Aldus ha scritto: Per come la vedo io (ma potrei sbagliare benissimo, non ho la sfera di cristallo!) soltanto un cedimento di origine aerodinamica può far staccare quel componente in quel modo senza danneggiarlo.


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Aldus ha scritto: Per come la vedo io (ma potrei sbagliare benissimo, non ho la sfera di cristallo!) soltanto un cedimento di origine aerodinamica può far staccare quel componente in quel modo senza danneggiarlo.
araial14 ha scritto:Aldus ha scritto: Per come la vedo io (ma potrei sbagliare benissimo, non ho la sfera di cristallo!) soltanto un cedimento di origine aerodinamica può far staccare quel componente in quel modo senza danneggiarlo.ACCIDENTI!!!
C'è una che non capisco.Aldus ha scritto:Non solo il timone cara Betty: tutta la deriva, con tanto di timone ancora attaccato!betty ha scritto:Secondo voi cosa può indicare che il timone sia rimasto sostanzialmente intero?
E' questo che mi sconforta.
Visto così "ad occhio" sembra un cedimento di tipo aerodinamico, ossia l'intera deriva credo sia stata sottoposta a forze laterali così intense da farla saltare via di netto.
A quel punto, veleggiando nell'aria, è caduta in mare rimanendo sostanzialmente integra, ancora col timone attaccato, il tutto senza apparenti danni da impatto violento.
Se è veramente successa una cosa del genere, COSA abbia provocato tale cedimento è ancora un mistero.
Tuttavia l'impressione di un danno da cedimento aerodinamico, anzichè da impatto al suolo, c'è.
Ed è stata la prima cosa che ho notato.![]()
Se quel pezzo si fosse staccato dal resto dell'aereo a causa di un impatto violento sul mare (ricordate il volo Swissair?) dubito che quel rottame restasse intonso come si vede in quelle foto.
L'impatto lo avrebbe distrutto, contorto, sfasciato, e il timone non sarebbe neanche più attaccato alla deriva (o a ciò che ne rimane).
Quiì invece è diverso.
Quì abbiamo la foto di un'intero componente di un A330 senza vistosi danni visibili, con tanto di timone attaccato.
Per come la vedo io (ma potrei sbagliare benissimo, non ho la sfera di cristallo!) soltanto un cedimento di origine aerodinamica può far staccare quel componente in quel modo, di netto, senza danneggiarlo, e lasciarlo integro a veleggiare nell'aria sino a quando si posa sulle acque dell'oceano.
Ma quì lo dico, e quì lo nego.
Non sto dicendo che prima si è staccata la deriva, e poi a cascato l'aereo.Zapotec ha scritto: magari la caduta da fl350... ?
insomma è il distacco del timone che fa cadere l'aereo o il cadere dell'aereo che fa staccare il timone... siamo da capo secondo me... cane che si morde... la coda
certo che il messaggio ACARS F/CTL RUD TRV LIM FAULT in prima riga...
son confuso
Volevo semplicemente ringraziare Aldus per questo post e quello precedente.Aldus ha scritto:Posso fare una critica, anzi una riflessione?giangoo ha scritto:sono d'accordissimo con simone e fretless, il giornalista ha solo dato voce a chi, millioni di persone, prende l'aereo come mezzo per trasportarsi da A a B in poco tempo. Sicuri che (dato quello che dicono gli esperti) non cada.
E che se ne fregano di pitot tube o variometro e fbw.
NON e' un articolo tecnico, e ricordiamo che in questo giorni, piloti ed esperti di tutto il mondo hanno detto la loro ai giornali, magari per qualche centone di consulenza, senza avere nulla in mano.
Un po' di autocritica e umilta' non fanno mai male.
Secondo te che differenza passa tra il prendere un aereo (qualunque aereo, a caso) sapendo che su un giornale si è favoleggiato su un incidente relativo a un aereo che NON è il tuo, e il prendere il medesimo aereo senza che sia stato scritto nulla sui giornali relativo a un altro incidente?
Nulla.
C'è solo una cosa che cambia fisicamente nelle persone: hanno più paura.
Ma l'aereo, ossia la "macchina" su cui stanno volando si fa forse influenzare dalle parole di un articolo?
Ossia, se io scrivo che gli aerei sono tutti dei catorci, bare volanti, che volano verso un "destino", etc etc,... alla macchina gliene frega forse qualcosa?
Nulla.
Se l'aereo vola, e ti trasporta da quì a là, lo fa solo perchè l'ingegneria lo rende tale.
Non certo un articolo su un giornale!
L'articolo non può ledere in nessun modo la macchina, ne influenzarla in nessun modo, ne romperla, ne farla stare meglio, ne farla consumare meno, ne renderla supersonica, ne farla cascare dal cielo.... non può fare niente di tutto questo.
C'è solo UNA cosa che un articolo può fare, e che lo rende REALE sul serio: ledere la testa della gente, ossia spaventarla.
Quello sì che gli riesce molto bene!
Risultato (tecnicamente/aeronauticamente parlando)?
Nulla.
L'aereo continuerà a volare tale e quale a prima così come concepito dall'ingegneria e dalla bravura dei piloti,.... MA..... al posto di avere a bordo passeggeri rilassati che si godono felicemente il volo, avrà a bordo un branco di fifoni paranoici che si sono fatti intortare la testa da un'articolo semi orror.
Che ci sia o NON ci sia quell'articolo, non cambia assolutamente nulla per l'aeroplano.
Cambia molto però per la testa della gente, anzi cambia tutto (in peggio).
Ecco perchè articoli del genere (sai a quale articolo mi riferisco) non servono a un bel niente.
Ricordiamoci un concetto base della psicologia umana: quando le persone sono scosse emotivamente da un brutto episodio capitato ad altri (l'AF447) bisogna rincuorarle e ridargli fiducia, NON prendere l'esempio catastrofico ed usarlo come leva allo scopo di spaventare ancora di più le persone!
Questo è stupido e meschino.
Nonostante ciò che è successo, il mondo deve andare avanti, e deve andare avanti a testa ALTA, non a testa china, chiusi a riccio, pieni zeppi di paure e paranoie.
Una società di paurosi non andrà mai da nessuna parte.
Noi di MD80.IT sono anni che aiutiamo la gente a sentirsi bene con sè stessa, a liberarsi dalle sue paure/fobie, e ad avere fiducia nell'aviazione.
E nonostante possono capitare brutti episodi non molliamo mai la presa.
La teniamo ben salda perchè sappiamo che è giusto ciò che facciamo, e sono tante le persone che ci hanno detto "grazie" per ciò che abbiamo fatto per loro.
Ecco perchè NON tolleriamo chi divulga in giro sui giornali paure immotivate che oltre a rovinare la gente (già impaurita di suo) rovina anche anni del nostro operato!
Se l'aviazione è andata avanti e ha continuato a progredire sin dai suoi albori è grazie a persone che NON hanno avuto paura, hanno sempre sorriso alla vita, e grazie a questa dose di fiducia hanno saputo creare ciò che oggi abbiamo.
La paura non ha mai aiutato nessuno, perchè paura vuol dire chinare la testa, perdere il senso della vita, chiudersi, isolarsi, non credere più a niente, entrare in paranoia fino all'esaurimento.
E quello non è più "vivere".
E' morire prima di essere morti per davvero!
Le indagini (quelle VERE,, quelle che contano davvero!) si fanno nel modo da te descritto: si recuperano i rottami, le scatole nere, eventuali testimonianze, etc, dopodichè gli esperti mondiali sui disastri aerei si mettono al lavoro analizzando tutto quanto con pazienza certosina sino a trovare le cause che hanno portato alla sciagura.MD82_Lover ha scritto:
C'è una che non capisco.
Ho sempre, e forse erroneamente, pensato che le indagini, in particolar modo quelle inerenti incidenti molto complessi (come in questo caso), si svolgessero con la massima riservatezza possibile.
Non so se questo sia un pensiero corretto ma, se lo è, come si spiega il fatto che venga data diffusione ad immagini che, per la loro natura, possono contribuire, in qualche modo, a farsi un idea sul tipo di dinamiche occorse a causare l'incidente?
Voglio dire...la visione di un certo tipo di reperti non dovrebbe essere appannaggio solo delle autorità preposte a condurre le indagini?
Chiedo perchè non so.
Beh, che siano o no generazioni successive, il frame del cono di coda è rimasto invariato dall'A300 alla famiglia A330/340, giusto?Peretola ha scritto:Anche perchè a quel problema fu posto rimedio nelle generazioni successive di Airbus...Per gli A300 ancora in servizio furono invece diramati dei richiami ai piloti di non "stimonare" troppo (perdonate il neologismo...)Aldus ha scritto:
Ciò NON (ripeto NON) significa che l'AF447 abbia perso la deriva per lo stesso medesimo motivo (uso improprio del timone)!
Significa solo che a fronte di quelle foto, il distacco "netto" della deriva ha un losco di somiglianza con ciò che è avvenuto all'AA587, ossia un cedimento strutturale netto avvenuto per ragioni "aerodinamiche", che non per impatto al suolo.
Aldus ha scritto:Posso fare una critica, anzi una riflessione?giangoo ha scritto:sono d'accordissimo con simone e fretless, il giornalista ha solo dato voce a chi, millioni di persone, prende l'aereo come mezzo per trasportarsi da A a B in poco tempo. Sicuri che (dato quello che dicono gli esperti) non cada.
E che se ne fregano di pitot tube o variometro e fbw.
NON e' un articolo tecnico, e ricordiamo che in questo giorni, piloti ed esperti di tutto il mondo hanno detto la loro ai giornali, magari per qualche centone di consulenza, senza avere nulla in mano.
Un po' di autocritica e umilta' non fanno mai male.
Secondo te che differenza passa tra il prendere un aereo (qualunque aereo, a caso) sapendo che su un giornale si è favoleggiato su un incidente relativo a un aereo che NON è il tuo, e il prendere il medesimo aereo senza che sia stato scritto nulla sui giornali relativo a un altro incidente?
Nulla.
C'è solo una cosa che cambia fisicamente nelle persone: hanno più paura.
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Ecco perchè NON tolleriamo chi divulga in giro sui giornali paure immotivate che oltre a rovinare la gente (già impaurita di suo) rovina anche anni del nostro operato!
Se l'aviazione è andata avanti e ha continuato a progredire sin dai suoi albori è grazie a persone che NON hanno avuto paura, hanno sempre sorriso alla vita, e grazie a questa dose di fiducia hanno saputo creare ciò che oggi abbiamo.
La paura non ha mai aiutato nessuno, perchè paura vuol dire chinare la testa, perdere il senso della vita, chiudersi, isolarsi, non credere più a niente, entrare in paranoia fino all'esaurimento.
E quello non è più "vivere".
E' morire prima di essere morti per davvero!
Quoto in pieno la frase di Giangoo. Io volo 2/3 volte al mese con i liners da anni, adoro la tecnologia aeronautica e sono eccitato ad ogni decollo come se fosse il primo volo.La paura ha permesso a molti piloti di portare a casa le penne, non sopravvalutando le capacita umane e tecniche nei confronti della natura, che ci permette di usare i suoi cieli. E' la lotta decennale da parte di pionieri e collaudatori contro la paura, che consente a noi oggi di avere meravigliose macchine volanti che ci portano ogni giorno da una parte all'altra del globo.
Purtroppo secondo me ha ragione il giornalista a ricordare che ancora non sono perfette, che ancora cadono, e che faranno ancora paura.
Come per migliaia di persone ogni giorno fanno sognare nuovi mondi, nuove vite, nuove avventure.
JT8D ha scritto: invece appare una failure al rudder travel limiter, che è un'altra cosa.
Paolo
MD80MD11FOREVER ha scritto:In Francia è scoppiata la polemica tra piloti e la compagnia , piloti air france pronti ad entrare in sciopero fino a quando la compagnia non avra cambiato tutte le sonde.... qui incollo il testo in francese, qualcuno di voi saprà il francese....
Aldus ha scritto:Sto dicendo solo che, guardando quelle foto e il MODO in cui è rotta la deriva, sembra (il sembra è d'obbligo) che questo componente abbia ceduto per causa di forze aerodinamiche, NON per forze da impatto con l'acqua.Zapotec ha scritto: magari la caduta da fl350... ?
son confuso
L'unico danno che presenta è un taglio netto alla base, come se una forza aerodinamica laterale di eccezionale intensità l'abbia "staccato via" come si fa con un modellino di plastica.
Ecco cosa sto dicendo.
Solo questo.
Non sto dicendo COME è avvenuto l'intero incidente, ossia se la deriva si è staccata prima o dopo, o se l'aereo è caduto perchè ha perso la deriva, oppure stava già cadendo e poi la deriva è saltata via in seguito.
Questo ovviamente non lo posso sapere, devo aspettare l'esito dell'inchiesta.
L'unica cosa che sembra evidente è che quella deriva non è saltata via a causa di un impatto diretto sull'acqua, bensì a causa di forze aerodinamiche che l'hanno "spezzata" in volo, proprio come successo all'AA587.
A quel punto, una volta spezzata, la deriva "veleggia" nell'aria e cade.
Cade foglia morta, ondeggiando, e anche se cascasse da FL350 non avrà mai velocità tale da impattare l'acqua con una forza tale da distruggersi.
Ecco perchè appare "integra" tra virgolette, senza apparenti danni da impatto.
Probabilmente perchè non c'è stato proprio nessun impatto violento per quella deriva.
C'è stato solo uno "strappo" in volo e basta.
E in questo caso ti può ,e deve, rispondere solo un SIGNOR tecnico.Freddie ha scritto:La mia domanda è: se si staccasse in volo (e non in caduta), questo distacco potrebbe ragionevolmente avvenire unicamente per forze atmosferiche ?
questa è l'immagine raddoppiata, aumentata di dpi e filtrata con un effetto 3D, ho rimosso lil canotto/boa degli operatori ed evidenziato quello che penso sia un meccanismo di ancoraggio per il recupero sottostante il timone.Aldus ha scritto:
Non sto dicendo che prima si è staccata la deriva, e poi a cascato l'aereo.
E nemmeno che prima è cascato l'aereo, e poi si è staccata la deriva.
Sto dicendo solo che, guardando quelle foto e il MODO in cui è rotta la deriva, sembra (il sembra è d'obbligo) che questo componente abbia ceduto per causa di forze aerodinamiche, NON per forze da impatto con l'acqua.
[cut]
Ecco perchè appare "integra" tra virgolette, senza apparenti danni da impatto.
Probabilmente perchè non c'è stato proprio nessun impatto violento per quella deriva.
C'è stato solo uno "strappo" in volo e basta.
Sai qual'é il problema? ...é che la gente comune di fida ciecamente della tecnologia, che é un pò l'unica vera religione che accomuna l'umanità nel terzo millennio, salvo poi scandalizzarsi quando 1 volo su centinaia di migliaia finisce in tragedia.giangoo ha scritto:Purtroppo secondo me ha ragione il giornalista a ricordare che ancora non sono perfette, che ancora cadono, e che faranno ancora paura.
Ci sono delle protezioni: ti rispondo nel thread tecnico, dato che l'argomento è interessante.Zortan ha scritto:JT8D ha scritto: invece appare una failure al rudder travel limiter, che è un'altra cosa.
Paolo
è un dispositivo che serve a non andare in extracorsa col timone ?
beh, se fosse quello le analogie con l'AA587 si rafforzerebbero.
Turbolenza->AP staccato-> gli dò di timone ma il limitatore di corsa si rompe, va in extracorsa e si stacca dall'aereo.
certo, in effetti potrebbe essersi benissimo staccato durante una caduta incontrollata per altre cause, quindi, ragionevolmente quello che si può affermare è che l'aereo si è rotto in volo (o in caduta incontrollata)
PS: ho quotato un pezzo di messaggio dell'altro thread qui perchè ho piazzato ipotesi, e quindi non mi pareva opportuno "inquinare" il thread buono.
araial14 ha scritto:MD80MD11FOREVER ha scritto:In Francia è scoppiata la polemica tra piloti e la compagnia , piloti air france pronti ad entrare in sciopero fino a quando la compagnia non avra cambiato tutte le sonde.... qui incollo il testo in francese, qualcuno di voi saprà il francese....
Se la prossima volta che posti un articolo ti ricordi anche di segnalare il sito dal quale lo hai copiato...![]()
Certo che,misuratori di velocità o no,questa è una gran brutta faccenda.In ogni caso è doveroso che i piloti cerchino (se pur nel buio delle indagini) di tutelare in ogni modo la loro sicurezza e quella dei passeggeri.Il mio "rovello" è capire se questi misuratori sono stati sostituiti anche da altre compagnie. E' notizia di ieri : TAM notifica di averli sostituiti su tutti i suoi Airbus.
Questo fa anche pensare,sempre che corrisponda al reale.
"...Depuis, le problème semble s'être présenté à nouveau avec les sondes plus récentes..."
Air France sostituirà sonde Airbus.Risposta a protesta dei piloti di linea
Dopo la tragedia dell'Airbus precipitato al largo del Brasile, il gruppo Air France ha deciso di sostituire nel giro di pochi giorni i sensori di velocità sui suoi Airbus A333S e A340. Si teme che tali sonde siano all'origine dell'incidente verificatosi nell'Atlantico. Lo ha reso noto il sindacato dei piloti di linea che, lunedì, aveva minacciato di rimanere a terra se l'azienda non avesse accelerato le procedure di sostituzione.
http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/arti ... colo.shtml
Grazie!MD80MD11FOREVER ha scritto: L'articolo l'ho copiato dal giornale le figaro, pero le figaro su web..... non quello cartaceo il sito è questo http://www.lefigaro.fr/
Leggiamo con un pò di "oggettività" quello che è stato scritto:Fretless ha scritto:Quoto in pieno la frase di Giangoo. Io volo 2/3 volte al mese con i liners da anni, adoro la tecnologia aeronautica e sono eccitato ad ogni decollo come se fosse il primo volo.La paura ha permesso a molti piloti di portare a casa le penne, non sopravvalutando le capacita umane e tecniche nei confronti della natura, che ci permette di usare i suoi cieli. E' la lotta decennale da parte di pionieri e collaudatori contro la paura, che consente a noi oggi di avere meravigliose macchine volanti che ci portano ogni giorno da una parte all'altra del globo.
Purtroppo secondo me ha ragione il giornalista a ricordare che ancora non sono perfette, che ancora cadono, e che faranno ancora paura.
Come per migliaia di persone ogni giorno fanno sognare nuovi mondi, nuove vite, nuove avventure.
Al tempo stesso, ogni volta che parto, sono conscio del fatto che potrei non tornare, e questo pensiero non mi abbandona finchè non tocco terra.
Nonostante i 60.000 km l'anno che percorro in auto e che di conseguenza mi espongono molto di più a rischi mortali, la sensazione è molto diversa, sarà perchè mi sento illusoriamente padrone delle mie azioni (fermarsi all'Autogrill, cambiare velocità di crociera, cambiare percorso, ecc.)
Comunque credo che il senso dell'articolo incriminato volesse essere assolutamente filosofico e sicuramente non tecnico.
Buona giornata,
Corrado
Premiato lo stoicismo ( che sottoscrivo) nel voler risottolineare quanto questa mente impervia e sconnessa è riuscita a "scrivere". Se le sue parole fossero il tracciato di un elettroencefalogramma la risultante grafica sarebbe questa :__________________________________________________________________MD82_Lover ha scritto:Leggiamo con un pò di "oggettività" quello che è stato scritto:Fretless ha scritto:Quoto in pieno la frase di Giangoo. Io volo 2/3 volte al mese con i liners da anni, adoro la tecnologia aeronautica e sono eccitato ad ogni decollo come se fosse il primo volo.La paura ha permesso a molti piloti di portare a casa le penne, non sopravvalutando le capacita umane e tecniche nei confronti della natura, che ci permette di usare i suoi cieli. E' la lotta decennale da parte di pionieri e collaudatori contro la paura, che consente a noi oggi di avere meravigliose macchine volanti che ci portano ogni giorno da una parte all'altra del globo.
Purtroppo secondo me ha ragione il giornalista a ricordare che ancora non sono perfette, che ancora cadono, e che faranno ancora paura.
Come per migliaia di persone ogni giorno fanno sognare nuovi mondi, nuove vite, nuove avventure.
Al tempo stesso, ogni volta che parto, sono conscio del fatto che potrei non tornare, e questo pensiero non mi abbandona finchè non tocco terra.
Nonostante i 60.000 km l'anno che percorro in auto e che di conseguenza mi espongono molto di più a rischi mortali, la sensazione è molto diversa, sarà perchè mi sento illusoriamente padrone delle mie azioni (fermarsi all'Autogrill, cambiare velocità di crociera, cambiare percorso, ecc.)
Comunque credo che il senso dell'articolo incriminato volesse essere assolutamente filosofico e sicuramente non tecnico.
Buona giornata,
Corrado
"Tutta quella pantomima di giubbotti da gonfiare e maschere da indossare è solo una recita per far credere che esista una seconda possibilità.
Il giubbotto salvagente è un cerotto mentale.
Le scatole nere (l'ultimo feticcio che ci era rimasto sulla strada sbarrata che porta a una qualunque verità)..."
Certe frasi si commentano da sole.
Pantomima, cerotti mentali, feticci la cui analisi porta a "qualunque" verità.
Chi mi spiega quale messaggio vuole far passare questa persona utilizzando certe parole?
A me pare che si vogliano togliere anche le poche sicurezze consolidate che ci sono.
O sbaglio?
Anch'io appartengo alla stragrande maggioranza di persone che probabilmente se ne strafregano di pitot, variometri e fbw... e sicuramente l'idea di un volo di 12 ore non mi gusta tanto quanto andare a mangiare la pizza, ma quando uno scrive di un evento citando in un colpo solo il corano, la CAI, il Padreterno ed i videogames , una forma laica di fede , gli universi paralleli
![]()
, gli spazi temporali , l'amico cuoco di New York, le iatture e la teoria della relatività
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un qualche dubbio sulla natura ed utilità dell'articolo mi vengono.
E poi, scusate...ma perchè gli Illuminati e il Priorato di Sion non li ha citati?
Eh no...perchè allora non può essere un articolo serio, cribbio!
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E' quì che sbagli.giangoo ha scritto: Scusate se torno sull'argomento, ma sono stato chiamato in causa e siamo sul generico, quindi mi sembra giusto parlare anche dei risvolti sociali della vicenda.
Caro Aldo, mi permetto di criticare alcune delle tue frasi, per dare voce anche a chi la pensa un po' diversamente dall'utente tipico del sito. A cui piace l'aereonautica, il volo, ma che non ne fa una religione difendendola a spada tratta.
Ma è proprio questo il problema.giangoo ha scritto: Ma dall'altra parte bisogna anche Tollerare, al contrario di quanto scrivi, chi, estraneo all'aeronautica, ricorda ai lettori del suo giornale (che lo possono comprare o meno, non e' obbligatorio leggere la Repubblica e in edicola Topolino c'e' sempre) che gli aerei nel 2009 cadono ancora per i piu' svariati motivi, nonostante il progresso tecnologico e le rassicurazioni di aziende, aerolinee e stati.
Appunto.giangoo ha scritto: Chi ha paura di volare, se sente che un aereo all'avanguardia volato da una delle piu' grandi areolinee del mondo, sparisce col suo carico di vite umane in mezzo all'oceano, e' gia' terrorizzato. Non si puo' dare la colpa ad un articolo se prendono paura. Non e' l'articolo, ma il fatto, purtroppo, che fa paura.
La paura non ci ha portato da nessuna parte.giangoo ha scritto: La paura ha permesso a molti piloti di portare a casa le penne, non sopravvalutando le capacita umane e tecniche nei confronti della natura, che ci permette di usare i suoi cieli. E' la lotta decennale da parte di pionieri e collaudatori contro la paura, che consente a noi oggi di avere meravigliose macchine volanti che ci portano ogni giorno da una parte all'altra del globo.
E allora perchè non scrivere tutti i giorni che il nostro cuore si può fermare?giangoo ha scritto: Purtroppo secondo me ha ragione il giornalista a ricordare che ancora non sono perfette, che ancora cadono, e che faranno ancora paura.
Come per migliaia di persone ogni giorno fanno sognare nuovi mondi, nuove vite, nuove avventure.
Gianfranco
Scusa, ma non sono d'accordo. Cos'è che ci permette di venire a conoscenza di ciò che succede nel mondo? Le televisioni, la carta stampata, le agenzie ecc.. giusto? E meno male che esistono, direi anche. Ma quello che fa la differenza non è COSA ci viene riferito, ma COME. La stragrande maggioranza delle persone prende per oro colato una notizia solo perchè è apparsa sul giornale. E se viene romanzata stile "Cronaca nera" è ovvio che fa paura.Scusate se torno sull'argomento, ma sono stato chiamato in causa e siamo sul generico, quindi mi sembra giusto parlare anche dei risvolti sociali della vicenda.
Caro Aldo, mi permetto di criticare alcune delle tue frasi, per dare voce anche a chi la pensa un po' diversamente dall'utente tipico del sito. A cui piace l'aereonautica, il volo, ma che non ne fa una religione difendendola a spada tratta.
Apprezzo ed ammiro lo sforzo compiuto in Paura di Volare, la passione che viene trasmessa da utente ad utente.
Ma dall'altra parte bisogna anche Tollerare, al contrario di quanto scrivi, chi, estraneo all'aeronautica, ricorda ai lettori del suo giornale (che lo possono comprare o meno, non e' obbligatorio leggere la Repubblica e in edicola Topolino c'e' sempre) che gli aerei nel 2009 cadono ancora per i piu' svariati motivi, nonostante il progresso tecnologico e le rassicurazioni di aziende, aerolinee e stati.
Chi ha paura di volare, se sente che un aereo all'avanguardia volato da una delle piu' grandi areolinee del mondo, sparisce col suo carico di vite umane in mezzo all'oceano, e' gia' terrorizzato. Non si puo' dare la colpa ad un articolo se prendono paura. Non e' l'articolo, ma il fatto, purtroppo, che fa paura.
La paura ha permesso a molti piloti di portare a casa le penne, non sopravvalutando le capacita umane e tecniche nei confronti della natura, che ci permette di usare i suoi cieli. E' la lotta decennale da parte di pionieri e collaudatori contro la paura, che consente a noi oggi di avere meravigliose macchine volanti che ci portano ogni giorno da una parte all'altra del globo.
Purtroppo secondo me ha ragione il giornalista a ricordare che ancora non sono perfette, che ancora cadono, e che faranno ancora paura.
Come per migliaia di persone ogni giorno fanno sognare nuovi mondi, nuove vite, nuove avventure.
Gianfranco
mauro1975 ha scritto:
I giornalisti che non hanno competenze/conoscenze tecniche per descrivere o commentare un evento dovrebbero limitarsi a riportare i fatti per quelli che sono punto e basta.
Mauro
Non è tanto un discorso di forze atmosferiche, quanto più di forze e basta.araial14 ha scritto:E in questo caso ti può ,e deve, rispondere solo un SIGNOR tecnico.Freddie ha scritto:La mia domanda è: se si staccasse in volo (e non in caduta), questo distacco potrebbe ragionevolmente avvenire unicamente per forze atmosferiche ?
Quello che tu chiami paura, io lo chiamo raziocinio.Appe ha scritto:La paura serve, fa parte del bagaglio di un pilota...
Una volta un Comandante (perdonatemi,non ricordo chi) disse che chi quando decolla non ha un briciolo di timore non è al 100% un buon pilota.
Al di là di questa affermazione, la psicologia del volo insegna che la paura esiste,non la si può ignorare,e ti permette di stare più vigile,alzando anche il tuo livello di arousal,ovvero quella soglia di attenzione in più che in determinate circostanze può fare la differenza.
Bisogna sapersi approcciare alla paura,e saperla controllare,ma,per come la vedo io, serve. La macchina è perfetta al 99,9%,ma l'imprevisto in volo esiste sempre,dalla cavolata alla cosa più seria. Anni e anni di addestramento sono fondamentali,ma io credo che un pilota da 20000 ore di volo non debba mai dimenticare quella reazione psicofisica normale che è la paura,deve saperla controllare e sfruttarla,anzichè abbandonarsi ad essa.
Faccio un esempio: i due 747 a tenerife. Il crew del KLM aveva paura,era nervosissimo,sapeva che c'era un back track in pista,ma,per sudditanza psicologica al Comandante,non hanno detto niente. Il Comandante era considerato un mostro sacro,ed ha totalmente ignorato la cosa,causando le ben note conseguenze.
Non è per far polemica e non è per prendere le parti di qualcuno,è la mia idea.
La paura ti fa anche crescere,soprattutto nel training.
Ovvio che i piloti non vadano a volare puntando sulla paura,ma a volte la paura può portarti a casa le penne... Magari hai paura di affrontare una situazione e decidi di non portarti al limite e di dirottare... Questa è una scelta tecnica,dettata da un addestramento,ma convive con un timore...
Non sottovalutiamola!
Verissimo Aldus!Aldus ha scritto: La paura ofusca il raziocinio, ti deconcentra, non ti fa ragionare, e se ti piglia il panico sei morto.
Occhi a distinguere fra paura e panico. Ho paura di un incendio e quindi prendo le precauzioni del caso, ma se mi viene il panico durante un incendio sono fottuto.araial14 ha scritto:Verissimo Aldus!Aldus ha scritto: La paura ofusca il raziocinio, ti deconcentra, non ti fa ragionare, e se ti piglia il panico sei morto.
La paura non solo offusca ma blocca e fa scappare. Il raziocinio e l'accortezza sono vigili,tesi alla massima concentrazione : quella dei piloti appunto.
Il panico è ancor altra cosa, impossibile confonderlo con la paura.Nella paura si tende a commensurare in difesa,per cui il senso lato della prevenzione non scompare, nel panico ogni criterio di spazio e tempo salta, nulla è più misurabile: vuoto totale!Paolo_61 ha scritto:Occhi a distinguere fra paura e panico. Ho paura di un incendio e quindi prendo le precauzioni del caso, ma se mi viene il panico durante un incendio sono fottuto.araial14 ha scritto:Verissimo Aldus!Aldus ha scritto: La paura ofusca il raziocinio, ti deconcentra, non ti fa ragionare, e se ti piglia il panico sei morto.
La paura non solo offusca ma blocca e fa scappare. Il raziocinio e l'accortezza sono vigili,tesi alla massima concentrazione : quella dei piloti appunto.
Ciao Aldus,Aldus ha scritto: Anche il nostro cuore (in senso medico) nasce per battere senza rompersi o fermarsi, e lo testimonia il fatto che io adesso sono quì a scrivere, quindi il mio cuore funziona.
Sono 40 anni che funziona.
Tuttavia un giorno mi si può "rompere", e io troverei la morte anche senza essere mai salito su un treno o su un aereo.
E se ciò dovesse avvenire (tocchiamoci le cosiddette!) non giustifica che voi tutti adesso dovete mettervi a parlar male del vostro cuore, e smettere di "difenderlo".
Il cuore è fatto per funzionare.
L'aereo è fatto per funzionare.
Il treno è fatto per funzionare.
Tutto è fatto per funzionare.
E se un giorno una di queste cose dovesse non funzionare....pazienza....è successo.
Infatti Aldus ha detto :"deve funzionare" ,non ha detto tutto deve essere infallibile e se i termini hanno ancora un loro valore intrinseco ed estrinseco,c'è una differenza sostanziale immensa!cico140976 ha scritto:Ciao Aldus,Aldus ha scritto: Anche il nostro cuore (in senso medico) nasce per battere senza rompersi o fermarsi, e lo testimonia il fatto che io adesso sono quì a scrivere, quindi il mio cuore funziona.
Sono 40 anni che funziona.
Tuttavia un giorno mi si può "rompere", e io troverei la morte anche senza essere mai salito su un treno o su un aereo.
E se ciò dovesse avvenire (tocchiamoci le cosiddette!) non giustifica che voi tutti adesso dovete mettervi a parlar male del vostro cuore, e smettere di "difenderlo".
Il cuore è fatto per funzionare.
L'aereo è fatto per funzionare.
Il treno è fatto per funzionare.
Tutto è fatto per funzionare.
E se un giorno una di queste cose dovesse non funzionare....pazienza....è successo.
lungi da me voler offendere o questionare il tuo post (anzi, denota una passione vera e per questo rispettabile e sul quale sono concorde per la quasi totalità) ma questo è un esempio forse volutamente estremo ma che fa acqua da tutte le parti.
E' vero che il cuore è fatto per funzionare ma è altrettanto vero che, come tutte le "macchine" deve essere sottoposto a stretto controllo per stile di vita, fumo, alcol, etc etc etc. E questo dipende da ciascuno di noi. L'articolo di Repubblica (che peraltro pur non condividendo alcuni aspetti ritengo invece molto incisivo) vuole solamente essere una sorta di "protesta" verso l'atteggiamento delle compagnie aeree. Se davvero l'incidente fosse avvenuto per colpa delle sonde, non si potrebbe trascurare la "negligenza" di Air France ed Airbus su un problema che, stando a ciò che si dice, era conosciuto già da parecchi mesi. Si legge un po' ovunque di contenimento dei costi, di controlli più frettolosi per mancanza di personale e tempo, di aerei che arrivano a destinazione con i serbatoi quasi secchi per cercare, appunto, di ottimizzare i costi. Concordo sul fatto che l'articolo possa essere visto come foriero di preoccupazione per le persone che si accingono a volare ma allo stesso tempo io lo vedo come un monito al mondo dell'aviazione in genere. Ragazzi, può accadere che nel 2009 un aereo nuovo di pacca o quasi di una delle più grandi compagnie aeree del globo precipiti nell'oceano per una sonda difettosa. O per una turbolenza. O per una bomba (e qui sarebbe ancora più drammatico perché significherebbe che i controlli sono fatti alla pene di segugio!), con conseguente tacito invito a NON sottovalutare molti aspetti del volo che non si esplicitano solo nelle fasi di decollo, crociera e atterraggio, ma dal momento in cui un passeggero compra il biglietto a quando esce dall'aeroporto di destinazione (quindi includendo controlli rigorosi, preparazione del personale, efficienza della macchina, ecc). Questo critica l'articolo, questa sorta di ONNIPOTENZA che fa crogiolare il mondo dell'aviazione dietro il refrain "l'aereo è il mezzo più sicuro del mondo". Che è pur vero, ma è altrettanto vero che si sfidano forze e paure ancestrali e per certi aspetti ancora sconosciute, di fronte alle quali l'uomo deve avere un atteggiamento umile pur inseguendo con coraggio i suoi scopi e desideri.
Ciao a tutti!