Alitalia: Bye bye Airfrance e Lufthansa
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Alitalia: Bye bye Airfrance e Lufthansa
Lufthansa e AirFrance, retromarcia
Alitalia, smentiti i loro interessi
"Al momento Alitalia non ci interessa": è secca la smentita di Thomas Jachnow, portavoce di Lufthansa alle indiscrezioni di stampa in merito alla possibile presenza della compagnia tedesca tra i potenziali acquirenti di Alitalia. "Nella sua attuale struttura e a queste condizioni" si sottolinea dal quartier generale di Colonia "le nostre posizioni non cambiano". Smentite arrivano anche da AirFrance, finora in pole position.
E mentre lunedì 8 ottobre è stato convocato il cda dal presidente Prato, la short list dei pretendenti della compagnia della Magliana assottiglia sempre più.
Nel consiglio di amministrazione Prato e l'advisor Citi illustreranno l'esito dei contatti con i candidati disponibili ad acquisire il controllo del vettore.
Anche la pretendente privilegiata, AirFrance, si è dunque tirata indietro: "Non abbiamo proposto la nostra candidatura per Alitalia" - ha dichiarato all'Ansa un portavoce della compagnia francese- "non siamo al corrente dell'esistenza di una lista che comprenderebbe 5 potenziali candidati all'acquisto " ha ribadito.
Fra i gruppi interessati a questo punto ci potrebbero essere AirOne, Texas Pacific Group e forse Emirates.
Airone resta dunque la candidata più probabile.
Air One continua ad essere interessata ad Alitalia. A confermarlo è il direttore generale, Lino Bergonzi: "Siamo interessati. Lo eravamo prima, lo siamo anche adesso -afferma- siamo determinati come prima ma non dipende solo da noi ma, come in tutte le trattative, anche dalle strategie e dagli interessi della controparte".
La valutazione degli acquirenti avverrà infatti sui piani industriali presentati, anche se sono stati rivelati fino ad ora solo scarsi dettagli.
IL PIANO AIR FRANCE
Per quanto riguarda Air France, prima della smentita, il suo piano per Alitalia avrebbe previsto 15 mila esuberi, 100 mila compreso l'indotto. Fra i punti cardine ci sarebbero stati la riduzione al minimo indispensabile di piloti, assistenti di volo e personale e l'esclusivo interesse per Alitalia Fly (sarebbe stata dunque esclusa Alitalia Servizi che comprende manutenzione, information technology, call center e diecimila dipendenti), oltre all'abbandono dei voli intercontinentali meno remunerativi su Malpensa e Fiumicino.
IL PIANO AIRONE
Il piano di AirOne, supportato da Intesa-San Paolo prevedrebbe invece 2.250 esuberi fra il 2008 e il 2012 e manterrebbe l'attivita' su Fiumicino e Malpensa, con la crescita della flotta di medio e lungo raggio (ha ordinato 90 Airbus A320 che potrebbero sostituire e integrare la settantina di MD80 di Alitalia), rotte (+14% in 5 anni), passeggeri (+1,5
milioni dopo 5 anni), sette nuove destinazioni, il ritorno all'utile dopo due anni e un'alleanza internazionale.
IL PIANO EMIRATES
Secondo alcune indiscrezioni invece, Emirates, con una banca del Senegal e fondi Usa e cinesi costituirebbe una cordata assistita dall'ex presidente Rai, Antonio Baldassarre e dalla società Sviluppo Mediterraneo, presieduta da Giancarlo Elia Valori. Da sola Emirates rileverebbe il 5% della quota del Tesoro (pari al 49,9% del totale) e investirebbe in Alitalia con numerosi aerei. Punterebbe poi su Fiumicino e su rotte per Africa e Cina, non prevedrebbe esuberi strutturali e farebbe rientrare Alitalia Servizi nel perimetro del suo gruppo.
IL PIANO TEXAS PACIFIC GROUP
Il fondo statunitense potrebbe rilevare tutta la quota del Tesoro mettendo sul piatto 5 miliardi di euro di aumento di capitale in flotta di lungo e medio raggio. Tpg farebbe tornare la manutenzione di Alitalia Servizi in Fly mentre per le altre attività di terra potrebbe valutare quanto convenga economicamente inglobarle. Nel piano, elaborato dall'advisor Seabury, si punterebbe sulle rotte con le Americhe, l'Africa e l'Oriente, voli di lungo raggio per la clientela business a Malpensa e turistica a Fiumicino.
Fonte Tgfin
Alitalia, smentiti i loro interessi
"Al momento Alitalia non ci interessa": è secca la smentita di Thomas Jachnow, portavoce di Lufthansa alle indiscrezioni di stampa in merito alla possibile presenza della compagnia tedesca tra i potenziali acquirenti di Alitalia. "Nella sua attuale struttura e a queste condizioni" si sottolinea dal quartier generale di Colonia "le nostre posizioni non cambiano". Smentite arrivano anche da AirFrance, finora in pole position.
E mentre lunedì 8 ottobre è stato convocato il cda dal presidente Prato, la short list dei pretendenti della compagnia della Magliana assottiglia sempre più.
Nel consiglio di amministrazione Prato e l'advisor Citi illustreranno l'esito dei contatti con i candidati disponibili ad acquisire il controllo del vettore.
Anche la pretendente privilegiata, AirFrance, si è dunque tirata indietro: "Non abbiamo proposto la nostra candidatura per Alitalia" - ha dichiarato all'Ansa un portavoce della compagnia francese- "non siamo al corrente dell'esistenza di una lista che comprenderebbe 5 potenziali candidati all'acquisto " ha ribadito.
Fra i gruppi interessati a questo punto ci potrebbero essere AirOne, Texas Pacific Group e forse Emirates.
Airone resta dunque la candidata più probabile.
Air One continua ad essere interessata ad Alitalia. A confermarlo è il direttore generale, Lino Bergonzi: "Siamo interessati. Lo eravamo prima, lo siamo anche adesso -afferma- siamo determinati come prima ma non dipende solo da noi ma, come in tutte le trattative, anche dalle strategie e dagli interessi della controparte".
La valutazione degli acquirenti avverrà infatti sui piani industriali presentati, anche se sono stati rivelati fino ad ora solo scarsi dettagli.
IL PIANO AIR FRANCE
Per quanto riguarda Air France, prima della smentita, il suo piano per Alitalia avrebbe previsto 15 mila esuberi, 100 mila compreso l'indotto. Fra i punti cardine ci sarebbero stati la riduzione al minimo indispensabile di piloti, assistenti di volo e personale e l'esclusivo interesse per Alitalia Fly (sarebbe stata dunque esclusa Alitalia Servizi che comprende manutenzione, information technology, call center e diecimila dipendenti), oltre all'abbandono dei voli intercontinentali meno remunerativi su Malpensa e Fiumicino.
IL PIANO AIRONE
Il piano di AirOne, supportato da Intesa-San Paolo prevedrebbe invece 2.250 esuberi fra il 2008 e il 2012 e manterrebbe l'attivita' su Fiumicino e Malpensa, con la crescita della flotta di medio e lungo raggio (ha ordinato 90 Airbus A320 che potrebbero sostituire e integrare la settantina di MD80 di Alitalia), rotte (+14% in 5 anni), passeggeri (+1,5
milioni dopo 5 anni), sette nuove destinazioni, il ritorno all'utile dopo due anni e un'alleanza internazionale.
IL PIANO EMIRATES
Secondo alcune indiscrezioni invece, Emirates, con una banca del Senegal e fondi Usa e cinesi costituirebbe una cordata assistita dall'ex presidente Rai, Antonio Baldassarre e dalla società Sviluppo Mediterraneo, presieduta da Giancarlo Elia Valori. Da sola Emirates rileverebbe il 5% della quota del Tesoro (pari al 49,9% del totale) e investirebbe in Alitalia con numerosi aerei. Punterebbe poi su Fiumicino e su rotte per Africa e Cina, non prevedrebbe esuberi strutturali e farebbe rientrare Alitalia Servizi nel perimetro del suo gruppo.
IL PIANO TEXAS PACIFIC GROUP
Il fondo statunitense potrebbe rilevare tutta la quota del Tesoro mettendo sul piatto 5 miliardi di euro di aumento di capitale in flotta di lungo e medio raggio. Tpg farebbe tornare la manutenzione di Alitalia Servizi in Fly mentre per le altre attività di terra potrebbe valutare quanto convenga economicamente inglobarle. Nel piano, elaborato dall'advisor Seabury, si punterebbe sulle rotte con le Americhe, l'Africa e l'Oriente, voli di lungo raggio per la clientela business a Malpensa e turistica a Fiumicino.
Fonte Tgfin
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Purtroppo la nostra compagnia è infarcita di politici a tutti i livelli, di manager nominati dalla politica per garantire lo stipendio a qualche amico rimasto fuori da altri giri e che va comunque riposizionato. La competenza? E che c'entra quella? Nulla! dove la politica è padrona niente può essere salvato.
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Siamo sicuri che ci siano effettivamente dei pretendenti per Alitalia????robbyy ha scritto:A questo punto analizzati i fatti la soluzione migliore è TPG..l'unico che veramente mette i soldi sul tavolo e vuole uno sviluppo rapido della compagnia e lavorerà su entrambi gli hub...
O è tutto un bluff?????
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Secondo voi a che compagnia italiana si riferisce? AirItaly? Myair.com?Alitalia: Baldassare, Presentata Offerta,Con Noi Engineering
(ANSA) - ROMA, 7 OTT - C'é anche Enginnering nel "discreto gruppo" di imprenditori nazionali che fanno parte della cordata rappresentata dal giurista Antonio Baldassarre per l' acquisizione di Alitalia.
Baldassarre conferma di aver formalizzato l'offerta: "l'ultimo termine utile era mercoledì scorso e noi l'abbiamo rispettato. Hanno voluto informazioni su tutto, posizione capacità finanziarie, piano industriale e tutto il resto. Nella cordata è presente un vettore nazionale e un discreto numero di imprenditori tale da garantire una bella dote finanziaria" ha aggiunto l'ex presidente Rai che smentisce invece la presenza in cordata del vettore di Dubai, Emirates. (ANSA).
Inoltre nel Sole24ore di Sabato è stato pubblicata la via che porterà alla decisione di un acquirente. In breve: l'elemento portante saranno i soldi ovvero passa il primo turno chi offre di più per AZ (e già partiamo male nda), a decidere ciò sarà il governo; dopodiché ai primi di Novembre arriveranno due finalisti che presenteranno il piano industriale. La scelta di quale dei due sarà il migliore spetta a Prato (se non ho capito male). La vendita è prevista prima di Natale.
Inoltre dev'essere mantenuta l'italianità della compagnia (ecco spiegato perché AirFrance e Lufthansa si sono già tirate fuori) e le rotte.
Infine nell'articolo riportato da krd si parlava in maniera completa di Emirates, smentita da Baldassarre come avete appena letto quindi darei poco adito alle parole fumose dei politici... ma i giornalisti non si salvano.
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Ciao
dopo aver letto attentemente di tutto questo teatrino per buttare nella patumiera AZ posso azzardare che gli unici che possono fare veramente la differenza acquistando AZ sono i francesi, che anche se mi stanno sulle OO, sono sicuro siano quelli che dopo un anno di gestine possano radrizzare i conti, e farci capire come funziona realmente il mondo del lavoro.....esempio.....: mia mogl lavora in una nota compagnia di iper francese e........non vi dico la rigidità, precisione, ecc... che deve avere, essendo un RRU a lei il compito di assum. o lice personale, non riducendo mai il personale non al minimo, ma equilibrarlo senza mai andare in esubero....e soprattutto non raccomandare mai nessuno...neanche sua sorella....appunto non come in Italia......o Alitalia....dove anche i cani sono raccomandati....
dopo aver letto attentemente di tutto questo teatrino per buttare nella patumiera AZ posso azzardare che gli unici che possono fare veramente la differenza acquistando AZ sono i francesi, che anche se mi stanno sulle OO, sono sicuro siano quelli che dopo un anno di gestine possano radrizzare i conti, e farci capire come funziona realmente il mondo del lavoro.....esempio.....: mia mogl lavora in una nota compagnia di iper francese e........non vi dico la rigidità, precisione, ecc... che deve avere, essendo un RRU a lei il compito di assum. o lice personale, non riducendo mai il personale non al minimo, ma equilibrarlo senza mai andare in esubero....e soprattutto non raccomandare mai nessuno...neanche sua sorella....appunto non come in Italia......o Alitalia....dove anche i cani sono raccomandati....
- air.surfer
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Senti...non tirare fuori la questione ipermercati (italiani o stranieri) che il mobbing e lo sfruttamento di queste realtà lavorative è stato denunciato da diversi giornali....MIKY ha scritto:Ciao
dopo aver letto attentemente di tutto questo teatrino per buttare nella patumiera AZ posso azzardare che gli unici che possono fare veramente la differenza acquistando AZ sono i francesi, che anche se mi stanno sulle OO, sono sicuro siano quelli che dopo un anno di gestine possano radrizzare i conti, e farci capire come funziona realmente il mondo del lavoro.....esempio.....: mia mogl lavora in una nota compagnia di iper francese e........non vi dico la rigidità, precisione, ecc... che deve avere, essendo un RRU a lei il compito di assum. o lice personale, non riducendo mai il personale non al minimo, ma equilibrarlo senza mai andare in esubero....e soprattutto non raccomandare mai nessuno...neanche sua sorella....appunto non come in Italia......o Alitalia....dove anche i cani sono raccomandati....
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Bisogna cmabiare il topic: nè Air France nè Lufthansa hanno detto completamente addio a AZ, semplicemente ci vanno con i piedi di piombo per non far dilaniare le loro azioni...Alitalia: Nella Cordata Baldassarre Anche Engineering e Viaggi Ventaglio
(ASCA) - Roma, 9 ott - La cordata rappresentata da Antonio Baldassarre per l'acquisizione di Alitalia (Milano: AZA.MI - notizie) puo' contare su sei soci. In un comunicato diffuso su richiesta della Consob, Baldassarre ha comunicato all'advisor di Alitalia Citi che la compagine societaria della costituenda Newco comprende Safna, Engineering (Milano: ENG.MI - notizie) , Aermar, Mivtach Shanir, I Viaggi del Ventaglio (Milano: VVE.MI - notizie) , Reficere.
L'artico che riporto proviene dall'edizione del Sole 24 Ore di Giovedì 11 ottobre.
Ovviamente i fatti riportati rendono bene l'idea di quanto confusa sia la situazione o quantomeno si sfrutti la situazione per farsi ;forse, della pubblicità gratuita!
Alitalia, in campo anche Air Italy
di Gianni Dragoni
La compagnia Air Italy è interessata alla privatizzazione di Alitalia. La piccola aviolinea (circa 50 milioni di ricavi nel 2006) guidata dal comandante Giuseppe Gentile, già direttore generale di Air Europe, ha manifestato interesse a partecipare alla cordata coordinata da Antonio Baldassarre.
Una compagine in prevalenza di sconosciuti, tra cui la Reficere Srl che gestisce un ristorante Mc Donald's al quartiere Eur di Roma e la Aermar di Torino, priva di ricavi nel 2006. Per ora non è in grado di confezionare un'offerta accettabile per il presidente della compagnia Maurizio Prato e per il ministero dell'Economia.
È aperta la caccia al partner. Purché italiano, possibilmente agiato. Diversi pretendenti cercano alleati, che portino soldi o quell'«italianità» necessaria per non far perdere ad Alitalia, nel caso il compratore fosse extracomunitario, i diritti di traffico intercontinentali.
A caccia c'è soprattutto la cordata Baldassarre. È stata ammessa alla fase due per gli appoggi politici, procurati da Giancarlo Elia Valori. Ma il variegato consorzio – ne fanno parte anche Engineering, il fondo Mivtach Shamir di Tel Aviv e la misteriosa Safna – deve ancora superare l'esame di solidità e affidabilità del venditore. Il sesto partner, I Viaggi del Ventaglio, sarebbe solo un consulente tecnico.
Air Italy non sembra sufficiente a raggiungere la potenza di fuoco necessaria a un investimento di almeno un miliardo di euro. Il presidente Gentile ha scritto una lettera il 5 ottobre a Baldassarre. «Qualora i soggetti partecipanti alla cordata dovessero costituire una nuova società («Newco»), con la presente – ha scritto Gentile – manifestiamo il nostro interesse, non vincolante, a partecipare al capitale della «Newco» con una quota da determinare. Detta quota, così come i dettagli della nostra partecipazione alla «Newco», potranno essere precisati e confermati ad esito dell'ammissione alla c.d. data room e dell'esame delle informazioni che saranno fornite in quella sede».
Air Italy ha otto Boeing. Con un valore della produzione di 54 milioni di euro, il bilancio 2006 – fonte Cerved – indica una perdita operativa di 4,5 milioni. Grazie a «proventi operativi non caratteristici» (poste straordinarie) per 5,7 milioni, c'è un lieve utile netto, 93.405 milioni.
Socio al 40% della compagnia è Gianfilippo Cuneo, per il 3,64% attraverso la sua Cuneo Investimentos e per il 36,36% con Synergo Sgr, che ha anche altri soci. La maggioranza del capitale però è schermata: il 40% è intestato all'Unione fiduciaria delle banche popolari, il 20% è della Bv securities management Ltd.
Hanno bisogno di partner italiani, con almeno il 50,1% del veicolo societario dell'offerta, il fondo americano Tpg e la russa Aeroflot. Tpg intende investire un miliardo di euro nella ricapitalizzazione, mentre prevede cinque miliardi per lo sviluppo autonomo, sganciato dall'abbraccio soffocante di Air France o Lufthansa.
Tpg cerca investitori italiani che versino almeno 250 milioni. Mediobanca metterebbe una piccola quota. La ricerca degli altri soci incontra difficoltà. Poi c'è Air One con Intesa Sanpaolo.
In Borsa in rialzo Air France (+1,52% a 28,43 euro) e Lufthansa (+1,34% a 20,94), segno che il loro ingresso nella fase due della privatizzazione non spaventa gli investitori. Calma Alitalia (+0,43% a 0,8555).
Stamattina Prato interverrà in commissione alla Camera. Come al Senato, spiegherà che la riduzione di voli a Malpensa è dovuta alla necessità di tagliare la principale area di perdite. «Lufthansa e Air France offrono più posti dal mercato italiano ai loro hub di quanti ne offra Alitalia su Malpensa», ha spiegato Prato.
Per gli slot inutilizzati, Prato non accoglie la richiesta di «cessione in blocco» del governatore Roberto Formigoni. Le norme comunitarie prevedono che gli slot si perdono se non si usano per l'80% in una stagione. Se inutilizzati, vengono riattribuiti dal coordinatore nazionale (Assoclearance), per metà ai vettori presenti e per metà ai nuovi entranti. «Il gruppo Alitalia – puntualizza Prato – utilizzerà il prprio portafoglio slot nel pieno rispetto delle normative vigenti».
Saluti
Steve
Ovviamente i fatti riportati rendono bene l'idea di quanto confusa sia la situazione o quantomeno si sfrutti la situazione per farsi ;forse, della pubblicità gratuita!
Alitalia, in campo anche Air Italy
di Gianni Dragoni
La compagnia Air Italy è interessata alla privatizzazione di Alitalia. La piccola aviolinea (circa 50 milioni di ricavi nel 2006) guidata dal comandante Giuseppe Gentile, già direttore generale di Air Europe, ha manifestato interesse a partecipare alla cordata coordinata da Antonio Baldassarre.
Una compagine in prevalenza di sconosciuti, tra cui la Reficere Srl che gestisce un ristorante Mc Donald's al quartiere Eur di Roma e la Aermar di Torino, priva di ricavi nel 2006. Per ora non è in grado di confezionare un'offerta accettabile per il presidente della compagnia Maurizio Prato e per il ministero dell'Economia.
È aperta la caccia al partner. Purché italiano, possibilmente agiato. Diversi pretendenti cercano alleati, che portino soldi o quell'«italianità» necessaria per non far perdere ad Alitalia, nel caso il compratore fosse extracomunitario, i diritti di traffico intercontinentali.
A caccia c'è soprattutto la cordata Baldassarre. È stata ammessa alla fase due per gli appoggi politici, procurati da Giancarlo Elia Valori. Ma il variegato consorzio – ne fanno parte anche Engineering, il fondo Mivtach Shamir di Tel Aviv e la misteriosa Safna – deve ancora superare l'esame di solidità e affidabilità del venditore. Il sesto partner, I Viaggi del Ventaglio, sarebbe solo un consulente tecnico.
Air Italy non sembra sufficiente a raggiungere la potenza di fuoco necessaria a un investimento di almeno un miliardo di euro. Il presidente Gentile ha scritto una lettera il 5 ottobre a Baldassarre. «Qualora i soggetti partecipanti alla cordata dovessero costituire una nuova società («Newco»), con la presente – ha scritto Gentile – manifestiamo il nostro interesse, non vincolante, a partecipare al capitale della «Newco» con una quota da determinare. Detta quota, così come i dettagli della nostra partecipazione alla «Newco», potranno essere precisati e confermati ad esito dell'ammissione alla c.d. data room e dell'esame delle informazioni che saranno fornite in quella sede».
Air Italy ha otto Boeing. Con un valore della produzione di 54 milioni di euro, il bilancio 2006 – fonte Cerved – indica una perdita operativa di 4,5 milioni. Grazie a «proventi operativi non caratteristici» (poste straordinarie) per 5,7 milioni, c'è un lieve utile netto, 93.405 milioni.
Socio al 40% della compagnia è Gianfilippo Cuneo, per il 3,64% attraverso la sua Cuneo Investimentos e per il 36,36% con Synergo Sgr, che ha anche altri soci. La maggioranza del capitale però è schermata: il 40% è intestato all'Unione fiduciaria delle banche popolari, il 20% è della Bv securities management Ltd.
Hanno bisogno di partner italiani, con almeno il 50,1% del veicolo societario dell'offerta, il fondo americano Tpg e la russa Aeroflot. Tpg intende investire un miliardo di euro nella ricapitalizzazione, mentre prevede cinque miliardi per lo sviluppo autonomo, sganciato dall'abbraccio soffocante di Air France o Lufthansa.
Tpg cerca investitori italiani che versino almeno 250 milioni. Mediobanca metterebbe una piccola quota. La ricerca degli altri soci incontra difficoltà. Poi c'è Air One con Intesa Sanpaolo.
In Borsa in rialzo Air France (+1,52% a 28,43 euro) e Lufthansa (+1,34% a 20,94), segno che il loro ingresso nella fase due della privatizzazione non spaventa gli investitori. Calma Alitalia (+0,43% a 0,8555).
Stamattina Prato interverrà in commissione alla Camera. Come al Senato, spiegherà che la riduzione di voli a Malpensa è dovuta alla necessità di tagliare la principale area di perdite. «Lufthansa e Air France offrono più posti dal mercato italiano ai loro hub di quanti ne offra Alitalia su Malpensa», ha spiegato Prato.
Per gli slot inutilizzati, Prato non accoglie la richiesta di «cessione in blocco» del governatore Roberto Formigoni. Le norme comunitarie prevedono che gli slot si perdono se non si usano per l'80% in una stagione. Se inutilizzati, vengono riattribuiti dal coordinatore nazionale (Assoclearance), per metà ai vettori presenti e per metà ai nuovi entranti. «Il gruppo Alitalia – puntualizza Prato – utilizzerà il prprio portafoglio slot nel pieno rispetto delle normative vigenti».
Saluti
Steve
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La cordata Baldassarre secondo me non ha chanche, però è anhce vero che a Lufthansa e Air France (nonché TPG) servono partner strategici per mantenere l'italianità della compagnia perciò loro metterebbero soltanto il nome Italia alla cordata.
Sinceramente spererei ancora ad una corata TPG+AirOne ma dubito fortemente che possa accadere perché già scartò a suo tempo l'idea Toto...
Spero che non venga venduta ad Air France, perché se è vero il piano industriale pubblicato da krd sarebbe una disgregazione senza precedenti.
Sinceramente spererei ancora ad una corata TPG+AirOne ma dubito fortemente che possa accadere perché già scartò a suo tempo l'idea Toto...
Spero che non venga venduta ad Air France, perché se è vero il piano industriale pubblicato da krd sarebbe una disgregazione senza precedenti.
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Ciao a tutti
Secondo me la soluzione migliore è Texas Pacfic Group (ammesso che esista, certo la sua offerta), metterebbe doti professionali e impegno per il rapido rilancio di Alitalia senza regionalizzazoni o altre mosse volte a favorire il più forte.
Emirates con la banca senegalese e Antonio Baldassarre a capo cordata la vedrei malissimo, perchè ci sarebbe comunque una vecchia conoscenza del mondo (anche politico viste le sue simpatie mai nascoste verso la sinistra) e sinceramente non capico il perchè di tutto questo odio verso i francesi.Sono d'accordo che sarebbe terra di conquista per loro Alitalia, ma che colpa hanno loro se gl'italiani pensano a fare a gara a chi è più furbo e poi sono i veri bambocci che con manager pagati e strapagati dai cittadini onesti mandano in malora un'azienda e poi rischiano il posto 20.000 dipendenti con relative famiglie?! Insomma, siamo onesti nell'ammettere che Alitalia era una bella compagnia, come le Ferrovie dello Stato ed entrambe sono state spremute come limoni per ingrossare le tasche della solita casta tanto poi paga sempre il povero cittadino.
Secondo me la soluzione migliore è Texas Pacfic Group (ammesso che esista, certo la sua offerta), metterebbe doti professionali e impegno per il rapido rilancio di Alitalia senza regionalizzazoni o altre mosse volte a favorire il più forte.
Emirates con la banca senegalese e Antonio Baldassarre a capo cordata la vedrei malissimo, perchè ci sarebbe comunque una vecchia conoscenza del mondo (anche politico viste le sue simpatie mai nascoste verso la sinistra) e sinceramente non capico il perchè di tutto questo odio verso i francesi.Sono d'accordo che sarebbe terra di conquista per loro Alitalia, ma che colpa hanno loro se gl'italiani pensano a fare a gara a chi è più furbo e poi sono i veri bambocci che con manager pagati e strapagati dai cittadini onesti mandano in malora un'azienda e poi rischiano il posto 20.000 dipendenti con relative famiglie?! Insomma, siamo onesti nell'ammettere che Alitalia era una bella compagnia, come le Ferrovie dello Stato ed entrambe sono state spremute come limoni per ingrossare le tasche della solita casta tanto poi paga sempre il povero cittadino.
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I francesi sono dei monopolizzatori DOC,ce l'hanno nel dna,la loro stessa storia insegna che tutto ciò che han toccato l'hanno poi spacciato e trasmutato per cosa loro,quindi mai dovessero metter le mani in casa Alitalia,l'italianità della nostra compagnia sparirebbe non nel giro di anni,ma di mesi! I tedeschi hanno un sistema d'impresa decisamente meno becero e fagocitante.La SWISS è ormai da due anni proprietà di Lufthansa,ma la compagnia è sempre decisamente elvetica,sia nei colori e sia nel carattere,certo non è più la mitica Swiss air,ma del resto anche le altre compagnie europee storiche hanno perso negli anni un pò d'anima,Alitalia compresa.Quindi,dovessi scegliere fra i francesi o i tedeschi,non avrei dubbi su chi scegliere...
Certo,se Alitalia rimanesse in mani italiane sarebbe la soluzione migliore,ma ora come ora,questa opzione mi pare una chimera.



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I francesi usano il metodo giusto, cioè spregiudicatezza ed è la logica di successo nel capitalismo.Si può essere d'accordo o meno con questa dottrina ma è così se vuoi evitare he gli altri ti facciano sparire, cosa che evidentemente non abbiamo capito e siamo sempre gli ultimi in Europa e nel mondo.
[font=Times New Roman]Alessandro[/font]


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Il signor Prato sembra stia facendo un lavoro egregio con Alitalia, a parte le decisioni prese a livello industriale discutibili o meno, incotra frequentemente i sindacati e mentiene la tempistica che ha promesso.Alitalia, entro metà novembre scelta, meglio gruppo che fondo-Ad
ROMA (Reuters) - Il presidente e amministratore delegato di Alitalia Maurizio Prato ha confermato oggi ai sindacati che a metà novembre porterà al ministero del Tesoro la sua scelta per l'acquirente della quota di controllo della compagnia aerea.
Prato, durante un incontro con i sindacati, ha aggiunto che "la sua preferenza è per un gruppo che porti avanti un progetto industriale piuttosto che fondi che hanno un arco di investimento di tre anni, poi vogliono realizzare".
Lo riferisce una fonte sindacale presente all'incontro.
Durante l'incontro, Prato ha detto anche che la scelta di Malpensa potrebbe essere riconsiderata se, prima che ci sia la conferenza sugli slot, prevista la prima decade di novembre, arrivasse un decreto legge che trasformi Linate in un city airport dedicato solo alla navetta Roma-Milano.
Un nuovo incontro fra sindacati e presidente ci sarà lunedì pomeriggio, mentre venerdì le organizzazioni dei dipendenti discuteranno con il coordinatore di Alitalia, Giancarlo Schisano, di flotta e network.
Spero solo di non dovermi rimangiare tutto... e inoltre, spero che quando passerà al tesoro la patata bollente, termineranno la vendita in maniera altrettanto egregia... anche se ho i miei dubbi.
Che ne dite di Linate come city airport?
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io suggerire Lourdes,Fatima,S.Giovanni Rotondo....cn la situazione che peggiora di ora in ora ..il divario che crfesce tra le compagnie concorrenti...il mercato che premia qualità prezzo cortesia network,...nn ci restano che queste destinazioni..
A parte gli scherzi....la situazione è talmente grave che si èadun punto di nn ritorno..x far si che le cosi funzionino si deve resettare tutto ma tutto....è oltre un anno che si parla di privatizzazione...ma ce ne si rende conto....e ricordiamoci che un anno fa l'acqua era alla gola....
A parte gli scherzi....la situazione è talmente grave che si èadun punto di nn ritorno..x far si che le cosi funzionino si deve resettare tutto ma tutto....è oltre un anno che si parla di privatizzazione...ma ce ne si rende conto....e ricordiamoci che un anno fa l'acqua era alla gola....
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Volevo fare qualche considerazione in merito al fatto che per qualcuno sia importante l'italianita' di Alitalia.
Per noi italiani (e sarebbe il caso di dire noi europei in generale ma forse ho fatto un passo troppo avanti nel futuro) e' importante che Alitalia torni ad essere una compagnia competitiva.
Il fatto che sia italiana o meno e' indifferente e non vedo del resto cosa possa cambiare se le sue azioni appartenessero a Lufhtansa piutttosto che AirFrance piuttosto che Thai Airways.
I pregiudizi contro i francesi, cosi' come contro gli americani che spesso leggo qui sono solo frutto di fantasie o di un'immagine non corretta che proviene da chissa' dove.
Ricordiamo, ed e' bene tenerlo a mente, che i problemi di Alitalia sono tutti italiani e di nessun'altro.
Io che ho avuto la fortuna di lavorare sia con i francesi che con gli americani posso dire che mi sono trovato molto bene con tutti e due.
E non e' affatto vero che i francesi vogliano sapere tutto loro cosi' come non e' vero che gli americani si credano i padroni del mondo e sappiano tutto loro.
Sia nei francesi sia negli americani ho trovato una gentilezza che non ho mai trovato in Italia e sia ben chiaro.
In America stavo lavorando in uno stabilimento dove fanno le parti per gli Shuttle aerospaziali e mi hanno fatto fare tutte le foto che volevo, mi hanno fatto visitare i vari capannoni, ecc...
In Italia oltre al fatto che ti rubano qualsiasi cosa nord o sud che sia, l'atteggiamento non e' quello, in certe ditte molto grandi per entrare e' sempre un cinema alla Toto'.
Ti mettono i bastoni tra le ruote, fanno veramente di tutto per farti sclerare e spero proprio di non lavorarci piu'.
Questi non sono pregiudizi ma esperienze personali.
Il gruppo in cui lavorava la mia ditta prima era italiano e questo piaceva a molti perche' pensavano che l'italianita' avrebbe dato maggiori garanzie, ma quando e' stato il momento di licenziare hanno licenziato senza guardare in faccia a nessuno, e un'altra ditta di questo gruppo e' stata palesemente chiusa e la produzione e' stata trasferita all'estero e tutti e sottolineo tutti i dipendenti licenziati, con tanto di sindacato favorevole.
La nostra ditta e' stata messa in vendita e meno male che siamo stati comprati da un grosso gruppo straniero. Dico meno male perche' le alternative italiane avrebbero forse mantenuto l'italianita' della mia ditta ma i contratti proposti andavano verso una forte diminuzione dei benefit e degli stipendi.
L'italianita' quindi non serve proprio a nulla, poiche' il proprietario di una qualsiasi compagnia tende a fare il proprio lavoro: generare utili, indipendentemente dalla nazionalita'.
Infine ricordo che in Tailandia (la Tailandia purtroppo e' fammosa per la pedofilia ma non e' vero che sia diffusa o consentita in una qualche maniera; questa una delle altre false informazioni che ci vengono diffuse dai media) praticamente non si pagano tasse (vengono pagate dalle ditte ma ai cittadini viene richiesto pochissimo).
Allora mi chiedo com'e' che la Thai Airways e' una delle migliori compagnie al mondo mentre noi che paghiamo un fottio di tasse abbiamo una compagnia che e' sull'orlo del fallimento?
Com'e' che a BKK le valigie vengono scaricate in modo estremamente veloce quando a MXP devo aspettare almeno 30 minuti?
E le tasse aeroportuali di BKK sono pari a 700 bath, circa 30.000 lire, cioe' 15 Euro, al contrario di MXP dove sono 130 gli euro da versare.
Sara' colpa dei francesi? o degli americani? anzi come scriverebbe volentieri qualcuno amerikani?
Chi e' causa del suo mal non pianga se stesso e soprattuto non vedo come dopo aver trasformato la nostra compagnia di bandiera in quello che e' come si possano dare giudizi sugli altri.
Cari Italiani BEN VI STA.
Paolo
Per noi italiani (e sarebbe il caso di dire noi europei in generale ma forse ho fatto un passo troppo avanti nel futuro) e' importante che Alitalia torni ad essere una compagnia competitiva.
Il fatto che sia italiana o meno e' indifferente e non vedo del resto cosa possa cambiare se le sue azioni appartenessero a Lufhtansa piutttosto che AirFrance piuttosto che Thai Airways.
I pregiudizi contro i francesi, cosi' come contro gli americani che spesso leggo qui sono solo frutto di fantasie o di un'immagine non corretta che proviene da chissa' dove.
Ricordiamo, ed e' bene tenerlo a mente, che i problemi di Alitalia sono tutti italiani e di nessun'altro.
Io che ho avuto la fortuna di lavorare sia con i francesi che con gli americani posso dire che mi sono trovato molto bene con tutti e due.
E non e' affatto vero che i francesi vogliano sapere tutto loro cosi' come non e' vero che gli americani si credano i padroni del mondo e sappiano tutto loro.
Sia nei francesi sia negli americani ho trovato una gentilezza che non ho mai trovato in Italia e sia ben chiaro.
In America stavo lavorando in uno stabilimento dove fanno le parti per gli Shuttle aerospaziali e mi hanno fatto fare tutte le foto che volevo, mi hanno fatto visitare i vari capannoni, ecc...
In Italia oltre al fatto che ti rubano qualsiasi cosa nord o sud che sia, l'atteggiamento non e' quello, in certe ditte molto grandi per entrare e' sempre un cinema alla Toto'.
Ti mettono i bastoni tra le ruote, fanno veramente di tutto per farti sclerare e spero proprio di non lavorarci piu'.
Questi non sono pregiudizi ma esperienze personali.
Il gruppo in cui lavorava la mia ditta prima era italiano e questo piaceva a molti perche' pensavano che l'italianita' avrebbe dato maggiori garanzie, ma quando e' stato il momento di licenziare hanno licenziato senza guardare in faccia a nessuno, e un'altra ditta di questo gruppo e' stata palesemente chiusa e la produzione e' stata trasferita all'estero e tutti e sottolineo tutti i dipendenti licenziati, con tanto di sindacato favorevole.
La nostra ditta e' stata messa in vendita e meno male che siamo stati comprati da un grosso gruppo straniero. Dico meno male perche' le alternative italiane avrebbero forse mantenuto l'italianita' della mia ditta ma i contratti proposti andavano verso una forte diminuzione dei benefit e degli stipendi.
L'italianita' quindi non serve proprio a nulla, poiche' il proprietario di una qualsiasi compagnia tende a fare il proprio lavoro: generare utili, indipendentemente dalla nazionalita'.
Infine ricordo che in Tailandia (la Tailandia purtroppo e' fammosa per la pedofilia ma non e' vero che sia diffusa o consentita in una qualche maniera; questa una delle altre false informazioni che ci vengono diffuse dai media) praticamente non si pagano tasse (vengono pagate dalle ditte ma ai cittadini viene richiesto pochissimo).
Allora mi chiedo com'e' che la Thai Airways e' una delle migliori compagnie al mondo mentre noi che paghiamo un fottio di tasse abbiamo una compagnia che e' sull'orlo del fallimento?
Com'e' che a BKK le valigie vengono scaricate in modo estremamente veloce quando a MXP devo aspettare almeno 30 minuti?
E le tasse aeroportuali di BKK sono pari a 700 bath, circa 30.000 lire, cioe' 15 Euro, al contrario di MXP dove sono 130 gli euro da versare.
Sara' colpa dei francesi? o degli americani? anzi come scriverebbe volentieri qualcuno amerikani?
Chi e' causa del suo mal non pianga se stesso e soprattuto non vedo come dopo aver trasformato la nostra compagnia di bandiera in quello che e' come si possano dare giudizi sugli altri.
Cari Italiani BEN VI STA.
Paolo