora non lo sapessero che la casa è la situazione con il maggior numero di incidenti e di incidenti mortali) io sono sereno ed invece quando prendono l'aereo io sono in apprensione?
La domanda è sempre la stessa ed è a questa domanda che bisogna trovare la risposta.
Luca
Io amo le persone che mi sono vicine ma non sono in apprensione quando volano in aereo.
Quindi l'amore è una spiegazione parziale (molto parziale); ok quando si ama qualcuno si cerca di proteggerlo. Perfetto, mi sta bene.
Ma se si fa un passo in avanti ci si trova di nuovo davanti al medesimo interrogativo che ci facciamo quando qualcuno ha paura di volare: perchè quando le persone vicine sono a casa (ricordo per quei pochi che ancora non lo sapessero che la casa è la situazione con il maggior numero di incidenti e di incidenti mortali) io sono sereno ed invece quando prendono l'aereo io sono in apprensione?

La domanda è sempre la stessa ed è a questa domanda che bisogna trovare la risposta.

Luca
Luca Evangelisti
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Uff... quando si tira in ballo l'amore è sempre un casino, per definizione!
E altrettanto per definizione non ci si capisce più niente; e non c'è un conto che torni, neanche a fare 1 + 1 con il pallottoliere!
Fuor di battuta, provo a razionalizzare un po'. Dando per scontato che tutti tendiamo a proteggere ciò/chi amiamo (magari per egoismo: vedi la citazione di Pessoa fatta oggi in altro topic), forse la chiave sta nel significato profondo che si dà alla parola "protezione", e soprattutto al contenuto che ognuno di noi dà al proprio ruolo di protettore.
In altre parole: c'è chi si sente efficace come protettore solo se tiene sotto controllo tutti i possibili fattori esterni che possono riguardare l'amato e cerca quindi, se non può intervenire direttamente, di fare almeno qualcosa che lo faccia sentire "presente"; e c'è chi invece si sente bene semplicemente tenendo d'occhio che aria tira (sennò che protezione è, parlando in generale?), ma senza desiderare di fare qualcosa in prima persona ad ogni costo.
Personalmente, penso di appartenere alla seconda categoria: nello specifico, ammesso che mi ricordi che mia madre o mio fratello devono prendere un aereo o un treno, se mi capita al massimo vado a guardare il sito dell'aeroporto/stazione per sapere se sono in orario oppure no. Ma casomai lo faccio per sapere dove pensarli, non perché abbia preoccupazioni in merito.

E altrettanto per definizione non ci si capisce più niente; e non c'è un conto che torni, neanche a fare 1 + 1 con il pallottoliere!

Fuor di battuta, provo a razionalizzare un po'. Dando per scontato che tutti tendiamo a proteggere ciò/chi amiamo (magari per egoismo: vedi la citazione di Pessoa fatta oggi in altro topic), forse la chiave sta nel significato profondo che si dà alla parola "protezione", e soprattutto al contenuto che ognuno di noi dà al proprio ruolo di protettore.
In altre parole: c'è chi si sente efficace come protettore solo se tiene sotto controllo tutti i possibili fattori esterni che possono riguardare l'amato e cerca quindi, se non può intervenire direttamente, di fare almeno qualcosa che lo faccia sentire "presente"; e c'è chi invece si sente bene semplicemente tenendo d'occhio che aria tira (sennò che protezione è, parlando in generale?), ma senza desiderare di fare qualcosa in prima persona ad ogni costo.
Personalmente, penso di appartenere alla seconda categoria: nello specifico, ammesso che mi ricordi che mia madre o mio fratello devono prendere un aereo o un treno, se mi capita al massimo vado a guardare il sito dell'aeroporto/stazione per sapere se sono in orario oppure no. Ma casomai lo faccio per sapere dove pensarli, non perché abbia preoccupazioni in merito.
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Certo!ostinelli ha scritto:si certo, ma il tutto è da rapportarsi a quanto tempo si sta in casa rispetto al fuoriFearless flyer ha scritto:ricordo per quei pochi che ancora non lo sapessero che la casa è la situazione con il maggior numero di incidenti e di incidenti mortali
scusate l'OT
Dunque, a rigor di logica, più le persone a noi vicine passano tempo dentro casa, più ci dovremmo preoccupare. Giusto?

Luca
ps: secondo me non è affatto OT, anzi, la verità (secondo me ovviamente) sta tutta qui
Luca Evangelisti
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In effetti io sono preoccupato 24 ore su 24, fatte salve quel paio d'orette a settimana in cui io e la Signora siamo in volo insieme nel WE e soprattutto in quell'ora e cinquanta in cui, fatto io decollo e atterraggio, le schiaffo i comandi nelle mani e mi godo il panorama.Certo!
Dunque, a rigor di logica, più le persone a noi vicine passano tempo dentro casa, più ci dovremmo preoccupare. Giusto?
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Sembra quindi che i Beetles avessero ragione... all you need is love. Anche per spiegare un atteggiamento iper-apprensivo.
Concordo su tutto quello che e’ stato detto e soprattutto sul fatto che il voler bene puo’ essere una spiegazione al caso di mio fratello. Considerato anche che l’amore puo’ portare anche ad atteggiamenti ben piu’ estremi di un’eccessiva apprensione (vedi il delitto passionale), il tutto potrebbe quindi essere spiegato con l’affetto di mio fratello verso tutti noi (famiglia, migliori amici etc).
La cosa che pero’ non comprendo affatto e’ il diverso approccio:
-non ha paura di andare in macchina e neanche che gli altri ci vadano
-guida la moto e non e’ in apprensione se gli altro fanno lo stesso
-prende l’aereo, sembra non esserne impaurito, eppure diventa eccessivamente ansioso quando gli altri lo prendono.
Se uno e’ apprensivo, allora, in teoria, dovrebbe esserlo sempre, mi sbaglio?
Ritornando all’amore, se io amo, lo faccio allo stesso modo indipendentemente dal mezzo di trasporto? Se provo apprensione e mi preoccupo di una persona dovrei, dovrebbe essere lo stesso sempre, no?
Scusate se richiedo ma, non e’ proprio possibile secondo voi che ci sia dietro una paura di volare dissimulata?
Concordo su tutto quello che e’ stato detto e soprattutto sul fatto che il voler bene puo’ essere una spiegazione al caso di mio fratello. Considerato anche che l’amore puo’ portare anche ad atteggiamenti ben piu’ estremi di un’eccessiva apprensione (vedi il delitto passionale), il tutto potrebbe quindi essere spiegato con l’affetto di mio fratello verso tutti noi (famiglia, migliori amici etc).
La cosa che pero’ non comprendo affatto e’ il diverso approccio:
-non ha paura di andare in macchina e neanche che gli altri ci vadano
-guida la moto e non e’ in apprensione se gli altro fanno lo stesso
-prende l’aereo, sembra non esserne impaurito, eppure diventa eccessivamente ansioso quando gli altri lo prendono.
Se uno e’ apprensivo, allora, in teoria, dovrebbe esserlo sempre, mi sbaglio?
Ritornando all’amore, se io amo, lo faccio allo stesso modo indipendentemente dal mezzo di trasporto? Se provo apprensione e mi preoccupo di una persona dovrei, dovrebbe essere lo stesso sempre, no?
Scusate se richiedo ma, non e’ proprio possibile secondo voi che ci sia dietro una paura di volare dissimulata?
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Non sono d'accordo sulla prima parte; l'amore non giustifica un atteggiamento iper-apprensivo. Amore+ansia magari lo spiega meglio.SALVOfromBCN ha scritto:Sembra quindi che i Beetles avessero ragione... all you need is love. Anche per spiegare un atteggiamento iper-apprensivo.
Concordo su tutto quello che e’ stato detto e soprattutto sul fatto che il voler bene puo’ essere una spiegazione al caso di mio fratello. Considerato anche che l’amore puo’ portare anche ad atteggiamenti ben piu’ estremi di un’eccessiva apprensione (vedi il delitto passionale), il tutto potrebbe quindi essere spiegato con l’affetto di mio fratello verso tutti noi (famiglia, migliori amici etc).
La cosa che pero’ non comprendo affatto e’ il diverso approccio:
-non ha paura di andare in macchina e neanche che gli altri ci vadano
-guida la moto e non e’ in apprensione se gli altro fanno lo stesso
-prende l’aereo, sembra non esserne impaurito, eppure diventa eccessivamente ansioso quando gli altri lo prendono.
Se uno e’ apprensivo, allora, in teoria, dovrebbe esserlo sempre, mi sbaglio?
Ritornando all’amore, se io amo, lo faccio allo stesso modo indipendentemente dal mezzo di trasporto? Se provo apprensione e mi preoccupo di una persona dovrei, dovrebbe essere lo stesso sempre, no?
Scusate se richiedo ma, non e’ proprio possibile secondo voi che ci sia dietro una paura di volare dissimulata?
Quoto tutte le tue ultime dieci righe

Luca
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Hai fatto il mio ritratto; sono capace di stare sveglio delle ore in una notte solo per sentire se il suo respiro è regolare.Amore+ansia magari lo spiega meglio.
Com'è che mi rilasso in pieno solo quando volo e che dopo un atterraggio fatto bene sto da Dio, meglio che dopo altre attività pur sempre gradevoli delle quali non si può parlare in pubblico?
Rispondimi Doc.
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Beh, se hai la fobia dei ragni (ma proprio fobia?deltagolf ha scritto:Hai fatto il mio ritratto; sono capace di stare sveglio delle ore in una notte solo per sentire se il suo respiro è regolare.Amore+ansia magari lo spiega meglio.
Com'è che mi rilasso in pieno solo quando volo e che dopo un atterraggio fatto bene sto da Dio, meglio che dopo altre attività pur sempre gradevoli delle quali non si può parlare in pubblico?
Rispondimi Doc.

Sulla tua domanda non è semplice rispondere. Bisognerebbe chiacchierare un po' sul significato delle esperienze che citi. Ma ho come la sensazione che sarebbe meglio non approfondire




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Ma dai....mi riferivo al fatto che erano attività da non approfondire in pubblico (come avevi scritto te.....)deltagolf ha scritto:Vabbé, vado un attimo a suicidarmi e torno. Tenetemi il caffé in caldo...Ma ho come la sensazione che sarebbe meglio non approfondire

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