davymax ha scritto:Infine, siccome è sempre bello sentire la storia di chi ce l'ha fatta, sarebbe interessante, sempre che tu voglia, se ci raccontassi la tua. Un po come dagli alcolisti anonimi
Sono nato a Inverigo, un paese della Brianza in provincia di Como, nel 1971.
Dopo le scuole medie il mio pensiero andava solo al voler diventare uno chef e magari trasferirmi a Parigi.
Mia madre insistette affinché diventassi pilota di linea e che lasciassi perdere il cucinare.
Mi diceva sempre:” da mangiare lo faccio io, tu non ti preoccupare”.
Decisi quindi di provare questa carriera di “pilota” per fare piacere a mia madre, e decisi di iscrivermi all’ istituto tecnico aeronautico Lindbergh di Milano.
Completati gli studi continuavo a non avere comunque troppa passione per questo mestiere.
Il fato volle che mia madre conobbe un Comandante Alitalia , il quale la informo’ di una buona scuola di volo americana(Mazzei Flying Service in California) dove avrei potuto continuare i miei studi.
Decisi quindi di partire poiche’ ero gia troppo grande per cominciare a studiare daccapo per diventare un bravo chef.
Cominciai il corso PPL e da quel momento in poi prese piede la mia sfrenata passione per il volo. Mai nulla nella vita mi aveva travolto come questa esperienza. Scopri’ che pilotare un aere sarebbe stato il mio solo scopo nella vita.
Nel 1993 conobbi, quella che tutt’ora e’ mia moglie e ci sposammo poco dopo.
Decisi quindi di diventare istruttore di volo.
Dopo aver preso le licenze ed aver collezionato le ore utili per prendere il brevetto di pilota di linea (ATP), una vacanza sconvolse la mia vita.
Io e mia moglie, durante l estate del 1995, decidemmo di andare in vacanza in Papua Nuova Guinea e dopo un volo con una compagnia locale decisi che quello stile di volo faceva proprio al caso mio. Insomma, mi informai tramite un pilota conosciuto a Namba, presso la Mission Aviation Fellowship(MAF compagnia di aiuti umanitari), la quale mi offri’ un posto come pilota su uno dei loro twin otter.
Nel 1996 la stessa compagnia mi offri’ di pilotare un Cessna 185 float plane in Indonesia.
Decisi quindi di trasferirmi e prendere l’ abilitazione al Sea-plane.
Rimasi molto poco da quelle parti, circa 6 mesi poiche’ mia moglie comincio’ a stancarsi di stare in quei paesi e cominciai ad inviare CV negli Stati Uniti.
Non ebbi molta fortuna e tornato negli States ricominciai ad esercitare la professione di istruttore di volo.
Nel 1998, nacquero le mie due gemelline, Julia e Anita e la mia sola professione di istruttore non risultava sufficiente per poter far fronte alle spese familiari quindi mi fu offerta la possibilita’ di lavorare come impiegato all’FBO dell’aeroporto stesso dove era basata la scuola di volo per la quale insegnavo. Insomma, volavo di giorno e facevo il “custode” fino a sera tarda.
Nel 2001 la grande chance: l’opportunita’ datami da American Eagle e Express jet di poter far parte del loro “team”.
Decisi di puntare per prima Express jet, feci l’ intervista e mi assunsero facendomi firmare un contratto a tempo indeterminato.
AirGek ha scritto:Nessuno ti mette in mano un twin otter o un caravan con 200 ore, e allora che faccio, mi pago di tasca mia 500 ore di PA28 per far vedere che ho 700 ore TT e poi non voglio sembrare arrogante, ma se tu non sei capace a portare un 152 come Dio comanda dopo 200 ore non vuol dire che nessuno ci riesca Iceman...
Non serve, caro AirGek, che ti paghi di tasca tua 500 ore di PA28 o di qualche altra cosa, basta che diventi istruttore di volo e il gioco e' fatto.
Ciao a tutti,
Errrrrrrrrrrrrrrrr.