Ma adesso, tornata a casa, mi è tornata la paura. Paura di volare. E paura di essere così lontana. Tutte quelle ore in volo...non ce la posso fare.

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Moderatore: Staff md80.it
Grazie del raccondo Federica.grazie per l'accoglienza calorosa!
Io ho già volato 6 volte, 3 andate e 3 ritorni. Viaggi brevi, 1-2 ore. Ma, per me, lunghissimi. Ho avuto due crisi di panico, pensavo di morire ed ero rigida come un sasso, piangevo immobile. Il pensiero di essere a quell'altezza, chiusa dentro, tra sconosciuti, senza poter fare nulla per star meglio, senza poter fermare l'aereo, tra rumori molesti, movimenti incomprensibili, brutte sensazioni, instabilità, lontano da casa e da tutti (anche se non ho viaggiato mai sola!)...non so...era la fine per me.
Di sera mi sale la paura, di giorno sono più serena. Di notte sogno spesso di essere in aereo, a volte terrorizzata, altre rassegnata. Mai tranquilla. Vorrei viaggiare, ma ho paura di andare lontano, di non poter tornare quando voglio, di essere in pericolo in un paese dove non conosco la lingua (e so male l'inglese!)...a volte penso di voler stare in casa per sempre, al sicuro. Altre volte vorrei vedere ogni cosa possibile... Il mio futuro marito cerca di capirmi, ma non trova la chiave di lettura. Lui è una persona davvero serena, ottimista. Vive decisamente bene. Ha avuto una vita meno travagliata della mia, forse anche per questo è così. Per me l'unica cosa fondamentale è la casa e gli affetti e ho il TERRORE di perderli.
L'alternativa al sudafrica sono gli USA, tra metropoli, parchi e spettacoli naturali. Forse mi fanno meno paura, li trovo più familiari.
Grazie per il sostegno!
Federica
E secondo te qual'è la chiave di lettura?Squaw ha scritto: Il mio futuro marito cerca di capirmi, ma non trova la chiave di lettura. Lui è una persona davvero serena, ottimista. Vive decisamente bene. Ha avuto una vita meno travagliata della mia, forse anche per questo è così. Per me l'unica cosa fondamentale è la casa e gli affetti e ho il TERRORE di perderli.
Ci sono un po' di indizi, direi.Squaw ha scritto:Il pensiero di essere a quell'altezza, chiusa dentro, tra sconosciuti, senza poter fare nulla per star meglio, senza poter fermare l'aereo, tra rumori molesti, movimenti incomprensibili, brutte sensazioni, instabilità, lontano da casa e da tutti...
Vorrei viaggiare, ma ho paura di andare lontano, di non poter tornare quando voglio, di essere in pericolo in un paese dove non conosco la lingua (e so male l'inglese!)...
Birra e salsiccieIFACN ha scritto:Ci sono un po' di indizi, direi.Squaw ha scritto:Il pensiero di essere a quell'altezza, chiusa dentro, tra sconosciuti, senza poter fare nulla per star meglio, senza poter fermare l'aereo, tra rumori molesti, movimenti incomprensibili, brutte sensazioni, instabilità, lontano da casa e da tutti...
Vorrei viaggiare, ma ho paura di andare lontano, di non poter tornare quando voglio, di essere in pericolo in un paese dove non conosco la lingua (e so male l'inglese!)...
A.
Come mai questa distinzione ? Voglio dire: in fin dei conti metropoli, parchi e spettacoli naturali li trovi in entrambi gli stati.L'alternativa al sudafrica sono gli USA, tra metropoli, parchi e spettacoli naturali. Forse mi fanno meno paura, li trovo più familiari.
Beh però c'è un po' di differenza tra la natura e le metropoli del sudafrica e quelle americane, almeno credo. Anche la questione sicurezza è diversa (anche se di fatto con i tour organizzati non c'è da aver paura) e la situazione sanitaria idem (non staremmo solo nelle grandi città sudafricane occidentalizzate). Non so, mi sembrano due mete stupende, per aspetti diversi. Però mi sentirei più tranquilla negli Stati Uniti (sebbene quello che si sente non sia proprio tranquillizzante!!!)buran73 ha scritto:Come mai questa distinzione ? Voglio dire: in fin dei conti metropoli, parchi e spettacoli naturali li trovi in entrambi gli stati.L'alternativa al sudafrica sono gli USA, tra metropoli, parchi e spettacoli naturali. Forse mi fanno meno paura, li trovo più familiari.
Quanto all'aereo e al volo, fidati del parere di un (ex?) fifone: è un mezzo sicuro in mano a gente che sa quello che fa. Che poi la destinazione sia Capetown, Washington o Olbia poco importa. Cambia solo il panorama.
E poi sei in viaggio di nozze !!
Sono due tipi di viaggio diversi, oltretutto in sud africa quando andrai tu sarà inverno pieno e quindi anche questo è un elemento di distinzione tra le mete.Beh però c'è un po' di differenza tra la natura e le metropoli del sudafrica e quelle americane, almeno credo. Anche la questione sicurezza è diversa (anche se di fatto con i tour organizzati non c'è da aver paura) e la situazione sanitaria idem (non staremmo solo nelle grandi città sudafricane occidentalizzate). Non so, mi sembrano due mete stupende, per aspetti diversi. Però mi sentirei più tranquilla negli Stati Uniti (sebbene quello che si sente non sia proprio tranquillizzante!!!)
Domanda "strana":Squaw ha scritto:Anche io sono certa che il problema non sia l'aereo in sè.
La nave, che alcuni temono, non mi fa paura, anzi mi piace molto. Il treno che più volte si è rivelato mezzo di trasporto non affidabile o, quantomeno, scomodo, lo adoro. L'aereo no. L'aereo mi affascina, ma lo temo. Ho pensato più volte al perchè. La spiegazione più verosimile credo sia il doversi affidare completamente agli altri. Se per gli altri mezzi di trasporto un minimo di "potere" ce l'ho, in aereo no. Un incidente in nave è catastrofico, però, il fatto di sapere che ci sono le scialuppe e che si può nuotare (anche se so bene che potrebbe servire a ben poco!!) mi permette di essere serena. In aereo io non posso fare niente, non devo fare niente.
Potrei dire che "il controllo" è la strategia che ho adottato nella mia vita per proteggermi. Fin da piccola ho capito, ho percepito, di non potermi affidare fino in fondo; crescendo ho scoperto che, assumendomi io la responsabilità, mi sarei sentita più sicura. Forse se pilotassi io l'aereo non avrei paura!
Innanzitutto non parlerei di prima e seconda volta, quanto di andata e ritorno.Squaw ha scritto:Ti seguo perfettamente. Non ci avevo mai pensato.
Ho l'impressione, in questo preciso istante, di poter andare ovunque, di non aver paura, (forse perchè le tue parole mi hanno rassicurata). Ma so che probabilmente quando sarà, non la penserò più così.
L'anno scorso sono andata a Berlino da Malpensa con il mio fidanzato e un'amica. All'andata sono riuscita a mantenere il controllo, ho anche letto e chiacchierato, nonostante la tensione. Al ritorno, invece, disastro: crisi di panico, pianto immobile, terrore. Perchè secondo te? Mi capita spesso (anche nello sport mi capitava), di fare bene la prima volta e di non riuscire più dalla seconda volta.
Federica