Sveglia prestissimo, ho miracolosamente dormito tranquilla. Il mio umore è cupo, le premonizioni e le brutte sensazioni in alcuni momenti mi sovrastano talmente che mi sento totalmente schiacciata dall'angoscia, vorrei dire "Resto a casa" ma non lo dico.
Lo stomaco è chiuso in una morsa che non dimenticherò mai, la ignoro o almeno ci provo.
L'uscita di casa mi lascia un ulteriore senso di smarrimento, è come se non dovessi tornarci mai più.
Siamo in sei, io, mio marito, nostro figlio Stefano, Michele, padre di Matteo, il Matteo in questione e Danilo, un altro loro amichetto. Francesca, la mamma di Matteo, credo che la obbligherò a fare il corso con Luca, perchè se ci fosse stata anche lei il gusto della vittoria sarebbe stato totale.
Si parte alla volta dell'Aereoporto di Fiumicino, sono tesissima e non riesco a godermi la compagnia, mi sento molto ripiegata su me stessa ma sono anche fortemente determinata a raggiungere il mio obiettivo.
Facciamo il check-in e tutto fila liscio, inizio a realizzare che ormai è arrivato il momento, non ci sono scappatoie a portata di mano, stavolta mi tocca, senza ombra di dubbio...
Sto appiccicata a mio marito (a cui va tutta la mia gratitudine per avermi sopportata) stile cozza sullo scoglio,gli faccio subire la mia mano sudata poraccio, ho i pensieri che vanno a duemila, inizio a arrabbiarmi con me stessa. La ragazza del check-in ci informa che a causa del forte vento ci saranno ritardi...alle parole "FORTE VENTO" non reagisco bene, diciamo che il mio cuore attraversa una turbolenza severa. Inizia la lunga attesa...Nel frattempo ricevo una telefonata che mi infonde una sicurezza inaspettata, una tranquillità strana...di colpo divento molto calma, mi viene da sorridere, ricomincio a sentirmi me stessa ed è una gran bella sensazione.
Passiamo i controlli, niente di che a parte la confusione generale, in un certo senso è anche divertente, forse perchè era la prima volta.
I ragazzi, dopo aver tentato di perdersi per l'aeroporto una decina di volte, svagati e casinari come sono, si comprano una serie di alimenti terrificanti e si mettono a bivaccare davanti alla porta d'imbarco, noi adulti ce ne andiamo in giro a guardare i negozi. La calma non mi abbandona, l'ansia è un fremito dentro di me, so che aumenterà quando sarò sull'aereo ma la ignoro, e mi riesce piuttosto bene, quando ci viene annunciato un ulteriore ritardo mi faccio addirittura un giretto da sola, scollandomi dal marito.
Mi sento al telefono con la TESORA (lunaotrantina!) che mi dice un sacco di cose belle e incoraggianti, ulteriore spinta positiva, ulteriore raggio di sole, insomma dalla calma inizio a passare all'entusiasmo...
(E' molto difficile raccontare le sensazioni provate, un pò per la velocità con cui si provano, ed un pò perchè ora mi sembrano lontanissime...)
Passano circa due ore e mezzo, finalmente si decidono ad imbarcarci.
L'entusiasmo svanisce, mi riappiccico a Massimo, mentre camminiamo nel tubone penso che non ce la posso fare...Oddio, ecco le A/V (orrende) che ci aspettano! Intravedo l'interno dell'aereo.. rallento, mi fermo, indietreggio, senza voltarmi però...Che faccio, scappo? Torno indietro? Ho ancora modo di farlo, si si, torno a casa, dò una bella pulita (che pensieri assurdi ti vengono in certi momenti!)...Il cuore va a mille, Sono combattuta, ragiono a velocità siderali: torno a casa, alla mia sicurezza, pagando il prezzo di un personale fallimento, o tiro fuori la grinta e vado, fregando la paura? Massimo mi legge dentro come se fossi un libro per bambini e mi dice una cosa tipo "Se non vuoi farlo non succede proprio niente" e a quel punto qualcosa dentro di me urla "NO!" e per un momento ridivento la Roberta di sempre, quella ostinata che se prende una decisione non si schioda. Approfitto del momento e affretto il passo, ecco le A/V di fronte a me (orrende davvero) le saluto, mi dimentico di avvisare che ho paura, ecco l'aereo, ci sono dentro, seguo il mio gruppetto, i nostri posti sono appena dietro l'ala, Massimo mi dice "A questo punto, goditi il panorama" e mi fa cenno di andare a sedermi proprio al finestrino, ed io...ci vado.
Ora inizia una specie di delirio...a ripensarci adesso rido: mi allaccio la cintura (siamo stati fermi un'altra mezz'oretta eheh), inizio ad ispezionare attentamente l'ala che si stende qualche metro davanti a me, cercando non so cosa, forse crepe tamponate col nastro adesivo o roba del genere. In sottofondo c'è della musica, tutti prendono posto dopo aver infilato i bagagli nelle cappelliere. L'ambiente è tranquillo e accogliente. Io invece sono sempre più nervosa, fatico anche solo a respirare,mi sento preda di una situazione che non mi appartiene, sono pentita di essere salita a bordo. Per mantenere presenza con me stessa mi ricordo di essere mamma e getto lo sguardo nella fila accanto alla nostra, dove ci sono i ragazzi, che stanno ovviamente facendo casino. Sono autorizzata a non preoccuparmi per loro, ci sono i padri, io ho ben altro a cui pensare, devo combattere una battaglia con me stessa. Ho paura...credo, in realtà, mi rendo conto, ho "paura di avere paura", è proprio così. Inizio a pensare di tutto, a immaginarmi scene terrificanti, ora aiutata anche dalla conoscenza visiva dell'interno dell'aereo.
Scenari su scenari...che vi risparmio, anche perchè già li conoscete.
Mi rendo conto che questa strada mi porterà rapidamente a una bella crisi di panico o peggio e mi obbligo a respirare profondamente e a cercare di rilassare il corpo, che è rigido e contratto (ho ancora i muscoli indolenziti)
Mentre cerco di mantenere il controllo di me stessa l'Airbus inizia a muoversi, trainato da qualcosa, (il trattorino?) che lo fa andare all'indietro per posizionarlo correttamente. Poi inizia ad andare da solo, piano, verso la pista. Ci sono molti aerei allineati, che decollano uno dopo l'altro.
Capisco che i giochi sono fatti, che ormai, vento o non vento, paura o non paura, volerò. Mentre le A/V spiegano le procedure d'emergenza sento più pressante il panico farsi strada dentro di me, ho una voglia irrefrenabile di andarmene via, a casa, a grattare il mio gatto fra le orecchie senza pensare più a niente.
Realizzo che non posso sopportare a lungo questa pressione, queste sensazioni orrende, devo uscire fuori da questo stato mentale, sono sudata e confusa...poi è tutto un susseguirsi di avvenimenti: iniziamo a muoverci, la musica si interrompe, il comandante dice qualcosa in spagnolo, le A/V sono sparite, l'aereo fa lo spaccone coi motori, li fa rombare forte, sempre di più, sempre di più... Guardo fuori, stiamo correndo, i motori ormai non sentono ragioni, sono prepotenti e se ne fregano di me che sembro seduta sui carboni ardenti, non si può più scendere. Stringo con forza la mano di Massimo, sono contratta in maniera insopportabile. I motori a questo punto strepitano al massimo, è arrivato il momento, sto mentalmente annaspando quando di colpo mi passano per la testa velocissimamente tante cose, dai vostri incoraggiamenti alle informazioni tecniche ricevute in questo periodo, al fatto che sto facendo una bellissima "zingarata" con la mia famiglia e che me la merito tutta, che posso farcela perchè sono forte, che devo fidarmi perchè siamo in mano a professionisti, che sono su una macchina prodigiosa e sicura, e infine mi "ordino" di essere razionale e fiduciosa...e sento che l'ansia scompare, rimane a terra senza di me...mi sento sprofondare nel sedile,la spinta è brusca e potente, è una vertigine fisica e di pensieri, al termine della quale siamo già in alto...Mille pensieri in quanto? Trenta secondi? Quaranta? Penso sia andata così... So che dopo quel momento, sono una persona nuova. Mi scuso ancora se non so descrivere bene questo passaggio, che poi è quello fondamentale, ma mi è molto difficile mettere per iscritto qualcosa che mi è scattato dentro nell'arco di pochissimi secondi...Anche se in realtà sono sicura che quello scatto sia stato il frutto di tutti i discorsi fatti con voi in queste settimane...e per questo vi ringrazio ancora
L'aereo ballicchia per un bel pò, credo a causa del vento,a questo punto però sono rilassata (stanca, anche), poi una decisa virata verso destra mi da una strana sensazione di vuoto nella testa...vedo tantissimo cielo, poi il mare sotto di me, luccicante e bellissimo. Resto inchiodata al finestrino per quasi tutto il volo. Il mare, la Corsica, nel frattempo nell'aereo girano carrelli coi panini, le cuffiette Vueling per sentire la musica, un'A/V rovescia non so cosa addosso al nostro amico Michele, inizio a divertirmi, a parlare, mi sbaciucchio con mio marito che è contentissimo, m'atteggio spiegando varie cose sull'aereo dall'alto della cultura che mi sono fatta sul forum, mi prende una specie di tenerezza e mi permetto qualche lacrimuccia, ma è un pianto leggero, pacificatore.
Ci depositano a Barcellona in un attimo, un'ora e venti letteralmente volata via, l'atterraggio è perfetto, morbidissimo.
Scendo dall'aereo ridendo, nemmeno mi tremano le gambe e a quel punto ci accoglie Barcellona, che è una città allegra, solare, colorata,intensa, bene organizzata, con tanta bella gente. Forse mi è risultata ancora più piacevole perchè mi è costato tanto raggiungerla. Per tutto il giorno ho pregustato il sapore della vittoria, pensando e ripensando a tutte le fasi del volo.
Siamo andati a spasso quanto più è stato possibile, ma avevamo una missione da compiere: espugnare l'AXA Barcellona con la nostra amata Lottomatica!
E così è stato, al Palau Blaugrana abbiamo vinto (77 a 75) e così abbiamo aggiunto la ciliegina sulla torta!
E mi sono fatta la foto con Basile! Abbiamo fatto tardissimo sulla Rambla, a festeggiare, poi via in albergo (molto carino L'Hotel Gotico, ve lo consiglio) e il giorno dopo siamo andati in giro fino a che, purtroppo, è arrivata l'ora di tornare.
Qui inizia la parte più strana...arrivati in aeroporto, ho provato un forte disappunto, un vero senso di fastidio, accorgendomi che non provavo assolutamente ansia, nè paura, niente di niente, ma anzichè sentirmi felice mi sono indispettita, come se VOLESSI riprovare quelle orribili sensazioni. E su questo credo che dovrò ragionare molto. Quando ho messo piede sull'aereo (senza nessuna incertezza, anzi, proprio senza pensarci) ho rovistato dentro di me in cerca di emozioni negative, ma non c'è stato niente da fare, e meno paura provavo, più mi indispettivo.
Mi dicevo "ecco, non hai paura, e questa è la volta che ti succede qualcosa di brutto", ma nemmeno questo mi ha spaventata. Insomma, mi sono goduta il decollo perfetto il volo tranquillo, l'atterraggio "tenero", nemmeno una turbolenza, niente di niente, e ... non dovrei dirlo, ma ero quasi un pò delusa, o meglio, provavo una specie di rabbia per la mia serenità.
Penso che questo atteggiamento abbia un significato...
Ovviamente ora è tutto svanito, lasciando solo una grande soddisfazione, una felicità difficile da spiegare, anche una grande stanchezza mentale, lo ammetto, ma conto di riprendermi in un attimo

Sicuramente il mio racconto è confusionario e pieno di contraddizioni, ma è così che ho vissuto quei momenti.
Non capisco perchè al ritorno abbia desiderato provare qualcosa di negativo, mi sto lambiccando su questa cosa...
In ogni caso, l'aereo è veramente una macchina potente e si percepisce che si è al sicuro, i rumori ed i movimenti non mi hanno assolutamente infastidita, sembrava tutto molto normale. Gli A/V sono gentili, si capisce che sono anche preparati a qualunque evenienza, l'Airbus su cui ho viaggiato mi è sembrato molto confortevole, insomma che vi devo dire, spero d'ora in avanti di poter appoggiare e incoraggiare chi ha paura...forse col passare del tempo qualche timore si ripresenterà anche per me, ma ora so che l'ansia si può dominare, che noi siamo più forti di lei, e che non dobbiamo assolutamente dargliela vinta, e credo che fra poche settimane volerò da qualche altra parte, ho fatto il primo passo ma ora devo proseguire il percorso
Questo forum è un VERO punto di partenza per raggiungere la meta del volo nel modo migliore, di questo sono profondamente convinta...certo, ognuno di noi deve lavorare tanto su se stesso, ma con così tanti supporter è veramente difficile non farcela
Che altro dirvi....se non GRAZIE?
Roberta