Questo è vero.airbusfamilydriver ha scritto: la monetarizzazione la cai la fa acquisendo la possibilità di effettuare certi voli
se az non avesse tali slot,la cai non potrebbe fare quei voli e non potrebbe trarne revenue
per tanto già solo la possibilità per la cai di poter effettuare quei voli,data dal possesso degli slot da parte di az,è fonte di revenue e quindi di valore,di ricavi
Compagnia Aerea Italiana
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Re: Compagnia Aerea Italiana
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Re: Compagnia Aerea Italiana
Il nostro giovin studente della bocconi non sa che gli slot rivendibili sono quelli relativi a quegli aeroporti dove per motivi di traffico si operano dei contingentamenti riservando la "allocation" di questi in base a criteri di diversa natura.janmnastami ha scritto:Quindi si conferma che gli slot, ad oggi, in Europa non possono essere venduti (tranne appunto quelli su LHR).
Ora Alitalia per sua sfortuna opera su alcuni di questi aeroporti.In particolare :
Linate e Fiumicino (solo per navetta) (1) 26+26 140 180
Altri in Italia (2) 460 115 230
In Europa, Nord Africa, Medio Oriente 130 260 390
Altri in America, Asia, Africa 15 30 90
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Una valutazione attendibile e' stata gia fatta in un interessante articolo che forse al nostro solerte lettore sara' sfuggita
"Quanto valgono gli slot di Alitalia? Abbiamo provato a fare una stima prudenziale (che è stata pubblicata da “L’Espresso” del 19 settembre ed è riportata nella tabella allegata): il valore dei soli slot presso gli aeroporti di Linate e Fiumicino utilizzati per la navetta Milano-Roma, calcolato sulla base della redditività della tratta, ammonterebbe a circa 140-180 milioni di euro; il valore delle circa 130 coppie di slot detenute in aeroporti di altri paesi europei, quasi tutti di primario livello e congestionati, circa 260-390 milioni (valorizzandoli in media appena 2-3 milioni ciascuno contro i 18 milioni di Heathrow); il valore dei rimanenti slot in aeroporti nazionali (utilizzati sia per voli domestici che internazionali) circa 115-230. Nel complesso gli slot di Alitalia potrebbero valere tra i 550 e i 900 milioni di Euro, cifra consistente che rappresenta a nostro avviso la componente dominante degli intangible assets del vettore."
In ambito comunitario l'interpretazione del regolamento comunitario 793/2004 e' stata discussa nel consesso del parlamento europeo (atti commissione trasporti 223/06) la dove si e' ribadita l'indipendenza del coordinatore slot da qualsiasi organo locale (aeroporti,societa' di handling,vettori ,e non ultimi gli stessi organismi regolatori nazionali =leggasi ENAC ENAV) .
Al tempo stesso la regolamentazione europea riconosce agli stessi vettori la possibilita' di scambi dietro compenso degli slot assegnati in virtu' di una razionalizzazione degli spazi orari e dell'organizzazione aeroportuale.
La UE ad oggi non ha esperito alcun veto sugli scambi suddetti salvo riservarsi la facolta' di interdizione ad accordi commerciali che possano turbare il mercato e la libera concorrenza(cosa fino ad oggi mai accaduta)lasciando di fatto una certa elasticita' alla applicabilita' del regolamento gia' riportato in altro post(vedi ad esempio acquisizione recente di slot da parte di AF su spagna e romania da vettori locali)
Riguardo all'attendibilita' di Riggio mi basta quello che disse non piu' di qualche settimana fa quando minaccio' di togliere la licenza ad Alitalia nel giro di una settimana dato che non c'erano piu' soldi in cassa!(e invece poi si scopri' che un paio di centinaia di milioni stavano ancora li ma nessuno se ne era accorto!)
(secondo voi mentiva Riggio o Fantozzi? o tutti e due?

Ultima modifica di aurum il 20 ottobre 2008, 0:05, modificato 2 volte in totale.
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Re: Compagnia Aerea Italiana
tutti e due!aurum ha scritto:(secondo voi mentiva Riggio o Fantozzi? o tutti e due?)

era un modo di mettervi pressione per farvi firmare il contratto con CAI
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Re: Compagnia Aerea Italiana
Probabilmente non capisci cosa ho scritto: gli slot non sono VENDIBILI, tranne quelli su LHR. Non ho detto che non hanno un valore (difatti ho quotato il posto di AFD in cui scrive che grazie a tali slot la compagnia può fare ricavi). Non sono vendibili, cioè il commissario non può cederli ad altri verso un corrispettivo. Mi spiace, tu puoi citare pure l'Espresso, ma ci son tanto di leggi comunitarie, ci sono pure dichiarazioni di Riggio che ne capisce un pò più di te. Se la compagnia non usa li slot, tornano al gestore che provvede a riassegnarli.aurum ha scritto:
Il nostro giovin studente della bocconi non sa che gli slot rivendibili sono quelli relativi a quegli aeroporti dove per motivi di traffico si operano dei contingentamenti riservando la "allocation" di questi in base a criteri di diversa natura.
Ora Alitalia per sua sfortuna opera su alcuni di questi aeroporti.In particolare :
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"Quanto valgono gli slot di Alitalia? Abbiamo provato a fare una stima prudenziale (che è stata pubblicata da “L’Espresso” del 19 settembre ed è riportata nella tabella allegata): il valore dei soli slot presso gli aeroporti di Linate e Fiumicino utilizzati per la navetta Milano-Roma, calcolato sulla base della redditività della tratta, ammonterebbe a circa 140-180 milioni di euro; il valore delle circa 130 coppie di slot detenute in aeroporti di altri paesi europei, quasi tutti di primario livello e congestionati, circa 260-390 milioni (valorizzandoli in media appena 2-3 milioni ciascuno contro i 18 milioni di Heathrow); il valore dei rimanenti slot in aeroporti nazionali (utilizzati sia per voli domestici che internazionali) circa 115-230. Nel complesso gli slot di Alitalia potrebbero valere tra i 550 e i 900 milioni di Euro, cifra consistente che rappresenta a nostro avviso la componente dominante degli intangible assets del vettore."
In ambito comunitario l'interpretazione del regolamento comunitario 793/2004 e' stata discussa in ambito parlamentare europeo (atti commissione trasporti 223/06) la dove si e' ribadita l'indipendenza del coordinatore slot da qualsiasi organo locale (aeroporti,societa' di handling,vettori ,e non ultimi gli stessi organismi regolatori nazionali =leggasi ENAC ENAV) .
Al tempo stesso la regolamentazione europea riconosce agli stessi vettori la possibilita' di scambi dietro compenso degli slot assegnati in virtu' di una razionalizzazione degli spazi orari e dell'organizzazione aeroportuale.
Riguardo all'attendibilita' di Riggio mi basta quello che disse non piu' di qualche settimana fa quando minaccio' di togliere la licenza ad Alitalia nel giro di una settimana dato che non c'erano piu' soldi in cassa!(e invece poi si scopri' che un paio di centinaia di milioni stavano ancora li ma nessuno se ne era accorto!)
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Re: Compagnia Aerea Italiana
janmnastami ha scritto:Probabilmente non capisci cosa ho scritto: gli slot non sono VENDIBILI, tranne quelli su LHR. Non ho detto che non hanno un valore (difatti ho quotato il posto di AFD in cui scrive che grazie a tali slot la compagnia può fare ricavi). Non sono vendibili, cioè il commissario non può cederli ad altri verso un corrispettivo. Mi spiace, tu puoi citare pure l'Espresso, ma ci son tanto di leggi comunitarie, ci sono pure dichiarazioni di Riggio che ne capisce un pò più di te. Se la compagnia non usa li slot, tornano al gestore che provvede a riassegnarli.aurum ha scritto:
Il nostro giovin studente della bocconi non sa che gli slot rivendibili sono quelli relativi a quegli aeroporti dove per motivi di traffico si operano dei contingentamenti riservando la "allocation" di questi in base a criteri di diversa natura.
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"Quanto valgono gli slot di Alitalia? Abbiamo provato a fare una stima prudenziale (che è stata pubblicata da “L’Espresso” del 19 settembre ed è riportata nella tabella allegata): il valore dei soli slot presso gli aeroporti di Linate e Fiumicino utilizzati per la navetta Milano-Roma, calcolato sulla base della redditività della tratta, ammonterebbe a circa 140-180 milioni di euro; il valore delle circa 130 coppie di slot detenute in aeroporti di altri paesi europei, quasi tutti di primario livello e congestionati, circa 260-390 milioni (valorizzandoli in media appena 2-3 milioni ciascuno contro i 18 milioni di Heathrow); il valore dei rimanenti slot in aeroporti nazionali (utilizzati sia per voli domestici che internazionali) circa 115-230. Nel complesso gli slot di Alitalia potrebbero valere tra i 550 e i 900 milioni di Euro, cifra consistente che rappresenta a nostro avviso la componente dominante degli intangible assets del vettore."
In ambito comunitario l'interpretazione del regolamento comunitario 793/2004 e' stata discussa in ambito parlamentare europeo (atti commissione trasporti 223/06) la dove si e' ribadita l'indipendenza del coordinatore slot da qualsiasi organo locale (aeroporti,societa' di handling,vettori ,e non ultimi gli stessi organismi regolatori nazionali =leggasi ENAC ENAV) .
Al tempo stesso la regolamentazione europea riconosce agli stessi vettori la possibilita' di scambi dietro compenso degli slot assegnati in virtu' di una razionalizzazione degli spazi orari e dell'organizzazione aeroportuale.
Riguardo all'attendibilita' di Riggio mi basta quello che disse non piu' di qualche settimana fa quando minaccio' di togliere la licenza ad Alitalia nel giro di una settimana dato che non c'erano piu' soldi in cassa!(e invece poi si scopri' che un paio di centinaia di milioni stavano ancora li ma nessuno se ne era accorto!)
(secondo voi mentiva Riggio o Fantozzi? o tutti e due?)
Sapra' leggere,o guarda solo le figure?

Ultima modifica di aurum il 19 ottobre 2008, 22:36, modificato 2 volte in totale.
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Re: Compagnia Aerea Italiana
vedo che non sono stato l unico a non capire al primo colpo, potevi essere più chiaro!janmnastami ha scritto:Probabilmente non capisci cosa ho scritto: gli slot non sono VENDIBILI, tranne quelli su LHR.

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Re: Compagnia Aerea Italiana
Se ti riferisci a me, sì, so leggere, io.aurum ha scritto: Sapra' leggere,o guarda solo le figure?
Allora, sei riuscito a smentire Riggio? Sei riuscita a contestare le leggi comunitarie? Il tutto con un articolo dell'Espresso?

Tra l'altro, non hai nemmeno letto che nell'articolo da te citato è scritto che il valore degli slot è "calcolato sulla base della redditività della tratta"...
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Re: Compagnia Aerea Italiana
L'ho scritto più volte, devo copiare tutti i messaggi in cui l'ho scritto?i_disa ha scritto: vedo che non sono stato l unico a non capire al primo colpo, potevi essere più chiaro!
- i_disa
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Re: Compagnia Aerea Italiana
puoi evitare, ma se vedi che più utenti non capiscono, puoi ripetere la frase cercando di renderla più chiara. tutto qui
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Re: Compagnia Aerea Italiana
Ehm... l'ho scritto per la prima volta alle 14 di questo pomeriggio... e tu mi hai pure chiesto dove l'avessi letto!i_disa ha scritto:puoi evitare, ma se vedi che più utenti non capiscono, puoi ripetere la frase cercando di renderla più chiara. tutto qui

janmnastami ha scritto:
Ancora... gli unici slot vendibili sono quelli di Heathrow! MAD, AMS, DUS, CDG, etc. non possono essere venduti!
Mi chiedo, ma perché prima di scrivere non si riflette un pò?
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Re: Compagnia Aerea Italiana
rimane il fatto che la forma è sempre la stessa!in un primo momento non l ho capito, è vero. t ho chesto dove l avessi letto perchè non avevi citato la fonte della tua informazione. comunque siamo qui per discutere di AZ, AP e CAI e non delal lingua italiana.chiudiamola qui! 

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Re: Compagnia Aerea Italiana
Niente! guarda solo le figure...janmnastami ha scritto:Se ti riferisci a me, sì, so leggere, io.aurum ha scritto: Sapra' leggere,o guarda solo le figure?
Allora, sei riuscito a smentire Riggio? Sei riuscita a contestare le leggi comunitarie? Il tutto con un articolo dell'Espresso?![]()
Tra l'altro, non hai nemmeno letto che nell'articolo da te citato è scritto che il valore degli slot è "calcolato sulla base della redditività della tratta"...

(Riggio si smentisce da solo!

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Re: Compagnia Aerea Italiana
Vabbè, continua a pensare quello che vuoi. Su questo argomento non vado oltre, chi ci legge si farà un'idea.aurum ha scritto: Niente! guarda solo le figure...
Re: Compagnia Aerea Italiana
come d'altronde ognuno si fa la sua, e la scrive qui nel forum.janmnastami ha scritto:Vabbè, continua a pensare quello che vuoi. Su questo argomento non vado oltre, chi ci legge si farà un'idea.aurum ha scritto: Niente! guarda solo le figure...
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Re: Compagnia Aerea Italiana
Fino a qualche tempo fa i giornalisti quando si occupavano di aviazione erano molto criticati perchè sembrava scrivessero molte inesattezze.janmnastami ha scritto: Vabbè, allora i giornalisti ne sanno più del presidente dell'Enac. Nell'articolo del Sole è pure scritto che AZ ha slot a Gatwick, quando AZ non ci vola nemmeno a Gatwick.
Ora sono diventati il Verbo Assoluto.


...o tempora o mores...
Ciao
Massimo
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Re: Compagnia Aerea Italiana
20/10/2008 - 09:07 - GuidaViaggi
Gli slot Alitalia valgono zero o 700 mln?
La loro valutazione questione delicata tra Cai e le altre manifestazioni di interesse
Tra tutte le questioni in ballo nell'operazione nuova Alitalia c'è anche quella degli slot della "vecchia" compagnia di bandiera. E' quanto segnala oggi Il Sole-24 Ore. La questione sarebbe sul tavolo del commissario Fantozzi e degli advisor Rothschild e Banca Leonardo, cui spetta fissare il prezzo di mercato, il valore minimo di vendita. Ma nella manifestazione d'interesse non vincolante avanzata dalla Cai agli slot sarebbe stato assegnato un valore pari a zero, mentre secondo esperti del settore questi varrebbero almeno 6-700 mln di euro. Oltre agli slot di Heathrow, il vettore dispone infatti di spazi orari pregiati in scali come Parigi, Francoforte, Londra Gatwick, Amsterdam, Duesseldorf, Madrid, Barcellona, Zurigo. Senza contare quelli di Linate, dove Alitalia ne ha più del doppio di Air One. La situazione è resa ancora più complicata dal fatto che l'offerta di Cai non è la sola: ce ne sarebbero altre 58, per vari asset in vendita, e alcune di esse attribuirebbero ai rami di interesse di Alitalia un valore più alto di quello proposto da Cai.
Gli slot Alitalia valgono zero o 700 mln?
La loro valutazione questione delicata tra Cai e le altre manifestazioni di interesse
Tra tutte le questioni in ballo nell'operazione nuova Alitalia c'è anche quella degli slot della "vecchia" compagnia di bandiera. E' quanto segnala oggi Il Sole-24 Ore. La questione sarebbe sul tavolo del commissario Fantozzi e degli advisor Rothschild e Banca Leonardo, cui spetta fissare il prezzo di mercato, il valore minimo di vendita. Ma nella manifestazione d'interesse non vincolante avanzata dalla Cai agli slot sarebbe stato assegnato un valore pari a zero, mentre secondo esperti del settore questi varrebbero almeno 6-700 mln di euro. Oltre agli slot di Heathrow, il vettore dispone infatti di spazi orari pregiati in scali come Parigi, Francoforte, Londra Gatwick, Amsterdam, Duesseldorf, Madrid, Barcellona, Zurigo. Senza contare quelli di Linate, dove Alitalia ne ha più del doppio di Air One. La situazione è resa ancora più complicata dal fatto che l'offerta di Cai non è la sola: ce ne sarebbero altre 58, per vari asset in vendita, e alcune di esse attribuirebbero ai rami di interesse di Alitalia un valore più alto di quello proposto da Cai.
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- Iscritto il: 15 giugno 2007, 12:40
Re: Compagnia Aerea Italiana
A proposito di serietà, resto in fiduciosa attesa:Mdx4 ha scritto: dai siamo seri..
Anche se...Maxlanz ha scritto:E' la seconda volta che sento questa storia.Mdx4 ha scritto: Come era ovvio che sarebbe arrivata una mano a Toto con i soldi dei contribuenti per qualche lavoro in nord africa.
Siccome ripeto che mi interessa potresti mettere la fonte per approfondire? Grazie.
Anche se....![]()


Ciao
Massimo
- air4you
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Re: Compagnia Aerea Italiana
SIAMO ALLA FRUTTA anzi secondo quanto si legge nell'articolo all'ORTOFRUTTA...ah ah ah
la telenovela continua
20/10/2008 - 10:50
A rischio stallo le trattative sindacali con Cai
Alla quota "straniera" del 20-25% si potrebbe contrapporre un nocciolo duro di soci italiani pari al 30-40%
E' previsto per oggi l'incontro tra le nove sigle sindacali e il commissario Fantozzi per fare il punto della situazione sulla nuova Alitalia. Intanto, le trattative sembrano, almeno per alcuni soggetti coinvolti, in fase di stallo. Anpac e Up hanno disertato i tavoli di confronto anche venerdì. Le due sigle sarebbero poi sempre più vicine alla fusione, e avrebbero ribadito la necessità di trattare il proprio contratto da dirigenti per i comandanti, separatamente quindi dalle trattative dei confederali. Intanto, si avvicina l'assemblea del 28 ottobre: alla quota del 20-25% che andrebbe al partner straniero si starebbe pensando di contrapporre un nocciolo duro di soci italiani pari al 30-40%.
E spunta anche un nuovo nome tra quello dei papabili soci di Cai. E' quello del gruppo Orsero, 866 mln di euro nella distribuzione ortofrutticola. Antonio Orsero, che insieme alla sorella Raffaella ha ereditato l'impero del padre e degli zii, si è comunque lanciato in diversi altri affarri lontani dal suo core business. Tra questi, il contestato aeroporto di Albenga, per il quale sarebbe stata avanzata anche una proposta d'acquisto.
la telenovela continua
20/10/2008 - 10:50
A rischio stallo le trattative sindacali con Cai
Alla quota "straniera" del 20-25% si potrebbe contrapporre un nocciolo duro di soci italiani pari al 30-40%
E' previsto per oggi l'incontro tra le nove sigle sindacali e il commissario Fantozzi per fare il punto della situazione sulla nuova Alitalia. Intanto, le trattative sembrano, almeno per alcuni soggetti coinvolti, in fase di stallo. Anpac e Up hanno disertato i tavoli di confronto anche venerdì. Le due sigle sarebbero poi sempre più vicine alla fusione, e avrebbero ribadito la necessità di trattare il proprio contratto da dirigenti per i comandanti, separatamente quindi dalle trattative dei confederali. Intanto, si avvicina l'assemblea del 28 ottobre: alla quota del 20-25% che andrebbe al partner straniero si starebbe pensando di contrapporre un nocciolo duro di soci italiani pari al 30-40%.
E spunta anche un nuovo nome tra quello dei papabili soci di Cai. E' quello del gruppo Orsero, 866 mln di euro nella distribuzione ortofrutticola. Antonio Orsero, che insieme alla sorella Raffaella ha ereditato l'impero del padre e degli zii, si è comunque lanciato in diversi altri affarri lontani dal suo core business. Tra questi, il contestato aeroporto di Albenga, per il quale sarebbe stata avanzata anche una proposta d'acquisto.
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Re: Compagnia Aerea Italiana
Situazione attuale Alitalia-Cai: http://tv.repubblica.it/copertina/colan ... 5343?video 

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Re: Compagnia Aerea Italiana
mauritius ha scritto:Situazione attuale Alitalia-Cai: http://tv.repubblica.it/copertina/colan ... 5343?video
gran voce Mietta.. wow
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Re: Compagnia Aerea Italiana
gran topaair4you ha scritto:mauritius ha scritto:Situazione attuale Alitalia-Cai: http://tv.repubblica.it/copertina/colan ... 5343?video
gran voce Mietta.. wow

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Re: Compagnia Aerea Italiana
Più che altro evidente l'imbarazzo di Fassino che cercava di sorridere all'esibizione satirica rivolta all'amico Colaninno.mauritius ha scritto:Situazione attuale Alitalia-Cai: http://tv.repubblica.it/copertina/colan ... 5343?video

Non sono abituati, non sono abituati...

Ciao
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Re: Compagnia Aerea Italiana
Alitalia, la Cai perde entusiasmo
da loccidentale.it
Quale è il nesso tra l’ultima opera di Leoš Janáček , tratta da un romanzo autobiografico di Fëdor Michajlović Dostoeskij ed intitolata l’appunto “Da una casa di morti”, e l’ormai annosa vicenda della boccheggiante Alitalia? Per semplificare potrei dire che il nesso sono io – unitamente a tanti altri passeggeri, molti dei quali andati a Palermo per la “prima” italiana della versione critica del lavoro la sera del 16 ottobre. In effetti, conoscendo ormai l’ex-compagnia di bandiera, mi ero prenotato su un altro vettore per rientrare a Roma il pomeriggio del 17 ottobre. Numerosi critici musicali, melofili e passeggeri in generale, prenotati sul volo AZ 1792 delle 15.10 sono rimasti in terra; il personale viaggiante ha aderito ad uno sciopero a cui (secondo le stime) ha preso parte meno del 5% del personale delle altre compagnie aeronautiche in arrivo od in partenza all’aeroporto Falcone Borsellino a Punta Raisi. Un micro-segnale , probabilmente. Ma si apprende più guardando le singole foglie che cercando di cogliere il valore ed il significato di un intero albero.
L’indicazione è eloquente: le vecchie abitudini (che hanno portato al collasso di un’azienda i cui libri sarebbero dovuti finire in tribunale alcuni fa) sono dure a morire. Douglas Cecil North ha ottenuto, nel 1993, il Premio Nobel per l’Economia specialmente per un saggio in cui dimostra che all’approssimarsi di nuove regole (di comportamento), le vecchie s’irrigidiscono in autodifesa. I portavoce di Alitalia (se esistono ancora) diranno che si è trattato di qualche caso isolato. Nelle condizioni dell’azienda ciascuno di questi casi può deflagrare come una bomba ad alto potenziale.
Infatti, come preannunciato su L’Occidentale del 13 ottobre, la scadenza del 15 ottobre è passata senza che il piano industriale e la proposta irrevocabile d’acquisto della (ricostituenda) Cai arrivasse al commissario Augusto Fantozzi. L’assemblea della Cai è stata convocata per il 28 ottobre: alcuni soci della compagine iniziale (il fondo Clessidra) pare che non parteciperanno proprio mentre sembra sia in arrivo una colorita e composita compagine di nuovi aderenti (ivi compreso il re della distribuzione ortofrutticola Antonio Orsello che avrebbe l’ambizione di sviluppare un aeroporto internazionale ad Albenga, ossia a pochi passi dal Cristoforo Colombo di Genova). Ora, il piano industriale e la proposta d’acquisto sarebbero pronti per il primo dicembre sempre che la variopinta “friendly company” riesca a redigerlo e concordarlo.
L’Occidentale ha sottolineato come la crisi dei mercati finanziari stia rendendo tutto più complicato: alcuni soci vorrebbero versare solo il 10% del capitale (tenendo il resto “on call”, ossia da erogare quando c’è l’esigenza) ma l’azienda ha urgente bisogno di cassa. Ove la situazione non fosse abbastanza intricata, i sindacati dei piloti, Anpc e Up, hanno alzato le richieste: ancora una volta siamo al ripetersi di un film, già visto, poiché l’universo mondo era convinto che si fosse raggiunto un accordo, mentre proprio il 20 ottobre alle 9 si riapre il tavolo. La Cisl è tanto irritata che i suoi leader non fanno mistero di volere mandare al diavolo i comandanti-dirigenti, i quali, alle richieste pecuniarie attinenti ai loro contratti, avrebbero aggiunto quella che la Cai dovrebbe avere un “nucleo duro” stabile, ed italiano, pari al 30-40% dell’azionariato (seguendo, in breve, quelle che sono state le prassi Iri i cui esiti sono sotto gli occhi tutti).
Altro fascicolo aperto è quello della valorizzazione degli slot Alitalia in territorio nazionale ed altrove: le stime variano tra i 400 ed i 700 milioni e nella situazione attuale dei mercati finanziari è difficile giungere ad una cifra davvero affidabile. Tale cifra, però, è al tempo stesso un tassello essenziale e del piano industriale e della proposta definitiva ed irrevocabile della Cai al Commissario.
A Parigi, si dice, che Jean-Cyril Spinetta se la rida: tutto ciò avrebbe detto assomiglia a “Les Grande Manoevres”, l’ultimo indimenticabile film di René Clair con Gérard Philippe ed una giovanissima Brigitte Bardot. Ossia si tratterebbe di una “pochade” se non fossero in gioco migliaia di posti di lavoro e un patrimonio di potenziale industriale. A Colonia non si parla molto, ma si opera: Lufthansa ha annunciato 8 collegamenti da Malpensa per grandi città europee (Barcellona, Parigi, Bruxelles, Bucarest, Madrid, Lisbona e Londra) senza scali in Germania e con tariffe a partire da 99 euro (tutto incluso). Quanto più AirFrance-Klm e Lufthansa si organizzano tanto meno attraente è una partecipazione ad una Cai che oggi pare meni “friendly” di quanto non fosse ( o non apparisse) all’inizio di settembre.
Il tempo è galantuomo. Mi auguro (da italiano) che mi provi in torto. E che Alitalia e Cai non finiscano “in una casa di morti”.
da loccidentale.it
Quale è il nesso tra l’ultima opera di Leoš Janáček , tratta da un romanzo autobiografico di Fëdor Michajlović Dostoeskij ed intitolata l’appunto “Da una casa di morti”, e l’ormai annosa vicenda della boccheggiante Alitalia? Per semplificare potrei dire che il nesso sono io – unitamente a tanti altri passeggeri, molti dei quali andati a Palermo per la “prima” italiana della versione critica del lavoro la sera del 16 ottobre. In effetti, conoscendo ormai l’ex-compagnia di bandiera, mi ero prenotato su un altro vettore per rientrare a Roma il pomeriggio del 17 ottobre. Numerosi critici musicali, melofili e passeggeri in generale, prenotati sul volo AZ 1792 delle 15.10 sono rimasti in terra; il personale viaggiante ha aderito ad uno sciopero a cui (secondo le stime) ha preso parte meno del 5% del personale delle altre compagnie aeronautiche in arrivo od in partenza all’aeroporto Falcone Borsellino a Punta Raisi. Un micro-segnale , probabilmente. Ma si apprende più guardando le singole foglie che cercando di cogliere il valore ed il significato di un intero albero.
L’indicazione è eloquente: le vecchie abitudini (che hanno portato al collasso di un’azienda i cui libri sarebbero dovuti finire in tribunale alcuni fa) sono dure a morire. Douglas Cecil North ha ottenuto, nel 1993, il Premio Nobel per l’Economia specialmente per un saggio in cui dimostra che all’approssimarsi di nuove regole (di comportamento), le vecchie s’irrigidiscono in autodifesa. I portavoce di Alitalia (se esistono ancora) diranno che si è trattato di qualche caso isolato. Nelle condizioni dell’azienda ciascuno di questi casi può deflagrare come una bomba ad alto potenziale.
Infatti, come preannunciato su L’Occidentale del 13 ottobre, la scadenza del 15 ottobre è passata senza che il piano industriale e la proposta irrevocabile d’acquisto della (ricostituenda) Cai arrivasse al commissario Augusto Fantozzi. L’assemblea della Cai è stata convocata per il 28 ottobre: alcuni soci della compagine iniziale (il fondo Clessidra) pare che non parteciperanno proprio mentre sembra sia in arrivo una colorita e composita compagine di nuovi aderenti (ivi compreso il re della distribuzione ortofrutticola Antonio Orsello che avrebbe l’ambizione di sviluppare un aeroporto internazionale ad Albenga, ossia a pochi passi dal Cristoforo Colombo di Genova). Ora, il piano industriale e la proposta d’acquisto sarebbero pronti per il primo dicembre sempre che la variopinta “friendly company” riesca a redigerlo e concordarlo.
L’Occidentale ha sottolineato come la crisi dei mercati finanziari stia rendendo tutto più complicato: alcuni soci vorrebbero versare solo il 10% del capitale (tenendo il resto “on call”, ossia da erogare quando c’è l’esigenza) ma l’azienda ha urgente bisogno di cassa. Ove la situazione non fosse abbastanza intricata, i sindacati dei piloti, Anpc e Up, hanno alzato le richieste: ancora una volta siamo al ripetersi di un film, già visto, poiché l’universo mondo era convinto che si fosse raggiunto un accordo, mentre proprio il 20 ottobre alle 9 si riapre il tavolo. La Cisl è tanto irritata che i suoi leader non fanno mistero di volere mandare al diavolo i comandanti-dirigenti, i quali, alle richieste pecuniarie attinenti ai loro contratti, avrebbero aggiunto quella che la Cai dovrebbe avere un “nucleo duro” stabile, ed italiano, pari al 30-40% dell’azionariato (seguendo, in breve, quelle che sono state le prassi Iri i cui esiti sono sotto gli occhi tutti).
Altro fascicolo aperto è quello della valorizzazione degli slot Alitalia in territorio nazionale ed altrove: le stime variano tra i 400 ed i 700 milioni e nella situazione attuale dei mercati finanziari è difficile giungere ad una cifra davvero affidabile. Tale cifra, però, è al tempo stesso un tassello essenziale e del piano industriale e della proposta definitiva ed irrevocabile della Cai al Commissario.
A Parigi, si dice, che Jean-Cyril Spinetta se la rida: tutto ciò avrebbe detto assomiglia a “Les Grande Manoevres”, l’ultimo indimenticabile film di René Clair con Gérard Philippe ed una giovanissima Brigitte Bardot. Ossia si tratterebbe di una “pochade” se non fossero in gioco migliaia di posti di lavoro e un patrimonio di potenziale industriale. A Colonia non si parla molto, ma si opera: Lufthansa ha annunciato 8 collegamenti da Malpensa per grandi città europee (Barcellona, Parigi, Bruxelles, Bucarest, Madrid, Lisbona e Londra) senza scali in Germania e con tariffe a partire da 99 euro (tutto incluso). Quanto più AirFrance-Klm e Lufthansa si organizzano tanto meno attraente è una partecipazione ad una Cai che oggi pare meni “friendly” di quanto non fosse ( o non apparisse) all’inizio di settembre.
Il tempo è galantuomo. Mi auguro (da italiano) che mi provi in torto. E che Alitalia e Cai non finiscano “in una casa di morti”.
la hostess ideale? quella che vi chiede: caffè, the o me
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Re: Compagnia Aerea Italiana
aurum ha scritto:Il nostro giovin studente della bocconi non sa che gli slot rivendibili sono quelli relativi a quegli aeroporti dove per motivi di traffico si operano dei contingentamenti riservando la "allocation" di questi in base a criteri di diversa natura.janmnastami ha scritto:Quindi si conferma che gli slot, ad oggi, in Europa non possono essere venduti (tranne appunto quelli su LHR).
Ora Alitalia per sua sfortuna opera su alcuni di questi aeroporti.In particolare :
Linate e Fiumicino (solo per navetta) (1) 26+26 140 180
Altri in Italia (2) 460 115 230
In Europa, Nord Africa, Medio Oriente 130 260 390
Altri in America, Asia, Africa 15 30 90
Totale 657 54
Una valutazione attendibile e' stata gia fatta in un interessante articolo che forse al nostro solerte lettore sara' sfuggita
"Quanto valgono gli slot di Alitalia? Abbiamo provato a fare una stima prudenziale (che è stata pubblicata da “L’Espresso” del 19 settembre ed è riportata nella tabella allegata): il valore dei soli slot presso gli aeroporti di Linate e Fiumicino utilizzati per la navetta Milano-Roma, calcolato sulla base della redditività della tratta, ammonterebbe a circa 140-180 milioni di euro; il valore delle circa 130 coppie di slot detenute in aeroporti di altri paesi europei, quasi tutti di primario livello e congestionati, circa 260-390 milioni (valorizzandoli in media appena 2-3 milioni ciascuno contro i 18 milioni di Heathrow); il valore dei rimanenti slot in aeroporti nazionali (utilizzati sia per voli domestici che internazionali) circa 115-230. Nel complesso gli slot di Alitalia potrebbero valere tra i 550 e i 900 milioni di Euro, cifra consistente che rappresenta a nostro avviso la componente dominante degli intangible assets del vettore."
In ambito comunitario l'interpretazione del regolamento comunitario 793/2004 e' stata discussa nel consesso del parlamento europeo (atti commissione trasporti 223/06) la dove si e' ribadita l'indipendenza del coordinatore slot da qualsiasi organo locale (aeroporti,societa' di handling,vettori ,e non ultimi gli stessi organismi regolatori nazionali =leggasi ENAC ENAV) .
Al tempo stesso la regolamentazione europea riconosce agli stessi vettori la possibilita' di scambi dietro compenso degli slot assegnati in virtu' di una razionalizzazione degli spazi orari e dell'organizzazione aeroportuale.
La UE ad oggi non ha esperito alcun veto sugli scambi suddetti salvo riservarsi la facolta' di interdizione ad accordi commerciali che possano turbare il mercato e la libera concorrenza(cosa fino ad oggi mai accaduta)lasciando di fatto una certa elasticita' alla applicabilita' del regolamento gia' riportato in altro post(vedi ad esempio acquisizione recente di slot da parte di AF su spagna e romania da vettori locali)
Riguardo all'attendibilita' di Riggio mi basta quello che disse non piu' di qualche settimana fa quando minaccio' di togliere la licenza ad Alitalia nel giro di una settimana dato che non c'erano piu' soldi in cassa!(e invece poi si scopri' che un paio di centinaia di milioni stavano ancora li ma nessuno se ne era accorto!)
(secondo voi mentiva Riggio o Fantozzi? o tutti e due?)
No aurum..Non è vero che sono consentiti scambi di slot verso compenso.
Il regolamento CE dice:
c) essere scambiate, una contro una, tra vettori aerei.
Il reg. dice (con la solita pessima traduzione dall'inglese e dal francese) una contro una.
Quindi scambio alla pari.
Poi cosa si faccia nello specifico non lo so.
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Re: Compagnia Aerea Italiana
Peccato che AZ a Gatwick non ci vola nemmeno... e che se gli slot non sono usati, dopo un tot. di tempo ritornano nelle disponibilità del gestore.az.mirxi ha scritto:20/10/2008 - 09:07 - GuidaViaggi
Gli slot Alitalia valgono zero o 700 mln?
La loro valutazione questione delicata tra Cai e le altre manifestazioni di interesse
Tra tutte le questioni in ballo nell'operazione nuova Alitalia c'è anche quella degli slot della "vecchia" compagnia di bandiera. E' quanto segnala oggi Il Sole-24 Ore. La questione sarebbe sul tavolo del commissario Fantozzi e degli advisor Rothschild e Banca Leonardo, cui spetta fissare il prezzo di mercato, il valore minimo di vendita. Ma nella manifestazione d'interesse non vincolante avanzata dalla Cai agli slot sarebbe stato assegnato un valore pari a zero, mentre secondo esperti del settore questi varrebbero almeno 6-700 mln di euro. Oltre agli slot di Heathrow, il vettore dispone infatti di spazi orari pregiati in scali come Parigi, Francoforte, Londra Gatwick, Amsterdam, Duesseldorf, Madrid, Barcellona, Zurigo. Senza contare quelli di Linate, dove Alitalia ne ha più del doppio di Air One. La situazione è resa ancora più complicata dal fatto che l'offerta di Cai non è la sola: ce ne sarebbero altre 58, per vari asset in vendita, e alcune di esse attribuirebbero ai rami di interesse di Alitalia un valore più alto di quello proposto da Cai.
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Re: Compagnia Aerea Italiana
io sono stupido ma non ho ancora capito se sei economista e perché dici di capirne di economia!!! perdonami ma non sei preciso!!!
Einstein:"Tutti sanno che una cosa é impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa."
Einstein:"Solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima."
Einstein:"Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore."
Sono una goccia... Plic Plic Plic
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PRESIDENTE DI BIRRA POINT- IL PUNTO DI INCONTRO MASCHILE DI MD80.IT

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Re: Compagnia Aerea Italiana
Adesso Trochetti ha fretta.... ma lui non è un socio della CAI e la cai a cui appartiene non sta prendendosela con MOLTISSIMA CALMA la fazenda Alitalia...
Io credo che se partirà la cosa (e ho i miei dubbi) bisogna che la CAI se la veda anche con gli altri offerenti ...:vedasi la questione degli slots valutati da CAI zero e da un articolo del SOLE24ORE ben 700 mioni di euri (o forse sarebbe meglio dire neuri)...
Intanto TRONCHI ha fretta....
Alitalia, chiudere presto, rischio gestione anomala
Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli, che partecipa alla cordata per il salvataggio di Alitalia, auspica che l'operazione venga definita in tempi brevi. "Spero che si riesca a farla il più presto possibile", ha detto Marco Tronchetti Provera, a margine di un convegno, parlando dell'acquisizione di Alitalia da parte di Cai, "perchè leggo da più parti che stanno risorgendo velleità di gestione anomala e non imprenditoriale".
Tronchi dice che c'è il rischio GESTIONE ANOMALA... ma più anomala di quella arrivata fino ad oggi.... e poi come non potrebbe che non essere anomala la gestione fatta da 16 furbetti di quartierino... senza un PARTNER INDUSTRIALE CON I COSIDETTI...
Io credo che se partirà la cosa (e ho i miei dubbi) bisogna che la CAI se la veda anche con gli altri offerenti ...:vedasi la questione degli slots valutati da CAI zero e da un articolo del SOLE24ORE ben 700 mioni di euri (o forse sarebbe meglio dire neuri)...
Intanto TRONCHI ha fretta....
Alitalia, chiudere presto, rischio gestione anomala
Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli, che partecipa alla cordata per il salvataggio di Alitalia, auspica che l'operazione venga definita in tempi brevi. "Spero che si riesca a farla il più presto possibile", ha detto Marco Tronchetti Provera, a margine di un convegno, parlando dell'acquisizione di Alitalia da parte di Cai, "perchè leggo da più parti che stanno risorgendo velleità di gestione anomala e non imprenditoriale".
Tronchi dice che c'è il rischio GESTIONE ANOMALA... ma più anomala di quella arrivata fino ad oggi.... e poi come non potrebbe che non essere anomala la gestione fatta da 16 furbetti di quartierino... senza un PARTNER INDUSTRIALE CON I COSIDETTI...
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Re: Compagnia Aerea Italiana
A me invece risulta che Tronchetti Provera sia un socio.air4you ha scritto:Adesso Trochetti ha fretta.... ma lui non è un socio della CAI e la cai a cui appartiene non sta prendendosela con MOLTISSIMA CALMA la fazenda Alitalia...
Re: Compagnia Aerea Italiana
Certo un articolo fatto da uno che tutta la vita è stato all'interno dell'amministrazione statale mi sembra molto strano. mahi_disa ha scritto:Alitalia, la Cai perde entusiasmo
da loccidentale.it
Quale è il nesso tra l’ultima opera di Leoš Janáček , tratta da un romanzo autobiografico di Fëdor Michajlović Dostoeskij ed intitolata l’appunto “Da una casa di morti”, e l’ormai annosa vicenda della boccheggiante Alitalia? Per semplificare potrei dire che il nesso sono io – unitamente a tanti altri passeggeri, molti dei quali andati a Palermo per la “prima” italiana della versione critica del lavoro la sera del 16 ottobre. In effetti, conoscendo ormai l’ex-compagnia di bandiera, mi ero prenotato su un altro vettore per rientrare a Roma il pomeriggio del 17 ottobre. Numerosi critici musicali, melofili e passeggeri in generale, prenotati sul volo AZ 1792 delle 15.10 sono rimasti in terra; il personale viaggiante ha aderito ad uno sciopero a cui (secondo le stime) ha preso parte meno del 5% del personale delle altre compagnie aeronautiche in arrivo od in partenza all’aeroporto Falcone Borsellino a Punta Raisi. Un micro-segnale , probabilmente. Ma si apprende più guardando le singole foglie che cercando di cogliere il valore ed il significato di un intero albero.
L’indicazione è eloquente: le vecchie abitudini (che hanno portato al collasso di un’azienda i cui libri sarebbero dovuti finire in tribunale alcuni fa) sono dure a morire. Douglas Cecil North ha ottenuto, nel 1993, il Premio Nobel per l’Economia specialmente per un saggio in cui dimostra che all’approssimarsi di nuove regole (di comportamento), le vecchie s’irrigidiscono in autodifesa. I portavoce di Alitalia (se esistono ancora) diranno che si è trattato di qualche caso isolato. Nelle condizioni dell’azienda ciascuno di questi casi può deflagrare come una bomba ad alto potenziale.
Infatti, come preannunciato su L’Occidentale del 13 ottobre, la scadenza del 15 ottobre è passata senza che il piano industriale e la proposta irrevocabile d’acquisto della (ricostituenda) Cai arrivasse al commissario Augusto Fantozzi. L’assemblea della Cai è stata convocata per il 28 ottobre: alcuni soci della compagine iniziale (il fondo Clessidra) pare che non parteciperanno proprio mentre sembra sia in arrivo una colorita e composita compagine di nuovi aderenti (ivi compreso il re della distribuzione ortofrutticola Antonio Orsello che avrebbe l’ambizione di sviluppare un aeroporto internazionale ad Albenga, ossia a pochi passi dal Cristoforo Colombo di Genova). Ora, il piano industriale e la proposta d’acquisto sarebbero pronti per il primo dicembre sempre che la variopinta “friendly company” riesca a redigerlo e concordarlo.
L’Occidentale ha sottolineato come la crisi dei mercati finanziari stia rendendo tutto più complicato: alcuni soci vorrebbero versare solo il 10% del capitale (tenendo il resto “on call”, ossia da erogare quando c’è l’esigenza) ma l’azienda ha urgente bisogno di cassa. Ove la situazione non fosse abbastanza intricata, i sindacati dei piloti, Anpc e Up, hanno alzato le richieste: ancora una volta siamo al ripetersi di un film, già visto, poiché l’universo mondo era convinto che si fosse raggiunto un accordo, mentre proprio il 20 ottobre alle 9 si riapre il tavolo. La Cisl è tanto irritata che i suoi leader non fanno mistero di volere mandare al diavolo i comandanti-dirigenti, i quali, alle richieste pecuniarie attinenti ai loro contratti, avrebbero aggiunto quella che la Cai dovrebbe avere un “nucleo duro” stabile, ed italiano, pari al 30-40% dell’azionariato (seguendo, in breve, quelle che sono state le prassi Iri i cui esiti sono sotto gli occhi tutti).
Altro fascicolo aperto è quello della valorizzazione degli slot Alitalia in territorio nazionale ed altrove: le stime variano tra i 400 ed i 700 milioni e nella situazione attuale dei mercati finanziari è difficile giungere ad una cifra davvero affidabile. Tale cifra, però, è al tempo stesso un tassello essenziale e del piano industriale e della proposta definitiva ed irrevocabile della Cai al Commissario.
A Parigi, si dice, che Jean-Cyril Spinetta se la rida: tutto ciò avrebbe detto assomiglia a “Les Grande Manoevres”, l’ultimo indimenticabile film di René Clair con Gérard Philippe ed una giovanissima Brigitte Bardot. Ossia si tratterebbe di una “pochade” se non fossero in gioco migliaia di posti di lavoro e un patrimonio di potenziale industriale. A Colonia non si parla molto, ma si opera: Lufthansa ha annunciato 8 collegamenti da Malpensa per grandi città europee (Barcellona, Parigi, Bruxelles, Bucarest, Madrid, Lisbona e Londra) senza scali in Germania e con tariffe a partire da 99 euro (tutto incluso). Quanto più AirFrance-Klm e Lufthansa si organizzano tanto meno attraente è una partecipazione ad una Cai che oggi pare meni “friendly” di quanto non fosse ( o non apparisse) all’inizio di settembre.
Il tempo è galantuomo. Mi auguro (da italiano) che mi provi in torto. E che Alitalia e Cai non finiscano “in una casa di morti”.

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Re: Compagnia Aerea Italiana
janmnastami ha scritto:A me invece risulta che Tronchetti Provera sia un socio.air4you ha scritto:Adesso Trochetti ha fretta.... ma lui non è un socio della CAI e la cai a cui appartiene non sta prendendosela con MOLTISSIMA CALMA la fazenda Alitalia...
scusa ma sai leggere quello che ho scritto.... te lo riscrivo..."ma lui non è un socio della CAI e la cai a cui (mi riferivo a TRONCHETTI....) appartiene"
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Re: Compagnia Aerea Italiana
air4you ha scritto: scusa ma sai leggere quello che ho scritto.... te lo riscrivo..."ma lui non è un socio della CAI e la cai a cui (mi riferivo a TRONCHETTI....) appartiene"
Proprio non capisco cosa vuoi dire...
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Re: Compagnia Aerea Italiana
il bue che dice cornuto all asino!janmnastami ha scritto:Proprio non capisco cosa vuoi dire...air4you ha scritto: scusa ma sai leggere quello che ho scritto.... te lo riscrivo..."ma lui non è un socio della CAI e la cai a cui (mi riferivo a TRONCHETTI....) appartiene"

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Re: Compagnia Aerea Italiana
che la CAI, srl "merceria filati e cose simili" a cui appartiene tronky, non sta accelerando i tempi come dovrebbe, per finalizzare l'operazione, visto, tra l'altro, i piccoli problemi che la "Vecchia e cara AZ" sta attraversando (o le stanno facendo attraversare)....quindi chi sollecita...forse se stesso ?....o forse ancora deve capire dove si trova ? o forse sa dove si trova ma non sa da che parte andare ?...(meglio la seconda )...janmnastami ha scritto:air4you ha scritto: scusa ma sai leggere quello che ho scritto.... te lo riscrivo..."ma lui non è un socio della CAI e la cai a cui (mi riferivo a TRONCHETTI....) appartiene"
Proprio non capisco cosa vuoi dire...

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Re: Compagnia Aerea Italiana
Quindi la CAI possiede Tronchetti Provera? Perchè è questo che si legge nella tua frase...


