Anche io capisco perfettamente il tuo punto di vista. Credo sia impossibile trovare un mio post in cui faccio attacchi gratuiti ad Alitalia e soprattutto ai suoi lavoratori. Credo che la situazione attuale sia la dimostrazione di come l'Italia come "sistema paese" sia riuscita a distruggere il proprio sistema di trasporto aereo (e non solo Alitalia), e qui c'entrano tutti: sindacati (confederali e autonomi, anche se 9 sono un po' tantini...), centrodestra e centrosinistra, prima e seconda repubblica, amministrazioni locali del nord, del centro e del sud, partiti, giornalisti, affaristi, manager... E sicuramente mi sono dimenticato molti.I-FORD ha scritto:Sono pienamente daccordo.Credo che finchè non cambierà la Costituzione Italiana e la Carta dei Diritti dell'UE si possa criticare un provvedimento governativo...
Però qui la critica rasenta spesso l'attacco gratuito, inconsistente, partigiano, non informato.
Ci si stanca un po' a continuare a controbattere tesi basate sul nulla, quale ad esempio quella sul prestito che, siccome sicuramente AZ il non lo restituirà, sono soldi buttati.
Nei suoi oltre 60 anni di storia AZ ha fatto di tutto ma sicuramente non è mai stata insolvente, ne' con i piccoli ne' con i grossi creditori, al contrario di tante realtà italiane passate e presenti (e probabilmente anche future).
Quando e se AZ non restituirà il prestito sarò qui umile ad accettare qualunqe infamia, fino a quel momento non tollero insulti.
Mi sono preso del fannullone, dello scansafatiche, del privilegiato, del mantenuto a spese della collettività, del pagliaccio, dell'arrogante, del mostro.
Questo per aver portato in giro per tutto il mondo, generalmente in maniera puntuale, confortevole e sicura diverse centinaia di migliaia di passeggeri (non li ho mai contati ma forse supero il milione) con norme e salario nella media dei miei colleghi del resto del mondo.
Questo anche perchè difendo con orgoglio la mia (e vostra) azienda anche nei suoi momenti di crisi.
Molti italiani danno tanto credito alle calunnie ed ai veleni scritti a proposito del nostro paese da giornali prezzolati da poteri a noi antagonisti, in tutti i campi, Alitalia compresa.
Amiamo farci fare del male da organizzazioni sovranazionali che curano in modo particolare gli interessi dei loro sponsors principali, in tutti i campi, Alitalia compresa.
I nostri stessi rappresentanti in seno alle suddette organizzazioni sono i primo a massacrarci, per il noto detto italico (che non credo abbia una traduzione in altre lingue) che "si sputa nel piatto dove si mangia".
Alitalia non è un essere mitologico maligno e vorace, è una organizzazione dove ci sono persone che lavorano, che sbagliano o che fanno bene, che lucrano lecitamente o illecitamente.
Prima si migliora la proporzione tra i primi ed i secondi prima migliora l'andamento aziendale.
Andamento che è sempre e sicuramente orientato dalle scelte di pochi "eletti" che la governano, nel bene e nel male.
Non è che cancellando un logo ed una livrea le "mele marce" scompaiono, anzi è molto probabile che siano i primi a riuscire a riciclarsi nel nuovo soggetto che rinascerebbe dalle ceneri.
Tanti dei disastri finanziari dell'aviazione civile italiana hanno come protagonisti e comparse ex-AZ che, guarda caso, non godevano di particolare buon nome quando stavano nella casa madre e molti dei quali se ne sono andati sbattendo la porta.
Questo però non mi impedisce di vedere alcune cose come stanno, specie in campo UE. Semplificando, gli aiuti di stato sono illegali perchè distorcono il mercato (e questo può piacere o non piacere, ma è così); un prestito - ponte può essere considerato "non aiuto di Stato" se è concesso secondo criteri di mercato e dubito che possa essere considerato "libero mercato" un prestito concesso ad una azienda che sta perdendo 2 milioni di euro al giorno, senza un piano industriale di recupero investimento e senza un compratore alla porta, ora che se ne è andata/è stata mandata via AF-KLM. Detto questo, spero di sbagliarmi, perchè ormai la decisione del prestito ponte è "bipartisan" ed eventuali sanzioni le pagheremmo noi tutti.
Come stiamo già pagando il fatto che il sistema di trasporti (e non solo le compagnie aeree) sono incredibilemtne più efficienti in Francia ad esempio, con due aziende pubbliche (AF e SNCF) che si fregano i clienti business tra TGV e Airbus. Perchè non ce l'abbiamo fatta anche noi? A me piacerebbe di più dover aiutare un'Alitalia che ha dei problemi con Trenitalia, piuttosto che un'Alitalia che oggettivamente non ce la fa stare sul mercato.