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Alessia veramente a me non è arrivato nessun tuo PMalerama ha scritto:Ok , risolto grazie a Bacione...In realtà te l'ho mandato tre o quattro volte,non me lo visualizzava tra gli spediti,ma solo nella cartella "in partenza"...Ehm ehm...Sorry!!!

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Ti credo!!mi sono appena accorta che l'avevo cancellato anche dai "in partenza"..Vabbè....Fearless flyer ha scritto:Alessia veramente a me non è arrivato nessun tuo PMalerama ha scritto:Ok , risolto grazie a Bacione...In realtà te l'ho mandato tre o quattro volte,non me lo visualizzava tra gli spediti,ma solo nella cartella "in partenza"...Ehm ehm...Sorry!!!![]()
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OT! OT! ....e se al posto del dottore e del biondo bello&dannato ci fossero Ferrara e Fede......?alerama ha scritto:magari poi mi capita di precipitare su un'isola alla "Lost" (ho avuto dei seri problemi a vedere le prime puntate della serie), e sarò "costretta" a vivere con quei due bonazzi del dottore e del bello e dannato biondo....Eheh...Vedi come mi passa la paura!!

Andrea
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Beh, forse solo in quel caso preferirei una non dolorosa morte immediata...aeb ha scritto:OT! OT! ....e se al posto del dottore e del biondo bello&dannato ci fossero Ferrara e Fede......?alerama ha scritto:magari poi mi capita di precipitare su un'isola alla "Lost" (ho avuto dei seri problemi a vedere le prime puntate della serie), e sarò "costretta" a vivere con quei due bonazzi del dottore e del bello e dannato biondo....Eheh...Vedi come mi passa la paura!!Pensa che sballo!!

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Ecco, vedi, è tutta una questione di "punti di vista"......alerama ha scritto:Beh, forse solo in quel caso preferirei una non dolorosa morte immediata...aeb ha scritto:OT! OT! ....e se al posto del dottore e del biondo bello&dannato ci fossero Ferrara e Fede......?alerama ha scritto:magari poi mi capita di precipitare su un'isola alla "Lost" (ho avuto dei seri problemi a vedere le prime puntate della serie), e sarò "costretta" a vivere con quei due bonazzi del dottore e del bello e dannato biondo....Eheh...Vedi come mi passa la paura!!Pensa che sballo!!


Ultima modifica di aeb il 5 gennaio 2008, 14:03, modificato 1 volta in totale.
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...una bella classica raccomandata con avviso di ritorno, no?alerama ha scritto:Ti credo!!mi sono appena accorta che l'avevo cancellato anche dai "in partenza"..Vabbè....Fearless flyer ha scritto:Alessia veramente a me non è arrivato nessun tuo PMalerama ha scritto:Ok , risolto grazie a Bacione...In realtà te l'ho mandato tre o quattro volte,non me lo visualizzava tra gli spediti,ma solo nella cartella "in partenza"...Ehm ehm...Sorry!!!![]()
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Re: Eccone n'artra (si dice a Roma) :-)
Va bene, niente aerei da turismo, passiamo direttamente all'acrobatico che è più resistente, d'accordo?alerama ha scritto: Eheh...Beh per quanto riguarda i piccoli aerei da turismo penso proprio che non ci salirò mai. Un passo alla volta...Per ora devo riuscire a stare tranquilla su un super aereo a prova di catastrofi, poi mi concentrerò su velivoli meno sicuri !!Eheh!!

A.
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PM Arrivato! Quando posso rispondo.alerama ha scritto:Ti credo!!mi sono appena accorta che l'avevo cancellato anche dai "in partenza"..Vabbè....Fearless flyer ha scritto:Alessia veramente a me non è arrivato nessun tuo PMalerama ha scritto:Ok , risolto grazie a Bacione...In realtà te l'ho mandato tre o quattro volte,non me lo visualizzava tra gli spediti,ma solo nella cartella "in partenza"...Ehm ehm...Sorry!!!![]()
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A me è andata mediamente, fra alti e bassi. A volte ho valutato male le persone, altre volte ho vinto la lotteria...alerama ha scritto: Penso che dare fiducia a qualcuno sia un dono gradito per chi la riceve, ma è sempre molto delicato e in parte pericoloso (dipende dagli ambiti) trovare le persone giuste. Poi dipende dalle esperienze di ognuno, conosco molte persone a cui è andata sempre bene, di conseguenza "gli viene facile" continuare a farlo...
Ma... perchè "pericoloso" ? What do you mean exactly?

A.
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Non c'è fretta..Fearless flyer ha scritto:PM Arrivato! Quando posso rispondo.alerama ha scritto:Ti credo!!mi sono appena accorta che l'avevo cancellato anche dai "in partenza"..Vabbè....Fearless flyer ha scritto:Alessia veramente a me non è arrivato nessun tuo PMalerama ha scritto:Ok , risolto grazie a Bacione...In realtà te l'ho mandato tre o quattro volte,non me lo visualizzava tra gli spediti,ma solo nella cartella "in partenza"...Ehm ehm...Sorry!!!![]()
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I mean that a volte le persone deludono le tue aspettative....E quando ci credi davvero non è piacevole.IFACN ha scritto:A me è andata mediamente, fra alti e bassi. A volte ho valutato male le persone, altre volte ho vinto la lotteria...alerama ha scritto: Penso che dare fiducia a qualcuno sia un dono gradito per chi la riceve, ma è sempre molto delicato e in parte pericoloso (dipende dagli ambiti) trovare le persone giuste. Poi dipende dalle esperienze di ognuno, conosco molte persone a cui è andata sempre bene, di conseguenza "gli viene facile" continuare a farlo...
Ma... perchè "pericoloso" ? What do you mean exactly?![]()
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Comprendo perfettamente!alerama ha scritto: I mean that a volte le persone deludono le tue aspettative....E quando ci credi davvero non è piacevole.
Però attenzione: chi ti ha fatto star male è uno, non "le persone".
Persone che hanno deluso le mie aspettative ce ne sono state, ma non ho mai, p.es., perso la capacità di innamorarmi (è un modo di dar fiducia, no?) o di volere una compagna dopo aver visto il mio affetto preso e calpestato da chi ha avuto la mia fiducia.
'notte.
A.
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No, no, non mi sono spiegata bene. Il mio discorso è diverso, non parlo del fidarsi di un amore o dei sentimenti di qualcuno, attenzione. Pensavo agli amici, a patti non rispettati, segreti mal custoditi, delusioni di un altro tipo. Comunque, sto andando fuori tema penso..IFACN ha scritto:Comprendo perfettamente!alerama ha scritto: I mean that a volte le persone deludono le tue aspettative....E quando ci credi davvero non è piacevole.
Però attenzione: chi ti ha fatto star male è uno, non "le persone".
Persone che hanno deluso le mie aspettative ce ne sono state, ma non ho mai, p.es., perso la capacità di innamorarmi (è un modo di dar fiducia, no?) o di volere una compagna dopo aver visto il mio affetto preso e calpestato da chi ha avuto la mia fiducia.
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Durante la giornata ho pensato molto alla mia paura e alla sensazione che provo prima di un volo...L'anno scorso ho subito un intervento chirurgico in anestesia totale: prima dell'operazione ho provato LA STESSA SENSAZIONE di terrore. La stessa paura di mettere la mia vita "nelle mani di qualcun altro".
E' l'unica sensazione che assomiglia, anzi, direi coincide, con la paura prima e durante un volo.
Però sapete che c'è??Quando ti fanno l'anestesia ti fai un bel sonno e tanti saluti, in aereo avoja a valium!!!
Devo dire però che preferisco di gran lunga volare ovviamente....Se non altro la maggior parte delle volte quando finisce il viaggio sei in vacanza e non hai problemi di salute!!!

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Amicizie, sentimenti, hanno sempre come base un rapporto in cui la reciproca fiducia è l'elemento principale.alerama ha scritto: No, no, non mi sono spiegata bene. Il mio discorso è diverso, non parlo del fidarsi di un amore o dei sentimenti di qualcuno, attenzione. Pensavo agli amici, a patti non rispettati, segreti mal custoditi, delusioni di un altro tipo.
Il concetto di fondo però non cambia, non dobbiamo fermarci di fronte ad una disavventura.
Quindi il problema non è l'aereo o il volo, ma qualcosa di tuo (sempre inerente alle situazioni di fiducia/controllo) che dobbiamo ancora capire per bene, in modo da superare i tuoi timori.alerama ha scritto: Durante la giornata ho pensato molto alla mia paura e alla sensazione che provo prima di un volo...
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Penso che la sensazione pre-intervento sia indicativa...Non è solo paura di morire...Boh, non so, ci penserò..BaciIFACN ha scritto:Amicizie, sentimenti, hanno sempre come base un rapporto in cui la reciproca fiducia è l'elemento principale.alerama ha scritto: No, no, non mi sono spiegata bene. Il mio discorso è diverso, non parlo del fidarsi di un amore o dei sentimenti di qualcuno, attenzione. Pensavo agli amici, a patti non rispettati, segreti mal custoditi, delusioni di un altro tipo.
Il concetto di fondo però non cambia, non dobbiamo fermarci di fronte ad una disavventura.
Quindi il problema non è l'aereo o il volo, ma qualcosa di tuo (sempre inerente alle situazioni di fiducia/controllo) che dobbiamo ancora capire per bene, in modo da superare i tuoi timori.alerama ha scritto: Durante la giornata ho pensato molto alla mia paura e alla sensazione che provo prima di un volo...
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Alessia avevamo lasciato questa cosa appesa...alerama ha scritto:Uhmmm....Io SO che è uno dei contesti meno pericolosi, MA sempre in aria sto!!!Non tocco terra, insomma non lo so, non mi dà sicurezza anche se l'aria è asfalto (etc etc) e non riesco a dare fiducia all'essere umano in aria...Eheh!!Fearless flyer ha scritto: Questo è interessante no?
Dove c'è pericolo ci deve essere controllo.
Però c'è un però, nel senso, perchè pur sapendo che l'aereo è uno dei contesti meno pericolosi (se paragonato a tantissimi altri) pensi che sia pericoloso tanto da dover esercitare il controllo?
(Attenzione, domanda a trabocchetto)
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Non so se (e quanto) tu ci abbia pensato.
La domanda era: perchè alcuni contesti assolutamente safe, o perlomeno molto più safe di altri, attivano comunque in me la sensazione di pericolo, tanto da dover attivare la mia inclinazione al controllo?
Proviamo a ribaltare la cosa e vediamo se funziona anche per te.
(Funziona praticamente sempre per tutti, ma solo dopo un po' di pensieri ben indirizzati).
Invece di immaginare la sequenza pericolo quindi controllo, capovolgi la cosa: pensa, solo per un attimo, che la sensazione di pericolo sia successiva a quella di mancanza di controllo e che, quindi, sia proprio la mancanza di controllo a darti la sensazione di sentirti in pericolo.
Quindi l'algoritmo della paura sarebbe: tutti i contesti nei quali ho uno scarso controllo, di fatto, sono contesti pericolosi, indipendentemente dal grado reale di rischio. Sono pericolosi perchè non li controllo.
Sarebbe interessante che tutti i paurosi che passano da queste parti utilizzassero questo tipo di modello dicendo come ci si trovano e quanto risponde alla loro paura. Attenzione, però, perchè la prima risposta istintiva è: "no no, io tendo a controllare perchè il pericolo esiste già da prima"

Questo tipo di modello spiega la differenza sempre molto forte tra rischio reale e rischio percepito.
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Proviamo a ribaltare la cosa e vediamo se funziona anche per te.
(Funziona praticamente sempre per tutti, ma solo dopo un po' di pensieri ben indirizzati).
Invece di immaginare la sequenza pericolo quindi controllo, capovolgi la cosa: pensa, solo per un attimo, che la sensazione di pericolo sia successiva a quella di mancanza di controllo e che, quindi, sia proprio la mancanza di controllo a darti la sensazione di sentirti in pericolo.
Quindi l'algoritmo della paura sarebbe: tutti i contesti nei quali ho uno scarso controllo, di fatto, sono contesti pericolosi, indipendentemente dal grado reale di rischio. Sono pericolosi perchè non li controllo.
Sarebbe interessante che tutti i paurosi che passano da queste parti utilizzassero questo tipo di modello dicendo come ci si trovano e quanto risponde alla loro paura. Attenzione, però, perchè la prima risposta istintiva è: "no no, io tendo a controllare perchè il pericolo esiste già da prima".
Questo tipo di modello spiega la differenza sempre molto forte tra rischio reale e rischio percepito.
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Beh, io ho fatto due esempi: l'aereo e l'intervento chirurgico. Due contesti in cui non sono io a decidere della mia vita, durante i quali c'è qualcun altro che "decide" per me.
In altre situazioni di "non controllo" non ho sensazione di pericolo perchè il pericolo obiettivamente NON C'E' o è minore: magari, che ne so, sto in mezzo al mare e qualcun altro guida una barca, in quel caso posso VEDERE se un pericolo sopraggiunge, posso fare qualcosa per salvarmi per esempio, ma il non avere controllo non mi spaventa. Sto solo più attenta, ma posso agire, sono lì, cosciente. In treno per esempio no, perchè non vedo "davanti", non posso rendermi conto se qualcosa può rappresentare un pericolo.
Obiettivamente tanti altri contesti sono pericolosi, me ne rendo conto: anche se vado in macchina e dall'altra parte un ubriaco sbanda e mi prende in pieno, oppure se per assurdo cammino per strada e qualcuno mettendo apposto i vasi sul balcone ne fa cadere uno proprio sulla mia testa...Potrei fare mille altri "tragici" esempi e fanno tutti parte del mio modo ansioso di pensare e del mio pessimismo (molto migliorato in realtà), ma tendo a pensare razionalmente alle probabilità che una cosa di queste succeda...Sarebbe una fatalità, destino forse.
Quanti aerei volano ogni giorno? Quanti ne cadono? Quante persone subiscono un intervento chirurgico? Quanti muoiono? (vabbè in questo caso dipende da tante altre cose..)
E' chiaro che stare seduta sul divano a vedere la tv presenta meno rischi e mi sento ridicola a pensare a "Final destination" durante il check-in, ma il pensiero CI VA, anche se lotto con tutta me stessa per pensare ad altro.
Il rischio percepito quindi è mooolto meno razionale del rischio reale, ma poi accendo la tv e sento dell'incidente in Venezuela, mi incazzo per gli episodi di malasanità (assurdi) e mi RIFIUTO di mettermi in mano di persone che potrebbero mettere la mia vita in difficoltà, senza che io possa fare niente.Queste cose succedono: gli aerei cadono, i medici sbagliano.Non è una cosa folle, è una reale possibilità,quindi il rischio c'è, non me lo invento (tendo a pensare..)...
Poi però penso che un pilota non abbia nessuna voglia di precipitare con me, mentre ad un dottore alla fine "cosa cambia" se muoio o no??Può capitare, sarebbe un incidente, magari causato da un errore, ma (a parte le conseguenze morali) rispetto al dottore un pilota pensa anche a se stesso, quindi diciamo che ha una (grossa ed egoistica) responsabilità in più e questo mi tranquillizza.
Vabbè, come al solito sono passata da un argomento all'altro e ho perso il filo del discorso...


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Beh, io ho fatto due esempi: l'aereo e l'intervento chirurgico. Due contesti in cui non sono io a decidere della mia vita, durante i quali c'è qualcun altro che "decide" per me.
In altre situazioni di "non controllo" non ho sensazione di pericolo perchè il pericolo obiettivamente NON C'E' o è minore: magari, che ne so, sto in mezzo al mare e qualcun altro guida una barca, in quel caso posso VEDERE se un pericolo sopraggiunge, posso fare qualcosa per salvarmi per esempio, ma il non avere controllo non mi spaventa. Sto solo più attenta, ma posso agire, sono lì, cosciente. In treno per esempio no, perchè non vedo "davanti", non posso rendermi conto se qualcosa può rappresentare un pericolo.
Obiettivamente tanti altri contesti sono pericolosi, me ne rendo conto: anche se vado in macchina e dall'altra parte un ubriaco sbanda e mi prende in pieno, oppure se per assurdo cammino per strada e qualcuno mettendo apposto i vasi sul balcone ne fa cadere uno proprio sulla mia testa...Potrei fare mille altri "tragici" esempi e fanno tutti parte del mio modo ansioso di pensare e del mio pessimismo (molto migliorato in realtà), ma tendo a pensare razionalmente alle probabilità che una cosa di queste succeda...Sarebbe una fatalità, destino forse.
Quanti aerei volano ogni giorno? Quanti ne cadono? Quante persone subiscono un intervento chirurgico? Quanti muoiono? (vabbè in questo caso dipende da tante altre cose..)
E' chiaro che stare seduta sul divano a vedere la tv presenta meno rischi e mi sento ridicola a pensare a "Final destination" durante il check-in, ma il pensiero CI VA, anche se lotto con tutta me stessa per pensare ad altro.
Il rischio percepito quindi è mooolto meno razionale del rischio reale, ma poi accendo la tv e sento dell'incidente in Venezuela, mi incazzo per gli episodi di malasanità (assurdi) e mi RIFIUTO di mettermi in mano di persone che potrebbero mettere la mia vita in difficoltà, senza che io possa fare niente.Queste cose succedono: gli aerei cadono, i medici sbagliano.Non è una cosa folle, è una reale possibilità,quindi il rischio c'è, non me lo invento (tendo a pensare..)...
Poi però penso che un pilota non abbia nessuna voglia di precipitare con me, mentre ad un dottore alla fine "cosa cambia" se muoio o no??Può capitare, sarebbe un incidente, magari causato da un errore, ma (a parte le conseguenze morali) rispetto al dottore un pilota pensa anche a se stesso, quindi diciamo che ha una (grossa ed egoistica) responsabilità in più e questo mi tranquillizza.
Vabbè, come al solito sono passata da un argomento all'altro e ho perso il filo del discorso...![]()
Quindi la morale del tuo racconto qual'è?

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Che sono una cagasotto e che tendo a pensare sempre al peggio in una situazione dove non posso (per forza di cose) avere il controllo. Mi devo arrendere, non se po' fa', me ne devo fare una ragione.
Il punto è: come riuscire ad avere più coraggio quando pensare razionalmente ai pochi rischi non basta?
Il punto è: come riuscire ad avere più coraggio quando pensare razionalmente ai pochi rischi non basta?
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Alè, secondo me il punto non è questo.alerama ha scritto:Che sono una cagasotto e che tendo a pensare sempre al peggio in una situazione dove non posso (per forza di cose) avere il controllo. Mi devo arrendere, non se po' fa', me ne devo fare una ragione.
Il punto è: come riuscire ad avere più coraggio quando pensare razionalmente ai pochi rischi non basta?
Il punto di debolezza del tuo ragionamento (che invece è il punto più solido sul quale si appoggia il problema) è che il rischio (che può esserci o non esserci) non è che diminuisce se fai qualcosa TU.
Anche se l'anestesia fosse parziale o se tu non fossi proprio anestetizzata, se il chirurgo fa uno sbaglio te neanche te ne accorgi. Cioè tu stabilisci una equivalenza controllo=sicurezza non controllo=pericolo che non sta assolutamente in piedi. Probabilmente il controllo funzionava bene in un altro tempo, con una Alessia diversa e con problematiche differenti.
Ma ora non regge più. Sull'aereo c'è chi controlla per te perchè ha lo stesso tuo interesse a tornare a casa. E sul tavolo operatorio c'è un equipe che è tutta concentrata per lavorare nel miglior modo possibile.
Ed in automobile, dove tu pensi di avere il controllo, in realtà non lo hai affatto
In sintesi: il tuo controllo non serve a nulla, di questo sei consapevole?
(mò me mena...

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Beh, può darsi, (non ti meno, qui non è possibile eheh)ma che cosa può essere successo ad Alessia per essere arrivata a questo punto??Dovrei rispondere io ma non ci riesco.Fearless flyer ha scritto:Alè, secondo me il punto non è questo.alerama ha scritto:Che sono una cagasotto e che tendo a pensare sempre al peggio in una situazione dove non posso (per forza di cose) avere il controllo. Mi devo arrendere, non se po' fa', me ne devo fare una ragione.
Il punto è: come riuscire ad avere più coraggio quando pensare razionalmente ai pochi rischi non basta?
Il punto di debolezza del tuo ragionamento (che invece è il punto più solido sul quale si appoggia il problema) è che il rischio (che può esserci o non esserci) non è che diminuisce se fai qualcosa TU.
Anche se l'anestesia fosse parziale o se tu non fossi proprio anestetizzata, se il chirurgo fa uno sbaglio te neanche te ne accorgi. Cioè tu stabilisci una equivalenza controllo=sicurezza non controllo=pericolo che non sta assolutamente in piedi. Probabilmente il controllo funzionava bene in un altro tempo, con una Alessia diversa e con problematiche differenti.
Ma ora non regge più. Sull'aereo c'è chi controlla per te perchè ha lo stesso tuo interesse a tornare a casa. E sul tavolo operatorio c'è un equipe che è tutta concentrata per lavorare nel miglior modo possibile.
Ed in automobile, dove tu pensi di avere il controllo, in realtà non lo hai affatto
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Non so cosa possa essere scattato in me. So solo che tendo ad evitare questo genere di situazioni quando è possibile.
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NB: in automobile non penso di non avere nessun tipo di controllo. Certo, può anche scoppiarmi una gomma in autostrada, ma con una buona dose di senso della responsabilità posso influire di molto sulla mia sicurezza. Idem in motorino.Meno rischio, "meno rischio".Scusa il gioco di parole ma mi hai capito.
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Forse Ale quel che è successo, come ti stai domandando, è solo un meccanismo mentale che sta avendo il sopravvento sulla forza di reagire causando non pochi problemi, perchè si sente molto nelle tue parole che la tua voglia di volare vorrebbe sentirsi libera di ogni paura, e questa è sicuramente una buona motivazione - del resto senza una motivazione non si fa nessun passo avanti. Ma c'è stato in modo particolare un episodio in cui la troppa fiducia che hai riposto nei confronti di una persona cara ti ha fatto star male? Se sì, non è necessario che ne parli apertamente se si tratta di qualcosa di molto personale, l'importante è che ci lavori su, perchè in questo caso potrebbe trattarsi di un gioco di reazioni involontarie dovute a qualcosa che ti è accaduto non so quanto tempo fa. Pensavo a questo leggendo della scarsa fiducia negli altri ( ed io faccio, in modo completamente scorretto, la stessa cosa pentendomene alle volte ).
Claudia 
Quando al mattino il sole si leva dietro le montagne fa nascere nei nostri cuori un grande senso di libertà che ci accompagna per tutto il giorno.
Quando fra le gole profonde delle montagne sibila il vento ci ispira un sentimento di liberazione che ci fa sognare lidi lontani.
Quando l'acqua dei ruscelli scorre veloce dopo le grandi piogge ci indica il sentiero della vita e le nuvole bianche nel cielo sono le nostre speranze che si muovono verso il futuro.
Quando l'uomo saprà capire tutte queste cose allora avrà raggiunto la felicità.
Romano Battaglia

Quando al mattino il sole si leva dietro le montagne fa nascere nei nostri cuori un grande senso di libertà che ci accompagna per tutto il giorno.
Quando fra le gole profonde delle montagne sibila il vento ci ispira un sentimento di liberazione che ci fa sognare lidi lontani.
Quando l'acqua dei ruscelli scorre veloce dopo le grandi piogge ci indica il sentiero della vita e le nuvole bianche nel cielo sono le nostre speranze che si muovono verso il futuro.
Quando l'uomo saprà capire tutte queste cose allora avrà raggiunto la felicità.
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alerama ha scritto:NB: in automobile non penso di non avere nessun tipo di controllo. Certo, può anche scoppiarmi una gomma in autostrada, ma con una buona dose di senso della responsabilità posso influire di molto sulla mia sicurezza. Idem in motorino.Meno rischio, "meno rischio".Scusa il gioco di parole ma mi hai capito.
Questa è solo una illusione. Se fosse come dici tu le statistiche avrebbero graduatorie diverse. Il rischio percepito non è giustificabile con il rischio reale Alè. Funzionano in modo diverso. In aereo sei centomila volte più sicura che in motorino, solo che non controlli tu (dunque per te è rischioso).
E, al contrario, in motorino sei centomila volte più in pericolo che sull'aereo, solo che "controlli" tu (dunque per te è sicuro).
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Chi vuole sul serio qualcosa trova una strada, gli altri una scusa.
Proverbio africano
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Quando mi deciderò a tediarVi con la storia della mia vita, scoprirai che chi ti sta scrivendo è stato in passato non solo un cagasotto che si tirava indietro di fronte ad ogni difficoltà, ma anche uno che le difficoltà se le creava da solo.alerama ha scritto:Che sono una cagasotto e che tendo a pensare sempre al peggio in una situazione dove non posso (per forza di cose) avere il controllo.
Adesso piloto aerei, vedi un pò...

Ripeto quanto ha detto Luca: voler controllare tutto non aiuta e non risolve nulla. Io mi sono risolto la vita quando ho imparato a dare fiducia (soprattutto a me stesso) e a vedere che, comunque sia, le cose vanno avanti, che io le controlli o no.
Stai crescendo e stai per affrontare nuove sfide dalla vita, forse?alerama ha scritto: ma che cosa può essere successo ad Alessia per essere arrivata a questo punto??Dovrei rispondere io ma non ci riesco.
Non so cosa possa essere scattato in me. So solo che tendo ad evitare questo genere di situazioni quando è possibile.
Stai per laurearti, se ricordo bene, e hai dei progetti da portare avanti, no?
Ricordo, anni fa, quando la mia ragazza si è laureata, ha passato circa un anno a farsela sotto pensando di dover affrontare il mondo del lavoro e la realtà fuori di casa.
C'est la vie, continuiamo a parlarne, però.
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Giusto Ifacn, è un periodo particolare, ma forse ho fornito una "mezza" descrizione di chi sono. E' vero, mi sto per laureare ma non ho paura del mondo del lavoro perchè lavoro da 4 anni, non mi fa paura il mio futuro, lo sto per prendere in mano è sarà bellissimo.Non mi sono mai reputata una "cagasotto" (tranne in questo caso), ma sicuramente qualche anno fa avevo molte più insicurezze e, per assurdo, ero moolto meno forte e sicura di me rispetto ad oggi. E' per questo che mi chiedo PERCHE' ORA, PERCHE' OGGI.IFACN ha scritto:Quando mi deciderò a tediarVi con la storia della mia vita, scoprirai che chi ti sta scrivendo è stato in passato non solo un cagasotto che si tirava indietro di fronte ad ogni difficoltà, ma anche uno che le difficoltà se le creava da solo.alerama ha scritto:Che sono una cagasotto e che tendo a pensare sempre al peggio in una situazione dove non posso (per forza di cose) avere il controllo.
Adesso piloto aerei, vedi un pò...
Ripeto quanto ha detto Luca: voler controllare tutto non aiuta e non risolve nulla. Io mi sono risolto la vita quando ho imparato a dare fiducia (soprattutto a me stesso) e a vedere che, comunque sia, le cose vanno avanti, che io le controlli o no.
Stai crescendo e stai per affrontare nuove sfide dalla vita, forse?alerama ha scritto: ma che cosa può essere successo ad Alessia per essere arrivata a questo punto??Dovrei rispondere io ma non ci riesco.
Non so cosa possa essere scattato in me. So solo che tendo ad evitare questo genere di situazioni quando è possibile.
Stai per laurearti, se ricordo bene, e hai dei progetti da portare avanti, no?
Ricordo, anni fa, quando la mia ragazza si è laureata, ha passato circa un anno a farsela sotto pensando di dover affrontare il mondo del lavoro e la realtà fuori di casa.
C'est la vie, continuiamo a parlarne, però.
Sono una presuntuosa del cavolo, molto sicura di me stessa e delle mie potenzialità, ecco perchè sono qui.Sono convinta che riuscirò a superare questa enorme paura, mi sto soltanto analizzando.Mi sono già messa in discussione in passato, mi piace scoprire i miei limiti, analizzare le motivazioni, scoprirne di nuovi crescendo, ma ho anche scoperto grande forza in me, quelle "palle" che credevo di non avere. Mi sono meravigliata delle scelte che sono riuscita a fare, di quello che sono diventata e mi piace.Molto.
E' vero: le cose andranno avanti, se lo voglio o no.
Sto qui per cercare di vivere la mia vita al massimo delle sue potenzialità.Ho la possibilità di viaggiare grazie a Dio e grazie a me, e penso che sia uno dei più grandi piaceri della vita. Pretendo di godermi questa possibilità, devo superare le mie paure, superare me stessa.L'ho già fatto, con successo, credo in me e lo farò di nuovo.E' una sfida e non posso permettermi di perdere con me stessa.
Scusate la durezza, potrei risultare presuntuosa, ma, come ho già detto: lo sono.

Ultima modifica di alerama il 6 gennaio 2008, 20:43, modificato 1 volta in totale.
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Perchè crescendo hai risolto il 90% della tua vita.alerama ha scritto: Non mi sono mai reputata una "cagasotto" (tranne in questo caso), ma sicuramente qualche anno fa avevo molte più insicurezze e, per assurdo, ero moolto meno forte e sicura di me rispetto ad oggi. E' per questo che mi chiedo PERCHE' ORA, PERCHE' OGGI.
Manca il restante 10%.
Forse il 10% meno legato a situazioni pratiche (lavoro, studio, vita da soli etc.), ma più legato a qualcosa di sè che deve ancora trovare un equilibrio.
La questione della fiducia negli altri, delle equivalenze controllo-pericolo, fanno parte di questo 10% di lavoro che sarà completato nel prossimo futuro.
Ottima grinta. Non perdere però di vista la capacità di metterti in discussione, ti servirà ancora per tanto tempo, nella vita.alerama ha scritto: Sono una presuntuosa del cavolo, molto sicura di me stessa e delle mie potenzialità, ecco perchè sono qui.Sono convinta che riuscirò a superare questa enorme paura, mi sto soltanto analizzando.
I problemi li puoi risolvere da sola, devi solo decidere quando partire a testa bassa e spiatterlarli sotto di te.
...e non essere troppo dura con te stessa, non pretendere l'assoluto ma il giusto.
A.
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...esistono "difetti" ben peggiori....alerama ha scritto:Scusate la durezza, potrei risultare presuntuosa, ma, come ho già detto: lo sono.

Andrea
Dilige et quod vis fac
Sant'Agostino
La libertà è una forma di disciplina
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Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti
Nanni Moretti (in Palombella rossa)
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Infatti sto cercando di abbasare la testa, capire, capirmi, chiedere consigli a chi ne sa più di me e vi ringrazio, per me è importante davvero.IFACN ha scritto:Perchè crescendo hai risolto il 90% della tua vita.alerama ha scritto: Non mi sono mai reputata una "cagasotto" (tranne in questo caso), ma sicuramente qualche anno fa avevo molte più insicurezze e, per assurdo, ero moolto meno forte e sicura di me rispetto ad oggi. E' per questo che mi chiedo PERCHE' ORA, PERCHE' OGGI.
Manca il restante 10%.
Forse il 10% meno legato a situazioni pratiche (lavoro, studio, vita da soli etc.), ma più legato a qualcosa di sè che deve ancora trovare un equilibrio.
La questione della fiducia negli altri, delle equivalenze controllo-pericolo, fanno parte di questo 10% di lavoro che sarà completato nel prossimo futuro.
Ottima grinta. Non perdere però di vista la capacità di metterti in discussione, ti servirà ancora per tanto tempo, nella vita.alerama ha scritto: Sono una presuntuosa del cavolo, molto sicura di me stessa e delle mie potenzialità, ecco perchè sono qui.Sono convinta che riuscirò a superare questa enorme paura, mi sto soltanto analizzando.
I problemi li puoi risolvere da sola, devi solo decidere quando partire a testa bassa e spiatterlarli sotto di te.
...e non essere troppo dura con te stessa, non pretendere l'assoluto ma il giusto.
A.
Sono sempre stata molto dura con me stessa, mi hanno educato così, devo sempre dare e non basta mai,non riuscire mi provoca anche troppa frustrazione, forse sono esagerata, ma spesso mi è servito per trovare ancora più forza.

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Forse è l'equilibrio che devi ancora trovare?alerama ha scritto: Sono sempre stata molto dura con me stessa, mi hanno educato così, devo sempre dare e non basta mai,non riuscire mi provoca anche troppa frustrazione, forse sono esagerata, ma spesso mi è servito per trovare ancora più forza.
Essere giustamente esigente, non troppo e non troppo poco.
Sforzarsi per riuscire, dare sempre il massimo, ma non sentirsi frustrati se non ci si riesce - piuttosto far tesoro della lezione per vincere la volta successiva.
Essere a posto con sè stessi, sostituendo nella propria crescita l'educazione ricevuta ed i suoi principi con la nostra esperienza ed i nostri principi.
Buonanotte,
A.