Aerei essenziali nel "dopo Tsunami",

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Aerei essenziali nel "dopo Tsunami",

Messaggio da Slowly »

Già immediatamente dopo l’arrivo dell’onda tutto il mondo si è mobilitato per portare i primi e più importanti soccorsi alle popolazioni delle zone colpite dal terribile fenomeno.
Il 26 dicembre un terremoto magnitudo 9 (9!!!) della scala Richter ha interessato il fondale marino, con epicentro a 300 chilometri circa a largo di Medan, davanti alla costa occidentale dell’isola di Sumatra. Il successivo maremoto (o Tsunami) ha raggiunto le coste dell’Indonesia, Sri Lanka, India e Tailandia. Ma ha raggiunto addirittura le coste africane, colpendo e mietendo vittime anche in Kenya e Tanzania.
Il bilancio, ancora provvisorio, indica 160000 morti e almeno 5 milioni di sfollati.

La tecnologia satellitare è stata immediatamente usata per valutare dove esattamente il maremoto ha colpito e quindi dove indirizzare i primi contingenti internazionali di aiuto:
“Particolarmente utile il ruolo dell’International Charter on Space and Major Disaster i cui membri comprendono paesi dell’ESA, Argentina, Canada, India, Giappone e Stati Uniti.
Tali immagini saranno poi di vitale importanza per l’opera di studio e prevenzione verso fenomeni di questo tipo”. Con questo virgolettato si apre l’articolo apparso su JP4 di febbraio.

Tra i primi a reagire ci sono stati i nostri ragazzi dell’Aeronautica Militare, che già il 27 dicembre hanno inviato a Pukhet due Boeing 707 del 14mo Stormo di Pratica di Mare.
Rientrati i 707 dall’Italia è iniziato un ponte aereo condotto con i C130 della 46ma Brigata Aerea che hanno trasportato i mezzi per il soccorso in coordinamento con la nostra Protezione Civile.
Questi stessi C130 hanno anche avuto il doloroso compito di riportare a casa le salme delle vittime connazionali.

La corsa contro il tempo ha visto poi scendere in campo gli Stati Uniti, che hanno inviato in zona 13 navi della loro potentissima e preparatissima Marina, con viveri e apparati desalatori.
I mezzi aerei americani comprendono 16 C130, 4 KC-135 e 9 P-3 Orion oltre a 46 elicotteri.
Tale impegno americano ha visto lo sforzo congiunto di 13000 uomini, 11600 dei quali hanno lavorato da postazioni “di bordo”.
Da San Diego è stata poi inviata la nave ospedale Mercy che conta 1000 posti letto.
Infine, verso Colombo e Bangkok sono iniziati i voli dei più grossi C-5 e C-17, ai quali si aggiunsero in aiuto i giapponesi mandando sul posto i C-130 della loro forza aerea.

L’Australia ha inviato 8 C130, (uno dei quali neozelandese), in Indonesia.
Australiani sono stati anche i Controllori del traffico aereo che hanno aiutato i colleghi locali, (abituati a mole di traffico aereo ben più leggero), durante il coordinamento degli aiuti internazionali che arrivavano ovviamente tutti via cielo.

Dal Canada decolla il primo Airbus A310 dell’8 Wing che ha portato i primi soccorsi a Colombo, con scalo in Scozia e Croazia.

Il disastro è stato immane, ma l’operazione di soccorso ancora all’opera è la più grande della storia. Gran parte dei meriti vanno agli uomini ma prezioso è stato il contributo dei tanti mezzi aerei coinvolti. Nessun aereo, pur sforzato e sfruttato, ha avuto nessun tipo di inconveniente.
Anzi, un B737 noleggiato dagli australiani per il trasporto di persone tra i punti strategici ha rotto l’ala in manovra, colpendo una mucca all’aeroporto di Banda Aceh…….
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Messaggio da Emanuele M »

Complimenti bell'articolo... 8)
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Messaggio da bruno »

Bell'articolo slowly, però ti sei scordato di scrivere i due CL 415( i nostri canader impiegati negli incendi boschivi) inviati dalla protezione civile italiana che hanno avuto un ruolo fondamentale, quello di raggiungere le localica dove era impossibile accedere con mezzi di terra, o aeroporti dove non era possibile l'atterraggio di aerei abbastanza grossi per dare viveri e aiuti alle popolazioni. Comunque bell'articolo, complimenti.
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Chiedo scusa ma non ne ero al corrente.
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Messaggio da bruno »

Non ti preoccupare, il mio non era un rimprovero... pensavo lo sapessi, e poi comunque che ci facciamo noi qua? Per mettere al corrente di tutto ciò che non si sa. Giusto? :D
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Giusto......bravo bruno! :wink:
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