Il volo perfetto
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Il volo perfetto
Napoli Capodichino, ore 19.45.
Non è la prima volta che prendo un aereo e non sarà l'ultima. Come sempre, ho il cuore in gola e una strana sensazione di voler stare in un altro posto. Peccato che un appassionato di aeronautica abbia paura di volare: per alcuni un controsenso, per me una tragica realtà.
Il pullman che ci porterà al veivolo ci attende con i motori spenti e il personale di terra sta cominciando l'imbarco; una lunga fila di businessman dal cuore di ghiaccio attende il proprio turno, mentre io aspetto serenamente sulla mia poltroncina con in mano la carta d'imbarco, sulla quale mi viene comunicata l'assegnazione del posto 3A.
Appena uscito sull'apron la prima, piacevole sorpresa: l'aeromobile che ci attende è un bel boeing 737-400 Airone in livrea completamente bianca (il mio preferito!). Il pullman parte e ci porta vicino alla scaletta; indugio ad osservare le belle linee dell'aereo e ad ascoltare il rumore dell'APU.
Salgo le scalette e ad accoglierci nell'aeromobile c'è un uomo anziano in divisa: non il solito assistente di volo, ma il comandante in persona; sulle maniche fanno capolino 4 strisce dorate ed una stella e mentre le osservo, mi saluta con un inchino.
Il mio posto è accogliente, accanto a me non c'è nessuno; il tempo di appoggiare il bagaglio e subito osservo dal finestrino il bell'apron di Napoli, quasi vuoto, con la sola eccezione di un A320 Volareweb che sta rullando verso il raccordo A per una partenza dalla pista 06 (sarebbe decollato qualche istante più tardi verso Pomigliano).
Le operazioni di start up and pushback si concludono in poco tempo e il nostro aeromobile comincia il taxi verso la pista 24 (punto attesa G, via taxiway TS). Stranamente la solita tensione che accompagna queste fasi scompare e al suo posto mi assale un lieve torpore che mi porta a socchiudere gli occhi: non so il motivo ma sono sereno.
Arrivati al punto attesa G l'aereo non si ferma, ma inizia un rolling take off: i motori rombano verso l'N1 e dopo una lunga corsa stacchiamo le ruote da terra. Attendo le solite fastidiose variazioni di gravità che accompagnano i decolli, ma la mia attenzione viene rapita da uno spettacolo meraviglioso: sotto di noi (poche centinaia di metri) la città di Napoli completamente illuminata; a farle da cornice lo splendido golfo di Napoli ed il Vesuvio.
Le prime fasi di volo sono terminate ed attendo che l'aereo viri a sinistra per Sorrento, ma invece prosegue verso Ischia per poi virare a destra direttamente su Teano.
Il rombo dei motori è forte ed il sonno mi assale ancora: è una sensazione strana, mai provata, di serenità; mi addormento mentre qualche turbolenza, invece che spaventarmi, mi coccola come una mamma.
Dopo 18 minuti dalla partenza, il comandante Manzoni ci dà ancora il benvenuto e ci fornisce alcune indicazioni relative al volo, rammaricandosi, in particolare, per un forte vento frontale che rallenta la nostra corsa verso Milano; terminato l'annuncio mi riaddormento.
Inizia la discesa per Milano, si accende il segnale delle cinture di sicurezza: mi risveglio e mi dispiace che il volo stia per terminare; vorrei tanto che questo aereo mi cullasse ancora per un po'.
Le luci della pianura si avvicinano sempre di più e dopo qualche minuto tocchiamo terra; i reverse si azionano con forza: la decelerazione è decisa ma mai preoccupante (la pista di Linate è corta).
Ad attenderci al gate c'è già il pullman e i tecnici Airone per un'ispezione dell'aereo (infatti sul pullman li avrei visti qualche minuto dopo indaffarati con le torce a scrutare l'aereo).
Sceso a terra osservo le morbide linee dell'aereo e capisco, forse per la prima volta, che quell'oggetto è stato creato per volare e non per stare a terra.
Lasciandomi alle spalle il comandante Manzoni, il suo equipaggio e lo splendido boeing 737-400 mi assale un ultimo dubbio: e se anche io fossi nato per volare?
Non è la prima volta che prendo un aereo e non sarà l'ultima. Come sempre, ho il cuore in gola e una strana sensazione di voler stare in un altro posto. Peccato che un appassionato di aeronautica abbia paura di volare: per alcuni un controsenso, per me una tragica realtà.
Il pullman che ci porterà al veivolo ci attende con i motori spenti e il personale di terra sta cominciando l'imbarco; una lunga fila di businessman dal cuore di ghiaccio attende il proprio turno, mentre io aspetto serenamente sulla mia poltroncina con in mano la carta d'imbarco, sulla quale mi viene comunicata l'assegnazione del posto 3A.
Appena uscito sull'apron la prima, piacevole sorpresa: l'aeromobile che ci attende è un bel boeing 737-400 Airone in livrea completamente bianca (il mio preferito!). Il pullman parte e ci porta vicino alla scaletta; indugio ad osservare le belle linee dell'aereo e ad ascoltare il rumore dell'APU.
Salgo le scalette e ad accoglierci nell'aeromobile c'è un uomo anziano in divisa: non il solito assistente di volo, ma il comandante in persona; sulle maniche fanno capolino 4 strisce dorate ed una stella e mentre le osservo, mi saluta con un inchino.
Il mio posto è accogliente, accanto a me non c'è nessuno; il tempo di appoggiare il bagaglio e subito osservo dal finestrino il bell'apron di Napoli, quasi vuoto, con la sola eccezione di un A320 Volareweb che sta rullando verso il raccordo A per una partenza dalla pista 06 (sarebbe decollato qualche istante più tardi verso Pomigliano).
Le operazioni di start up and pushback si concludono in poco tempo e il nostro aeromobile comincia il taxi verso la pista 24 (punto attesa G, via taxiway TS). Stranamente la solita tensione che accompagna queste fasi scompare e al suo posto mi assale un lieve torpore che mi porta a socchiudere gli occhi: non so il motivo ma sono sereno.
Arrivati al punto attesa G l'aereo non si ferma, ma inizia un rolling take off: i motori rombano verso l'N1 e dopo una lunga corsa stacchiamo le ruote da terra. Attendo le solite fastidiose variazioni di gravità che accompagnano i decolli, ma la mia attenzione viene rapita da uno spettacolo meraviglioso: sotto di noi (poche centinaia di metri) la città di Napoli completamente illuminata; a farle da cornice lo splendido golfo di Napoli ed il Vesuvio.
Le prime fasi di volo sono terminate ed attendo che l'aereo viri a sinistra per Sorrento, ma invece prosegue verso Ischia per poi virare a destra direttamente su Teano.
Il rombo dei motori è forte ed il sonno mi assale ancora: è una sensazione strana, mai provata, di serenità; mi addormento mentre qualche turbolenza, invece che spaventarmi, mi coccola come una mamma.
Dopo 18 minuti dalla partenza, il comandante Manzoni ci dà ancora il benvenuto e ci fornisce alcune indicazioni relative al volo, rammaricandosi, in particolare, per un forte vento frontale che rallenta la nostra corsa verso Milano; terminato l'annuncio mi riaddormento.
Inizia la discesa per Milano, si accende il segnale delle cinture di sicurezza: mi risveglio e mi dispiace che il volo stia per terminare; vorrei tanto che questo aereo mi cullasse ancora per un po'.
Le luci della pianura si avvicinano sempre di più e dopo qualche minuto tocchiamo terra; i reverse si azionano con forza: la decelerazione è decisa ma mai preoccupante (la pista di Linate è corta).
Ad attenderci al gate c'è già il pullman e i tecnici Airone per un'ispezione dell'aereo (infatti sul pullman li avrei visti qualche minuto dopo indaffarati con le torce a scrutare l'aereo).
Sceso a terra osservo le morbide linee dell'aereo e capisco, forse per la prima volta, che quell'oggetto è stato creato per volare e non per stare a terra.
Lasciandomi alle spalle il comandante Manzoni, il suo equipaggio e lo splendido boeing 737-400 mi assale un ultimo dubbio: e se anche io fossi nato per volare?
Ultima modifica di Barney il 14 ottobre 2005, 1:04, modificato 1 volta in totale.
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Hai ragione: ho controllato e non è fra le più corte (anche se di certo non è paragonabile ad altre realtà, quali Malpensa o Fimucino)!davidemox";p="47474 ha scritto:bellissimo il tuo racconto .... ma linate non ha la pista corta!!!!
allora mikonos e' un cortile per far giocare i bimbi
Certo è, come afferma Gozer, che la sensazione atterrandoci è quella di una frenata più ostinata rispetto anche solo a Napoli (ove la pista è comunque più lunga di circa duecento metri).

Re: Il volo perfetto
Mi ha colpito, è verissimo, ma non tuttiBarney";p="47372 ha scritto:...una lunga fila di businessman dal cuore di ghiaccio attende il proprio turno...


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Bravo barney, forte il 737-400 Airone eh?
E' il mio preferito.

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