Dopo un check con un collega strutturista rispondo; mejo tardi che mai...aurum ha scritto:Quindi per un turbofan ad alta diluizione il problema e' piu' sentito?Black Magic ha scritto:E' un difetto comune alle turbomacchine.
Un problema ancora maggiore, ad esempio, lo abbiamo con le turbine a vapore dei sottomarini nucleari, che pur avendo molti meno stadi di un turbofan aeronautico; hanno una massa rotante maggiore
E la fatica e' maggiore a carico delle palette o di altri organi?

Come ha anticipato eretiko e confermato zksimo per i motori ad alta diluizione il problema è più sentito, data la maggiore massa rotante.
Che sia un problema di masse lo conferma il fatto che nei grandi turbogruppi da 200 e più MWt (che produciamo per applicazioni stazionarie o navali) la procedura di scarico a midstep e' obbligatoria.
Il danno è dovuto principalmente alle caratteristiche di propagazione della cricca di fatica sulle palette, sensibile a stress centrifugo decelerante e anche sugli alberi, dove la decelerazione porta ad amplificare gli effetti della flessione rotante che propaga le cricche.
Subito sotto la fatica c'e' anche un problema di creep che la struttura rotante memorizza lungo la sua vita.
Dopo questa incursione in terreno ignoto, torno ai miei flussi supersonici, che mi sono più congeniali...
