Ma lo avevate detto tutti
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Ma lo avevate detto tutti
Miseriaccia, ma mi avevate detto tutti che se all'aereo si guasta il motore non venivva giu' ma planava, ci credevo, sembrava logico pensarlo.... ma che cosa e' successo a Palermo???
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Qualcos'altro.
Confermo quanto detto prima.
Evidentemente ha avuto altri problemi ma ora è prematuro.
Vediamo che notizie daranno.
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Scarica il mio (oh) mamma devo prendere l'aereo!
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Re: Ma lo avevate detto tutti
ehhh lo fanno lo fannopertugio ha scritto:Miseriaccia, ma mi avevate detto tutti che se all'aereo si guasta il motore non venivva giu' ma planava, ci credevo, sembrava logico pensarlo.... ma che cosa e' successo a Palermo???
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Ma che discorsi sono??? Se sei a tremila chilometri da un aeroporto pensi che un aereo possa "planare" all'infinito??? Evidentemente l'aeroporto di Palermo era troppo lontano!!!Miseriaccia, ma mi avevate detto tutti che se all'aereo si guasta il motore non venivva giu' ma planava, ci credevo, sembrava logico pensarlo.... ma che cosa e' successo a Palermo???

Zeno Guarienti _ md80.it _ Administrator
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Beh, dai, è vero che abbiamo sempre fatto questa considerazione, probabilmente senza specificare per quali tipi di aerei è vera e quali sono effettivamente le distanze che si possono percorrere, cosa che chi non se ne intende (compreso il sottoscritto) in effetti non può sapere da solo.Zeno ha scritto:Ma che discorsi sono??? Se sei a tremila chilometri da un aeroporto pensi che un aereo possa "planare" all'infinito??? Evidentemente l'aeroporto di Palermo era troppo lontano!!!
Penso valga la pena approfondire, cercherò il vecchio topic e posterò qualche domanda in più

- Luke3
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Beh ragazzi, non ve la potete prendere con noi perchè abbiamo detto una cosa che poi non si è verificata totalmente in questo incidente. Ovviamente un aereo non può planare in infinito, altrimenti avrebbe i motori, quindi come dice Zeno, l'ATR ha planato, il più possibile, senza purtroppo arrivare fino a Palermo. Quanto un aereo possa planare dipende da diversi fattori:
1. Il tipo di Aereo in Questione e quindi anche i suoi propulsori
2. L'altitudine a cui si trovava l'aereo quando ha cominciato a planare
3. La velocità a cui stava andando quando ha cominciato a planare
4. La portanza alare proporzionata al peso del velivolo
5. Il rateo di discesa mantenuto durante la planata
Da questo punto di vista possiamo dedurre quindi che un jet è più idoneo a planare, avendo un altitudine di crociera e una velocità di crociera maggiore, quindi in grado di sostenere un rateo di discesa minore e quindi planare più a lungo. Vi dico solo ( poi un giorno vi racconterò la storia intera forse
) che un A-330 della Air Transat in volo da Toronto a Lisbona è riuscito a planare dal mezzo dell'atlantico fino alle Azzorre Portoghesi atterrando sulla pista, tutti i passeggeri sono sopravissuti. Ovviamente quel jet stava volando sopra il nord atlantico a FL390 ( 39000 piedi ) con una velocità indicata di MACH.85, quindi è ovvio che planerà di più di un ATR che sta volando a 18000 piedi a 250 nodi di indicata 
1. Il tipo di Aereo in Questione e quindi anche i suoi propulsori
2. L'altitudine a cui si trovava l'aereo quando ha cominciato a planare
3. La velocità a cui stava andando quando ha cominciato a planare
4. La portanza alare proporzionata al peso del velivolo
5. Il rateo di discesa mantenuto durante la planata
Da questo punto di vista possiamo dedurre quindi che un jet è più idoneo a planare, avendo un altitudine di crociera e una velocità di crociera maggiore, quindi in grado di sostenere un rateo di discesa minore e quindi planare più a lungo. Vi dico solo ( poi un giorno vi racconterò la storia intera forse


- Luke3
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Si ma, se vi racconto tutta la storia, sono stati proprio degli str****, praticamente il comandante ha causato tutto questo casino, se ascoltava il primo ufficiale e si metteva sulla difensiva, l'avrebbe portato giù con un motore. Comunque si, sono stati bravissimi a recuperare la ca***ta che avevano fatto e per questo un'applauso se lo meritano, il volo è stato il più lungo senza motoriGià i piloti Air Transat entrarono nella storia dell'aviazione, se non erro ricevettero anche delle medaglie di riconoscimento, è astato il volo più lungo mai verificatosi senza motori
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tutti e due?
Ma come puo' succedere che si rompano improvvisamente TUTTI E DUE i motori?
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E la quota troppo bassa perchè aveva iniziato la discesa per PalermoZeno ha scritto:Ma che discorsi sono??? Se sei a tremila chilometri da un aeroporto pensi che un aereo possa "planare" all'infinito??? Evidentemente l'aeroporto di Palermo era troppo lontano!!!Miseriaccia, ma mi avevate detto tutti che se all'aereo si guasta il motore non venivva giu' ma planava, ci credevo, sembrava logico pensarlo.... ma che cosa e' successo a Palermo???
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Un bimotore in condizione di one engine out vola! Questo è sicuro , non avrebbe la certificazione per volare se fosse altrimenti. Purtoppo l'aereo incidentato ha avuto perdita di potenza ad entrambi i motori , le cause che hanno portato all'incidente possono essere le più svariate , da un'avaria al sistema di alimentazione alla possibilità che il carburante fosse contaminato, questo lo accerteranno l'ansv e l'enac. Credo inoltre che il comandante sia riuscito a limitare molto i danni dopotutto di superstiti ce ne sono stati. Ora c'è una cosa che non capisco, per quale motivo l'aereo si è spezzato in 3 parti? Presupposto che si sia messo parallelamente al moto ondoso e si sia cercato di prendere l'onda sulla cresta, perchè l'assetto era a picchiare?. Non si dovrebbe tentare di sostenerlo il più possibile affinchè la velocità di impatto sia piuttosto bassa. Certo l'impatto con l'acqua è di per sè disastroso ma c'è la possibilità di ammarare e evitare cedimenti strutturali di questa portata?.
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La quota non era troppo bassa. Non vorrei sbagliarmi ma di suo l'atr ha una tangenza operativa max di fl200 circa e comunque se i motori non vanno iniziare la discesa verso l'aeroporto più vicino non è una scelta ma una legge imposta dal fatto che prima o poi l'aereo senza potenza perde tutta la portanza necessaria al sostentamento.
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Re: tutti e due?
Infatti non penso che sia successo questo: la probabilità è così bassa da essere quasi trascurabile. Propendo anch'io per un problema di alimentazione che ha provocato lo spegnimento prima di uno e poi dell'altro propulsore. Un dato di fatto certo è che se piantava un motore per un guasto e l'altro funzionava regolarmente, a Palermo ci arrivava tranquillamente.pertugio ha scritto:Ma come puo' succedere che si rompano improvvisamente TUTTI E DUE i motori?
Un salutone
Paolo
"La corsa di decollo è una metamorfosi, ecco una quantità di metallo che si trasforma in aeroplano per mezzo dell'aria. Ogni corsa di decollo è la nascita di un aeroplano" (Staccando l'ombra da terra - D. Del Giudice)


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Un paio di considerazioni... un qualsiasi aereo plana, cabra, vira e quant'altro se ha possibilità di farlo... mi spiego con un esempio forse banale, ma paragonabile... tutti in auto abbiamo il servofreno.. schiacchiamo il pedale e l'automobile frena... tutto bene finchè il motore è in moto.. ok, spegnete il motore... all'inizio si potrà ancora frenare, poi via via la pressione da esercitare sul pedale diventerà sempre maggiore, finchè non ce la faremo più a frenare... ecco, rapportando questo all'aereo, il cpt è riuscito a tenerlo fino a che i sistemi glielo hanno permesso... poi si va giù storti, picchiati, cabrati fino a stallare, rovesci... praticamente incontrollati.
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L'angolo di planata di un velivolo senza propulsione dipende solamente dall'efficienza aerodinamica. Piú l'efficienza aerodinamica é elevata, minore sará l'angolo di planata possibile (quindi la planata piú "piatta"). Per coloro i quali abbiano qualche familiaritá con la trigonometria, posso dire che l'angolo di discesa teorico é approssimabile con la funzione arcotangente del reciproco dell'efficienza.
L'efficienza aerodinamica é un numero puro, ed é il rapporto tra la portanza e la resistenza aerodinamica.
Questo significa che se voglio aumentare l'angolo di discesa devo diminuire l'efficienza, e quindi diminuire la portanza e/o aumentare la resistenza.
L'esempio classico sono gli spoiler, il cui azionamento mi diminuisce la portanza e mi aumenta la resistenza, dandomi cosí un doppio effetto di riduzione dell'efficienza ed aumento dell'angolo di planata. In generale, qualunque dispositivo che mi aumenti la resistenza mi aumenterá anche l'angolo di discesa. Un esempio classico é l'aliante: essendo un velivolo senza propulsione, diventa essenziale la minimizzazione dell'angolo di discesa e quindi la massimizzazione dell'efficienza. Ecco perché gli alianti hanno una linea cosí "filante" e pulita: i piloti agonisti passano ore ed ore a lucidare la superficie di ali e fusoliera del loro aliante in modo da eliminare perfino gli insetti spiaccicati.
Un concetto importante peró, é che l'effetto non é lineare.
La portanza varia sí linearmente con l'angolo di attacco alfa (entro certi limiti dati dallo stallo), mentre la resistenza non varia linearmente con alfa. Il risultato é che l'efficienza, cioé il rapporto tra portanza e resitenza, non varia linearmente con alfa. Quindi, l'efficienza non varia linearmente con la velocitá del velivolo nella planata. Conclusione é che esiste una velocitá ottimale di planata, velivolo per velivolo, alla quale l'angolo é minimo. Qualunque variazione in meno o in piú della velocitá mi peggiora l'angolo di planata (aumentandolo).
Puó essere che il pilota dell' ATR-72, per qualunque motivo, non sia riuscito ad ottenere la velocitá di planata ottimale che dá l'angolo di discesa minimo. Come detto, cinque nodi in piú o cinque nodi in meno possono aumentare l'angolo di planata. Se un pilota istintivamente cerca di mantenere minima la velocitá, quasi sicuramente non sta volando all'angolo minimo di planata.
L'efficienza aerodinamica é un numero puro, ed é il rapporto tra la portanza e la resistenza aerodinamica.
Questo significa che se voglio aumentare l'angolo di discesa devo diminuire l'efficienza, e quindi diminuire la portanza e/o aumentare la resistenza.
L'esempio classico sono gli spoiler, il cui azionamento mi diminuisce la portanza e mi aumenta la resistenza, dandomi cosí un doppio effetto di riduzione dell'efficienza ed aumento dell'angolo di planata. In generale, qualunque dispositivo che mi aumenti la resistenza mi aumenterá anche l'angolo di discesa. Un esempio classico é l'aliante: essendo un velivolo senza propulsione, diventa essenziale la minimizzazione dell'angolo di discesa e quindi la massimizzazione dell'efficienza. Ecco perché gli alianti hanno una linea cosí "filante" e pulita: i piloti agonisti passano ore ed ore a lucidare la superficie di ali e fusoliera del loro aliante in modo da eliminare perfino gli insetti spiaccicati.
Un concetto importante peró, é che l'effetto non é lineare.
La portanza varia sí linearmente con l'angolo di attacco alfa (entro certi limiti dati dallo stallo), mentre la resistenza non varia linearmente con alfa. Il risultato é che l'efficienza, cioé il rapporto tra portanza e resitenza, non varia linearmente con alfa. Quindi, l'efficienza non varia linearmente con la velocitá del velivolo nella planata. Conclusione é che esiste una velocitá ottimale di planata, velivolo per velivolo, alla quale l'angolo é minimo. Qualunque variazione in meno o in piú della velocitá mi peggiora l'angolo di planata (aumentandolo).
Puó essere che il pilota dell' ATR-72, per qualunque motivo, non sia riuscito ad ottenere la velocitá di planata ottimale che dá l'angolo di discesa minimo. Come detto, cinque nodi in piú o cinque nodi in meno possono aumentare l'angolo di planata. Se un pilota istintivamente cerca di mantenere minima la velocitá, quasi sicuramente non sta volando all'angolo minimo di planata.
Giorgio
re: Ma lo avevate detto tutti
tecnicamente è così...sicuramente l'atr avrà avuto qualche altro problema. Non dimentichiamo che una causa fà scaturire molte altre concause.