dovrebberoaraial14 ha scritto:Credo che a correre, più che i tempi, dovrebbero essere gli aerei cercando la dovuta puntualità.
La nuova Alitalia.
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Re: La nuova Alitalia.
la hostess ideale? quella che vi chiede: caffè, the o me
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Re: La nuova Alitalia.
So che con questa affermazione mi tirerò appresso migliaia di ire ed insulti ma non mi interessa!i_disa ha scritto:dovrebberoaraial14 ha scritto:Credo che a correre, più che i tempi, dovrebbero essere gli aerei cercando la dovuta puntualità.
Vorrei tanto riavere indietro la vecchia AZ!

Avrebbero dovuto avere il coraggio di "pulirla" partendo dai piani alti invece di regalarla a dei semi-broker...Io la rimpiango, non so voi, ma io già la rimpiango!


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Re: La nuova Alitalia.
io non mi pronuncio. questa scelta non mi è mai scesa giu e mai mi scenderà.
era meglio Air France-KLM. per quanti possano parlare, almeno non si avevano i debiti a carico nostro (jammy è inutile che ci provi ma lo sanno tutti che stiamo pagando noi cittadini
), avevamo una seconda compagnia aerea (Air One, quindi concorrenza a beneficio delle tariffe), avevamo meno esuberi (2000 contro i 4000 del piano fenice), avevamo un'Alitalia degna di questo nome, sotto il controllo francolandese, anche se non si poteva paragonare all Alitalia degli anni 80!
era meglio Air France-KLM. per quanti possano parlare, almeno non si avevano i debiti a carico nostro (jammy è inutile che ci provi ma lo sanno tutti che stiamo pagando noi cittadini

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Re: La nuova Alitalia.
Io temo che abbiano liquidato AZ soprattutto per salvare AP....Nessuno me lo toglierà mai dalla testa!i_disa ha scritto: avevamo una seconda compagnia aerea Air One,



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Re: La nuova Alitalia.
questa è la verità, che nessuno ammetteràaraial14 ha scritto:Io temo che abbiano liquidato AZ soprattutto per salvare AP....Nessuno me lo toglierà mai dalla testa!i_disa ha scritto: avevamo una seconda compagnia aerea Air One,
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Re: La nuova Alitalia.
L’ex Alitalia degli sprechi: 60 sedi all’estero da chiudere
dal corriere.it
Il commissario Fantozzi trova depositi sconosciuti per 50 milioni
ROMA - Immagina se stesso, Augusto Fantozzi, nei panni di Fausto Coppi sullo Stelvio. Ma a differenza del Campionissimo il commissario di quella che fu l’Alitalia non alza mai la testa dal manubrio. «Condannato a pedalare e basta», ripete tutti i giorni ai suoi collaboratori. La salita è ripida e a ogni tornante c’è una sorpresa. Un nuovo creditore, o una rogna che nessuno poteva prevedere. Per esempio quella, pazzesca, con cui Fantozzi è alle prese adesso: le sedi dell’ex Alitalia all’estero. Sapete quante? Sessanta.
Tante erano ai tempi d’oro, per intenderci quando (fino a poco tempo fa) all’aeroporto londinese di Heathrow la compagnia di bandiera italiana stipendiava 300 (trecento) persone, e tante sono rimaste dopo, quando le destinazioni internazionali dell’Alitalia si erano ridotte a una sparuta quindicina. Magari ci sarà una spiegazione. Ma che questo possa essere considerato accettabile, no davvero. Soprattutto considerando i costi assurdi che ancora adesso gravano sulla liquidazione della compagnia di bandiera. C’era una sede in Libia, chiusa giovedì scorso. Una in Senegal. Addirittura due in India: a Mumbai e Nuova Delhi. E via così. Abbassare la serranda di quegli uffici è complicatissimo, come sta sperimentando Fantozzi. Si deve liquidare il personale, battagliare con i sindacati, risolvere le grane con il fisco locale. Ma non è soltanto per questo che l’Alitalia ha continuato a far correre per anni gli stipendi, i conti dell’albergo, i bonifici ai fornitori. Talvolta si è giustificato il mantenimento in vita di quelle costose strutture con la necessità di conservare gli slot, cioè i diritti di decollo e atterraggio: per una rotta abolita! In altri casi è stata solo inerzia. Costosissima inerzia. Prendiamo la sede di Hong Kong, dove l’Alitalia non vola più da tempo, e dal 2008 ha soppresso anche i collegamenti cargo. Quindici dipendenti e un conto di 1.200 dollari al giorno per il lussuoso hotel Hyatt. Per ironia della sorte, la filiale di Hong Kong dell’Alitalia, cioè una compagnia aerea fallita, aveva 7 milioni e mezzo di euro, liquidi. Erano depositati in una banca locale.
Un tesoretto che a quanto pare c’è anche in Brasile, Argentina, Venezuela e chissà in quanti altri posti. Fantozzi e i suoi hanno calcolato che nelle banche in giro per il mondo l’Alitalia abbia depositi per molti milioni di euro. Quanti? Decine. Forse una cinquantina. Non saranno la soluzione, ma perché lasciarli lì? Soprattutto, perché non fermare al più presto l’emorragia degli uffici esteri? Tanto più che ogni euro speso per mandare avanti quelle baracche è un euro sottratto ai creditori. Nessuno è in grado di dire quale sia esattamente il loro numero. Ma non sono meno di 23 mila, compresi i dipendenti che devono avere circa 205 milioni di liquidazioni. Di conseguenza, non si può sapere con precisione quanti soldi servano per pagarli. Unica certezza: i debiti con migliaia di fornitori accumulati dall’Alitalia prima del commissariamento, il 29 agosto 2008, saranno gli ultimi a essere onorati. Se ci saranno ancora soldi. È la dura legge delle liquidazioni. Prima si paga la «prededuzione», cioè i costi della liquidazione e gli impegni contratti dai liquidatori dopo il commissariamento. Poi i dipendenti. Quindi gli enti di previdenza, gli avvocati e i consulenti. In fondo, gli altri. Cioè i fornitori «ante» 29 agosto. E lo Stato, verso cui l’Alitalia in liquidazione ha un debito di 300 milioni: il «prestito ponte» concesso per evitare il fallimento dopo che era saltata la trattativa con Air France. Che a questo punto sarebbe forse meglio chiamare «regalo ponte». A complicare ulteriormente le cose c’è la prospettiva di un contenzioso immane.
Dalle piccole cause di lavoro dei dipendenti (molti anche obbligazionisti) alle controversie internazionali. Un assaggio? L’Alitalia si era coperta dal rischio di cambio sul prezzo del petrolio con derivati del Credit Suisse. Al commissariamento, la banca ha esercitato il diritto di recesso incamerando 50 milioni. Almeno 7, sostiene Fantozzi, non dovuti. Così inevitabilmente si è arrivati alle carte bollate. La fotografia degli sfortunati creditori scattata il 29 agosto 2008 è la sconcertante premessa di una liquidazione destinata a battere ogni record di durata. Roba da far impallidire la procedura dell’Itavia, compagnia del Dc9 abbattuto nel 1980 sui cieli di Ustica: iniziata nel 1981, ventotto anni dopo è ancora aperta. Per la gioia di avvocati e consulenti. I pochi che in queste situazioni guadagnano davvero. La lista dei vecchi fornitori che vantano soldi è tanto sterminata quanto (pare) incompleta. Al punto che balla pure la cifra totale: 320 milioni? 350? O 400? Boh. Ci sono società aeroportuali (gli Aeroporti di Roma hanno pendenze per una quarantina di milioni), compagnie petrolifere, albergatori. Autonoleggi, ristoranti, bar degli aeroporti, editori: dal Financial times (39.091 euro) al gruppo l’Espresso (667.567), alla Rcs quotidiani che edita il Corriere (293.333), al Messaggero (15.069). Poi Telecom Italia, con 3,5 milioni di bollette arretrate. Ma anche le autorità aeroportuali di mezzo mondo. La Coca Cola (574.505 euro). Il profumiere Yves Saint Laurent (14.605 euro). Non manca nemmeno Peccati di Capri, la piccola ditta napoletana che forniva i cioccolatini di benvenuto ai passeggeri (3.852 euro). E neppure la Ince 2002 srl, società alla quale venne affidato durante la gestione di Giancarlo Cimoli il restyling della rivista di bordo, Ulisse 2000, e che era posseduta al 50% dall’attore Pino Insegno. Credito: 77.259 euro. E 60 centesimi.
Sergio Rizzo
04 maggio 2009
(scusate la differita)
dal corriere.it
Il commissario Fantozzi trova depositi sconosciuti per 50 milioni
ROMA - Immagina se stesso, Augusto Fantozzi, nei panni di Fausto Coppi sullo Stelvio. Ma a differenza del Campionissimo il commissario di quella che fu l’Alitalia non alza mai la testa dal manubrio. «Condannato a pedalare e basta», ripete tutti i giorni ai suoi collaboratori. La salita è ripida e a ogni tornante c’è una sorpresa. Un nuovo creditore, o una rogna che nessuno poteva prevedere. Per esempio quella, pazzesca, con cui Fantozzi è alle prese adesso: le sedi dell’ex Alitalia all’estero. Sapete quante? Sessanta.
Tante erano ai tempi d’oro, per intenderci quando (fino a poco tempo fa) all’aeroporto londinese di Heathrow la compagnia di bandiera italiana stipendiava 300 (trecento) persone, e tante sono rimaste dopo, quando le destinazioni internazionali dell’Alitalia si erano ridotte a una sparuta quindicina. Magari ci sarà una spiegazione. Ma che questo possa essere considerato accettabile, no davvero. Soprattutto considerando i costi assurdi che ancora adesso gravano sulla liquidazione della compagnia di bandiera. C’era una sede in Libia, chiusa giovedì scorso. Una in Senegal. Addirittura due in India: a Mumbai e Nuova Delhi. E via così. Abbassare la serranda di quegli uffici è complicatissimo, come sta sperimentando Fantozzi. Si deve liquidare il personale, battagliare con i sindacati, risolvere le grane con il fisco locale. Ma non è soltanto per questo che l’Alitalia ha continuato a far correre per anni gli stipendi, i conti dell’albergo, i bonifici ai fornitori. Talvolta si è giustificato il mantenimento in vita di quelle costose strutture con la necessità di conservare gli slot, cioè i diritti di decollo e atterraggio: per una rotta abolita! In altri casi è stata solo inerzia. Costosissima inerzia. Prendiamo la sede di Hong Kong, dove l’Alitalia non vola più da tempo, e dal 2008 ha soppresso anche i collegamenti cargo. Quindici dipendenti e un conto di 1.200 dollari al giorno per il lussuoso hotel Hyatt. Per ironia della sorte, la filiale di Hong Kong dell’Alitalia, cioè una compagnia aerea fallita, aveva 7 milioni e mezzo di euro, liquidi. Erano depositati in una banca locale.
Un tesoretto che a quanto pare c’è anche in Brasile, Argentina, Venezuela e chissà in quanti altri posti. Fantozzi e i suoi hanno calcolato che nelle banche in giro per il mondo l’Alitalia abbia depositi per molti milioni di euro. Quanti? Decine. Forse una cinquantina. Non saranno la soluzione, ma perché lasciarli lì? Soprattutto, perché non fermare al più presto l’emorragia degli uffici esteri? Tanto più che ogni euro speso per mandare avanti quelle baracche è un euro sottratto ai creditori. Nessuno è in grado di dire quale sia esattamente il loro numero. Ma non sono meno di 23 mila, compresi i dipendenti che devono avere circa 205 milioni di liquidazioni. Di conseguenza, non si può sapere con precisione quanti soldi servano per pagarli. Unica certezza: i debiti con migliaia di fornitori accumulati dall’Alitalia prima del commissariamento, il 29 agosto 2008, saranno gli ultimi a essere onorati. Se ci saranno ancora soldi. È la dura legge delle liquidazioni. Prima si paga la «prededuzione», cioè i costi della liquidazione e gli impegni contratti dai liquidatori dopo il commissariamento. Poi i dipendenti. Quindi gli enti di previdenza, gli avvocati e i consulenti. In fondo, gli altri. Cioè i fornitori «ante» 29 agosto. E lo Stato, verso cui l’Alitalia in liquidazione ha un debito di 300 milioni: il «prestito ponte» concesso per evitare il fallimento dopo che era saltata la trattativa con Air France. Che a questo punto sarebbe forse meglio chiamare «regalo ponte». A complicare ulteriormente le cose c’è la prospettiva di un contenzioso immane.
Dalle piccole cause di lavoro dei dipendenti (molti anche obbligazionisti) alle controversie internazionali. Un assaggio? L’Alitalia si era coperta dal rischio di cambio sul prezzo del petrolio con derivati del Credit Suisse. Al commissariamento, la banca ha esercitato il diritto di recesso incamerando 50 milioni. Almeno 7, sostiene Fantozzi, non dovuti. Così inevitabilmente si è arrivati alle carte bollate. La fotografia degli sfortunati creditori scattata il 29 agosto 2008 è la sconcertante premessa di una liquidazione destinata a battere ogni record di durata. Roba da far impallidire la procedura dell’Itavia, compagnia del Dc9 abbattuto nel 1980 sui cieli di Ustica: iniziata nel 1981, ventotto anni dopo è ancora aperta. Per la gioia di avvocati e consulenti. I pochi che in queste situazioni guadagnano davvero. La lista dei vecchi fornitori che vantano soldi è tanto sterminata quanto (pare) incompleta. Al punto che balla pure la cifra totale: 320 milioni? 350? O 400? Boh. Ci sono società aeroportuali (gli Aeroporti di Roma hanno pendenze per una quarantina di milioni), compagnie petrolifere, albergatori. Autonoleggi, ristoranti, bar degli aeroporti, editori: dal Financial times (39.091 euro) al gruppo l’Espresso (667.567), alla Rcs quotidiani che edita il Corriere (293.333), al Messaggero (15.069). Poi Telecom Italia, con 3,5 milioni di bollette arretrate. Ma anche le autorità aeroportuali di mezzo mondo. La Coca Cola (574.505 euro). Il profumiere Yves Saint Laurent (14.605 euro). Non manca nemmeno Peccati di Capri, la piccola ditta napoletana che forniva i cioccolatini di benvenuto ai passeggeri (3.852 euro). E neppure la Ince 2002 srl, società alla quale venne affidato durante la gestione di Giancarlo Cimoli il restyling della rivista di bordo, Ulisse 2000, e che era posseduta al 50% dall’attore Pino Insegno. Credito: 77.259 euro. E 60 centesimi.
Sergio Rizzo
04 maggio 2009
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Re: La nuova Alitalia.
78 piloti sono 55 comandanti e 23 piloti. Verranno assunti nell'arco di un anno. Di questi, il 25% sarà quota aziendale e non seguirà nessun criterio di equità di rientro, verranno ancora una volta calpestate anzianità, carichi familiari e meriti. I primi relativi al 25% sono già partiti, credo il mese scorso, ed a parte qualcuno spurio che è saltato fuori dagli ultimi posti della classifica, in questa tornata sono rientrati tutti i sindacalisti confederali rimasti fuori alla prima. Questo, secondo me, la dice lunga sul significato di queste 78 assunzioni che, oltre ad essere insufficienti a coprire i ritardi lamentati da ENAC, sono in gran parte necessari a coprire i contratti a termine dei comandanti pensionabili ma necessari allo startup.sirium2000 ha scritto:Alitalia: Riggio, puntualita' a 73%
Schisano, appena aperte assunzioni per 268 persone
(ANSA) - ROMA, 5 MAG - Alitalia ha un tasso di regolarita' del servizio del 98%, ma per quanto riguarda la puntualita' si scende al 73%, con punte del 70% al Sud. Lo ha riferito il presidente dell'Enac, Vito Riggio, a Radio anch'io. Il manager della compagnia Schisano ha rilevato che sulla regolarita' dei voli ''siamo in linea con le migliori compagnie del mondo, col 98,6%''. Ha poi parlato di ''nuve relazioni sindacali'' ed aggiunto che sono state appena aperte assunzioni ''per 78 piloti e 190 assistenti di volo''.
Se tutto ciò corrisponde al vero mi sembra una buona notizia.........visti i tempi che corrono
Come al solito le notizie della stampa di regime vanno interpretate.
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Re: La nuova Alitalia.
Quoto.air.surfer ha scritto: Come al solito le notizie della stampa di regime vanno interpretate.


Re: La nuova Alitalia.
te, araial, sta 'bbono ... che sti 50 milioni di euro in brasile... me li devi spiegare bene !!!araial14 ha scritto:Quoto.air.surfer ha scritto: Come al solito le notizie della stampa di regime vanno interpretate.

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Re: La nuova Alitalia.
Vorrei precisare chè Az a Londra è anche fornitore di servizzi di handling e ha un portafoglio di 10 compagnie(è il terzo gestore),quindi tanto superflui non mi sembrano(anche perchè periodicamente dovevamo andare sù a dargli rinforzo visto chè con il personale non c'è la facevano).
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Re: La nuova Alitalia.
Azz.....Beccato!!!!!zittozitto ha scritto:te, araial, sta 'bbono ... che sti 50 milioni di euro in brasile... me li devi spiegare bene !!!araial14 ha scritto:Quoto.air.surfer ha scritto: Come al solito le notizie della stampa di regime vanno interpretate.

Oh.............Ma ora non si possono tenere dei bigliettini sotto il materasso che subito c'è qualcuno che ti butta giù dal letto?





















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Re: La nuova Alitalia.
Alitalia: il piano Cai alla prova dell'Enac (Sole)
ROMA (MF-DJ)--I recenti disservizi della nuova Alitalia, per i quali
oggi la compagnia e' stata convocata dall'Enac, stanno provocando "un piccolo terremoto" ai vertici della compagnia aerea: lo scrive oggi il Sole 24 Ore, spiegando che "in sordina e' partita un'azione di
ricambio di alcune caselle importanti nella compagnia".
In particolare, e' in arrivo a Roma un gruppo di 15 manager francesi,
"ufficialmente attesi per gruppi di studio"; da pochi giorni e' operativo inoltre un dirigente proveniente da Air France, Marco Sansavini, come direttore vendite e distribuzione per l'Italia e
l'estero. Non sarebbe invece in vista di rinnovo il contratto del direttore risorse umane, Giovanni Distefano.
Quanto ai disservizi della compagnia, il Sole 24 Ore riferisce che "il
piano industriale avrebbe sottostimato la necessita' di personale
navigante.
Sarebbero insufficienti gli equipaggi, soprattutto nella
flotta Alitalia.
La compagnia smentisce problemi nel piano", ma "ci
sarebbero un migliaio di naviganti in meno di quelli reputati necessari per un puntuale funzionamento della macchina". red/rov
ROMA (MF-DJ)--I recenti disservizi della nuova Alitalia, per i quali
oggi la compagnia e' stata convocata dall'Enac, stanno provocando "un piccolo terremoto" ai vertici della compagnia aerea: lo scrive oggi il Sole 24 Ore, spiegando che "in sordina e' partita un'azione di
ricambio di alcune caselle importanti nella compagnia".
In particolare, e' in arrivo a Roma un gruppo di 15 manager francesi,
"ufficialmente attesi per gruppi di studio"; da pochi giorni e' operativo inoltre un dirigente proveniente da Air France, Marco Sansavini, come direttore vendite e distribuzione per l'Italia e
l'estero. Non sarebbe invece in vista di rinnovo il contratto del direttore risorse umane, Giovanni Distefano.
Quanto ai disservizi della compagnia, il Sole 24 Ore riferisce che "il
piano industriale avrebbe sottostimato la necessita' di personale
navigante.
Sarebbero insufficienti gli equipaggi, soprattutto nella
flotta Alitalia.
La compagnia smentisce problemi nel piano", ma "ci
sarebbero un migliaio di naviganti in meno di quelli reputati necessari per un puntuale funzionamento della macchina". red/rov
Re: La nuova Alitalia.
vuoi vede' che ti vengono a citofonare ?air.surfer ha scritto:Alitalia: il piano Cai alla prova dell'Enac (Sole)
....
Sarebbero insufficienti gli equipaggi, soprattutto nella
flotta Alitalia.
La compagnia smentisce problemi nel piano", ma "ci
sarebbero un migliaio di naviganti in meno di quelli reputati necessari per un puntuale funzionamento della macchina". red/rov
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Re: La nuova Alitalia.
E non sai quanto te lo auguro!!!!!zittozitto ha scritto: vuoi vede' che ti vengono a citofonare ?



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Re: La nuova Alitalia.
zittozitto ha scritto: vuoi vede' che ti vengono a citofonare ?
Si, ma i Carabinieri

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Re: La nuova Alitalia.
See... prima devono sistemare tutti gli amici, zii, parenti, cugini, poi i capoccia dei confederati, poi gli associati dei confederati.... eeeeehhhh.zittozitto ha scritto:vuoi vede' che ti vengono a citofonare ?

Re: La nuova Alitalia.
air.surfer ha scritto:See... prima devono sistemare tutti gli amici, zii, parenti, cugini, poi i capoccia dei confederati, poi gli associati dei confederati.... eeeeehhhh.zittozitto ha scritto:vuoi vede' che ti vengono a citofonare ?
no no scusa ... ho sbagliato il quote ... intendevano per trovare altri milioni di euro dormienti.

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Re: La nuova Alitalia.
Hanno scoperto l'acqua calda fusse chè fusse la volta buona e chè mi tocca rifare i voli col mascherone? Magari 

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Re: La nuova Alitalia.
air.surfer, da quanto ho capito sei un pilota messo a terra da Alitalia, non per farmi i fatti tuoi, ma com'e' la situazione con altre compagnie per trovare impiego? So che Lufthansa Italia sta facendo selezione per assumere personale navigante, forse in Italia al momento e' l'unica alternativa e forse non e' nanche malvagia no?
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Re: La nuova Alitalia.
L'assunzione di personale italiano non è vista di buon occhio dai sindacati tedeschi che hanno imposto come condizione che i candidati italiani si sottopongano al famigerato DLR.tower ha scritto:air.surfer, da quanto ho capito sei un pilota messo a terra da Alitalia, non per farmi i fatti tuoi, ma com'e' la situazione con altre compagnie per trovare impiego? So che Lufthansa Italia sta facendo selezione per assumere personale navigante, forse in Italia al momento e' l'unica alternativa e forse non e' nanche malvagia no?
Un test che ha pochissimo di aeronautica.
La scorsa tornata è stata di una cinquantina di persone , almeno cosi' mi hanno riportato, e solo due hanno passato i test.
Sono test fatti per gli abinitio quando, per capire se investire o no su di una persona o meno, l'unico metodo sono i test di attitudine al volo.
Cosa piuttosto ridicola visto che il piu' pidocchioso dei candidati italiani ha al suo attivo almeno 5000 ore di volo su macchina pesante.
IMHO è una buffonata per dire che "siccome gli italiani sono delle pippe" allora i tedeschi assumono il loro personale in esubero, circa 200 mi pare.
Fare un test del genere quando si hanno 20 anni e nessun pensiero puo' avere un senso, farlo a 40/45 con due figli, il mutuo, la cassa integrazione e i brevetti in scadenza, ne ha un altro.
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Re: La nuova Alitalia.
ALITALIA:SCHISANO;RELAZIONI SINDACALI NUOVE, 268 ASSUNTI
(ANSA) - ROMA, 5 MAG - Le relazioni sindacali nella nuova Alitalia non possono essere simili a quelli presenti nella vecchia compagnia di bandiera. Cosi' il il manager di Alitalia, Giancarlo Schisano, risponde ai sindacati che accusano il management di applicare a modo suo le intese di Palazzo Chigi. ''Dal mio punto di vista - ha spiegato Schisano - e' ovvio che le relazioni sindacali non possono essere simili a quelle della vecchia Alitalia. Questo - ha proseguito - e' uno dei grandi cambiamenti che impone il lavorare in un'azienda privata e su questo e' necessaria una forma di confronto diversa''. Quanto in generale ai livelli occupazionali, Schisani ha osservato che ''i dipendenti Alitalia sono un numero superiore al concordato'', aggiungendo che sono state appena aperte assunzioni ''per 78 piloti e 190 assistenti di volo per far fronte all'aumento dell'attivita' estiva''. (ANSA).
(ANSA) - ROMA, 5 MAG - Le relazioni sindacali nella nuova Alitalia non possono essere simili a quelli presenti nella vecchia compagnia di bandiera. Cosi' il il manager di Alitalia, Giancarlo Schisano, risponde ai sindacati che accusano il management di applicare a modo suo le intese di Palazzo Chigi. ''Dal mio punto di vista - ha spiegato Schisano - e' ovvio che le relazioni sindacali non possono essere simili a quelle della vecchia Alitalia. Questo - ha proseguito - e' uno dei grandi cambiamenti che impone il lavorare in un'azienda privata e su questo e' necessaria una forma di confronto diversa''. Quanto in generale ai livelli occupazionali, Schisani ha osservato che ''i dipendenti Alitalia sono un numero superiore al concordato'', aggiungendo che sono state appena aperte assunzioni ''per 78 piloti e 190 assistenti di volo per far fronte all'aumento dell'attivita' estiva''. (ANSA).
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Re: La nuova Alitalia.
mi invitate a per fare un voletto con voi?worf359 ha scritto:Hanno scoperto l'acqua calda fusse chè fusse la volta buona e chè mi tocca rifare i voli col mascherone? Magari
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Re: La nuova Alitalia.
air.surfer ha scritto:L'assunzione di personale italiano non è vista di buon occhio dai sindacati tedeschi che hanno imposto come condizione che i candidati italiani si sottopongano al famigerato DLR.tower ha scritto:air.surfer, da quanto ho capito sei un pilota messo a terra da Alitalia, non per farmi i fatti tuoi, ma com'e' la situazione con altre compagnie per trovare impiego? So che Lufthansa Italia sta facendo selezione per assumere personale navigante, forse in Italia al momento e' l'unica alternativa e forse non e' nanche malvagia no?
Un test che ha pochissimo di aeronautica.
La scorsa tornata è stata di una cinquantina di persone , almeno cosi' mi hanno riportato, e solo due hanno passato i test.
Sono test fatti per gli abinitio quando, per capire se investire o no su di una persona o meno, l'unico metodo sono i test di attitudine al volo.
Cosa piuttosto ridicola visto che il piu' pidocchioso dei candidati italiani ha al suo attivo almeno 5000 ore di volo su macchina pesante.
IMHO è una buffonata per dire che "siccome gli italiani sono delle pippe" allora i tedeschi assumono il loro personale in esubero, circa 200 mi pare.
Fare un test del genere quando si hanno 20 anni e nessun pensiero puo' avere un senso, farlo a 40/45 con due figli, il mutuo, la cassa integrazione e i brevetti in scadenza, ne ha un altro.
Capisco, mi spiace. In ogni caso anche a 40/45 con migliaia di ore di volo se si vuole continuare a volare resta sempre sempre una possibilita', alla fine 2 ce l'hanno fatta! Poi qui entrano in gioco valutazioni personali insindacabili. In ogni caso avranno sempre piu' bisogno di piloti, se effettivamente baseranno tante macchine quanto hanno detto in Italia, magari la situazione si evolvera' positivamente anche per le assunzioni!
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Re: La nuova Alitalia.
credo che il limite d'età per essere assunti in lhi sia di 45 anni (così mi è stato riferito a un 46enne che ci ha provato...tower ha scritto:air.surfer ha scritto:L'assunzione di personale italiano non è vista di buon occhio dai sindacati tedeschi che hanno imposto come condizione che i candidati italiani si sottopongano al famigerato DLR.tower ha scritto:air.surfer, da quanto ho capito sei un pilota messo a terra da Alitalia, non per farmi i fatti tuoi, ma com'e' la situazione con altre compagnie per trovare impiego? So che Lufthansa Italia sta facendo selezione per assumere personale navigante, forse in Italia al momento e' l'unica alternativa e forse non e' nanche malvagia no?
Un test che ha pochissimo di aeronautica.
La scorsa tornata è stata di una cinquantina di persone , almeno cosi' mi hanno riportato, e solo due hanno passato i test.
Sono test fatti per gli abinitio quando, per capire se investire o no su di una persona o meno, l'unico metodo sono i test di attitudine al volo.
Cosa piuttosto ridicola visto che il piu' pidocchioso dei candidati italiani ha al suo attivo almeno 5000 ore di volo su macchina pesante.
IMHO è una buffonata per dire che "siccome gli italiani sono delle pippe" allora i tedeschi assumono il loro personale in esubero, circa 200 mi pare.
Fare un test del genere quando si hanno 20 anni e nessun pensiero puo' avere un senso, farlo a 40/45 con due figli, il mutuo, la cassa integrazione e i brevetti in scadenza, ne ha un altro.
Capisco, mi spiace. In ogni caso anche a 40/45 con migliaia di ore di volo se si vuole continuare a volare resta sempre sempre una possibilita', alla fine 2 ce l'hanno fatta! Poi qui entrano in gioco valutazioni personali insindacabili. In ogni caso avranno sempre piu' bisogno di piloti, se effettivamente baseranno tante macchine quanto hanno detto in Italia, magari la situazione si evolvera' positivamente anche per le assunzioni!

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Re: La nuova Alitalia.
almeno...
mi è stato ripetuto più volte che,ATTUALMENTE, a 26 anni si vecchi per il mondo del lavoro. ci rendiamo conto?
penso a tutte quelle persone che hanno perso il lavoro che hanno dai 24 anni in su
mi è stato ripetuto più volte che,ATTUALMENTE, a 26 anni si vecchi per il mondo del lavoro. ci rendiamo conto?
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Re: La nuova Alitalia.
Sì ma è un limite (assurdo) tutto italiano.. all'estero per fortuna non è così.
Si deve solo trovare la forza e la possibilità di andarsene..
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Re: La nuova Alitalia.
partiamo?
(non con Alitalia altrimenti faremo tardi)
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Re: La nuova Alitalia.
Io ci sono... Però non nel settore Aereo... 

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Re: La nuova Alitalia.
apriamo un ristorante italiano in australia. io faccio lo chef! 

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Re: La nuova Alitalia.
O non arriviamo proprio!i_disa ha scritto:partiamo?
(non con Alitalia altrimenti faremo tardi)
Andiamo con la mia compagnia.. la Skycazz

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Re: La nuova Alitalia.
La faccia come il c.ulo...
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Re: La nuova Alitalia.
un posto in business pleaseArya ha scritto:O non arriviamo proprio!i_disa ha scritto:partiamo?
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Re: La nuova Alitalia.
ma va?air.surfer ha scritto:La faccia come il c.ulo...

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Re: La nuova Alitalia.
apriamo un ristorante italiano in australia. io faccio lo chef!
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Io Bar tender & Food and Beverage manager... I.P.S.I.A C. Lobbia Asiago

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