Alitalia sceglie Air France
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1) I camionisti sono di tutt'Italia. Chi vuole bloccare strade per difendere il proprio interesse al di sopra del Rubicone, lo faccia pure se si diverte, BASTA CHE SE NE RESTI AL DI SOPRA DEL RUBICONE (così leggendone mi farò due risate anch'io), se non altro perché alle basse latitudini rischia di più, potrebbe fare troppo caldodirk ha scritto:Se avessimo applicato lo stesso metro di giudizio qualche giorno fa ora non esisterebbero più camionisti in libertà...
Le antipatie politiche non c'entrano vero?

2) Stiamo parlando di tutt'altra cosa, quello era uno sciopero dei LAVORATORI di una ben determinata categoria, quì stiamo parlando di manifestazione POLITICA. In entrambi i casi ci sono dei LIMITI che occorre ed è buon senso rispettare. Bloccare servizi pubblici da parte di una FAZIONE POLITICA è assolutamente irresponsabile e scorretto, un semplice corteo, per quanto grande, è ben altra questione. Per quanto riguarda gli scioperi, ecco, io sono anche disposto a sopportarlo, per esempio, scioperano i trasporti locali e io ci posso stare, SE MI AVVERTI ti capirò e sottostarò ai disagi di dover prendere la macchina o anche perfino di essere impossibilitato a muovermi : mi sta bene, quando poi scioperare toccherà a me vorrò lo stesso rispetto e comprensione... SE PERO' mi dici che lo sciopero parte dalle NOVE tu NON PUOI scioperare da INIZIO TURNO, perché mi stai facendo lo sgambetto, io mi sono predisposto a prendere il mezzo prima di quell'ora e invece tu mi lasci un'ora ad aspettare alla fermata al gelo? No, lì veramente sei un criminale e spero che ti arrestino. La vedete la sottile differenza? "corretto<->comprensione / scorretto<->odio".
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pienamente d' accordo.Gozer ha scritto:1) I camionisti sono di tutt'Italia. Chi vuole bloccare strade per difendere il proprio interesse al di sopra del Rubicone, lo faccia pure se si diverte, BASTA CHE SE NE RESTI AL DI SOPRA DEL RUBICONE (così leggendone mi farò due risate anch'io), se non altro perché alle basse latitudini rischia di più, potrebbe fare troppo caldodirk ha scritto:Se avessimo applicato lo stesso metro di giudizio qualche giorno fa ora non esisterebbero più camionisti in libertà...
Le antipatie politiche non c'entrano vero?![]()
2) Stiamo parlando di tutt'altra cosa, quello era uno sciopero dei LAVORATORI di una ben determinata categoria, quì stiamo parlando di manifestazione POLITICA. In entrambi i casi ci sono dei LIMITI che occorre ed è buon senso rispettare. Bloccare servizi pubblici da parte di una FAZIONE POLITICA è assolutamente irresponsabile e scorretto, un semplice corteo, per quanto grande, è ben altra questione. Per quanto riguarda gli scioperi, ecco, io sono anche disposto a sopportarlo, per esempio, scioperano i trasporti locali e io ci posso stare, SE MI AVVERTI ti capirò e sottostarò ai disagi di dover prendere la macchina o anche perfino di essere impossibilitato a muovermi : mi sta bene, quando poi scioperare toccherà a me vorrò lo stesso rispetto e comprensione... SE PERO' mi dici che lo sciopero parte dalle NOVE tu NON PUOI scioperare da INIZIO TURNO, perché mi stai facendo lo sgambetto, io mi sono predisposto a prendere il mezzo prima di quell'ora e invece tu mi lasci un'ora ad aspettare alla fermata al gelo? No, lì veramente sei un criminale e spero che ti arrestino. La vedete la sottile differenza? "corretto<->comprensione / scorretto<->odio".
Se non si rispettano le regole lo sciopero è un atto deplorevole.
Io la penso così almeno...
Sarebbe gravissimo e non tollerabile.Gozer ha scritto: Bloccare servizi pubblici da parte di una FAZIONE POLITICA è assolutamente irresponsabile e scorretto, un semplice corteo, per quanto grande, è ben altra questione.
Non è detto che, visto che un romagnolo riuscì a intimidire il Paese marciando su Roma 80 anni fa (complice la casa regnante piemontese), una plebaglia che ne scimmiotti le gesta riesca a fare la stessa cosa oggi.
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speriamo sarebbe la prima cosa giusta che fà da un anno e mezzopm ha scritto:scommetto una bottiglia della miglior birra belga che il governo sceglierà AP....chi ci stà?






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prima di tutto chi dice che la manifestazione sarebbe di chiara matrice politica prevalentemente di destra o meglio centro destra poichè stà storia destra=Mussolini stà diventando veramente comica...vorrei ricordare a chi parla senza sapere le cose (quando l ho fatto io sono stato giustamente ripreso)che ci sono importanti esponenti di questo governo chiaramente contrari alla scelta AF ed una parte molto importante di questo paese che da tale scelta rimarrebbe chiaramente danneggiata quindi se vogliono scioperare per protestare sulla scelta AF lo faranno con tutti i diritti possibili ed uguali agli altri lavoratoriBlack Magic ha scritto:Sarebbe gravissimo e non tollerabile.Gozer ha scritto: Bloccare servizi pubblici da parte di una FAZIONE POLITICA è assolutamente irresponsabile e scorretto, un semplice corteo, per quanto grande, è ben altra questione.
Non è detto che, visto che un romagnolo riuscì a intimidire il Paese marciando su Roma 80 anni fa (complice la casa regnante piemontese), una plebaglia che ne scimmiotti le gesta riesca a fare la stessa cosa oggi.
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per una volta i nostri sindacati potrebbero dare il buon esempio...
stev, ti rendi conto che il piano di Toto è un "pacco" per il mercato e per tutti i viaggiatori?
Non crediamo nelle favole suvvia.
Quelli di AirOne sono gli unici che avendo la milano-roma che è una delle tratte più redditizie al mondo riescono a chiudere bilanci in pari....
Suvvia, siamo seri, questi dovrebbero avere le capacità di risanare un gruppo 7 volte più grande di loro in termini di fatturato e che l' anno scorso ha perso quanto loro hanno fatturato ????
Il piano di airone nessuno lo dice ma sarebbe questo:
- toto è riuscito a farsi valutare airone circa 1 mld di euro (il marchio airone, secondo il perito, solo il marchio, vale 230 mln di euro....)
- Toto compra il 49 del tesoro per 7 mln di euro
- Toto apporta AirOne che valorizza circa 850 mln di euro e si prende altre azioni (li ci sarebbe da ridere per vedere il prezzo di conversione)
- Chiede al mercato di mettere 1 mld di euro di adc che viene garantito dalle banche (ma tanto il mercato ne sottoscriverebbe buona parte).
Toto quindi si ritroverebbe con circa il 65/7 % (a secondo del prezzo dell' adc e del prezzo di conversione delle azioni alitalia) di alitalia-airfrance con in più 1 mld di euro messo dal mercato (cioè da piccoli investitori che credono nel progetto).
A questo punto toto ha il 65% di una società che sul mercato è valorizzata (se i prezzi dei titoli tengono, cosa che dubito fortissimamente, ma con l' aiuto delle banche nulla è impossibile) almeno 2,5 mld di euro (stravalutata sottolineo io.....). A quel punto a toto per rientrare del rischio basterebbe vendere sul mercato un 15 % della società prendendo quindi dall' operazione circa 350 mln di euro in contanti.....Non male no???
Questo è il vero scopo a mio avviso. Toto vuole monetizzare e la stessa strategia useranno le banche (che infatti entreranno nel capitale di apholding....).
La loro operazione è questa. Poi proveranno a risanarla ( sfruttando monopoli di fatto ...) o la svenderanno al migliore acquirente.
Come italiano io mi sento preso in giro da una prospettiva del genere. Questo è il piano apholding al di la di tutte le belle parole che possono spendere.....
AirFrance ci mette dei soldi e rischia, Ap cosa rischia??
Qualcuno a favore di toto me lo spieghi perchè non l' ho capito.
La verità è che toto sa che non facendo un "colpo di teatro" fra qualche anno con gli aerei che si è comprat può girare un film.....
Già dal 2009 la milano roma che ha mantenuto airone fino ad adesso (e ha impedito ad alitalia di fare perdite ancora pià alte) sarà molto meno redditizia grazie alla tav che comporterà già dai primi mesi del 2009 500 posti in più ogni ora con un tempo di percorrenza che passerà da 4 ore e 30 a 3 ore....
Inoltre sulla milano roma oltre a quei posti fra qualche anno (e ci si metterà meno di 3 ore quando la linea sarà definitivamente terminata) verranno aggiunti molti altri treni da parte di investitori privati (montezemolo e della valle in testa, ne hanno già ordinati ad alstom 25 per le tratte che copriranno tra cui diversi saranno usati sulla milano roma)
stev, ti rendi conto che il piano di Toto è un "pacco" per il mercato e per tutti i viaggiatori?
Non crediamo nelle favole suvvia.
Quelli di AirOne sono gli unici che avendo la milano-roma che è una delle tratte più redditizie al mondo riescono a chiudere bilanci in pari....
Suvvia, siamo seri, questi dovrebbero avere le capacità di risanare un gruppo 7 volte più grande di loro in termini di fatturato e che l' anno scorso ha perso quanto loro hanno fatturato ????
Il piano di airone nessuno lo dice ma sarebbe questo:
- toto è riuscito a farsi valutare airone circa 1 mld di euro (il marchio airone, secondo il perito, solo il marchio, vale 230 mln di euro....)
- Toto compra il 49 del tesoro per 7 mln di euro
- Toto apporta AirOne che valorizza circa 850 mln di euro e si prende altre azioni (li ci sarebbe da ridere per vedere il prezzo di conversione)
- Chiede al mercato di mettere 1 mld di euro di adc che viene garantito dalle banche (ma tanto il mercato ne sottoscriverebbe buona parte).
Toto quindi si ritroverebbe con circa il 65/7 % (a secondo del prezzo dell' adc e del prezzo di conversione delle azioni alitalia) di alitalia-airfrance con in più 1 mld di euro messo dal mercato (cioè da piccoli investitori che credono nel progetto).
A questo punto toto ha il 65% di una società che sul mercato è valorizzata (se i prezzi dei titoli tengono, cosa che dubito fortissimamente, ma con l' aiuto delle banche nulla è impossibile) almeno 2,5 mld di euro (stravalutata sottolineo io.....). A quel punto a toto per rientrare del rischio basterebbe vendere sul mercato un 15 % della società prendendo quindi dall' operazione circa 350 mln di euro in contanti.....Non male no???
Questo è il vero scopo a mio avviso. Toto vuole monetizzare e la stessa strategia useranno le banche (che infatti entreranno nel capitale di apholding....).
La loro operazione è questa. Poi proveranno a risanarla ( sfruttando monopoli di fatto ...) o la svenderanno al migliore acquirente.
Come italiano io mi sento preso in giro da una prospettiva del genere. Questo è il piano apholding al di la di tutte le belle parole che possono spendere.....
AirFrance ci mette dei soldi e rischia, Ap cosa rischia??
Qualcuno a favore di toto me lo spieghi perchè non l' ho capito.
La verità è che toto sa che non facendo un "colpo di teatro" fra qualche anno con gli aerei che si è comprat può girare un film.....
Già dal 2009 la milano roma che ha mantenuto airone fino ad adesso (e ha impedito ad alitalia di fare perdite ancora pià alte) sarà molto meno redditizia grazie alla tav che comporterà già dai primi mesi del 2009 500 posti in più ogni ora con un tempo di percorrenza che passerà da 4 ore e 30 a 3 ore....
Inoltre sulla milano roma oltre a quei posti fra qualche anno (e ci si metterà meno di 3 ore quando la linea sarà definitivamente terminata) verranno aggiunti molti altri treni da parte di investitori privati (montezemolo e della valle in testa, ne hanno già ordinati ad alstom 25 per le tratte che copriranno tra cui diversi saranno usati sulla milano roma)
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Bravi, bene, bis.... se mi dovesse capitare di incocciare in uno dei minacciati blocchi autostradali leghisti, non farò altro che uscire dalla macchina e, raccolte le mani a mo' di tromba davanti alla bocca, emettere un sonoro pernacchio alla Principe de Curtis, in arte Totò - il più lungo e sonoro possibile, fiato permettendo - all'indirizzo specifico del Sig. Salvini e dei suoi "colleghi".... dopo di chè, se non mi avranno linciato prima, attenderò con calma che le forze dell'ordine intervengano a ristabilire l'ordine di cui sopra..... In italiano esiste un termine preciso che ben si attaglia a simili dichiarazioni: cialtronesche.pm ha scritto:giusto per autoquotarmi.....ma è mai possibile?!?
Alitalia: Lega minaccia blocco autostrade se Malpensa sara' ridimensionata
22 dic 16:53 Economia
sempre dal Corriere....MILANO - La Lega Nord minaccia il blocco delle autostrade se la conclusione della trattativa tra Alitalia e Air France dovesse portare a un consistente ridimensionamento dello scalo di Malpensa. ''Se veramente il governo avallasse l'opzione di Air France - ha detto Matteo Salvini, consigliere comunale del Carroccio - e Malpensa fosse ridotta ad aeroporto condominiale, la Lega e' pronta a fare qualunque cosa, anche il blocco delle autostrade''. (Agr)
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Scusate l'OT storico... perchè il re (minuscolo non a caso) non ebbe le OO di dare l'ordine al Regio Esercito (maiuscole non a caso) di sgombrare il campo, con le buone o con le cattive, dai sediziosi.....Black Magic ha scritto:Non è detto che, visto che un romagnolo riuscì a intimidire il Paese marciando su Roma 80 anni fa (complice la casa regnante piemontese)...
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E' solo una questione di consumi... sull'affidabilità (di quelli AZ) ci metterei la mano sul fuoco... Bilanci permettendo, io comunque penso che AZ di 80 dovrebbe tenerne 3/4 in servizio, showing the flag. Anche per i prossimi 20 anni.aurum ha scritto:araial14 ha scritto: Gli md80 sostituiti in 11 anni????? Ammappeteeee!!!!![]()
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Io mi auguro altri 20 anni di 80!
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1) Il problema è che secondo il loro punto di vista (che non condivido, sia chiaro), sono quelli sopra il rubicone che storicamente danneggianoo quelli che stanno sopra. E quindi hanno tutto l'interesse a restituire il favore... E comunque non credete che a difesa di MXP ci sarà solo la lega, e nemmeno solo la destra.Gozer ha scritto:1) I camionisti sono di tutt'Italia. Chi vuole bloccare strade per difendere il proprio interesse al di sopra del Rubicone, lo faccia pure se si diverte, BASTA CHE SE NE RESTI AL DI SOPRA DEL RUBICONE (così leggendone mi farò due risate anch'io), se non altro perché alle basse latitudini rischia di più, potrebbe fare troppo caldodirk ha scritto:Se avessimo applicato lo stesso metro di giudizio qualche giorno fa ora non esisterebbero più camionisti in libertà...
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2) Stiamo parlando di tutt'altra cosa, quello era uno sciopero dei LAVORATORI di una ben determinata categoria, quì stiamo parlando di manifestazione POLITICA. In entrambi i casi ci sono dei LIMITI che occorre ed è buon senso rispettare. Bloccare servizi pubblici da parte di una FAZIONE POLITICA è assolutamente irresponsabile e scorretto, un semplice corteo, per quanto grande, è ben altra questione. Per quanto riguarda gli scioperi, ecco, io sono anche disposto a sopportarlo, per esempio, scioperano i trasporti locali e io ci posso stare, SE MI AVVERTI ti capirò e sottostarò ai disagi di dover prendere la macchina o anche perfino di essere impossibilitato a muovermi : mi sta bene, quando poi scioperare toccherà a me vorrò lo stesso rispetto e comprensione... SE PERO' mi dici che lo sciopero parte dalle NOVE tu NON PUOI scioperare da INIZIO TURNO, perché mi stai facendo lo sgambetto, io mi sono predisposto a prendere il mezzo prima di quell'ora e invece tu mi lasci un'ora ad aspettare alla fermata al gelo? No, lì veramente sei un criminale e spero che ti arrestino. La vedete la sottile differenza? "corretto<->comprensione / scorretto<->odio".
2) Sui rapporti lavoratori\manifestazioni\scioperi e politica si potrebbe scrivere un libro. Suvvia, negare che dietro a molte (non tutte eh) agitazioni non ci sia una componente politica ben definita mi sembra miope...
Fine OT
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si poi li sposta in albergo a romaNik ha scritto:Da nessuno,è solo un intuizione,è logico che air france assuma personale francese.Dove sta, quando è stata fatta, un'affermazione simile, e da chi.
e scusa perchè dovrebbe assumere francesi quando deve/vuole licenziare gli esuberi?
esuberi e assunzioni non vanno d'accordo
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ma non siamo in esubero?Nik ha scritto:Beh su questo sono daccordo,a volte un po' di licenziamenti fanno bene alla gestione.Più che assumere temo che debbano licenziare.
Ma questo sia che vinca AF sia che vinca AP.Si ma potrebbe anche capitare di vedere piloti francesi,e secondo me in una compagnia italiana non ci stanno per niente bene.Ma questo sia che vinca AF sia che vinca AP.
ma quali piloti francesi,solo doverli abituare a parlare in inglese in cockpit con un cpt italiano è un impresa non da poco
pensa che loro in af hanno tutti i manuali in francese
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Io ci sto!pm ha scritto:scommetto una bottiglia della miglior birra belga che il governo sceglierà AP....chi ci stà?

Se non avesse delle certezze,anche non tantissime,in "tasca" il Sig. Toto non insisterebbe così tanto, e a rischio per giunta di fare anche una figura barbina in caso di debacle totale...

P.S. Ammesso che di far figuracce gli importi qualcosa...


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- Località: Torino (Italia) Bahia (Brasile)
Speriamo.....
http://video.libero.it/app/play?id=d680 ... b224cfdc7d
http://video.libero.it/app/play?id=a267 ... 306603c226
http://video.libero.it/app/play?id=1690 ... 18762f56f0
http://video.libero.it/app/play?id=6223 ... f0ea064067
Evviva AZ!!!!!!


http://video.libero.it/app/play?id=d680 ... b224cfdc7d
http://video.libero.it/app/play?id=a267 ... 306603c226
http://video.libero.it/app/play?id=1690 ... 18762f56f0
http://video.libero.it/app/play?id=6223 ... f0ea064067
Evviva AZ!!!!!!

Ultima modifica di araial14 il 23 dicembre 2007, 0:29, modificato 1 volta in totale.
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- Iscritto il: 18 aprile 2007, 9:36
BINGO!ciaofede ha scritto: Questo è il vero scopo a mio avviso. Toto vuole monetizzare e la stessa strategia useranno le banche (che infatti entreranno nel capitale di apholding....).
Chi mi conosce sa che i Francesi mi stanno sulle balle e non poco ma come dipendente AZ seguo con molta apprensione le ultime vicende sulla mia sgangherata compagnia.
Ora... al tavolo siedono due tizi, da una parte uno che è a capo di un colosso del trasporto aereo con i seguenti numeri:
400 aerei circa, 240 destinazioni raggiunte,73 mln di pax trasportati. 4,1 miliardi di eruo di liquidità, 23 miliardi di euro di fatturato, 843 netto 2006/2007, 7,2 miliardi di capitalizzazione.
Non proprio un deficente oserei dire.
L'altro tizio è a capo di una compagnia con qualche decina di aerei e 400 mln di buco (che le banche vogliono riprendere a tutti i costi vista la loro attiva partecipazione nella vicenda).. in pratica la seconda compagnia italiana. Seconda di una compagnia sull'orlo del fallimento non è che sia proprio un gran record.. anzi.
Un altro tizio, compaesano (guarda caso) del secondo tizio dice che questa seconda compagnia vale sul mercato 1 mlrd di eurozzi... in giro si dice che non paghi i contributi ai suoi piloti da circa due anni... colpa del computer dicono.. mah sarà. Intanto annunciano che ad aprile faranno lungo raggio.. ad oggi non hanno ancora un settore, figuriamoci il knowhow per una attivita' di lungo raggio.
Direi, che se fossi stato seduto nel cda di az, avrei certamente votato per AF.. perchè i numeri parlano chiaro e perchè se devo fidarmi di qualcuno, mi fido di uno che fa utili prosssimi al miliardo piuttosto che di uno che fa buchi di 400 milioni.
L'italianità del brand dice qualcuno. E io mi domando dove erano tutti questi "patrioti" quando si permetteva a cani e porci di scorrazzare su e giu' per i nostri cieli senza nessuna regola e senza nessun controllo.
Quando con un centinaio di migliaia di euro ti compravi un COA e ti mettevi su una compagnia aerea che toglieva traffico ad AZ e che poi regolarmente falliva.. dove erano tutti questi novelli Garibaldi?
Dove erano questi "patrioti" quando il governo aiutava la sua Compagnia Di Bandiera? Erano forse quello che sputavano a raffica frasi "lasciamola fallire tanto voliamo LowCost?? ed ancora "perchè con le mie tasse devo pagare l'Alitalia?"
Draklor, la tua bandiera portatela allo stadio, perchè è li' il posto giusto.
AF ci compra perchè da loro non guardano in faccia a nessuno e i loro affari se li gestiscono bene in nome della Ragion Di Stato.
Noi italiani siamo nati servi e servi rimarremo, ma almeno (forse) avro' una paga certa fino alla mia pensione quando avro' l'amara sorpresa che qualche governante-banchiere si sarà fregato anche l'ultima fetta della mia pensione.
Ah.. una ultima amara riflessione... la mia sgangherata azienda fa un terzo dei passeggeri che fa AF con un quarto degli aerei che sono, per la maggior parte, sgangherati MD80. Mi sa che proprio un cattivo affare poi.. in fondo in fondo.. non lo è.
PS A chi diceva che i Francesi si ostinano a parlare francese in fonia, ricordo che la loro lingua è una delle sei ufficiali icao. Ed ancora al patriota Draklor ricordo che se c'e' qualcuno che assume stranieri e non italiani nella sua azienda è proprio Toto... costano meno, dice. Intanto le ginocchia cominciano a fargli giacomo giacomo... il futuro con gente come i franzosi in giro, non sarà tutto rose e fiori.

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- Iscritto il: 5 novembre 2006, 21:00
CONCORDO IN PIENO CON QUANTO DETTO DA TE AIR SURFERBINGO!
Chi mi conosce sa che i Francesi mi stanno sulle balle e non poco ma come dipendente AZ seguo con molta apprensione le ultime vicende sulla mia sgangherata compagnia.
Ora... al tavolo siedono due tizi, da una parte uno che è a capo di un colosso del trasporto aereo con i seguenti numeri:
400 aerei circa, 240 destinazioni raggiunte,73 mln di pax trasportati. 4,1 miliardi di eruo di liquidità, 23 miliardi di euro di fatturato, 843 netto 2006/2007, 7,2 miliardi di capitalizzazione.
Non proprio un deficente oserei dire.
L'altro tizio è a capo di una compagnia con qualche decina di aerei e 400 mln di buco (che le banche vogliono riprendere a tutti i costi vista la loro attiva partecipazione nella vicenda).. in pratica la seconda compagnia italiana. Seconda di una compagnia sull'orlo del fallimento non è che sia proprio un gran record.. anzi.
Un altro tizio, compaesano (guarda caso) del secondo tizio dice che questa seconda compagnia vale sul mercato 1 mlrd di eurozzi... in giro si dice che non paghi i contributi ai suoi piloti da circa due anni... colpa del computer dicono.. mah sarà. Intanto annunciano che ad aprile faranno lungo raggio.. ad oggi non hanno ancora un settore, figuriamoci il knowhow per una attivita' di lungo raggio.
Direi, che se fossi stato seduto nel cda di az, avrei certamente votato per AF.. perchè i numeri parlano chiaro e perchè se devo fidarmi di qualcuno, mi fido di uno che fa utili prosssimi al miliardo piuttosto che di uno che fa buchi di 400 milioni.
L'italianità del brand dice qualcuno. E io mi domando dove erano tutti questi "patrioti" quando si permetteva a cani e porci di scorrazzare su e giu' per i nostri cieli senza nessuna regola e senza nessun controllo.
Quando con un centinaio di migliaia di euro ti compravi un COA e ti mettevi su una compagnia aerea che toglieva traffico ad AZ e che poi regolarmente falliva.. dove erano tutti questi novelli Garibaldi?
Dove erano questi "patrioti" quando il governo aiutava la sua Compagnia Di Bandiera? Erano forse quello che sputavano a raffica frasi "lasciamola fallire tanto voliamo LowCost?? ed ancora "perchè con le mie tasse devo pagare l'Alitalia?"
Draklor, la tua bandiera portatela allo stadio, perchè è li' il posto giusto.
AF ci compra perchè da loro non guardano in faccia a nessuno e i loro affari se li gestiscono bene in nome della Ragion Di Stato.
Noi italiani siamo nati servi e servi rimarremo, ma almeno (forse) avro' una paga certa fino alla mia pensione quando avro' l'amara sorpresa che qualche governante-banchiere si sarà fregato anche l'ultima fetta della mia pensione.
Ah.. una ultima amara riflessione... la mia sgangherata azienda fa un terzo dei passeggeri che fa AF con un quarto degli aerei che sono, per la maggior parte, sgangherati MD80. Mi sa che proprio un cattivo affare poi.. in fondo in fondo.. non lo è.
PS A chi diceva che i Francesi si ostinano a parlare francese in fonia, ricordo che la loro lingua è una delle sei ufficiali icao. Ed ancora al patriota Draklor ricordo che se c'e' qualcuno che assume stranieri e non italiani nella sua azienda è proprio Toto... costano meno, dice. Intanto le ginocchia cominciano a fargli giacomo giacomo... il futuro con gente come i franzosi in giro, non sarà tutto rose e fiori.
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i miei complimenti per quello che hai scritto
quoto tutto quello che hai scritto
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Infatti, non solo la destra vuole salvare MXP. Qui un po' tutti i comuni e le provincie di Lombardia, Piemonte Orientale ed Emilia Settentrionale vogliono salvarla.dirk ha scritto:
1) Il problema è che secondo il loro punto di vista (che non condivido, sia chiaro), sono quelli sopra il rubicone che storicamente danneggianoo quelli che stanno sopra. E quindi hanno tutto l'interesse a restituire il favore... E comunque non credete che a difesa di MXP ci sarà solo la lega, e nemmeno solo la destra.
Posso dire che se le cose alla fine dovevano andare così ci si teneva la vecchia Malpensa, con LIN forte City Airport Milanese come era fino alla metà degli anni '90?
Il T1 è stato fatto per far diventare MXP un forte aeroporto, cosa che nel futuro più o meno prossimo non lo sarà mai. La qualità poi non manca essendo l'aeroporto più puntuale d'Europa ed uno degli ultimi in quanto a smarrimento bagagli.
Se vogliamo fare una metafora in campo aeronautico io vedo MXP come un aereo in fase di decollo il quale, al posto di continuare a salire di quota è costretto a rimanere ad un FL basso se non inferiore a quello attuale.
Si è presi poi la palla al balzo per avere un unico grande Hub in Italia che sarà FCO. Ma per me solo per far vedere che si ha anche noi un grande aeroporto. Peccato che quell'aeroporto si farà grande a spese di altri.
Qui poi c'è una mia curiosità: come mai in Italia abbiamo MXP con 24.000.000 circa di pax all'anno e FCO con 32.000.000 circa quando ad esempio in Germania ci sono FRA e MUC che in totale fanno 90.000.000, in Francia c'è CDG che ne fa 60.000.000, In Inghilterra poi fra LHR, LGW e MAN superiamo i 110.000.000 ed in Spagna tra MAD e BCN si va sopra i 70.000.000?
Non è che l'Italiano preferisce sempre andare via terra portandosi dietro quella cavolo di auto da Milano fino in Sicilia ed ha una diffidenza dell'aereo bestiale (il 54% di paurosi è un dato che a me mi ha fatto un po' rimanere basito). L'Italiano, in definitiva, vola poco.
La domanda è quindi la seguente: l'Italia (in generale) è una piazza ideale per l'aviazione commerciale NON low-cost?
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ciao, mi sapresti dare qualche altra informazione che gira su airone?? Tipo quella che non paga i contributi da 2 anni...air.surfer ha scritto:BINGO!ciaofede ha scritto: Questo è il vero scopo a mio avviso. Toto vuole monetizzare e la stessa strategia useranno le banche (che infatti entreranno nel capitale di apholding....).
Chi mi conosce sa che i Francesi mi stanno sulle balle e non poco ma come dipendente AZ seguo con molta apprensione le ultime vicende sulla mia sgangherata compagnia.
Ora... al tavolo siedono due tizi, da una parte uno che è a capo di un colosso del trasporto aereo con i seguenti numeri:
400 aerei circa, 240 destinazioni raggiunte,73 mln di pax trasportati. 4,1 miliardi di eruo di liquidità, 23 miliardi di euro di fatturato, 843 netto 2006/2007, 7,2 miliardi di capitalizzazione.
Non proprio un deficente oserei dire.
L'altro tizio è a capo di una compagnia con qualche decina di aerei e 400 mln di buco (che le banche vogliono riprendere a tutti i costi vista la loro attiva partecipazione nella vicenda).. in pratica la seconda compagnia italiana. Seconda di una compagnia sull'orlo del fallimento non è che sia proprio un gran record.. anzi.
Un altro tizio, compaesano (guarda caso) del secondo tizio dice che questa seconda compagnia vale sul mercato 1 mlrd di eurozzi... in giro si dice che non paghi i contributi ai suoi piloti da circa due anni... colpa del computer dicono.. mah sarà. Intanto annunciano che ad aprile faranno lungo raggio.. ad oggi non hanno ancora un settore, figuriamoci il knowhow per una attivita' di lungo raggio.
Direi, che se fossi stato seduto nel cda di az, avrei certamente votato per AF.. perchè i numeri parlano chiaro e perchè se devo fidarmi di qualcuno, mi fido di uno che fa utili prosssimi al miliardo piuttosto che di uno che fa buchi di 400 milioni.
L'italianità del brand dice qualcuno. E io mi domando dove erano tutti questi "patrioti" quando si permetteva a cani e porci di scorrazzare su e giu' per i nostri cieli senza nessuna regola e senza nessun controllo.
Quando con un centinaio di migliaia di euro ti compravi un COA e ti mettevi su una compagnia aerea che toglieva traffico ad AZ e che poi regolarmente falliva.. dove erano tutti questi novelli Garibaldi?
Dove erano questi "patrioti" quando il governo aiutava la sua Compagnia Di Bandiera? Erano forse quello che sputavano a raffica frasi "lasciamola fallire tanto voliamo LowCost?? ed ancora "perchè con le mie tasse devo pagare l'Alitalia?"
Draklor, la tua bandiera portatela allo stadio, perchè è li' il posto giusto.
AF ci compra perchè da loro non guardano in faccia a nessuno e i loro affari se li gestiscono bene in nome della Ragion Di Stato.
Noi italiani siamo nati servi e servi rimarremo, ma almeno (forse) avro' una paga certa fino alla mia pensione quando avro' l'amara sorpresa che qualche governante-banchiere si sarà fregato anche l'ultima fetta della mia pensione.
Ah.. una ultima amara riflessione... la mia sgangherata azienda fa un terzo dei passeggeri che fa AF con un quarto degli aerei che sono, per la maggior parte, sgangherati MD80. Mi sa che proprio un cattivo affare poi.. in fondo in fondo.. non lo è.
PS A chi diceva che i Francesi si ostinano a parlare francese in fonia, ricordo che la loro lingua è una delle sei ufficiali icao. Ed ancora al patriota Draklor ricordo che se c'e' qualcuno che assume stranieri e non italiani nella sua azienda è proprio Toto... costano meno, dice. Intanto le ginocchia cominciano a fargli giacomo giacomo... il futuro con gente come i franzosi in giro, non sarà tutto rose e fiori.
Air Surfer
(sgangherata Suit da Combattimento.)
Mi serve per un' analisi comparativa che sto facendo alle 2 offerte....Dai bilanci di AirOne si evince che non è che vada malissimo ma neppure che sia così in rovina.
Sappiamo tutti però che molte cose nei bilanci si nascondono molto ma molto facilmente...
Inoltre direi, il signor Toto cvosa farà quando fra un anno ci saranno 500 posti ora in pià sui treni tav che collegheranno milano e roma in 3 ore (quindi sostanzialmente facendo risparmiare tempo e scocciature rispetto all' aereo...)
Federico
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ROMA - Con o senza Lega Nord, la Camera dei Deputati non può più procrastinare l'esame del decreto sul prestito ponte per Alitalia, che scade il 24 agosto.
Eppure nemmeno l'apporto di consensi di una parte del centrosinistra sembra riuscire a sconfiggere l'ostruzionismo del partito di Umberto Bossi, ai cui emendamenti si sono aggiunti quelli della Margherita. L'assemblea ha sospeso così, ieri sera, l'esame del provvedimento che avrebbe dovuto consentire alla compagnia di bandiera di accedere al prestito di 400 milioni di euro con la garanzia dello Stato. Nel pomeriggio, durante la riunione dei capigruppo, erano falliti di fronte all'opposizione " padana" anche i tentativi di conciliazione del presidente Pier Ferdinando Casini per fissare il calendario delle riforme.
recensione da Libero
"A morte Alitalia!"
Questo e' quello che diceva la Lega solo pochi mesi fa!
Ora bloccano le strade perche' non vogliono lasciarla andare via!
Hanno le idee confuse!
Poveracci!
Eppure nemmeno l'apporto di consensi di una parte del centrosinistra sembra riuscire a sconfiggere l'ostruzionismo del partito di Umberto Bossi, ai cui emendamenti si sono aggiunti quelli della Margherita. L'assemblea ha sospeso così, ieri sera, l'esame del provvedimento che avrebbe dovuto consentire alla compagnia di bandiera di accedere al prestito di 400 milioni di euro con la garanzia dello Stato. Nel pomeriggio, durante la riunione dei capigruppo, erano falliti di fronte all'opposizione " padana" anche i tentativi di conciliazione del presidente Pier Ferdinando Casini per fissare il calendario delle riforme.
recensione da Libero
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Ciao,
ho trovato in rete questi due articoli inerenti alla vendita di Alitalia, (ovviamente non posso sapere se sono vere o meno) sembra che sia stato fatto un baratto (da parte di Prodi e Berlusconi) di Alitalia per la TAV, Grillo ne aveva parlato in un suo spettacolo:
Video : http://video.libero.it/app/play?id=1441 ... 35d674ef5f
Articoli:
http://www.notav.eu/article3764.html
http://www.notav.eu/article-3641--0-0.html
ho trovato in rete questi due articoli inerenti alla vendita di Alitalia, (ovviamente non posso sapere se sono vere o meno) sembra che sia stato fatto un baratto (da parte di Prodi e Berlusconi) di Alitalia per la TAV, Grillo ne aveva parlato in un suo spettacolo:
Video : http://video.libero.it/app/play?id=1441 ... 35d674ef5f
Articoli:
http://www.notav.eu/article3764.html
http://www.notav.eu/article-3641--0-0.html
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Draklor ha scritto:air.surfer ha scritto:BINGO!ciaofede ha scritto: Questo è il vero scopo a mio avviso. Toto vuole monetizzare e la stessa strategia useranno le banche (che infatti entreranno nel capitale di apholding....).
Chi mi conosce sa che i Francesi mi stanno sulle balle e non poco ma come dipendente AZ seguo con molta apprensione le ultime vicende sulla mia sgangherata compagnia.
Ora... al tavolo siedono due tizi, da una parte uno che è a capo di un colosso del trasporto aereo con i seguenti numeri:
400 aerei circa, 240 destinazioni raggiunte,73 mln di pax trasportati. 4,1 miliardi di eruo di liquidità, 23 miliardi di euro di fatturato, 843 netto 2006/2007, 7,2 miliardi di capitalizzazione.
Non proprio un deficente oserei dire.
L'altro tizio è a capo di una compagnia con qualche decina di aerei e 400 mln di buco (che le banche vogliono riprendere a tutti i costi vista la loro attiva partecipazione nella vicenda).. in pratica la seconda compagnia italiana. Seconda di una compagnia sull'orlo del fallimento non è che sia proprio un gran record.. anzi.
Un altro tizio, compaesano (guarda caso) del secondo tizio dice che questa seconda compagnia vale sul mercato 1 mlrd di eurozzi... in giro si dice che non paghi i contributi ai suoi piloti da circa due anni... colpa del computer dicono.. mah sarà. Intanto annunciano che ad aprile faranno lungo raggio.. ad oggi non hanno ancora un settore, figuriamoci il knowhow per una attivita' di lungo raggio.
Direi, che se fossi stato seduto nel cda di az, avrei certamente votato per AF.. perchè i numeri parlano chiaro e perchè se devo fidarmi di qualcuno, mi fido di uno che fa utili prosssimi al miliardo piuttosto che di uno che fa buchi di 400 milioni.
L'italianità del brand dice qualcuno. E io mi domando dove erano tutti questi "patrioti" quando si permetteva a cani e porci di scorrazzare su e giu' per i nostri cieli senza nessuna regola e senza nessun controllo.
Quando con un centinaio di migliaia di euro ti compravi un COA e ti mettevi su una compagnia aerea che toglieva traffico ad AZ e che poi regolarmente falliva.. dove erano tutti questi novelli Garibaldi?
Dove erano questi "patrioti" quando il governo aiutava la sua Compagnia Di Bandiera? Erano forse quello che sputavano a raffica frasi "lasciamola fallire tanto voliamo LowCost?? ed ancora "perchè con le mie tasse devo pagare l'Alitalia?"
Draklor, la tua bandiera portatela allo stadio, perchè è li' il posto giusto.
AF ci compra perchè da loro non guardano in faccia a nessuno e i loro affari se li gestiscono bene in nome della Ragion Di Stato.
Noi italiani siamo nati servi e servi rimarremo, ma almeno (forse) avro' una paga certa fino alla mia pensione quando avro' l'amara sorpresa che qualche governante-banchiere si sarà fregato anche l'ultima fetta della mia pensione.
Ah.. una ultima amara riflessione... la mia sgangherata azienda fa un terzo dei passeggeri che fa AF con un quarto degli aerei che sono, per la maggior parte, sgangherati MD80. Mi sa che proprio un cattivo affare poi.. in fondo in fondo.. non lo è.
PS A chi diceva che i Francesi si ostinano a parlare francese in fonia, ricordo che la loro lingua è una delle sei ufficiali icao. Ed ancora al patriota Draklor ricordo che se c'e' qualcuno che assume stranieri e non italiani nella sua azienda è proprio Toto... costano meno, dice. Intanto le ginocchia cominciano a fargli giacomo giacomo... il futuro con gente come i franzosi in giro, non sarà tutto rose e fiori.
Air Surfer
(sgangherata Suit da Combattimento.)
Tranquillo che la bandiera si porta ovunque,e sventola pure fuori casa qua a Corpus.
Comunque ti sei forse perso il pezzo in cui dicevo che più che l'italianità fine a se stessa conta quello che rimane in termini di destinazioni,rotte e flotta(oltre ovviamente ai conti).
Con AF-KLM Alitalia RIDURRA' appunto destinazioni,rotte e aerei.
Con AP in teoria queste 3 cose vengono incrementate,e da subito,non tra qualche anno,solo grazie alla fusione tra le 2 compagnie.
Se AF però avesse fatto tipo LH con Swiss che sta aumentando flotta e rotte(con Zurigo che è l'hub per l'Africa) allora anche a me sarebbe andato bene.
Però questo non è un piano di rilancio,questo è un piano di SFRUTTAMENTO del nostro mercato,con cui AF si è levata un potenziale concorrente per il futuro.
Un piano con il quale gli italiani per viaggiare nel mondo dovranno passare da Parigi o Amsterdam o prendere direttamente altre compagnie(cosa che fanno già però si può sempre peggiorare).
Comunque tranquillo Air Surfer,Parigi è bellissima e ti troverai benissimo là,così potrai cominciare a parlar male dell'Italia ai francesi,che non apsettano altro.
Per te e per qualcun'altro l'Italia è un paese che non vale un fico secco.
PER ME NO.
Evidenziamo poi questa bella frase:
"Noi italiani siamo nati servi e servi rimarremo, ma almeno (forse) avro' una paga certa fino alla mia pensione quando avro' l'amara sorpresa che qualche governante-banchiere si sarà fregato anche l'ultima fetta della mia pensione."
1)SERVO CE SARAI perchè io non mi sento servo di nessuno.
Poi se sei felice di vivere da servo...contento tu...
2)Ecco bravo,pensa alla tua paga che poi ti riduci allo stesso ragionamento di Formigone e dei leghisti che pensano solo al loro orticello lombardo.
Con quella paga ci deve comprare il suo caviale quotidiano!
se gli viene a mancare mica va´dal macellaio dicendo: FIERO DI ESSERE ITALIANO e quello gli incarta gratis la bistecca!!!!
personalmente mi sono perso a FCO in transito ma mai a CDG o AMS !
- air.surfer
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Ciao Giangia, leggo una velata ironia in quello che scrivi.giangia ha scritto: Con quella paga ci deve comprare il suo caviale quotidiano!
Con la mia paga quotidiana ci mando avanti una famiglia, ci pago il mutuo ed infine pago le tasse. Caviale no, sono cresciuto in un quartiere periferico e il caviale ho scoperto da poco che cosa è grazie a superquark.
Se pensi che sia alta, bè in effetti è una buona paga per un simil-camionista ma evidentemente di simil-camionisti che fanno atterrare cosi di una sessantina di tonnellate con 125 metri di visibilità non è che se ne trovano molti in giro.
Facciamo cosi.. se ti alletta la mia paga puoi sempre iscriverti ad una scuola di pilotaggio... per te, con i franzosi ce la metto io una buona parola.

Non avevo il minimo dubbio!giangia ha scritto: personalmente mi sono perso a FCO in transito ma mai a CDG o AMS !

- air.surfer
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- Iscritto il: 18 aprile 2007, 9:36
Eh eh... non ho dubbi.Draklor ha scritto: Tranquillo che la bandiera si porta ovunque,e sventola pure fuori casa qua a Corpus.
Mah... ti diro'... di Toto non è che mi fidi tanto.. dei Francesi invece si. Il perchè è molto semplice.. Toto è messo li' dai politici che tutto sono tranne che imprenditori invece AF pensa ai soldi. Quindi per Spinetta sviluppare AZ è un buonissimo affare, dal momento che il personale gli costa il 30/40% in meno che da lui.Draklor ha scritto: Con AF-KLM Alitalia RIDURRA' appunto destinazioni,rotte e aerei.
Con AP in teoria queste 3 cose vengono incrementate,e da subito,non tra qualche anno,solo grazie alla fusione tra le 2 compagnie.
Come piu' volte detto, un mio parigrado stessa anzianità prende un buon 30% in piu' di me. Vien da se che nei prossimi anni ci sarà uno sviluppo vero di AZ è solo una questione di convenienza.Con Toto invece lo scopo di Passera e CO(rdata) è solo di riprendere i 400 mln di debiti che ha con le (la) banca. Se l'operazione AF andrà in porto, la cosa gli riuscirà molto difficile. perche AF una volta in Italia fara il classico gioco dei trasferelli..

Guarda la Roma Linate... AF/AZ mette il biglietto 50/80 euro in meno di Airone tanto i soldi che perde li recupera nel suo network planetario, quanto durerà AirOne?.. mmhh non tanto a parer mio.
In piu' con la soluzione italiana si vuole mantenere tutto il sistema di ingerenze che ha portato alitalia nelle condizioni in cui si trova.
Scusa, ma invece dare le tratte interne alle lowcost come lo chiami? Air malta che fa MLA-REG-FCO e ritorno, come lo chiami? Lo sfruttamento già c'è ed è indiscriminato. Come mai nessuno ha detto niente fino ad adesso?Draklor ha scritto: Però questo non è un piano di rilancio,questo è un piano di SFRUTTAMENTO del nostro mercato,con cui AF si è levata un potenziale concorrente per il futuro.
Perchè non parli dei miei colleghi di Alpi Eagles che con la revoca del COA hanno perso il lavoro? Una compagnia aerea è una cosa seria, ha delle tradizioni ed è molto difficile da gestire. Spinetta lo sa fare anche perchè ha il governo dietro, un governo coi controcazzi come diceva qualcuno.
Noi abbiamo un governo coi controcazzi? Rispondete voi a questa mia domanda.. per inciso, tutta la mia solidarietà ai colleghi di Alpi Eagles trra i quali ho anche un carissimo amico. Questo è il risultato della gestione del trasporto aereo in italia.
Vedremo. Comunque buona parte degli abitanti del nord già lo fa. Magari ti è sfuggito. Nel frattempo ho appreso con stupore qui sul forum che AZ ha rimesso LAX.. il piano Prato coincide, come detto piu' volte proprio qui sul forum, con il piano Spinetta... percio' chissà?Draklor ha scritto: Un piano con il quale gli italiani per viaggiare nel mondo dovranno passare da Parigi o Amsterdam o prendere direttamente altre compagnie(cosa che fanno già però si può sempre peggiorare).

Ah non lo dire due volte che mia moglie non vede l'ora di andare ad abitare a Parigi..Draklor ha scritto: Comunque tranquillo Air Surfer,Parigi è bellissima e ti troverai benissimo là,così potrai cominciare a parlar male dell'Italia ai francesi,che non apsettano altro.
Per te e per qualcun'altro l'Italia è un paese che non vale un fico secco.
PER ME NO.

Bè si. Penso alla mia paga e percio' al mio futuro. Se a darmela saranno i franzosi non farà nessuna differenza.Draklor ha scritto: 1)SERVO CE SARAI perchè io non mi sento servo di nessuno.
Poi se sei felice di vivere da servo...contento tu...
2)Ecco bravo,pensa alla tua paga che poi ti riduci allo stesso ragionamento di Formigone e dei leghisti che pensano solo al loro orticello lombardo.
Siamo un paese di servi, imho, non so come altro definire un paese dove un commissario europeo viene a cronometrarmi il tempo che ci mette un mio treno per andare da Cadorna a MXP per darmi l'autorizzazione ad aprire o no un *mio* aeroporto.
A Sparta lo avrebbero preso a calci nel c**o e buttato giu' da una rupe..
Drak.. bona la cheescake eh?! A me me tocca magnà er panettone bauli... beato te!

- pm
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araial14 ha scritto:Io ci sto!pm ha scritto:scommetto una bottiglia della miglior birra belga che il governo sceglierà AP....chi ci stà?![]()
Se non avesse delle certezze,anche non tantissime,in "tasca" il Sig. Toto non insisterebbe così tanto, e a rischio per giunta di fare anche una figura barbina in caso di debacle totale...
P.S. Ammesso che di far figuracce gli importi qualcosa...![]()
appunto....è questo che mi preoccupa....
per il resto, applaudo a questo messaggio di air.surfer..
Chi mi conosce sa che i Francesi mi stanno sulle balle e non poco ma come dipendente AZ seguo con molta apprensione le ultime vicende sulla mia sgangherata compagnia.
Ora... al tavolo siedono due tizi, da una parte uno che è a capo di un colosso del trasporto aereo con i seguenti numeri:
(...)
"Ladies and Gentlemen, this is your Captain speaking. We have a small problem. All four engines have stopped. We are doing our damnedest to get them going again. I trust you are not in too much distress."
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camionisti e operai
Caro Maurizio, vorrie fare una piccola pricisazione: tra uno sciopero di operai che prendono 1100 euro lavorando a turni e uno di una categoria come i camiionisti che per decenni hanno preso l'ira di dio di stipendi e corevano come e quanto volevano (ricordate la legge sui due conducenti saltata e quella sulle ore di guida?), c'è una notevole differenza. Quando si è abituati a prendere troppo e a fare quelo che si vuole non si vuole tornare indietro...IN quanto al capirlo, trovami un media che perda due minuti a spiegare le ragioni degli scioperi, si e no due parole, la gtente si incazza e mandano la classica intervista alla vecchina che aspetta l'autobus...Comunque, dove vuoi che faccia più male lo scipero dei camionisti...in Lucania o in VEneto o Lombardia? E' chiaro che lo fanno a nord del Rubicone (purtroppo). Per il resto sono d'accordo con te.Gozer ha scritto:1) I camionisti sono di tutt'Italia. Chi vuole bloccare strade per difendere il proprio interesse al di sopra del Rubicone, lo faccia pure se si diverte, BASTA CHE SE NE RESTI AL DI SOPRA DEL RUBICONE (così leggendone mi farò due risate anch'io), se non altro perché alle basse latitudini rischia di più, potrebbe fare troppo caldodirk ha scritto:Se avessimo applicato lo stesso metro di giudizio qualche giorno fa ora non esisterebbero più camionisti in libertà...
Le antipatie politiche non c'entrano vero?![]()
2) Stiamo parlando di tutt'altra cosa, quello era uno sciopero dei LAVORATORI di una ben determinata categoria, quì stiamo parlando di manifestazione POLITICA. In entrambi i casi ci sono dei LIMITI che occorre ed è buon senso rispettare. Bloccare servizi pubblici da parte di una FAZIONE POLITICA è assolutamente irresponsabile e scorretto, un semplice corteo, per quanto grande, è ben altra questione. Per quanto riguarda gli scioperi, ecco, io sono anche disposto a sopportarlo, per esempio, scioperano i trasporti locali e io ci posso stare, SE MI AVVERTI ti capirò e sottostarò ai disagi di dover prendere la macchina o anche perfino di essere impossibilitato a muovermi : mi sta bene, quando poi scioperare toccherà a me vorrò lo stesso rispetto e comprensione... SE PERO' mi dici che lo sciopero parte dalle NOVE tu NON PUOI scioperare da INIZIO TURNO, perché mi stai facendo lo sgambetto, io mi sono predisposto a prendere il mezzo prima di quell'ora e invece tu mi lasci un'ora ad aspettare alla fermata al gelo? No, lì veramente sei un criminale e spero che ti arrestino. La vedete la sottile differenza? "corretto<->comprensione / scorretto<->odio".
Cristiano
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Jimi Hendrix
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Jimi Hendrix
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per chi dice che AIR ONE non può valere 1 miliardo di euro ----...Easyget ha annunciato di aver raggiunto l accordo per l acquisto dell intero capitale azionario della GB Airways in mano a Bland Group LTD per 103,5 milioni di strerline(al cambio attuale 143 milioni di euro).Dall accordo sono esclusi gli slot sull aeroporto di Londra Heatrow(che aggiungo io alzerebbero e non poco la valutazione...):GB Airways opera con una flotta di 9 A-320 e 6 A-321servendo 31 destinazioni dagli aeroporti di Gatwwick Heatrow e Manchester trasportando 2,8 milioni di passeggeri....-----fonte JP 4 RIVISTA AERONAUTICA--- sulla base di questo mi dica qualche sapientone quanto deve valere una compagnia aerea che trasporta 3 volte i passeggeri di GB airways ha una flotta a fine 2007 di 56 aeromobili (12 A 320 27 B 737 10 CRJ 900 (nuovissimi) 2 ATR 42 2 Avro RJ 70 e 3 aeri cargo)e nella valutazione sono stati inseriti anche i renumeratissimi slot Linate-FCO......ho la netta impressione che da italiani (minuscolo) qualcuno non veda altro che con favore la vendita agli stranieri a tutti i costi e per partito preso sparando poi fandonie sul Toto imprenditore appoggiato dai politici e basta quando invece mi risulta che l Air One sia una vera realtà nel triste e colonizzato mercato del trasporto aereo nazionale (insieme a Meridiana) e a riprova di tutto questo il colmo è dato dal fatto che a difesa di una ennesima "colonizzazione" scenderà di fatto in campo per protestare la secessionista Lega Nord.........grande Italia grandi italioti......ops dimenticavo in Francia i dipendenti AF sono sul piede di guerra..........
Il valore dipende anche dalla sua solidità finanziaria.stev ha scritto:sulla base di questo mi dica qualche sapientone quanto deve valere una compagnia aerea che trasporta 3 volte i passeggeri di GB airways ha una flotta a fine 2007 di 56 aeromobili (12 A 320 27 B 737 10 CRJ 900 (nuovissimi) 2 ATR 42 2 Avro RJ 70 e 3 aeri cargo)e nella valutazione sono stati inseriti anche i renumeratissimi slot Linate-FCO......
E il mercato britannico non è lontanamente comparabile alla situazione asfittica presente in Italia.
Dove il margine in prospettiva di aumento del mercato è molto contenuto.
Ma io non sono un sapientone in economia come te...meglio aspettare che ti risponda qualcun'altro allora.
Che sia sapientone anche lui.

- araial14
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- Località: Torino (Italia) Bahia (Brasile)
Un analisi di parte,con dei palesi estremismi, ma nella sua opinabilità, intelligente...
ALITALIA ULTIMO ATTO (più il resto)
di Gianfranco La Grassa
Manca pochissimo e poi dovrebbe terminare, esattamente come si voleva fin dall’inizio, la commedia inscenata intorno alla gara per appropriarsi dell’Alitalia. Proprio come un mese o poco più fa si era conclusa l’altra farsa di oltre un anno (se partiamo dal famigerato piano Rovati, assuntosi in proprio tutte le colpe, ecc.), intessuta attorno alla Telecom. Entrambe le partite si chiudono a favore di Intesa-San Paolo (d’ora in poi solo Intesa perché è questa ad aver assorbito di fatto l’altra), giacché AirOne, malgrado tutte le roboanti parole intorno ad un “coraggioso” piano industriale per Alitalia, non avrebbe i soldi per fare alcunché. Solo che, stranamente, nella fase finale troviamo tutti d’accordo: per AirOne si sono schierati pubblicamente negli ultimi giorni, in rapida successione, Montezemolo, Letizia Moratti, Formigoni e infine…..Berlusconi. L’ad di Intesa, Passera, assumendo allora toni tracotanti, ha dichiarato che lasciarla ad AirFrance “sarebbe come buttarla via”. Toto, “capo” di AirOne (tramite la ApHolding, chiaramente una finanziaria), ha dichiarato che ogni grande paese europeo (l’Italia fra i grandi fa un po’ ridere) “ha mantenuto la propria compagnia di bandiera”. Insomma, c’è stato il più alto sfoggio di patriottismo; l’italianità è il supremo valore da difendere quando si tratti di operazioni prevalentemente finanziarie, e di occupazione di centri in cui si intrecciano trame e corruttele ai fini del potere politico (perché dei piani industriali per Alitalia, come dei risanamenti Fiat, e simili, avremo solo da aspettare un paio d’anni per riderci, amaramente, sopra!).Forse che noi siamo “antitaliani”? Ma proprio per niente! Però non sopportiamo l’ipocrisia di “tristi” personaggi che agiscono come banderuole al vento. Questi “patrioti” ci hanno rotto le scatole per anni e anni allo scopo di portarci in Europa, e ci hanno portato solo monetariamente con un euro sopravvalutato (in termini di lire) che ha più che dimezzato i nostri redditi personali reali. Quando Francia e Olanda hanno bocciato con referendum la Costituzione europea, questi nostri europeisti “a prova di bomba” hanno elevato lamenti scandalizzati per tale ristrettezza nazionalistica. Quando l’olandese AbnAmro voleva prendersi l’Antonveneta e lo spagnolo Banco di Bilbao acquistarsi la BNL, Fazio venne accusato di grettezza autarchica e di chiusura all’ideale europeista (e al mercato globale) poiché appoggiava cordate italiane (certo i suoi avversari ebbero la vita più facile in quanto queste ultime erano formate da personaggi parvenus da troppo poco tempo, e per di più con manie di grandezza che li condussero ad aggredire persino i santuari dei più vecchi parvenus, annidati nella Rcs e nel Corriere delle Sera). Vinsero, infine, i modernisti, gli europeisti, quelli della “libera competizione in mercato globale”, estromettendo Fazio e sostituendolo con il vicepresidente della Goldman Sachs (certo dimessosi da tale incarico, ci mancherebbe altro!). Adesso, questi stessi “cosmopoliti” ci vengono a dire che se un’azienda della “meravigliosa” Europa “unita” (ma dove?!) – o l’AirFrance appartiene forse alla Cina o all’India? – se ne prende una italiana, è come se questa venisse “buttata via”. W l’Italia, gridano in coro, da sinistra a destra!L’italianità non c’entra proprio per nulla. L’AirOne non ha il becco di un quattrino; i soldi glieli darà Intesa. Ma questa banca non è forse italiana? Si, ma non ce la fa, poverina, da sola. Si associa allora a Unicredit e Montepaschi, altre banche italiane, “in nome della Patria”? No, manco per sogno, dietro Intesa troviamo la giapponese Nomura, ma soprattutto i due pezzi da novanta della finanza americana: Morgan Stanley e Goldman Sachs. Quest’ultima poi è quella il cui (ex) vicepresidente è Governatore della Banca d’Italia, di cui due (ex) alti dirigenti (uno è attuale viceministro dell’Economia) sono all’origine del “piano Rovati” per impadronirsi ancora un anno fa della Telecom tramite la “pubblica” (cioè con i soldi di tutti noi) Cassa Depositi e Prestiti (dietro la quale si stagliava sempre, tramite varie fondazioni bancarie, il solito istituto finanziario italiano legato a quelli, ben più grossi, americani, ecc.). Questi sono i perversi intrecci degli ambienti affaristici “patriottici” che si prenderanno Alitalia (dopo la Telecom), avvicinandosi sempre più alle Generali, obiettivo numero uno. L’italianità è la classica foglia di fico che copre lo scontro tra bande, in cui una di esse sembra star prevalendo sulle altre; e quella che prevale, non meno (e nemmeno più, per carità) delle altre, è strettamente avvinta ad ambienti finanziari USA, chiaramente predominanti. Sono intrecci simili, pur nella differente contingenza storica, a quelli esistenti nella Repubblica di Weimar, che avevano ridotto la Germania a succube degli Stati Uniti, a paese che rischiava la deindustrializzazione, con una disoccupazione massiccia e una strutturale incapacità di uscire dalla crisi iniziata nel 1929; tali intrecci dovettero essere spezzati dal nazismo al potere, con tutti gli orrori successivi, ma intanto con la riduzione – in un anno (1933-34) – da 6 a un milione di disoccupati, con il completo rilancio dell’industria (mentre la finanza veniva piegata al servizio di quest’ultima), con il superamento del Pil pre-crisi che si era ridotto a poco più della metà (60% circa) nel 1933
Non esistono capitalisti buoni o cattivi (come crede una “intelligenza superiore” che occupa la terza carica dello Stato), ma solo capaci o incapaci. Non esiste quindi un capitalismo buono (e sociale) o cattivo (e individualistico); esiste semplicemente un capitalismo migliore o peggiore nel fare gli interessi complessivi di una popolazione (pur nell’ambito dell’ineliminabile sfruttamento connesso a qualsiasi forma di capitalismo), cioè in grado oppure no di dare sviluppo al sistema-paese nel suo insieme (pur con gli inevitabili differenziali tra zona e zona, tra strato sociale e strato sociale, ecc.). Tutto il resto è chiacchiera da imbonitori. Ora, il capitalismo italiano è proprio il peggiore in assoluto; non a caso, ci ha infine, giustamente, superato anche quello spagnolo (vedi gli ultimi dati relativi al reddito pro-capite). Non siamo affatto indipendenti, mai e in nessun senso; il problema è solo chi vince tra i vari gruppi (sub)dominanti dipendenti dai predominanti statunitensi. Si abbia quindi quel minimo di pudore per non fare appello – a giorni alterni – all’italianità o all’alto ideale europeista o alle bellezze della libera competizione nel mercato globale. Indossate infine una sola di queste “maschere ideologiche”; altrimenti non sembrate nemmeno capitalisti (quindi seri imprenditori), bensì giocatori delle tre carte.
Siete succubi degli stranieri; ad essi vi appellate nella smania di dimostrare d’essere i loro migliori servitori onde farvi appoggiare per il vostro piccolo “potere in un paese solo”, per di più ormai un paese da barzellette. Pur di ottenere il consenso del “popolo”, tirate fuori dal cappello, di volta in volta, quella che ritenete essere la migliore per fare esclusivamente i vostri personali interessi: vendiamoci allo straniero, nascondendoci dietro la “spiritosa invensiòn” (quella del goldonesco personaggio Lelio, bugiardo per il piacere di esserlo) dell’internazionalizzazione della nostra economia così brava e competitiva (nel buffonesco made in Italy); no, adesso è meglio fare i patrioti, vince chi finge maggiore orgoglio d’essere italiano. Sarebbe almeno possibile che ci risparmiaste queste sceneggiate? A me non è mai piaciuto Merola, ma almeno non faceva male a nessuno.
Noi siamo per l’indipendenza di questo paese, per una sua rinascita. C’è però un sintomo preciso che indica qual è la strada imboccata dai ceti dominanti, che segnala se questi sono anche dirigenti (del paese) o solo una accozzaglia di “arraffa-arraffa”: la funzione del capitale finanziario. E’ stato messo sotto il “tallone di ferro” di una forza politica, capace di usare questa forza, se è tale veramente, per orientare la gran parte delle risorse al servizio dell’industria nei settori dell’ultima “era innovativa”? La spesa pubblica è largamente orientata agli investimenti (e non alla spesa corrente per salari di una massa esorbitante di impiegati) e, in modo del tutto particolare, alla ricerca scientifica, ma d’avanguardia? E a numerose altre “cosette” (decisive) – su cui passo sopra in questa sede – del tutto indispensabili a rafforzare il paese nei suoi rapporti geopolitici? Se la risposta a tali quesiti è affermativa, abbiamo un preciso indice della volontà di tentare almeno una strada di indipendenza e di sviluppo autonomo e più sicuro, onde dare al paese maggiore benessere; se non per tutti, almeno per la grande maggioranza (e sempre non negando che ci saranno squilibri di reddito da ridurre tramite lotte redistributive).
Quando però la finanza si impadronisce dell’industria, la spesa pubblica si carica di finanziamenti (a fondo perduto) ai settori della passata “era innovativa” (tipo auto e metalmeccanico in genere), quando tale finanza mostra, a chi ha occhi per vedere, la sua sudditanza a grossi gruppi stranieri (della “nazione predominante” dell’epoca), quando intellettuali venduti e cialtroni diffondono l’ideologia del liberismo (nel commercio internazionale e nella “circolazione dei capitali”), che manifesta chiaramente l’orientamento ad affidarsi alla predominanza della suddetta nazione onde acciambellarsi, ai suoi piedi, nella situazione di subdominanza; allora siamo in presenza di una classe sostanzialmente servile (e antinazionale) che, mutatis mutandis, può essere paragonata alle “borghesie compradore” dei vecchi paesi coloniali e semicoloniali. Questa è l’attuale classe (sub)dominante italiana, quella che finge, a giorni alterni, la difesa dell’italianità o dell’europeismo o della libera competizione mercantile globale.
Volete un ultimo segnale della nostra (sub)dominanza? Il tracotante Passera – quello che dichiara che dare l’Alitalia all’europea AirFrance è “come buttarla via” – entra in (finto o vero? Se ne chiacchiera sui giornali) attrito con il “suo” presidente Bazoli; e intanto, volendosene o dovendosene andare, si pone in “buona posizione” per sostituire questa primavera Scaroni all’Eni. Anche il presidente di Finmeccanica dovrà essere sostituito alla stessa data (e forse pure altre imprese della stessa rilevanza sono nell’identica situazione). Chi è Passera, non come individuo ma come ruolo, come maschera di rapporti sociali? E’ attualmente al vertice di Intesa, cioè della banca per il momento “in prevalenza” nel comparto finanziario italiano rispetto ai due principali concorrenti: Unicredit Group (con “dentro” Capitalia) e Montepaschi (con “dentro” Antonveneta), considerata banca del Pd. Ma Intesa è “attorniata” (in posizione paritetica? “Ma mi faccia il piacere!”) dai giganti statunitensi Morgan Stanley e Goldman Sachs (e non solo), che a loro volta hanno piazzato loro (ex; si fa per dire) uomini nei centri nevralgici del potere in Italia (diciamo che questo fatto è più noto e scoperto per quanto riguarda la Goldman; ma che dire della Rothschild, di cui era vicepresidente il recentemente nominato ad di Telecom; o del Carlyle Group, di cui è importante dirigente uno dei figli dell’Ingegnere, Marco?).
In definitiva, i pochi gioielli italiani dell’ultima “era innovativa” passeranno sotto l’“influenza” (usiamo un termine dolce) di dati gruppi finanziari italiani, in specie di quelli più “vicini” (altro termine soft) a colossi finanziari americani, che in quel paese – la nazione predominante – sono veicolo del potere del complesso politico-finanziario. Non dico che l’Eni (e così pure la Finmeccanica se seguirà, come sono sicuro, la stessa sorte) non farà più contratti anche con paesi destinati a divenire futuri centri competitori degli Usa (Russia, Cina, ecc.), ma certo li farà sempre sotto supervisione. Una vera indipendenza esige che in queste imprese si affermino apparati manageriali decisamente autonomi dalla finanza italiana subordinata a quella USA; che tali apparati manageriali collaborino invece con nuovi gruppi politici (effettivamente, e non a corrente alternata, fautori di una vera italianità) in grado di recidere d’autorità i legami tra la nostra finanza (dipendente) e quella Usa (dominante), obbligando la prima a farsi servitrice dello sviluppo di settori dell’ultima “era innovativa”: quindi non solo di imprese come Eni e Finmeccanica (più Enel, Ansaldo, ecc.); ma anche di molte altre nei vari settori nuovi. E con l’impulso alla ricerca scientifico-tecnica che li supporta. Più le altre “cosette” (decisive) che tralascio al momento.Le chiacchiere di questa massa di quaquaraqua – non discuto delle competenze “tecniche” di certi manager che saranno certo elevate, per quanto qualche dubbio lo nutra in proposito (come lo nutro sul “mago” Marchionne) – hanno ormai tessuto una fitta rete di menzogne e inganni per la nostra popolazione. O tale rete viene strappata o il futuro dell’Italia sarà bigio. Occorre però una nuova forza politica, che mandi a casa le attuali.Un ultimo “pettegolo” sguardo alla sospetta unanimità a proposito dell’acquisizione di Alitalia da parte del gruppo finanziario (Intesa con “attorno” colossi americani) che in questo momento è in vantaggio: su Unicredit e Montepaschi, ad esempio, con il primo un po’ in affanno per errori gravi ed evidenti in merito a derivati, crediti subprime, ecc., e forse per acquisizioni non ben calcolate (del resto pure Montepaschi, non si sa con quali aiuti alle spalle, ha incorporato Antonveneta sborsando uno sproposito).Abbiamo sopra rilevato che negli ultimi giorni si sono schierati, a favore di AirOne (cioè dell’intreccio finanziario già considerato) perfino personaggi della destra (ivi compreso il leader), Montezemolo e un po’ tutti. Bene, spostiamoci d’ambito. Con la fusione tra Unicredit e Capitalia (di fatto una incorporazione nell’Unicredit Group), questa banca viene a possedere una quota azionaria in Mediobanca troppo alta, per cui interviene l’Antitrust (dopo proteste, più o meno aperte, di Intesa), che di fatto impone all’istituto di Piazza Cordusio la vendita di una parte della quota. Si tenga presente che il problema non è Mediobanca in sé, ma il fatto che quest’ultima è l’azionista di riferimento in Generali; bisogna quindi ridurre la proprietà di Mediobanca in quest’istituto assicurativo, che è il vero obiettivo finale del contendere, il campo in cui dovrebbe svolgersi la “madre di tutte le battaglie” interne alla finanza italiana (subdominante rispetto ai predominanti statunitensi).Se avvenisse che uno dei gruppi finanziari in contesa prende il sopravvento in questo snodo cruciale dei rapporti di potere in Italia, quel momento sarà la “notte di S. Valentino” della “lotta per bande” (come a Chicago ottant’anni fa circa). Unicredit ha dovuto piegarsi all’Antitrust (come Geronzi di fronte alla nomina del duo Bernabé-Galateri voluto da Intesa al vertice di Telecom) e ha deciso di vendere il 9 e qualcosa % di azioni. Tra gli acquirenti: 1,5% a Mediolanum (che salirebbe così al 3,4%), 1,5% a Fininvest, entrambe del gruppo Berlusconi. Tutto è però ancora subordinato all’autorizzazione dell’Antitrust. Siamo dunque “in attesa”; e il “buonismo” filo-AirOne (cioè Intesa) della destra, e di Berlusconi in persona, fa tanto bene a questa attesa e alle “ponderate riflessioni” dell’Antitrust. Se poi consideriamo anche i salamelecchi (quanto dureranno?) tra ex Premier e “grande capo” del Pd, tutto comincia ad essere un po’ più comprensibile.Quanto all’assenso, entusiastico e patriottico, di Montezemolo all’acquisizione di Alitalia da parte di AirOne, una ulteriore necessaria digressione. Seminascosta nella stampa (in Tv penso nemmeno sia apparsa) ho letto un’altra “piccola perla”. Egli ha concluso un accordo con Intesa per conto della NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori), una società di servizi per treni ad alta velocità, che Montezemolo ha da non molto tempo fondata assieme a Della Valle (già suo socio nel fondo Charme, di cui si è spesso parlato nel blog, e che ha sede nel paradiso fiscale del Lussemburgo), Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone (vedi ulteriori notizie in fondo).Comunque, sia chiaro, noi non consideriamo – tra i vari gruppi finanziari in lotta – qualcuno migliore di altri. Rifacciamoci al caso di Chicago anni ’20. Bisognava tifare per Al Capone o per la gang rivale? Una era più buona dell’altra? Solo un povero deprivato di intelligenza, cultura e memoria storica, potrebbe sostenere una fesseria simile (in Italia, purtroppo, siamo pieni di individui del genere; esiste infatti il “demoniaco” Berlusconi, il “borghese buono” Marchionne, e via sciorinando tutta la …. non so se mala fede o pochezza di intelletto). In ogni caso, è meglio che tra bande in lotta ci sia equilibrio. Dopo il 14 febbraio 1929, quando nel famoso garage Al Capone fece di fatto fuori gli avversari, non credo siano diminuiti i delitti a Chicago; per di più la città, per qualche anno, fu sotto le scorrerie di una sola gang, che si comprava fior di poliziotti, di “giudici”, ecc. Se la lotta tra bande non cessa per il netto prevalere di una sulle altre, si può sperare, tornando a noi, che in Italia ci si renda sempre più conto del malessere e disagio crescenti, della malavitosità della politica e degli affari nel nostro paese (non per ruberie, basta con le quisquilie, qui siamo a ben altri “delitti”, che ci piegano sul piano dello sviluppo e del benessere); per cui resta aperta la possibilità della crescita di un’ondata (meglio uno tsunami) in grado di spazzare via l’intero quadro politico italiano e, con questo, l’assetto finanziario ed economico subordinato (o subdominante) che ormai sta squassando e sfibrando il tessuto sociale.Per questo i fatti oggetto del presente intervento debbono essere seguiti con il massimo dell’attenzione. Altri, pur importanti, sono tuttavia in secondo piano; concentrarsi su di essi, significa far opera di diversione, quindi favorire – diciamo oggettivamente, magari involontariamente – l’azione di addormentamento dell’opinione pubblica condotta dall’attuale establishment al fine di meglio dedicarsi, senza essere disturbato, ai propri “atti criminosi”. Stiamo attenti, perché potremmo essere vicini alla “notte di S. Valentino”. Ma questa volta, nell’attuale contesto, l’evento sarà silenzioso, non si sentiranno sventagliate di mitra, i giornali non ne riporteranno l’esito a titoli di scatola. Nasconderanno tutto, invece, per meglio assopire il popolo, e intanto depredarlo sempre più, impoverirlo, spingerlo ad un bivio di fallimento: o violenza cieca (e perdente) o rassegnazione. Occorre una nuova forza che ponga l’obiettivo di annientare e destra e sinistra attuali; e a questo chiami il popolo, non a esprimere pareri sul nome di un nuovo “imbroglio per la libertà” (libertà da che cosa e per chi?) o a eleggere il “grande capo” (pre-designato) di un “ectoplasma” privo di radici e storia.La NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori; delle ferrovie) è stata recentemente costituita da Montezemolo, Della Valle, Punzo e Sciarrone. Essa è stata fondata in vista della liberalizzazione del settore prevista per il 2010 (ecco un altro motivo per cui non deve tornare un Governo Berlusconi prima del tempo necessario a mettere a punto i vari affaracci di questi “grandi capitalisti”). La società dovrà interessarsi del servizio per treni ad alta velocità; come primo passo effettuerà la scelta del costruttore dei veicoli a quest’ultima adeguati tra Alstom (gruppo francese di costruzioni meccaniche in specie per ferrovie, navi e produzione, trasporto e distribuzione di energia), Siemens (ben nota multinazionale e multisettoriale) e Bombardier (canadese, soprattutto produttrice di materiale per ferrovie e settore aeronautico).La NTV sarà in concorrenza con la Rail One di Carlo Toto (quello di AirOne), che, come abbiamo ampiamente visto, riceverà i soldi per l’operazione Alitalia da Intesa (con alle spalle colossi finanziari americani). NTV e Rail One sono aziende “italiane” (circa i soldini….sappiamo di chi saranno e chi perciò manovrerà “da dietro”) che si costituiscono quali primi “operatori (privati) europei” di treni ad alta velocità. Dovrebbero trovarsi in competizione, ma adesso, dopo l’ultimo accordo di Montezemolo con Intesa, entrambe dipendono dai finanziamenti di tale banca (legata ai giganti americani più volte nominati). I lettori ne traggano da soli le conclusioni e giudichino anche l’“obiettività” dell’entusiasmo di “Luchino” in merito all’affaire Alitalia-AirOne.Dei quattro soci della NTV, Montezemolo e Della Valle (Mister Tod’s) sono ben noti (insieme, come detto più volte, hanno anche il fondo Charme in Lussemburgo). Punzo (napoletano) è presidente della CIS spa, istituto bancario del gruppo Intesa (ma guarda un po’!) e azionista di riferimento della finanziaria CIS NET che controlla, fra l’altro, l’Interporto Campano, alla cui presidenza troviamo….sempre Punzo; il quale è ancora ad della Vulcano spa, vicepresidente della Banca Popolare di Sviluppo e consigliere di amministrazione della CISFI spa. Sciarrone è ad della RTC (Rail Traction Company) spa, società ferroviaria fondata nel 2000 in vista delle opportunità offerte dalla liberalizzazione dei trasporti ferroviari in Italia ed Europa; tale società si interessa soprattutto del trasporto ferroviario merci, nel settore più tradizionale come in quello detto dell’intermodalità (casse mobili, semirimorchi, container, autostrade viaggianti, ecc.). In passato, Sciarrone è stato Direttore Generale del Centro Studi Sistemi di Trasporto del gruppo Fiat, Segretario Generale della Programmazione economica dei Trasporti in Italia (il CIPET) e Direttore dell’Area Trasporto delle Ferrovie dello Stato.Tutte attività lecite sia chiaro, e magari anche condotte con competenza. E’ comunque sempre bene avere il quadro di certi intrecci. Anche perché mi si permetta un’osservazione. L’Antitrust (senza alcun “suggerimento” interessato?) ha obbligato l’Unicredit a vendere una parte di azioni Mediobanca, onde ridurre la sua quota proprietaria (rispettando così le regole antitrust). Mi è lecito sospettare che tale attenzione alle regole sia soprattutto dipesa dal fatto, già rilevato, che Mediobanca è azionista decisivo di Generali? Adesso però, ci troviamo con NTV (Montezemolo & C.) e Rail One (Carlo Toto di AirOne), che dovrebbero farsi concorrenza nel settore dei trasporti viaggiatori sull’Alta Velocità, e tuttavia hanno fra loro precisi rapporti “impliciti” (ma evidenti) perché entrambe hanno stipulato accordi (e finanziamenti) con Intesa. Ciò non incide sulla competizione reciproca (che potrebbe ledere la loro redditività, utile alla banca)? Voglio proprio vedere chi indagherà in merito a tali rapporti che, nella sostanza, aggirano le suddette regole antitrust!
http://www.contropiano.org
ALITALIA ULTIMO ATTO (più il resto)
di Gianfranco La Grassa
Manca pochissimo e poi dovrebbe terminare, esattamente come si voleva fin dall’inizio, la commedia inscenata intorno alla gara per appropriarsi dell’Alitalia. Proprio come un mese o poco più fa si era conclusa l’altra farsa di oltre un anno (se partiamo dal famigerato piano Rovati, assuntosi in proprio tutte le colpe, ecc.), intessuta attorno alla Telecom. Entrambe le partite si chiudono a favore di Intesa-San Paolo (d’ora in poi solo Intesa perché è questa ad aver assorbito di fatto l’altra), giacché AirOne, malgrado tutte le roboanti parole intorno ad un “coraggioso” piano industriale per Alitalia, non avrebbe i soldi per fare alcunché. Solo che, stranamente, nella fase finale troviamo tutti d’accordo: per AirOne si sono schierati pubblicamente negli ultimi giorni, in rapida successione, Montezemolo, Letizia Moratti, Formigoni e infine…..Berlusconi. L’ad di Intesa, Passera, assumendo allora toni tracotanti, ha dichiarato che lasciarla ad AirFrance “sarebbe come buttarla via”. Toto, “capo” di AirOne (tramite la ApHolding, chiaramente una finanziaria), ha dichiarato che ogni grande paese europeo (l’Italia fra i grandi fa un po’ ridere) “ha mantenuto la propria compagnia di bandiera”. Insomma, c’è stato il più alto sfoggio di patriottismo; l’italianità è il supremo valore da difendere quando si tratti di operazioni prevalentemente finanziarie, e di occupazione di centri in cui si intrecciano trame e corruttele ai fini del potere politico (perché dei piani industriali per Alitalia, come dei risanamenti Fiat, e simili, avremo solo da aspettare un paio d’anni per riderci, amaramente, sopra!).Forse che noi siamo “antitaliani”? Ma proprio per niente! Però non sopportiamo l’ipocrisia di “tristi” personaggi che agiscono come banderuole al vento. Questi “patrioti” ci hanno rotto le scatole per anni e anni allo scopo di portarci in Europa, e ci hanno portato solo monetariamente con un euro sopravvalutato (in termini di lire) che ha più che dimezzato i nostri redditi personali reali. Quando Francia e Olanda hanno bocciato con referendum la Costituzione europea, questi nostri europeisti “a prova di bomba” hanno elevato lamenti scandalizzati per tale ristrettezza nazionalistica. Quando l’olandese AbnAmro voleva prendersi l’Antonveneta e lo spagnolo Banco di Bilbao acquistarsi la BNL, Fazio venne accusato di grettezza autarchica e di chiusura all’ideale europeista (e al mercato globale) poiché appoggiava cordate italiane (certo i suoi avversari ebbero la vita più facile in quanto queste ultime erano formate da personaggi parvenus da troppo poco tempo, e per di più con manie di grandezza che li condussero ad aggredire persino i santuari dei più vecchi parvenus, annidati nella Rcs e nel Corriere delle Sera). Vinsero, infine, i modernisti, gli europeisti, quelli della “libera competizione in mercato globale”, estromettendo Fazio e sostituendolo con il vicepresidente della Goldman Sachs (certo dimessosi da tale incarico, ci mancherebbe altro!). Adesso, questi stessi “cosmopoliti” ci vengono a dire che se un’azienda della “meravigliosa” Europa “unita” (ma dove?!) – o l’AirFrance appartiene forse alla Cina o all’India? – se ne prende una italiana, è come se questa venisse “buttata via”. W l’Italia, gridano in coro, da sinistra a destra!L’italianità non c’entra proprio per nulla. L’AirOne non ha il becco di un quattrino; i soldi glieli darà Intesa. Ma questa banca non è forse italiana? Si, ma non ce la fa, poverina, da sola. Si associa allora a Unicredit e Montepaschi, altre banche italiane, “in nome della Patria”? No, manco per sogno, dietro Intesa troviamo la giapponese Nomura, ma soprattutto i due pezzi da novanta della finanza americana: Morgan Stanley e Goldman Sachs. Quest’ultima poi è quella il cui (ex) vicepresidente è Governatore della Banca d’Italia, di cui due (ex) alti dirigenti (uno è attuale viceministro dell’Economia) sono all’origine del “piano Rovati” per impadronirsi ancora un anno fa della Telecom tramite la “pubblica” (cioè con i soldi di tutti noi) Cassa Depositi e Prestiti (dietro la quale si stagliava sempre, tramite varie fondazioni bancarie, il solito istituto finanziario italiano legato a quelli, ben più grossi, americani, ecc.). Questi sono i perversi intrecci degli ambienti affaristici “patriottici” che si prenderanno Alitalia (dopo la Telecom), avvicinandosi sempre più alle Generali, obiettivo numero uno. L’italianità è la classica foglia di fico che copre lo scontro tra bande, in cui una di esse sembra star prevalendo sulle altre; e quella che prevale, non meno (e nemmeno più, per carità) delle altre, è strettamente avvinta ad ambienti finanziari USA, chiaramente predominanti. Sono intrecci simili, pur nella differente contingenza storica, a quelli esistenti nella Repubblica di Weimar, che avevano ridotto la Germania a succube degli Stati Uniti, a paese che rischiava la deindustrializzazione, con una disoccupazione massiccia e una strutturale incapacità di uscire dalla crisi iniziata nel 1929; tali intrecci dovettero essere spezzati dal nazismo al potere, con tutti gli orrori successivi, ma intanto con la riduzione – in un anno (1933-34) – da 6 a un milione di disoccupati, con il completo rilancio dell’industria (mentre la finanza veniva piegata al servizio di quest’ultima), con il superamento del Pil pre-crisi che si era ridotto a poco più della metà (60% circa) nel 1933
Non esistono capitalisti buoni o cattivi (come crede una “intelligenza superiore” che occupa la terza carica dello Stato), ma solo capaci o incapaci. Non esiste quindi un capitalismo buono (e sociale) o cattivo (e individualistico); esiste semplicemente un capitalismo migliore o peggiore nel fare gli interessi complessivi di una popolazione (pur nell’ambito dell’ineliminabile sfruttamento connesso a qualsiasi forma di capitalismo), cioè in grado oppure no di dare sviluppo al sistema-paese nel suo insieme (pur con gli inevitabili differenziali tra zona e zona, tra strato sociale e strato sociale, ecc.). Tutto il resto è chiacchiera da imbonitori. Ora, il capitalismo italiano è proprio il peggiore in assoluto; non a caso, ci ha infine, giustamente, superato anche quello spagnolo (vedi gli ultimi dati relativi al reddito pro-capite). Non siamo affatto indipendenti, mai e in nessun senso; il problema è solo chi vince tra i vari gruppi (sub)dominanti dipendenti dai predominanti statunitensi. Si abbia quindi quel minimo di pudore per non fare appello – a giorni alterni – all’italianità o all’alto ideale europeista o alle bellezze della libera competizione nel mercato globale. Indossate infine una sola di queste “maschere ideologiche”; altrimenti non sembrate nemmeno capitalisti (quindi seri imprenditori), bensì giocatori delle tre carte.
Siete succubi degli stranieri; ad essi vi appellate nella smania di dimostrare d’essere i loro migliori servitori onde farvi appoggiare per il vostro piccolo “potere in un paese solo”, per di più ormai un paese da barzellette. Pur di ottenere il consenso del “popolo”, tirate fuori dal cappello, di volta in volta, quella che ritenete essere la migliore per fare esclusivamente i vostri personali interessi: vendiamoci allo straniero, nascondendoci dietro la “spiritosa invensiòn” (quella del goldonesco personaggio Lelio, bugiardo per il piacere di esserlo) dell’internazionalizzazione della nostra economia così brava e competitiva (nel buffonesco made in Italy); no, adesso è meglio fare i patrioti, vince chi finge maggiore orgoglio d’essere italiano. Sarebbe almeno possibile che ci risparmiaste queste sceneggiate? A me non è mai piaciuto Merola, ma almeno non faceva male a nessuno.
Noi siamo per l’indipendenza di questo paese, per una sua rinascita. C’è però un sintomo preciso che indica qual è la strada imboccata dai ceti dominanti, che segnala se questi sono anche dirigenti (del paese) o solo una accozzaglia di “arraffa-arraffa”: la funzione del capitale finanziario. E’ stato messo sotto il “tallone di ferro” di una forza politica, capace di usare questa forza, se è tale veramente, per orientare la gran parte delle risorse al servizio dell’industria nei settori dell’ultima “era innovativa”? La spesa pubblica è largamente orientata agli investimenti (e non alla spesa corrente per salari di una massa esorbitante di impiegati) e, in modo del tutto particolare, alla ricerca scientifica, ma d’avanguardia? E a numerose altre “cosette” (decisive) – su cui passo sopra in questa sede – del tutto indispensabili a rafforzare il paese nei suoi rapporti geopolitici? Se la risposta a tali quesiti è affermativa, abbiamo un preciso indice della volontà di tentare almeno una strada di indipendenza e di sviluppo autonomo e più sicuro, onde dare al paese maggiore benessere; se non per tutti, almeno per la grande maggioranza (e sempre non negando che ci saranno squilibri di reddito da ridurre tramite lotte redistributive).
Quando però la finanza si impadronisce dell’industria, la spesa pubblica si carica di finanziamenti (a fondo perduto) ai settori della passata “era innovativa” (tipo auto e metalmeccanico in genere), quando tale finanza mostra, a chi ha occhi per vedere, la sua sudditanza a grossi gruppi stranieri (della “nazione predominante” dell’epoca), quando intellettuali venduti e cialtroni diffondono l’ideologia del liberismo (nel commercio internazionale e nella “circolazione dei capitali”), che manifesta chiaramente l’orientamento ad affidarsi alla predominanza della suddetta nazione onde acciambellarsi, ai suoi piedi, nella situazione di subdominanza; allora siamo in presenza di una classe sostanzialmente servile (e antinazionale) che, mutatis mutandis, può essere paragonata alle “borghesie compradore” dei vecchi paesi coloniali e semicoloniali. Questa è l’attuale classe (sub)dominante italiana, quella che finge, a giorni alterni, la difesa dell’italianità o dell’europeismo o della libera competizione mercantile globale.
Volete un ultimo segnale della nostra (sub)dominanza? Il tracotante Passera – quello che dichiara che dare l’Alitalia all’europea AirFrance è “come buttarla via” – entra in (finto o vero? Se ne chiacchiera sui giornali) attrito con il “suo” presidente Bazoli; e intanto, volendosene o dovendosene andare, si pone in “buona posizione” per sostituire questa primavera Scaroni all’Eni. Anche il presidente di Finmeccanica dovrà essere sostituito alla stessa data (e forse pure altre imprese della stessa rilevanza sono nell’identica situazione). Chi è Passera, non come individuo ma come ruolo, come maschera di rapporti sociali? E’ attualmente al vertice di Intesa, cioè della banca per il momento “in prevalenza” nel comparto finanziario italiano rispetto ai due principali concorrenti: Unicredit Group (con “dentro” Capitalia) e Montepaschi (con “dentro” Antonveneta), considerata banca del Pd. Ma Intesa è “attorniata” (in posizione paritetica? “Ma mi faccia il piacere!”) dai giganti statunitensi Morgan Stanley e Goldman Sachs (e non solo), che a loro volta hanno piazzato loro (ex; si fa per dire) uomini nei centri nevralgici del potere in Italia (diciamo che questo fatto è più noto e scoperto per quanto riguarda la Goldman; ma che dire della Rothschild, di cui era vicepresidente il recentemente nominato ad di Telecom; o del Carlyle Group, di cui è importante dirigente uno dei figli dell’Ingegnere, Marco?).
In definitiva, i pochi gioielli italiani dell’ultima “era innovativa” passeranno sotto l’“influenza” (usiamo un termine dolce) di dati gruppi finanziari italiani, in specie di quelli più “vicini” (altro termine soft) a colossi finanziari americani, che in quel paese – la nazione predominante – sono veicolo del potere del complesso politico-finanziario. Non dico che l’Eni (e così pure la Finmeccanica se seguirà, come sono sicuro, la stessa sorte) non farà più contratti anche con paesi destinati a divenire futuri centri competitori degli Usa (Russia, Cina, ecc.), ma certo li farà sempre sotto supervisione. Una vera indipendenza esige che in queste imprese si affermino apparati manageriali decisamente autonomi dalla finanza italiana subordinata a quella USA; che tali apparati manageriali collaborino invece con nuovi gruppi politici (effettivamente, e non a corrente alternata, fautori di una vera italianità) in grado di recidere d’autorità i legami tra la nostra finanza (dipendente) e quella Usa (dominante), obbligando la prima a farsi servitrice dello sviluppo di settori dell’ultima “era innovativa”: quindi non solo di imprese come Eni e Finmeccanica (più Enel, Ansaldo, ecc.); ma anche di molte altre nei vari settori nuovi. E con l’impulso alla ricerca scientifico-tecnica che li supporta. Più le altre “cosette” (decisive) che tralascio al momento.Le chiacchiere di questa massa di quaquaraqua – non discuto delle competenze “tecniche” di certi manager che saranno certo elevate, per quanto qualche dubbio lo nutra in proposito (come lo nutro sul “mago” Marchionne) – hanno ormai tessuto una fitta rete di menzogne e inganni per la nostra popolazione. O tale rete viene strappata o il futuro dell’Italia sarà bigio. Occorre però una nuova forza politica, che mandi a casa le attuali.Un ultimo “pettegolo” sguardo alla sospetta unanimità a proposito dell’acquisizione di Alitalia da parte del gruppo finanziario (Intesa con “attorno” colossi americani) che in questo momento è in vantaggio: su Unicredit e Montepaschi, ad esempio, con il primo un po’ in affanno per errori gravi ed evidenti in merito a derivati, crediti subprime, ecc., e forse per acquisizioni non ben calcolate (del resto pure Montepaschi, non si sa con quali aiuti alle spalle, ha incorporato Antonveneta sborsando uno sproposito).Abbiamo sopra rilevato che negli ultimi giorni si sono schierati, a favore di AirOne (cioè dell’intreccio finanziario già considerato) perfino personaggi della destra (ivi compreso il leader), Montezemolo e un po’ tutti. Bene, spostiamoci d’ambito. Con la fusione tra Unicredit e Capitalia (di fatto una incorporazione nell’Unicredit Group), questa banca viene a possedere una quota azionaria in Mediobanca troppo alta, per cui interviene l’Antitrust (dopo proteste, più o meno aperte, di Intesa), che di fatto impone all’istituto di Piazza Cordusio la vendita di una parte della quota. Si tenga presente che il problema non è Mediobanca in sé, ma il fatto che quest’ultima è l’azionista di riferimento in Generali; bisogna quindi ridurre la proprietà di Mediobanca in quest’istituto assicurativo, che è il vero obiettivo finale del contendere, il campo in cui dovrebbe svolgersi la “madre di tutte le battaglie” interne alla finanza italiana (subdominante rispetto ai predominanti statunitensi).Se avvenisse che uno dei gruppi finanziari in contesa prende il sopravvento in questo snodo cruciale dei rapporti di potere in Italia, quel momento sarà la “notte di S. Valentino” della “lotta per bande” (come a Chicago ottant’anni fa circa). Unicredit ha dovuto piegarsi all’Antitrust (come Geronzi di fronte alla nomina del duo Bernabé-Galateri voluto da Intesa al vertice di Telecom) e ha deciso di vendere il 9 e qualcosa % di azioni. Tra gli acquirenti: 1,5% a Mediolanum (che salirebbe così al 3,4%), 1,5% a Fininvest, entrambe del gruppo Berlusconi. Tutto è però ancora subordinato all’autorizzazione dell’Antitrust. Siamo dunque “in attesa”; e il “buonismo” filo-AirOne (cioè Intesa) della destra, e di Berlusconi in persona, fa tanto bene a questa attesa e alle “ponderate riflessioni” dell’Antitrust. Se poi consideriamo anche i salamelecchi (quanto dureranno?) tra ex Premier e “grande capo” del Pd, tutto comincia ad essere un po’ più comprensibile.Quanto all’assenso, entusiastico e patriottico, di Montezemolo all’acquisizione di Alitalia da parte di AirOne, una ulteriore necessaria digressione. Seminascosta nella stampa (in Tv penso nemmeno sia apparsa) ho letto un’altra “piccola perla”. Egli ha concluso un accordo con Intesa per conto della NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori), una società di servizi per treni ad alta velocità, che Montezemolo ha da non molto tempo fondata assieme a Della Valle (già suo socio nel fondo Charme, di cui si è spesso parlato nel blog, e che ha sede nel paradiso fiscale del Lussemburgo), Gianni Punzo e Giuseppe Sciarrone (vedi ulteriori notizie in fondo).Comunque, sia chiaro, noi non consideriamo – tra i vari gruppi finanziari in lotta – qualcuno migliore di altri. Rifacciamoci al caso di Chicago anni ’20. Bisognava tifare per Al Capone o per la gang rivale? Una era più buona dell’altra? Solo un povero deprivato di intelligenza, cultura e memoria storica, potrebbe sostenere una fesseria simile (in Italia, purtroppo, siamo pieni di individui del genere; esiste infatti il “demoniaco” Berlusconi, il “borghese buono” Marchionne, e via sciorinando tutta la …. non so se mala fede o pochezza di intelletto). In ogni caso, è meglio che tra bande in lotta ci sia equilibrio. Dopo il 14 febbraio 1929, quando nel famoso garage Al Capone fece di fatto fuori gli avversari, non credo siano diminuiti i delitti a Chicago; per di più la città, per qualche anno, fu sotto le scorrerie di una sola gang, che si comprava fior di poliziotti, di “giudici”, ecc. Se la lotta tra bande non cessa per il netto prevalere di una sulle altre, si può sperare, tornando a noi, che in Italia ci si renda sempre più conto del malessere e disagio crescenti, della malavitosità della politica e degli affari nel nostro paese (non per ruberie, basta con le quisquilie, qui siamo a ben altri “delitti”, che ci piegano sul piano dello sviluppo e del benessere); per cui resta aperta la possibilità della crescita di un’ondata (meglio uno tsunami) in grado di spazzare via l’intero quadro politico italiano e, con questo, l’assetto finanziario ed economico subordinato (o subdominante) che ormai sta squassando e sfibrando il tessuto sociale.Per questo i fatti oggetto del presente intervento debbono essere seguiti con il massimo dell’attenzione. Altri, pur importanti, sono tuttavia in secondo piano; concentrarsi su di essi, significa far opera di diversione, quindi favorire – diciamo oggettivamente, magari involontariamente – l’azione di addormentamento dell’opinione pubblica condotta dall’attuale establishment al fine di meglio dedicarsi, senza essere disturbato, ai propri “atti criminosi”. Stiamo attenti, perché potremmo essere vicini alla “notte di S. Valentino”. Ma questa volta, nell’attuale contesto, l’evento sarà silenzioso, non si sentiranno sventagliate di mitra, i giornali non ne riporteranno l’esito a titoli di scatola. Nasconderanno tutto, invece, per meglio assopire il popolo, e intanto depredarlo sempre più, impoverirlo, spingerlo ad un bivio di fallimento: o violenza cieca (e perdente) o rassegnazione. Occorre una nuova forza che ponga l’obiettivo di annientare e destra e sinistra attuali; e a questo chiami il popolo, non a esprimere pareri sul nome di un nuovo “imbroglio per la libertà” (libertà da che cosa e per chi?) o a eleggere il “grande capo” (pre-designato) di un “ectoplasma” privo di radici e storia.La NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori; delle ferrovie) è stata recentemente costituita da Montezemolo, Della Valle, Punzo e Sciarrone. Essa è stata fondata in vista della liberalizzazione del settore prevista per il 2010 (ecco un altro motivo per cui non deve tornare un Governo Berlusconi prima del tempo necessario a mettere a punto i vari affaracci di questi “grandi capitalisti”). La società dovrà interessarsi del servizio per treni ad alta velocità; come primo passo effettuerà la scelta del costruttore dei veicoli a quest’ultima adeguati tra Alstom (gruppo francese di costruzioni meccaniche in specie per ferrovie, navi e produzione, trasporto e distribuzione di energia), Siemens (ben nota multinazionale e multisettoriale) e Bombardier (canadese, soprattutto produttrice di materiale per ferrovie e settore aeronautico).La NTV sarà in concorrenza con la Rail One di Carlo Toto (quello di AirOne), che, come abbiamo ampiamente visto, riceverà i soldi per l’operazione Alitalia da Intesa (con alle spalle colossi finanziari americani). NTV e Rail One sono aziende “italiane” (circa i soldini….sappiamo di chi saranno e chi perciò manovrerà “da dietro”) che si costituiscono quali primi “operatori (privati) europei” di treni ad alta velocità. Dovrebbero trovarsi in competizione, ma adesso, dopo l’ultimo accordo di Montezemolo con Intesa, entrambe dipendono dai finanziamenti di tale banca (legata ai giganti americani più volte nominati). I lettori ne traggano da soli le conclusioni e giudichino anche l’“obiettività” dell’entusiasmo di “Luchino” in merito all’affaire Alitalia-AirOne.Dei quattro soci della NTV, Montezemolo e Della Valle (Mister Tod’s) sono ben noti (insieme, come detto più volte, hanno anche il fondo Charme in Lussemburgo). Punzo (napoletano) è presidente della CIS spa, istituto bancario del gruppo Intesa (ma guarda un po’!) e azionista di riferimento della finanziaria CIS NET che controlla, fra l’altro, l’Interporto Campano, alla cui presidenza troviamo….sempre Punzo; il quale è ancora ad della Vulcano spa, vicepresidente della Banca Popolare di Sviluppo e consigliere di amministrazione della CISFI spa. Sciarrone è ad della RTC (Rail Traction Company) spa, società ferroviaria fondata nel 2000 in vista delle opportunità offerte dalla liberalizzazione dei trasporti ferroviari in Italia ed Europa; tale società si interessa soprattutto del trasporto ferroviario merci, nel settore più tradizionale come in quello detto dell’intermodalità (casse mobili, semirimorchi, container, autostrade viaggianti, ecc.). In passato, Sciarrone è stato Direttore Generale del Centro Studi Sistemi di Trasporto del gruppo Fiat, Segretario Generale della Programmazione economica dei Trasporti in Italia (il CIPET) e Direttore dell’Area Trasporto delle Ferrovie dello Stato.Tutte attività lecite sia chiaro, e magari anche condotte con competenza. E’ comunque sempre bene avere il quadro di certi intrecci. Anche perché mi si permetta un’osservazione. L’Antitrust (senza alcun “suggerimento” interessato?) ha obbligato l’Unicredit a vendere una parte di azioni Mediobanca, onde ridurre la sua quota proprietaria (rispettando così le regole antitrust). Mi è lecito sospettare che tale attenzione alle regole sia soprattutto dipesa dal fatto, già rilevato, che Mediobanca è azionista decisivo di Generali? Adesso però, ci troviamo con NTV (Montezemolo & C.) e Rail One (Carlo Toto di AirOne), che dovrebbero farsi concorrenza nel settore dei trasporti viaggiatori sull’Alta Velocità, e tuttavia hanno fra loro precisi rapporti “impliciti” (ma evidenti) perché entrambe hanno stipulato accordi (e finanziamenti) con Intesa. Ciò non incide sulla competizione reciproca (che potrebbe ledere la loro redditività, utile alla banca)? Voglio proprio vedere chi indagherà in merito a tali rapporti che, nella sostanza, aggirano le suddette regole antitrust!
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ti rispondo io. Non perchè sono un sapientone ma perchè è il mio lavoro.stev ha scritto:per chi dice che AIR ONE non può valere 1 miliardo di euro ----...Easyget ha annunciato di aver raggiunto l accordo per l acquisto dell intero capitale azionario della GB Airways in mano a Bland Group LTD per 103,5 milioni di strerline(al cambio attuale 143 milioni di euro).Dall accordo sono esclusi gli slot sull aeroporto di Londra Heatrow(che aggiungo io alzerebbero e non poco la valutazione...):GB Airways opera con una flotta di 9 A-320 e 6 A-321servendo 31 destinazioni dagli aeroporti di Gatwwick Heatrow e Manchester trasportando 2,8 milioni di passeggeri....-----fonte JP 4 RIVISTA AERONAUTICA--- sulla base di questo mi dica qualche sapientone quanto deve valere una compagnia aerea che trasporta 3 volte i passeggeri di GB airways ha una flotta a fine 2007 di 56 aeromobili (12 A 320 27 B 737 10 CRJ 900 (nuovissimi) 2 ATR 42 2 Avro RJ 70 e 3 aeri cargo)e nella valutazione sono stati inseriti anche i renumeratissimi slot Linate-FCO......ho la netta impressione che da italiani (minuscolo) qualcuno non veda altro che con favore la vendita agli stranieri a tutti i costi e per partito preso sparando poi fandonie sul Toto imprenditore appoggiato dai politici e basta quando invece mi risulta che l Air One sia una vera realtà nel triste e colonizzato mercato del trasporto aereo nazionale (insieme a Meridiana) e a riprova di tutto questo il colmo è dato dal fatto che a difesa di una ennesima "colonizzazione" scenderà di fatto in campo per protestare la secessionista Lega Nord.........grande Italia grandi italioti......ops dimenticavo in Francia i dipendenti AF sono sul piede di guerra..........
Scusami se mi permetto ma valutare così una società non ha il minimo senso.
Una società oltre che per il patrimonio vale sopratutto per la capacità di far rendere quel patrimonio, cosa che airone al momento sembra non avere.
Ti cerco di spiegare perchè non ha minimamente senso economico quello che hai scritto
- non hai considerato la proprietà degli aerei, l' indebitamento finanziario, il patrimonio netto ecc...
Ad esempio tutti i 737 airone sono in leasing (quindi affittati, vuol dire che non sono suoi) mentre a fronte degli airbus a320 (questi di proprietà) vi è un debito finanziario molto consistente che è in continuo aumento perchè gli acquisti degli airbus li stanno tutti finanziando a debito. AirOne è una società sottopatrimonializzata..
- Gli slot sono una cosa strana: dato che non si possono vendere mi pare, hanno un valore che è molto difficile da valutare.
- In Gb gli slot possono essere venduti. Ricordi che qualche mese fa alitalia aveva detto che stava trattando per vendere gli slots di londra dato che la normativa inglese lo permetteva ?
In sostanza non si possono fare valutazioni di mele con pere......Ryanair ha gli stessi aerei di alitalia ma vale come azienda 10 volte di più di alitalia per i magini che è in grado di avere.
La verità è che AirOne sta provando ad espendersi ma i risultati non sono quelli sperati. Solo con una tratta come il milano-roma dovrebbero generare un ottimo cash flow e gran parte di questo cash flow verrà a mancare da inizio 2009 in poi con la nuova linea ad alta velocità ferroviaria.
Mi spiace se sembro saccente...I non capisco di aerei (e voglio iniziare a capirne) ma è come se qualcuno dicesse che l' md80 ha i motori sotto le ali..
Un caro saluto e se vuoi chiarimenti su bilanci ecc e pensi che ti possa essere utile non esitare a chiedermelo, anche in privato.
ciao