L'autista che viene a prendermi oggi sembra di buon umore, me ne ricorda uno di qualche tempo fa... e la stessa frase di allora mi ritorna alla mente... "uccello in gabbia, o canta per amor o canta per rabbia".
Non e' un buon periodo lavorativamente parlando, per tutti... e chi può si sfoga, chi non può subisce.
Il traffico e' quello di sempre, ormai a Roma sono rientrati tutti... e i tempi si allungano di una buona mezz'ora.
Arrivo al briefing, lo trovo presidiato da uno sparuto gruppetto di persone appartenenti al SULT, che mi ricordano che oggi e' il secondo giorno dello sciopero da loro indetto... "Ma dove vai, non sai che oggi c'e' sciopero?" la domanda provocatoria e un po' sfottente. Glisso, lascio cadere la provocazione, non e' quella - e nemmeno questa - la sede per affrontare un discorso delicato come questo. Passo e vado alla firma... non prima di essere stato invitato a fornire il mio nome dall'addetto alla sicurezza, oggi entra al briefing solo chi e titolato a farlo.
All'interno un'aria strana, silenziosa, sicuramente tesa... sono presenti i vertici della line, che stanno monitorando istante per istante l'andamento delle cose. Firmo al terminale,

ma mi accorgo della mancanza del P1… ci assicurano che lo troveremo a Malpensa… ok, andiamo. Ritiro il mio must-go, il biglietto che mi porterà a Malpensa, spedisco il mio bagaglio, faccio in tempo a sentire un P1 che dichiara sciopero, e mi accingo a passare di nuovo attraverso il "'muretto" umano... ci sarà un piccolo presidio anche all'esterno del terminal B. La procedura e' sempre la solita... controllo sicurezza, controllo gate che intanto e' cambiato, informazioni varie a passeggeri persi nei meandri dell'aeroporto -"scusasse, unne' l'aerio pe Palemmo?", un americano che si perde cercando il terminal A, una coppia di sposini in viaggio di nozze che cercano la Thai - e incontro con gli altri colleghi must-go per MXP. L'imbarco inizia con qualche minuto di ritardo... eufemisticamente parlando, vista la confusione organizzativa della giornata.
A bordo tanti giapponesi, in transito per Osaka, e tanti naviganti... e l'aereo si riempie. Siedo al finestrino per soddisfare a curiosità di eterno fanciullo, vedo un airbus con un livrea carina, Niki,

un dornierino di Air Vallèe,

e un 737 Blue Panorama

il cui riflesso del sole sul parabrezza mi da l'idea come se mi facesse l’occhiolino. Dentro l’aereo la giornata umida fa condensare la fredda aria che esce dalle bocchette di ventilazione automatica

Il rullaggio e' breve, siamo ad un parcheggio remoto nei pressi della 25... ci mettiamo poco a raggiungerla, giusto il tempo per gli aa/vv di fare la dimostrazione. L’aereo è configurato per il decollo, dal finestrino vedo gli SLAT estesi

Decolliamo, prima di noi scappa via un jumbolino ALBANIAN

Dall'alto si vede l’aeroporto di Fiumicino,

un po' di Fiumicino paese e di Ostia,

poi nuvole che ci accompagneranno per quasi tutto il volo,

che sarà tranquillo nonostante la loro costante presenza.

A bordo con un paio di colleghi si commenta dello sciopero, di cosa accadrà a chi lo ha fatto, di composizione equipaggio, di chi troveremo a Milano. Intanto con piacere il ritorno di Ulisse...
hehe, no, nono siamo a Itaca, e non c'entra Argo... e' la rivista di bordo Alitalia che torna ad essere presente nelle tasche delle poltrone e accompagnare il viaggio di molti.

Tempo già di discesa, allacciamo le cinture mentre qualche ritardatario chiede di andare in toilette, e siamo a terra. A Malpensa fervono lavori sui raccordi delle piste,

e non solo.. il termian C è in costruzione

Arriva il bus che ci porta la briefing, come al solito, c’è la ressa per entrare… sembra di stare al centro di Roma! Una volta al CBC, mi perdo tra i colleghi.. saluti, baci, commenti… per fortuna, se no passare quest’oretta di transito diventerebbe dura… una telefonata, un caffè e arriva il momento di firmare di nuovo. La saletta briefing si popola, arrivano le due REL cinesi… sono carine, simpatiche… e molto chiacchierone! Arriva anche il comandante, e ci preannuncia che farà il briefing a bordo, vista la mancanza del P1… per cui, armi e bagagli, e si va.
Arriviamo a bordo, l’accoglienza non è delle migliori.. il nubifragio veloce che intanto s’è scatenato su Malpensa ha ridotto così l’ingresso del nostro B767… non è certo un bel biglietto da visita

Cerchiamo qualcuno che possa sistemare il tutto, ma troviamo solo risposte evasive… “si, arriva qualcuno..” “eh, ho già chiamato”… la nostra rampa si arrampica sugli specchi… finalmente si vede il nostro capo, che arriva un po’ trafelato… il comandante ci chiama a rapporto.. il briefing è essenziale, poche cose dette con professionalità. Peccato però che lo abbia fatto in italiano, visto che le REL cinesi non ne spiccicano una parola… Yu mi guarda con aria sperduta.. le dico di non preoccuparsi, tradurrò tutto io in inglese appena finisce.. e così anche loro sanno tutto adesso. Le informative del volo sono per certi versi sconcertanti.. 4 passeggeri in Magnifica e 78 in economica… chiedo se compresi i code-sharing Air China… mi dicono di si… ci ripenso mentre mi preparo a fare il galley di Magnifica… ok, arriva la richiesta per l’inizio dell’imbarco, visto che ormai a bordo è tutto pronto. Arriva il primo autobus, tra un B777 che se ne va

e il trattore per il push-back che arriva

Manca ancora qualcuno all’appello, nonostante siano pochi.. alcuni passeggeri in transito da Bologna.. per maltempo il volo in arrivo è stato cancellato… e stanno arrivando in pullman! Altri 40 minuti d’attesa.… mi affaccio dalla porta in tempo per vedere un ATR superare il 330 Livingstone in rullaggio..

che corsa per decollare prima..

Nel tempo a disposizione dopo i giornali passo per offrire qualcosa da bere ai nostri ospiti.. in prima fila c’è un bel tedescone, guance rosse e bianche, sembra una mela.. ovvio, per lui una birra! E succhi per gli altri.
Sono ormai le 16:00 quando riusciamo a chiudere le porte e sbloccare… il volo si preannuncia lungo, ma sicuramente non faticoso. Il servizio scorre con una velocità impressionante, è peggio che lavorare con l’aereo pieno per certi versi.. non c’è tempo di preparare la portata seguente intanto che i passeggeri mangiano, perché in quattro sono molto veloci. E soprattutto il tedescone è veloce, ma non tanto a mangiare, quanto a bere birra, vino, grappa e qualsiasi altra bevanda alcolica. Finiamo, ma non prima di aver distribuito i gelatini... frutta con ripieno di gelato, che si squaglia alla velocità della luce…

Galley riallestito, cabina riassettata.. mi fermo a scambiare due chiacchiere con uno dei due passeggeri italiani, che mi chiede dello sciopero e più in generale della situazione lavorativa… scambiamo pareri, opinioni… poi tutti a nanna, o a guardare i film. Faccio un salto in economica, anche loro hanno finito da tempo… nelle prime file una madre fa giocare il figlio, qualcuno legge, la maggior parte guarda il film… abbasso qualche altra tendina, e saluto i colleghi in fondo. E’ ora per il turno di riposo, che filerà liscio… quello di assistenza successivo un po’ meno, non fosse altro per il fatto di durare 3 ore e mezza, che tutto sommato passano veloci…. tra una visita in cabina ogni mezz’ora circa, una chiacchierata con i piloti, qualche attimo passato a guardare le stelle, oh, c’è Orione, (e non fate la rima),

(lo so che non si vede niente.. sigh… )
tra un aereo che passa sotto di noi e uno che ci accompagna volandoci sopra, tra una comunicazione con Novosibirk dove il controllore tiene accesa la sua radiolina che trasmette musica folkloristica russa a tutto volume che ci fa arguire il clima della stazione a terra, tra un giro in cabina dove ormai tutti i posti da tre sono occupati da persone stese e qualche tazza di the e caffè, eccoci al servizio di colazione… che, manco a dirlo, viene terminato in una ventina di minuti. Altro salto in economica, dove stanno ormai ritirando. Tutto è pronto per le carte di sbarco, e per il nostro sbarco. Il resto del volo lo passo ad aiutare gli italiani a compilare la documentazione di sbarco, a chiudere i contenitori degli alcolici, a sistemare al cabina. All’annuncio di prepararsi all’atterraggio, cosa che è stat fatta con congruo anticipo, vado a sedermi… Tocchiamo la pista con una leggerezza inusuale, e rulliamo verso i parcheggi. Una sosta per aspettare che un aeroplano liberi il raccordo fa pensare a tutti di essere arrivati… e ci tocca alzarci per andare in cabina e rimettere seduti tutti quelli che ormai, bagaglio alla mano, pensavano di uscire. Lo faranno presto, seguiti da noi altri…

ci incamminiamo verso il terminal, lasciando il nostro “Cristoforo Colombo” a riposare prima di affrontare il viaggio di ritorno,

sotto lo sguardo dei controllori di terra

Fuori dell’aeroporto ci attende il pulman che ci porterà in albergo… gli interni mi ricordano una Golf diesel di uno zio siciliano

gli manca solo l’arbre magique

Il nostro autista ci traghetta ad una velocità folle….

Finanche un motorino ci sorpassa.

Poco male, distraiamoci guardando in giro e ascoltando gli Stadio. Ai bordi della strada il verde è molto curato.. merito dei tanti giardinieri, che fanno veramente un ottimo lavoro

Giungiamo finalmente in hotel… è molto bello, moderno.. ci accoglie un angoletto con un classico quadro orientale dove poter fare due chiacchiere…

altissimo, come le costruzioni che ci circondano… la stravaganza vuole che il check in sia fatto non all’ingresso, ma al 38simo piano… e questa è la vista, un po’ velata dalla foschia mattutina.



Il tempo per un buon caffè espresso, devo ammetterlo, fatto con una macchinetta automatica, e si va in stanza…

Spegniamo l’aria condizionata, il vero incubo degli hotel, e ci sistemiamo…il tempo è poco e la voglia di vedere la città è tanta.
Io e una collega optiamo per la metro in andata… per fare prima. E infatti arriviamo che mancano pochi secondi all’arrivo del treno… ce lo dice anche il pannello

Dentro non c’è separazione tra le carrozze, si può percorrere tutto il treno anche di corsa volendo…

Usciamo dalla stazione, e ci si para davanti il traffico caotico classico di una grande città.. a cominciare dai parcheggi..

ma c’è lui.. l’ausiliare del traffico… che con un fischietto assordante dirige flussi imponenti di auto, bus, e soprattutto i mezzi più pericolosi… le biciclette !

Avanziamo attenti a non farci investire… per raggiungere la meta del nostro viaggio… il mercato !! La collega ha intenzioni bellicose, io mi limito ad osservare… è divertente vedere la contrattazione con i cinesi.


Mentre lei continua, do un’occhiata in giro, costantemente assalito dai venditori che cercano di propinarmi qualsiasi genere di mercanzia…. Ma ho fame, scelgo la pappa


Il tempo passa, è ora di rincasare…. Stavolta prendiamo il taxi, troppe sono le cose da portare via..


Giunti in hotel, rapida sciacquata, e cena.. dove ? Ma chiaro, no?!? Al ristorante cinese !!!!! E per consolarci, una vista notturna della città… domani è vicino, la sveglia ticchettando si avvicina all’orario del pick up… non ci resta che andare a riposare, per affrontare il volo di rientro.
