Da bravo papà fifone già il clima dell'aeroporto ha cominciato a provocarmi un pò di (ben celata) agitazione, non vi dico poi la pioggia e il temporale che ieri si abbattevano sull'aeroporto di Roma e, come poi ho saputo, anche su Torino... Per questo è stato bello scoprire la Sala Amica dell'Alitalia che tramite stimoli da cartone animato (pupazzi alle pareti e play station a disposizione) è riuscita ad alleviare un pò la mia tensione.
D'altra parte vi confesso che, dopo la sua partenza sono tornato a casa con molta apprensione pensando alla mia piccolina lassù in aria che però, appena giunta a destinazione, mi ha chiamato e raccontato il suo primo volo da sola, un successone per lei che si è sentita grande...

La cosa più bella del suo racconto è stata la tranquillità con cui mi riferiva del turbolento (per me) viaggio, di come l'aereo si fosse sempre mosso su e giù (vuoti d'aria e correnti visto il tempo) e come, ad un certo punto avesse sentito un forte scoppio e visto delle luci blu e rosse. Dal suo racconto sembra che a quel punto l'aereo abbia cominciato a tremare e il comandante annunciato qualcosa di strano.
Molto probabilmente l'aereo deve essere stato colpito da un fulmine, situazione assolutamente controllata e sicura, come tutti ci dicono, ma decisamente ansiogena...

La mia riflessione riguarda perciò come lei sia riuscita a vivere quei momenti con assoluta scioltezza e disinvoltura, quasi da non meritarne alcuna sottolineatura mentre già immagino il clima che deve esserci stato a bordo con il 53 % dei passeggeri a bordo in crisi...
E se prendessimo esempio da loro? Cos'è che, al di là delle loro inconsapevolezza, rende i bambini così disinvolti in certe situazioni che soprattutto noi, fifoni dell'aria, viviamo così male?
Sembra una domanda scema, ma se per certi aspetti prendessimo esempio dal loro saggio atteggiamento?
Cos'è che passa per la testa dei bimbi quando volano?

Ciao a tutti
Pauster