FCO-MXP
La sveglia è comoda, ho tutto il tempo di fare le mie cose... l'autista del pulmino che viene a prendermi mi erudisce sui cd digital audio, sulle tasse SIAE e su come copiare un cd e non incorrere in sanzioni... tutto molto interessante, ma da prendere con le molle. Al briefing incontro un collega che conosco e che sarà con me per questo giro... firmo, manca il comandante... arriverà, ci dicono. Mi presento agli altri componenti dell'equipaggio, facciamo il briefing commerciale e ci incamminiamo verso i controlli di sicurezza. Il nastro portabagagli è fermo, decido di portare con me la valigia da stiva. Una volta arrivati a bordo, la routine ha inizio.. controllo dotazioni di emergenza, sguardo alla cabina, sistemo le mie cose e controllo il catering del galley posteriore. Oggi si vola su un Md80, la prima tratta è nazionale... il "capo" è un P2, non ci sono giornali. Il volo è previsto pieno: 22 in Business e 119 in economica. Il volo per Malpensa è l'unico nazionale ad avere la doppia classe.
L'imbarco ha inizio, e termina "stranamente" in breve tempo... certo, la maggior parte sono passeggeri giapponesi in proseguimento per Osaka e colleghi in trasferimento per Malpensa. Pochissimi problemi con i posti, nessuno con i bagagli, check cabina e muoviamo... faccio la dimostrazione di sicurezza alla parte di economica, i passeggeri giapponesi sono gli unici interessatissimi a quello che faccio... e non capita quasi mai. Il collega che è in fondo rimane anche lui sorpreso... mi racconta che i giapponesi annuiscono a qualsiasi gesto lui faccia... e gli scappa da ridere... e ridono anche loro !
Terminata la demo, ricontrolliamo la cabina e ci sediamo.. io dietro al CA2, il "cono di coda", assieme al collega CA4, e il CA3 siede in corrispondenza del galley posteriore... "vis a vis" con una passeggera giapponese che appena lo vede sedersi si gira verso di lui, e inizia intonando in italiano "IUno, dIue, tLe..... Auriuedeurci Loma... la la, la la, la la....". Il collega si gira indietro verso di noi quasi in lacrime, per la scena ilare... si ricompone, e vista la situazione, canta con lei, mentre rulliamo verso la 25.
Il decollo e il volo sono tranquilli, la porta posteriore fischietta un po' per l'aria che esce a seguito della (de)pressurizzazione dell'aereo, si sale, arriva l'ok dal capo.. il collega seduto con me va a lavorare davanti, io e l'altro rimasto prepariamo il carrello. Usciamo in cabina, e una signora sceglie il tempo per andare al bagno… manovra di rientro per farla passare.
Il servizio è veloce con i colleghi, un po' meno con i passeggeri giapponesi.. capirli e farsi capire a volte è complesso... "cokki"... hmmm, caffè, "olènge"... ah facile, succo d'arancia, "uottà"... mi sa che vuole acqua, solo sul the non ci sono problemi.. la signora ha finito al bagno e ritorna al posto… arimanovra.
Torniamo indietro col carrello, lo disallestiamo, rimettiamo tutto a posto e andiamo a ritirare. Il ritiro avviene in discesa, è sempre così con volo corto e pieno.. la difficoltà sta nel procedere in cabina.. ma poco male, si fa presto anche stavolta. Rientrati col carrello waste, il tempo di fare l’annuncio di arrivo e ci risediamo… Malpensa ci attende. La porta mi ricorda della sua esistenza fischiettando di nuovo, stavolta per l’aria che entra. Tocchiamo, liberiamo appena possibile, e attraversiamo la 35L subito… poco traffico in decollo.
Lo sbarco è la fotocopia dell’imbarco al rovescio… arriva il bus anche per la porta posteriore, i passeggeri giapponesi scendendo ci salutano in un italiano improbabile, noi rispondiamo in un altrettanto improbabile giapponese… è tutto un susseguirsi di “arivedeurci” e di “Arigatò sayonara”.
Anche i colleghi scendono,

e guadagnano il CBC… il mio equipaggio decide di seguirli, io resto a bordo per questa volta. Sbircio in giro.. arriva un 320,

Un 767 Delta se ne va

controllo il catering che carica i pasti,

la squadra dei bagagisti,

allestisco il carrello giornali e chiamo casa. Passa un 737 senegalese

il 767 Delta se ne va,

Seguito da un 777 ElAl.

MXP-OTP
Nel frattempo arriva anche la P1, che è necessaria sulle tratte internazionali, prendendo il posto di un collega che scende.
Ritornano gli altri, le informazioni danno un volo pressoché vuoto.. 3 passeggeri prenotati per la business e 55 per la economica… alla fine saranno 2 e 52. Ad un tratto la voce del comandante risuona in cabina: “Ragazzi, c’è un passeggero che è stato sbarcato dal volo precedente perché, completamente ubriaco, era andato in escandescenze… ci hanno detto che è stato portato al pronto soccorso e si è calmato, ma controllate appena arriva”.
Ah, cominciamo bene… vedremo. Arrivano i passeggeri… mi dispongo presso la porta anteriore…

sale il nostro ospite speciale, subito soprannominato “trinchetto” dal collega… passa e lascia una scia di alcool che farebbe impallidire il miglior Chanel n°5.. non per la fragranza, ma per la durata. Lo seguo con lo sguardo, si siede al posto indicatogli dal collega e piomba in catalessi… mi sa che forse gli hanno dato “qualche” tranquillante. Salgono tutti, sono pochi, tanti francesi… i due pax di business siedono alle prime file… gli offro un welcome drink e un pacchetto di noccioline. Apro le tendine, mi preparo per la demo stavolta in business class, e mi viene da ridere mentre vedo uno dei pax di business lottare col pacchetto di noccioline per aprirlo… sembra uno scoiattolo alle prese con una nocciolina… lo tortura con le mani, lo mastica, cerca di strapparne un lembo con i denti, prova dall’altro lato, poi lo gira sottosopra… niente… dopo aver finito la demo, lo guardo, gli indico il punto che avrebbe dovuto usare per aprire il pacchetto… finalmente ci riesce.
Ricontrolliamo la cabina e un’occhio a trinchetto, che anche se seduto ronfa alla grande… ci sediamo… si decolla, la porta fischia di nuovo, ma ormai non ci faccio caso… appena possibile mi alzo e mi siedo in un posto vuoto, ad ammirare il panorama… si vede Malpensa in lontananza

. Il volo è lungo, 2 ore, e Bucarest ha un’ora in più.
Ok per il servizio… lavoro dietro, davanti la “capa” ci pensa da sola ai due pax.
E che ci sarà di buono da pappare? Eccolo… il vassoietto per l’economica.

In tre facciamo presto, io distribuisco i pasti e gli altri danno da bere… appena finito, preparo il caffé e inizio a passarlo, mentre il collega va col the e il responsabile comincia a controllare il carrello delle vendite.
Finito il giro con le bevande calde, recuperiamo il carrello waste per ritirare i vassoietti.
“Trinchetto” ormai dorme accasciato sul sedile… lo sveglio, gli dico di passare alla fila a tre posti… almeno dorme comodo.
Il servizio finisce, ci organizziamo per mangiare qualcosa, sono ormai le 15… e la fame comincia a sentirsi. Inizio io, mentre i due colleghi fanno le vendite, e vado davanti, dove scaldo una vaschetta con verdure… lascio quindi il posto all’altro collega, il responsabile mangerà dopo aver fatto i conti dell’incasso.
Lentamente comincia la discesa… ci avviciniamo alla fine del volo… annuncio di prepararsi all’atterraggio, rimettiamo dritto “trinchetto” che fatica a capire di essere in un aeroplano e non nel suo letto e mi tocca allacciargli la cintura.
Ci attacchiamo ad un finger, scendono tutti davanti… recupero il mio trolley, uno sguardo a che nessuno abbia lasciato qualcosa che non deve essere in un aereo, e si scende. Il comandante ci passa l’informativa… pick up 5:00 locali, le 4:00 italiane, 10/110 i passeggeri… leggendo procedo verso il nastro con i colleghi, troviamo le valigie, passiamo la dogana e usciamo dall’aeroporto… e per oggi chiudiamo la pratica.
SOSTA OTP
Appena fuori dell’aeroporto c’è il pulmino dell’hotel Sofitel che viene a prenderci… ci porta velocemente in albergo, attraverso una città che mi sembra alacre… molti girano a piedi, nonostante il tempo non molto clemente, malgrado la stagione estiva.
L’albergo è bello

e anche la stanza non è male per niente

il personale è simpatico… peccato non ci sia molto tempo per vedere anche la città… arriviamo attorno alle 17, alle 19 ceniamo… e poi a letto, domani comincia presto. Ecco quel poco che ho visto..
la Comit rumena…

Qualche auto “locale”….

Altro tipo do auto…

E questo edificio… che ignoro…
