Volo attraverso le nubi

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AlyBlu
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Volo attraverso le nubi

Messaggio da AlyBlu »

Volo attraverso le nubi
I corpi nuvolosi possono fornire utili indicazioni circa il movimento dell'aria di cui sono l'espressione.
Dal punto di vista della turbolenza, vi sono nubi che possono essere attraversate da un aeromobile senza che vi siano sussulti percettibili dagli occupanti, e altre che, se possibile, è meglio evitare, in quanto indicative di movimenti turbolenti in atto.
In generale, la forma di una nube è sintomatica del moto prevalente dell'aria da cui la nube è stata generata. Per questo motivo, tutte le nubi possono essere classificate in tre tipi, a seconda della loro forma, ovvero in cumuliformi, stratiformi e stratocumuliformi.
Il tipo cumuliforme è generato da movimenti verticali dell'aria, quello stratiforme da scorrimento prevalentemente orizzontale (leggermente ascendente), il tipo stratocumuliforme associa caratteristiche dei due precedenti.
Cumulus humilis
CL=1 L'aeromobile può passare al di sotto della loro base, quasi orizzontale, senza risentire molto della turbolenza termica. Anche l'attraversamento non pone molti problemi, in quanto i moti convettivi non sono molto intensi.
Cumulus congestus
CL=2
L'attraversamento di questa nube in linea di massima va evitato, poiché i moti convettivi sono intensi e ed è probabile la formazione di ghiaccio di sensibile spessore.
Cumulonimbus calvus
CL=3
Questa nube indica l'esistenza di moti convettivi di notevole entità. Inoltre in essa aumenta la possibilità che si formi pericoloso ghiaccio di tipo vitreo.
Stratocumulus non cumulogenitus né vesperalis
CL=5 Non presentano turbolenza. Possono dar luogo a formazioni di ghiaccio.
Stratus
CL=6 Solo possibilità di leggere formazioni di ghiaccio.
Cumulus congestus (o cumulonimbus) e stratocumulus
CL=8 Turbolenza moderata e probabili formazioni di ghiaccio negli stratocumuli.
Forti moti convettivi e probabilità di ghiaccio di sensibile spessore nei cumuli.
Cumulonimbus
capillatus
CL=9 E' la nube da evitare per eccellenza. I moti convettivi raggiungono e superano gli 8-12 m/s. Alta probabilità di consistenti formazioni di ghiaccio anche di tipo vitreo.
Evitare anche di passare al disotto della base, in quanto le raffiche di vento possono spingere l'aereo verso il suolo.
Altostratus traslucidus
CM=1 L'attraversamento non pone problemi, salvo leggere formazioni di ghiaccio.
Altostratus opacus
CM=2 L'aeromobile che attraversa la parte inferiore di questa nube può andare incontro a rilevanti formazioni di ghiaccio.
Nimbostratus
CM=2 La turbolenza può essere sensibile. Probabile formazione di ghiaccio vitreo.
Altocumulus cumulogenitus
CM=6 Al disotto di questa nube si riscontra una residua turbolenza.
Altostratus e altocumulus
CM=7 Turbolenza moderata. Nell'altostrato, se opaco, vi può essere una leggera formazione di ghiaccio.
Altocumulus floccus
CM=8 Turbolenza notevole.
Altocumulus castellatus
CM=8 Turbolenza notevole.
Cirrus uncinus che invadono gradatamente il cielo
CH=4 Indicano la presenza di forti venti in quota.
:roll:
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Bravissima Aletta!!!!

Brava!!!!

:wink: :oops: :wink:
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Messaggio da darth.miyomo »

Manca la nuvola piu' pericolosa per i piloti...
la nuvola con l'osso.
;-)
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Per curiosita', mi piacerebbe sapere come il radar meteo di un aereomobile interagisce con le formazioni nuvolose e fornisce tramite i colori (verde-arancione o rosso) le informazioni al pilota.

Grazie..
Ciao
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grazie

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:oops:
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Interessante............ :shock: :shock:
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Messaggio da Slowly »

miyomo ha scritto:Manca la nuvola piu' pericolosa per i piloti...
la nuvola con l'osso.
;-)
la battuta non l'ho capita..........:oops:

ma la nuvola peggiore è il cumulonembo!!!!!

Giusto? C'ho azzeccato?
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Mark ha scritto:Per curiosita', mi piacerebbe sapere come il radar meteo di un aereomobile interagisce con le formazioni nuvolose e fornisce tramite i colori (verde-arancione o rosso) le informazioni al pilota.

Grazie..
tramite l'intensità del suo "eco", più e forte più la nube significa che è carica.

Penso..........poi magari sbaglio, e se sbaglio fate finta che ho ragione lo stesso sennò mi deprimo. :oops:
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Messaggio da Ospite »

L'intensità dell'eco?
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Messaggio da Slowly »

Si, nekl senso.............il segnale radar rimbalzato dalla nuvoletta.................
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Re: Volo attraverso le nubi

Messaggio da airone »

AlyBlu ha scritto:Volo attraverso le nubi
I corpi nuvolosi possono fornire utili indicazioni circa il movimento dell'aria di cui sono l'espressione.
Dal punto di vista della turbolenza, vi sono nubi che possono essere attraversate da un aeromobile senza che vi siano sussulti percettibili dagli occupanti, e altre che, se possibile, è meglio evitare, in quanto indicative di movimenti turbolenti in atto.
In generale, la forma di una nube è sintomatica del moto prevalente dell'aria da cui la nube è stata generata. Per questo motivo, tutte le nubi possono essere classificate in tre tipi, a seconda della loro forma, ovvero in cumuliformi, stratiformi e stratocumuliformi.
Il tipo cumuliforme è generato da movimenti verticali dell'aria, quello stratiforme da scorrimento prevalentemente orizzontale (leggermente ascendente), il tipo stratocumuliforme associa caratteristiche dei due precedenti.
Cumulus humilis
CL=1 L'aeromobile può passare al di sotto della loro base, quasi orizzontale, senza risentire molto della turbolenza termica. Anche l'attraversamento non pone molti problemi, in quanto i moti convettivi non sono molto intensi.
Cumulus congestus
CL=2
L'attraversamento di questa nube in linea di massima va evitato, poiché i moti convettivi sono intensi e ed è probabile la formazione di ghiaccio di sensibile spessore.
Cumulonimbus calvus
CL=3
Questa nube indica l'esistenza di moti convettivi di notevole entità. Inoltre in essa aumenta la possibilità che si formi pericoloso ghiaccio di tipo vitreo.
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CL=5 Non presentano turbolenza. Possono dar luogo a formazioni di ghiaccio.
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CL=6 Solo possibilità di leggere formazioni di ghiaccio.
Cumulus congestus (o cumulonimbus) e stratocumulus
CL=8 Turbolenza moderata e probabili formazioni di ghiaccio negli stratocumuli.
Forti moti convettivi e probabilità di ghiaccio di sensibile spessore nei cumuli.
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capillatus
CL=9 E' la nube da evitare per eccellenza. I moti convettivi raggiungono e superano gli 8-12 m/s. Alta probabilità di consistenti formazioni di ghiaccio anche di tipo vitreo.
Evitare anche di passare al disotto della base, in quanto le raffiche di vento possono spingere l'aereo verso il suolo.
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CM=1 L'attraversamento non pone problemi, salvo leggere formazioni di ghiaccio.
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CM=2 L'aeromobile che attraversa la parte inferiore di questa nube può andare incontro a rilevanti formazioni di ghiaccio.
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CM=2 La turbolenza può essere sensibile. Probabile formazione di ghiaccio vitreo.
Altocumulus cumulogenitus
CM=6 Al disotto di questa nube si riscontra una residua turbolenza.
Altostratus e altocumulus
CM=7 Turbolenza moderata. Nell'altostrato, se opaco, vi può essere una leggera formazione di ghiaccio.
Altocumulus floccus
CM=8 Turbolenza notevole.
Altocumulus castellatus
CM=8 Turbolenza notevole.
Cirrus uncinus che invadono gradatamente il cielo
CH=4 Indicano la presenza di forti venti in quota.
:roll:


corretto
le nubi vengo classifica in 4 gruppi principali,non in 3,NUBI ALTE cirri ,cirrocumoli,cirrostrati,NUBI MEDIE,altostrati,altocumui,NUBI BASSE,nembostrati,stratocumuli,strati e NUBI A SVILUPPO VERTICALE cumuli , cumulinembi.
esse vengono successivamente suddivise in ulteriori categorie come per esempio,cumulonembo fibratus, cumolonembo calvus, cumulonembo mamacumulo congestus, cumolocapillatus ecc.....

:)
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Messaggio da Slowly »

Certo che è correto!
AlyBlu è amica mia e sa tutto.

Provate a dire il contrario....................
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Messaggio da AlyBlu »

Quali sono le conseguenze economiche del volo in CAT?
La CAT, in tutte le sue forme, ha costituito un problema per il volo fin dalla nascita dell'aviazione. Le case costruttrici stabiliscono delle velocità raccomandate in presenza di turbolenza (VBO); queste incidono sui costi e sul tempo di volo quando vengono mantenuti per lungo tempo.
Perché nella progettazione degli aerei si deve tener conto della CAT?
La turbolenza atmosferica provoca sollecitazioni di carico sulle strutture del velivolo, per cui il progettista deve tenere conto di come la struttura reagirà alla CAT. Attualmente, i progettisti sono orientati ad esaminare lo spettro armonico delle reazioni dei loro velivoli alle sollecitazioni da carico, in modo tale da porre in evidenza i fenomeni di risonanza nei quali le onde, proprie della turbolenza atmosferica di diversa forma e ampiezza, sollecitando indipendentemente l'aereo, inducono vibrazioni delle strutture stesse.
E' possibile accorgersi "a vista" della CAT?
In genere la CAT è priva di ogni segno esteriore, per cui il pilota rischia di far subire danni alle strutture del velivolo affrontando la CAT ad elevate velocità.
Tuttavia, talvolta, la presenza di particolari nubi di tipo lenticolare può costituire un utile preavviso.
Quali sono le cause all'origine della CAT?
Varie teorie tentano di spiegare la CAT come derivante dall'attrito interno, in seno ad un'atmosfera avente una particolare struttura anemologica, che provoca a volte la rottura del flusso laminare e la instaurazione di un flusso turbolento.
Perché la previsione della CAT è particolarmente difficoltosa?
Uno dei motivi principali risiede nel fatto che la CAT rappresenta un fenomeno a carattere temporaneo e intermittente. Dall'esame dei rapporti di volo, si è spesso constatato che a distanza di mezz'ora ed alla stessa quota, aerei commerciali di uguali caratteristiche, volanti nella medesima direzione, hanno riportato condizioni di turbolenza atmosferica completamente diverse.
Come incide l'orografia sulla comparsa della CAT?
Spesso la presenza di un flusso moderato in quota porta ad escludere la presenza di CAT. Si è invece osservato che l'effetto orografico può indurre turbolenza. A titolo d'esempio, quando vi sono venti traversanti la dorsale appenninica, si possono produrre una vasta gamma di onde orografiche alcune delle quali presentano frequentemente una struttura turbolenta.
E' corretto affermare che la CAT è sempre associata alla corrente a getto?
No. Infatti sono state osservate CAT anche in assenza di getto.
Esistono strumenti prognostici per la CAT?
Generalmente, per lo studio del flusso turbolento si adotta il numero di Richardson, ai cui valori molto bassi corrisponde di solito turbolenza.
Quali sono le condizioni favorevoli alla CAT?
Almeno in via teorica, debole stabilità e forte shear verticale del vento.
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Messaggio da Mark »

Slowly ha scritto:
Mark ha scritto:Per curiosita', mi piacerebbe sapere come il radar meteo di un aereomobile interagisce con le formazioni nuvolose e fornisce tramite i colori (verde-arancione o rosso) le informazioni al pilota.

Grazie..
tramite l'intensità del suo "eco", più e forte più la nube significa che è carica.

Penso..........poi magari sbaglio, e se sbaglio fate finta che ho ragione lo stesso sennò mi deprimo. :oops:
Grazie Slowly per la spiegazione :thanks:
Ciao
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Messaggio da Flyer »

Mark ha scritto:
Slowly ha scritto:
Mark ha scritto:Per curiosita', mi piacerebbe sapere come il radar meteo di un aereomobile interagisce con le formazioni nuvolose e fornisce tramite i colori (verde-arancione o rosso) le informazioni al pilota.

Grazie..
tramite l'intensità del suo "eco", più e forte più la nube significa che è carica.

Penso..........poi magari sbaglio, e se sbaglio fate finta che ho ragione lo stesso sennò mi deprimo. :oops:
Grazie Slowly per la spiegazione :thanks:
Ciao,

provo a spiegarlo.

Il radar meteo funziona esattamente secondo lo stresso principio dei normali radar primari: invia un segnale radio e aspetta un ritorno (eco).

Per il radar meteo l'eco viene prodotto dalle particelle solide presenti nella nuvola (goccie d'acqua, ghiaccio o neve).

La codifica dei colori è proporzionale all'intensità dell'eco, quindi sencondo la grandezza e la concentrazione di tali particelle nella nuvola.

Grandezza e concentrazione di goccie d'acqua sono, secondo la teoria più accreditata, la causa della pioggià, ovvero maggior grandezza e maggior concentrazione uguale più pioggia (è un po' più comlesso ma ho semplificato).

Il radar meteo, quindi, codifica secondo la seguente tabella:

Nero - precipitazione minore di 0.7 mm per ora
Verde - precipitazione tra 0.7 e 4 mm per ora
Giallo - precipitazione tra 4 e 12 mm per ora
Rosso - precipitazione maggiore di 12mm per ora

Da qui pare evidente che la zona rossa non è quella di maggior turbolenza, ma quella con maggior precipitazione.

Per individuare le zone con maggior probabilità di turbolenza bisogna osservare i cambi di colore: più repentini sono, maggior probalilità, ovvero più i colori sono vicini l'un l'altro, maggior probabilità di turbolenza.

Appare anche chiaro che il radar meteo non può rilevare ne CAT ne windshear, per questo sono allo studio sistemi che possano rilevare il movimento delle particelle gassose.

Spero di essere stato chiaro

Ciao

Andrea Covelli
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Messaggio da Kitano »

Grazie Flyer...
Sei molto esperto di metar... Lavori in questo campo, per caso?
Benvenuto su md80.it! :)
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"Non sono il migliore in alcuna delle cose che faccio, ma nessuno è migliore di me nel farne così tante"


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Messaggio da AlyBlu »

ANDREA OTTIMA SPIEGAZIONE!!!!!!!
GRAZIE
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Zeno ha scritto:Grazie Flyer...
Sei molto esperto di metar... Lavori in questo campo, per caso?
Benvenuto su md80.it! :)
Ciao Zeno,

grazie per il benvenuto, ho semplicemente raccolto il tuo invito su TW.

Grazie anche per l'esperto, ma sono un semplice allievo pilota ATPL, che si applica un pochino... :D :D

Ciao
Andrea Covelli
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Messaggio da Mark »

Grazie mille Flyer, finalmente ho capito come funziona il radar Meteo :thumbleft:
Ciao
Marco

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Messaggio da darth.miyomo »

Manca il magenta. Intensità maggiore di 50 mm/h o velocità della precipitazione > 5mt/sec.
Funzione turbolence (sfrutta il doppler) individua aree di turbolenza *solo* in caso di precipitazione..

La nuvola con l'osso è quella piu' temuta dai piloti. E quella che al suo interno racchiude una montagna.. ;-)

Saludos
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miyomo ha scritto:Manca il magenta. Intensità maggiore di 50 mm/h o velocità della precipitazione > 5mt/sec.
temuta dai piloti. E quella che al suo interno racchiude una montagna.. ;-)

Saludos
Il magenta non l'avevo citato perchè non tutti i sistemi lo implementano, è come dire un optional...


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