Incidente PA34 a Brescia
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Incidente PA34 a Brescia
Ciao ragazzi c'è nessuno che sa qualcosa su cosa è successo al seneca che si è schiantato a VBS pochi giorni fa?
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Re: Incidente PA34 a Brescia
Forse ti riferisci all'incidente occorso al conosciutissimo Rizzardo Trebbi su un Seneca.
Riporto il testo integrale apparso su BresciaOggi :
È stato dimesso ieri il secondo pilota del velivolo che l'altro pomeriggio si è schiantato in fase di atterraggio in un cantiere ai margini della pista principale dell'aeroporto di Montichiari. Giampaolo Abeltino era stato trasportato in eliambulanza al Civile per un lieve trauma cranico. Dopo una notte di osservazione è potuto tornare a casa. «Poteva finire molto peggio - osserva Alfonso Turchetti, presidente dell'associazione Arma aeronautica di Montichiari - bastava una scintilla e il bimotore Pa 34 avrebbe preso fuoco». Invece, grazie a quel colpo di fortuna, l'istruttore Rizzardo Trebbi, dirigente della scuola di volo dell'Aeroclub di Brescia ed il secondo pilota sono usciti dall'abitacolo dell'aereo con le loro gambe, sotto gli occhi increduli dei Vigili del fuoco accorsi in forze sul luogo dell'incidente.
Il piper era decollato dal «D'Annunzio» verso le 14,30 per un volo di verifica del brevetto di Abeltino. Attorno alle 17,40 è tornato alla base. Nell'avvicinarsi allo scalo, Trebbi ha consigliato una simulazione di atterraggio con un motore solo.
Sembrava che ogni cosa filasse via bene ma forse per un riflesso del sole al tramonto, sembra che Trebbi non abbia visto le luci accese sul cruscotto che avvisavano la discesa del carrello. Sarà da verificare se quelle spie non funzionavano davvero o se il bagliore del tramonto abbia tradito l'esperto istruttore, il più decorato del gruppo bresciano. Fatto sta che credendo di non aver abbassato il carrello, per evitare di abbattersi con la pancia dell'aereo sulla pista, ha tentato di riprendere quota ma il bimotore, con un solo motore acceso, non ce l'ha fatta e si è imbarcato. L'aereo è finito contro un mezzo d'opera del cantiere dei lavori per l'allargamento delle piazzole del Cargo Center.
I lavori nel cantiere sono stati sospesi in attesa che gli ispettori Enac ricostruiscano la dinamica dell'accaduto.F.D.C.
Fonte BresciaOggi
http://www.bresciaoggi.it/ultima/oggi/provincia/Faa.htm
Riporto il testo integrale apparso su BresciaOggi :
È stato dimesso ieri il secondo pilota del velivolo che l'altro pomeriggio si è schiantato in fase di atterraggio in un cantiere ai margini della pista principale dell'aeroporto di Montichiari. Giampaolo Abeltino era stato trasportato in eliambulanza al Civile per un lieve trauma cranico. Dopo una notte di osservazione è potuto tornare a casa. «Poteva finire molto peggio - osserva Alfonso Turchetti, presidente dell'associazione Arma aeronautica di Montichiari - bastava una scintilla e il bimotore Pa 34 avrebbe preso fuoco». Invece, grazie a quel colpo di fortuna, l'istruttore Rizzardo Trebbi, dirigente della scuola di volo dell'Aeroclub di Brescia ed il secondo pilota sono usciti dall'abitacolo dell'aereo con le loro gambe, sotto gli occhi increduli dei Vigili del fuoco accorsi in forze sul luogo dell'incidente.
Il piper era decollato dal «D'Annunzio» verso le 14,30 per un volo di verifica del brevetto di Abeltino. Attorno alle 17,40 è tornato alla base. Nell'avvicinarsi allo scalo, Trebbi ha consigliato una simulazione di atterraggio con un motore solo.
Sembrava che ogni cosa filasse via bene ma forse per un riflesso del sole al tramonto, sembra che Trebbi non abbia visto le luci accese sul cruscotto che avvisavano la discesa del carrello. Sarà da verificare se quelle spie non funzionavano davvero o se il bagliore del tramonto abbia tradito l'esperto istruttore, il più decorato del gruppo bresciano. Fatto sta che credendo di non aver abbassato il carrello, per evitare di abbattersi con la pancia dell'aereo sulla pista, ha tentato di riprendere quota ma il bimotore, con un solo motore acceso, non ce l'ha fatta e si è imbarcato. L'aereo è finito contro un mezzo d'opera del cantiere dei lavori per l'allargamento delle piazzole del Cargo Center.
I lavori nel cantiere sono stati sospesi in attesa che gli ispettori Enac ricostruiscano la dinamica dell'accaduto.F.D.C.
Fonte BresciaOggi
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Leggendo di qua e di la' mi sono forse fatto un'idea della causa dell'incidente.
Ho letto che Trebbi e l'alievo (gia' brevettato, stavano facendo un "recupero volo") prima del ritorno avevano deciso di simulare un guasto ad uno dei motori. Dunque hanno impostato la procedura per effetuare l'atterraggio in questa configurazione. Tuttavia l'aereo si trovava ad avere un guasto VERO al carrello di atterraggio, segnalato opportunamente dalla spia, ma nn visto da due piloti (forse, si dice, per un riflesso del sole). A mio parere invece i due piloti erano concentrati sulla simulazione di un guasto che nn c'era e cio' li ha distratti e dunque impedito di vedere cio' che realmente aveva l'aereo.
Fatto sta che poco prima di toccare Trebbi si accorge della spia e gli viene il sospetto che nn ci sia il carrello. Dunque piuttosto di rovinare l'aereo e siccome nn era stata impostata una procedura di atterraggio atta al reale guasto, i due hanno deciso di abortire l'atterraggio dando tutto motore (solo che il motore era uno). La conseguenza e' stata una forte imbardata e a causa della poca potenza complessiva, data dall'unico motore, e la bassa velocita' ,dato che stavano atterrando, il velivo nn e' riuscito a salire e dopo aver spanciato a terra dopo la pista e' finito nei pressi di un cantiere, fermandosi contro un camion.
Ribadisco che questa e' la mia interpretazione dell'incidente, che mi sono fatto leggendo qlc articolo e grazie alla mia esigua esperienza.
Ho letto che Trebbi e l'alievo (gia' brevettato, stavano facendo un "recupero volo") prima del ritorno avevano deciso di simulare un guasto ad uno dei motori. Dunque hanno impostato la procedura per effetuare l'atterraggio in questa configurazione. Tuttavia l'aereo si trovava ad avere un guasto VERO al carrello di atterraggio, segnalato opportunamente dalla spia, ma nn visto da due piloti (forse, si dice, per un riflesso del sole). A mio parere invece i due piloti erano concentrati sulla simulazione di un guasto che nn c'era e cio' li ha distratti e dunque impedito di vedere cio' che realmente aveva l'aereo.
Fatto sta che poco prima di toccare Trebbi si accorge della spia e gli viene il sospetto che nn ci sia il carrello. Dunque piuttosto di rovinare l'aereo e siccome nn era stata impostata una procedura di atterraggio atta al reale guasto, i due hanno deciso di abortire l'atterraggio dando tutto motore (solo che il motore era uno). La conseguenza e' stata una forte imbardata e a causa della poca potenza complessiva, data dall'unico motore, e la bassa velocita' ,dato che stavano atterrando, il velivo nn e' riuscito a salire e dopo aver spanciato a terra dopo la pista e' finito nei pressi di un cantiere, fermandosi contro un camion.
Ribadisco che questa e' la mia interpretazione dell'incidente, che mi sono fatto leggendo qlc articolo e grazie alla mia esigua esperienza.
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Dunque volevo aggiungere che spesso abbiamo un'impostazione psicologica che ci tradisce quando siamo in contatto con una situazione di pericolo, seppur simulata. La nostra concentrazione si fissa sulla procedura da seguiere e dimentica che all'aereo puo' succedere dell'altro, per esempio un guasto ad una componente che credavamo funzionare. per esempio simuliamo una piantata motore, ma nella realta si ha che si e' guastato il carrello ma noi non ce ne accorgiamo in quanto troppo concentrati nella procedura da seguire sulla piantata.
Queste situazioni(guasti durante una simulazione)) in generale sono assai rare, ma possono, come e' d'esempio l'incidente di Trebbi, accadere.....
Queste situazioni(guasti durante una simulazione)) in generale sono assai rare, ma possono, come e' d'esempio l'incidente di Trebbi, accadere.....
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che sfortuna però!!!!!!!!
BSc in Aerospace Eng. (PoliMi)
Student at MSc in Aeronautical Eng. - Flight Mechanics (PoliMi)
Erasmus+ Experience at ENAC, in Toulouse.
---
O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza.
(Ernesto Che Guevara)
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